X CONGRESSO NAZIONALE FIMP 2016 Pisa-29 settembre ottobre 2016
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- Gaetana Casagrande
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1 X CONGRESSO NAZIONALE FIMP 2016 Pisa-29 settembre ottobre 2016 Perché parlare ancora di.acido folico fumo sids prevenzione incidenti lettura ad alta voce Conduttore : dott.teresa Cazzato Relatore : dott. Leonardo Speri
2 Quale Mission per il Pediatra? Aumentare Accrescere Supportare Identificare
3 Il ruolo del pediatra di famiglia Ruolo di promozione alla salute Prevenzione Educazione sanitaria Diagnosi Terapia
4 Il ruolo del pediatra di famiglia Ruolo di promozione alla salute Prevenzione primaria Prevenzione secondaria
5 Prevenzione primaria Si attua mediante interventi individuali e collettivi di educazione sanitaria sulla popolazione sana Vaccinazioni, educazione alimentare, campagne di educazione sanitaria
6 Prevenzione secondaria Identifica una malattia o una condizione a rischio a cui segue un intervento terapeutico per interromperne o rallentarne il decorso Screening, test, esami o procedure specifiche di rapido impiego
7 Il pediatra è il medico della prevenzione per eccellenza. E parte integrante di un progetto di prevenzione
8 Compiti del pediatra Presa in carico del bambino e della famiglia Contenere l ansia della madre Evidenziare condizioni di disagio Individuare precocemente segnali di disfunzionalità Collaborare con altre figure professionali Ascoltare nella relazione d aiuto Gestire le disabilità Gestire la malattia cronica Cercare soluzioni ai bisogni del bambino Essere preparato ai nuovi bisogni Saper essere un antenna sociale Informare
9 e nella prevenzione qual è il compito del pediatra? È quello di informare, di accrescere l empowerment della famiglia, di sostenere ed accompagnare per fare delle scelte consapevoli di salute
10 Osservare Sorvegliare Guidare Curare è anche questo
11 Salute globale Sostegno alla genitorialità P R E V E N Z I O N E D I A G N O S I Formazione Continua T E R A P I A Counseling/Comunicazione Politiche Piani - Progetti
12 Strumenti del Pediatra Progetti Self-help diagnostico Counseling Screening Incontri ad hoc Bilanci di salute Ricerca epidemiologica Informazione
13 Strumenti di educazione alla salute Opuscoli informativi Libri Riviste Manifesti Incontri con i genitori ad hoc Linguaggio Telefono Materiale multimediale
14 Il Pediatra nel Progetto Genitori più presupposto alla realizzazione Motivato Competente Formato Consapevole Partecipativo Responsabile
15 Il pediatra, il Progetto Genitori Più ed il suo coinvolgimento Ascoltare Divulgare Diffondere Informare/promuovere Attivare una rete Trasmettere il valore ed il significato del progetto
16 LEONARDO SPERI PERCHE PARLARE ANCORA DI ACIDO FOLICO FUMO SIDS PREVENZIONE INCIDENTI LETTURA AD ALTA VOCE
17 Da campagna di COMUNICAZIONE SOCIALE avviata nella Regione Veneto a fine 2006 diventata Nazionale nel 2007 a PROGRAMMA nel Piano Regionale Prevenzione Items nel PNP Programma nel Piano Regionale Prevenzione Survey su operatori e genitori nel , e nel 2013 su genitori stranieri o con difficoltà COS È?
