Fondazione CRT/ Progetto Alfieri. Rapporto intermedio sul progetto di ricerca
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- Corinna Bruno
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1 Fondazione CRT/ Progetto Alfieri Rapporto intermedio sul progetto di ricerca Migrazione e mobilità delle funzioni produttive: la frammentazione dell impresa Marzo 2009 Il progetto di ricerca intitolato Migrazione e mobilità delle funzioni produttive: la frammentazione dell impresa, iniziato nel gennaio del 2008, si propone di investigare la relazione tra offshoring e immigrazione quali forme dell attuale processo di unbundling internazionale dell attività produttiva. Il programma di ricerca, che è stato definito anche nell ambito del convegno Outsourcing and Migration tenutosi nel Maggio 2008, prevede il completamento di sette saggi e la messa a punto di varie banche dati necessarie alla realizzazione dell analisi empirica. 1
2 I saggi commissionati sono i seguenti. Giorgio Barba Navaretti, Giuseppe Bertola, Giovanni Facchini, GianMarco Ottaviano e Angelica Salvi Policy Report on Migration and Offshoring Giorgio Barba Navaretti, Gianfranco De Simone, Gianluca Orefice e Angelica Salvi Migration, Inward FDI and Firm Performance in European Regions Giuseppe Bertola e Alessandro Sembenelli Immigration and Offshoring in Local Labor Markets: Theory and Evidence" Paola Conconi, Giovanni Facchini, Max Steihardt e Maurizio Zanardi Are migration and trade political substitutes? Paola Conconi, Patrick Legros, Andrew Newman Trade Liberalization and Organizational Change Gianfranco De Simone e Miriam Manchin Brain Drain with FDI Gain? Factor Mobility between Eastern and Western Europe Gianmarco Ottaviano, Giovanni Peri e Greg Wright Outsourcing and Immigration Alcuni di questi saggi sono già stati completati (Conconi, Legros e Newman; De Simone e Manchin). I lavori di Barba Navaretti, Bertola, Facchini Ottaviano e Salvi; Barba Navaretti, De Simone, Orefice e Salvi; Conconi, Facchini, Steinhardt e Zanardi; Ottaviano, Peri e Wright; Sembenelli e Bertola sono invece in corso di preparazione. Sintesi e obiettivi dei saggi commissionati L offshoring e la migrazione sono le due forme predominanti di internazionalizzazione nelle economie più avanzate. Un numero sempre maggiore di posti di lavoro, fasi dei processi produttivi o perfino di singoli incarichi ( task ) può essere trasferito all estero grazie alla liberalizzazione degli scambi, alla riduzione dei cosi di trasporto e al progresso nelle tecnologie della telecomunicazione. Sebbene questi due fenomeni siano stati ampiamente analizzati, il loro impatto congiunto sul mercato del lavoro locale e sulla struttura della specializzazione non è ancora stato approfondito. Uno dei pochi studi in merito è Barba Navaretti, Bertola e Sembenelli (2008). L obiettivo di questo progetto di ricerca è proprio colmare questa lacuna, sia dal punto di vista teorico sia dal punto di 2
3 vista analitico. In particolare, si vuole capire quale sia l impatto di immigrazione e offshoring sull organizzazione delle imprese e sul mercato del lavoro locale e se queste forme di internazionalizzazione siano legate da una relazione di sostituibilità o di complementarità. L analisi della natura della relazione tra offshoring e immigrazione viene condotta non solo a livello aggregato e a livello di impresa ma anche a livello dei singoli task, dal momento che la frammentazione dell attività produttiva è tale che non sono solo i fornitori dei fattori produttivi a competere tra loro, ma anche i prestatori d opera all interno dell impresa stessa. Le implicazioni di offshoring e immigrazione su occupazione e salari nel mercato del lavoro locale e sulla competitività dell impresa sono importanti e destano preoccupazione tra i policy-maker. La prima parte del progetto di ricerca si concentra sugli aspetti teorici della relazione tra offshoring e migrazione e su un analisi a livello aggregato di questi flussi. L analisi teorica guarda all effetto della liberalizzazione dei mercati dei fattori e dei beni sulla struttura proprietaria delle imprese. Sebbene sia ampiamente dimostrato