OGGETTO ASPETTATIVA PER ATTIVITÀ PROFESSIONALE A PARTITA IVA

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "OGGETTO ASPETTATIVA PER ATTIVITÀ PROFESSIONALE A PARTITA IVA"

Transcript

1 1 OGGETTO ASPETTATIVA PER ATTIVITÀ PROFESSIONALE A PARTITA IVA QUESITO (posto in data 17 luglio 2014) Sono un medico specialista in radioterapia, con un rapporto di lavoro a tempo indeterminato. Recentemente mi è stata proposta una posizione da primario in una clinica privata; la modalità contrattuale sarebbe una libera professione a partita IVA. Il mio attuale primario non sembra disposto a concedermi il periodo di aspettativa. Dalla normativa mi sembra di intuire che l unico motivo per il quale potrebbe rifiutare l aspettativa è la mancata continuità nell erogazione dei servizi. Tenendo conto che è ancora aperta presso il mio attuale posto di lavoro una graduatoria di concorso per una posizione a tempo determinato, che ci sono cinque persone in graduatoria, che l attività inizierebbe il primo di novembre, e quindi con un ampia tempistica per tutelare la continuità del servizio, e che non ho particolari incarichi di difficile sostituzione, non mi sembra ci siano i presupposti per negarmi l aspettativa, e che al contempo la negazione dell'aspettativa leda le mie legittime aspirazioni di cogliere opportunità professionalmente ed economicamente qualificanti.

2 2 RISPOSTA (inviata in data 20 luglio 2014) L articolo 18 della legge 4 novembre 2010, n. 183 è stato introdotto per offrire ai dipendenti pubblici la possibilità di intraprendere nuovi progetti lavorativi, a livello imprenditoriale o professionale. Purtroppo questa tipologia di aspettativa è soggetta ad una scelta discrezionale da parte dell Azienda, che può negarla laddove ravveda una incompatibilità con esigenze di carattere organizzativo che hanno sempre e comunque priorità rispetto ad istanze di carattere personale, come esplicitamente richiamato dall inciso contenuto nel comma 1 del citato articolo 18 L'aspettativa è concessa dall'amministrazione, tenuto conto delle esigenze organizzative. Questa discrezionalità dovrebbe essere esercitata solo in base alle esigenze organizzative interne, e senza entrare nel merito delle motivazioni della richiesta, che dovrebbero essere insindacabili, e che invece risultano oggetto di una specifica valutazione come precisato dalla frase che chiude il comma 1 del citato articolo 18 previo esame della documentazione prodotta dall'interessato. In relazione agli spazi di discrezionalità che la normativa vigente conferisce alle aziende nella concessione dell aspettativa è opportuno che ogni azienda adotti un regolamento per assicurare trasparenza ed uniformità di comportamenti, ed evitare il rischio che situazioni analoghe abbiano risposte diverse in relazione alla interpretazione del direttore di struttura complessa o del funzionario amministrativo che è di volta in volta chiamato ad esprimere la propria valutazione. Questo è vero per qualsiasi tipologia di aspettativa per la concessione della quale sia prevista una discrezionalità da parte dell Azienda, ed è a maggior ragione vero per questa tipologia di aspettativa, che è particolarmente innovativa nel quadro normativo vigente. Opportuno sarebbe che la Regione emanasse direttive, per assicurare omogeneità in ambito regionale.

3 3 In sintesi l aspettativa in applicazione dell articolo 18 non è un diritto assoluto, ma una possibilità che l amministrazione di appartenenza può o meno concedere, e che presuppone implicitamente un parere favorevole in primo luogo del direttore della struttura complessa presso la quale lavora il dirigente interessato, in secondo luogo del direttore del dipartimento al quale tale struttura afferisce, ed in terzo, ma non ultimo luogo, del dirigente amministrativo, al quale compete la valutazione della documentazione a supporto della richiesta. Opportuno pertanto, prima ancora di presentare una richiesta formale, precostituire il consenso necessario, parlando in maniera aperta con gli interlocutori che comunque saranno chiamati ad esprimere la loro imprescindibile valutazione.

4 4 INDICAZIONI OPERATIVE Nella situazione oggetto del quesito le strade percorribili sono due: 1) ottenere il necessario consenso di coloro che di fatto esercitano quella discrezionalità che la norma consente per la concessione dell aspettativa, evidenziando da un lato le motivazioni che rendono per l interessato oggettivamente rilevante poter cogliere l opportunità che gli viene prospettata, sia in termini professionali che economici, dall altro il fatto che l azienda ha tutto il tempo e gli strumenti per poter sostituire il dirigente interessato, senza sopportare costi aggiuntivi di alcun genere, e senza arrecare alcun pregiudizio alla continuità ed alla qualità del servizio erogato. 2) promuovere un iniziativa sindacale per integrare il regolamento aziendale che disciplina l istituto dell aspettativa inserendo in esso le opportune precisazioni a tutela dei diritti dei lavoratori. In questa direzione orienta un documento pubblicato dall ARAN che, in tema di aspettativa per motivi personali, anche se con riferimento ad un comparto diverso (quello delle Regioni e delle autonomie locali) richiama alcuni principi di carattere generale: Il datore di lavoro pubblico, nella gestione dell'istituto, si attiene a comportamenti conformi ai generali i principi di correttezza e buona fede ed in particolare: tentando ogni possibile soluzione per contemperare le proprie esigenze organizzative con quelle dei dipendenti; evitando ogni possibile forma di discriminazione o di disparità di trattamento, da ritenersi sicuramente illegittime in presenza di medesimi presupposti, tra i dipendenti. Al fine di garantire una corretta ed imparziale gestione dell istituto, così da evitare l insorgenza di situazioni di disparità di trattamento o di discriminazione, che possono derivare da valutazioni eccessivamente discrezionali o arbitrarie delle richieste di aspettativa, il dirigente preposto all'area del personale può opportunamente predisporre, in via generale e preventiva, una serie di criteri e di priorità cui attenersi nell'esame delle singole istanze.

5 5 legge 4 novembre 2010, n. 183 Articolo 18. Aspettativa 1. aspettativa per attività professionali o imprenditoriali I dipendenti pubblici possono essere collocati in aspettativa, senza assegni e senza decorrenza dell'anzianità di servizio, per un periodo massimo di dodici mesi, anche per avviare attività professionali e imprenditoriali. L'aspettativa è concessa dall'amministrazione, tenuto conto delle esigenze organizzative, previo esame della documentazione prodotta dall'interessato. 2. deroga delle norme in materia di incompatibilità Nel periodo di cui al comma 1 del presente articolo non si applicano le disposizioni in tema di incompatibilità di cui all' articolo 53 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n rinvio all articolo 23_bis del decreto legislativo 165/2001 Resta fermo quanto previsto dall'articolo 23-bis del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165: In deroga all'articolo 60 del testo unico delle disposizioni concernenti lo statuto degli impiegati civili dello Stato, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 10 gennaio 1957, n. 3, i dirigenti delle pubbliche amministrazioni, nonché gli appartenenti alla carriera diplomatica e prefettizia e, limitatamente agli incarichi pubblici, i magistrati ordinari, amministrativi e contabili e gli avvocati e procuratori dello Stato sono collocati salvo motivato diniego dell'amministrazione di appartenenza in ordine alle proprie preminenti esigenze organizzative, in aspettativa senza assegni per lo svolgimento di attività presso soggetti e organismi, pubblici o privati, anche operanti in sede internazionale, i quali provvedono al relativo trattamento previdenziale.

6 6 CCNL 10 febbraio 2004 Integrativo del CCNL 1998_2001 Articolo 10 Aspettativa 1. aspettativa per esigenze personali o familiari condizioni e limiti Al dirigente con rapporto di lavoro a tempo indeterminato che ne faccia formale e motivata richiesta, compatibilmente con le esigenze di servizio, possono essere concessi periodi di aspettativa per esigenze personali o di famiglia senza retribuzione e senza decorrenza dell anzianità, per una durata complessiva di dodici mesi in un triennio. 2. servizio attivo necessario per fruire di una ulteriore aspettativa Il dirigente rientrato in servizio non può usufruire di un altro periodo di aspettativa per motivi di famiglia, anche per cause diverse, ovvero delle aspettative di cui al comma 8, lettere a) e b), se non siano intercorsi almeno quattro mesi di servizio attivo, fatto salvo quanto previsto dal comma 8, lettera c). 3. modalità di calcolo della durata possibile Ai fini del calcolo dei dodici mesi complessivi di aspettativa che possono essere concessi nel triennio l aspettativa in corso si somma alle aspettative concesse nei tre anni precedenti. 4. aspettativa e assenze per malattia L aspettativa per motivi personali o familiari, fruibile anche frazionatamente, non si cumula con le assenze per malattia e si ritiene fruibile decorsi 30 giorni dalla domanda, salvo diverso accordo tra le parti. 5. trattamento previdenziale dell aspettativa per l assistenza ai figli Qualora l aspettativa per motivi di famiglia venga richiesta per l educazione e l assistenza dei figli fino al sesto anno di età, tali periodi pur non essendo utili ai fini della retribuzione e dell anzianità sono utili ai fini degli accrediti figurativi per il trattamento pensionistico.

