STEFANO BIANCHI ROSSELLA KÖHLER SANDRO MORONI CARLA VIGOLINI
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- Marilena Natale
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1 CORSO DI GEOGRAFIA TURISTICA STEFANO BIANCHI ROSSELLA KÖHLER SANDRO MORONI CARLA VIGOLINI Passaporto per il mondo NUOVA EDIZIONE
2 La geografia turistica è una materia professionalizzante, che fornisce le conoscenze indispensabili all ingresso nel settore turistico a livello lavorativo. Come disciplina di sintesi, propone un approccio sistematico alla realtà che ci circonda, attraverso il contatto con svariati campi del sapere. Dunque concorre al raggiungimento dell obiettivo di una formazione scolastica il più possibile completa, in modo da conciliare gli aspetti formativi legati alle competenze di tipo professionale con quelli di carattere culturale di più largo respiro. Passaporto per... è un corso di geografia turistica innovativo nella forma e aggiornato nei contenuti, che presenta in modo chiaro e organizzato i tre ambiti regionali (Italia, Europa e continenti extraeuropei) in cui si suddivide la disciplina. Questa nuova edizione si caratterizza per un ampio rinnovamento dei contenuti oltre che per l aggiornamento puntuale di tutti i dati statistici. Inoltre i moduli introduttivi si sono arricchiti con l introduzione di una presentazione delle caratteristiche di base della geografia italiana, europea ed extraeuropea con l intento di consolidare la consapevolezza delle risorse naturali e culturali, alla base di ogni fenomeno turistico. L attenzione è stata inoltre primariamente rivolta a far emergere Nella pagina di apertura di ciascun modulo vengono riportati i contenuti (visualizzati anche graficamente), gli obiettivi e i prerequisiti. Nel volume Passaporto per il Mondo si affronta la geografia turistica a livello planetario, con una particolare attenzione al turismo sostenibile e responsabile e ai codici di comportamento per i viaggi internazionali. Nella parte regionale si trattano i continenti extraeuropei e i loro Paesi, raccolti per aree omogenee. È stata necessariamente operata una scelta tra i Paesi più interessanti per il fenomeno turistico che vengono presentati, a seconda della loro importanza (reale o potenziale), con un ampia unità. Due pagine illustrano le caratteristiche morfologiche, climatiche, ambientali, insediative, economiche di ogni Paese trattato estesamente. Seguono l esame delle risorse turistiche naturali e culturali e l analisi dei flussi, delle capacità ricettive e della rete dei trasporti. Anche alle singole aree viene dedicata un unità, in modo da avere un quadro esauriente. Presentazione
3 Al termine di alcune unità viene proposto un itinerario di viaggio, spesso alternativo ai percorsi più tradizionali. L itinerario, alla cui definizione contribuisce pure un supporto cartografico, non è soltanto descrittivo, ma anche operativo, poiché vengono individuate tappe, tempi e mezzi di trasporto. le nuove linee di tendenza che stanno caratterizzando i flussi turistici globali in accordo con le continue evoluzioni del sistema mondo. Nuove proposte di itinerari corredano, infine, la parte regionale arricchendo il ventaglio di modelli sulla base dei quali costruire viaggi stimolanti e sempre attenti anche alla salvaguardia del patrimonio naturale e culturale. Il corso è articolato in tre volumi; all interno di ciascuno di essi viene proposta una struttura a moduli che permette di utilizzare il vario materiale in modo composito e individualizzato secondo il programma di ogni classe. Lo schema è lo stesso per i tre volumi e comprende una parte generale e una parte regionale. Il corso è improntato su una metodologia operativa, che lascia ampio margine al lavoro di classe. I testi vengono supportati da tabelle, grafici e carte tematiche, le cui didascalie sono spesso corredate da quesiti e suggerimenti di attività, da attuare in gruppo o singolarmente. L apparato cartografico e fotografico è particolarmente abbondante e di alto livello. Ogni tipo di immagine (carte, fotografie, disegni) risponde a un esigenza esplicativa non casuale, ma funzionale a una più agevole comprensione degli argomenti trattati nel testo. Per ciascun modulo vengono inoltre proposte due pagine con diverse prove da utilizzare come autoverifica, esercitazione o verifica di classe. Quattro tipologie ricorrenti di corredi didattici accompagnano la trattazione sia per la parte generale sia per quella regionale: il Glossario spiega i termini non comuni o tecnici che compaiono nel testo, il Box contiene un approfondimento di una specifica questione, l Attività propone esercitazioni in itinere, ovvero nel corso dello studio sul testo, e infine Link offre i principali indirizzi Internet per approfondimenti sui temi turistici trattati. Presentazione
4 Modulo A Il mondo 8 Unità 1 Il clima 10 La temperatura 10 Le precipitazioni 10 I venti 11 Le fasce climatiche 12 Il ruolo degli oceani 13 Unità 2 Gli ambienti naturali 14 Gli ambienti della fascia calda 14 Gli ambienti delle fasce temperate 15 Gli ambienti delle fasce fredde 16 Gli ambienti aridi 16 Lettura Le condizioni climatiche e il turismo 17 Unità 3 I trasporti terrestri 18 Le differenze regionali 18 Il rilancio delle ferrovie 20 Fiumi e canali 21 Unità 4 I trasporti aerei e marini 22 I cieli aperti 22 Le compagnie low cost 23 Le alleanze fra compagnie 23 Il trasporto marittimo 24 Le crociere 24 Lettura Da solo, in moto, in cima al mondo 26 Unità 5 Le organizzazioni internazionali 28 Le Nazioni Unite 28 Che cos è e cosa fa la OMT 30 Le altre organizzazioni internazionali 31 Le organizzazioni non governative 31 n Mettiamoci alla prova 32 Modulo B Il turismo nel mondo 34 Unità 1 Economia del turismo 36 L importanza del turismo 36 Il mercato turistico 37 Le tendenze principali 38 La bilancia dei pagamenti 39 Sviluppo e globalizzazione 40 Unità 2 Flussi e spazi turistici 42 I tipi di flussi 42 Lo spazio nordamericano 44 Lo spazio centro e sudamericano 45 Lo spazio asiatico e del Pacifico 46 Lo spazio africano 47 Unità 3 Le strutture ricettive 48 Le strutture ricettive: un periodo di cambiamenti 48 Unità 4 Turismo sostenibile 50 L impatto del turismo 50 Proposte di eco-viaggi 51 L impegno delle organizzazioni 52 Lettura I tesori del mondo soffocati dal turismo 54 n Mettiamoci alla prova 56 Modulo C L Africa 58 L Africa e le sue risorse turistiche 60 Il territorio 60 I climi e gli ambienti 62 I luoghi da non perdere 63 Lettura Viaggio in Africa: un incontro con popoli e culture 64 Africa mediterranea 66 Il territorio 66 Il clima e gli ambienti 67 Gli insediamenti e le attività 68 Risorse e flussi turistici 70 Le risorse turistiche 70 I flussi turistici 73 Egitto 74 Il Paese in breve 74 Le risorse turistiche 76 Le strutture ricettive e i flussi turistici 79 Itinerario Nella terra dei faraoni 80 Tunisia 82 Il Paese in breve 82 Le risorse turistiche 84 Le strutture ricettive e i flussi turistici 87 Marocco 88 Il Paese in breve 88 Le risorse turistiche 90 Le strutture ricettive e i flussi turistici 93 Indice
5 Africa subsahariana 94 Il territorio 94 Il clima e gli ambienti 97 Gli insediamenti e le attività 98 Risorse e flussi turistici 100 Le risorse turistiche 100 I flussi turistici 103 Senegal 104 Il Paese in breve 104 Le risorse turistiche 106 Le strutture ricettive e i flussi turistici 109 Kenya 110 Il Paese in breve 110 Le risorse turistiche 112 Le strutture ricettive e i flussi turistici 115 Namibia 116 Il Paese in breve 116 Le risorse turistiche 118 Le strutture ricettive e i flussi turistici 121 Madagascar 122 Il Paese in breve 122 Le risorse turistiche 124 Le strutture ricettive e i flussi turistici 127 Repubblica Sudafricana 128 Il Paese in breve 128 Le risorse turistiche 130 Le strutture ricettive e i flussi turistici 133 Itinerario La regione del Capo 134 n Mettiamoci alla prova 136 Modulo D L Asia 138 L Asia e le sue risorse turistiche 140 Il territorio 140 I climi e gli ambienti 142 I luoghi da non perdere 143 Lettura Himalayan Ski Village (ma i cittadini sono in rivolta) 144 Asia occidentale 146 Il territorio 146 Il clima e gli