che tale effetto esista, i meccanismi attraverso cui i cambiamenti nell economia globale influenzano l organizzazione delle imprese non sono ancora del tutto spiegati. Il saggio Trade Liberalization and Organizational Change di Conconi, Legros and Newman contribuisce a fare chiarezza su questi meccanismi utilizzando un modello in cui i manager delle imprese decidono se integrare le proprie attività produttive in base ai profitti che derivano dall integrazione e in base al costo privato dell integrazione in termini di libertà decisionale. L integrazione, rispetto alla non-integrazione, dà più flessibilità nella distribuzione del surplus tra fornitori. Analizzando l effetto di una liberalizzazione del mercato dei prodotti seguita da una liberalizzazione del mercato dei fattori, gli autori giungono a due risultati principali. In primo luogo, anche in assenza di offshoring, il commercio internazionale provoca delle variazioni di prezzo che, a loro volta, hanno un impatto significativo sull organizzazione delle imprese all interno del paese. Secondo, la rimozione delle barriere nei mercati dei fattori e i movimenti internazionali di fattori, tra cui migrazione e IDE, possono a loro volta indurre ulteriori cambiamenti organizzativi che possono provocare un aumento del prezzo del bene riducendo il benessere dei consumatori in tutti i paesi. Questo risultato tende ad essere determinato da una propensione all integrazione nel paese con i fornitori più produttivi e da una propensione all outsourcing nei paesi con i fornitori meno produttivi. 3
4 L analisi suggerisce quindi che l immigrazione e l offshoring sono strategie alternative e che, di conseguenza, una liberalizzazione dell immigrazione può ridurre la necessità per le imprese di spostare all estero parte delle attività produttive. Il saggio di De Simone e Manchin, Brain Drain with FDI Gain? Factor Mobility between Eastern and Western Europe, invece guarda ai flussi aggregati di forza lavoro e investimenti per verificare se l immigrazione effettivamente faciliti gli investimenti fungendo da canale di rimozione delle barriere culturali, di reputazione e di informazione che ostacolano gli investimenti in paesi a basso reddito da parte di imprese straniere. In particolare, si vuole capire fino a che punto l immigrazione di forza lavoro dai nuovi stati membri dell Unione Europea nel periodo cruciale che va tra dal 1994 al 2006 possa aver ridotto i vincoli legati alla mancanza di informazione per le imprese nelle economie più avanzate dell Unione Europea a 15 che volevano investire nei nuovi stati membri. Il problema è stato inquadrato come un modello 2x2x2 di frammentazione e produzione internazionale (Venables,1999) dove gli effetti di network positivi legati alla presenza di immigrati nell economia da cui origina l investimento sono rappresentati come costi di transazione. L idea di base è che l informazione privata relativa ai mercati di sbocco possa essere estratta sia da investimenti precedenti sia da immigrati che provengono da questi mercati. I risultati dell analisi empirica, che è stata condotta usando modelli gravitazionali, delineano una chiara correlazione positiva tra il volume dell attività produttiva di imprese provenienti dalla UE a 15 nei paesi nuovi membri e lo stock di immigrati provenienti dai paesi nuovi membri nelle economie. Il modello dimostra anche che i lavoratori qualificati e i lavoratori immigrati non qualificati portano con sé informazioni complementari e hanno quindi entrambi un effetto positivo sul volume degli IDE, tuttavia maggiore è la quota di immigrati qualificati più è forte il legame suggerendo l esistenza di un effetto positivo che si contrappone al brain-drain. Un secondo filone di lavoro del progetto consiste nell analisi delle implicazioni di offshoring e immigrazione sui mercati del lavoro locali e sulla dinamica di impresa. In questo ambito si collocano i lavori di Bertola e Sembenelli e di Barba et al. Il saggio di Bertola e Sembenelli, intitolato Immigration and Offshoring in Local Labor Markets: Theory and Evidence, si concentra sulla relazione teorica ed empirica tra offshoring e immigrazione ed esplora le implicazioni dell internazionalizzazione su occupazione e salari. In questo lavoro si sostiene che le cause e gli 4
