La casa della salute nelle Marche. Alessandro Marini

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1 La casa della salute nelle Marche Alessandro Marini

2 Una delle questioni fondamentali affrontate dalla discussione nazionale sul tema della riorganizzazione dei sistemi regionali riguarda il passaggio da assetti verso eventi acuti e basati sulle prestazioni ospedaliere ad assetti orientati verso la cronicità, le non autosufficienze, le fragilità e centrati sulle attività sanitarie integrate

3 Le spinte al cambiamento Invecchiamento della popolazione e crisi economica: Il sistema sanitario e sociale deve diventare più sostenibile Nuove modalità organizzative: La riorganizzazione e l articolazione delle rete ospedaliera in Hub&spoke La riorganizzazione dell assistenza primaria L Integrazione tra sanitario e sociale

4 Malgrado le ottime performance regionali si sconta un ritardo significativo per quanto riguarda l organizzazione, la dotazione dei servizi territoriali e dell integrazione socio sanitaria. Il rischio è che potrebbe risultare debole la struttura territoriale su cui va a gravare il peso della riconversione dei processi di cura affidati finora all azione sostitutiva delle strutture ospedaliere

5 Cure intermedie Cure territoriali Primarie domiciliari Specialische ambulatoriali

6 La scelta del modello organizzativo delle reti cliniche e la scelta di puntare sull ospedale per intensità di cure deve necessariamente corrispondere ad un analoga evoluzione dell organizzazione territoriale L assetto organizzativo territoriale deve essere chiaro, stabile e sufficientemente omogeneo sui territori.

7 La DGRM 1403/2012, con l individuazione dei 13 distretti da una connotazione strutturale e funzionale forte ai Distretti. La corrispondenza con il territorio degli ambiti sociali consente sia l unitarietà nella pianificazione strategica degli interventi che la gestione operativa delle attività sanitarie e socio-sanitarie del territorio

8 Gli atti di programmazione DGRM 735/2013 Riduzione della frammentazione della Rete Ospedaliera, Riconversione delle piccole strutture ospedaliere e Riorganizzazione della rete Territoriale della Emergenza-Urgenza della Regione Marche (in attuazione al decreto nazionale sulla Spending Review nazionale) di fatto da indicazioni perentorie sulla riconversione dei piccoli ospedali e sulla programmazione delle Case della Salute (CdS) DGRM 1345/2013 Riordino delle reti cliniche della Regione Marche prospetta la revisione organizzativa dei modelli di produzione ospedaliera

9 Gli atti di programmazione cogenti DGRM 735/2013 Riduzione della frammentazione della Rete Ospedaliera, Riconversione delle piccole strutture ospedaliere e Riorganizzazione della rete Territoriale della Emergenza-Urgenza della Regione Marche (in attuazione al decreto nazionale sulla Spending Review nazionale) di fatto da indicazioni perentorie sulla riconversione dei piccoli ospedali e sulla programmazione delle Case della Salute (CdS) DGRM 1345/2013 Riordino delle reti cliniche della Regione Marche prospetta la revisione organizzativa dei modelli di produzione ospedaliera DGRM452/2014- Linee guida per l'organizzazione funzionale delle Case della Salute. Approvazione DGR 960/2014- Regolamentazione Cure Intermedie. Approvazione

10 Adeguare l organizzazione ospedaliera dell Asur agli indirizzi regionali RETI CLINICHE qualificazione e razionalizzazione dell offerta; rete intesa come Linea Produttiva dove: Ø Non tutte le strutture possono fare tutto Ø Rispettare i volumi di attività minimi ove previsti Ø La sicurezza del paziente e dei professionisti Ø Garantire professionalità e attività Ø Possibili equipè integrate Ø Economicità di sistema

11 Governance e Linee Produttive del Territorio modello di riorganizzazione, in linea con i riferimenti normativi vigenti, si propone di dare maggiore articolazione ed omogeneità all attuale assetto organizzativo, per superare alcune carenze ad oggi presenti a livello territoriale e rendere coerenti l articolazione organizzativa in Area Vasta, l attività per linee produttive e la funzione di coordinamento, committenza e assegnazione delle risorse, propria del Direttore di Distretto. La UOC di Distretto ha quindi funzioni di programmazione, gestione, committenza e di coordinamento funzionale (a valenza dipartimentale) per le UOC di linea produttiva per le attività comprese nell ambito distrettuale.

