Coordinamento veneto. Metodo di studio Mappe e altri strumenti di compensazione. Maria Rita Cortese Docente Formatore AID Padova,
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1 ASSOCIAZIONE ITALIANA DISLESSIA Coordinamento veneto Metodo di studio Mappe e altri strumenti di compensazione Docente Formatore AID Padova, INCLUSIONE [ D.M. 27/12/12 ] 1.6. Vi è una sempre maggiore complessità nelle nostre classi, dove si intrecciano i temi della disabilità, dei disturbi evolutivi specifici, con le problematiche del disagio sociale e dell inclusione degli alunni stranieri. Per questo è sempre più urgente adottare una didattica che sia denominatore comune per tutti gli alunnie che non lasci indietro nessuno: una didattica inclusiva più che una didattica speciale. 2 1
2 LA PERSONALIZZAZIONE DELL APPRENDIMENTO «La personalizzazione anziché puntare sulla ottimizzazione delle procedure di insegnamento, ragiona in termini di apprendimento e, pur riconoscendo ovviamente l importanza della razionalizzazione delle pratiche dell insegnamento, concentra tuttavia l interesse sui processi e sui progressi che ciascun individuo attiva nella propria esperienza conoscitiva, affettiva, relazionale.» G. Chiosso 3 SIGNIFICATIVO Colui che apprende mette in relazione le nuove informazioni con le conoscenze che già possiede APPRENDIMENTO MECCANICO Colui che apprende memorizza le nuove informazioni senza collegarle alle conoscenze precedenti Cosa richiede? -Preconoscenze -Possesso di concetti e informazioni rilevanti e organizzati -Investimento consapevole di risorse attentive, cognitive, emozionali Da cosa è prodotto? -Scarsa o nessuna conoscenza rilevante -Mancanza di investimento consapevole per integrare le nuove conoscenze alle precedenti Le conoscenze che abbiamo appreso in maniera approfondita, integrando azioni, emozioni, pensiero cosciente, sono quelle che padroneggiamo meglio Novak J.D.,
3 CON IL PASSAGGIO ALLA SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO Miglioramento nella correttezza Mantenimento della lentezza = lettura più corretta, ma meno rapida Interventi: Strategie di COMPRENSIONE 5 RIASSUMENDO: STRUMENTALITA FUNZIONI SUPERIORI -Sussidi - Misure di dispensa -Strumenti di compensazione -Strategie - Metodologie - Autoregolazione 6 3
4 COMPRENSIONE PER COMPRENDERE UN TESTO: E importante leggere: Il titolo del testo I titoli dei paragrafi Le immagini Le parole-chiave Le didascalie 7 DOMANDE DALL ALTO AL BASSO Chiedono esplicitamente di fare ipotesi sul contenuto Fermano la lettura in diversi momenti POSIZIONE DELLE DOMANDE Poste prima della lettura Inserite durante la lettura 8 4
5 Leggere per studiare La lettura per studiare deve essere una ricerca predefinita di informazioni non una esplorazione senza meta alla fine della quale cercare, con successive letture, di individuare cosa è importante e cosa non lo è 9 SCELTE METODOLOGICHE: Intervenire sul materiale di studio Creare aspettative rispetto all argomento. Fare previsioni Abituare all utilizzo dei dispositivi testuali, extratestuali: titolo, sottotitoli, sommari, immagini Guidare a focalizzare parti da sottolineare: Quanto? Cosa? Perché? Alleggerire il carico informativo Ridurre l affaticabilità Stimolare il recupero dell informazione 10 5
6 LETTURA DECIFRATORIA MOLTO COMPROMESSA Servirsi di un lettore esterno(compagno/tutor) Favorire l uso di testi digitali e di software di sintesi vocale Favorire la registrazione. Predisporre scalette, tracce degli argomenti L allievo deve poter accedere all ascoltodel testo 11 ORGANIZZARE IL LAVORO PERSONALE COMPRENDERE UN TESTO USARE I SUSSIDI STUDIARE UN TESTO METODO DI STUDIO PREPARARSI PER UNA PROVA ORALE O SCRITTA SAPER MEMORIZZARE SAPER ASCOLTARE SAPER PRESTARE ATTENZIONE 12 6
7 METODO DI STUDIO: ALCUNE STRATEGIE FONDAMENTALI Organizzare l ambiente Programmare le fasi di studio: Porsi in modo attivo durante la spiegazione in classe. Programmare e mantenere nel tempo i momenti di studio durante la giornata e la settimana; inserire nel programma delle pause. Programmare quanto si deve fare; dare la precedenza a ciò che è più impegnativo; non aspettare l ultimo momento; non prendersi indietro con lo studio. Studiare l argomento in un tempo il più possibile vicino alla spiegazione. Ripassare il giorno prima. 13 Nello studio delle discipline: cosa controllare Lessico specifico Quantità di informazioni Tempo di elaborazione 14 7
8 LA PAROLA AGLI SPECIALISTI «un metodo di studio che tenga conto della scarsa efficienza di lettura deve essere considerato un fondamentale strumento compensativoeventualmente da affiancare a tutti gli altri, tecnologici e didattici, indicati nei documenti citati» Cesare Cornoldi, Patrizio E. Tressoldi, Maria Lucina Stretti, Claudio Vio: Il primo strumento compensativo per un alunno con Dislessia. Un efficiente metodo di studio Dislessia N.1 gennaio Erickson 15 FASI DELLO STUDIO 1. Pre-lettura 2. Comprensione 4. Conservazione STUDIO Elaborazione e recupero 3. Sintesi 16 8
