CHE FATICA STARE AL MONDO Ogni tanto ricordiamoci che siamo dei privilegiati
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- Adelaide Repetto
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1 Giornale della Scuola Media Statale di Carmagnola - Corso Sacchirone, Carmagnola (TO) Anno V - Numero 2 - Aprile 2009 CHE FATICA STARE AL MONDO Ogni tanto ricordiamoci che siamo dei privilegiati DOMINIQUE LAPIERRE Noi viviamo in un area privilegiata del pianeta, in un benessere più o meno diffuso. Abbiamo il necessario per vivere e tutti i servizi indispensabili. Possiamo mangiare ogni varietà di cibi e ne abbiamo a volontà. Appena stiamo male possiamo andare dal nostro medico o correre alla farmacia sotto casa. Facciamo la doccia ogni volta che desideriamo, sprecando tantissima acqua, shampoo, saponi o balsami e non ci rendiamo conto che tutto ciò è un privilegio. La gran parte del resto del mondo non vive nelle nostre stesse condizioni. C è ancora chi muore di fame o di malattie facilmente curabili, come in alcune zone dell Africa e dell Asia, dove si stimano in all anno i bambini che muoiono di una malattia per noi innocua come il morbillo, e almeno altrettanti a causa dell acqua infetta che bevono. Nel 2006, l'anno più recente per il quale sono disponibili dati ufficiali, 9,7 milioni di bambini sono morti prima di compiere i cinque anni; ciò secondo il rapporto 2008 dell UNICEF, l'organismo dell'onu che si occupa dell'infanzia. Sono 26 mila i bambini sotto i cinque anni che muoiono in media ogni giorno in tutto il mondo, per cause legate alla povertà, come fame e malattie, e per le guerre. Sono cifre spaventose. Basti pensare che si sono intere popolazioni prive di qualsiasi tipo di assistenza sanitaria e dei servizi minimi essenziali. Noi, che ne abbiamo la possibilità, ci lamentiamo quando dobbiamo andare a scuola o fare compiti nel pomeriggio, ma abbiamo a nostra disposizione libri, penne colorate e la possibilità di stare tutti i giorni con ragazzi come noi. Il programma Strade più belle e sicure è nato nel 2006 per iniziativa della Provincia di Torino e, tra i Comuni che vi aderiscono, da quest anno c è anche Carmagnola. Le nostre città non godono di buona salute: traffico e inquinamento incidono pesantemente sulla qualità della vita. Iniziative come I walk to school e questa servono appunto a sensibilizzare la popolazione. In altre parti del mondo i ragazzi della nostra età sono già molti anni che lavorano, anziché andare a scuola e istruirsi per poter sperare in una vita migliore. Più di 100 milioni sono i ragazzi della nostra età che già lavorano, e questo non solo nei Paesi in via di sviluppo, ma anche nelle aree più industrializzate. continua a pag. 2 STRADE PIÙ BELLE E SICURE La nostra scuola aderisce all iniziativa della Provincia Anche le scuole devono fare la loro parte, insegnando ai ragazzi a diventare cittadini consapevoli dei problemi della propria città. Usare di meno i mezzi di trasporto è il primo passo per rendere migliore l ambiente in cui viviamo, più respirabile l aria, meno caotico il traffico. In questo modo si riduce anche il numero degli incidenti stradali, che si susseguono ormai continua a pag. 3 Al mondo ci sono alcuni grandi uomini che hanno fatto grandi cose, ma nessuno gliene ha mai reso merito, o almeno non finché erano in vita. Non è questo il caso di Dominique Lapierre, per fortuna. Dominique Lapierre è uno scrittore francese, candidato al premio Nobel per la Pace, che ha appena ricevuto la cittadinanza onoraria di Carmagnola. Per noi carmagnolesi è stato un grande evento, verificatosi in precedenza solo un altra volta, per una persona altrettanto straordinaria, Don Luigi Ciotti, colui che ha creato la prima chiesa Le sette Meraviglie del Mondo a pag. 7 continua a pag. 2
2 2 S C U O L A scuolacittà Laboratorio di italiano per alunni stranieri È attivo da quest anno nella nostra scuola un laboratorio di lingua italiana per stranieri. È suddiviso in due corsi (uno di base e uno più avanzato) e si tiene al mercoledì pomeriggio dalle alle Quello avanzato lo tiene la professoressa Merlo ed è rivolto agli stranieri che sono in Italia da almeno sei-sette mesi; quello di base è tenuto dalla professoressa Macotto ed è rivolto a chi è arrivato in Italia da poco e non conosce nulla dell italiano. I ragazzi che partecipano sono molti e di lingue diverse, principalmente rumeni e arabi. Libri, dizionari e altro materiale didattico sono messi a disposizione dalla scuola. Qualche difficoltà iniziale si è riscontrata sul piano della comunicazione, non essendo