"RICONOSCIMENTO E USO DELLE ERBE OFFICINALI"
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- Ida Lentini
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1 I.T. Agrario Elmas "RICONOSCIMENTO E USO DELLE ERBE OFFICINALI"
2 Definizioni L'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) nel 1980 ha formulato questa definizione di pianta medicinale: "È pianta medicinale ogni vegetale che contiene, in uno o più dei suoi organi, sostanze che possono essere utilizzate a fini terapeutici o preventivi, o che sono i precursori di sintesi chimico-farmaceutici".
3 Definizioni Nel linguaggio comune spesso si sovrappone l'uso dei termini pianta medicinale con pianta officinale, termini che legalmente indicano due diverse entità; il termine officinale è un termine più ampio ed esclusivamente procedurale, indica cioè quelle piante inserita all'interno di elenchi ufficiali come utilizzabili dalle officine farmaceutiche, a prescindere dal fatto che queste piante abbiano o meno proprietà di tipo medicinale. Il termine pianta medicinale indica invece quelle piante che contengono principi attivi utilizzabili direttamente a scopo terapeutico o come precursori che portino a sostanze attive.
4 Definizioni Per droga vegetale si intende la parte della pianta che contiene i principi attivi La parola droga deriva dall'olandese "droog", e significa cosa secca.
5 Schede descrittive Verranno di seguito riportate le schede descrittive di alcune delle principali piante officinali, con riferimento alla loro caratteristiche e ai loro impieghi;
6 Calendula officinalis Appartiene alla famiglia delle Composite (infiorescenza a capolino). Oltre ad avere proprietà medicinali è spesso utilizzata come pianta ornamentale adatta per costituire bordure fiorite nei giardini. Produce infatti un'abbondante e prolungata fioritura, con vistosi fiori di colore variabile dal giallo-arancio al rosso-arancio.
7 Calendula officinalis
8 Calendula officinalis Portamento Pianta erbacea, con foglie basali spatolate e foglie superiori obovate e amplessicauli. Fusti eretti, con altezza variabile di centimetri.
9 Calendula officinalis
10 Calendula officinalis Fiore Fiorisce in tarda primavera e nel corso dell'estate, con numerose infiorescenze raggiate a capolino di 3-4 centimetri di diametro di colore giaallo-arancio. Fiori esterni ligulati disposti in più serie e fiori interni tubulosi, di colore giallo-arancione.
11 Calendula officinalis
12 Calendula officinalis Frutto Achenio privo di pappo, curvi e spinosi; Con il termine achenio si definisce un frutto secco con un pericarpo più o meno indurito (talvolta anche legnoso) e che contiene un unico seme che è distinto dal pericarpo stesso. Alcuni acheni dispongono di caratteristiche che ne facilitano la disseminazione, come il pappo, una sorta di ciuffo di pelugine ad un estremità del seme, un esempio è il tarassaco.
13 Calendula officinalis
14 Calendula officinalis Droga I capolini (l'infiorescenza recisa appena sotto il ricettacolo) Raccolta Raccolta dall'inizio della fioritura
15 Calendula officinalis Campo d'impiego fitoterapico, fitocosmetico Principi attivi Olio essenziale, carotenoidi, resine, mucillagini
16 Calendula officinalis Coltivazione collina fino a 600 m di altitudine L'optimum di vegetazione è compreso entro i C Terreno ricco di sostanza organica ben areato e drenato dotato di un sufficiente grado di umidità
17 Calendula officinalis Sesti d'impianto Interfila di 70 cm Investimento di 5-7 piante/m 2 Investimenti più fitti non favoriscono la produzione dei fiori
18 Calendula officinalis
19 Helichrysum italicum Dal punto di vista ecologico l'elicriso è uno dei principali componenti della macchia bassa delle regioni costiere (gariga), formando a volte estese associazioni monofloristiche dal profumo intenso. Più all'interno diventa più rada e in genere si trova in zone rocciose o pietrose.
20 Helichrysum italicum La caratteristica più evidente dell'elicriso è il suo profumo molto intenso. In Sardegna, dove è noto con il nome di Scova de Santa Maria, per tradizione si bruciano i cespugli di elicriso per abbrustolire e aromatizzare la cotenna del maiale dopo la macellazione. L'elicriso è una delle piante più note per prevenire e curare le scottature solari e altre affezioni della pelle.
21 Helichrysum italicum
22 Helichrysum italicum Portamento Suffrutice a con fusto legnoso e contorto, alto cm, fittamente ramificato e di colore bianco-cinereo per la fitta tomentosità. Foglie sessili e lineari, piuttosto piccole.
