movimenti pendolari in Carnia Est Ovest Nord Sud DIREZIONE GENERALE servizio statistica a cura di Gianluca Dominutti marzo 2006

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3 Movimenti pendolari in Carnia Nota introduttiva p. 3 Capitolo 1 La Carnia: analisi demografica e ambientale 1.1 Risorse umane p Il territorio p. 9 Capitolo 2 Movimenti pendolari in Carnia 2.1 Movimenti pendolari - caratteristiche generali p Arrivi di pendolari in Carnia p Pendolari per sesso e stato civile p Pendolari del Friuli Venezia Giulia e della Carnia confronti p Pendolarismo per motivi di studio e di lavoro p. 23 Appendice - Il Censimento della popolazione e delle abitazioni del 2001 p. 30 Contatti p. 35 1

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5 Nota introduttiva Movimenti pendolari in Carnia è un analisi della Comunità Montana sotto il profilo sociale e lavorativo dei suoi componenti grazie ai dati forniti dal Censimento della Popolazione e delle Abitazioni del 2001 sui movimenti pendolari, resi disponibili dall Istat nel settembre L ambito territoriale considerato corrisponde all insieme dei 28 comuni facenti parte della Comunità Montana della Carnia secondo la definizione data dalla L.R. 33 del Lo studio delle caratteristiche degli spostamenti per motivi di lavoro e di studio delle persone abitualmente dimoranti, rileva da una parte abitudini e comportamenti, dall altra l effettiva dinamicità economica e le potenzialità di sviluppo futuro in termini di localizzazione di nuovi insediamenti sia produttivi che pubblici. Va evidenziato innanzitutto che la rilevazione degli spostamenti giornalieri da un comune all altro, o all interno dello stesso comune, nasconde dentro di sé l effettiva realtà socioeconomica del territorio che va studiata assieme alla caratteristiche morfologiche e in generale ambientali dell area, rappresentanti il denominatore necessario a comprendere in termini relativi le singole realtà comunali. La capacità di attrarre studenti e lavoratori va cioè valutata assieme alle variabili naturali, produttive ed infrastrutturali del territorio. In primo luogo, vengono illustrate le caratteristiche demografiche e territoriali della Carnia per comprendere, sotto il profilo delle risorse umane, le potenzialità future dell area e, sotto il profilo ambientale, le difficoltà oggettive di localizzazione e di insediamento produttivo. Di seguito vengono presentate le linee generali dei movimenti rilevati sul territorio montano per motivi di lavoro e di studio sia nelle variabili principali che nel confronto con i dati della regione Friuli Venezia Giulia nel suo complesso, evidenziando la diverse caratteristiche in termini di dinamicità e di delimitazione degli spostamenti. I risultati offerti, al di là della conferma di alcune situazioni note, possono offrire spunti di lettura di alcune aree e più precisamente di alcune direttrici di percorrenza nei loro aspetti di maggiore o minore frequentazione e più in generale nella prospettiva di un possibile intervento pubblico che pianifichi nuovi insediamenti produttivi o decisionali in luoghi effettivamente strategici in quanto rispondenti alle abitudini ed ai comportamenti sociali della popolazione del luogo. 3

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7 Capitolo 1 La Carnia: analisi demografica e ambientale 1.1 Risorse umane La Carnia rappresenta un area montana che ha vissuto una significativa evoluzione, negli ultimi decenni, sia in termini di popolazione che di strutture produttive rispetto all intero territorio regionale del Friuli Venezia Giulia. La contrazione demografica ed il declino economico hanno costituito processi che si sono alimentati a vicenda coinvolgendo il territorio e la montagna friulana nel suo complesso. La riduzione delle attività economiche, agricole, forestali e di servizio alla persona hanno inciso sul mercato del lavoro, sui consumi locali e sulle scelte di vita della popolazione montana. Il ciclo negativo della produzione, che a sua volta si è riflesso sui consumi e ha provocato chiusure e trasferimenti di popolazione, ha caratterizzato sensibilmente il territorio carnico negli anni passati. Tabella 1 - Evoluzione demografica e densità abitativa, anni Fonte: Istat, rilevazione POSAS Popolazione residente Variazione % Superficie Densità ab Kmq 2004 C.M. CARNIA ,1-0, ,3 32,8 C.M. GEMONESE ,6-0, ,2 30,3 FVG ,2 0, ,5 153,7 In particolare, l analisi demografica della Carnia mette in luce una realtà in cui, al di là di un calo della popolazione che sembra ora arrestarsi, la bassa densità abitativa si accompagna ad una anzianità piuttosto diffusa. Analizzando il dato complessivo si nota subito come nel decennio passato vi sia stata una significativa contrazione dei residenti che in questo territorio, tra il 1993 ed il sono diminuiti del 5,1%. 5

8 Mappatura dell evoluzione demografica in Carnia Var. % popolazione ,4 (5) -5-0 (5) (10) -20, (8) FORNI AVOLTRI PRATO CARNICO PALUZZA RAVAS CLETTO PAULARO FORNI DI S OPRA AMPEZZO OVARO ARTA TERME LAUCO TO LMEZZO FORNI DI SOTTO AMARO PREONE CAVAZZO CARNICO Considerando il dato locale, si può affermare che la riduzione demografica non ha coinvolto i comuni nella stessa misura: l emorragia è ancora in atto nelle vallate più interne al sistema montuoso, più periferiche e nei centri di piccole dimensioni, fino a abitanti, o di alta quota. Man mano che ci si avvicina alla pianura o che aumenta la dimensione comunale, la situazione tende a stabilizzarsi se non addirittura a manifestare un fenomeno inverso, diventando polo di attrazione demografica grazie allo sviluppo economico e alle maggiori opportunità di lavoro, o al differenziale di qualità della vita con l accesso a qualche servizio in più, dal quale soprattutto le famiglie più giovani non possono prescindere. Esempi in tal senso risultano i centri carnici a fondo valle, quali Amaro, Cavazzo Carnico, Verzegnis e Villa Santina che assieme a Bordano, Artegna e Venzone, avendo sviluppato un sistema manifatturiero solido, valide strutture scolastiche e sanitarie proprie, sono riusciti ad attrarre popolazione sia dai centri montani che da quelli ad essi contigui. Per inciso, Tolmezzo è rimasto sostanzialmente stabile registrando un -1,2%, alla pari di Gemona del Friuli (-1,8%), mentre va sottolineato che l altro principale comune montano regionale, Tarvisio, tra il 1993 ed il 2004 ha perso il 16,4% dei propri residenti. 6