raro il caso di ragazzi che non conoscono nemmeno una parola di italiano, e in questi casi è stato prezioso l aiuto di ragazzi stranieri che si trovano in Italia già da tempo e delle mamme che partecipano e che conoscono l inglese e il francese. C è da dire che già all inizio dell anno scolastico un mediatore culturare e la professoressa Sergi avevano lavorato nelle ore curricolari sull alfabetizzazione di questi ragazzi in modo da farli arrivare al corso pomeridiano con un minimo di conoscenze. Gli studenti sono solo nel corso di base e si rivelano vogliosi di imparare in fretta. Si prevedono ora uscite didattiche per far loro conoscere meglio il posto in cui vivono. Nadia Baravalle DOMINIQUE LAPIERRE segue da pag. 1 in in strada, che aiuta i più emarginati, drogati, prostitute, ladri ecc., ad avere una diversa prospettiva di vita. Sabato 28 febbraio,in piazza Antichi Bastioni, si è svolta la cerimonia di conferimento della cittadinanza onoraria a Dominique Lapierre, alla presenza dell interessato e delle autorità locali. La cerimonia è stata preceduta, nella serata di venerdì 20, da un incontro di presentazione in biblioteca e seguita dalla cena con l autore, nel corso della quale Dominique Lapierre ha presentato il suo ultimo libro, Un arcobaleno nella notte, e incontrato i carmagnolesi. Dominique Lapierre è nato in Francia nel 1931 e a 17 anni ha lasciato Parigi per andare negli Stati Uniti, dove ha scritto il suo primo libro, Un dollaro mille chilometri, e poi in India, dove ha iniziato a collaborare con Madre Teresa di Calcutta nella sua mis- Ognuno di noi ha tempo libero da dedicare allo sport, allo svago, ai suoi hobby preferiti. Possiamo trovarci con gli amici per chiacchierare, fare due risate e divertirci. Abbiamo a disposizione ogni tipo di nuova tecnologia Possiamo ascoltare musica con gli ipod, navigare in Internet e chattare con tutto il mondo, abbiamo a disposizione SKY o il digitale terrestre per guardare programmi alla TV. Cosa possiamo volere di più? Eppure, ci lamentiamo ancora. Il fatto è che non ci rendiamo sione a beneficio dei poveri indiani. Per i suoi numerevoli libri, come Parigi brucia? e Mezzanotte e cinque a Bhopal, Dominique Lapierre ha ricevuto il premio Humanitas Prize, che premia gli enormi valori che trasmette con la sua opera. Ogni anno Dominique Lapierre parte con la moglie per l India a portare personalmente i soldi che riceve dalla vendita dei suoi libri e dalle associazioni che con il tempo si sono create nel mondo per sostenere la sua missione. Una di queste associazioni è nata anche qui a carmagmola e si chiama Amici di Dominique Lapierre ; presidente Renzo Agasso. È stato un piacere sentire dalle vive parole di Dominique Lapierre che gli italiani sono il popolo più generoso e accogliente che abbia mai incontrato. Nadia Baravalle CHE FATICA STARE AL MONDO segue da pag. 1 conto di quanto siamo fortunati. Ogni tanto dovremmo fermarci un attimo a riflettere su tutto questo e magari, quando ne abbiamo la possibilità, fare qualcosa per aiutare chi è meno fortunato di noi. A volte basta davvero poco per alleviare la pena di chi si trova in condizioni disagiate e giustamente va alla ricerca di una vita migliore. Faremmo lo stesso anche noi, se fossimo nelle loro condizioni. Sara Tirante Cristiana Badeanca
3 scuolacittà S C U O L A 3 BUON COMPLEANNO MISTER DARWIN Sì, era proprio il 6 marzo che saremmo andati in scena. Quanto duro lavoro per noi della 3ª I prima di arrivare a quel giorno tanto atteso con ansia! Il nostro spettacolo in onore di Charles Darwin stava per essere presentato. Quante risate, gioie, delusioni con i compagni durante le prove, e poi quei giovani dell'oami e del CST che ci hanno aperto gli occhi su una realtà difficile, per noi quasi impossibile da comprendere. Tutto è iniziato ad ottobre, quando ci hanno parlato del progetto teatrale, che sarebbe stato seguito dai proff. Franchi e Appendino. C era soprattutto tanta paura: era difficile pensare che una classe bella ma confusionaria come la 3ª I sarebbe riuscita a portare avanti un simile impegno. Infatti all'inizio vedevamo la cosa come una semplice perdita di tempo, ma abbiamo poi capito che la faccenda si faceva piuttosto seria. La prima preoccupazione è arrivata quando a "Simo" hanno affidato il ruolo principale: Charles Darwin. Eh sì, parecchie battute per un ragazzo come lui. Anche le altre parti ci hanno messi un po a disagio: tra scimmie, bambine, preti, vescovi, soldati e scienziati non capivamo più niente. Ma si trattava poi solo di immedesimarsi al meglio nel proprio