LA DIDATTICA METACOGNITIVA PER UNA SCUOLA EFFICACE

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1 LA DIDATTICA METACOGNITIVA PER UNA SCUOLA EFFICACE Relazione Master DSA 2014

2 Didattica personalizzata(l170/2010) Uso di metodologie che promuovano le potenzialità di apprendimento di ogni allievo: Bisogna permettere all alunno di individuare in che modo funziona la propria mente Bisogna permettere all alunno di utilizzarli consapevolmente Che cosa funziona con lui/lei? Che cosa funziona con me?

3 L approccio metacognitivo Offre a tutti gli alunni l opportunità di imparare ad interpretare, organizzare e strutturare le informazioni e la capacità di riflettere su questi processi per divenire sempre più autonomi nell affrontare situazioni nuove. Consente di non separare rigidamente la didattica speciale da quella normale. Tende a formare la capacità di essere gestori diretti dei propri processi cognitivi

4 CONOSCERE GLI STILI DI APPRENDIMENTO due vantaggi: 1. consente agli studenti di comprendere in maniera significativa come apprendono (metacognizione), rendendoli più sicuri, più motivati e più attivi; 2. costituisce per gli insegnanti uno stimolo verso la personalizzazione dell'azione didattica in maniera da interessare tutti gli studenti, in base ai loro stili preferenziali.

5 Insegnare e apprendere. Verso la società conoscitiva (1996) in futuro l individuo dovrà sempre più comprendere situazioni complesse che evolvono in maniera imprevedibile. Si troverà in presenza di una varietà di oggetti fisici, di situazioni sociali, di contesti geografici o culturali. Sarà infine sottoposto ad una profusione di informazioni cellulari e discontinue oggetto di numerosissime interpretazioni e analisi parziali.

6 Raccomandazione Parlamento e Consiglio Europeo 18 dicembre Comunicazione nella madrelingua; 2. Comunicazione nelle lingue straniere; 3. Competenza matematica e competenze di base in scienza e tecnologia; 4. Competenza digitale; 5. Imparare ad imparare; 6. Competenze sociali e civiche; 7. Spirito di iniziativa e imprenditorialità; 8. Consapevolezza ed espressione culturale. Il termine competenza è riferito a una combinazione di conoscenze, abilità e attitudini appropriate al contesto. Le competenze chiave sono quelle di cui tutti hanno bisogno per la realizzazione e lo sviluppo personali, la cittadinanza attiva, l inclusione sociale e l occupazione.

7 COMPETENZA [Pellerey, 2004] capacità di far fronte ad un compito, o un insieme di compiti, riuscendo a mettere in moto ed a orchestrare le proprie risorse interne, cognitive, affettive e volitive, e a utilizzare quelle esterne disponibili in modo coerente e fecondo.

8 D.M. n. 254 del 16 novembre 2012 Nuove Indicazioni per il curricolo Centralità della persona che apprende, non più il bambinorecipiente sviluppare nell alunno la consapevolezza di quello che sta facendo, del perché lo fa, di quando è opportuno farlo e in quali condizioni; Lavoro cooperativo per fornire all alunno gli strumenti per leggere la realtà che lo circonda e per continuare (life- longlearning)

9 Imparare ad imparare comporta che l alunno conosca e comprenda le proprie strategie di apprendimento preferite, i punti di forza ed i punti deboli delle proprie abilità e qualifiche e sia in grado di ricercare le opportunità di istruzione e formazione e gli strumenti di orientamento e/o sostegno disponibili

10 L APPROCCIO METACOGNITIVO NELL INSEGNAMENTO (Dario Ianes) Livello 1: conoscenze sul funzionamento cognitivo generale. Livello 2: autoconsapevolezza del proprio funzionamento cognitivo. Livello 3: uso generalizzato di strategie di autoregolazione cognitiva. Livello 4: variabili psicologiche sottostanti.

11 Variabili psicologiche locus of control stile di attribuzione senso di autoefficacia autostima motivazione

12 L insegnamento di strategie 1. Strategia di selezione 2. Strategia organizzativa 3. Strategia di elaborazione 4. Strategia di ripetizione

13 Il buon utilizzatore di strategie (Borkowsky) conosce un ampio numero di strategie di apprendimento; capisce quando, in quali contesti e perché queste strategie sono importanti; seleziona le strategie ed effettua il monitoraggio sulle stesse; crede che le capacità mentali possano crescere; crede nell impegno, applicato con attenzione e consapevolezza; è intrinsecamente motivato, orientato sul compito e fissa obiettivi di padronanza; non teme il fallimento.