ambienti 147 Gli insediamenti e le attività 149 Risorse e flussi turistici 151 Le risorse naturali 151 Indice Le risorse culturali 152 I flussi turistici 153 Itinerario Fede, storia e fitness nel sud della Giordania 154 Israele 156 Il Paese in breve 156 Le risorse turistiche 158 Le strutture ricettive e i flussi turistici 161 Arabia Saudita 162 Il Paese in breve 162 Le risorse turistiche 164 Le strutture ricettive e i flussi turistici 167 Asia meridionale e sud-orientale 168 Il territorio 168 Il clima e gli ambienti 170 Gli insediamenti e le attività 172 Risorse e flussi turistici 174 Le risorse naturali 174 Le risorse culturali 175 I flussi turistici 177 Unione Indiana 178 Il Paese in breve 178 Le risorse turistiche 180 Le strutture ricettive e i flussi turistici 183 Itinerario Sulle orme di tigri e rinoceronti 184 Nepal e Bhutan 186 I Paesi in breve 186 Le risorse turistiche 188 Le strutture ricettive e i flussi turistici 191 Thailandia 192 Il Paese in breve 192 Le risorse turistiche 194 Le strutture ricettive e i flussi turistici 197 Estremo Oriente 198 Il territorio 198 Il clima e gli ambienti 199 Gli insediamenti e le attività 200 Risorse e flussi turistici 203 Le risorse culturali 203 Le risorse naturali 204 I flussi turistici 205 Repubblica Popolare Cinese 206 Il Paese in breve 206 Le risorse turistiche 210 Le strutture ricettive e i flussi turistici 213
6 Giappone 214 Il Paese in breve 214 Le risorse turistiche 216 Le strutture ricettive e i flussi turistici 219 n Mettiamoci alla prova 220 Modulo E L America 222 L America e le sue risorse turistiche 224 Il territorio 224 I climi e gli ambienti 226 I luoghi da non perdere 227 Lettura Popoli indigeni, tra riconoscimenti e soprusi 228 America Settentrionale 230 Il territorio 230 Il clima e gli ambienti 232 Gli insediamenti e le attività 234 Risorse e flussi turistici 236 Le risorse naturali 236 Le risorse culturali 236 I flussi turistici 237 Stati Uniti d America 238 Il Paese in breve 238 Le risorse turistiche 242 Le strutture ricettive e i flussi turistici 245 Itinerario In viaggio tra le città simbolo della storia americana 246 Canada 248 Il Paese in breve 248 Le risorse turistiche 250 Le strutture ricettive e i flussi turistici 253 Messico 254 Il Paese in breve 254 Le risorse turistiche 256 Le strutture ricettive e i flussi turistici 259 America Centro-meridionale 260 Il territorio 260 Il clima 261 Gli ambienti 262 Gli insediamenti e le attività 264 Risorse e flussi turistici 266 Le risorse turistiche 266 I flussi turistici 267 Grandi e Piccole Antille 268 La regione in breve 268 Le risorse turistiche 270 Le strutture ricettive e i flussi turistici 273 Cuba 274 Il Paese in breve 274 Le risorse turistiche 276 Le strutture ricettive e i flussi turistici 279 Perú 280 Il Paese in breve 280 Le risorse turistiche 282 Le strutture ricettive e i flussi turistici 285 Itinerario Da Lima a Machu Picchu 286 Brasile 288 Il Paese in breve 288 Le risorse turistiche 290 Le strutture ricettive e i flussi turistici 293 n Mettiamoci alla prova 294 Modulo F L Oceania 296 Oceania 298 Il territorio 298 Il clima e gli ambienti 300 Gli insediamenti e le attività 302 Risorse e flussi turistici 303 Le risorse naturali 303 Le risorse culturali 303 I flussi turistici 305 Lettura La Haka 306 Australia 308 Il Paese in breve 308 Le risorse turistiche 310 Le strutture ricettive e i flussi turistici 313 Polinesia Francese 314 La regione in breve 314 Le risorse turistiche 316 Le strutture ricettive e i flussi turistici 319 n Mettiamoci alla prova 320 Appendice 322 Planisfero politico 322 Africa fisica e politica 324 Asia fisica e politica 326 America Settentrionale fisica e politica 330 America Meridionale fisica e politica 332 Oceania 334 Regioni polari 336 Indice