ruolo. Molte emozioni hanno segnato i nostri volti: la rabbia di "Kikka" razzo di "Cla" quando ha saputo che sarebbe diventato vescovo. Le ore perse a scegliere musiche, provare balletti e costumi e a sistemare il teatro... Impossibile da credere di non ridere durante lo spettacolo, e poi c era la paura di dimenticare le battute e di fare brutta figura davanti agli amici... E infine venne il giorno, la resa dei conti! A sipario chiuso ci STRADE PIÙ BELLE E SICURE segue da pag. 1 a ritmo continuo. Quanto all inquinamento, è ormai a livelli insostenibili nelle nostre città, anche a Carmagnola, e trovare dei rimedi è assolutamente indispensabile. Si tratta di un problema che colpisce tutti, naturalmente, ma in particolar modo gli anziani e i più giovani, che sono i più sensibili. quando la parte che voleva fu assegnata ad un'altra persona, la vergogna di "Selo" a mettersi in mostra davanti a tutti, l'imbaconfidammo le nostre paure, poi lo spettacolo... l'agitazione... E alla fine quanta malinconia nel pensare che tutto fosse finito... Ma siamo stati noi, la 3ª I, a rendere tutto così speciale... e quanta soddisfazione per questo... Insieme abbiamo vinto tutte le emozioni e ce l'abbiamo fatta! Questo perché abbiamo creduto in noi stessi! E abbiamo ricevuto anche una lezione che non dimenticheremo facilmente: un GRAZIE a Natale, Giorgio, Alessio, Paola, Andrea e a tutti i loro educatori, che ci hanno dimostrato che nulla è impossibile, e che nonostante le diversità fisiche erano come noi. Questa fantastica esperienza non sarebbe stata possibile senza di loro. Mattia Molinero Francesca Ventimiglia Non a caso questo progetto è indirizzato a noi. In quanto soggetti passivi, poiché non guidiamo e non inquiniamo, ma subiamo i problemi del traffico e respiriamo aria inquinata, dovremmo avere una maggiore sensibilità. Oltre al diritto che ci sia assicurato un corretto sviluppo in questo mondo così maltrattato dagli adulti. STRADE PIÙ BELLE E SICURE Le classi pilota propongono Quando ci hanno mostrato le tabelle relative a incidenti stradali e morti ci siamo stupiti del fatto che il Paese europeo con più morti sia proprio il nostro. A noi ragazzi della 1ª I e 1ª F, cioè delle due classi pilota del progetto, è stato chiesto quindi di proporre idee per rendere le strade cittadine più sicure. In breve, ecco le nostre proposte: - tutelare i pedoni, con marciapiedi rialzati con barriere; - tutelare i ciclisti, con piste promiscue o esclusive possibilmente con barriera; - estendere le zone 30 nelle aree più popolate; - educare giovani e adulti a usare l auto solo in caso di spostamenti lunghi e in assenza di mezzi pubblici. L Italia è il secondo Paese europeo nell utilizzo della bicicletta, e questo è un bene perché così diminuisce l inquinamento nelle nostre città; però i ciclisti sono ancora troppo poco tutelati con zone protette. Per ciò ci siamo impegnati in questo progetto: per sensibilizzare da una parte la gente ad usare meno l auto e più la bici, ma anche per insistere con Regione, Provincia e Comune sulla necessità di costruire zone pedonali e ciclabili più sicure. Noi ragazzi siamo i primi a volere strade più sicure: ne va della nostra autonomia, perché i genitori ci lascerebbero andare in giro più volentieri. Alessandro Del Grosso Erica Defacis
4 4 C I T T À scuolacittà GLI IMMIGRATI CARMAGNOLAMUSEI RIFANNO LE VALIGIE Nata nel 2004, Carmagnolamusei Gli immigrati sono ormai talmente tanti nel nostro Paese che gli italiani se ne preoccupano, per tanti motivi, in parte anche giustificabili. Ma c è una novità in queste ultime settimane: molti di loro stanno rifacendo le valigie per tornare ai propri paesi d origine. La crisi economica che abbiamo qui, la sempre maggiore difficoltà di trovare posti di lavoro, i problemi di integrazione li stanno convincendo che non ne vale la pena. Tanto vale tornarsene a casa. In particolare, per gli immigrati arrivati più di recente si pone addirittura un problema di sopravvivenza. Ammassati nei centri di prima accoglienza, dove restano in condizioni spesso invivibili, in attesa di essere accettati dal nostro Paese, dopo un viaggio terribile e pericoloso pagato a prezzo carissimo a gente senza scrupoli, è qui che conoscono la vera disperazione. Dunque non c è da stupirsi se molti stanno riconsiderando il loro progetto migratorio. Perché restare? E, soprattutto, a quali condizioni? L Italia accoglie immigrati ucraini, russi, georgiani, turkmeni, polacchi, rumeni, albanesi, bulgari, maghrebini, africani. Molti sono clandestini, cioè non in possesso di permesso di