7 7 CCNL 10 febbraio 2004 Integrativo del CCNL 1998_2001 Articolo 10 Aspettativa 6. possibilità di revoca o interruzione dell aspettativa L azienda, qualora durante il periodo di aspettativa vengano meno i motivi che ne hanno giustificato la concessione, invita il dirigente a riprendere servizio con un preavviso di 10 giorni. Il dirigente, per le stesse motivazioni e negli stessi termini, può riprendere servizio di propria iniziativa. 7. sanzione del licenziamento senza preavviso per mancato rientro Nei confronti del dirigente che, salvo casi di comprovato impedimento, non si presenti per riprendere servizio alla scadenza del periodo di aspettativa o del termine dei 10 giorni entro i quali l azienda il dirigente deve riprendere servizio su richiesta aziendale, il rapporto è risolto, senza diritto ad alcuna indennità sostitutiva del preavviso. 8. ulteriori motivi di concessione dell aspettativa L aspettativa senza retribuzione e senza decorrenza dell anzianità è altresì concessa al dirigente con rapporto di lavoro a tempo indeterminato, a domanda, per: a) un periodo massimo di sei mesi se assunto presso la stessa o altra azienda ovvero ente o amministrazione del comparto, con rapporto di lavoro a tempo indeterminato ed incarico di direzione di struttura complessa; b) tutta la durata del contratto di lavoro a termine se assunto con rapporto di lavoro ed incarico a tempo determinato presso la stessa o altra azienda o ente del comparto, ovvero in altre pubbliche amministrazioni di diverso comparto. L aspettativa prevista dall articolo 23bis del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165 per attuare la mobilità pubblico privato si applica solo nei casi in cui l incarico sia conferito da Organismi pubblici o privati della Unione Europea o da ospedali pubblici dei paesi dell Unione stessa o da Organismi internazionali.

8 8 CCNL 10 febbraio 2004 Integrativo del CCNL 1998_2001 Articolo 10 Aspettativa L incarico già conferito al dirigente dall azienda o ente che concede l aspettativa è sospeso per la durata dell aspettativa e prosegue al suo rientro a completamento del periodo mancante sino alla valutazione. (*) c) la durata di due anni e per una sola volta nell arco della vita lavorativa per gravi e documentati motivi di famiglia. Tale aspettativa può essere fruita anche frazionatamente e può essere cumulata con l aspettativa di cui al comma 1, se utilizzata allo stesso titolo. (*) La precisazione relativa all applicazione dell articolo 23-bis del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165 è stata inserita dal comma 13 dell articolo 24 del CCNL 2002_ recesso dal rapporto di lavoro ed esonero dal periodo di preavviso Il dirigente che non intende riprendere servizio, al termine dell aspettativa per un rapporto di lavoro a tempo determinato è esonerato dal preavviso purché manifesti per iscritto la propria volontà 15 giorni prima. Il preavviso non è comunque richiesto nell ipotesi di cui alla lettera a) o se il dirigente non rientra al termine del periodo di prova presso altra azienda.

9 9 DECRETO LEGISLATIVO 30 marzo 2001, n. 165 Articolo 23-bis Disposizioni in materia di mobilità tra pubblico e privato. 1. aspettativa per incarichi presso organismi pubblici o privati In deroga all'articolo 60 del testo unico delle disposizioni concernenti lo statuto degli impiegati civili dello Stato, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 10 gennaio 1957, n. 3, i dirigenti delle pubbliche amministrazioni, e gli appartenenti alla carriera diplomatica e prefettizia e, limitatamente agli incarichi pubblici, i magistrati ordinari, amministrativi e contabili e gli avvocati e procuratori dello Stato sono collocati, salvo motivato diniego dell'amministrazione di appartenenza in ordine alle proprie preminenti esigenze organizzative, in aspettativa senza assegni per lo svolgimento di attività presso soggetti e organismi, pubblici o privati, anche operanti in sede internazionale, i quali provvedono al relativo trattamento previdenziale. Resta ferma la disciplina vigente in materia di collocamento fuori ruolo nei casi consentiti. Il periodo di aspettativa comporta il mantenimento della qualifica posseduta. È sempre ammessa la ricongiunzione dei periodi contributivi a domanda dell'interessato presso una qualsiasi delle forme assicurative nelle quali abbia maturato gli anni di contribuzione. Quando l'incarico è espletato presso organismi operanti in sede internazionale, la ricongiunzione dei periodi contributivi è a carico dell'interessato, salvo che l'ordinamento dell'amministrazione di destinazione non disponga altrimenti.

10 10 CCNL 10 febbraio 2004 Integrativo del CCNL 1998_2001 Articolo 11 Altre aspettative previste da disposizioni di legge 1. aspettative previste da norme di carattere generale Le aspettative per cariche pubbliche elettive e per la cooperazione con i Paesi in via di sviluppo restano disciplinate dalle vigenti disposizioni di legge e loro successive modificazioni ed integrazioni. In particolare, nell ambito dell assistenza umanitaria, emergenza e cooperazione con i Paesi in via di sviluppo, le aziende ed enti possono altresì concedere un aspettativa senza assegni per un massimo di dodici mesi nel biennio, da fruire anche in maniera frazionata, al fine di una collaborazione all estero, per la realizzazione di progetti di iniziativa regionale o svolti con un organizzazione non governativa riconosciuta idonea ai sensi della legge 26 febbraio 1987, n. 49, che disciplina le modalità di cooperazione dell Italia con i Paesi in via di sviluppo. Nel caso in cui detti progetti siano finalizzati ad operare in situazioni di emergenza, la concessione o il diniego dell aspettativa dovrà essere comunicata dall azienda entro 15 giorni dalla richiesta. Sono fatte salve eventuali normative regionali in materia. Le aspettative ed i distacchi per motivi sindacali sono regolati dai CCNQ sottoscritti rispettivamente il 7 agosto 1998, il 25 novembre 1998 ed il 27 febbraio aspettativa per motivi di studio I dirigenti con rapporto di lavoro a tempo indeterminato ammessi ai corsi di dottorato di ricerca, oppure che usufruiscano di borse di studio universitarie, sono collocati, a domanda, in aspettativa per motivi di studio senza assegni per tutto il periodo di durata del corso o della borsa, fermo restando che, in applicazione del comma 57 dell articolo 52 della legge 28 dicembre 2001, n. 448, in caso di ammissione a corsi di dottorato di ricerca senza borsa di studio, o di rinuncia a questa, l'interessato in aspettativa conserva il trattamento economico previdenziale e di quiescenza in godimento da parte dell'amministrazione pubblica presso la quale è instaurato il rapporto di lavoro.

11 11 CCNL 10 febbraio 2004 Integrativo del CCNL 1998_2001 Articolo 11 Altre aspettative previste da disposizioni di legge 3. aspettativa per ricongiungimento familiare Il dirigente con rapporto a tempo indeterminato, il cui coniuge o convivente stabile presti servizio all estero, può chiedere una aspettativa senza assegni per il tempo di permanenza all estero del coniuge, qualora non sia possibile il suo trasferimento nella località in questione in amministrazione di altro comparto. 4. revocabilità dell aspettativa per ricongiungimento familiare L aspettativa concessa ai sensi del comma 3 può avere una durata corrispondente al periodo di tempo in cui permane la situazione che l ha originata. Essa può essere revocata in qualunque momento, con preavviso di almeno 15 giorni, per imprevedibili ed eccezionali ragioni di servizio o in difetto di effettiva permanenza all estero del dirigente in aspettativa. 5. periodo di servizio attivo necessario per aspettative diverse Il dirigente non può usufruire continuativamente del periodo di aspettativa per motivi di famiglia ovvero per la cooperazione con i Paesi in via di sviluppo e di quelli previsti dai commi 2 e 3 senza avere trascorso un periodo di servizio attivo di almeno sei mesi. La disposizione non si applica alle altre aspettative previste dal presente articolo nonché alle assenze concesse in applicazione della normativa a tutela della maternità e della paternità. (*) la precisazione sull aspettativa per la partecipazione a progetti di cooperazione umanitaria è stata inserita dal comma 5 dell articolo 16 del CCNL 6 maggio 2010, integrativo del CCNL 2006_2009

12 12 DECRETO LEGISLATIVO 30 marzo 2001, n. 165 articolo 2 fonti 1. atti organizzativi di carattere generale e principi di riferimento Le amministrazioni pubbliche definiscono, secondo principi generali fissati da disposizioni di legge e, sulla base dei medesimi, mediante atti organizzativi secondo i rispettivi ordinamenti, le linee fondamentali di organizzazione degli uffici; individuano gli uffici di maggiore rilevanza e i modi di conferimento della titolarità dei medesimi; determinano le dotazioni organiche complessive. Esse ispirano la loro organizzazione ai seguenti criteri: a) funzionalità rispetto ai compiti e ai programmi di attività, nel perseguimento degli obiettivi di efficienza, efficacia ed economicità. A tal fine, periodicamente e comunque all'atto della definizione dei programmi operativi e dell'assegnazione delle risorse, si procede a specifica verifica e ad eventuale revisione; b) ampia flessibilità, garantendo adeguati margini alle determinazioni operative e gestionali da assumersi ai sensi dell'articolo 5, comma 2; c) collegamento delle attività degli uffici, adeguandosi al dovere di comunicazione interna ed esterna, ed interconnessione mediante sistemi informatici e statistici pubblici; d) garanzia dell'imparzialità e della trasparenza dell'azione amministrativa, anche attraverso t'istituzione di apposite strutture per l'informazione ai cittadini e attribuzione ad un unico ufficio, per ciascun procedimento, della responsabilità complessiva dello stesso; e) armonizzazione degli orari di servizio e di apertura degli uffici con le esigenze dell'utenza e con gli orari delle amministrazioni pubbliche dei Paesi dell'unione europea.