9 Per quanto riguarda l invecchiamento demografico, la montagna friulana non riesce a garantire l interscambio generazionale: la perdita di giovani permane come elemento di forte preoccupazione, sia per la perdita di mestieri sia per i riflessi sul mercato locale del lavoro e dello sviluppo economico. Variazione % popolazione per fasce d'età dal 1991 al ,7 12,3 13,3 8,2 9,5 13, , ,8-14, ,4-25,4-27,9-40 da 0 a 14 da 15 a 30 da 31 a e oltre C.M. CARNIA C.M. GEMONESE FVG Come si può notare graficamente la perdita più consistente si è registrata nella prima classe d età lavorativa (da 15 a 30 anni). Significativo risulta inoltre il decremento degli appartenenti alla fascia d età scolare che in montagna hanno registrato una contrazione di più di 10 punti percentuali, mentre nel complesso del territorio regionale non si è verificata alcuna variazione nella stessa fascia d età nel periodo considerato. Per quanto riguarda le altre classi demografiche si è verificato un incremento della popolazione appartenente alla seconda fascia d età lavorativa (da 31 a 64 anni) in misura più consistente in Carnia che nella regione nel suo complesso, ed è cresciuto significativamente anche il numero complessivo degli anziani seppure in Carnia in misura più attenuata. 7

10 Popolazione per fasce d'età (valori %) ,9 21,2 22, ,9 49,8 49, ,4 17,5 16,7 11,7 11,5 11,8 C.M. CARNIA C.M. GEMONESE FVG 0 a a a e oltre L attuale composizione dei residenti in montagna ed in Carnia in particolare rispecchia la struttura demografica regionale registrando un dato in aumento nella fascia d età di ingresso nel mondo lavorativo ed un dato leggermente inferiore nella popolazione anziana. Analizzando i movimenti demografici si scopre una realtà in cui il saldo naturale registrato nella montagna friulana è inferiore al corrispettivo dato regionale per effetto di tassi di natalità inferiori e tassi di mortalità superiori al dato regionale. Il trend risulta però positivo con un progressivo miglioramento segnato nelle ultime annualità rilevate. Il saldo migratorio risulta insufficiente a colmare la carenza del saldo naturale in Carnia, rappresentando invece il punto di forza, e in realtà di compensazione demografica, a livello regionale. Gli stranieri in Carnia costituiscono solo l 1,3% della popolazione complessiva, in Friuli Venezia Giulia invece rappresentano il 5,0%. 8

11 Saldo naturale e migratorio su popolazione residente 10,0 8,0 6,0 4,0 2,0 0,0-2,0-4,0-6,0-8,0 8,6 7,4 5,0 4,4 3,5 3,6 3,9 2,3 0,1-3,9-3,2-4,1-4,9-5,7-5,4-5,3-4,7-4, Saldo naturale su pop residente Saldo migratorio su pop residente C.M. CARNIA C.M. GEMONESE FVG 1.2 Il territorio Il confronto delle variabili demografiche con quelle territoriali mette in luce la prima contraddizione della Carnia legata al fattore spazio: una superficie territoriale ampia e organizzata dal punto di vista amministrativo per la presenza di 28 comuni, sulla quale insiste una quota di popolazione pari a 35 abitanti/kmq contro i 153 abitanti/kmq del livello regionale a fine Questo dato induce a riflettere sull importanza che assumono le variabili strutturali in un contesto territoriale ampio e limitatamente antropizzato in termini di opportunità di valorizzazione delle risorse e dello sviluppo sostenibile. Le variabili strutturali che concorrono a limitare la fruibilità del territorio montano possono esser ricondotte alla quota, alla acclività, all esposizione, alla erosione del suolo, al microclima, al regime pluviometrico, ai fattori geologici. Il paesaggio delle vallate prealpine si distacca in maniera pronunciata da quello collinare, caratterizzandosi per le valli strette, profonde e poco accessibili dalla pianura. Il processo di insediamento produttivo e abitativo, che risulta molto intenso nella zona collinare con una miriade di centri abitati e terreni coltivati, ha accentuato la contrapposizione tra tale tipo di paesaggio e quello della zona prealpina nella quale si riscontrano modesti insediamenti e dove hanno preso il sopravvento boschi e rade praterie. 9

12 La carta delle pendenze Friuli Venezia Giulia Le Prealpi Carniche si differenziano dalla zona collinare e dalle Prealpi Giulie per una maggiore elevazione e per una morfologia più aspra ed accidentata, che connota un paesaggio piuttosto vario, caratterizzato da valli molto profonde che si allargano solo in corrispondenza di qualche piccola confluenza e che limitano l accessibilità. La carta tematica proposta rappresenta un significativo esempio delle caratteristiche morfologiche che devono essere prese in considerazione per un analisi puntuale del territorio e delle caratteristiche comportamentali e sociali della popolazione residente. A livello produttivo ed imprenditoriale va sottolineato in primo luogo che il settore agricolo in area montana, storicamente di primaria importanza, ha subito un calo rilevante sotto il profilo quantitativo e qualitativo rispetto al restante territorio regionale. Il dato di base che si evidenzia dal confronto tra gli ultimi Censimenti dell Agricoltura è la significativa erosione del numero delle aziende agricole, zootecniche e forestali verificatosi in Carnia negli 10