soggiorno, e alcuni sono del tutto privi di documenti, ma ciò non vuol dire che siano persone di cui avere paura. Quasi sempre si tratta di persone oneste e gentilissime, e non è giusto avere pregiudizi. Gli italiani invece provano molta diffidenza nei loro confronti, quando non addirittura razzismo. Recentemente tre giovani di 29, 19 e 16 anni sono stati arrestati per l aggressione ad un immigrato indiano alla stazione di Nettuno (Roma). L uomo è stato prima picchiato e poi dato alle fiamme, ma per fortuna si è salvato. Nei giorni successivi ci sono state manifestazioni di protesta da parte degli immigrati, che non vogliono vivere nella paura. Siamo vittime, non delinquenti gridavano. Qui ci ammazzano come animali solo per il colore della nostra pelle. E qualcuno comincia a tornarsene a casa. Sara Baroudi Cristiana Badeanca MINORI CHE IMMIGRANO Nell ambito di un fenomeno così drammatico quale la migrazione in massa dai paesi poveri verso quelli più sviluppati, cui stiamo assistendo in questi ultimi tempi, c è un aspetto ancor più drammatico: quello dell immigrazione dei minori non accompagnati. In Italia attualmente sono ben i minorenni arrivati senza accompagnatore, di cui solo a Lampedusa. Sono tutti provenienti da aree di crisi e hanno un età media tra i 16 e i 17 anni. La maggior parte di loro arriva su mandato familiare, cioè con il consenso dei genitori. Non si tratta di una partenza costretta, ma di una scelta condivisa con la propria famiglia per tentare di uscire dalla miseria estrema in cui vivono e avere qualche possibilità di un futuro migliore. Ma se già gli immigrati adulti, in grado di lavorare e di sopportare stenti e sacrifici, incontrano difficoltà enormi a farsi accettare dal nostro Paese, ben poche speranze restano a questi poveri ragazzi. Sara Baroudi Cristiana Badeanca è la rete museale di Carmagnola, che riunisce cinque luoghi di comunicazione della cultura e della tradizione carmagnolesi, ossia Ecomuseo della Canapa, Museo Tipografico Rondani, Museo Civico di Storia Naturale, Sinagoga e Museo Civico Navale, operanti sul territorio già da diverso tempo e riuniti in un sistema di gestione e promozione più organizzato e fruibile, interessante punto di attrazione per un turismo culturale diversificato. Carmagnolamusei propone la visita dei principali musei carmagnolesi come viaggio alla riscoperta del territorio piemontese, secondo percorsi di visita personalizzati che inseriscono le diverse realtà museali all interno di un ambiente pensato come Ecomuseo del Territorio. Le visite all interno dei musei si intendono tutte accompagnate da personale addetto, mentre per la visita del Centro Storico, dell Abbazia di Casanova e del bosco del Gerbasso sono disponibili, a richiesta, servizi di guide turistiche e naturalistiche. Pensati per le scuole e per chi desidera vivere i musei in modo più partecipato e attivo, sono disponibili proposte di laboratori didattici. Tutti e cinque questi musei riapriranno dal primo Aprile, ogni sabato e domenica con orario (Sinagoga solo alla domenica); ingressi singoli a 2 euro, biglietto cumulativo (cioè uno per tutti e 5) a 6 euro. Alla seconda domenica di ogni mese apertura anche al mattino in occasione del Mercantico. Per finire, qualche curiosità: la Sinagoga testimonia la presenza di una comunità ebraica a Carmagnola sin dalla fine del 500; il Museo Tipografico «Rondani» espone libri stampati a Carmagnola che risalgono al 1500; l Ecomuseo della Canapa ha delle attrezzature e delle corde del 1930; il siluro posizionato all ingresso del Museo Civico Navale è un Whitehead, modello utilizzato nella seconda guerra mondiale. Stefano Borsello Riparte la stagione museale carmagnolese
5 scuolacittà C O S T U M E 5 Se fumate, puzzate! E questo è solo il minore dei rischi Il signor biro La più semplice e geniale delle invenzioni Tutti dicono che smettere di fumare è importante, ma sarebbe ancora più importante non iniziare proprio. Basta ricordarsi che esistono molte malattie dovute al fumo: malattie cardiache, cancro ai polmoni, enfisema La sigaretta contiene 401 veleni e 43 agenti chimici che possono causare il cancro. E oggigiorno la percentuale dei morti per cancro è altissima: il 70 % per le donne, addirittura vicina al 90 % per gli uomini. Non in tutti questi casi ciò è dovuto al fumo, naturalmente, però il fumo incide in modo decisivo. Ma, oltre ad accorciare la durata della vita, quando si fuma si causano danni anche al proprio aspetto esteriore: rughe, denti macchiati e alito cattivo, cattivo odore, ossa fragili, depressione ecc Se