GERMANIA SUCCESSIONI testamento reciproco e vendita di bene ereditario in Italia

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1 Quesito Internazionale n /A GERMANIA SUCCESSIONI testamento reciproco e vendita di bene ereditario in Italia Due coniugi tedeschi redigono, nel 1980, un testamento reciproco, ricevuto da notaio tedesco, con il quale essi si sono istituiti reciprocamente eredi, prevedendo che dopo la morte del coniuge superstite l eredità si devolverà alla loro unica figlia. Quanto alla quota di legittima che la legge tedesca riserva ai discendenti, nel testamento si prevede espressamente che, laddove la figlia ne faccia apposita richiesta, il coniuge superstite sarà tenuto a corrisponderle il valore di quanto ad essa spettante per legge, fermo restando il potere del coniuge superstite di disporre liberamente dei beni facenti parte dell asse ereditario. La moglie decede nel 2006, lasciando a sé superstiti il marito e la figlia. La successione comprende un bene immobile in Italia. Si chiede: - se il testamento reciproco possa avere esecuzione in Italia; 1 / 7

2 - se il coniuge superstite possa liberamente alienare l immobile o se, spettando alla figlia una quota di legittima, occorra una qualche forma di consenso di quest ultima per la vendita del bene; - se occorra procedere alla pubblicazione del testamento in Italia, o se sia sufficiente procedere al deposito ex art. 106 l. not., considerato che nel caso di specie al notaio viene esibita copia del testamento, tradotta in italiano, con unito un certificato del Tribunale delle successione tedesco, che attesta l apertura del testamento ai sensi del 2260 BGB, ma privo della traduzione in italiano. *** La vicenda dovrebbe essere integralmente regolata dal diritto tedesco, in quanto trattasi di successione di una cittadina tedesca. Poiché la successione si è aperta prima del 17 agosto 2015, viene in rilievo l art. 46, comma 1, della legge 31 maggio 1995, n. 218 (Riforma del sistema italiano di diritto internazionale privato ) prevede, infatti, che «La successione per causa di morte è regolata dalla legge nazionale del soggetto della cui eredità si tratta, al momento della morte». Occorre, tuttavia, tenere presente che il nostro sistema di diritto internazionale privato contempla anche l istituto del rinvio (rinvio ad un altro ordinamento che può essere all'ordinamento italiano, c.d. "rinvio indietro"; ovvero ad un terzo ordinamento straniero, c.d. "rinvio oltre"). L art. 13 l. 218/1995 stabilisce, infatti, che quando "è richiamata la legge straniera, si tiene conto del rinvio operato dal diritto internazionale privato straniero alla legge di un altro Stato: a) se il diritto di tale Stato accetta il rinvio; b) se si tratta di rinvio alla legge italiana". Poiché nel caso di specie il de cuius è cittadino tedesco, va, quindi, verificato se la legge 2 / 7

3 tedesca, a sua volta, non operi un rinvio a quella italiana. Ai sensi dell art. 25 delle disposizioni introduttive al codice tedesco, la successione è regolata dalla legge nazionale del defunto al momento della morte (Einführungsgesetz zum Bürgerlichen Gesetzbuche - Art 25 Rechtsnachfo lge von Todes wegen Die Rechtsnachfolge von Todes wegen unterliegt dem Recht des Staates, dem der Erblasser im Zeitpunkt seines Todes angehörte). Pertanto, nel caso di specie, la successione è regolata dalla legge tedesca, che espressamente ammette che i coniugi possano redigere testamento congiuntivo, il quale può, quindi, essere considerato valido titolo per l acquisto ereditario ( 2265 Errichtung durch Ehegatten. Ein gemeinschaftliches Testament kann nur von Ehegatten errichtet werden ). *** Quanto alla legittimazione ad alienare l immobile compreso nell asse ereditario, essa spetta esclusivamente al coniuge superstite, senza la necessità del consenso della figlia, alla quale l ordinamento riconosce una quota di legittima. In base al diritto tedesco, infatti, il diritto alla quota di legittima consiste in un credito di natura pecuniaria, avente ad oggetto la corresponsione di una somma di denaro pari al valore della quota spettante per legge, il quale non attribuisce alcuna azione di restituzione nei confronti dei terzi aventi causa dall erede testamentario ( 2303 Pflichtteilsberechtigte; Höhe des Pflichtteils (1) Ist ein Abkömmling des Erblassers durch Verfügung von Todes wegen von der Erbfolge ausgeschlossen, so kann er von dem Erben den Pflichtteil verlangen. Der Pflichtteil besteht in der Hälfte des Wertes des gesetzlichen Erbteils). *** 3 / 7

