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1 1 OGGETTO NULLA OSTA MOBILITÀ INTERREGIONALE QUESITO (posto in data 19 giugno 2014) Ho partecipato ad un avviso pubblico di mobilità extraregionale bandito da un'azienda ospedaliera di rilievo nazionale della Regione Campania (Regione sottoposta a piano di rientro), e di cui sto aspettando l'esito. Nel caso in cui dovessi risultare vincitore e dunque ricevere la relativa comunicazione sono molto in apprensione sulla possibilità che mi possa essere negato il nulla osta alla mobilità da parte della mia Azienda Universitaria della Regione Lazio (Regione anch'essa sottoposta a piano di rientro). Anche se si tratta di un avviso pubblico di mobilità (bandito sia su Bollettino Regionale che su Gazzetta Ufficiale) il diniego del nulla osta è vincolante per il mio trasferimento oppure può rientrare nei casi del preavviso di 90 giorni previsti? In alternativa, per ovviare a questa situazione, che iniziativa potrebbe essere intrapresa per ottenere il nulla osta? ٧ ricorso in tribunale, ma a chi e come formalizzare la domanda? ٧ un dipendente che gode di un periodo attuale di aspettativa (per nuova esperienza lavorativa o per motivi personali), nel caso ricevesse la delibera di mobilità da parte dell'azienda ricevente, potrebbe rientrare in servizio direttamente nella nuova azienda di destinazione? oppure dovrebbe essere sempre sottoposto alla concessione del nulla osta?

2 2 RISPOSTA (inviata in data 20 giugno 2014) La mobilità della dirigenza medica è disciplinata dall articolo 20 del CCNL 1998_2001, che al comma 2 prevedeva che Il nulla osta dell' azienda o ente di appartenenza, qualora non venga concesso entro dieci giorni dalla richiesta, è sostituito dal preavviso di tre mesi. Secondo il citato articolo 20 la mobilità volontaria era subordinata alla sola accettazione dell amministrazione di destinazione, e il nulla osta non poteva essere negato dall amministrazione di appartenenza, superato il periodo di prova. La disciplina della mobilità volontaria è stata profondamente modificata da successivi provvedimenti legislativi, non derogabili dai contratti collettivi nazionali di lavoro, che conferiscono oggi all amministrazione di appartenenza ampia discrezionalità, facendo prevalere motivazioni di carattere economico ed organizzativo rispetto alle esigenze professionali del dirigente. Una prima significativa modifica è stata introdotta dal comma 230 dell articolo 1 della legge 23 dicembre 2005, n. 266, che ha inserito nel decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, dopo l articolo 35, che disciplina l accesso al pubblico impiego, l articolo 35-bis, che dispone: I vincitori dei concorsi devono permanere nella sede di prima destinazione per un periodo non inferiore a cinque anni. La presente disposizione costituisce norma non derogabile dai contratti collettivi. Questa norma è stata interpretata come norma a tutela della parte datoriale, e quindi dalla stessa derogabile laddove la concessione del nulla osta non comprometta la continuità dell assistenza e la funzionalità dei servizi, ma conferisce comunque un ampia discrezionalità.. Oltre a questo vincolo, che deriva dalla normativa nazionale, una ulteriore limitazione all istituto della mobilità volontaria è stata posta da disposizioni restrittive emanate in ambito regionale, soprattutto dalle Regioni sottoposte a piani di rientro, che hanno subordinato la concessione del nulla osta alla rinuncia alla sostituzione del dipendente che viene trasferito ad altra azienda in base all istituto della mobilità. Questo al fine di evitare effetti negativi in termini di costo complessivo del personale a livello regionale.

3 3 Una ulteriore ed ancor più cogente limitazione del diritto ad accedere alla mobilità è stata introdotta dall articolo 49 del decreto legislativo 27 ottobre 2009, n. 150, che ha modificato il comma 1 dell articolo 30, che disciplina l istituto della mobilità, aggiungendo al testo previgente (Le amministrazioni possono ricoprire posti vacanti in organico mediante cessione del contratto di lavoro di dipendenti appartenenti alla stessa qualifica in servizio presso altre amministrazioni, che facciano domanda di trasferimento). le seguenti precisazioni: Le amministrazioni devono in ogni caso rendere pubbliche le disponibilità dei posti in organico da ricoprire attraverso passaggio diretto di personale da altre amministrazioni, fissando preventivamente i criteri di scelta. Il trasferimento è disposto previo parere favorevole dei dirigenti responsabili dei servizi e degli uffici cui il personale è o sarà assegnato sulla base della professionalità in possesso del dipendente in relazione al posto ricoperto o da ricoprire. Questo ultimo periodo del comma 1 è stato oggetto di un noto parere del Ministero della Funzione Pubblica che ha perentoriamente chiarito che l assenso dell amministrazione di appartenenza è imprescindibile, ed è lasciato alla valutazione della stessa che non sussistano ragioni ostative alla concessione del trasferimento (quale ad esempio potrebbe essere nel caso in esame la mancata autorizzazione regionale alla sostituzione del dirigente trasferito).