9 IN CLASSE, PRIMA E DURANTE LA SPIEGAZIONE L alunno deve comprendere cosa il docente considera importante conoscere: Far usare strumenti di lettura selettiva: -Anticipazione -Individuazione parole chiave -Paragrafatura -Schemi e tabelle -Mappe -Cartografia, documenti visivi, cronologie Leggere tutto e più volte il materiale di studio è inadeguato 17 A CASA, DOPO LA SPIEGAZIONE C è differenza tra capire e ricordare, ossia recuperare i contenuti quando servono. La prima non è sufficiente per riuscire nella seconda. Ricordare che più passano i giorni più si dimentica ciò che è stato ascoltato, se non ancora rielaborato. Produrre dei promemoria efficaci che, con il minimo di informazioni testuali da leggere, forniscano il massimo dell informazione a distanza di tempo 18 9
10 IL PRIMO MEDIATORE DIDATTICO E L INSEGNANTE 19 Mediatori didattici Tabelle, schemi, mappe Aiutanonell apprendimento Aiutano ad appropriarsi di quadri d insieme Sono strumenti di apprendimento, ma anche di presentazione degli argomenti nelle interrogazioni programmate e di supporto nelle verifiche scritte Sollecitano i processi di pensiero, la riflessione 20 10
11 LA RAPPRESENTAZIONE GRAFICA RAPPRESENTAZIONE GRAFICA = Rappresentazione di concetti in forma sintetica con una componente visivaforte fondata su regole di composizione FACILITA: Memorizzazione Concettualizzazione Organizzazione dei contenuti 31 LE MAPPE: PUNTI DI FORZA -Organizzazione delle conoscenze -Rilievo a concetti chiave, relazioni concettuali -Possibilità di gerarchizzare i concetti -Possibilità di rappresentare delle strutture di significato -Possibilità di modificare l ordine di presentazione dei concetti -Organizzazione dei concetti indipendentemente da una rigida struttura grammaticale della frase 22 11
12 LE MAPPE: PUNTI DI FORZA -Presentazione delle informazioni in ambiente di lavoro visivo, non lineare, ridotto -Rapida visione d insieme di un argomento -Recupero facilitato di informazioni, termini -Apprendimento metacognitivo: lo studente impara come imparare, riflette sul carattere di costruzione progressiva della conoscenza 23 Rappresentazioni a sintassi libera e personale GLI SCHEMI Si usano durantel ascolto o la lettura Non hanno regole generalizzabili Utili per fissare il flusso e ricordare i passaggi Registrazione più che rielaborazione 24 12
13 LE MAPPE MENTALI Impostate su una logica associativa La composizione è radiale; il concetto principale è posto al centro L andamento è dal generale al particolare Si usano duranteun brainstorming, per raccogliere idee non ancora organizzate ES IDEAZIONE DEL TESTO SCRITTO 25 Elaborazione di un testo scritto 4 fasi 1. Brainstorming 2. Pianificazione dei contenuti della scrittura 3. Stesura 4. Revisione 26 13
14 LA MAPPA CONCETTUALE è una Rappresentazione grafica consiste di rappresentano Nodi collegati da Linee-frecce denotano Relazioni Concetti 27 Regole di composizione Logica proposizionale La lettura segue il flusso delle frecce Orientamento dall alto verso il basso Si segue il criterio di inclusività: la forma ad albero che va dal generale al particolare USO DI: FRECCE: collegano i concetti e definiscono le relazioni tra loro NODI: singoli sostantivi che esprimono concetti PROPOSIZIONI:unità semantiche che legano due o più concetti LEGAMI: verbi/connettivi che esprimono le relazioni tracciate dalle frecce 28 14
15 QUANTI ELEMENTI IN UNA MAPPA? UNA MAPPA CONCETTUALE DEVE ESSERE LEGGIBILE, non deve sottoporre chi la guarda (e chi la crea) ad un carico cognitivo troppo elevato. Non ci sono regole, ma sembra che la regola del 7 ±2 concetti (Miller) sia valida (dal concetto principale dovrebbero uscire da 5 a 9 collegamenti). 29 IN GENERALE: Usare sempre lo stesso carattere Marcare i concetti con un solo stile Usare solo uno, due colori Mantenere uno schema sobrio I nodi possono essere di forma diversa a seconda dell importanza del concetto 30 15
16 PAROLE-LEGAME INTRODUCONO UNA RIFLESSIONE METACOGNITIVA SUL SIGNIFICATO DEI VERBI, DELLE CONGIUNZIONI, DELLE BREVI FRASI CHE SI UTILIZZANO COME LEGAMI Questo lavoro costringe a prendere coscienza del proprio percorso di pensiero, ad esplicitare il perché si collega una parola ad un'altra e a darne motivazione 31 L uso di schemi/mappe migliora: La comprensione del testo Il vocabolario e l esposizione La memorizzazione Il recupero delle informazioni La memorizzazione di termini specifici La produzione del testo La presa di appunti 32 16