fumate potete scordarvi il bellissimo aspetto che avete sempre sognato per quando sarete grandi. Molti dicono che fumare rilassa, attenua lo stress, ma ci sono molti altri modi per farlo, e più innocui: per esempio masticare un cicles, oppure stringere una pallina morbida... In Italia gli amanti del tabacco sono 14 milioni, ma negli ultimi anni i consumi hanno fatto registrare un lieve calo: questo vuol dire che alcuni stanno smettendo di fumare perché si sono accorti che i rischi di malattie stanno crescendo. Oltre tutto c è da dire che le sigarette costano parecchio (e aumentano in continuazione). Pensate a qualcosa di meglio da fare con quei quattro euro che spendete per le sigarette. Poi c è la questione del fumo passivo, da tenere presente soprattutto in presenza di minori. Il fumo passivo rende i bambini dipendenti dalla nicotina, mentre una donna in gravidanza che fuma è causa di gravi effetti sulla salute del nascituro, incluso il basso peso alla nascita e la ridotta funzionalità respiratoria. Siete avvertiti! CIOCCOLATO Chi può vivere senza? Attraverso le varie epoche, molti alimenti sono stati definiti cibo degli dei (vino, miele ecc.), ma nessuno più del cioccolato lo merita. Furono forse gli aztechi a utilizzarlo per primi, non solo nei banchetti, ma anche come offerta agli dei e per consacrare i neonati sulle mani, sui piedi e sul viso. Montezuma, re azteco, secondo un racconto, beveva continuamente la bevanda da coppe d oro. Questo cibo divino veniva aromatizzato dai più nobili con vaniglia, miele, pita juice e talvolta peperoncino (ecco perché assumeva un colore rossastro). I funzionari spagnoli utilizzavano invece mandorle, anice, cannella e nocciole. I Fiorentini aromatizzavano la cioccolata con il gelsomino, molto apprezzato dalla corte del Granduca Cosimo III; la be- vanda veniva preparata anche con acqua calda e accompagnata dallo zucchero di canna, che venne introdotto poi nel cosiddetto Nuovo Mondo. Per ottenere la schiuma in superficie, gli schiavi usavano una frusta in legno chiamata mulinello. Nel tempo, i cioccolatai mutarono la formula della cioccolata, magari aggiungendo nuovi prodotti: Henri Nestlè scoprì un metodo di produrre il latte in polvere grazie all evaporazione; anche Rudolphe Lindt modificò la sua ricetta, aumentando la quantità di burro e di cacao. Oggi i gusti sono tanti: dal fondente al latte, dal bianco al nocciolato, dal peperoncino al gianduia, dai pistacchi alle mandorle, dalla tavoletta ripiena alla tavoletta candita. Laura Dalpozzi Ci sono oggetti che utilizziamo così spesso che non ci rendiamo conto di quanto siano geniali e di quanto abbiano influito sulla nostra vita e su quella dell umanità intera. Uno di questi è la penna biro, semplice oggetto di uso comune che ciascuno di noi ha nel portapenne. Deve il suo nome all argentino-ungherese Laszlo Biro, che la inventò, intorno alla fine degli anni 30, insieme al fratello Georg. Pare che abbia avuto la prima intuizione del meccanismo alla base della penna a sfera osservando alcuni bambini che giocavano a biglie sulla strada. Dopo gli opportuni perfezionamenti, nel 1943 Biro brevettò la sua invenzione e cominciò a produrla in proprio. I costi di produzione erano però piuttosto elevati e la penna a sfera risultava un prodotto d elite. Fu così che i fratelli Biro finirono per cedere il brevetto al barone francese Marcel Bich, che nel 1945 riuscì a produrre il nuovo tipo di penna abbattendo i costi del 90% e la commercializzò in tutto il mondo. Marcel Bich era, con Edouard Buffard, il fondatore e proprietario dell azienda francese BIC, avviata proprio nel 1945 allo scopo di produrre di matite e penne stilografiche. Nel dicembre 1950, quando Marcel Bich presentò la sua nuova penna a sfera, la chiamò proprio BIC (la h finale fu tolta per evitare una possibile pronuncia inappropriata in lingua inglese). Come spesso accade in questi casi, il signor Biro morì povero (nel 1985 a Buenos Aires), mentre oggi la BIC è una multinazionale potente che produce di tutto (accendini, rasoi ecc.). Nel settembre 2005 la BIC annunciò di aver raggiunto il numero di 100 miliardi di penne a sfera usa e getta vendute. Alice Graziotto