7 Modulo A Il mondo Per dare il via al nostro viaggio per il mondo mettiamo nello zaino alcuni strumenti che saranno essenziali per orientarci meglio e per arricchire la conoscenza geografica di base del nostro pianeta: le cinque unità di questo modulo, infatti, ci aiutano a comprendere alcuni aspetti molto importanti del mondo attuale, sia naturali, come il clima e gli ambienti naturali, sia umani, come la rete dei trasporti e le organizzazioni internazionali. Nel modulo A troverai: la descrizione dei principali fattori climatici e delle grandi fasce climatiche; un unità che illustra le principali caratteristiche dei grandi ambienti naturali presenti sul nostro pianeta; un unità che illustra le caratteristiche della rete dei trasporti stradali e ferroviari; un unità dedicata invece alle caratteristiche dei trasporti aerei e marittimi; infine, un unità che si sofferma sugli scopi e sulle modalità operative delle grandi organizzazioni internazionali; una serie di esercizi che permettono di verificare le tue conoscenze. 8 Per affrontare questi argomenti: che cosa devi già conoscere? le caratteristiche fondamentali delle regioni del mondo; i diversi tipi di trasporto utilizzati nel mondo; la natura e gli scopi delle organizzazioni internazionali; quali abilità devi possedere? devi saper leggere le carte geografiche e in particolare il planisfero; devi saper leggere e interpretare i dati contenuti nelle tabelle; devi saper osservare gli elementi naturali dei paesaggi descritti dalle fotografie.
8 E Viaggio nel nostro pianeta Le attività turistiche sono fortemente influenzate dal clima: in generale, la maggior parte dei turisti si reca in località dal clima mite e gradevole. Nella foto, l isola di Mahè nelle Seicelle, una delle mete più ambite del turismo internazionale. Fra le organizzazioni internazionali, la più importante è senza dubbio l ONU (Organizzazione delle Nazioni Unite), che si occupa di mantenere la pace nel mondo. L ONU ha anche un agenzia specializzata nel settore del turismo, l OMT (Organizzazione Mondiale del Turismo), che fra l altro pubblica le statistiche relative ai flussi turistici utilizzate in questo corso di geografia. A E U R O P A M A S I A R I C A A F R I C A Le dimensioni attuali del fenomeno turismo dipendono in gran parte dai progressi nel settore dei trasporti. Oggi si può viaggiare in aereo a prezzi molto più contenuti di qualche anno fa e ciò ha contribuito all incremento dei flussi internazionali. Nella foto, l aeroporto JFK di New York (Stati Uniti). O C E A N I A Le condizioni climatiche che caratterizzano le varie zone del pianeta sono all origine della varietà e della distribuzione della flora e della fauna sul nostro pianeta. Nella foto, le isole Falkland (Regno Unito), nell Atlantico meridionale, ospitano una delle più grandi colonie al mondo di pinguini reali. 9
9 Il clima 1 Il clima è l insieme delle condizioni meteorologiche che caratterizza una località o una regione per un tempo lungo. Il clima è determinato da vari fenomeni che avvengono nell atmosfera, sulle terre emerse e negli oceani: i principali sono la temperatura dell aria, le precipitazioni (pioggia, neve) e i venti. A seconda della temperatura e della quantità di precipitazioni, il pianeta viene suddiviso in cinque grandi fasce caratterizzate da condizioni climatiche simili. Nella foto, una tromba d aria si sta formando nel letto prosciugato del fiume Nossob, nel parco naturale del Kalahari (Sudafrica). La temperatura Le precipitazioni 10 Modulo A Il mondo La temperatura dipende innanzitutto dalla latitudine (cioè la distanza di un luogo dall Equatore) perché i raggi solari riscaldano in modo diverso le zone della Terra. Alle latitudini più basse, cioè in prossimità dell Equatore (latitudine 0 ), i raggi solari giungono quasi perpendicolari: l area riscaldata è minore ma il riscaldamento è intenso. A mano a mano che la latitudine aumenta e ci si avvicina ai poli (latitudine 90 ), i raggi solari giungono sempre più inclinati e si disperdono su una porzione di superficie terrestre più vasta, riscaldandola di meno. Due luoghi posti alla stessa latitudine possono avere temperature diverse a seconda della altitudine, cioè la distanza in verticale dal livello del mare: in media, si hanno 0,6 C in meno ogni 100 metri di altitudine in più. Una vista della fitta foresta equatoriale che costeggia il Rio delle Amazzoni (Brasile). L umidità presente nell atmosfera ricade sulla Terra nell incessante ciclo dell acqua soprattutto sotto forma di pioggia. Sulla maggior parte delle terre emerse cadono tra i 250 e i 2000 millimetri di pioggia ogni anno, ma lun-
