Maltrattamento all infanzia
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- Concetta Vitale
- 7 anni fa
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1 Maltrattamento all infanzia Maltrattamento/abuso Secondo l OMS il maltrattamento all infanzia è connesso alla salute e allo sviluppo psicofisico globale che coinvolge la relazione adulto (genitore)/bambino e la sua disfunzionalità, con definizione di una responsabilità adulta. Si concretizza in un insieme di atti e carenze che turbano gravemente il/la bambino/a, attentando alla sua integrità corporea e al suo sviluppo affettivo, intellettivo e morale. (Consiglio d Europa, 1978) Esistono diversi fattori di rischio rispetto alle diverse forme di maltrattamento così come diversi fattori protettivi da valutare insieme alla capacità di resilienza. Le forme del maltrattamento *Maltrattamento fisico (aggressione che comporta conseguenze fisiche dirette o indirette) *Maltrattamento psicologico (grave distorsione dei legami affettivi, persistenti maltrattamenti emotivi con atteggiamenti di rifiuto o denigrazione con conseguenze negative sul successivo sviluppo comportamentale ed affettivo) *Abuso sessuale (sfruttamento sessuale di un bambino o adolescente immaturo o dipendente sul piano dello sviluppo) *Violenza assistita (si agisce violenza su una figura di riferimento importante in presenza del bambino o lo si mette a conoscenza di tali aspetti) *Patologia delle cure : *Trascuratezza grave e persistente (negligenza, insuccesso nella protezione del/la bambino/a dall esposizione a pericoli o insuccessi in aree chiave dell allevamento) *Incuria (scarsa o assente cura da parte dei genitori verso il proprio figlio per insensibilità verso i suoi bisogni) *Discuria (inadeguate cure genitoriali verso il bambino; non si considerano le sue esigenze evolutive né la sua specifica fase di crescita)
2 *Ipercura (eccessive cure da parte dei genitori, sia nei modi che nella quantità): Sindrome di Munchasen, chemical abuse e hospital shopping Maltrattamento fisico (dovrebbero comparire almeno 3 indicatori fisici e 3 comportamentali) Indicatori fisici: *Lesioni cutanee *Lesioni oculari *Fratture ossee e traumi cranici *Lesioni interne *Ustioni *Morsi *Impronte cutanee *Alopecia *Deficit di crescita staturo-ponderale *Abbigliamento inadeguato alla stagione con utilizzo di sciarpe, maglie a maniche lunghe e pantaloni lunghi Indicatori comportamentali: *Diffidenza/ostilità nei confronti degli adulti o attaccamento indiscriminato *Resistenze a tornare a casa *Estrema dipendenza dal giudizio genitoriale *Possessività *Apatia, passività *Insonnia, incubi frequenti *Infantilismo *Stanchezza persistente *Autolesionismo episodico *Ansia quando qualcuno urla *Eccessiva aggressività, distruttività, iperattività *Violenza verso i compagni *Socialmente isolati *Comportamenti adultizzati *Ritardo nei livelli di sviluppo *Disturbi alimentari e in generale difficoltà con il cibo
3 Maltrattamento psicologico Indicatori relativi al bambino: *Ritardi dello sviluppo *Personalità rigida e difficoltà di adattamento *Scarsa/eccessiva considerazione di sé *Scarsa socievolezza/vischiosità *Iperattività *Nevrosi, paranoia *Masochismo/sadismo *Tentati suicidi *Incubi notturni e terrori *Problemi di apprendimento e difficoltà scolastiche *Esigenza esagerata/eccessiva accondiscendenza *Distruttività e crudeltà *Assenza di fantasia e capacità di giocare *Ansia simbiotica nella separazione/ansia con estranei *Stereotipie e comportamenti inadeguati Indicatori relativi alla famiglia *Incapacità dei genitori di chiedere e ricevere aiuto *Assenza di differenziazione genitori/figlio *Incapacità di considerare i bisogni del bambino e di vederli come problemi per i quali chiedere aiuto o supporto *Mancanza di stimoli per lo sviluppo del bambino Indicatori fisici: Trascuratezza *Carenze nella cura personale e nell igiene *Assenza di cure medico-sanitarie *Scottature o malattie dovute ad eccessiva esposizione al caldo o al freddo *Carenze del sistema immunitario *Disidratazione e/o malnutrizione *Deficit della crescita *Ritardo mentale per carenza di stimoli
