BAMBINO MAL-TRATTATO. ( Indicatori e Segnali per riconoscere il disagio ) Padova. Psicoanalista A.E.P. - Parigi - (Association Europ.

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1 Dott.sa Barea Eleonora 11 giugno 2009 Cà dei Carraresi Treviso - BAMBINO MAL-TRATTATO ( Indicatori e Segnali per riconoscere il disagio ) Giudice Onorario presso il Tribunale di Sorveglianza di Venezia e Padova Psicoterapista\Counsellor A.I.S.B.L. - Bruxelles - (Universite Jean Monnet) Universite Europèenne Psicoanalista A.E.P. - Parigi - (Association Europ Psicologo\ Psicoterapista A.I.S.B.L. ( Universite Europ (Association Europèenne de Psychanalyse) Europèenne Jean Monnet - Bruxelles - ) Giudice Onorario del Tribunale di Sorveglianza ( Venezia Padova ) Psicoanalista A.E.P. ( Association Europèenne de Psychanalyse - Parigi - )

2 le primissime esperienze di un individuo costituiscono le basi di ciò che egli sarà da adulto; quindi tutte le azioni nei confronti di un bambino devono essere mirate al rispetto della sua personalità,

3 Per MALTRATTAMENTO (CHILD ABUSE) si intendono gli atti e le carenze di cure che turbano gravemente il bambino, attentano al suo sviluppo fisico, affettivo, intellettivo e morale. Le manifestazioni di esso sono la trascuratezza, le lesioni di ordine fisico psichico e sessuale da parte di un familiare o di altri che hanno cura del bambino. L indifferenza alla Responsabilità è MAL - TRATTAMENTO

4 La violenza all infanzia è caratterizzata da: PERICOLOSITA : conseguenze: FISICHE: ( menomazioni o esiti fatali ) PSICHICHE A BREVE TERMINE: ( confusione, disistima, senso di colpa, vergogna, impotenza ) PSICHICHE A MEDIO TERMINE: ( negazione, dissociazione, onnipotenza, sessualizzazione traumatica, handicap mentale, psicopatologie ) PSICHICHE A LUNGO TERMINE: ( rischio di reiterazione in età adulta come vittima o autore ) FENOMENO SOMMERSO: ( negato da chi subisce da chi lo agisce, dai familiari ed agli operatori ) DOPPIO LEGAME: ( la vittima non può né protestare né sottrarsi alla relazione mal-trattante, essendo dipendente dall adulto ) VITTIME PRESCELTE SOGGETTI DEBOLI : ( il minore è soggetto debole per definizione )

5 IL TRIANGOLO DRAMMATICO (Karpman, 1968) Salvatore (G affettivo, io + tu -) Carnefice (G normativo, io + tu -) Vittima (io - tu +)

6 I BAMBINI MAL-TRATTATI Non attesi, non voluti Problematici, irrequieti, piangono spesso Affetti da handicap o malattie croniche

7 Mal-trattamento Fisico: Mal-trattamento Psicologico: Condizione in cui il minore subisce o si trova nella situazione di subire lesioni fisiche; La costante incapacità di riconoscere i bisogni del minore manifestata attraverso atti od omissioni che lo inducono a pensare di valere poco, di non essere amato né desiderato (ne sono esempio la mancanza di rispetto, le richieste sproporzionate all età e alle sue caratteristiche, l esposizione a conflitti, ad aggressioni fisiche, a influenze criminali o immorali, ad atteggiamenti di rifiuto, di minaccia, d isolamento, di corruzione, di sfruttamento, d indifferenza). Incuria Incuria: le cure fornite sono carenti rispetto ai psicologici propri del momento evolutivo; bisogni fisici e Trascuratezza: Discuria: le cure, per quanto fornite, sono inadeguate rispetto alle esigenze del bambino; Iper-cura cura: le cure fornite sono eccessive per lo stato fisico/psicologico del minore e sono caratterizzate da una preoccupazione inadeguata e dannosa. (Sindrome di Munchausen per procura)

8 Abuso Sessuale: l'uso della forza, del rapporto di fiducia, di autorità di amicizia per indurre il minore a soddisfare le esigenze sessuali dell'adulto. atti di libidine occasionali (carezze, esibizionismo) atti di libidine reiterati, carezze richieste, toccamenti ai genitali masturbazione induzione alla visione di materiale pornografico violenza sessuale assistita rapporti sessuali (penetrazione vaginale e/o anale e/o orale) coinvolgimento con altri minori in attività organizzate di pedofilia avvio alla prostituzione coinvolgimento in rituali magici e satanici erotizzati

9 FATTORI DI RISCHIO I FATTORI DI RISCHIO SONO LEGATI ALLA VULNERABILITÀ SOCIALE FAMILIARE INFANTILE VULNERABILITÀ SOCIALE (es. forbice sociale ampia, povertà e disoccupazione endemica, guerra ) VULNERABILITÀ INFANTILE ( disturbi del ritmo sonno veglia, bambino difficile, patologie croniche/disabilità ) VULNERABILITÀ FAMILIARE (es. condizioni abitative inadeguate per sovraffollamento ed infrastrutture, madre o padre con storia di maltrattamento o di abuso )

10 CHI SONO I MAL-TRATTANTI? Gli autori di mal-trattamenti e di abusi sessuali possono appartenere a qualsiasi background socio- economico, professionale, etnico o religioso. Non appartengono a particolari classi di età.