4 Relativamente, infine, agli adempimenti pubblicitari ai quali il testamento è sottoposto, il BGB prevede l obbligo in capo a chi è in possesso di un testamento non depositato presso un pubblico ufficio di consegnare lo stesso al Tribunale delle successioni non appena venuto a conoscenza della morte del testatore, di modo che l autorità giudiziaria possa procedere alla relativa pubblicità ( 2259 Ablieferungspflicht (1) Wer ein Testament, das nicht in besondere amtliche Verwahrung gebracht ist, im Besitz hat, ist verpflichtet, es unverzüglich, nachdem er von dem Tode des Erblassers Kenntnis erlangt hat, an das Nachlassgericht abzuliefern. (2) Befindet sich ein Testament bei einer anderen Behörde als einem Gericht in amtlicher Verwahrung, so ist es nach dem Tode des Erblassers an das Nachlassgericht abzuliefern. Das Nachlassgericht hat, wenn es von dem Testament Kenntnis erlangt, die Ablieferung zu veranlassen). Il tribunale competente è quello del luogo di ultima residenza del testatore ai sensi del 343 della legge sui procedimenti in materia familiare e in materia di giurisdizione volontaria (Gesetz über das Verfahren in Familiensachen und in den Angelegenheiten der freiwilligen Gerichtsbarkeit FamFG ). La successiva pubblicazione del testamento, originariamente disciplinata nei 2260 e ss. BG B (vi genti all epoca della vicenda che qui interessa), è oggi regolata nei 348 ss. FamFG, i quali prevedono che il giudice delle successioni dia lettura del contenuto delle disposizioni testamentarie agli eredi e a tutti i soggetti interessati. All esito della pubblicazione, il tribunale rilascia un certificato successorio che attesta la qualità di erede, la cui efficacia può essere sospesa solo a seguito di azione volta a contestare la sussistenza di tale qualità ( 352 ss. FamFG). 4 / 7

5 Poiché nel caso di specie tale procedimento risulta esser stato adempiuto dinanzi al tribunale tedesco delle successioni, si tratta di valutare gli effetti della pubblicità del testamento già effettuata all estero. Vengono, quindi, in rilievo, gli artt. 64 e ss. l. 218/1995, i quali stabiliscono i presupposti e le modalità attraverso le quali i provvedimenti giurisdizionali stranieri producono effetto in Italia. In particolare, l art. 66 l. 218/1995 stabilisce che i provvedimenti stranieri di volontaria giurisdizione sono riconosciuti senza che sia necessario il ricorso ad alcun procedimento, sempre che siano rispettate le condizioni di cui all'art. 65, in quanto applicabili, quando sono pronunciati dalle autorità dello Stato la cui legge è richiamata dalle disposizioni della presente legge, o producono effetti nell'ordinamento di quello Stato ancorché emanati da autorità di altro Stato, ovvero sono pronunciati da un'autorità che sia competente in base a criteri corrispondenti a quelli propri dell'ordinamento italiano. In generale si ritiene che i procedimenti di pubblicazione dei testamenti, come ad esempio il Pro bate dei Paesi anglosassoni, siano equiparabili ai provvedimenti di omologazione rientranti nella categoria degli atti di volontaria giurisdizione (Cassoni, La divisione ereditaria nel diritto internazionale privato, Milano, 1974, 70). Ne consegue, quindi, che la pubblicazione, con la quale viene data pubblicità al testamento e se ne consente l esecuzione, non necessita di delibazione laddove ricorrano i presupposti di cui all art. 66 l. 218/1995, in quanto si sostanzia in un provvedimento di volontaria giurisdizione reso dall autorità giudiziaria dello Stato la cui legge è richiamata dalle disposizioni della presente legge, o, comunque, da un autorità che sia competente in base a criteri corrispondenti a quelli propri dell'ordinamento italiano ai sensi dell art. 66 l. 218/1995. Occorre, pertanto, procedere al deposito in Italia, ai sensi dell art. 106 l. not., del documento che certifica l avvenuta pubblicazione all estero, debitamente tradotto e legalizzato o munito di Apostille, anche ai fini dell esecuzione delle necessarie formalità pubblicitarie in Italia (Boggiali-Ruotolo, Quesito n /A Australia (Victoria) successioni: pubblicazione del testamento e grant of probate, in CNN Notizie del 2 febbraio 2015; Boggiali-Ruotolo, Quesito n /A Canada (British Columbia) successioni: legge applicabile e Grant of Probate 5 / 7