18 LA SPERIMENTAZIONE DEL SISTEMA DI SORVEGLIANZA: PARTECIPAZIONE DELLE MADRI Numero di madri che hanno partecipato allo studio e tasso di partecipazione per Distretto VENETO Distretto n. 1 Area Nord ULSS 13: ,2% Distretto n. 2 ULSS 16: ,6% ASL MILANO Distretto n. 2 Asl Milano: ,3% MARCHE Distretto n. 4 Senigallia: ,1% Distretto n. 5 Jesi: ,0% Distretto n. 6 Fabriano: ,0% Distretto n. 7 Ancona: ,7% PUGLIA Distretto n. 2 Brindisi: ,9% Distretto n. 4 Taranto: ,4% CAMPANIA Distretto n. 66 Salerno: ,7% Distretto n. 68 G.V.P.: ,8% CALABRIA Distretto Ionio Nord: ,6% Distretto di Soverato: ,9% OLTRE MADRI HANNO PARTECIPATO ALLA SORVEGLIANZA (anno 2015)
19 HEALTH EQUITY AUDIT CCM 2014 Capofila Regione Piemonte EQUITY AUDIT NEI PIANI REGIONALI DI PREVENZIONE IN ITALIA Studia le modalità di contrasto delle disuguaglianze più promettenti da suggerire nei Piani Regionali della Prevenzione GenitoriPiù Caso Studio per l Early Life UOS SPPS - ULSS 20 Verona
20 20
21 finalità: principi guida: Consentire a bambini ed adolescenti di sviluppare interamente il loro potenziale di salute Ridurre il carico di malattie e morti evitabili Life Course Approach Partenership/ Intersettorialità Evidence Based Approach Equità e diritti UOS SPES - ULSS 20 Verona *Copenhagen Sept 2014
22 Prevenzione delle MCNT (Guadagnare Salute) Objectives: investing in nutrition from the first stages of life starting from before and during pregnancy, protecting, promoting and supporting adequate breastfeeding, providing appropriate complementary feeding,. Indicatore/obiettivo PNP
23 l Equità Equity from the start Rapporto della Commissione OMS sui Determinanti Sociali Sviluppare programmi di Early Childhood Development: Allattamento e nutrizione corretta Supporto pre-post natale alle madri Sostegno alla genitorialità Istruzione ed educazione precoci Contrasto alle disuguaglianze in salute: Gruppi svantaggiati Famiglie e bambini con bisogni speciali CSDH (2008). Closing the gap in a generation: health equity through action on the social determinants of health. Final Report of the Commission on Social Determinants of Health. Geneva, World Health Organization UOS SPES - ULSS 20 Verona
24 Perchèiprimi1000 giorni I primi anni di vita danno il la per tutto l arco della vita ACTING EARLY La traiettoria di una vita umana è influenzata dalla genetica, dall'epigenetica e dal retaggio intrauterino, dall'esposizione all'ambiente, dall'educazione familiare e dalle relazioni sociali, dalle scelte comportamentali, dalle norme sociali e dalle opportunità che vengono trasferite alle future generazioni e dai contesti storici, culturali e strutturali.
25 Prevenire la trasmissione di infezioni, madrefiglio Massimizzare la copertura vaccinale Ridurre al minimo l'esposizione intrauterina e nella prima infanzia alla malnutrizione (sia per eccesso che per difetto) Proteggere dai rischi, tra cui i prodotti chimici, e droghe, cattiva qualità dell'aria azioni di sostegno delle famiglie per costruire le capacità genitoriali per fornire al bambino le basi per il successo e il benessere nel corso della vita; UOS SPES - ULSS 20 Verona
26 PLS
27 Come??? Metodologia - Modello Global strategy Situazioni organizzative e strutturali dell amb PLS Piano della promozione della salute materno-infantile UOS SPES - ULSS 20 Verona Piano Regionale Prevenzione DGR. 749 del
28 AZIONI SINERGICHE (PRIORITARIE -EBM) per la salute in un ottica di empowerment delle famiglie. Azioni: Proteggono nei confronti di: 1. Prendere per tempo l acido folico. Spina bifida, anencefalia, labiopalatoschisi,malformazioni congenite cardiache, urinarie,degli arti ecc. 2. Non bere bevande alcoliche in gravidanza e in allattamento. 3. Non fumare in gravidanza e davanti al bambino. 4. Allattarlo al seno. FAS, FASD, Malformazioni congenite, basso peso alla nascita, Sids, traumi per incidenti stradali e domestici, difficoltà cognitive e relazionali. Basso peso neonatale, prematurità, mortalità perinatale, SIDS Patologie delle prime vie respiratorie SIDS. Infezioni gastrointestinali, infezioni delle prime vie respiratorie, SIDS obesità, difficoltà cognitive e relazionali. 5. Metterlo a dormire pancia in su. SIDS(sindrome della morte in culla). 6. Proteggerlo in auto e in casa. Traumi da incidenti stradali e domestici. 7. Fare tutte le vaccinazioni consigliate. 8. Leggergli un libro. Specifiche malattie infettive. Difficoltà cognitive e relazionali, dislessia.