13 13 DECRETO LEGISLATIVO 30 marzo 2001, n. 165 articolo 5 potere di organizzazione 1. finalità per la quale si esplica il potere di organizzazione Le amministrazioni pubbliche assumono ogni determinazione organizzativa al fine di assicurare l'attuazione dei principi di cui all'articolo 2, comma 1, e la rispondenza al pubblico interesse dell'azione amministrativa. 2. ambiti nei quali si esercita il potere di organizzazione Nell'ambito delle leggi e degli atti organizzativi che ogni amministrazione deve adottare per disciplinare il proprio assetto organizzativo ai sensi dell'articolo 2, comma 1, le determinazioni per l'organizzazione degli uffici e le misure inerenti alla gestione dei rapporti di lavoro sono assunte in via esclusiva dagli organi preposti alla gestione con la capacità e i poteri del privato datore di lavoro, fatti salvi la sola informazione ai sindacati per le determinazioni relative all'organizzazione degli uffici ovvero, limitatamente alle misure riguardanti i rapporti di lavoro, l'esame congiunto, ove previsti nei contratti nazionali di lavoro. Rientrano, in particolare, nell'esercizio dei poteri dirigenziali le misure inerenti la gestione delle risorse umane nel rispetto del principio di pari opportunità, nonché la direzione, l'organizzazione del lavoro nell'ambito degli uffici. 3. controllo interno sull esercizio del potere di organizzazione Gli organismi di controllo interno verificano periodicamente la rispondenza delle determinazioni organizzative ai principi indicati all'articolo 2, comma 1, anche al fine di propone l'adozione di eventuali interventi correttivi e di fornire elementi per l'adozione delle misure previste nei confronti dei responsabili della gestione.

14 14 DECRETO LEGISLATIVO 27 ottobre 2009, n. 150 Articolo 14 Organismo indipendente di valutazione della performance 1. istituzione dell organismo indipendente di valutazione (OIV) Ogni amministrazione, singolarmente o in forma associata, senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica, si dota di un Organismo indipendente di valutazione della performance. 2. controllo di gestione e controllo strategico L'Organismo indipendente di valutazione (OIV) sostituisce i servizi di controllo interno, comunque denominati, (nucleo di valutazione, controllo interno di gestione) ed esercita, in piena autonomia, le attività di cui al comma 4. Esercita altresì l attività di valutazione e controllo strategico che ai sensi dell'articolo 6, comma 1, del citato decreto legislativo n. 286 del 1999, mira a verificare, in funzione dell'esercizio dei poteri di indirizzo da parte dei competenti organi, l'effettiva attuazione delle scelte contenute nelle direttive ed altri atti di indirizzo politico. L'attività stessa consiste nell'analisi, preventiva e successiva, della congruenza e degli eventuali scostamenti tra le missioni affidate dalle norme, gli obiettivi operativi prescelti, le scelte operative effettuate e le risorse umane finanziarie e materiali assegnate nonché nella identificazione degli eventuali fattori ostativi, delle eventuali responsabilità per la mancata o parziale attuazione, dei possibili rimedi, e riferisce, in proposito, direttamente all'organo di indirizzo politico amministrativo. 3. durata in carica dell OIV L'Organismo indipendente di valutazione è nominato, sentita la Commissione nazionale la valutazione, la trasparenza e l'integrità delle amministrazioni pubbliche, dall'organo di indirizzo politico-amministrativo per un periodo di tre anni. L'incarico dei componenti può essere rinnovato una sola volta.

15 15 DECRETO LEGISLATIVO 27 ottobre 2009, n. 150 Articolo 14 Organismo indipendente di valutazione della performance 4. funzioni specifiche attribuite all OIV: L'Organismo indipendente di valutazione della performance a) monitora il funzionamento complessivo del sistema della valutazione, della trasparenza e integrità dei controlli interni ed elabora una relazione annuale sullo stato dello stesso; b) comunica tempestivamente le criticità riscontrate ai competenti organi interni di governo ed amministrazione, nonché alla Corte dei conti, all'ispettorato per la funzione pubblica e alla Commissione nazionale per la valutazione, la trasparenza e l integrità delle amministrazioni pubbliche; c) valida la Relazione sulla performance che le amministrazioni pubbliche devono redigere ogni anno per dar conto dei risultati raggiunti rispetto agli obiettivi prefissati e ne assicura la visibilità attraverso la pubblicazione sul sito istituzionale; d) garantisce la correttezza dei processi di misurazione e valutazione, nonché dell'utilizzo dei premi che possono essere erogati in relazione ai risultati raggiunti, secondo quanto previsto dal presente decreto, dai contratti collettivi nazionali, dai contratti integrativi, dai regolamenti interni all'amministra-zione, nel rispetto del principio di valorizzazione del merito e della professionalità; e) sulla base del sistema di misurazione delle perfomance che ogni amministrazione pubblica è tenuta ad adottare propone all' organo di indirizzo politico-amministrativo, la valutazione annuale dei dirigenti di vertice e l'attribuzione ad essi dei premi che possono essere erogati in relazione ai risultati raggiunti;

16 16 DECRETO LEGISLATIVO 27 ottobre 2009, n. 150 Articolo 14 Organismo indipendente di valutazione della performance 4. funzioni specifiche attribuite all OIV: f) è responsabile della corretta applicazione delle linee guida, delle metodologie e degli strumenti predisposti dalla Commissione nazionale per la valutazione, la trasparenza e l integrità delle amministrazioni pubbliche; g) promuove e attesta l'assolvimento degli obblighi relativi alla trasparenza e all'integrità delle amministrazioni pubbliche; h) verifica i risultati e le buone pratiche di promozione delle pari opportunità. 5. L indagine annuale sul benessere organizzativo L'Organismo indipendente di valutazione della performance, sulla base di appositi modelli forniti dalla Commissione nazionale per la valutazione, la trasparenza e l integrità delle amministrazioni pubbliche, cura annualmente la realizzazione di indagini sul personale dipendente volte a rilevare il livello di benessere organizzativo e il grado di condivisione del sistema di valutazione nonché la valutazione del proprio superiore gerarchico da parte del personale, e ne riferisce alla predetta Commissione.

HEALTH MANAGEMENT ISTITUTO DI MANAGEMENT SANITARIO FIRENZE www.health-management.it

HEALTH MANAGEMENT ISTITUTO DI MANAGEMENT SANITARIO FIRENZE www.health-management.it 1 OGGETTO ASPETTATIVA O DIMISSIONI QUESITO (posto in data 30 novembre 2015) Sono un neurologo dipendente di azienda ospedaliera a tempo indeterminato; ho la possibilità di avere un incarico come specialista

Dettagli

HEALTH MANAGEMENT ISTITUTO DI MANAGEMENT SANITARIO FIRENZE

HEALTH MANAGEMENT ISTITUTO DI MANAGEMENT SANITARIO FIRENZE 1 OGGETTO ASPETTATIVA PER UN INCARICO DI LAVORO ALL ESTERO QUESITI (posti in data 7 giugno 2014) Sono un dirigente medico presso un Presidio Ospedaliero in Italia. Tempo fa avevo avuto proposta per lavorare

Dettagli

OGGETTO ASPETTATIVA PER UN CONTRATTO A TEMPO DETERMINATO

OGGETTO ASPETTATIVA PER UN CONTRATTO A TEMPO DETERMINATO 1 OGGETTO ASPETTATIVA PER UN CONTRATTO A TEMPO DETERMINATO QUESITO (posto in data 29 luglio 2014) Sono un dirigente medico a tempo indeterminato direttore di una struttura complessa presso una Azienda