17 MAPPE FATTE A MANO: LIMITI Difficoltà di lettura per disgrafia Errori ortografici Disorganizzazione spaziale Non è possibile riorganizzare o espandere i concetti Non è possibile cambiare presentazione 33 USO DI SOFTWARE Non presenta limiti di spazio Ha strumenti accessori: immagini, controllo ortografico, sintesi vocale, links Svolge funzioni di importazione / esportazione Favorisce l autonomia 34 17
18 MAPPE: DIFFICOLTA Definizione della gerarchia concettuale - Difficoltà di individuazione e/o definizione di concetti - Assenza di concetti centrali e/o presenza di concetti superflui - Difficoltà di nominalizzazione dei concetti e delle relazioni - Errata o mancata connessione tra due concetti Sviluppo della rete espositivo-argomentativa - Confusione tra concetti e relazioni - Non rispetto della relazione di inclusività - Disposizione logica degli elementi/ inversioni logiche Leinformazionisisommanoleuneallealtreasecondadicome Padova vengono richiamate alla mente o consultate/elencate nel testo 35 FARE SINTESI E la capacità di isolare e mettere in relazione le informazioni più importanti. Richiede: Comprensione Capire implica individuare le parti che più contribuiscono al significato generale del testo. Le informazioni devono comporsi in un insieme organizzato e unitario Memorizzazione Ricordare implica individuare gli elementi più importanti di un testo e le loro connessioni: è poco probabile riuscire a ricordare tutto o tante singole informazioni isolate e decontestualizzate 36 18
19 MAPPE E DIFFICOLTA DI APPRENDIMENTO Un aiuto a capire e ricordare, ossia a studiare -Sono propedeutiche alla comprensione (anche se non la garantiscono) -Aiutano a capire, quindi a selezionare, organizzare, collegare -Favoriscono la memorizzazione DSA: + informazioni con canale visivo - componente testuale (più breve, quindi più facile???) 37 LE MAPPE: DA PRODOTTO A PROCESSO Le mappe risultano più utili quando si costruiscono più di quando si consultano = STRUMENTO DI APPRENDIMENTO 38 19
20 SCELTE METODOLOGICHE Alternare la lezione frontale alla lezione partecipata o laboratoriale Usare mediatori didattici diversificati (mappe, schemi, immagini) Offrire anticipatamente schemi grafici relativi all argomento di studio da affrontare Sollecitare la rappresentazione visiva di idee come facilitatore procedurale nella produzione di un compito Ridurre il carico esecutivo implicato nella realizzazione di un compito Stimolare il recupero di informazioni tramite il brainstorming Collegare l apprendimento alle esperienze e alle conoscenze pregresse 39 Metodologie didattiche: APPRENDIMENTO COOPERATIVO o Interdipendenza positiva: il contributo di ciascuno è complementare e necessario o Responsabilità individuale: impegno e motivazione nel lavoro o Interazione simultanea: si impara lavorando insieme 40 20
21 DIDATTICA METACOGNITIVA Aiutare l allievo a conoscere le proprie modalità di apprendimento (monitoraggio cognitivo) Aiutare l allievo a riconoscere e applicare consapevolmente comportamenti, strategie utili ad un più efficace processo di apprendimento Rendere consapevole l allievo che l appropriazione delle capacità di autocontrollo e revisione gli permettono apprendimenti e risultati migliori 41 MISURE COMPENSATIVE Tavole, tabelle, formulari, procedure specifiche Tracce, schemi, mappe Registratore Audiolibro Enciclopedia informatica multimediale Testi scolastici con allegati CD ROM Testi in formato PDF Biblioteca Digitale AID Computer: videoscrittura (controllo ortografico e sintesi vocale), sintetizzatore vocale L allievo deve poter accedere velocementeall uso di strumenti che gli permettono di eseguire il compito richiesto 42 21
22 VALUTAZIONE PER L APPRENDIMENTO Criteri e modalità Criteri: - considerare progressi e difficoltà - considerare le prove orali come misura compensativa dovuta rispetto alle corrispettive prove scritte - valutare più attentamente i contenuti della forma - valutare più attentamente i contenuti dell esposizione orale - attenzione ai punti di forza - favorire la riflessione metacognitiva Deve essere esclusa la valutazione degli aspetti che costituiscono il disturbo stesso Modalità: - organizzare interrogazioni programmate - usare mediatori didattici - proporre verifiche a scalare - prove informatizzate 43 UNA DIDATTICA PER TUTTI Le scelte didattiche e i cambiamenti metodologici e di gestione che si devono fare per aiutare un alunno con DSA si rivelano utili a tutti gli allievi, perché rendono più efficace la pratica didattica, più consapevole il metodo di studio, più duraturi e profondi gli apprendimenti. (Dal documento congiunto della convenzione AID Giscel) 22
23 GRAZIE E BUON LAVORO! 45 23
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