14 ATTEGGIAMENTO METACOGNITIVO (Cornoldi) riguarda la generale propensione a riflettere sulla natura della propria attività cognitiva e a riconoscere la possibilità di utilizzarla ed estenderla

15 CONTROLLO METACOGNITIVO (Cornoldi) Si concretizza nella scelta, applicazione e valutazione, in termini di successo o meno, delle strategie adeguate alla soluzione di un qualsiasi compito di natura mentale.

16 Principali funzioni metacognitive di controllo - Orientamento generale - Collegamento del compito ad altri compiti simili - Generazione delle alternative per la formulazione del problema - Definizione del livello di performance attesa - Implementazione del piano strategico scelto - Raccogliere e valutare i feedback - Stabilire quando è necessario sospendere l'esecuzione - Spiegare un eventuale insuccesso - Problematizzazione - Attivazione di conoscenze implicate - Automonitoraggio, tenere sotto controllo i processi - Previsione - Inibizione delle alternative - Valutare la distanza della soluzione - Valutare i risultati finali - Decidere di riprovare, o decidere un piano strategico alternativo - Comprensione e definizione del problema compito - Integrazione delle informazioni provenienti da fonti diverse - Valutazione delle difficoltà del compito - Esame delle alternative e decisione - Coordinazione dei processi - Aggiustamenti del piano implementato - Auto valutarsi ed auto rinforzarsi

17 Apprendimento significativo Insegnamento significativo Nasce da esperienza ed azione Proporre esperienza ed azione Alunno/a protagonista Interessa non solo il campo cognitivo ma anche quello emotivo affettivo Creare situazioni in cui l alunno sia protagonista Curare motivazione socioaffettiva Promuove nello studente autovalutazione Progettare attività di autovalutazione

18 L insegnante: professionista riflessivo (Schon, 1993) Pensiero riflessivo per l azione Pensiero riflessivo dentro l azione Pensiero riflessivo sulla azione Conversazione riflessiva continua sulla propria situazione professionale

19 L insegnante "metacognitivo" Conoscenze: della propria materia per poterla mediare agli allievi e delle altre, per poter ricercare i collegamenti necessari all'unitarietà del sapere; conoscere le teorie dell'apprendimento per poterle mettere in pratica; Abilità: l'insegnante metacognitivo è un insegnante riflessivo, osservatore, empatico, autorevole, che sa mettersi in relazione e in discussione, che sa porsi come modello positivo, che sa ispirare l'attività degli allievi. Competenze, l insegnante deve saper motivare all'apprendimento, saper valorizzare le abilità, rinforzare l'autostima; saper progettare percorsi significativi per facilitare l'apprendimento.

20 L insegnante metacognitivo Attenzioni didattiche Ø Identifica con precisione il compito su cui lavorare. Ø Sceglie attività adeguate, accessibili, motivanti (Z.S.P). Ø No agli esercizi e basta. Ø Utilizza il modeling Ø Usa gradualità : dal facile al difficile, dal noto al non noto Ø E flessibile: è pronto a mettere da parte argomenti preparati per toccare argomenti di interesse immediato per gli alunni.

21 Lo Scaffolding (Bruner, Wood) L adulto sostiene cognitivamente il soggetto, offrendo supporto nella soluzione dei problemi e calibrando tale sostegno al livello delle operazioni mentali che l alunno sa eseguire. È caratterizzato da 2 regole: quando il soggetto fa fatica occorre aumentare l aiuto quando il soggetto non ha difficoltà, l adulto dovrebbe tirarsi indietro e lasciar sperimentare soddisfazione e autostima

22 DIARIO 5 MODULI: D: definizione degli obiettivi I: identificazione delle operazioni mentali A: azioni di apprendimento R: riflessione sull adeguatezza dei propri comportamenti, sulle difficoltà incontrate e sullo stile attributivo. IO: centrale di regia dei precedenti moduli. A.Antonietti, M.Giorgetti, Sostenere gli alunni con DSA attraverso l auto-regolamentazione e la narrazione, in PSICOLOGIA e scuola, Settembre-Ottobre 2012, pag.26 e seg

23 Alcune strategie 1. Uso di procedure di insegnamento esplicite, ad es: presentando un organizzatore avanzato, dimostrando le abilità, offrendo feedback correttivi, costruendo pratiche indipendenti, monitorando la pratica, riguardando l argomento, etc. 2. Chiedere di ripetere i compiti, le consegne con le loro parole. 3. Mantenimento delle routine giornaliere, perché gli studenti conoscano ciò che ci si aspetta da loro.