6 , in CNN Notizie del 6 agosto 2014; Boggiali Di Filippo, Quesito n /A Germania successioni: revoca di precedente disposizione testamentaria e pubblicazione di testamento olografo, in CNN Notizie del 20 aprile 2015). Non sembra, infatti, possibile prescindere da tale adempimento procedendo direttamente alla trascrizione del documento straniero di pubblicazione del testamento, considerato che l art. 106 l. not. prescrive il deposito presso il notaio degli atti pubblici stranieri prima di farne uso nel territorio dello Stato italiano. In particolare, si ritiene che costituiscano usi, per i quali è richiesto il deposito, gli adempimenti pubblicitari o fiscali nei confronti della pubblica amministrazione italiana, o il compimento di atti ricevuti in forma pubblica o di scrittura privata autenticata, i quali abbiano come presupposto il compimento delle attività documentate nell atto straniero (Barel - Pasqualis, L efficacia degli atti stranieri, in La condizione di reciprocità. La riforma del sistema italiano di diritto internazionale privato a cura di Ieva, Milano, 2001, 476; Cass. 28 marzo 2006, in Riv. not., 2006, con nota di Casu; Leo, Sub art. 106, in La legge notarile commentata a cura di Casu Sicchiero, Torino, 2010, 500). Si è, altresì, precisato che l uso nel territorio italiano «va interpretato solo limitatamente a quello che sia strettamente consequenziale, come unito da un nesso di complementarietà, alla destinazione propria dell atto medesimo. Come, ad esempio, in vista di formalità pubblicitarie che siano in esecuzione dell effetto giuridico a cui l atto sia preordinato (es. trascrizione di un trasferimento, iscrizione nel registro delle imprese, ecc.)» (Tondo, Sull uso in Italia di scritture private autenticate all estero, in Studi e materiali, vol. 1, Milano, 1986, 96). 6 / 7

7 In ogni caso, con specifico riferimento agli atti esteri di pubblicazione dei testamenti, il deposito presso il notaio italiano sembra costituire un adempimento imprescindibile sotto il profilo della certezza giuridica della vicenda successoria, in quanto si tratta di un adempimento volto a garantire una forma di pubblicità, in Italia, del documento che contiene le regole della successione. Tale deposito sul piano formale si struttura come un normale verbale ex art. 106 l. not. e, quindi, non essendo esso stesso una pubblicazione di testamento, non è soggetto alle relative formalità. Coerentemente, non sembra necessario allegare l estratto dell atto di morte richiesto dagli artt. 620 e 621 c.c., relativi alla pubblicazione del testamento olografo e segreto, e dall art. 75 reg. not., relativo al passaggio nel repertorio degli atti fra vivi del testamento pubblico, perché pare superfluo l accertamento del presupposto della pubblicazione del testamento, in quanto si tratta di un elemento già vagliato dall autorità straniera. Il deposito ha ad oggetto il documento che certifica l avvenuta pubblicazione all estero, debitamente tradotto e legalizzato o munito di Apostille e, ai sensi dell art. 146 reg. not., deve redigersi con le norme e nelle forme prescritte per gli atti notarili. Nel caso di specie, però, trattandosi di documento proveniente dalla Germania, è sufficiente la traduzione in italiano, mentre non occorre l Apostille per effetto della Convenzione tra lo Stato italiano e quello tedesco del 7 giugno 1969, ratificata in Italia con legge 12 aprile 1973, n. 176, con la quale si è esclusa la necessità di ogni forma di legalizzazione degli atti muniti di sigillo notarile provenienti da uno dei Paesi contraenti. Daniela Boggiali e Antonio Ruotolo 7 / 7