13 ultimi dieci anni: si passa infatti da aziende nel 1990 a 669 nel 2000, con una riduzione percentuale pari all 84,4%. In generale la marginalità economica montana, come sopra rilevato, è connessa alle limitazioni imposte dalle barriere naturali che si trasformano in maggiori costi per le imprese, rendendo, di fatto, la media e l alta montagna isolate rispetto alle altre zone. Questa chiusura lascia alla maggior parte delle imprese locali la sola opportunità costituita dal mercato interno, ovvero la domanda di autoconsumo. La competitività delle imprese montane è limitata da maggiori costi legati alla localizzazione montana (trasporto, maggiore necessità di riscaldamento, più forte incidenza della stagionalità) senza dimenticare il processo di degrado del tessuto produttivo rappresentato dalla mancanza di servizi alle imprese, carenza di infrastrutture e di risorse umane e scarsa integrazione tra settori. Dall altra parte sono da sottolineare alcuni significativi elementi di forza del territorio carnico rappresentati dalla presenza di una buona dotazione di infrastrutture civili e produttive nella bassa montagna e dall avvio di una serie di interventi di recupero del patrimonio culturale ed edilizio della civiltà montana, come dimostra, nel settore turistico, l esempio di una nuova forma di ricettività offerta dall albergo diffuso. Un forte senso di appartenenza e di identità presente specie nelle fasce di popolazione più anziana e l esistenza di strutture pubbliche e miste pubblico-private dedicate alla promozione dello sviluppo dell area costituiscono rilevanti elementi di lettura della Carnia sia sotto il profilo sociale che delle prospettive future. 11

14 Capitolo 2 Movimenti pendolari in Carnia 2.1 Movimenti pendolari - Caratteristiche generali Il Censimento della Popolazione e delle Abitazioni del 2001 ha rilevato pendolari, persone abitualmente dimoranti nei comuni facenti parte della Comunità Montana della Carnia che per motivi di studio o di lavoro si spostano sul territorio. Dall altra parte sono state rilevate persone abitualmente dimoranti nel medesimo territorio montano che non effettuano alcun movimento pendolare (53,6% del totale), per un totale di unità complessive. Iniziando l analisi del fenomeno considerando le caratteristiche generali degli spostamenti in Carnia, risulta subito evidente come una percentuale elevata, pari all 88,9% del totale, si muove verso uno degli stessi 28 comuni carnici effettuando quindi pendolarismo interno, mentre, del restante 11,1%, la grande maggioranza (9,5% del totale) si reca in un altro comune della provincia di Udine. Fra questi ultimi i tre comuni di destinazione più frequente risultano il capoluogo Udine (3,5% del totale) e le vicine Gemona del Friuli (1,9%) ed Osoppo (0,5%). Pendolari abitulamente dimoranti in Carnia per destinazione Carnia 88,8% Resto provincia Udine 9,5% Altre province FVG 0,7% Estero 0,2% Triveneto 0,8% 12

15 Pochi si spostano nelle altre province del Friuli Venezia Giulia: lo 0,2% del totale (corrispondente a 36 persone) si recano in provincia di Gorizia (di cui 20 nel capoluogo), sempre lo 0,2% del totale (corrispondente a 29 unità) si recano in provincia di Trieste (di cui 28 nel capoluogo), mentre lo 0,3% nella più vicina provincia di Pordenone (di cui solo 19 su 57 nel capoluogo). Si registrano anche movimenti verso l estero seppure di entità piuttosto limitata: 1 pendolare solo si reca in Slovenia, 36 verso l Austria. Tra questi ultimi ben 30 si muovono dalla confinante Paluzza. Risultano invece più numerosi, anche se in termini relativi sempre in misura limitata, i pendolari che oltrepassano i confini regionali rimanendo sul territorio nazionale: lo 0,8% si reca in una provincia del Triveneto, con la provincia di Belluno che fa la parte del leone come naturale viste le più ridotte distanze fisiche con lo 0,7% del totale (123 unità su 141). Sono i comuni di Forni di Sopra, Forni di Sotto e Forni Avoltri a registrare le percentuali più elevate di persone che si muovono verso la regione confinante anche se tali numeri, piuttosto bassi, evidenziano già dalle prime battute dell analisi la presenza di un territorio piuttosto chiuso verso l esterno. Solo il 3,5% tra tutti gli abitualmente dimoranti in Forni di Sotto lasciano il medesimo comune per dirigersi in Veneto, 2,9% quelli di Forni di Sopra e 2,3% di Forni Avoltri. Considerando esclusivamente i movimenti all interno del territorio carnico (tabella 2), si contano persone che si spostano di cui il 59,1% si muove per motivi di studio e di lavoro all interno dello stesso comune in cui il soggetto dimora abitualmente. Analizzando la diagonale della matrice che disegna l insieme degli spostamenti tra i 28 comuni della zona, si osserva subito come siano le aree maggiormente periferiche e quelle che costituiscono un cluster a se stante a riscontrare le percentuali più elevate di pendolari dimoranti negli stessi comuni. Si nota infatti che i comuni maggiormente periferici come Forni Avoltri, Forni di Sopra e Forni di Sotto registrano le percentuali più alte e pari rispettivamente a 86,4%, 86,2% e 71,3%, così come Ligosullo e Paularo con, rispettivamente, 81,8% e 92,9%. Restano chiuse al proprio interno anche realtà economicamente più dinamiche come Sauris, che conta solo 24 persone in entrata (contro i 135 lavoratori e studenti interni), e Ravascletto, dove solo 37 persone arrivano contro gli 88 lavoratori e studenti interni. In generale i centri di maggiore industrializzazione e di fornitura di servizi riescono ad attirare un maggior numero di lavoratori provenienti da altri comuni limitrofi. Considerando sia gli arrivi che le persone che si muovono all interno dello stesso comune di abituale dimora per motivi di studio e di lavoro, Tolmezzo ne registra 8.028, pari al 48,5% del totale della Carnia, seguito da Villa Santina (6%) e da Paluzza (5,7%). 13