Dettagli

OGGETTO ASPETTATIVA PER IL CONFERIMENTO DI UN INCARICO A TERMINE

OGGETTO ASPETTATIVA PER IL CONFERIMENTO DI UN INCARICO A TERMINE 1 OGGETTO ASPETTATIVA PER IL CONFERIMENTO DI UN INCARICO A TERMINE QUESITO (posto in data 20 settembre 2012) Sono un dirigente medico a tempo indeterminato presso un azienda ospedaliera, ed ho ricevuto

Dettagli

OGGETTO ASPETTATIVA PER UN INCARICO ALL UNIVERSITÀ DI INNSBRUCK

OGGETTO ASPETTATIVA PER UN INCARICO ALL UNIVERSITÀ DI INNSBRUCK 1 OGGETTO ASPETTATIVA PER UN INCARICO ALL UNIVERSITÀ DI INNSBRUCK QUESITO (posto in data 20 novembre 2015) Ho avuto la proposta per un contratto di lavoro in Austria, presso la facoltà di medicina dell'università

Dettagli

HEALTH MANAGEMENT ISTITUTO DI MANAGEMENT SANITARIO FIRENZE

HEALTH MANAGEMENT ISTITUTO DI MANAGEMENT SANITARIO FIRENZE 1 OGGETTO ASPETTATIVA QUESITO (posto in data 2 ottobre 2014) Sono un medico a tempo indeterminato presso una unità operativa ospedaliera. Desidererei sapere per quali motivazioni professionali si possa

Dettagli

L'ISTITUTO DELL'ASPETTATIVA NEL CCNL DEL COMPARTO SANITA'

L'ISTITUTO DELL'ASPETTATIVA NEL CCNL DEL COMPARTO SANITA' L'ISTITUTO DELL'ASPETTATIVA NEL CCNL DEL COMPARTO SANITA' a cura del Nucleo Promozione e Sviluppo Responsabile: Cesare Hoffer Il presente documento non ha la pretesa di essere completamente esaustivo rispetto

Dettagli

HEALTH MANAGEMENT ISTITUTO DI MANAGEMENT SANITARIO FIRENZE

HEALTH MANAGEMENT ISTITUTO DI MANAGEMENT SANITARIO FIRENZE 1 OGGETTO ASPETTATIVA PER FREQUENTARE UN MASTER QUESITO (posto in data 10 marzo 2015) Sono dirigente di I livello di anestesia e rianimazione con contratto a tempo indeterminato dal 1996 sto frequentando

Dettagli

STRALCIO (articoli 4,8, 10, e seg.) Decreto Legislativo 27 ottobre 2009, n. 150

STRALCIO (articoli 4,8, 10, e seg.) Decreto Legislativo 27 ottobre 2009, n. 150 STRALCIO (articoli 4,8, 10, e seg.) Decreto Legislativo 27 ottobre 2009, n. 150 "Attuazione della legge 4 marzo 2009, n. 15, in materia di ottimizzazione della produttività del lavoro pubblico e di efficienza

Dettagli

PROFESSIONE&LAVORO: dall'assunzione alla pensione. Istruzioni per l'uso della professione di medico e dirigente sanitario tra leggi e contratto.

PROFESSIONE&LAVORO: dall'assunzione alla pensione. Istruzioni per l'uso della professione di medico e dirigente sanitario tra leggi e contratto. PROFESSIONE&LAVORO: dall'assunzione alla pensione. Istruzioni per l'uso della professione di medico e dirigente sanitario tra leggi e contratto. l aspettativa a cura di Esecutivo Nazionale Anaao Assomed

Dettagli

D.Lgs. 3 febbraio 1993, n. 29 (1). (Artt. 1, 2.)

D.Lgs. 3 febbraio 1993, n. 29 (1). (Artt. 1, 2.) D.Lgs. 3 febbraio 1993, n. 29 (1). (Artt. 1, 2.) Razionalizzazione dell'organizzazione delle amministrazioni pubbliche e revisione della disciplina in materia di pubblico impiego, a norma dell'articolo

Dettagli

HEALTH MANAGEMENT ISTITUTO DI MANAGEMENT SANITARIO FIRENZE www.health-management.it

HEALTH MANAGEMENT ISTITUTO DI MANAGEMENT SANITARIO FIRENZE www.health-management.it 1 OGGETTO ASPETTATIVA PER INCARICO A TEMPO DETERMINATO QUESITO (posto in data 28 ottobre 2014) Sono un medico ospedaliero con contratto a tempo indeterminato. Sto valutando l'ipotesi di prendere aspettativa

Dettagli

HEALTH MANAGEMENT ISTITUTO DI MANAGEMENT SANITARIO FIRENZE

HEALTH MANAGEMENT ISTITUTO DI MANAGEMENT SANITARIO FIRENZE 1 OGGETTO ASPETTATIVA E BENEFICI DELLA LEGGE 104 QUESITO (posto in data 26 marzo 2014) Sono un dirigente medico di sessanta anni, con trentacinque anni di anzianità. In seguito a gravi patologie mi è stata

Dettagli

HEALTH MANAGEMENT ISTITUTO DI MANAGEMENT SANITARIO FIRENZE www.health-management.it

HEALTH MANAGEMENT ISTITUTO DI MANAGEMENT SANITARIO FIRENZE www.health-management.it 1 OGGETTO CONGEDO PER LA FORMAZIONE QUESITO (posto in data 19 luglio 2013) Ho chiesto all Azienda per la quale lavoro un periodo di aspettativa per un periodo di studio all'estero, con una finalità formativa

Dettagli

REGOLAMENTO PER LA ISTITUZIONE ED IL FUNZIONAMENTO DEL NUCLEO DI VALUTAZIONE DEL COMUNE DI:

REGOLAMENTO PER LA ISTITUZIONE ED IL FUNZIONAMENTO DEL NUCLEO DI VALUTAZIONE DEL COMUNE DI: REGOLAMENTO PER LA ISTITUZIONE ED IL FUNZIONAMENTO DEL NUCLEO DI VALUTAZIONE DEL COMUNE DI:...MUSSOMELI... Pag. 1 di 7 Articolo Descrizione 1 Oggetto del regolamento. 2 Nomina, composizione e requisiti

Dettagli

LINEE DI INDIRIZZO REGOLAMENTO DI AFFIDAMENTO, CONFERMA E REVOCA DEGLI INCARICHI DIRIGENZIALI AREA DIRIGENZA MEDICA E VETERINARIA

LINEE DI INDIRIZZO REGOLAMENTO DI AFFIDAMENTO, CONFERMA E REVOCA DEGLI INCARICHI DIRIGENZIALI AREA DIRIGENZA MEDICA E VETERINARIA REPUBBLICA ITALIANA Regione Siciliana Assessorato Regionale della Sanità Dipartimento regionale per la pianificazione strategica ********** Servizio 1 Personale dipendente S.S.R. LINEE DI INDIRIZZO REGOLAMENTO

Dettagli

OGGETTO ASPETTATIVA PER IL CONFERIMENTO DI UN INCARICO A TERMINE

OGGETTO ASPETTATIVA PER IL CONFERIMENTO DI UN INCARICO A TERMINE 1 OGGETTO ASPETTATIVA PER IL CONFERIMENTO DI UN INCARICO A TERMINE QUESITO (posto in data 22 maggio 2013) Sono un dirigente medico di 37 anni in servizio come anestesistarianimatore presso un presidio

Dettagli

DECRETO DELL AMMINISTRATORE UNICO (Ex art. 24 Regolamento di Organizzazione e Funzionamento)

DECRETO DELL AMMINISTRATORE UNICO (Ex art. 24 Regolamento di Organizzazione e Funzionamento) ENTE Agenzia Forestale Regionale dell Umbria AGENZIA FORESTALE REGIONALE DELL UMBRIA (Ex legge regionale 23/12/2011 n. 18) ORGANO Amministratore Unico NUMERO 382 DATA 27-11-2014 OGGETTO: PRESA D'ATTO DELLE

Dettagli

HEALTH MANAGEMENT ISTITUTO DI MANAGEMENT SANITARIO FIRENZE

HEALTH MANAGEMENT ISTITUTO DI MANAGEMENT SANITARIO FIRENZE 1 OGGETTO APPLICAZIONE DELL ARTICOLO 18 QUESITO (posto in data 19 luglio 2015) In caso di pensionamento di un direttore di struttura complessa per raggiunti limiti di età la scelta del medico cui attribuire

Dettagli

REGOLAMENTO SULLE MODALITÀ DI FUNZIONAMENTO DELL ORGANISMO INDIPENDENTE DI VALUTAZIONE DELLA CAMERA DI COMMERCIO DI TRIESTE

REGOLAMENTO SULLE MODALITÀ DI FUNZIONAMENTO DELL ORGANISMO INDIPENDENTE DI VALUTAZIONE DELLA CAMERA DI COMMERCIO DI TRIESTE Ad delibera n. 164 dd. 20.12.2013 REGOLAMENTO SULLE MODALITÀ DI FUNZIONAMENTO DELL ORGANISMO INDIPENDENTE DI VALUTAZIONE DELLA CAMERA DI COMMERCIO DI TRIESTE Pubblicato all albo dal 30 dicembre 2013 al

Dettagli

Città di Segrate. Regolamento per il funzionamento dell Organismo Indipendente di Valutazione (OIV)

Città di Segrate. Regolamento per il funzionamento dell Organismo Indipendente di Valutazione (OIV) ALLEGATO A Città di Segrate Regolamento per il funzionamento dell Organismo Indipendente di Valutazione (OIV) Deliberazione di Giunta comunale n.17 del 31.1.2014. Indice Art. 1 Oggetto.... pag. 3 Art.

