MANUALE BLSD PER SOCCORRITORI

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1 MANUALE BLSD PER SOCCORRITORI Ultima revisione dicembre

2 INTRODUZIONE La morte cardiaca improvvisa, è l emergenza medica più importante nei paesi industrializzati, ogni anno, in Italia, una persona ogni 1000 abitanti, viene colpita da questo evento; nell 80-90% dei casi la morte cardiaca improvvisa è causata da aritmie cardiache come la fibrillazione ventricolare (FV) e la tachicardia ventricolare senza polso (TV). Queste aritmie, possono essere corrette solo con la somministrazione alla vittima di una scarica elettrica per mezzo di un defibrillatore. La defibrillazione diventa quindi una priorità terapeutica che deve essere attuata il più precocemente possibile; la diffusione dei defibrillatori semiautomatici esterni (DAE), che garantiscono sicurezza e facilità di utilizzo, ha reso possibile tale intervento anche da parte di soccorritori non sanitari, opportunamente preparati ed addestrati. L'erogazione di una scossa elettrica al cuore colpito da arresto cardiaco improvviso blocca brevemente tutta l'attività elettrica cardiaca. Questa breve "interruzione" dal caos elettrico precedente può essere sufficiente per riavviare il battito cardiaco al ritmo normale. Non tutti possono essere salvati da un arresto cardiaco improvviso, anche con l'utilizzo della defibrillazione. Tuttavia, una defibrillazione precoce, specialmente se erogata entro tre minuti dal collasso di una persona colpita da arresto cardiaco improvviso, offre le migliori possibilità di sopravvivenza. La variabile tempo, è di fondamentale importanza, in quanto è noto che le probabilità di successo della defibrillazione diminuiscono del 10% per ogni minuto trascorso dall insorgenza dell arresto cardiaco in assenza di manovre rianimatorie. E perciò fondamentale, per garantire le maggiori possibilità di sopravvivenza alla vittima, che chi si trova sul luogo dell evento inizi da subito le manovre di rianimazione cardiopolmonare (RCP) anche con l ausilio del defibrillatore, nell attesa dell arrivo del soccorso qualificato. Recenti studi, hanno infatti dimostrato che le possibilità di successo della defibrillazione vengono triplicate se le manovre rianimatorie vengono da subito iniziate da chi si trova occasionalmente sul luogo dell evento. 2

3 DANNO ANOSSICO CEREBRALE In caso di arresto cardiaco, viene meno la capacità contrattile del cuore e di conseguenza la circolazione sanguigna, con conseguente impossibilità di diffusione dell ossigeno ai tessuti. La mancanza di apporto di ossigeno alle cellule del cervello, produce lesioni alle stesse che si instaurano dopo 4 minuti e diventano irreversibili dopo 10 minuti di arresto cardiaco in assenza di manovre rianimatorie; è evidente che, nella maggior parte delle situazioni è impensabile, poter attendere l arrivo del soccorso qualificato in quanto i tempi di intervento spesso sono superiori ai 10 minuti, è perciò di vitale importanza che il soccorritore sul posto, inizi da subito le tecniche rianimatorie, in quanto queste sono in grado di interrompere la progressione del danno anossico verso l irreversibilità. Il successo di un intervento di rianimazione e quindi le possibilità di prevenire il danno anossico dipendono dalla corretta applicazione della catena della sopravvivenza. LA CATENA DELLA SOPRAVVIVENZA La buona sopravvivenza di un paziente, colpito da arresto cardiaco, dipende dalla corretta realizzazione di una serie di interventi sintetizzati in modo metaforico nella catena della sopravvivenza. La catena è formata da una serie di anelli che sintetizzano l importanza della correlazione, della sequenzialità e precocità degli interventi in caso di arresto cardiaco; la mancata applicazione di una delle fasi del soccorso, rende ridottissime le possibilità di sopravvivenza del paziente. I quattro anelli della catena, sono costituiti da: 1. Sicurezza ed attivazione precoce del sistema di emergenza (118) 2. Inizio precoce delle procedure di RCP 3. Defibrillazione precoce 4. Trattamento avanzato precoce (ALS) Questo manuale, prende in considerazione solo i primi 3 anelli della catena della sopravvivenza. 3