12 Direttore Area Vasta Direttore di Distretto BDG Cure Adulti Cure Tutelari Cure Anziani Cure Ristretti in carcere -LEA Distrettuali -Attività di Committenza -Tempi di attesa -Farmaceutica convenzionata -Controllo costi sanitari Integrazione Organizzazione Cure Primarie Operativa Disabilità Materno Infantile Consultori Strutture Intermedie Residenzialità Semi Residenzialità e Cure domiciliari Medicina Penitenziaria Penale Minorile Superamento OPG PDTA di AV UVI UVA Integrazione Socio Sanitaria Tra cui: MMG/PLS Specialistica Ambulatoriale Tra cui UMEE/UMEA Tra cui: UVI Gestione Accesso alle strutture Tra cui Gestione Rapporti Istituti Penitenziari/ Garanzie LEA ai detenuti

13 Direttore Area Vasta Direttore di Distretto Direttore di Distretto Direttore di Distretto Direttore di Distretto Integrazione Operativa Bdg Distr 1 Bdg Distr 2 BdgDistr 3 Bdg Distr 4 BDG UOC AV Cure Tutelari Cure Adulti Disabilità Materno Infantile Consultori Organizzazione Cure primarie Cure Anziani Strutture Intermedie Residenzialità Semi Residenzialità e Cure domiciliari PDTA DISTRETTO Cure Ristretti in carcere Medicina Penitenziaria Penale Minorile Superamento OPG

14 Direttore Area Vasta Direttore di Distretto Direttore di Distretto Direttore di Distretto Direttore di Distretto Diabetologia Integrazione Operativa Terapia del Dolore e cure Palliative Hospice Medicina Legale Dipartimento Funzionale Farmaco Dipartimento Funzionale Riabilitazione Dipartimento Dipendenze Patologiche PDTA DISTRETTO Dipartimento Salute Mentale Bdg Distr 1 Bdg Distr 2 Bdg Distr 3 Bdg Distr 4 BDG UOC AV

15 Leve per il cambiamento del Servizio Sanitario Regionale L introduzione delle reti impone la revisione dei modelli di produzione e di razionalizzazione della filiera dei servizi La CdS è un nodo della rete integrata di servizi, con relazioni cliniche e organizzative che dovranno essere strutturate con gli altri nodi della rete

16 Obiettivi generali della CdS Realizzare modelli organizzativi sempre più aderenti alle nuove esigenze; costruire un sistema stabile di relazioni cliniche e organizzative; valorizzare lo sviluppo delle diverse professioni integrando competenze, conoscenze e abilità specifiche; sviluppare la collaborazione e l integrazione professionale con flessibilità ed equilibrio fra competenze organizzative e competenze professionali; valorizzare il ruolo delle professioni sanitarie.

17 Obiettivi della Casa della Salute (CdS) Favorire la stretta interconnessione delle cure, nei vari contesti in una logica di valorizzazione e promozione della continuità assistenziale: ospedale, territorio strutture residenziali sviluppare una rete integrata con l'ospedale di riferimento sia per l'interdipendenza tra cure primarie, cure specialistiche che per la definizioni di protocolli per accessi e dimissioni programmate; assicurare un punto unico di accesso e di presa in carico della domanda; ricomporre le separazioni storiche esistenti tra le professioni sanitarie, realizzare l'attività interdisciplinare tra medici, specialisti, infermieri, ostetriche e terapisti e integrare operativamente le prestazioni sanitarie con quelle sociali; valorizzare /aggiornare/ridefinire il ruolo delle professioni nella gestione delle patologie croniche nell ambito nell ambito del ruolo sempre più emergente delle professioni; valorizzare gli specialisti ambulatoriali sempre più integrati nei processi di cura sia sul versante dell ospedale che nelle cure domiciliari; Favorire l integrazione delle prestazioni socio-sanitarie.