Dettagli

HEALTH MANAGEMENT ISTITUTO DI MANAGEMENT SANITARIO FIRENZE

HEALTH MANAGEMENT ISTITUTO DI MANAGEMENT SANITARIO FIRENZE 1 OGGETTO MOBILITÀ INTERNA D UFFICIO QUESITI (posti in data 2 settembre 2013) La mia azienda ha di recente revocato una mobilità d'urgenza con rotazione mensile dei dirigenti e attivato una mobilità volontaria

Dettagli

HEALTH MANAGEMENT ISTITUTO DI MANAGEMENT SANITARIO FIRENZE www.health-management.it

HEALTH MANAGEMENT ISTITUTO DI MANAGEMENT SANITARIO FIRENZE www.health-management.it 1 OGGETTO ASPETTATIVA PER MOTIVI PERSONALI QUESITO (posto in data 16 luglio 2013) L articolo 10 comma 1 del CCNL 10 febbraio 2004 dispone che Al dirigente con rapporto di lavoro a tempo indeterminato che

Dettagli

REGOLAMENTO DELL ORGANISMO INDIPENDENTE DI VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE. della Camera di Commercio della Maremma e del Tirreno

REGOLAMENTO DELL ORGANISMO INDIPENDENTE DI VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE. della Camera di Commercio della Maremma e del Tirreno REGOLAMENTO DELL ORGANISMO INDIPENDENTE DI VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE della Camera di Commercio della Maremma e del Tirreno Titolo I DISPOSIZIONI GENERALI Art. 1 Oggetto e ambito di applicazione 1.

Dettagli

HEALTH MANAGEMENT ISTITUTO DI MANAGEMENT SANITARIO FIRENZE

HEALTH MANAGEMENT ISTITUTO DI MANAGEMENT SANITARIO FIRENZE OGGETTO MANTENIMENTO IN SERVIZIO QUESITO (ricevuto in data 25 febbraio 2011) Sono un medico responsabile di struttura complessa di 57 anni, nel 2012 maturo 40 anni di anzianità contributiva e intendo fare

Dettagli

COMUNE DI SAN MARCELLINO (Provincia di Caserta)

COMUNE DI SAN MARCELLINO (Provincia di Caserta) COMUNE DI SAN MARCELLINO (Provincia di Caserta) REGOLAMENTO COMUNALE SULLA NOMINA E SUL FUNZIONAMENTO DELL' ORGANISMO INDIPENDENTE DI VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE (O.I.V.) Approvato con Delibera di Giunta

Dettagli

PERSOCIV FAQ ASSENZE PER ASPETTATIVA AGGIORNAMENTO luglio 2015

PERSOCIV FAQ ASSENZE PER ASPETTATIVA AGGIORNAMENTO luglio 2015 600 ASSENZE PER ASPETTATIVA Le norme fondamentali sono contenute negli artt. 7 e 8 del CCNL del 16.5.2001, comparto ministeri e negli artt. 27, 28 e 32 del CCNL del 21.4.2006, area I dirigenza. L aspettativa

Dettagli

OGGETTO CONFERIMENTO DI INCARICHI DI MINOR VALORE ECONOMICO

OGGETTO CONFERIMENTO DI INCARICHI DI MINOR VALORE ECONOMICO 1 OGGETTO CONFERIMENTO DI INCARICHI DI MINOR VALORE ECONOMICO QUESITO (posto in data 22 ottobre 2013) La rimodulazione del numero delle strutture semplici dovrebbe avvenire con il rispetto della stessa

Dettagli

COLLOCAMENTO FUORI RUOLO PER ANNO SABBATICO E CONGEDO STRAORDINARIO PER DOTTORATO DI RICERCA

COLLOCAMENTO FUORI RUOLO PER ANNO SABBATICO E CONGEDO STRAORDINARIO PER DOTTORATO DI RICERCA 25 COLLOCAMENTO FUORI RUOLO PER ANNO SABBATICO E CONGEDO STRAORDINARIO PER DOTTORATO DI RICERCA Aggiornato il 22 maggio 2013 INDICE Normativa Legge 27.7.1962 n. 1114, art. 7 D.P.R. 11 luglio 1980 n. 382,

Dettagli

REGOLAMENTO PER LA DISCIPLINA DEL NUCLEO DI VALUTAZIONE

REGOLAMENTO PER LA DISCIPLINA DEL NUCLEO DI VALUTAZIONE REGOLAMENTO PER LA DISCIPLINA DEL NUCLEO DI VALUTAZIONE Approvato con deliberazione del Presidente della Provincia n. 131 del 7.10.2015 Pubblicato all Albo Pretorio Provinciale dal 28.10.2015 al 12.11.2015

Dettagli

REGOLAMENTO PER L ISTITUZIONE ED IL FUNZIONAMENTO DEL NUCLEO DI VALUTAZIONE

REGOLAMENTO PER L ISTITUZIONE ED IL FUNZIONAMENTO DEL NUCLEO DI VALUTAZIONE REGOLAMENTO PER L ISTITUZIONE ED IL FUNZIONAMENTO DEL NUCLEO DI VALUTAZIONE Approvato con Deliberazione di Giunta Comunale n. 7 del 28/01/2014 INDICE Art. 1. Oggetto del regolamento Art. 2. Composizione

Dettagli

HEALTH MANAGEMENT ISTITUTO DI MANAGEMENT SANITARIO FIRENZE

HEALTH MANAGEMENT ISTITUTO DI MANAGEMENT SANITARIO FIRENZE OGGETTO RIENTRO NELL AZIENDA DI ORIGINE QUESITO (posto in data 13 maggio 2010) Dopo un trasferimento per mobilità volontaria esterna fra due aziende diverse, è possibile chiedere di poter rientrare all

Dettagli

HEALTH MANAGEMENT ISTITUTO DI MANAGEMENT SANITARIO FIRENZE

HEALTH MANAGEMENT ISTITUTO DI MANAGEMENT SANITARIO FIRENZE 1 OGGETTO APPLICAZIONE DELL ARTICOLO 15 SEPTIES QUESITO (quesito posto in data 22 novembre 2012) È possibile ricorrere all articolo 15 septies per l attribuzione di incarichi di direzione di strutture

Dettagli

Il Presidente della Repubblica

Il Presidente della Repubblica Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 11 novembre 1993 Regolamento interno del Consiglio dei Ministri (Pubblicato in Gazzetta Ufficiale del 15 novembre 1993, n. 268.) ----------------------------------------------------------------------------------------

Dettagli

PROVINCIA DI CAMPOBASSO

PROVINCIA DI CAMPOBASSO PROVINCIA DI CAMPOBASSO REGOLAMENTO DELL ORGANISMO INDIPENDENTE DI VALUTAZIONE Approvato dalla Giunta Provinciale in data 7 dicembre 2010 con deliberazione n. 297 - oo - Indice Art. 1 Oggetto del Regolamento

Dettagli

Società SISTEMA S.R.L. Servizi Pubblici Città di Grosseto

Società SISTEMA S.R.L. Servizi Pubblici Città di Grosseto Società SISTEMA S.R.L. Servizi Pubblici Città di Grosseto REGOLAMENTO SUL FUNZIONAMENTO E LA NOMINA DELL'ORGANISMO DI VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE IN FORMA MONOCRATICA Ottobre 2017 Indice Art. 1 Oggetto

Dettagli

HEALTH MANAGEMENT ISTITUTO DI MANAGEMENT SANITARIO FIRENZE

HEALTH MANAGEMENT ISTITUTO DI MANAGEMENT SANITARIO FIRENZE 1 OGGETTO ISTITUTI PER IL RICONGIUNGIMENTO FAMILIARE QUESITO (posto in data 17 agosto 2016) Presto mi accingerò a presentare una domanda per aspettativa per potermi ricongiungere con la mia famiglia in

Dettagli

COMUNE DI PIANEZZA. REGOLAMENTO DI ORGANIZZAZIONE DEGLI UFFICI E DEI SERVIZI - estratto -

COMUNE DI PIANEZZA. REGOLAMENTO DI ORGANIZZAZIONE DEGLI UFFICI E DEI SERVIZI - estratto - COMUNE DI PIANEZZA REGOLAMENTO DI ORGANIZZAZIONE DEGLI UFFICI E DEI SERVIZI - estratto - 1 CAPO II STRUTTURA ORGANIZZATIVA E CRITERI GENERALI Art. 4 - Posizioni organizzative e posizioni di alta professionalità