4 4 INDICAZIONI OPERATIVE Accertato che il nulla osta dell amministrazione di appartenenza costituisce condizione imprescindibile per accedere alla mobilità l unica strada percorribile è quella di ottenere il consenso di coloro che devono comunque pronunciarsi nel merito della richiesta, prima di tutto il responsabile della struttura complessa alla quale risulta assegnato il dirigente, ed in secondo luogo il responsabile del servizio gestione delle risorse umane, che è responsabile della predisposizione dell atto amministrativo con il quale l Azienda concede il proprio nulla osta al trasferimento, e conseguentemente della correttezza formale del provvedimento stesso. Occorre comunque verificare se sussistono vincoli alla concessione del nullaosta derivanti da leggi o direttive regionali, che possono porre ulteriori condizioni restrittive rispetto a quelle derivanti dalla norma nazionale, rendendo di fatto impossibile la concessione del nulla osta anche il responsabile della struttura complessa di appartenenza esprimesse parere favorevole. Le alternative ipotizzate sono entrambe non percorribili, la prima perché la normativa vigente è inderogabile, la seconda perché una eventuale aspettativa non interrompe il rapporto di lavoro, ma autorizza semplicemente un periodo di assenza non retribuita a fronte di specifiche situazioni, nelle quali la concessione dell aspettativa può essere discrezionale (come l aspettativa per motivi personali) o non discrezionale (come l aspettativa per un incarico a tempo determinato presso un altra amministrazione pubblica).

5 5 RIFERIMENTI NORMATIVI DECRETO LEGISLATIVO 30 marzo 2001, n. 165 Norme generali sull'ordinamento del lavoro alle dipendenze delle amministrazioni pubbliche. Articolo 30 Passaggio diretto di personale tra amministrazioni diverse 1. La mobilità come cessione del contratto di lavoro Le amministrazioni possono ricoprire posti vacanti in organico mediante cessione del contratto di lavoro di dipendenti appartenenti alla stessa qualifica in servizio presso altre amministrazioni, che facciano domanda di trasferimento. Le amministrazioni devono in ogni caso rendere pubbliche le disponibilità dei posti in organico da ricoprire attraverso passaggio diretto di personale da altre amministrazioni, fissando preventivamente i criteri di scelta. Il trasferimento é disposto previo parere favorevole dei dirigenti responsabili dei servizi e degli uffici cui il personale è o sarà assegnato sulla base della professionalità in possesso del dipendente in relazione al posto ricoperto o da ricoprire. 1-bis. agevolazioni previste a fronte di carenze di organico Fermo restando quanto previsto al comma 2, con decreto del Ministro per la pubblica amministrazione e l'innovazione, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze e previa intesa con la conferenza unificata, sentite le confederazioni sindacali rappresentative, sono disposte le misure per agevolare i processi di mobilità, anche volontaria, per garantire l'esercizio delle funzioni istituzionali da parte delle amministrazioni che presentano carenze di organico. 2. inderogabilità del previo esperimento di procedure di mobilità I contratti collettivi nazionali possono definire procedure e criteri generali per l'attuazione di quanto previsto dal comma 1. In ogni caso sono nulli gli accordi, gli atti o le clausole dei contratti collettivi volti ad eludere l'applicazione del principio del previo esperimento di mobilità rispetto al reclutamento di nuovo personale.

6 6 RIFERIMENTI NORMATIVI I commi 1 e 2 risultano di fatto disapplicati per effetto delle modifiche apportate dal decreto legislativo 150/2009 all articolo 30 del decreto legislativo 165/2001 CCNL 1998_2001 ARTICOLO 20 mobilità volontaria 1. assenso dell azienda di destinazione quale unico vincolo La mobilità volontaria dei dirigenti tra le aziende e tutti gli enti del Servizio Sanitario Nazionale, anche di Regioni diverse, in presenza della relativa vacanza di organico, avviene a domanda del dirigente che abbia superato il periodo di prova, con l'assenso dell'azienda di destinazione e nel rispetto dell'area e disciplina di appartenenza del dirigente stesso. 2. possibilità di sostituire il nullaosta col preavviso di tre mesi Il nulla osta dell'azienda o ente di appartenenza, qualora non venga concesso entro dieci giorni dalla richiesta, è sostituito dal preavviso di tre mesi. 3. continuità del rapporto di lavoro in caso di mobilità La mobilità non comporta novazione del rapporto di lavoro. Il fascicolo personale segue il dirigente trasferito e nel conferimento dell incarico dirigenziale che deve essere conferito al dirigente tra quelli previsti dalla normativa vigente, l'azienda di destinazione tiene conto dell'insieme delle valutazioni riportate dal dirigente anche nelle precedenti amministrazioni. Il conferimento dell incarico deve essere perfezionato attraverso la stipula del contratto individuale. 4. perdita dell incarico di struttura complessa in caso di mobilità La mobilità di cui al presente articolo se richiesta da un dirigente con incarico di direzione di struttura complessa comporta nel trasferimento, la perdita di tale incarico. L'azienda o l'ente di destinazione provvederanno all'affidamento al dirigente trasferito di un incarico di struttura semplice o di un incarico professionale, anche di alta specializzazione, tenuto conto della clausola precedente. L'incarico di direzione di struttura complessa potrà essere conferito dalla nuova azienda previo espletamento delle procedure previste dalla normativa vigente (avviso pubblico, valutazione di idoneità formulata da una commissione appositamente nominata, scelta motivata del direttore generale).

7 7 LEGGE 23 dicembre 2005, n. 266 Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2006) All'articolo 35 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, dopo il comma 5, è inserito il seguente: "5-bis. I vincitori dei concorsi devono permanere nella sede di prima destinazione per un periodo non inferiore a cinque anni. La presente disposizione costituisce norma non derogabile dai contratti collettivi". DECRETO LEGISLATIVO 30 marzo 2001, n. 165 Norme generali sull'ordinamento del lavoro alle dipendenze delle amministrazioni pubbliche. Articolo 35 Reclutamento del personale 5-bis. I vincitori dei concorsi devono permanere nella sede di prima destinazione per un periodo non inferiore a cinque anni. La presente disposizione costituisce norma non derogabile dai contratti collettivi.

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