4 *Ripetuti incidenti domestici *Ricorrenti controlli medici e/o ricoveri ospedalieri Indicatori comportamentali *Difficoltà scolastiche di varia natura *Assenza o carenza di accudimento o cura *Problemi o ritardi del linguaggio *Precoce utilizzo di sostanze/alcol *Condotte delinquenziale e atti di vandalismo *Esibizionismo e continua ricerca di attenzione da parte di estranei *Passività, apatia *Chiusura, rifiuto di aiuti e iper autonomia Sindrome di Munchasen Malattia indotta artificialmente (DSM IV) che include un insieme di sintomi e segnali: *Malattie simulate e/o prodotte in un bambino da parte di uno o entrambi i genitori o da altri in loco parentis *Sintomi acuti e segni di malattie scompaiono quando i bambini non sono più a contatto con la persona che li procura Il bambino traumatizzato Vivere in un contesto di terrore cronico fa sì che i bambini sperimentino diversi vissuti da elaborare al fine di evitare conseguenze patologiche in età adulta. *Paura e minaccia di morte (per sé o per altri componenti della famiglia) *Impotenza (le violenze sono imprevedibili così come le regole sono arbitrarie e mutevoli) *Imposizione caotica delle regole e contesto caratterizzato da punizioni e coercizione (il pericolo costante fa sì che i bambini sperimentino uno stato di continua allerta e un attenzione smodata ai minimi segnali di possibile aggressione)
5 *Mancata protezione (percezione di tradimento e indifferenza da parte dei membri della famiglia; il bambino si sente abbandonato) Disturbo traumatico dello sviluppo Nuova classificazione in via di definizione che organizza il disturbo sulla base della mancata regolazione in risposta agli stimoli relativi al trauma, alla generalizzazione degli stimoli e all anticipazione del comportamento per evitare il ripetersi dell esperienza traumatica. Le esperienze traumatiche provocano un generale malfunzionamento in diverse aree e, nello specifico: *Affetti intensi *Sforzi per evitare ulteriori emozioni o situazioni di pericolo (reazioni di evitamento o acting che riattualizzano il trauma) *Problemi somatici *Difficoltà di regolazione emotiva e rapidi cambiamenti comportamentali *Aspettativa di ripetizione di traumi e tradimenti *Organizzazione delle relazioni in virtù della aspettativa di veder agito di nuovo l evento traumatico *Interpretazione errata degli eventi *Mancata fiducia verso le figure genitoriali *Auto attribuzioni negative Famiglia maltrattante Spesso abusi e maltrattamenti vengono agiti in famiglia, soprattutto laddove esistano dichiarati conflitti o difficoltà, più o meno nascoste, tra i coniugi. Sono famiglie in cui: *Non è avvenuto lo svincolo emotivo dalla famiglia di origine (condizione adolescenziale) *Non c è un radicamento stabile né sul piano fisico, né su quello emotivo, relazionale o sociale. Per comprendere le dinamiche che si vengono a creare è importante considerare tre ordini di fattori: *Bisogni ed impulsi dell abusante/maltrattante (bisogni ed impulsi si trasformano in atto quando si sono verificate carenze nell infanzia; spesso i maltrattanti hanno subito traumi ed abusi per questo ricercano da adulti partner deboli su cui avere la meglio)
6 *Storia familiare - trigenerazionale (ricerca di fusione con la vittima per l abusante che vuole gratificarla fino a farla soccombere. Inizialmente sentirsi voluta e cercata può affascinare e creare uno stato di benessere; successivamente subentra la sensazione di essere senza via di scampo, domina il terrore ma, al tempo stesso, si ricerca quella fonte di attenzione che fa sentire vivi, mantenendo la fusione. I bisogni di adulto abusante e bambino vittima trovano reciproca soddisfazione; la storia e il passato familiare incidono così come le esperienze traumatiche precoci) *Vissuti e punto di vista della vittima (solitamente i vissuti della vittima sono ambivalenti dal momento che, verso l abusante si fatica a vederlo come cattivo, si prova ancora affetto e lo si ricerca; rispetto al genitore non protettivo si prova per lo più rabbia. Va anche sostenuto e ridefinito il senso di colpa per aver parlato e rotto il clima familiare. I bambini creano un introietto negativo di sé, pensano di meritare ciò che è accaduto loro) Fattori di rischio per le famiglie violente *Individuali: *Violenza subita nell infanzia *Elevato stress personale *Depressione materna *Scarsa istruzione *Problemi di dipendenza o psicopatologia *Familiari: *Conflitti e violenza domestica nella famiglia di origine *Difficoltà economiche *Carenti/mancanti risorse personali *Sociali: *Scarso/assente sostegno sociale *Isolamento sociale *Fattori di rischio per la vittimizzazione del bambino: *Difficoltà attentive *Ritardi nello sviluppo/immaturità/handicap *Problemi comportamentali Giochi familiari delle famiglie maltrattanti *incapacità genitoriale di allevare e prendersi cura del bambino come messaggio per la famiglia di origine (che non