Dettagli

Intervento di adeguamento normativo in materia di personale. Art. 1 (Modifiche all art. 5 della L.R. n. 49/2010)

Intervento di adeguamento normativo in materia di personale. Art. 1 (Modifiche all art. 5 della L.R. n. 49/2010) Intervento di adeguamento normativo in materia di personale Art. 1 (Modifiche all art. 5 della L.R. n. 49/2010) 1. L art. 5 della L.R. 17 novembre 2010, n. 49 (Interventi normativi e finanziari per l anno

Dettagli

HEALTH MANAGEMENT ISTITUTO DI MANAGEMENT SANITARIO FIRENZE www.health-management.it

HEALTH MANAGEMENT ISTITUTO DI MANAGEMENT SANITARIO FIRENZE www.health-management.it 1 OGGETTO NULLA OSTA MOBILITÀ INTERREGIONALE QUESITO (posto in data 19 giugno 2014) Ho partecipato ad un avviso pubblico di mobilità extraregionale bandito da un'azienda ospedaliera di rilievo nazionale

Dettagli

NUOVO SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PRESTAZIONE

NUOVO SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PRESTAZIONE NUOVO SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PRESTAZIONE Descrizione generale del sistema Il presente Sistema di misurazione e valutazione della prestazione è adottato dal Comune di Buja, in coerenza

Dettagli

Riforme dei controlli

Riforme dei controlli Riforme dei controlli LEGGE 20/1994 RIFORMA CONTROLLO CORTE DEI CONTI D.lgs n. 174/2012 D.Lgs. 29/1993, INTRODUZIONE CONTROLLO INTERNO DLGS N. 286/1999 SISTEMA CONTROLLI INTERNI IN ATTUAZIONE DELLA L.

Dettagli

COMUNE DI LANZO TORINESE Provincia di Torino

COMUNE DI LANZO TORINESE Provincia di Torino COMUNE DI LANZO TORINESE Provincia di Torino Allegato alla delibera di Giunta Comunale n. 195 del 20 DICEMBRE 2012 Attuazione dei principi contenuti nel Decreto Legislativo n. 150 del 27/10/2009 e s.m.i.

Dettagli

LA SCHEDA NORMATIVA DEL DECRETO LEGGE 90/2014

LA SCHEDA NORMATIVA DEL DECRETO LEGGE 90/2014 LA SCHEDA NORMATIVA DEL DECRETO LEGGE 90/2014 TESTO ORIGINALE MODIFICHE APPORTATE dalla 1ª Commissione del Senato Art.1 (Disposizioni per il ricambio generazionale nelle pubbliche amministrazioni) 1. Sono

Dettagli

CITTÀ DI FOLIGNO. Regolamento comunale in materia di rapporto di lavoro a tempo parziale

CITTÀ DI FOLIGNO. Regolamento comunale in materia di rapporto di lavoro a tempo parziale CITTÀ DI FOLIGNO Regolamento comunale in materia di rapporto di lavoro a tempo parziale Approvato con D.G.C. n. 413 del 27/11/2013 Art. 1 - Oggetto e finalità 1. Il presente regolamento detta le norme

Dettagli

REGOLAMENTO PER LA COSTITUZIONE E LA DISCIPLINA DELL ORGANISMO INDIPENDENTE DI VALUTAZIONE (O.I.V)

REGOLAMENTO PER LA COSTITUZIONE E LA DISCIPLINA DELL ORGANISMO INDIPENDENTE DI VALUTAZIONE (O.I.V) Settore Affari del personale REGOLAMENTO PER LA COSTITUZIONE E LA DISCIPLINA DELL ORGANISMO INDIPENDENTE DI VALUTAZIONE (O.I.V) Approvato con deliberazione della Giunta comunale n. 03 del 10/01/2011 INDICE

Dettagli

L.R. 3 febbraio 2012, n. 4.

L.R. 3 febbraio 2012, n. 4. Misura in materia di ottimizzazione della produttività del lavoro nonché di efficienza e trasparenza Pubblicata nel B.U. Calabria 1 febbraio 2012, n. 2, S.S. 10 febbraio 2012, n. 2. Art. 1 Princìpi generali.

Dettagli

REGOLAMENTO PER LA VALUTAZIONE E LA PREMIALITÀ DEL PERSONALE (Approvato con deliberazione della Giunta Comunale n. 10 del 01.03.

REGOLAMENTO PER LA VALUTAZIONE E LA PREMIALITÀ DEL PERSONALE (Approvato con deliberazione della Giunta Comunale n. 10 del 01.03. REGOLAMENTO PER LA VALUTAZIONE E LA PREMIALITÀ DEL PERSONALE (Approvato con deliberazione della Giunta Comunale n. 10 del 01.03.2014) Titolo I Disposizioni generali Art. 1 Principi generali Art. 2 Definizioni

Dettagli

D.p.c.m. n. 325 del 5 agosto Procedure per l'attuazione del principio di mobilità nell'ambito delle pubbliche amministrazioni

D.p.c.m. n. 325 del 5 agosto Procedure per l'attuazione del principio di mobilità nell'ambito delle pubbliche amministrazioni D.p.c.m. n. 325 del 5 agosto 1988. Procedure per l'attuazione del principio di mobilità nell'ambito delle pubbliche amministrazioni IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI Vista la legge 29 marzo 1983,

Dettagli

Disciplina degli incarichi vietati

Disciplina degli incarichi vietati I - Principi generali 1. Le presenti disposizioni regolamentari, da intendersi quale parte integrante del Regolamento Comunale degli Uffici e dei Servizi, costituiscono disciplina di dettaglio emanate

Dettagli

SCHEMA COMPARATIVO D.Lgs. n. 165/2001 Disegno di Legge n. 1696/2001

SCHEMA COMPARATIVO D.Lgs. n. 165/2001 Disegno di Legge n. 1696/2001 SCHEMA COMPARATIVO tra il D.Lgs. n. 165/2001 (Norme generali sull ordinamento del lavoro alle dipendenze delle amministrazioni pubbliche) e il Disegno di Legge n. 1696/2001 (Disposizioni per il riordino

Dettagli

TESTO AGGIORNATO DEL DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 6 luglio 2009, n. 307

TESTO AGGIORNATO DEL DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 6 luglio 2009, n. 307 TESTO AGGIORNATO DEL DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 6 luglio 2009, n. 307 Testo del decreto del Presidente della Repubblica 6 luglio 2001, n. 307 e successive modificazioni, concernente regolamento

Dettagli

Regolamento per le borse di studio e di approfondimento

Regolamento per le borse di studio e di approfondimento Regolamento per le borse di studio e di approfondimento Articolo 7 - Recesso, sospensione, proroga e decadenza 1. Se si verifica il recesso del borsista, su proposta del tutor accademico, la borsa è conferita

Dettagli

OGGETTO ASPETTATIVA PER MOTIVI FAMILIARI E CONGEDO DI MATERNITÀ

OGGETTO ASPETTATIVA PER MOTIVI FAMILIARI E CONGEDO DI MATERNITÀ 1 OGGETTO ASPETTATIVA PER MOTIVI FAMILIARI E CONGEDO DI MATERNITÀ QUESITI (posti in data 18 ottobre 2013) Sono un dirigente medico a tempo indeterminato in aspettativa non retribuita per motivi familiari

Dettagli

AZIENDA ULSS N.15 Alta Padovana

AZIENDA ULSS N.15 Alta Padovana AZIENDA ULSS N.15 Alta Padovana REGOLAMENTO PER LA COSTITUZIONE E LA DISCIPLINA DELLE ATTIVITÀ DELL ORGANISMO INDIPENDENTE DI VALUTAZIONE (O.I.V.) INDICE ART. 1 OGGETTO ART. 2 FUNZIONI E COMPITI ART. 3

Dettagli

Comune di Vicenza. Regolamento del servizio di reperibilità

Comune di Vicenza. Regolamento del servizio di reperibilità Comune di Vicenza Regolamento del servizio di reperibilità Comune di Vicenza - a cura del Settore Risorse Umane, Organizzazione e Pari Opportunità Pagina 1 di 6 I N D I C E ART. 1 ART. 2 ART. 3 ART. 4

Dettagli

CITTA DI MELFI SI RENDE NOTO CHE

CITTA DI MELFI SI RENDE NOTO CHE CITTA DI MELFI AVVISO PUBBLICO PER LA SELEZIONE DI N. 3 COMPONENTI ESTERNI DELL ORGANISMO INDIPENDENTE DI VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE DEL COMUNE DI MELFI Visto il D.Lgs. N 150/2009 Attuazione della legge

Dettagli

Delibera della Giunta Regionale n. 21 del 22/01/2019

Delibera della Giunta Regionale n. 21 del 22/01/2019 Delibera della Giunta Regionale n. 21 del 22/01/2019 Dipartimento 50 - GIUNTA REGIONALE DELLA CAMPANIA Direzione Generale 14 - Direzione generale per le risorse umane U.O.D. 2 - Ufficio disciplinare ed

Dettagli

1. Per quanto non espressamente disciplinato nel presente contratto, si applica per il congedo di maternità la relativa legge statale.