16 Considerando solo chi si muove verso un altro comune, si nota che il fenomeno presenta le medesime connotazioni e sono proprio i centri precedentemente citati a inserirsi nelle prime posizioni della classifica che conta esclusivamente i pendolari intercomunali : il 53,8% del totale va proprio a Tolmezzo, il 7,8% a Villa Santina; seguono Amaro (6,4%), Paluzza (5,6%) ed Ampezzo (4,5%). Inoltre, alcune aree periferiche conoscono una forma di pendolarismo reciproco. Pur rimanendo centri molto chiusi al proprio interno con percentuali di arrivo di pendolari carnici non abitualmente dimoranti nel comune piuttosto basse, Forni Di Sopra e Forni di Sotto vedono scambiarsi in entrata ed in uscita pendolari tra di essi e con la vicina Ampezzo. A Forni di Sopra dei 379 pendolari complessivi se ne contano 327 dallo stesso comune, mentre, dei restanti 52, sono in 30 che arrivano da Forni di Sotto e 16 da Ampezzo. A Forni di Sotto su 247 pendolari se ne contano 176 interni e dei restanti 71, 19 arrivano da Ampezzo e 18 da Forni di Sopra. E bene comunque ricordare che ad Ampezzo si registrano percentuali molto più elevate di ingressi esterni: su 579 pendolari solo 274 sono interni (47,3%), mentre gli arrivi esterni sono equamente distribuiti tra i comuni della prima e della seconda cintura del comune, intendendo con questa dicitura rispettivamente i comuni direttamente confinanti con Ampezzo e quelli confinanti con questi ultimi. Per ultimo va analizzato il pendolarismo di confine. Tra i comuni che confinano con la provincia di Belluno, sono Forni di Sopra, che registra un 7,3% di pendolari che si spostano nella provincia veneta, e Forni Avoltri, con il 6,6%, i centri che sembrano più aperti grazie alla maggior vicinanza con il territorio di arrivo anche se le vie di comunicazione più impervie fungono da sicuro ostacolo ad un flusso più intenso. Completamente chiusi risultano invece Sauris e Prato Carnico. Già menzionati i pendolari che si spostano verso l Austria, si ricorda che verso sud sembrano le barriere fisiche a limitare qualsiasi forma di pendolarismo: tra i comuni confinanti con la provincia di Pordenone solo Socchieve conta pendolari in partenza (2 persone). 14

17 Tabella 2 - Movimenti pendolari complessivi DESTINAZIONE NON PEND. PROV. BOLZANO PROV. VENETO PROV. UDINE (meno Carnia) CARNIA PROV. GORIZIA PROV. TRIESTE PROV. PORDENONE AUSTRIA SLOVENIA TOTALE BELLUNO TOTALE GEMONA OSOPPO UDINE TOTALE TOTALE GORIZIA TOTALE TRIESTE TOTALE PORDENONE TOTALE COMUNI DI PARTENZA AMARO AMPEZZO ARTA TERME CAVAZZO CARNICO CERCIVENTO COMEGLIANS ENEMONZO FORNI AVOLTRI FORNI DI SOPRA FORNI DI SOTTO LAUCO LIGOSULLO OVARO PALUZZA PAULARO PRATO CARNICO PREONE RAVASCLETTO RAVEO RIGOLATO SAURIS SOCCHIEVE SUTRIO TOLMEZZO TREPPO CARNICO VERZEGNIS VILLA SANTINA ZUGLIO CARNIA

18 Tabella 3 - Movimenti pendolari all'interno della Carnia DESTINAZIONE AMARO AMPEZZO ARTA TERME CAVAZZO CARNICO CERCIVENTO COMEGLIANS ENEMONZO FORNI AVOLTRI FORNI DI SOPRA FORNI DI SOTTO LAUCO LIGOSULLO OVARO PALUZZA PAULARO PRATO CARNICO PREONE RAVASCLETTO RAVEO RIGOLATO SAURIS SOCCHIEVE SUTRIO TOLMEZZO TREPPO CARNICO VERZEGNIS VILLA SANTINA ZUGLIO CARNIA PARTENZA AMARO AMPEZZO ARTA TERME CAVAZZO CARNICO CERCIVENTO COMEGLIANS ENEMONZO FORNI AVOLTRI FORNI DI SOPRA FORNI DI SOTTO LAUCO LIGOSULLO OVARO PALUZZA PAULARO PRATO CARNICO PREONE RAVASCLETTO RAVEO RIGOLATO SAURIS SOCCHIEVE SUTRIO TOLMEZZO TREPPO CARNICO VERZEGNIS VILLA SANTINA ZUGLIO CARNIA

19 2.2 Arrivi di pendolari in Carnia Molto più interessante, per verificare il grado di apertura del territorio, è l analisi relativa ai pendolari in ingresso in Carnia. Contro le persone che si spostano all interno della medesima Comunità Montana si registrano solo persone provenienti dal restante territorio nazionale. Per la precisione, unità pari al 96,7% provengono dalla provincia di Udine, mentre molto risicato è il numero dei provenienti dalla provincia di Pordenone: 26 persone pari all 1,8%. Di queste ultime ben 17 si recano a Tolmezzo, mentre 4 ad Amaro, nessuna a Forni di Sotto né a Forni di Sopra. Se 10 persone si recano dalla provincia di Trieste in Carnia, di cui 7 dal capoluogo giuliano a Tolmezzo, se ne contano 12 dalla provincia di Gorizia. Tabella 4 - Pendolari in ingresso in Carnia dalla Provincia di Udine con l indicazione dei principali comuni di partenza e di destinazione COMUNE DI PARTENZA COMUNE DI ARRIVO CARNIA TOLMEZZO AMARO VILLA SANTINA TDC* %** %** %** UDINE , ,6 15 7,7 6 3,1 GEMONA DEL FRIULI , , ,7 6 3,8 MOGGIO UDINESE 119 8, , ,8 4 3,4 VENZONE 111 8, , ,5 1 0,9 RESIA 93 6, , ,7 - - TRASAGHIS 79 5, , ,9 2 2,5 PONTEBBA 41 3, ,1 1 2,4 1 2,4 BUIA 40 2, ,0 8 20,0 2 5,0 TARCENTO 36 2, ,4 3 8,3 - - TAVAGNACCO 36 2, ,7 5 13,9 - - BORDANO 34 2, ,7 8 23,5 - - OSOPPO 33 2, ,6 6 18,2 - - CHIUSAFORTE 30 2, , ,3 - - ARTEGNA 29 2, , ,9 - - SAN DANIELE DEL FRIULI 29 2, ,4 2 6,9 1 3,4 MAJANO 20 1, ,0 4 20,0 2 10,0 TARVISIO 20 1, , TRICESIMO 19 1, ,2 3 15,8 - - RESIUTTA 17 1, ,4 2 11,8 1 5,9 MALBORGHETTO VALBRUNA 14 1, , PAGNACCO 14 1, , PROVINCIA DI UDINE , ,4 38 2,7 * : Il tasso di concentrazione (TDC) calcola la quota di persone in partenza dal singolo comune sul totale della provincia di Udine. ** : Le percentuali relative ai singoli comuni di arrivo sono calcolati in relazione al totale delle persone in partenza dal singolo comune in direzione Carnia. 17