10 go le coste tropicali e nelle regioni situate all Equatore la piovosità raggiunge anche i 4000 millimetri l anno. Al contrario, nelle aree più interne dei continenti e nelle regioni polari la piovosità raggiunge a stento i 100 millimetri l anno. Generalizzando, si può dire che avvicinandosi all Equatore, le precipitazioni si fanno più intense e durature; viceversa, allontanandosi si allungano i periodi di siccità. Sulle precipitazioni influiscono soprattutto la vicinanza al mare e l altitudine. Le regioni costiere sono in genere più piovose; quelle interne sono più secche (le precipitazioni minori e l escursione termica più forte sono i principali caratteri della continentalità). L altitudine, invece, determina soprattutto il tipo di precipitazioni: infatti, alle quote più elevate, a causa del freddo, la pioggia si trasforma in neve. I venti La circolazione delle masse d aria tra le zone più calde e quelle più fredde della Terra è un fattore molto importante. Sulle regioni più riscaldate dal Sole, come all Equatore, è presente aria più calda e più leggera e la pressione (cioè il peso dell aria) è bassa; invece sulle regioni meno riscaldate dal Sole l aria è più fredda e più pesante e la pressione è alta. Lo strato più basso dell atmosfera (troposfera) è percorso da grandi fiumi d aria che si spostano in verticale e sono originati dalle disparità di pressione nell atmosfera: si spostano dalle zone di alta pressione (zone anticicloniche) verso quelle di bassa pressione (zone cicloniche), perché l aria calda tende a salire e il suo posto viene preso dall aria fredda. Questi moti verticali vengono poi deviati dalla rotazione terrestre che fa spostare le masse d'aria verso destra nell emisfero settentrionale e verso sinistra in quello australe. Gli alisei Gli alisei sono venti secchi che soffiano tra l Africa e l America in una fascia compresa fra i Tropici e l Equatore. Quando l aria calda sopra l Equatore sale, il suo posto viene preso da aria attirata dalle aree anticicloniche e questo movimento origina i venti; la rotazione terrestre, infine, fa sì che gli alisei abbiano una direzione diversa nei due emisferi: provengono sempre da nord-est nel nostro emisfero (boreale) e da sud-est in quello australe. POLO NORD venti alisei POLO SUD Circolo Polare Tropico del Cancro Circolo Polare Equatore venti alisei Tropico del Capricorno Nella foto a destra, il monte Lassen, 3189 metri, è una delle cime più alte della California; a sinistra, il deserto di Kyzylkum, in Uzbekistan. Entrambe le località sono a latitudine Nord 42, la stessa di Roma. Il clima Unità 1 a l ise i a lis e i 11
11 regioni caratterizzate da questi climi sono disposte in cinque fasce che si succedono in modo regolare dall Equatore ai poli: una tropicale, due temperate (australe e boreale) e due polari. Sulle alte montagne della fascia temperata il clima è simile a quello delle regioni polari. All interno di ciascuna di queste grandi fasce le temperature possono variare sia per l altitudine, la maggiore o minore distanza dal mare, l eventuale passaggio di correnti marine calde o fredde, la presenza o meno di vegetazione, sia per le attività umane (per esempio, le aree urbane modificano il clima con il riscaldamento e l inquinamento). Polo Nord Le praterie del Montana e, sullo sfondo, le Montagne Rocciose (Stati Uniti). Nel Montana si possono verificare escursioni termiche giornaliere superiori ai 50 C. Le fasce climatiche Un clima può essere più o meno caldo o freddo a seconda delle temperature medie dell aria (misurate in C) che si registrano nel corso dell anno, e può essere più o meno umido o arido, a seconda della quantità media di precipitazioni (misurata in millimetri) caduta nel corso dell anno. Le combinazioni possibili tra questi fattori sono