5 effetti di offshoring e immigrazione possono e devono essere analizzati congiuntamente perché entrambi i fenomeni sono determinati in modo endogeno da un insieme di caratteristiche locali e perché si influenzano l un l altro attraverso domanda e offerta di lavoro. La riduzione del costo del lavoro locale provocata dall immigrazione riduce gli incentivi a delocalizzare parte della produzione; d altro canto l offshoring che può ridurre o meno la domanda di lavoro nel mercato locale potrebbe ridurre gli incentivi all immigrazione o non avere alcun effetto su di essa. Gli autori propongono un modello in cui la relazione tra offshoring, salari dei lavoratori locali e salari dei lavoratori stranieri è forgiata da una relazione di complementarità nell occupazione di queste due categorie di lavoratori. Nell ipotesi che i costi dell offshoring siano costi fissi e che l offshoring sia vantaggioso solo per le imprese più produttive, il modello ha una soluzione trattabile e permette di mettere in relazione offshoring, salari e immigrazione con le caratteristiche fondamentali del mercato del lavoro locale. Il modello sarà testato su dati italiani a livello regionale. Barba Navaretti, De Simone, Orefice e Salvi in Migration, FDI and Firm Performance in European Regions guardano invece all impatto congiunto di immigrazione, investimenti diretti esteri in entrata e condizioni del mercato del lavoro locale sulla performance delle imprese europee, con un analisi a livello regionale. Un recente filone di letteratura (Grossman e Rossi-Hansberg, 2008; Peri e Sbarber 2008) evidenzia che i fenomeni legati alla globalizzazione devono essere studiati a livello di task. Il processo di unbundling dei processi produttivi è tale che anche singoli task all interno dell impresa possano essere eseguiti in offshoring e che singoli task possano essere assegnati ad un numero sempre crescente di lavoratori immigrati. E dimostrato che l outsourcing dei task sulla base dei vantaggi comparati può portare ad un aumento della produttività dei lavoratori locali non specializzati che si dedicano ai task svolti in loco. Il lavoro di Ottaviano, Peri e Wright Outsourcing and Immigration si propone di estendere questo quadro analitico all analisi dell immigrazione considerando la presenza di lavoratori stranieri come possibile fonte di sostituzione della forza lavoro locale per alcuni task, in alternativa o in concomitanza all offshoring. Gli autori hanno messo a punto i dati necessari a portare a termine l analisi empirica usando dati per gli Stati Uniti e stanno formalizzando un modello teorico in cui inquadrare i risultati empirici. Il modello prevede che i settori dove l offshoring è più comune riducano l intensità locale 5
6 dei task più facili da svolgere in outsourcing e che, allo stesso tempo, alcuni di questi task siano svolti da lavoratori immigrati e che, quindi, una forte presenza di immigrati in un dato settore possa fungere da sostituto per l offshoring. Per cogliere queste relazioni si è stimato l effetto congiunto di immigrazione e offshoring sulla domanda di lavoratori locali che svolgono compiti difficilmente de localizzabili. La domanda di lavoro viene misurata come variazione inter-settoriale del contenuto medio di task che non possono essere svolti in offshoring e la difficoltà di offshoring viene misurata in quattro modi diversi: i) necessità di interazione faccia-a-faccia; ii) necessità di interazione a livello locale, catturata dalla percentuale di attività svolta all aperto; iii) scarsa ripetitività; iv) leadership e supervisione. Le stime preliminari confermano che un aumento della percentuale di compiti svolti in offshoring è associato ad un aumento nel livello medio del contenuto di interazione umana, di attività all aperto e di leadership nei task svolti localmente ed è associato ad una riduzione nel livello medio di ripetitività. Allo stesso tempo, un aumento della quota di lavoratori stranieri ha un effetto negativo sulla domanda di