4 MORTE CARDIACA IMPROVVISA Per morte cardiaca improvvisa, si intende la cessazione brusca ed inattesa dell attività respiratoria e circolatoria in un paziente con o senza malattia cardiaca nota. Può manifestarsi senza segni premonitori ed essere la prima manifestazione della malattia coronarica. BLSD Il supporto di base delle funzioni vitali con l utilizzo del defibrillatore semiautomatico (Basic Life Support Defibrillation), consiste nella serie di procedure di rianimazione cardiopolmonare, necessarie per soccorrere un paziente che: Ha perso conoscenza Non respira Non presenta segni di attività circolatoria Presenta un arresto cardiaco con ritmo da defibrillare Ma può altresì essere preceduta da sintomi molto variabili per intensità, durata e caratteristiche, per cui risulta di fondamentale importanza il pronto riconoscimento dei segni e sintomi dell infarto miocardico quali: Dolore o senso di oppressione al torace, localizzato anche alle spalle, al collo, alla mandibola od alla parte superiore dell addome in corrispondenza dello stomaco. Sudorazione Nausea Dispnea o sensazione di mancanza di respiro Questi sintomi, non sempre sono associati tra loro e non necessariamente compaiono sotto sforzo, ma possono comparire anche a completo riposo. La morte cardiaca improvvisa può colpire persone di tutte le età. Le procedure di BLSD, sono standardizzate a livello mondiale e riconosciute valide da società scientifiche internazionali e periodicamente revisionate ed aggiornate, le attuali procedure sono estratte dalle linee guida mondiali pubblicate a novembre

5 TECNICHE E SEQUENZE DEL BLSD DELLA RIANIMAZIONE La sequenza del BLSD consiste in una serie di azioni che si riassumono schematicamente con l ABCD. - Airway Apertura delle vie aeree - Breathing Respirazione - Circulation Circolazione - Defibrillation Defibrillazione E importante che ogni fase della sequenza sia preceduta da una valutazione che autorizza all esecuzione dell azione successiva. Valutazione coscienza azione Valutazione respiro e circolo azione + Valutazione ritmo azione 5

6 SICUREZZA AMBIENTALE Prima di procedere all ABCD, di fondamentale importanza è la valutazione della sicurezza ambientale, per garantire a soccorritori, vittima ed astanti di non correre rischi per la propria incolumità fisica. FASE VALUTAZIONE DELLO STATO DI COSCIENZA Per valutare lo stato di coscienza, si chiama ad alta voce la vittima e la si scuote leggermente per le spalle; se la vittima non risponde e non apre gli occhi significa che non è cosciente. Se la vittima non è cosciente, effettuare una richiesta di AIUTO GENERICO e se disponibile farsi portare il DAE. Nel frattempo la vittima va stesa, supina su un piano rigido, gli arti vanno allineati e il torace scoperto. AIUTOO!! 6

7 APERTURA DELLE VIE AEREE E necessario provvedere all apertura delle vie aeree in quanto ostruite dalla lingua che non è più sostenuta dal tono muscolare. La tecnica di apertura delle vie aeree prevede due manovre: Iperestensione del capo; una mano posta sulla fronte della vittima spinge all indietro la testa. Sollevamento del mento; contemporaneamente con due dita dell altra mano si provvede a sollevare la mandibola agendo sulla parte ossea del mento applicando una forza verso l alto. FASE + VALUTAZIONE DI RESPIRO E CIRCOLO Garantita la pervietà delle vie aeree, si procederà alla valutazione contemporanea di attività respiratoria e circolatoria. Il soccorritore si pone a lato della vittima e valuta GAS: Guarda se il torace si espande Ascolta se ci sono rumori respiratori Sente sulla propria guancia l eventuale flusso d aria Contemporaneamente il soccorritore valuta l eventuale presenza di segni di circolo quali: movimenti spontanei, colorito della cute, masse pulsanti ecc L intera valutazione non deve durare più di 10 secondi. Dopo aver valutato B + C allertare il sistema d emergenza 118 fornendo le informazioni che vengono richieste e seguendo le indicazioni che vengono fornite. Se la vittima respira e permane lo stato di incoscienza, metterla in posizione laterale di sicurezza. 7