moltissime: in realtà ogni luogo possiede un proprio clima. Tuttavia, possiamo suddividere il pianeta in alcune grandi fasce caratterizzate da condizioni climatiche simili. Equatore zona polare artica CircoloPolare Artico zona temperata boreale Tropico del Cancro zona tropicale Tropico delcapricorno zona temperata australe CircoloPolare Antartico zona polare antartica Polo Sud Nella foto, l isola di Kauai, nell arcipelago delle Hawaii (Stati Uniti). Il Monte Waialeale sull isola di Kauai, è uno dei luoghi più piovosi della Terra; qui infatti la media annuale delle precipitazioni può superare i millimetri. 12 Modulo A Il mondo Quali sono le fasce climatiche A seconda della temperatura media possiamo distinguere i climi caldi, temperati e freddi. Le Considerando le precipitazioni, possiamo distinguere regioni a clima arido e regioni a clima umido: aride sono considerate le zone in cui le precipitazioni annue totali non superano la media di 250 millimetri.
12 Le caratteristiche delle fasce climatiche La fascia calda è compresa tra i due Tropici ed è caratterizzata da temperature sempre elevate e da precipitazioni abbondanti, sia stagionali sia, in prossimità dell Equatore, distribuite per tutto l anno. Al di sopra del Tropico del Cancro e al di sotto di quello del Capricorno, troviamo le fasce temperate con temperature che non raggiungono mai punte estreme e l alternarsi di due stagioni principali e due intermedie. Le differenze principali riguardano le precipitazioni che sono abbondanti e distribuite equamente nell arco dell anno lungo le coste del versante occidentale dei continenti, e assai più modeste nelle aree interne, lontane dagli influssi del mare. Le fasce polari, poste alle latitudini più elevate nei due emisferi, sono caratterizzate da temperature molto basse. Al di sopra dei 60 di latitudine, con l eccezione di poche zone costiere dove il freddo viene attenuato dalla presenza del mare, le temperature rimangono per tutto l anno al di sotto dello zero e le precipitazioni sono in prevalenza nevose. Il ruolo degli oceani Gli oceani svolgono un ruolo fondamentale nella circolazione atmosferica e nella distribuzione delle precipitazioni. In primo luogo, il mare è un importante regolatore climatico, poiché l acqua si riscalda più lentamente della superficie terrestre durante l estate e si raffredda più lentamente durante l inverno. Per questa ragione, a parità di altre condizioni, come la latitudine, una località situata vicino alla costa avrà un clima più mite, con minore ESCURSIONE TERMICA e maggiore umidità di una località che si trova qualche centinaio di chilometri più all interno. Glossario Escursione termica Differenza tra la temperatura massima e minima di una regione, in un determinato intervallo di tempo (giorno, mese, anno). Le correnti marine In secondo luogo, gli oceani sono costantemente percorsi da immensi fiumi d acqua, le correnti marine. Queste si sviluppano sia in superficie sia in profondità e si distinguono in correnti calde, se hanno una temperatura maggiore di quella delle acque circostanti, e correnti fredde, nel caso contrario. L effetto delle correnti è sostanzialmente quello di influenzare la temperatura dell aria sovrastante l acqua del mare: la rende più mite se la corrente è calda, come accade con la Corrente del Golfo che lambisce le coste atlantiche dell Europa settentrionale e le rende meno fredde di quelle americane poste alla stessa latitudine; oppure più fredda, nel caso contrario. Attività AMERICA SETTENTRIONALE GROENLANDIA corre n te OCEANO ATLANTICO Il Monte Erebus, nell Antartide, è il vulcano attivo più a sud della Terra. ghiacci costieri Quali zone sono beneficiate dall influsso della Corrente del Golfo? del Golf o AZZORRE ISLANDA EUROPA A F R I C A Il clima Unità 1 13