24 Alcune strategie 4. Consegna di una copia degli appunti della lezione. 5. Dare agli studenti un organizzatore grafico (uno schema, una tabella o una mappa da completare), che li aiuti a focalizzare la propria attenzione sulle informazioni chiave e a vedere la relazione tra concetti e informazioni collegate. 6. Uso di istruzioni passo-a-passo di informazioni nuove o particolarmente difficili che sono presentate in piccole fasi sequenziali. 7. Combinazione simultanea di informazioni verbali e visive (ad esempio opuscoli, volantini, LIM etc ).

25 I laboratori: perche? Per offrire diversi contesti di apprendimento che veicolano competenze diverse Per offrire momenti di «scoperta» cooperativa Per offrire spazi di riflessione (azione + riflessione)

26 Laboratorio = sfondo istituzionale Lavoro di gruppo (costruzione sociale della conoscenza) Ruolo dell insegnante / facilitatore (Z.S.P.) Costruzione di reti di conoscenze e di concetti Approccio per problemi

27 RUOLO DELL ADULTO: sostenere e promuovere l area potenziale di sviluppo delle abilità. Facilitare la comunicazione, la cooperazione, gli scambi, gli apprendimenti AZIONI INTENZIONALI DELL INSEGNANTE: proporre il materiale o l attività sostenere la motivazione comunicare attenzione e apprezzamento cogliendo idee per promuoverle e proporle al gruppo sostenendo in particolare quei bambini/e che sono meno integrati nel gruppo. riconoscere la difficoltà dei singoli contenere l ansia con il sostegno emotivo mantenere un atteggiamento di adesione empatica. essere garante delle regole

28 In sintesi q Progettazione trasversale q Apprendimento unitario q Motivante/ alunno agganciato q Centrata sulle realizzazione di un compito/ problema (che va anticipato agli alunni) q Deve partire da ciò che gli alunni sanno q Deve realizzare competenze utilizzabili anche fuori dalla scuola

29 INTERVISTA CLINICA Hai sentito ancora la parola capire? Dove? Quando? Da chi? Cosa significa per te capire? Quando ti accorgi di capire? Come fai ad essere sicuro di aver capito? Capisci sempre tutto quello che leggi o che ti viene detto? Che cosa non capisci?... Quando non capisci te ne accorgi? Come fai ad accorgerti che non hai capito?

30 ACCORGERSI DI NON CAPIRE Dividere il testo letto in pezzi Alla fine di ogni pezzo inserire una domanda di controllo sul contenuto del testo: di chi si parla? In quale ambiente si svolge la vicenda? Alla fine di ogni pezzo inserire una domanda di carattere metacognitivo: Ho capito fino qui? Mi è tutto chiaro? Devo tornare indietro a rileggere?

31 Domande da porsi Chi dice che faccio errori? Io, la maestra, la mamma... Mi crea problemi fare errori? Sì, no, quando Cosa provo quando me lo dicono/quando mi accorgo? Conseguenze emotive So quali sono gli errori che faccio? Restrizione del campo Mi sono chiesto perché faccio errori? Attribuzione delle cause Penso di farcela a superare gli errori? Consapevolezza In che modo? Ricerca di strategie Come posso darmi da fare? Piano di lavoro

32 strategie metacognitive q Mi accorgo di aver sbagliato? E se non mi accorgo, come posso fare per capire che ho sbagliato? q Sono consapevole del percorso che fa la mia mente per arrivare alla risposta corretta? q Ho in mente un modo per controllare il testo che ho scritto? q Ho in mente un modo per essere sicuro che la scelta che ho fatto è quella giusta?

33 Personalizzare in profondità Come fai ad imparare? Cosa vedi? A cosa agganci? C è una sequenza del tuo pensiero? Hai uno stile cognitivo/ una modalità preferenziale? Come riesci a fissare/ memorizzare? Come riesci a controllare la situazione? Quali strumenti ti aiutano ( colori, evidenziazione, associazione con )?

34 Imparare a studiare Per imparare a ripetere ciò che hai studiato devi essere convinto che:# Per poter ripetere devi aver capito bene il significato# Non si deve ripetere un testo esattamente come l'autore l'ha scritto; si può ripetere come si vuole purché si recuperi il significato# Per recuperare il significato è importante imparare a rappresentarlo con degli schemi (sulla carta o nella mente)# Gli schemi possono essere manipolati.

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