6 6 S C I E N Z A scuolacittà CHE CI FANNO LASSÙ? QUANTI SATELLITI CI GIRANO INTORNO L ASTRONAVE GIALLA L ultimo dei prodotti made in Cina Sin dal 1957, quando l Unione Sovietica lanciò in orbita il primo satellite artificiale (lo Sputnik), lo spazio intorno alla Terra si è riempito di ogni genere d oggetti. Da qualche tempo in orbita si lancia anche l immondizia e alcune scorie radioattive molto pericolose che sulla Terra non sappiamo come smaltire. I satelliti artificiali sono oggetti costruiti dall uomo e la maggior parte di essi è usata per il funzionamento delle linee telefoniche o per i servizi metereologici. Alcuni satelliti hanno lo scopo di monitorare alcune zone del nostro pianeta o persino di sondare altri pianeti. Infatti i satelliti sono dotati di apparecchiature supertecnologiche che sono in grado di scannerizzare l ambiente circostante a distanza di diversi chilometri. I satelliti vagano nello spazio per circa sei anni e sfruttano l energia solare per far funzionare il loro sistema di propulsione e tutte le apparecchiature di bordo. Alcuni di essi sono in grado di avvistare e segnalare oggetti volanti non identificati. Dai satelliti adibiti a questo genere di missione arrivano numerose foto di piccoli oggetti che ne hanno intralciato l orbita, grazie a sofisticati sistemi di ripresa fotografica. Alcuni satelliti hanno anche delle sonde in grado di vedere se in un territorio sconosciuto, come può essere quello di un altro pianeta, è presente dell acqua o qualunque altra sostanza. Ci sono anche i satelliti adibiti alla navigazione, che permettono di rilevare la propria posizione sulla superficie terrestre con un margine di errore di 10 cm. Questo tipo di satellite è molto utile per dirigere le operazioni di salvataggio in mare. In totale il numero dei satelliti che ci girano intorno è di quasi , posizionati in varie orbite intorno alla Terra oppure intorno ad altri pianeti, come Marte, forse il più studiato, e alla Luna. Diego Mattis Fino a poco tempo fa la Cina era considerata immobile. Oggi invece è il Paese in più rapida mutazione in tutto il mondo e si sta avviando verso un ruolo di potenza di primo piano nel mondo. Sull esempio di Stati Uniti ed ex Unione Sovietica, anche la Cina guarda con interesse allo spazio interstellare e si propone di riuscire a portare sulla Luna un astronauta cinese entro il Già nel Natale scorso alcuni astronauti cinesi sono partiti con CIBI TRANSGENICI Abbiamo sempre meno idea di cosa mangiamo Siamo sicuri di sapere cosa mangiamo? Esistono cibi che si chiamano transgenici, quelli cioè che vengono modificati in laboratorio, che tengono in allarme i nutrizionisti. Spesso si tratta di cose formidabili: esiste del riso che diventa rosso perché è addizionato alle proteine e alla vitamina A, oppure delle fragole che resistono al freddo grazie all aggiunta di un gene prelevato dal pesce artico. Ma andiamo per ordine. Prima di tutto bisogna capire che cosa significa cibi transgenici. Trans in latino significa «oltre», «al di là», quindi «al di là dei geni», nel senso che va oltre la composizione genetica, modificandola. In pratica sono prodotti alimentari ottenuti da Organismi Geneticamente Modificati (OGM) grazie alle tecniche raffinate e potenti messe a punto dalla biologia moderna. Per ottenere un prodotto agricolo sempre più perfetto si utilizzano queste tecniche di laboratorio, ma così facendo si modifica il patrimonio genetico di questi organismi e quindi alla fine di questa catena di manipolazioni il consumatore, cioè noi tutti, si nutrirà immettendo nel proprio corpo delle proteine che non siamo sicuri di tollerare. Solo il tempo e ulteriori sperimentazioni ci chiariranno tutti i dubbi. Letizia Sbrana una speciale navetta prodotta al 40% in plastica e hanno mandato sulla Terra i loro auguri di capodanno direttamente dalla stazione spaziale internazionale! In realtà le imprese spaziali cinesi che sono iniziate nel lontano 1965, in collaborazione con l URSS, e proseguite poi indipendentemente. Il programma fu portato avanti dall esercito per la sicurezza nazionale. Lo scopo del programma era creare missili teleguidati sull esempio delle V-2 tedesche e dei Jupiter americani, e a questo scopo furono creati dei missili balistici chiamati Donfeng. Il 1970 vide poi il lancio del Dongfanghong 1, primo vero satellite cinese. Grazie a ciò, la Cina divenne il quinto Paese ad essere arrivato nello spazio. Nel 2003 l impresa fu compiuta con un uomo a bordo e la Cina divenne così il terzo Paese al mondo, dopo URSS e Stati Uniti, a mandare un uomo nello spazio. Una nuova missione fu ripetuta nel 2008, con una seconda navetta, questa volta con tre astronauti cinesi a bordo. La navetta fu urtata da un oggetto volante non identificato (probabilmente un asteroide) e si scalfì uno dei pannelli protettivi. Fu necessario intervenire con una riparazione immediata, ma l astronauta che se ne occupò diede inavvertitamente un colpo alla sua cassetta degli attrezzi che, spinta dal moto perpetuo presente nello spazio, si perse nell universo. Probabilmente non sarà mai ritrovata. Mattia Molinero