8 ALLERTAMENTO DEL SISTEMA D EMERGENZA: 118 Il servizio di emergenza territoriale 118 è la struttura deputata al soccorso sanitario nelle situazioni di urgenza ed emergenza attivo24 ore su 24 su tutto il territorio italiano; il suo scopo è quello di garantire una risposta tempestiva e qualificata a tutte le richieste per emergenze sanitarie sul territorio di competenza. Il 118, è un numero gratuito che può essere composto da qualsiasi telefono anche senza credito telefonico. Chiamando il 118 risponde la centrale operativa di competenza, all utente vengono richieste informazioni riguardo: DOVE E SUCCESSO? LOCALITA VIA N CIVICO RIFERIMENTO TELEFONO COS E SUCCESSO? SINTOMO PRINCIPALE E COSCIENTE? RESPIRA? DINAMICA (se trauma) SI NO INCERTO-NON SO CONFUSO SI NO INCERTO-NON SO MALE ETA M F Chiamando il 118, è importante mantenere il più possibile la calma e lasciarsi guidare dalle domande dell operatore. Una volta identificato il problema ed il luogo dell evento la centrale operativa provvederà all invio del mezzo di soccorso più idoneo dalla postazione di soccorso più vicina; assegnando ad ogni evento un codice di gravità come descritto: BIANCO Non urgente CODICE GRAVITA VERDE GIALLO Urgente A rischio ROSSO Emergenza 8

9 Sarà inoltre, la centrale operativa a fornire all utente che chiama, le informazioni su come comportarsi in attesa dell arrivo del soccorso qualificato. Nel caso specifico dell arresto cardiaco, vengono fornite indicazioni per effettuare l RCP e l eventuale defibrillazione per quei soccorritori formati a tale scopo. Tutte le chiamate in entrata ed uscita dalla centrale operativa 118 vengono automaticamente registrate e non c è alcun modo di modificare il contenuto delle registrazioni. Dopo le prime valutazioni e l allertamento del sistema d emergenza, il soccorritore deve provvedere a mettere in atto le manovre di RCP sulla base della situazione presente e delle indicazioni che vengono fornite dalla centrale operativa 118. POSIZIONE LATERALE DI SICUREZZA Viene utilizzata per il mantenimento della pervietà delle vie aeree nel soggetto che non è cosciente ma che presenta attività respiratoria spontanea e non ha subito traumi. Permette di: Mantenere il capo iperesteso Prevenire eventuali inalazioni di secrezioni e di materiale gastrico Mantenere il corpo in una posizione stabile La presenza di attività respiratoria va controllata regolarmente Se la vittima è incosciente e non presenta attività respiratoria e segni di circolo,vanno subito iniziate le manovre rianimatorie con il massaggio cardiaco e se indicato con la defibrillazione precoce. 9

10 MASSAGGIO CARDIACO ESTERNO Il massaggio cardiaco si attua attraverso l esecuzione di compressioni del torace; le compressioni toraciche si rendono necessarie quando occorre sostituire il circolo, in mancanza di una attività cardiaca efficace. Le compressioni toraciche vengono eseguite portandosi a lato della vittima,all altezza del suo torace, poggiando la parte prossimale del palmo della mano sulla parte centrale del torace tra i due seni, sovrapponendovi l altra mano con le dita intrecciate e sollevate. Il torace andrà spinto verso il basso per una profondità di 4-5 cm, in modo tale che il cuore venga spremuto tra lo sterno e la colonna vertebrale, con l obiettivo di esercitare una compressione della cavità cardiaca ed ottenere una funzione di pompa, che permetta al sangue di essere spinto in circolo, ad ogni fase di compressione deve seguire una fase di rilascio. FASE DI COMPRESSIONE FASE DI RILASCIO Le compressioni toraciche devono essere effettuate a paziente supino, steso su un piano rigido, devono essere ritmiche e ripetute ed avere una frequenza di 100 atti/min. 10