1. Per quanto non espressamente disciplinato nel presente contratto, si applica per il congedo di maternità la relativa legge statale. Capo II Tutela e sostegno della maternità e della paternità Art. 20 - Definizioni 1. Ai fini del presente contratto, si intende: a) per congedo di maternità, l astensione obbligatoria dal lavoro della

Dettagli

Norme generali sull'ordinamento del lavoro alle dipendenze delle amministrazioni pubbliche.

Norme generali sull'ordinamento del lavoro alle dipendenze delle amministrazioni pubbliche. D.Lgs. 30 marzo 2001, n. 165. Norme generali sull'ordinamento del lavoro alle dipendenze delle amministrazioni pubbliche. Articolo 33 Eccedenze di personale e mobilità collettiva(art. 35 del d.lgs n. 29

Dettagli

pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 31 ottobre 2009, n. 254 - Supplemento Ordinario n. 197 Art. 1.

pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 31 ottobre 2009, n. 254 - Supplemento Ordinario n. 197 Art. 1. Decreto Legislativo 27 ottobre 2009, n. 150 "Attuazione della legge 4 marzo 2009, n. 15, in materia di ottimizzazione della produttività del lavoro pubblico e di efficienza e trasparenza delle pubbliche

Dettagli

HEALTH MANAGEMENT ISTITUTO DI MANAGEMENT SANITARIO FIRENZE

HEALTH MANAGEMENT ISTITUTO DI MANAGEMENT SANITARIO FIRENZE 1 OGGETTO FUNZIONI E RESPONSABILITÀ DI UN DIRIGENTE MEDICO QUESITO (posto in data 25 giugno 2016) Il responsabile facente funzioni della struttura complessa di urologia, dove presto servizio come dirigente

Dettagli

Regolamento dell Organismo con funzioni analoghe all Organismo Indipendente di Valutazione della CCIAA di Viterbo

Regolamento dell Organismo con funzioni analoghe all Organismo Indipendente di Valutazione della CCIAA di Viterbo Regolamento dell Organismo con funzioni analoghe all Organismo Indipendente di Valutazione della CCIAA di Viterbo Articolo 1 Oggetto del regolamento 1. Il presente regolamento disciplina le modalità di

Dettagli

2. Uffici di diretta collaborazione.

2. Uffici di diretta collaborazione. D.P.R. 6-7-2001 n. 307 Regolamento recante organizzazione degli Uffici di diretta collaborazione del Ministro per i beni e le attività culturali. Pubblicato nella Gazz. Uff. 28 luglio 2001, n. 174. 2.

Dettagli

(emanato con D.R. n del 26 ottobre 2015) INDICE. Art. 3 Congedo per motivi di studio o ricerca dei professori di prima e seconda fascia 2

(emanato con D.R. n del 26 ottobre 2015) INDICE. Art. 3 Congedo per motivi di studio o ricerca dei professori di prima e seconda fascia 2 REGOLAMENTO PER LA CONCESSIONE DELL ANNO SABBATICO, DEL CONGEDO PER MOTIVI DI STUDIO O DI RICERCA E DELL ASPETTATIVA PER LO SVOLGIMENTO DI ATTIVITÀ PRESSO ORGANISMI PUBBLICI E PRIVATI (emanato con D.R.

Dettagli

REGOLAMENTO ISTITUZIONE E FUNZIONAMENTO DELL ORGANISMO INDIPENDENTE DI VALUTAZIONE STABILITO DALLA COMMISSIONE INDIPENDENTE DI VALUTAZIONE

REGOLAMENTO ISTITUZIONE E FUNZIONAMENTO DELL ORGANISMO INDIPENDENTE DI VALUTAZIONE STABILITO DALLA COMMISSIONE INDIPENDENTE DI VALUTAZIONE REGOLAMENTO ISTITUZIONE E FUNZIONAMENTO DELL ORGANISMO INDIPENDENTE DI VALUTAZIONE STABILITO DALLA COMMISSIONE INDIPENDENTE DI VALUTAZIONE Approvato con delibera Giunta Comunale n. 122 del 22.10.2014 ART.

Dettagli

OGGETTO COMPUTO DELL ANZIANITÀ DI SERVIZIO PER IL CONFERIMENTO DI UN INCARICO DI STRUTTURA COMPLESSA

OGGETTO COMPUTO DELL ANZIANITÀ DI SERVIZIO PER IL CONFERIMENTO DI UN INCARICO DI STRUTTURA COMPLESSA 1 OGGETTO COMPUTO DELL ANZIANITÀ DI SERVIZIO PER IL CONFERIMENTO DI UN INCARICO DI STRUTTURA COMPLESSA QUESITO (posto in data 28 aprile 2014) Ho 37 anni, 6 anni di contratto libero-professionale presso

Dettagli

UNIONE MONTANA DEI COMUNI DELL APPENNINO REGGIANO REGOLAMENTO DI ISTITUZIONE E DI FUNZIONAMENTO DEL NUCLEO DI VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE

UNIONE MONTANA DEI COMUNI DELL APPENNINO REGGIANO REGOLAMENTO DI ISTITUZIONE E DI FUNZIONAMENTO DEL NUCLEO DI VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE UNIONE MONTANA DEI COMUNI DELL APPENNINO REGGIANO REGOLAMENTO DI ISTITUZIONE E DI FUNZIONAMENTO DEL NUCLEO DI VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE Approvato con Deliberazione di Giunta dell'unione n. 80 del 06.09.2018

Dettagli

HEALTH MANAGEMENT ISTITUTO DI MANAGEMENT SANITARIO FIRENZE

HEALTH MANAGEMENT ISTITUTO DI MANAGEMENT SANITARIO FIRENZE 1 OGGETTO PREROGATIVE DEL DIRETTORE FACENTE FUNZIONI. QUESITO (posto in data 7 novembre 2014) Vorrei porre il seguente quesito. In una unità operativa complessa di chirurgia generale dove non è prevista

Dettagli

DECRETO DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 23 aprile 2014

DECRETO DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 23 aprile 2014 DECRETO DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 23 aprile 2014 Delega di funzioni al Ministro senza portafoglio on. dott.ssa Maria Anna Madia per la semplificazione e la pubblica amministrazione. (14A04118)

Dettagli

COMUNE DI FANO (Provincia di Pesaro e Urbino) Direzione Generale

COMUNE DI FANO (Provincia di Pesaro e Urbino) Direzione Generale COMUNE DI FANO (Provincia di Pesaro e Urbino) Direzione Generale Disciplinare di Incarico alla Dott.ssa Federica Mercuri quale componente monocratico dell'organismo Indipendente di Valutazione del Comune

Dettagli

REGOLAMENTO DI ISTITUZIONE E FUNZIONAMENTO DELL ORGANISMO INDIPENDENTE DI VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE

REGOLAMENTO DI ISTITUZIONE E FUNZIONAMENTO DELL ORGANISMO INDIPENDENTE DI VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE REGOLAMENTO DI ISTITUZIONE E FUNZIONAMENTO DELL ORGANISMO INDIPENDENTE DI VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE (approvato con la deliberazione della Giunta Provinciale n. 544 del 6.12.2010) INDICE Art. 1 - Istituzione

Dettagli

CITTÀ DI ALBANO LAZIALE Provincia di ROMA REGOLAMENTO DELL ORGANISMO INDIPENDENTE DI VALUTAZIONE

CITTÀ DI ALBANO LAZIALE Provincia di ROMA REGOLAMENTO DELL ORGANISMO INDIPENDENTE DI VALUTAZIONE CITTÀ DI ALBANO LAZIALE Provincia di ROMA REGOLAMENTO DELL ORGANISMO INDIPENDENTE DI VALUTAZIONE Indice Art. 1 Oggetto del Regolamento Art.2 Nomina, composizione e requisiti dell Organismo Indipendente

Dettagli

RAPPORTO DI LAVORO A TEMPO PARZIALE

RAPPORTO DI LAVORO A TEMPO PARZIALE I REGOLAMENTI PROVINCIALI: N. 38 PROVINCIA DI PADOVA RAPPORTO DI LAVORO A TEMPO PARZIALE Approvato con deliberazione della Giunta provinciale in data 13.1.2011 n. 2 reg. e modificato con D.G.P. 5.5.2011

Dettagli

Conversione docenti inidonei e ITP nei ruoli ATA. Il testo del Decreto

Conversione docenti inidonei e ITP nei ruoli ATA. Il testo del Decreto orizzontescuola.it http://www.orizzontescuola.it/node/25197 Conversione docenti inidonei e ITP nei ruoli ATA. Il testo del Decreto red - Ieri, durante l'incontro dei sindacati con il ministero è stato

Dettagli

HEALTH MANAGEMENT ISTITUTO DI MANAGEMENT SANITARIO FIRENZE

HEALTH MANAGEMENT ISTITUTO DI MANAGEMENT SANITARIO FIRENZE 1 OGGETTO MOBILITÀ VOLONTARIA E ASPETTATIVA QUESITO (posto in data 26 marzo 2013) Tempo fa avevo fatto richiesta di mobilità interregionale per trasferirmi dall azienda ospedaliera presso la quale lavoro,

Dettagli

COMUNE DI TRAPPETO PROVINCIA DI PALERMO

COMUNE DI TRAPPETO PROVINCIA DI PALERMO COMUNE DI TRAPPETO PROVINCIA DI PALERMO REGOLAMENTO COMUNALE PER L'ISTITUZIONE E IL FUNZIONAMENTO DEL NUCLEO DI VALUTAZIONE Approvato con deliberazione di G.C. n. _ 74 _ del _ 28/11/2017 _ INDICE Art.