7 scuolacittà S T O R I A 7 Luoghi maledetti I campi di sterminio al tempo del nazismo LE SETTE MERAVIGLIE DEL MONDO Nuove o antiche, ma sempre meraviglie La tetra immagine qui sopra si riferisce al campo di Auschwitz- Birkenau, il più famigerato tra i campi di sterminio sorti durante il regime nazista. Si trova però non in Germania, ma in Polonia, a circa 60 chilometri ad ovest di Cracovia. Auschwitz svolse un ruolo fondamentale nei progetti che Hitler aveva per il popolo ebraico, ossia il suo sterminio totale, divenendo rapidamente il più grande ed efficiente di tutti. Oggi quel che ne resta è Patrimonio dell Umanità, secondo l Unesco. Il campo di Auschwitz fu operativo dal 14 giugno Qui i prigionieri venivano privati completamente della loro dignità umana: dovevano svolgere lavori durissimi e subivano violenze, torture e punizioni di ogni genere. Il numero di prigionieri che questo campo poteva contenere fluttuava tra le e le oltre unità. Eppure vi morirono centinaia di migliaia di persone: non solo ebrei, ma anche intellettuali polacchi e prigionieri di guerra sovietici. Non era l unico campo del genere, naturalmente. Un altro fu quello di Ravensbrück, destinato prevalentamente a donne e bambini, poi quelli di Belzec, Chelmno, Majdanek, Sobibór, Treblinka e infine quello di Bergen-Belsen. In quest ultimo finì Anna Frank ( ), ragazza ebrea divenuta un simbolo della Shoah (il termine ebraico con cui si indica lo sterminio) per via del suo celebre Diario. In esso Anna raccolse le sue speranze di ragazza e le sue amare considerazioni per quanto vedeva accadere intorno a sé. Descrisse diligentemente come si svolgevano le sue giornate da reclusa durante i due anni in cui visse nascosta con la sua famiglia nella soffitta di una casa di Amsterdam per sfuggire ai rastrellamenti nazisti, fino al giorno in cui una soffiata condusse la Gestapo (la polizia nazista) a catturarli. Anna fu internata dapprima ad Auschwitz e poi a Bergen-Belsen, dove morì di tifo, un mese appena prima che il campo venisse liberato dalle truppe inglesi. Aveva solo tredici anni. Alice Graziotto L originario elenco delle meraviglie del mondo antico, ossia delle grandi opere costruite dall uomo, fu stilato dal poeta Antipatro di Sidone e dal matematico Filone di Bisanzio nel 250 e 226 a.c. Erano sette: la piramide di Cheope a Giza, i giardini pensili di Babilonia, il colosso di Rodi, il Mausoleo di Alicarnasso, il tempio di Artemide ad Efeso, il faro di Alessandria in Egitto, la statua di Zeus ad Olimpia. Caso vuole che proprio la più antica di tutte, la piramide di Cheope, sia l unica rimasta in piedi. I giardini pensili di Babilonia (che in realtà pensili non erano, ma appoggiati su terrazze) furono fatti costruire dal re Nabucodonosor per la moglie. Il colosso di Rodi (vedi immagine) era un enorme statua bronzea situata all imbocco del porto nell omonima isola. Era dedicato a Elio, il dio Sole protettore dell isola; restò in piedi per pochi anni, poi fu distrutto da un terremoto. Il Mausoleo di Alicarnasso era la grandiosa tomba del re Mausolo, edificata dalla vedova che volle mostrare al mondo la grandezza del marito. Alicarnasso è l attuale città di Bodrum, in Turchia. Il tempio di Artemide ad Efeso richiese cento anni per la sua costruzione e pare avesse pareti di marmo e oro e si innalzasse fino alle nuvole. Le sue rovine sono visibili ad Efeso in Turchia. Il faro di Alessandria in Egitto prese il nome dall isola di Pharos che si trovava davanti al porto di Alessandria e diede il nome ai tutti fari moderni. Alla base si accendeva un fuoco e con un gioco di specchi applicati alle pareti la luce era portata fino alla sua sommità. Fu anch esso distrutto da un terremoto. La statua di Zeus ad Olimpia fu costruita dal grande scultore greco Fidia ed era tutta in avorio e oro. La statua è andata distrutta, ma è ancora presente in molte raffigurazioni. Queste le meraviglie classiche. Ma il mondo è andato avanti, non si è fermato all età antica, così capita ogni tanto che qualcuno proponga nuove meraviglie per aggiornare il celebre elenco che ormai denuncia i suoi 2000 e più anni. Recentemente l Unesco si è incaricata di stilare un elenco di sette nuove meraviglie. Dopo una prima selezione, conclusasi il 24 dicembre 2005, restavano ancora 77 opere, sottoposte a giudizio ulteriore di sette giudici internazionali che hanno ridotto il numero a 21 tra opere e siti archeologi. Vi figurano, tra le altre, il Colosseo, la Grande Muraglia cinese, il Taj Mahal in India; esclusa invece la Statua della Libertà. Ma le meraviglie di oggi non sono solo monumenti: basti pensare a Internet, una vera meraviglia tecnologica che raccoglie insieme tutte le conoscenze del mondo. Magalì Giordano