task che non possono essere delocalizzati, confermando che l immigrazione può avere un rapporto di sostituibilità con l offshoring. L effetto netto sul benessere dei lavoratori domestici deve invece ancora essere definito. L ultima componente del progetto di ricerca guarda alle implicazioni della relazione tra offshoring e immigrazione in termini di politica economia. Da un lato si vogliono studiare i fattori che influenzano la scelta delle politiche in tema di trade e di migrazione (Conconi, Facchini, Steinhardt e Zanardi); dall altro si vuole realizzare un analisi integrata delle politiche economiche che possono essere adottate, anche alla luce della crisi globale, identificando le interconnessioni tra le diverse dimensioni di tali politiche (Barba, Bertola, Facchini, Ottaviano, Salvi). Conconi, Facchini, Steinhardt and Zanardi nel saggio Are migration and trade political substitutes? si propongono di spiegare perché nella maggior parte dei paesi OCSE le politiche commerciali sono sostanzialmente liberali mentre le politiche sull immigrazione sono restrittive quando secondo la teoria economica la liberalizzazione degli scambi commerciali e la liberalizzazione dei movimenti dei fattori hanno un impatto analogo sulla distribuzione del reddito. Obiettivo del saggio è quindi studiare le determinanti della probabilità che vengano votati progetti di legge e emendamenti che liberalizzano gli scambi commerciali o l immigrazione. Oltre a controllare 6
7 per una serie di fattori economici (quali il tasso di disoccupazione, la percentuale di colletti blu e la percentuale di lavoratori iscritti ai sindacati nel collegio elettorale), si tengono in considerazione anche fattori non economici quali percentuale di stranieri, la composizione etnica del collegio elettorale e l orientamento ideologico del rappresentante. L analisi viene applicata alle votazioni palesi alla Camera dei Rappresentanti nel Congresso degli Stati Uniti tra l inizio degli anni Settanta e il I risultati finora ottenuti dimostrano che la probabilità di liberalizzare immigrazione e scambi commerciali aumenta con il grado di esposizione al commercio internazionale del collegio elettorale del rappresentante. In altre parole, i rappresentanti di collegi elettorali in cui gran parte dei lavoratori sono impiegati in settori che competono con le importazioni tendono a votare contro la liberalizzazione degli scambi e contro la liberalizzazione dell immigrazione. I risultati indicano anche che i fattori economici non economici hanno un peso maggiore sui voti che riguardano l immigrazione. Barba Navaretti, Bertola, Facchini, Ottaviano e Salvi, infine, produrranno un policy report che partendo dai risultati teorici ed empirici ottenuti nell ambito del progetto si propone di inquadrare l interazione tra immigrazione e offshoring e il loro impatto sull economia locale e di discutere l efficacia degli strumenti di politica economica che riguardano questi fenomeni, anche alla luce dell attuale crisi economica. Per esempio, se l obiettivo dei policy maker è quello di preservare i posti di lavoro nel proprio paese, limitandone il trasferimento all estero, una restrizione all immigrazione può essere controproducente se si dovesse confermare che immigrazione e offshoring sono strategie alternative. Allo stesso modo, incentivi agli investimenti nei mercati che riducano gli incentivi all offshoring potrebbero incentivare un aumento dell immigrazione. Banche dati De Simone e Manchin hanno costruito una banca dati che fornisce informazioni sul valore della produzione aggregata all estero, stock di IDE e stock di immigrati a livello bilaterale per i paesi EU15 e i paesi CEEC. I dati sulla produzione aggregata di ciascun paese EU15 in ciascun paese CEEC per il periodo provengono dalla banca dati Eurostat; la fonte per i dati IDE è l OCSE mentre la fonte per lo stock di immigrati sono i censimenti. 7