11 INDICATORI: MALTRATTAMENTO VIOLENZA PSICOLOGICA INDICATORI COMPORTAMENTALI Ritardo psicofisico Passività eccessiva Aggressività immotivata Attitudine a distruggere ciò che costruisce Terrore dei familiari e resistenza a tornare a casa INDICATORI FISICI Bruciature, ustioni o ematomi immotivati Difficoltà motorie INDICATORI COMPORTAMENTALI Scarsa oppure eccessiva stima di sè Egocentrismo Eccessiva maturità rispetto l etl età anagrafica INDICATORI FISICI Isolamento e scarsi rapporti sociali

12 INDICATORI: ABUSO TRASCURATEZZA INDICATORI COMPORTAMENTALI Rifiuto a spogliarsi di fronte a determinate persone Comportamenti sessuali precoci (masturbazione compulsiva) Autolesionismo Disturbi alimentari Enuresi notturna INDICATORI FISICI Ematomi rossori in area genitale Perdite vaginali Biancheria intima stracciata INDICATORI COMPORTAMENTALI Scarsa attenzione agli stimoli Esagerata ricerca di affetto dagli estranei Uso precoce di sostanze psico-attive (alcool droga) Scarsa igiene INDICATORI FISICI Malnutrizione Abbigliamento inadeguato al clima stagionale

13 Un bambino mal-trattato può presentare alcuni di questi comportamenti, ma può anche non manifestare nessuno di questi segnali. Non si tratta di un elenco di indicatori di abuso, poiché questi comportamenti possono essere segnali di altre tipologie di difficoltà/disagio che il bambino sta vivendo.

14 Alcune stime del Censis riportano che: In Italia i casi di minori vittima di abuso e maltrattamento vanno da a

15 Nell 86% dei casi la violenza avviene in famiglia e vede nel ruolo di abusante il padre o il convivente. 14% abuso intrafamiliare abuso extrafamiliare Solo il 14% riguarda gli ambiti extra-familiari 86%

16 La violenza sessuale prima dei 16 anni sconoaciuto 28% partner 6% conoscente 27% 28% SCONOSCIUTO 28% PARENTE 27% CONOSCENTE 11% AMICO DI FAMIGLIA 6% PARTNER 1 milione 400 mila donne hanno subito violenza sessuale prima dei 16 anni: il 6,6% amico di famiglia 11% parente 28%

17 Il bambino trascurato, una volta inserito in un contesto sereno ed equilibrato non incontra grosse difficoltà a recuperare una condizione di vita serena. E fondamentale che l adultol mantenga una linea educativa coerente, ricca di spiegazioni di affetto e di comprensione, che garantisca un ambiente adeguato e rispettoso del suo sviluppo psico fisico.

18 COSA FARE: - Offrire al minore un adeguato luogo di ascolto; - Credere alla confidenza del minore; - Sostenere i sentimenti e le emozioni legate al racconto; - Manifestare un atteggiamento di comprensione e di aiuto che porti a sviluppare nuova fiducia negli adulti; - Mantenere la massima riservatezza nei confronti delle confidenze del minore; - Dimostrarsi disponibili all ascolto in qualsiasi momento; - Segnalare l accaduto.

19 COSA EVITARE: - Sottovalutare e minimizzare la situazione; - Chiedere al minore se ha fatto qualcosa per provocare l adulto; - Porre domande che spostano la responsabilità dall aggressore alla vittima colpevolizzandola ( es: come hai agito, forse sei stato frainteso? Forse lo hai incoraggiato? ); - Giudicare apertamente le azioni o le scelte del minore; - Rifiutare o porre condizioni nel dare aiuto; - Posticipare le azioni di aiuto, temporeggiare; - Semplificare le situazioni che si presentano nella quotidianità.

20 PERCORSO TIPO IN CASO DI MALTRATTAMENTO/ABUSO SEGNALATO RILEVAZIONE LIVELLO 1 SEGNALAZIONE (o DENUNCIA) FORZE DELL ORDINE SERVIZI SOCIALI SERVIZI SOCIALI FORZE DELL ORDINE PROCURA TRIBUNALE LIVELLO 2 SERVIZI SOCIALI FORZE DELL ORDINE LIVELLO 3

21 La tutela dei minori non è solo un compito istituzionale ma un dovere sociale. Ogni essere umano è responsabile di difendere la dignità la tenerezza l innocenza l Amore DI SE STESSO ( G. A., 2009 )

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