11 POSIZIONE DEL SOCCORRITORE Si pone al fianco della vittima, con le ginocchia all altezza del torace Braccia e spalle sono perpendicolari al punto di compressione I gomiti sono bloccati e le braccia tese Il soccorritore conta a voce alta TECNICA DI COMPRESSIONE Poggia le mani sovrapposte, al centro del torace trai due seni Comprimi il torace per abbassarlo verso la colonna di 4-5 cm Rilascia completamente la pressione sul torace per permettere al cuore di riempirsi senza mai staccare le mani Compressione e rilasciamento devono avere la stessa durata (rapp. 1:1) La frequenza deve essere di 100 cte/min Il rapporto compressioni:ventilazioni deve essere 30:2 11

12 VENTILAZIONI ARTIFICIALI La ventilazione artificiale si effettua con il sistema pallone autoespansibile maschera collegandolo, se possibile, ad una fonte di ossigeno. Le insufflazioni devono essere rapide, della durata di circa 1 secondo del volume sufficiente a far sollevare il torace ma non troppo brusche per evitare la distensione gastrica. ossigeno Pallone autoespansibile + filtro + maschera reservoire TECNICA DI VENTILAZIONE Posizionarsi al lato della testa della vittima Appoggiare la maschera sul viso facendo attenzione che sia della misura adeguata a coprire bocca e naso Con l indice ed il pollice di una mano mantenere la maschera aderente al volto, con le restanti dita sollevare la mandibola per iperestendere il capo Con l altra mano comprimere il pallone per insufflare una quantità d aria tale da provocare l espansione del torace Osservare il sollevamento del torace come indice di ventilazione efficace COMPLICANZE Le insufflazioni troppo brusche senza una adeguata iperestensione del capo, possono provocare distensione gastrica La maschera non ben aderente o di misura inadeguata non garantisce una ventilazione efficace 12

13 VENTILAZIONE CON SISTEMA BOCCA-MASCHERA Se il soccorritore non dispone di pallone autoespansibile, le ventilazioni possono venir effettuate con il sistema bocca-maschera (pocket mask), che permette di effettuare una ventilazione di emergenza evitando il contatto con la bocca della vittima. La maschera è un presidio dotato di una valvola unidirezionale che impedisce all aria espulsa dal paziente di essere nuovamente insufflata dal soccorritore. In alternativa può essere usata la tecnica bocca-bocca che consiste nell insufflare l aria nella bocca dell infortunato facendo aderire ad essa la bocca del soccorritore. Se il soccorritore non è in grado di effettuare la ventilazione perché non dispone dei presidi idonei e perché non pronto ad effettuare la respirazione bocca-bocca, è autorizzato ad ignorare la ventilazione per concentrarsi esclusivamente sul massaggio cardiaco. 13

14 FASE DEFIBRILLATORI SEMIAUTOMATICI (DAE) I defibrillatori semiautomatici sono strumenti in grado di impartire le scariche di defibrillazione ad un paziente in arresto cardiaco da ritmo defibrillabile. sono appositamente strutturati per essere utilizzati da soccorritori non professionisti opportunamente addestrati in quanto esonerano l operatore dalla necessità di effettuare una diagnosi del ritmo cardiaco; la diagnosi del ritmo viene effettuata direttamente dalla macchina attraverso l attivazione dell analisi. Il DAE, una volta analizzato il ritmo cardiaco ed identificato come ritmo defibrillabile, si prepara ad erogare la scarica di defibrillazione caricando l energia necessaria preimpostata. Al soccorritore rimane il compito importantissimo di erogare la scarica garantendo la sicurezza in particolar modo di chiunque si trovi a contatto con la vittima. Tutti i defibrillatori, mantengono la registrazione degli eventi in una memoria interna che non può in alcun modo essere modificata e che viene periodicamente scaricata su un comune computer per il mantenimento dell archivio degli eventi. I DAE permettono la divulgazione delle tecniche di rianimazione cardiopolmonare e defibrillazione precoce, ad ampio raggio sul territorio garantendo una formazione rapida ed una semplicità di utilizzo e soprattutto garantendo la precocità del trattamento salvavita. 14