13 2 Gli ambienti naturali Le principali fasce climatiche sono caratterizzate dalla presenza di particolari tipi di vegetazione e specie animali. All interno di una stessa fascia climatica si possono incontrare ambienti diversi, soprattutto a seconda del grado di umidità; per esempio nella fascia calda, man mano che il grado di umidità diminuisce, si passa dalla foresta pluviale alla savana, nelle fasce temperate dalla prateria alla macchia mediterranea, negli ambienti freddi, infine, dalla tundra alla foresta boreale. La bellezza dei paesaggi e degli ambienti naturali non è solo la più importante risorsa turistica di molti Paesi del mondo, ma anche un patrimonio dell umanità la cui conservazione è un dovere per tutti. Nella foto, il Parco Nazionale di Yellowstone (Stati Uniti). Fondato nel 1872, è il più antico parco naturale del mondo. Il disegno illustra le relazioni esistenti tra la vegetazione e la quantità e la distribuzione delle precipitazioni. 14 Modulo A Il mondo Gli ambienti della fascia calda In questa fascia troviamo alcuni tra gli ambienti naturali più estesi sulla superficie del pianeta: la foresta pluviale, quella tropicale, la savana. La foresta pluviale La foresta pluviale, densissima di vegetazione e sempreverde, è tipica delle zone a clima equatoriale, dove cioè la temperatura media annua supera i 30 C, l escursione termica annua è quasi nulla e le precipitazioni sono abbondantissime e distribuite lungo tutto l anno. La foresta pluviale costituisce la più straordinaria riserva biologica della Terra. Sono presenti circa 2 milioni di specie vegetali disposte a strati verticali: il più alto è costituito da alberi alti fino a metri, gli unici a sfruttare, con le loro chiome, la luce del sole. Al di sotto, vi sono piante di diversa altezza; e nel sottobosco, in permanente semioscurità perché la densità della vegetazione lascia penetrare poca luce, vivono erbe, felci, liane e orchidee. La fauna è costituita da animali che vivono sugli alberi (uccelli, scimmie, serpenti) e nei fiumi. L intrico di vegetazione al suolo non consente ad animali di grossa taglia di vivere in questo ambiente: vi prolifera invece una grande varietà di insetti di ogni genere.
14 Attività La carta tematica mostra l estensione dei grandi ambienti naturali e la loro localizzazione sulla superficie del pianeta. In quali continenti troviamo la foresta tropicale? E dove si estende la savana? Quali ambienti conosci per averli visitati nel corso di viaggi? La giungla Nelle zone confinanti, a nord e a sud all Equatore (chiamate subequatoriali), le precipitazioni si concentrano in estate (stagione delle piogge), mentre l inverno è asciutto. Nell Asia sudoccidentale e meridionale vi è la giungla, una foresta costituita da piante adattatesi alla stagione secca, come il bambù. In queste regioni spirano i monsoni, venti periodici che invertono regolarmente la loro direzione: in inverno, spirano dalla terra al mare, sono secchi e portano aridità, mentre in estate spirano dal mare verso terra e portano abbondanti piogge. La savana L ambiente più caratteristico delle zone subequatoriali è la savana, una prateria di erbe alte da 3 a 5 metri, che muoiono durante la stagione secca, interrotta qua e là da qualche albero o cespuglio (in Africa baobab, in Australia acacie ed eucalipti). Nelle zone più umide (per prossimità all Equatore o a corsi d acqua), gli alberi si infittiscono e compare la savana arborata. Nella savana, vivono gli erbivori (zebre, gnu, gazzelle) e i carnivori, loro predatori. Anche la fauna dei fiumi è molto varia (ippopotami, coccodrilli). La savana del Parco nazionale del Serengeti, in Tanzania. Gli ambienti delle fasce temperate In queste fasce troviamo la prateria, le foreste temperate e la macchia mediterranea. La prateria La prateria è molto estesa nelle zone interne dell emisfero settentrionale, mentre è meno sviluppata in quello meridionale. Ha un aspetto monotono, anche se mutevole con le stagioni: in primavera, il verde delle graminacee è punteggiato dai fiori vivaci delle piante a bulbo; in estate, è simile a un oceano ondeggiante sotto le sferzate del vento; in autunno, ingiallisce e dissecca nel giro di poche settimane. Un tempo attraversate da imponenti mandrie di bovini e ovini, oggi le praterie sono in gran parte adibite a coltivazioni di cereali.