18 CdS Punti di forza e debolezza Riduzione della pressione sulle strutture ospedaliere Inizio del processo di networking delle strutture sanitarie Organizzazione sistemica integrata dei servizi sanitari e socio-assistenziali territoriali Aggregazione dei servizi oggi diffusi sul territorio Bacini d utenza più omogenei e facilmente gestibili Diffusione capillare dei servizi socio assistenziali sul territorio Riuso di strutture sanitarie dismesse e/o riconversione di altre strutture dismesse. Coinvolgimento diretto dei cittadini attraverso politiche di autogestione e partecipazione Tempi di realizzazione delle opere di adattamento e/o di messa a norma delle strutture; Disponibilità di ulteriori risorse per il completamento delle strutture ed il potenziamento tecnologico trasferimento del personale Difficoltà a raggiungere le strutture in alcuni territori

19 Decennale dell apertura dell Ospedale di Comunità Arcevia 23 Maggio L OSPEDALE DI COMUNITA DI ARCEVIA dieci anni di attività 2009 Alessandro Marini Direttore del Distretto Zona Territoriale 4 Senigallia ASUR Marche

20 CdS ed obiettivi Area territoriale Dalla rilevazione effettuata nel 2011, sulle strutture afferenti al modello CdS, risultano presenti 9 strutture afferenti al modello Casa della Salute: Casa della salute e Cure intermedie: AV1 Urbania tip. C Mondolfo B A2 Filottrano A, Cupramontana A, Moie A, Castel Fidardo B (Country Hospital), Arcevia B (Country Hospital), AV5 Ripatranzone B, Montefiore B Offida C Sub 1: DGR n.149/14-adeguamento ai criteri di cui alla DGR n.452/14 delle 11 strutture esistenti Relazione ASUR Fatto / Non fatto Entro 31/12/2014 Dalla rilevazione effettuata (ottobre 2014) risultano afferenti al modello Case della Salute 10 strutture aggiuntive rispetto alle precedenti: Case della Salute e Cure Intermedie Sub 2: DGR n.149/14-attivazione CdS nei territori meno coperti Numero CdS attivate nei territori meno coperti >= 2 Entro 31/12/2014 AV1 Montecchio B (fine lavori nov 2016)- Sant angelo in Vado C- Mondavio B AV2 Corinaldo A- Ostra A- Serra dei Conti A- Montecarotto A AV3 Porto Recanati A- Monrovalle B AV4 Porto San Giorgio B AV5 Ascoli (entro il ) A Sub 3: DGR n.149/14-piano triennale di attivazione CdS Presentazione Piano triennale di attivazione n.29 CdS (11 esistenti + 13 ex DGR 735/ ex novo) Fatto / Non fatto Entro 31/12/2014 Sub 4: Attivazione p.l. Cure Intermedie secondo i criteri di specifico atto regionale nelle strutture di cui alla DGR 735/13 Determina ASUR Fatto / Non fatto Entro 31/12/2014

21 CdS nella regione L assenza di un piano regolatore aziendale determina/rà una disomogeneità allocativa delle strutture che di conseguenza si ripercuoterà nelle risposte assistenziali; L adeguamento strutturale (finanziamento ex art. 20) e tecnologico comporta l impegno di risorse rilevanti; L incertezza nella programmazione (LDA si/no, trasferimento, operatori,) crea ritardi nello start-up; La mancanza dell AIR fa si che l assistenza primaria non entri a pieno titolo nelle CdS; (la DGR 735/2013 prevede che le équipes territoriali, possano assicurare lo svolgimento delle attività proprie delle Cure Primarie favorendo il progetto di riconversione dei piccoli Ospedali della Regione Marche ); Se pur gli atti di indirizzo prevedono l adeguamento dell organico sulla base del trasferimento del personale, dalla strutture riconvertite, alcune figure come gli OOSS sono mancanti e la DGRM 977/14 pone dei vincoli. La riorganizzazione dei PPI

22 Case della Salute Montecchio LEGENDA S. Angelo in Vado Sassocorvaro S.O. Da riconvertire CdS tipo A CdS tipo B CdS tipo C Urbania Cagli Pergola Arcevia Moie Sassoferrato Montecarotto Cingoli Tolentino Treia Amandola Ascoli P. Offida Mondolfo Mondavio Fossombrone Corinaldo Ostra Serra dei Conti Chiaravalle Filottrano Loreto Castelfidardo P. Recanati Recanati Morrovalle Tolentino P. S. Giorgio Montegiorgio S.Elpidio a M. Montefiore Ripatransone

23 Patto della salute , intesa Stato Regioni e la Casa della Salute?? ART. 5 Assistenza territoriale 1. Costituzione delle Unità Complesse di Cure Primarie (UCCP) e delle Aggregazioni Funzionali Territoriali (AFT) 2. Definizione dei Presidi territoriali/ospedali di comunità la salute a casa!!!

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