7 ha curato il genitore del bambino maltrattato; solitamente giovani madri che vogliono dare un segnale alle nonne) o per il coniuge (emotivamente assente e non supportivo rispetto al ruolo educativo *bambino come capro espiatorio che in qualche modo mantiene il maltrattamento e attiva i meccanismi che scatenano le violenze *bambino che prende le parti del coniuge (in caso di conflittualità di coppia esplicita) *bambino che difende il coniuge assente (in caso di separazione dei genitori e di difesa del genitore con cui il bambino non vive, che viene vissuto come vittima dell altro) *bambino legato alla famiglia allargata (il bambino pecora nera istigato da componenti della famiglia allargata, in particolare i nonni, attiva strategie che mantengono i giochi violenti mette in atto) Padri maltrattanti Sono uomini caratterizzati da: *Disimpegno *Mancata regolazione dell adulto e, di conseguenza, incapacità di autoregolazione per il bambino *Incoerenza educativa *Delegittimazione della madre *Uso dell autorità *Autoreferenzialità *Diverso comportamento pubblico/privato Madri maltrattanti Agiscono per lo più maltrattamenti fisici e presentano: *Stili educativi rigidi e violenti *Trascuratezza verso i figli *Conflitti di coppia
8 *Disturbi borderline In generale i genitori maltrattanti sono persone: *Aggressivi e violenti *Dipendenti e gravemente disturbati *Sfidano e diffidano degli aiuti esterni che tendono a non richiedere *Si oppongono alla presa in carico *Mettono gli operatori a dura prova Reazioni ad abusi e maltrattamenti Dipendono dall entità (dalla durata nel tempo) e dal tipo di abusi subiti. Spesso il bambino impiega molto tempo anche a comprendere di essere una vittima. *Identificazione con l aggressore (acting con i pari o con bambini più piccoli o deboli) *Adattamento nevrotico (gli elevati livelli di ansia vengono tenuti a bada attraverso difese fobiche, ossessive o compulsive con grande dispendio di energia; questo comporta una maggiore vulnerabilità verso gli stress ambientali) *Colpa (deriva da due condizioni: pensare di aver accettato l abuso/maltrattamento e pensare di essere i responsabili di quello che accade in famiglia, di litigi e conflitti) *Follia a due (accettano la visione distorta del mondo propria dei genitori anche qualora essi soffrano di disturbi psichiatrici come la psicosi) *Depressione (bassa autostima e accettazione della visione negativa che spesso hanno di loro i genitori) *Apatia (rende le routine automatiche ed è dovuta al forte dolore, all impossibilità di porvi rimedio e di prevederne l esito) *Vendetta/rivincita (spesso i bambini maltrattati/abusati trascorrono gran parte della loro giornata pensando a come e quando potranno vendicarsi dei torti subiti e potranno avere la meglio sui loro aggressori) *Ribellione (scatta ogni volta che i bambini sentono in pericolo la propria sopravvivenza) *Inchiesta (il forte senso di tradimento o deprivazione portano i bambini a scappare per trovare dei sostituti dei genitori in grado di dare sicurezza; questo li rende preda facilmente di bande o sfruttatori a vario livello)
9 *Sviluppi precoci (scissione per l Io del bambino traumatizzato che fa coesistere due parti opposte tra loro: pseudo adulto protettivo e bambino fragile e facile a pianto e lamentele) Come aiutare le piccole vittime Ascolto: importante considerare aspetti verbali e non, persona utilizzata, elementi legati alla sensorialità (che attestano la veridicità dei racconti); fondamentale far comprendere che non ci si spaventa di fronte al racconto ma che si possono tollerare anche i particolari più scioccanti, l adulto non viene distrutto dalle parole della piccola vittima Fare domande esplorative: sostenere il racconto chiedendo chiarimenti e particolari non chiari per mostrare interesse ed attenzione a quanto viene riportato Chiedere: superata l iniziale diffidenza e il conseguente blocco emotivo è importante rompere il segreto a cui vincolava l abusante e far emergere i vissuti interni del/la bambino/a Non sminuire il senso di colpa della vittima: cercare di ridefinire il vissuto di colpa del/la bambino/a; sottolineare, nonostante la possibile ingenuità o estrema fiducia riposta nell abusante e il ruolo passivo in quanto accaduto, la capacità di chiedere aiuto e raccontare quanto successo Strumenti terapeutici (consentono alle piccole vittime di raccontare, rimettendolo in scena, il trauma, di esprimere e rielaborare i propri vissuti) Gioco Il gioco post-traumatico ha caratteristiche specifiche: *Ripetitività compulsiva *Inconscia connessione trauma-gioco senza l ausilio di un supporto terapeutico adeguato *Ausilio di difese semplici durante il gioco che si mostra meno elaborato dei giochi di bambini non traumatizzati
10 *Incapacità di alleviare l ansia derivante dal trauma attraverso il gioco Disegno Il disegno post- traumatico riprende la caratteristiche del gioco (ripetitività, incapacità di sedare l ansia, carattere stereotipato, semplicità degli elaborati) e presenta evidente differenze rispetto a quello realizzato da bambini/adolescenti non traumatizzati (ad esempio assume i caratteri tipici del fumetto e dello scarabocchio ed è poco articolato). Vanno considerati attentamente i soggetti riprodotti, i contenuti ed eventuali resistenze del bambino a disegnare
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