Dettagli

COMUNE DI GENZANO DI ROMA

COMUNE DI GENZANO DI ROMA REGOLAMENTO PER LO SVOLGIMENTO DI INCARICHI ESTERNI DEI DIPENDENTI COMUNALI Art. 1 Finalità e ambito di applicazione Ai sensi dell art. 53 del D. Lgs. 165/2001 e ss.mm.ii. il presente regolamento detta

Dettagli

REGOLAMENTO PER IL CONFERIMENTO DI INCARICHI DIRIGENZIALI EX ART. 15 SEPTIES DEL D. LGS. 502/92 E S.M.I. (Reg. n. 11/2008)

REGOLAMENTO PER IL CONFERIMENTO DI INCARICHI DIRIGENZIALI EX ART. 15 SEPTIES DEL D. LGS. 502/92 E S.M.I. (Reg. n. 11/2008) FONDAZIONE IRCCS POLICLINICO SAN MATTEO Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico di diritto pubblico C.F. 00303490189 - P. IVA 00580590180 V.le Golgi, 19-27100 PAVIA Tel. 0382 5011 REGOLAMENTO

Dettagli

COLLOCAMENTO A RIPOSO TRATTENIMENTO IN SERVIZIO

COLLOCAMENTO A RIPOSO TRATTENIMENTO IN SERVIZIO CITTÀ DI ALESSANDRIA Direzione Staff Risorse Umane e Organizzazione COLLOCAMENTO A RIPOSO E Regolamento di attuazione dell art. 72, commi da 7 a 11, della Legge 6 agosto 2008, n. 133 e successive modifiche

Dettagli

AFFARI GENERALI E RISORSE UMANE Organizzazione e gestione giuridica del personale

AFFARI GENERALI E RISORSE UMANE Organizzazione e gestione giuridica del personale Numero 1093 Reg. Determinazioni Registrato in data 23/06/2017 AFFARI GENERALI E RISORSE UMANE Organizzazione e gestione giuridica del personale Dirigente: GIUSEPPINA PETTINI OGGETTO TRASFORMAZIONE, DA

Dettagli

Il Presidente del Consiglio dei Ministri

Il Presidente del Consiglio dei Ministri Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 25 maggio 2011 n.131 Regolamento recante attuazione della previsione dell'articolo 74, comma 3, del decreto legislativo 27 ottobre 2009, n. 150, in relazione

Dettagli

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI ROMA "LA SAPIENZA"

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI ROMA LA SAPIENZA UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI ROMA "LA SAPIENZA" IL DIRETTORE AMMINISTRATIVO VISTO lo Statuto dell Università. VISTO l art 4 della legge 16 giugno 1998, n. 191. VISTO VISTO il DPR 8 marzo 1999, n. 70, relativo

Dettagli

Art. 1 Incarichi a tempo determinato

Art. 1 Incarichi a tempo determinato SCUOLE E NIDI D INFANZIA Istituzione del COMUNE DI REGGIO EMILIA Disciplina speciale per il conferimento al personale docente assegnato all Istituzione Scuole e Nidi d Infanzia, degli incarichi e delle

Dettagli

IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI. di concerto con IL MINISTRO DELL ECONOMIA E DELLE FINANZE

IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI. di concerto con IL MINISTRO DELL ECONOMIA E DELLE FINANZE DECRETO DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI RECANTE DETERMINAZIONE DEI LIMITI E DELLE MODALITA DI APPLICAZIONE DELLE DISPOSIZIONI DEI TITOLI II E III DEL DECRETO LEGISLATIVO 27 OTTOBRE 2009, N.150

Dettagli

CISL. 02/11/2010. A cura del Dipartimento Comunicazione CISL FP Lazio CISL FP Roma

CISL.   02/11/2010. A cura del Dipartimento Comunicazione CISL FP Lazio CISL FP Roma CISL CONTRATTARE INFORMATI A cura del Dipartimento Comunicazione CISL FP Lazio CISL FP Roma 1 Collegato al Lavoro Disegno di Legge n. 1441 quater F Deleghe al Governo in materia di lavori usuranti, di

Dettagli

REGOLAMENTO SUl CONTROLLI INTERNI. Articolo 1 Oggetto e finalità

REGOLAMENTO SUl CONTROLLI INTERNI. Articolo 1 Oggetto e finalità REGOLAMENTO SUl CONTROLLI INTERNI Approvato con deliberazione n. 4 del 27.03.2013 Articolo 1 Oggetto e finalità 1. ll presente regolamento disciplina il funzionamento del sistema dei controlli interni

Dettagli

REGIONE BASILICATA. CONTRATTO individuale DI LAVORO

REGIONE BASILICATA. CONTRATTO individuale DI LAVORO REGIONE BASILICATA CONTRATTO individuale DI LAVORO Vista la Deliberazione n. 1417 del 03/11/2015 con la quale la Giunta regionale ha conferito l incarico di direzione dell Ufficio ENERGIA presso il Dipartimento

Dettagli

FUNZIONE PUBBLICA CGIL IL RAPPORTO DI LAVORO ALLE DIPENDENZE DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE

FUNZIONE PUBBLICA CGIL IL RAPPORTO DI LAVORO ALLE DIPENDENZE DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE IL RAPPORTO DI LAVORO ALLE DIPENDENZE DELLA AMMINISTRAZIONE LEGISLAZIONE ANTERIORE ALL EMANAZIONE DEL T.U. n.3 / 1957 Disciplina rigorosamente unilaterale (non riconosce rilievo alcuno ai contratti) inquadramento

Dettagli

XIV Legislatura Atto Senato 1011 Norme in materia di riordino della dirigenza statale PROPOSTA DI LEGGE

XIV Legislatura Atto Senato 1011 Norme in materia di riordino della dirigenza statale PROPOSTA DI LEGGE XIV Legislatura Atto Senato 1011 Norme in materia di riordino della dirigenza statale Presentato in data 14 Gennaio 2002; ------------------------------------- PROPOSTA DI LEGGE Art.1 (Norme in materia

Dettagli

COMUNE DI SERRASTRETTA

COMUNE DI SERRASTRETTA COMUNE DI SERRASTRETTA Provincia di Catanzaro REGOLAMENTO SULL ORGANISMO INDIPENDENTE DI VALUTAZIONE (O.I.V.) Indice Art. 1 Oggetto del Regolamento Art.2 Nomina, composizione e requisiti dell Organismo

Dettagli

Sono dipendente dal novembre 2009 di un azienda sanitaria pubblica.

Sono dipendente dal novembre 2009 di un azienda sanitaria pubblica. 1 OGGETTO EQUIPARAZIONE QUESITO (posto in data 9 luglio 2013) Sono dipendente dal novembre 2009 di un azienda sanitaria pubblica. Secondo il funzionario che gestisce la mia posizione economica avrei diritto

Dettagli

Il rinnovato ruolo del Nucleo di Valutazione

Il rinnovato ruolo del Nucleo di Valutazione Il rinnovato ruolo del Nucleo di Valutazione Giuseppe Foti Roma 3 novembre 2017 Filosofia di fondo del D.lgs. n. 74/2017 Modifica, ma non stravolge il D.lgs n. 150/2009 Obiettivo la produttività del lavoro

Dettagli

Legge 27 marzo 2001, n. 97

Legge 27 marzo 2001, n. 97 Legge 27 marzo 2001, n. 97 "Norme sul rapporto tra procedimento penale e procedimento disciplinare ed effetti del giudicato penale nei confronti dei dipendenti delle amministrazioni pubbliche" pubblicata

Dettagli

Regolamento per la costituzione e il funzionamento del Nucleo di Valutazione

Regolamento per la costituzione e il funzionamento del Nucleo di Valutazione Regolamento per la costituzione e il funzionamento del Nucleo di Valutazione Regolamento approvato con deliberazione di Giunta Comunale n 200 del 1 dicembre 2015. Inserito quale ALLEGATO n 11 bis al vigente

Dettagli