20 Puntando l attenzione sui pendolari in ingresso dalla restante provincia di Udine (tabella 4), selezionando i tre comuni in cui si registra la maggiore affluenza, risulta evidente come sia Tolmezzo a svolgere un ruolo chiave contando il 70% degli arrivi, seguito da Amaro con il 16,4%, Villa Santina con il 2,7% (pari a 38 persone) ed una serie di altri comuni che registrano numeri poco significativi. Guardando dall altra parte ai comuni di partenza, si nota una situazione molto più diversificata. Udine presenta la quota più consistente, seguito dai comuni più limitrofi alla Comunità Montana i cui pendolari raggiungono Tolmezzo in percentuale inferiore rispetto agli arrivi dal Capoluogo di Provincia. In sostanza si può affermare che maggiore è la distanza, più numerosi sono i pendolari che raggiungono proprio Tolmezzo, come dimostrano i dati sopra riportati relativi a Tarvisio, Tavagnacco, Tarcento e Pagnacco. 2.3 Pendolari per sesso e stato civile Molto curiosa risulta l analisi relativa al pendolarismo per sesso e per stato civile. Si nota in primis una marcata differenza relativa al genere. Solo il 38,8% delle persone di sesso femminile compie uno spostamento giornaliero per motivi di studio o di lavoro contro il 54,5% dei maschi. 100% Movimenti pendolari per sesso e stato civile (in %) 80% 60% 40% 20% 0% nubile coniugata separata di fatto separata legalmente divorziata vedova TOT FEMMINE celibe coniugato separato di fatto separato legalmente divorziato vedovo TOT MASCHI TOTALE NO PENDOLARI VERSO CARNIA FUORI CARNIA 18

21 Tra gli abitualmente dimoranti che restano a casa, come naturale vista la maggiore età media, il primato spetta ai vedovi di entrambi i sessi, seguiti dalle coniugate e dalle separate di fatto che in percentuale modesta si muovono (rispettivamente il 35,4% ed il 36,8%). Significativo soprattutto il dato relativo alle seconde sebbene i numeri assoluti siano modesti: molte separate di fatto restano casalinghe e non si spostano per motivi di lavoro o di studio dalla propria abitazione restando disoccupate. Un dato che trova una corrispondenza tra i separati di fatto di sesso maschile (43,9%, dato più basso escludendo i vedovi) e che risulta in netta controtendenza rispetto ai separati e alle separate legalmente che registrano invece dati molto elevati. Le separate legalmente sono al primo posto tra gli stati civili di sesso femminile a muoversi sul territorio (63,8%) e a registrare anche il dato più elevato tra coloro che escono dal territorio carnico (6,8%); tra i maschi, i separati legalmente sono preceduti solo dai celibi ed il gap con i separati di fatto risulta notevole (54,4% contro il 43,9%) a segnalare che la formalizzazione della separazione sembra influenzare significativamente il comportamento pendolare ma soprattutto lavorativo degli interessati. Tabella 5 - Movimenti pendolari carnici per sesso, stato civile e destinazione di cui % di PENDOLARI VERSO FUORI % STESSO CARNIA CARNIA COMUNE* nubile 61,6 55,5 6,1 73,3 coniugata 35,4 33,3 2,0 75,7 Femmine separata di fatto 36,8 36,8-22,9 separata legalmente 63,8 57,0 6,8 26,6 divorziata 50,3 44,7 5,7 32,7 vedova 4,0 3,7 0,3 48,5 TOT FEMMINE 38,8 35,6 3,2 71,6 celibe 64,3 56,7 7,6 43,9 coniugato 48,3 41,4 7,0 40,3 Maschi separato di fatto 43,9 35,4 8,5 35,6 separato legalmente 54,4 46,0 8,4 28,2 divorziato 47,5 40,4 7,1 24,9 vedovo 8,4 7,4 1,0 50,3 TOT MASCHI 54,5 47,4 7,1 41,9 TOTALE 46,4 41,3 5,1 54,7 *: percentuale pendolari che si muovono all'interno dello stesso comune per studio o lavoro. 19

22 Considerando ora la destinazione si nota che le persone di sesso femminile tendono a fermarsi nello stesso comune di abituale dimora nel 71,6% dei casi. Tra queste sono molto marcate le differenze tra gli stati civili: percentuali elevate e pari al 73,3% ed al 75,7% rispettivamente si registrano tra le nubili e le coniugate (dato che influenza pesantemente la media complessiva vista la loro consistenza numerica). Il dato relativo alle prime risulta condizionato dall elevato numero delle studentesse, mentre sembra la famiglia a limitare gli spostamenti delle seconde: a proposito si ricorda che il Censimento della Popolazione del 2001 conta in Carnia, tra le tipologie di nucleo familiare, un 53,8% di coppie con figli ed un 28,0% di coppie senza figli. Risultano invece molto più dinamiche le separate e di seguito le divorziate; tra le vedove, più di 1 su 2 esce dal proprio comune, a segnalare una maggiore dinamicità rispetto ai vedovi di sesso maschile. Tra i maschi si nota una variabilità di comportamento molto più contenuta. Solo il 40,3% dei coniugati resta nel suo comune, mentre i divorziati e di seguito i separati legalmente risultano le categorie più dinamiche con solo il 24,9% e il 28,2% rispettivamente. Tra le destinazioni si notano comportamenti in linea con quanto finora descritto: sono gli stati civili qui sopra menzionati a registrare le percentuali più elevate di pendolari che escono dal territorio carnico: tra questi da segnalare come sia la motivazione studio a spingere celibi e nubili a dirigersi con più frequenza nel capoluogo di provincia Udine. 2.4 Pendolari del Friuli Venezia Giulia e della Carnia Confronti La parte relativa ai dati generali, si conclude con il confronto del numero dei movimenti pendolari sull intero territorio regionale con il corrispettivo dato Carnia. Dall istogramma che segue risultano di interesse i dati relativi ai movimenti all interno dello stesso comune: si nota come vi siano in Carnia più persone che si muovono all interno del medesimo comune rispetto a quanto avviene sul territorio regionale. Quest ultimo dato è influenzato dall elevato numero di persone che si spostano all interno dei comuni capoluogo che rappresentano quasi la metà dei movimenti infracomunali (tabella 5). Si anticipa inoltre che in tale contesto, a livello regionale, risulta più elevato il numero di pendolari che si 20