15 La foresta temperata Le foreste temperate si distinguono in due tipi: quella a foglie caduche (Cina orientale e Stati Uniti) e quella a foglie persistenti, costituite soprattutto da conifere (lungo il confine tra gli Stati Uniti e il Canada, in Cile e nella Nuova Zelanda). L uomo ne ha distrutto immense superfici per estendere le coltivazioni, risparmiando solo quelle insediate sui suoli più poveri e portando all estinzione i grandi carnivori che, come il lupo, popolavano queste foreste. La macchia mediterranea Sulle rive del Mediterraneo e sulle coste occidentali dei continenti in corrispondenza dei di latitudine, il clima è caratterizzato da temperature elevate e siccità in estate. Le piogge si concentrano nella stagione fredda, quando le temperature scendono raramente al di sotto dei 10 C. Le foreste originarie (lecci, querce, querce da sughero, olivi e conifere) si sono ridotte a vantaggio della macchia, costituita da arbusti aromatici e sempreverdi (rosmarino ecc.). gliosa sempre più rada a mano a mano che la latitudine cresce, dove prosperano soprattutto muschi e licheni. Qui vivono numerosi roditori (scoiattoli, marmotte), lontre, visoni, uccelli, insetti (tra cui le zanzare); non mancano i grandi erbivori, come le renne. La foresta boreale La foresta boreale (chiamata taiga in Russia) si estende fino ai di latitudine nell America del Nord, mentre in Russia è presente più a sud. Le scarse precipitazioni estive di queste zone sono sufficienti alla crescita di un numero limitato di specie, soprattutto conifere, dando un aspetto monotono al paesaggio. Verso sud, dove le temperature invernali sono meno rigide, le conifere si alternano alle piante a foglie caduche. La fauna è varia e abbondante: qui, in autunno, migrano gli animali che vivono nella tundra e in primavera quelli delle regioni più meridionali. Gli ambienti aridi Nella fotografia, il deserto nei dintorni di Gerusalemme. Gli ambienti delle fasce fredde Le zone poste al di sopra dei 60 di latitudine sono il regno dei ghiacci perenni. Alle latitudini inferiori, dove il clima si fa meno rigido, si estendono la tundra e la foresta boreale. La tundra Nelle terre circostanti il Polo Nord e in Groenlandia, le basse temperature, la violenza dei venti e la presenza di permafrost (suolo gelato in profondità) permettono la vita solo della tundra, una formazione erbacea e cespu- Via via che ci si avvicina ai Tropici, le precipitazioni diminuiscono e diventano irregolari, tanto da permettere la crescita solo di ciuffi d erba, di radi cespugli spinosi e di piante grasse (cactus, agave): è la zona della steppa asciutta, che circonda tutti i deserti tropicali ed è molto ampia in Africa, a sud del Sahara, dove prende il nome arabo di Sahel, che significa sponda del deserto. Lungo la linea dei Tropici si trovano, in ambedue gli emisferi, grandi deserti, dove la piovosità è inferiore a 250 millimetri annui; le temperature diurne sono elevate nei deserti caldi, come il Sahara in Africa, più basse in quelli freddi, come il Gobi in Asia; in entrambi i casi, l escursione termica fra il dì e la notte è molto alta. Nonostante ciò, nei deserti vivono alcune specie di animali e di piante dotate di spesse corazze con cui limitano la perdita di umidità, o che possono immagazzinare l acqua nei tessuti, come i cactus, o in appositi organi. La vita è possibile nelle oasi, dove la presenza di una sorgente permette la coltivazione di palme da dattero, orti e giardini. Nel sottosuolo dei deserti, infatti, sono spesso presenti grandi riserve d acqua che testimoniano come in passato il clima non fosse arido.
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