15 DEFIBRILLAZIONE I ritmi più frequentemente responsabili dell arresto cardiaco sono la fibrillazione ventricolare (FV) e la tachicardia ventricolare senza polso (TV). Questi sono gli unici due ritmi di arresto cardiaco defibrillabili. La defibrillazione, consiste nell erogare un adeguata corrente elettrica che, attraversando in un breve intervallo di tempo una quota sufficiente di massa miocardia, renda il cuore refrattario all onda di attivazione dell FV, che può essere pertanto interrotta ripristinando l ordine elettrico ed un ritmo organizzato. PROCEDURE OPERATIVE CON DEFIBRILLATORE SEMIAUTOMATICO ESTERNO (DAE) Tutti i DAE possono essere utilizzati seguendo alcuni semplici punti: Accendere il dispositivo, il DAE ha bisogno di alcuni secondi per effettuare il self test Collegarlo al paziente applicando le piastre adesive sul torace, rispettivamente in zona sottoclaveare dx e sotto l area mammaria di sin. Connettere le piastre al DAE attraverso l apposita fessura lampeggiante Se il DAE non lo fa da solo, avviare l analisi del ritmo. Durante l analisi, nessuno deve toccare il paziente o il DAE per non interferire con l analisi. Se il DAE riconosce il ritmo come defibrillabile, automaticamente, carica l energia necessaria per la scarica. Sicurezza della scena, durante la scarica nessuno deve toccare il paziente per non correre il rischio di folgorazione Erogare la scarica se il DAE lo ritiene necessario SICUREZZA DURANTE DEFIBRILLAZIONE Durante l analisi ed in particolar modo durante la scarica, l operatore deve enunciare ad alta voce allontanarsi dal paziente e controllare visivamente che nessuno si avvicini per garantire la sicurezza degli operatori e degli astanti durante le procedure di rianimazione. SHOCK NON INDICATO Se il DAE segnala che lo shock non è indicato, ma il paziente è privo di segni di circolo è necessario iniziare RCP alternando 30 compressioni toraciche a 2 ventilazioni. I DAE trovano indicazione anche per i bambini al di sopra dell anno di età, posizionando le due piastre adesive una sul torace e l altra sul dorso. 15

16 ALGORITMO DI TRATTAMENTO L algoritmo, è lo schema che va seguito per l applicazione delle procedure di rianimazione cardiopolmonare con l utilizzo del DAE. ABC NO CIRCOLO ANALISI Shock indicato Shock non indicato 1 shock Ripresa circolo RCP per 2 RCP per 2 Mantieni pervietà vie aeree e controllo segni di circolo Fino alla ricomparsa di segni di circolo Fino alla ricomparsa di segni di circolo 16

17 ASPETTI MEDICO LEGALI Legge n.120 del 3 aprile 2001 Art.1 E consentito l uso del defibrillatore semiautomatico in sede extraospedaliera anche al personale sanitario non medico, nonché al personale non sanitario che abbia ricevuto una formazione specifica nelle attività di rianimazione cardiopolmonare. Art.2 - le regioni e le province autonome disciplinano il rilascio da parte delle aziende sanitarie locali e delle aziende ospedaliere, dell autorizzazione all utilizzo extraospedaliero dei defibrillatori da parte del personale di cui al comma 1, nell ambito del sistema d emergenza 118 competente per territorio. Legge 69 del 15 marzo 2004: modifica il comma 1 dell'art 1 della legge 120, estendendo l'uso del DAE alla sede intraospedaliera. Gazzetta Uff. n. 71 del 26/3/2003, riporta l'accordo fra lo Stato, le Regioni e le Province Autonome di Trento e Bolzano, inerenti le linee guida per il rilascio dell'autorizzazione all'utilizzo extraospedaliero dei defibrillatori semiautomatici. Il testo riporta: "... l'operatore che somministra lo shock elettrico con il defibrillatore semiautomatico è responsabile non della corretta indicazione alla defibrillazione, che è decisa dall'apparecchio, ma dell esecuzione di questa manovra in condizioni di sicurezza..." 17

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