8 8 S P O R T - T E M P O L I B E R O SPORT Una parte importante nella storia dell uomo ipod e itunes Quanti ragazzi si vedono in giro per strada (ma anche a scuola) con gli auricolari alle orecchie? È segno che da qualche parte nelle tasche hanno un ipod (o comunque un lettore mp3). L ipod è un lettore musicale digitale arrivato sul mercato nel Da allora ha subito una grande evoluzione, a partire dalle dimesioni e dalla capacità di memoria (dai 128 Kb iniziali ai 120 Gb di oggi), e già è annunciata l uscita di un nuovo ipod 7g con schermo più grande e memoria da 250 GB e di un ipod: shuffle che non utilizza un hard disk, ma memoria allo stato Sull ultimo numero di Scuolacittà dello scorso anno è stato pubblicato un articolo in cui si parlava della fiction 5 sotto canestro prodotta da MTV italia e di Andrea Becchio, cestista carmagnolese quattordicenne scelto come protagonista insieme ad altri ragazzi. Non avevamo parlato però di Jury Ferretto, altro alunno della nostra scuola che ha fatto la comparsa nella stessa fiction. Lo sport ha origini molto antiche, come tutti sanno. Tra le discipline praticate ancora oggi, la più antica di tutte è probabilmente la corsa, seguita da lanci e salti. Per la sopravvivenza, ma anche per svago, gli uomini dell età antica si esercitavano negli sport che oggi chiamiamo nuoto, canoa, equitazione, lotta, pugilato, scherma, a cui si aggiungevano giochi con palle fatte di erba o grossi frutti. Sono stati ritrovati nel deserto libico dei graffiti che rappresentano uomini intenti a nuotare e a tirare con l arco. Proprio il tiro con l arco venne praticato molto dagli Ebrei, insieme al tiro con la fionda e al gioco della pietra di paragone (una gara che consisteva nel sollevare un macigno pesante). La ginnastica ebbe il suo primo sviluppo nell antica Cina, insieme alle Arti Marziali e all acrobatica. Successivamente fu praticata presso gli Egizi e i Greci; oggi, con l atletica leggera, è la regina delle Olimpiadi e delle manifestazioni sportive in genere. Gli Egizi praticavano gli sport quasi esclusivamente per divertimento; per i Greci era un modo per sviluppare certe abilità che sarebbero tornate utili in guerra (per esempio il lancio del giavellotto, del disco, la corsa dei carri e il pentathlon). Nel 776 a.c. vennero istituiti a Olimpia i primi Giochi Olimpici, in onore di Zeus, durante i quali perfino le guerre erano sospese. A Roma gli sport esaltavano la competizione fisica. Gli antichi romani amavano i giochi violenti come il pugilato, la lotta e il pancrazio (una variante del pugilato). Nel Medioevo si diffusero la cavalleria come sport aristocratico e i giochi con la palla destinati al popolo. Da questi ultimi nacquero poi diverse discipline, molto seguite ancora oggi: il rugby, il tennis, il golf, il baseball e in particolare il calcio, che in Italia è considerato lo sport nazionale. Sara Tirante solido non espandibile. ITunes è invece il nome di un programma che serve per scaricare musica, immagini, video e addirittura film! Una specie di internet portatile, che supporta tutti i tipi di formati. Sono strumenti formidabili, ma con qualche controindicazione: dermatiti e allergie dovute ai materiali utilizzati (nichel principalmente) e, in caso di uso eccessivo, mal di testa e disturbi all udito sono sempre in agguato, benché temporanei, per fortuna. Nadia Baravalle Ehiiii... c ero anch io! Un po stizzito, è venuto a farci notare che anche lui era stato scelto, che anche lui aveva partecipato e che anche il suo nome compariva nei titoli di coda. Rimediamo ora, scusandoci. Jury è un ragazzo molto simpatico, alunno della classe 3ª I del plesso di corso Sacchirone, un po svampito magari, ma in gamba. Mattia Molinero SCUOLACITTÀ Anno V - n. 2 - Aprile 2009 Redazione Stefano Borsello Alessandro Cauduro Laura Dalpozzi Davide Ferrero Magalì Giordano Francesca Isoardi Diego Mattis Mattia Molinero Ilaria Parola Andrea Tamburro Sara Tirante Diego Vernacchia Collaboratori Cristiana Badeanca Nadia Baravalle Sara Baroudi Marica Bertero Erica Defacis Alessandro Del Grosso Alice Graziotto Affou Ouattara Letizia Sbrana Christopher Serra Francesca Ventimiglia Luca Zanfini coordinamento generale: prof. Gianni Zunino
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