23 muovono per motivi di studio (67,3%) rispetto a quello di coloro il cui spostamento è motivato dal lavoro (50,7%). 70,0 Distribuzione percentuale dei pendolari per luogo di destinazione 60,0 55,7 59,1 50,0 40,0 30,0 39,2 37,4 fvg carnia 20,0 10,0 - Stesso comune di dimora abituale Altro comune della stessa provincia 5,1 Altra provincia della stessa regione 0,7 1,8 0,8 0,1 0,2 Province di altre regioni Estero Eliminando l effetto capoluogo si nota come in Carnia vi sia una tendenza leggermente superiore a restare nei confini del proprio comune: togliendo i dimoranti a Tolmezzo che restano nel capoluogo carnico, si nota come il 32,5% compia un movimento infracomunale a differenza del dato regionale, scorporato dell effetto capoluogo, pari al 29,1%. Da rilevare infine che a livello regionale una quota più elevata (5,1%) si sposta verso un'altra provincia della stessa regione, mentre, come già ricordato, la Carnia risulti piuttosto chiusa in sé stessa con un modesto 0,7%. Si rileva inoltre che risultano in generale poco significativi i movimenti verso le altre regioni. Solo l 1,8% dei pendolari raggiunge le province di Treviso, Venezia e Belluno e visto il dato Carnia (0,8%) si può affermare che la maggior parte di tali movimenti si manifesta in provincia di Pordenone, più aperta verso il vicino Veneto, sebbene il valore risulti comunque molto contenuto. Di seguito si riporta la tabella che evidenzia le caratteristiche dei movimenti pendolari nel complesso del territorio regionale suddivisi per luogo di destinazione e per motivazione. 21

24 Tabella 6 - Movimenti pendolari in Friuli Venezia Giulia per tipologia LUOGO DI DESTINAZIONE Occupati che si sono recati il mercoledì precedente la data del censimento al luogo abituale di lavoro Popolazione residente che si è recata il mercoledì precedente la data del censimento al luogo abituale di studio Totale Valore assoluto Valore % Valore assoluto Valore % Valore assoluto Valore % Stesso comune di dimora abituale , , ,7 di cui: nel comune capoluogo , , ,5 Altro comune della stessa provincia , , ,4 di cui: nel comune capoluogo , , ,8 Altra provincia della stessa regione , , ,1 di cui: nel comune capoluogo , , ,4 Province di altre regioni , , ,8 di cui: nel comune capoluogo , , ,3 Estero 283 0,1 78 0, ,1 Totale , , ,0 di cui: in un comune capoluogo , , ,0 A livello generale, in regione, si nota che per motivi di studio vi è la tendenza a rimanere nello stesso comune di appartenenza considerato anche la fascia d età più contenuta interessata a tale tipologia di spostamento. Infatti, commentando i numeri, solo il 27,5% si sposta verso un altro comune della stessa provincia, mentre il 4,0% verso un altra provincia della stessa regione. Per motivi di lavoro, invece, si riscontra una maggiore tendenza al movimento verso altri comuni della stessa provincia e verso altre province: per la precisione il 41,6% verso un altro comune della stessa provincia (+14,1% rispetto al motivo studio ), e il 5,5% verso un altra provincia della stessa regione (+1,5% rispetto al motivo studio ). Da notare infine che il pendolarismo di confine risulta sempre molto ridotto anche se vengono segnalate 78 persone che per motivi di studio si recano all estero contro i 283 lavoratori che effettuano il medesimo tipo di spostamento. Si ricorda, come detto in precedenza, che solo 37 lavoratori si spostano quotidianamente proprio dalla Carnia in direzione Austria (13,1% sul totale Friuli Venezia Giulia), mentre nessuno studente carnico oltrepassa i confini nazionali. 22

25 2.5 Pendolarismo per motivi di studio e di lavoro Dopo aver analizzato le caratteristiche generali del pendolarismo in Carnia, vengono ora studiate nello specifico le variabili che contraddistinguono il fenomeno in termini di motivazioni e di destinazione. Riprendendo lo studio dal complesso degli abitanti, si nota innanzitutto come, dei abitualmente dimoranti che non effettuano alcun movimento pendolare sul territorio, siano state riportate sul database Istat una serie di risposte non corrette riguardanti per la precisione le risposte numero 1 e numero 2 della domanda 8.1 del questionario di rilevazione. Come riportato nella tabella sottostante risultano 883 persone registrate erroneamente come non pendolari che dichiarano però di effettuare uno spostamento per motivi di studio, mentre dichiarano di muoversi per lavoro. Questi, come detto, risultano nel database sotto la dicitura tecnica abitualmente dimoranti, ovverosia non pendolari. Tabella 7 Pendolari della Carnia per motivazione e destinazione Domanda Indicare se la persona si reca giornamente al luogo abituale di studio o lavoro n.c totale NON PENDOLARI PENDOLARI PENDOLARI IN CARNIA PENDOLARI NON CARNIA TRIVENETO PROV. BELLUNO TOTALE PROV UDINE GEMONA OSOPPO UDINE TOTALE PROV GORIZIA GORIZIA TOTALE PROV TRIESTE TRIESTE TOTALE PROV PORDENONE PORDENONE TOTALE ESTERO POPOLAZIONE TOTALE Legenda: n.c. : non classificati 1. Sì, si reca al luogo di studio (compresi asili nido, scuola materna e corsi di formazione professionale) 2. Sì, si reca al luogo di lavoro 3. No, perché studia nel proprio alloggio 4. No, perché lavora nel proprio alloggio 5. No, perché non ha una sede fissa di lavoro (piazzisti, rappresentanti, ecc.) 6. No, perché non studia o non lavora o non frequenta corsi di formazione professionale 23