23 Helichrysum italicum
24 Helichrysum italicum
25 Helichrysum italicum Fiore Fiorisce in tarda primavera o in zone più fredde in estate, producendo numerosi piccoli capolini cilindrici di pochi millimetri di diametro. Fiori tubulosi, molto piccoli, di colore giallo.
26 Helichrysum italicum
27 Helichrysum italicum Frutto Achenio piccolissimo provvisto di pappo.
28 Helichrysum italicum
29 Helichrysum italicum Droga Le sommità fiorite Raccolta Raccolta in piena fioritura
30 Helichrysum italicum Campo d'impiego Medicinale, fitocosmetico Principi attivi Olio essenziale, polifenoli
31 Helichrysum italicum Coltivazione L'allestimento della coltura può avvenire sia per semina diretta che per trapianto di piantine ottenute sia da seme, che da divisione dei cespi o da talea radicata.
32 Helichrysum italicum Terreno Pianta termofila, tipica negli ambienti aridi dell'area mediterranea. È una delle specie tipiche della macchia e della gariga e si trova sulle pareti sporgenti sul mare, negli incolti, nelle pietraie, sulle scarpate e nei terreni aridi dell'entroterra costiero fino a m s.l.m. Predilige terreni leggeri, tendenzialmente calcarei, non eccessivamente fertili.
33 Helichrysum italicum Sesti d'impianto I tipi di coltivazione sono principalmente due: 1. impianto fitto (45-50 x cm) = p./m 2 produzione d olio essenziale; 2. impianto rado (70 x cm) = 3-5 p./m 2 produzione di droga secca (rametti fioriti) e/o di fiori secchi.
34 Salvia officinalis
35 Salvia officinalis Pianta arbustiva della famiglia delle Labiate, comunemente usata come aroma in ambito gastronomico. Come la maggior parte delle labiatae anche la salvia è largamente utilizzata nell ambito fitoterapico e nell industria dei profumi.
36 Salvia officinalis
37 Salvia officinalis Portamento Arbusto a portamento cespuglioso, con fusti eretti alti fino a un metro, lignificati nella parte inferiore. Le foglie sono opposte, ovato-lanceolate, ad apice ottuso, con superficie rugosa e tomentosa, di colore bianco cinereo.
38 Salvia officinalis
39 Salvia officinalis Fiore Fiorisce in estate emettendo lunghi spicastri di numerosi verticilli di 4-5 fiori. Il fiore ha simmetria bilaterale, con una corolla di colore variabile dal rosa al purpureo.
40 Salvia officinalis
41 Salvia officinalis Frutto Composto da quattro acheni racchiusi dal calice persistente.
42 Salvia officinalis Droga La foglie e le sommità fiorite Raccolta Le foglie si raccolgono a partire dalla primavera quando sono ben sviluppate. Le sommità fiorite in piena fioritura recidendo i fusti sotto le infiorescenze.
43 Salvia officinalis Campo d'impiego Medicinale, fitocosmesi, gastronomia Principi attivi Olio essenziale, tannini
44 Salvia officinalis Coltivazione Le salvie in genere amano i climi caldi, temono i freddi invernali e sono frugali per quanto riguarda il fabbisogno idrico.
45 Salvia officinalis Terreno Necessita di terreni asciutti, calcarei, leggeri, in pieno sole e riparati dal vento. Si può adattare anche ad altri suoli purchè siano ben drenati e con ph mai inferiore a 6.
46 Salvia officinalis
47 Salvia officinalis Sesti d'impianto Varia in relazione alla tipologia di prodotto desiderata. Per sommità fiorite, foglie e semi conviene mettere a dimora piante a densità ridotte. In genere la distanza tra le file, in campo, è di cm (con densità di circa 8 piante per mq); Per un prodotto da destinare alla distillazione, le distanze possono arrivare a 1 m tra le file e 30 cm sulla fila o anche densità minori. In tal modo si facilita lo sviluppo vegetativo e quindi un maggiore contenuto in essenza.
48 Salvia officinalis Raccolta e resa Raccolta: viene eseguita, a partire dal secondo anno, in pre-fioritura (da aprile a luglio) con una falciatrice a cm dal suolo per favorire il ricaccio delle porzioni semilegnose. Il prodotto deve essere lavorato il prima possibile perché perde rapidamente le sue proprietà aromatiche. Un salvieto può essere sottoposto a due-tre tagli all'anno a seconda dell'andamento stagionale.
49 Salvia officinalis Raccolta e resa Resa: La produzione maggiore si ha col primo sfalcio (generalmente a giugno), q/ha di biomassa. Il secondo taglio (settembre) è dell'ordine di q/ha.
Salvia Officinalis Salvia, Erba salvia G. LAINO Pagina 1 di 6
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