8 La banca dati messa a punto da Bertola e Sembenelli combinano i) la banca dati Reprint che raccoglie informazioni sull intensità degli investimenti diretti esteri all estero delle imprese italiane; ii) la banca dati preparata da Venturini e Villosio, che estrapola informazioni sui lavoratori stranieri impiegati in Italia dagli archivi dell INPS; iii) informazioni sui livelli salariali e altre caratteristiche del mercato del lavoro. L analisi viene condotta a livello regionale. La banca dati creata da Gianluca Orefice mette in relazione i flussi di investimenti diretti in ingresso e i flussi di immigrazione per i paesi europei con l obiettivo di analizzarne gli effetti sulla performance della regione ospitante. In particolare, il database contiene informazioni su: (i) flussi di investimenti diretti esteri in ingresso per regione dal 2003 al 2007 (fonte OCOMONITOR 1 ), (ii) stock di immigrati per regione e per macro settore di occupazione sulla base del Censimento del 2001 (fonte Eurostat); (iii) popolazione e occupati per regione e per settore di occupazione dal 1999 al 2007 (fonte Eurostat); (iv) GDP pro capite ai prezzi di mercato per regioni dal 1999 al 2005 (fonte Eurostat); (v) flussi di immigrazione per paese di destinazione dal 2001 al 2006 (fonte Eurostat); (vi) spesa in R&S per regione suddivisa in spesa pubblica o da privati dal 1999 al 2007 da (fonte Eurostat); (vii) costo del lavoro per regione al 2000 (fonte Labor Cost Survey 2000) Ottaviano, Peri e Wright hanno messo a punto una banca dati che consente di calcolare il grado di correlazione tra l intensità di offshoring per task, il grado di penetrazione degli immigrati e le variazioni nella specializzazione per task in numerosi settori dell economia degli Stati Uniti d America per il periodo Centinaia di occupazioni sono state classificate in base al grado di utilizzo di capacità che possono essere più facilmente svolte in offshoring, usando la banca dati O*NET; il grado di utilizzo di queste capacità è stato poi mappato sui vari settori dell economia americana utilizzando dati tratti dal censo degli Stati Uniti e dalla banca dati Current Population Survey (CPS). Da queste ultime due fonti provengono anche i dati sulla presenza di lavoratori nati all estero per settore e per occupazione. I dati sull intensità di offshoring per task, invece, sono stati calcolati in base alle 1 La banca dati Ocomonitor contiene informazioni sui flussi di investimenti diretti esteri a livello di impresa che sono stati raggruppati per regione ai fini della costruzione della banca dati qui descritta. 8
9 variazioni settoriali nelle importazioni di beni provenienti dalla banca dati sugli scambi commerciali messa a punto da Robert Feenstra. Infine, Conconi Facchini Steihardt e Zanardi hanno mappato i dati sul record di voto alla Camera dei Rappresentanti del Congresso degli Stati Uniti su progetti di legge ed emendamenti riguardanti l immigrazione e le politiche commerciali con i) informazioni sull orientamento ideologico dei rappresentanti, misurato dal Conservative Rating Index pubblicato dall American Conservative Union; ii) informazioni sul grado di esposizione al commercio internazionale 2, sul mercato del lavoro locale e sulla composizione etnica dei collegi elettorali di appartenenza. Convegni Alcuni membri del team hanno partecipato al convegno internazionale Outsourcing and Migration che si è tenuto il Maggio 2008, alla Fondazione Agnelli a Torino. Il convegno era stato organizzato in conclusione del progetto di ricerca Alfieri intitolato Migrazione e mobilità di imprese di cui questo progetto è la continuazione ideale ed ha dato occasione ai ricercatori che partecipano al secondo progetto Alfieri di introdurre il progetto e definire il programma di lavoro. Obiettivi futuri Nel corso del secondo anno del progetto verranno completati i saggi che sono ancora in corso di esecuzione e si prevede di organizzare un incontro di lavoro nell autunno 2009 e un workshop finale per cui si chiederà un finanziamento ad hoc per presentare il lavoro completo e discuterne le implicazioni. 2 Il grado di esposizione al commercio internazionale è stato misurato come il rapporto tra numero di lavoratori impiegati nei settori dedicati all esportazione e numero di lavoratori impiegati nei settori dedicati all importazione. 9
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