26 Di questi ultimi, ma correttamente rilevati, la quota più elevata dichiara che non si sposta perché non studia o non lavora, mentre i rimanenti ad eccezione di 843 rispondenti che non sono stati classificati nel database Istat dichiarano di studiare o lavorare nel proprio alloggio. Per la precisione vi sono 219 persone che dichiarano di rimanere nella propria abitazione a studiare (lo 0,6% degli abitualmente dimoranti complessivi); 450 persone che dichiarano di lavorare nel proprio alloggio (l 1,1% degli abitualmente dimoranti complessivi), mentre 487 persone non sono state registrate come pendolari in quanto hanno dichiarato di non avere una sede fissa di lavoro in qualità di rappresentanti e di commercianti (l 1,2% degli abitualmente dimoranti complessivi). Tornando ora ad analizzare i pendolari, la quota maggiore, pari a persone, si muove per motivi di lavoro (il 70,4 % dei pendolari complessivi), mentre i restanti si spostano per motivi di studio (5.504 persone, il 29,6% dei pendolari complessivi). Puntiamo in primo luogo l attenzione sulla differenza di comportamento in termini di distanza, confrontando studenti e lavoratori, per considerare successivamente il comportamento delle due categorie singolarmente Quote di studenti e lavoratori carnici per destinazione 48,9 50,4 70,4 70,1 69,3 82, ,3 51,1 49,6 29,6 29,9 30,7 17, ,7 Totale Altro comune Carnia Provincia Udine Udine Gemona del Friuli Trieste Motivi di studio Motivi di lavoro Gorizia Pordenone 24

27 Si nota in generale che la motivazione studio si sposa con una minore distanza percorsa, vista anche la minore età degli studenti e quindi la minore disponibilità di mezzi di trasporto autonomi. Infatti si vede come la percentuale generale sopra riportata sia rispettata proprio nei movimenti all interno dei 28 comuni carnici: 29,9% di studenti contro il 70,1% di lavoratori. Tale valore è comunque confermato dai pendolari verso i comuni della restante provincia di Udine a dimostrare come solo una maggiore disponibilità di mezzi di trasporto ed una spiccata attrattività in termini di offerta scolastica sposti il dato singolo dalla sua media. Sono infatti Udine e la più vicina Gemona del Friuli a segnare i valori più elevati: è proprio il Capoluogo di provincia ad attrarre una quota superiore di studenti che di lavoratori (51,1% di studenti contro il 48,9% di lavoratori), mentre Gemona del Friuli si pone sulla medesima lunghezza d onda registrando una leggera supremazia dei secondi (49,6% di studenti contro il 50,4% di lavoratori). Escluse queste due eccezioni, maggiore è la distanza, maggiore è la quota di lavoratori che si spostano. Nonostante la maggiore disponibilità di scuole, si contano sulla dita di una mano gli studenti che quotidianamente si dirigono verso gli altri Capoluoghi di provincia (5 a Trieste, 4 a Gorizia e 2 a Pordenone), con quote rispettive sul totale dei pendolari per singola destinazione molto più basse dei lavoratori (17,9% di studenti verso Trieste, 10,0% a Gorizia e 10,7% a Pordenone), ricordando comunque che in termini assoluti non è frequente lo spostamento degli abitualmente dimoranti in Carnia fuori dalla provincia di appartenenza. Fuori regione la quota si assottiglia ulteriormente. Si riporta a titolo meramente numerico che come già ricordato in precedenza - nessuno studente studia quotidianamente all estero, mentre 9 persone frequentano scuole della provincia di Belluno. Analizziamo ora i movimenti degli studenti all interno della loro specifica categoria. L 89,8% compie un movimento infracomunale all interno del territorio carnico confermando quanto detto nell analisi delle caratteristiche generali del fenomeno, mentre la restante parte (il 10,2%) si muove principalmente verso la provincia di Udine (il 9,8% del totale): a Udine il 6,0%, a Gemona del Friuli il 3,2%. Analizziamo in modo puntuale un aspetto più particolare di questo livello d analisi rappresentato dai minori che vengono portati quotidianamente in asilo. L offerta di asili nido sul territorio carnico risulta piuttosto scarsa come confermato dal Centro Regionale di Documentazione e Analisi sull Infanzia e l Adolescenza (CRDA) della Direzione Centrale Salute e Protezione Sociale della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia che al 2003 segnala solo una struttura presente nel territorio della Comunità Montana della Carnia situato a Tolmezzo. Ricordando che i dati in nostro possesso si riferiscono al 25

28 mese di ottobre del 2001, dal Censimento della Popolazione e delle Abitazioni emerge che su 899 bambini abitualmente dimoranti in uno dei 28 comuni carnici compresi nella fascia d età tra gli zero ed i 3 anni solo 84 venivano portati quotidianamente in asilo nido (il 9,3% del totale), dei quali il 78,5% a Tolmezzo. Si nota come 56 sugli 84 abbiano 2 anni d età (il 66,6% del totale) mentre solo 6 risultano i neonati che non avevano ancora compiuto un anno d età (il 7,1%). Questi ultimi tutti dimoranti a Tolmezzo sono diretti nelle strutture dello stesso capoluogo carnico. Percentuale di bambini portati quotidianamente in asilo 80,0 70,0 60,0 50,0 40,0 30,0 20,0 10,0 0,0 9,3 % minori di 3 anni che vengono portati in asilo nido 66,7 26,2 7,1 di cui di due anni d'età di cui di 1 anno di età di cui con meno di 1 anno di età Soffermiamoci per ultimo sulle caratteristiche geografiche dei movimenti per motivi di lavoro. Innanzitutto si riscontra che le quote percentuali risultano in linea con i movimenti per motivi di studio. Infatti l 88,5% si sposta all interno della Carnia, mentre il 9,3% si sposta nei comuni della restante provincia di Udine. A differenza dei movimenti per motivi di studio si riscontra un quota nettamente minore per centro abitato come naturale vista la diffusione del tessuto produttivo sull intero territorio a differenza dell offerta scolastica molto più concentrata in alcuni centri (a proposito si ricorda che l offerta scolastica risulta maggiormente concentrata soprattuto nei livelli scolastici superiori: il CRDA sopra citato conta 9 scuole superiori presenti sul territorio carnico tutte insediate nel comune di Tolmezzo). Questo è visibile ad esempio negli spostamenti verso Udine (pari al 2,4% del totale dei lavoratori rispetto al 6,0% del totale degli studenti) e verso Gemona del Friuli (pari all 1,4% dei lavoratori rispetto al 3,2% degli studenti). 26

29 Considerando le direttrici di percorrenza, che evidenziano l effettiva attrattività dei singoli comuni e quindi risultano esplicativi della pendolarità, sono i comuni a fondo valle a rappresentare i centri di attrazione economica e lavorativa dei pendolari. Come già anticipato in precedenza, analizzando le percentuali di pendolari sul totale dei lavoratori si trovano in ordine di attrazione Tolmezzo, Enemonzo, Villa Santina, Cavazzo Carnico e Zuglio. Più aperti verso l esterno, sempre in termini relativi, sono i comuni che rappresentano la prima cintura dei comuni suddetti, quali Arta Terme ed Ovaro. Paluzza ed Ampezzo, invece, centri relativamente sviluppati sotto il profilo economico, sembrano presentare gradi di svantaggio territoriale che non permettono una significativa attrazione di lavoratori dall esterno risultando meno aperti di comuni come Socchieve e Raveo. Introducendo ora una valutazione della qualità delle strade che congiungono i centri carnici, finora non considerata, si possono aggiungere riflessioni ancora più interessanti. Innanzitutto si nota, come naturale, che i comuni che presentano i valori migliori sono tutti raggiunti da strade statali: da Tolmezzo, già vicino all uscita dell autostrada, si segue la statale 52 giungendo a Villa Santina ed Enemonzo, mentre con la statale 52 bis si arriva a Zuglio. Più a sud Cavazzo Carnico ed Amaro sono in una posizione strategica in quanto vicini alle strade di maggiore percorrenza ed all uscita della A23. Seguendo verso ovest la statale 52 si nota subito una progressiva riduzione del valore dell indicatore della pendolarità da Socchieve ad Ampezzo. Verso nord si riscontra lo stesso scenario lungo la statale 52 bis: dopo Zuglio, Arta Terme si presenta come un centro significativamente attrattivo al contrario della successiva Paluzza (9 km. da Zuglio). Dando uno sguardo alle strade provinciali si evidenzia subito una significativa frequentazione della numero 355 che da Villa Santina raggiunge Forni Avoltri per poi oltrepassare il confine con il Veneto. Su questa direzione si nota come Ovaro e Comeglians (e più a sud Raveo, comune limitrofo alla statale suddetta), vero cuore del territorio carnico, siano tra i comuni più attrattivi dell intero territorio. Tali centri attraggono lavoratori dai comuni vicini che, viceversa, non vengono raggiunti viste la maggiori difficoltà territoriali e di percorrenza, quali Prato Carnico e Ravascletto che, nonostante il centro sciistico, si presenta come molto chiuso in se stesso. A Comeglians, come verificato anche per la statale 52bis nel caso di Arta Terme, i pendolari sembrano fermarsi e solo in pochi raggiungono i successivi Rigolato e Forni Avoltri. Per ultimo un semplice appunto su Sauris che conferma quanto già affermato nelle righe precedenti: questo comune presenta un valore modesto, ma considerato non solo lo svantaggio territoriale quanto soprattutto la difficoltà nel suo raggiungimento stradale è 27

30 raggiungibile solo da una strada di interesse locale - presenta un valore relativo più positivo rispetto a centri maggiormente attrattivi economicamente e territorialmente parlando quali, per l appunto, Ravascletto, Forni di Sopra, Forni di Sotto e Forni Avoltri. 28

31 Carnia Carta stradale

32 Appendice - Il Censimento della Popolazione e delle Abitazioni del 2001 Il Censimento della Popolazione e delle Abitazioni nel nostro Paese si svolge ogni dieci anni. Con il Censimento della Popolazione e delle Abitazioni l Istat raccoglie per tradizione le informazioni sulla consistenza numerica e sulle caratteristiche strutturali della popolazione. L operazione censuaria del 2001 ha riguardato 57 milioni di cittadini, pari a 22 milioni di famiglie. Un universo composito rappresentato da giovani, anziani, singoli, immigrati, ma anche da nomadi, persone senza tetto e senza abitazione. Con il Censimento del 2001 per la prima volta sono stati contati, oltre ai residenti e a coloro che sono occasionalmente dimoranti nelle abitazioni private in qualità di ospiti o di turisti, anche le persone che utilizzano un territorio per un determinato periodo di tempo, pur non essendo residenti: si tratta ad esempio di studenti fuori sede, lavoratori in trasferta e immigrati residenti all estero. Il Censimento offre una fotografia del Paese in un momento della sua storia, ne da una visione d insieme e contemporaneamente dettagli precisi: quanti siamo in Italia, la nostra età, il grado di istruzione, gli spostamenti che facciamo per lo studio e il lavoro, le situazioni nelle quali viviamo, le caratteristiche strutturali delle abitazioni dove abitiamo. Il Censimento consente anche l aggiornamento e la revisione delle anagrafi comunali e la determinazione della popolazione legale del Paese. Poiché il Censimento raccoglie dati a livello di microaree, cioè di comune, di frazione, di città e persino di quartiere, è l unico strumento che offre una conoscenza territoriale estremamente minuziosa e fornisce importanti informazioni necessarie, ad esempio, per predisporre migliori reti di trasporto, localizzare nel modo più razionale ospedali, scuole e altre attività e in generale per decidere con maggiore consapevolezza. La revisione e l aggiornamento degli archivi anagrafici dei residenti di ciascun comune è tra gli obiettivi base del Censimento della Popolazione. Le anagrafi vengono aggiornate automaticamente attraverso i dati di ciascun componente del nucleo familiare risultanti dal questionario. Tale operazione è utile per poter svolgere in futuro anche il Censimento della Popolazione servendosi di archivi anagrafici aggiornati. A partire da questo Censimento, il Ministero dell Interno, in base al regolamento anagrafico della popolazione residente, ha autorizzato la cancellazione dagli elenchi di quanti siano risultati irreperibili nell ultimo Censimento e siano nuovamente tali in occasione dell accertamento

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