29 l aspetto sinergico non è solo un auspicio per integrare ruoli ma sta nelle cose stesse (è la scommessa di GenitoriPiù) l efficacia diretta di un singolo comportamento su un singolo problema: l efficacia di un singolo comportamento nella prevenzione di un più ampio spettro di problemi l efficacia cumulativa di diversi comportamenti che concorrono a prevenire un singolo problema. UOS SPES - ULSS 20 Verona
30 concepimento nascita In un ottica long life course UOS SPPS - ULSS 20 Verona
31 UOS SPES - ULSS 20 Verona 31
32 GenitoriPiù: occasione di promozione di altri progetti e iniziative sulle specifiche azioni UOS SPES - ULSS 20 Verona 32
33 Valorizzando le competenze Una check list per: Osservare Ascoltare Sostenere Promuovere Indirizzare Cioè aver cura dei sistemi di cura UOS SPES - ULSS 20 Verona
34 concepimento nascita In un ottica long life course ( ULSS20 Verona) by Servizio Promozione Salute e FIMP provinciale UOS SPPS - ULSS 20 Verona
35 1. Assunzione di acido folico Riduzione del rischio di: difetti del tubo neurale (DTN), pari al 50-70%, alcune cardiopatie congenite, intorno al 30%, labioschisi con o senza palatoschisi, intorno al 35%, difetti del tratto urinario, intorno al 40%, difetti degli arti, intorno al 50%.
36 Albero di classificazione: acido folico Questionario G+ Veneto 2012 n acido folico n = ,3% PercentualI: mamme che hanno assunto l acido folico in maniera efficace consigliata da un operatore n = ,3% non consigliata da un operatore n = ,5% gravidanza programmata n = ,9% gravidanza non programmata o non esclusa la possibilità n = ,7% gravidanza programmata n = ,5% gravidanza non programmata o non esclusa la possibilità n = ,8% madre italiana n = ,2% madre europea o extra-europea n = ,0% gravidanza non esclusa la possibilità n = ,9% gravidanza non programmata n = ,7% ha utilizzato altre fonti info n = ,9% non ha utilizzato altre fonti info n = ,7% Lettrici di libri n = ,8% non lettrici di libri n = ,3%
37 ACIDO FOLICO: ASSUNZIONE EFFICACE Indicatore - Quota di madri che dichiara di aver assunto acido folico prima e durante la gravidanza calcolata rispetto al totale delle madri e a quelle che avevano programmato o non escludevano la gravidanza % Tutte le gravidanze Gravidanze programmate o non escluse
38 ACIDO FOLICO: ASSUNZIONE EFFICACE. POTENZIALITÀ FUTURE Assunzione efficace di acido folico nelle gravidanze programmate e non escluse Gravidanza n. 2 Milano % n. 4 di Senigallia % n. 5 di Jesi % n. 6 di Fabriano % n. 7 di Ancona % n. 66 di Salerno % n. 68 G.V.P. % n. 4 Taranto % n. 2 Brindisi % Ionio Nord % Soverato % Progammata Non esclusa Assunzione efficace di acido folico tra le madri indipendentemente dalla programmazione della gravidanza: Madri italiane versus Madri straniere* % Madri straniere Madri italiane *I distretti della Puglia sono stati esclusi dall analisi a causa del numero limitato di madri con cittadinanza straniera
39 Conoscenze dei pediatri sull acido folico (G+ 2012; 50% PLS del Veneto)
40 Propensione dei pediatri a fornire informazioni sull acido folico (G+ 2012)
41 concepimento nascita In un ottica long life course ( ULSS20 Verona) by Servizio Promozione Salute e FIMP provinciale UOS SPPS - ULSS 20 Verona
42 Il Pediatra e l Acido folico Informarsi sull utilizzo pregresso come occasione per: Conoscere il livello di health literacy. Promuovere l assunzione di Acido Folico e la consulenza preconcezionale in caso di future gravidanze(rete) Attivare un attenzione preventiva generale (anche preconcezionale), es: conoscere le situazioni in cui è consigliato assumere AF ad alti dosaggi Attenzione: con la dovuta sensibilità in caso di malformazioni ed eventuale invio ai servizi preconcezionali appropriati
43 2. Astensione dalle bevande alcoliche Riduzione del 100% di rischio di: dello spettro dei disordini feto-alcolici (Fetal Alcohol Spectrum Disorder, FASD), compresa la manifestazione più severa, cioè la sindrome feto alcolica, FAS (ritardo di crescita pre-e post-natale, ritardo mentale, malformazioni cranio-facciali). Prevalenza FASDtra il 2 e il 6% PrevalenzaFAStralo0,4el 1,2%*
44 Albero di classificazione: alcol Questionario G+ Veneto 2012 n PercentualI: mamme che dichiarano di non aver mai assunto bevande alcoliche Ma Binge Drinking più elevato
45 Conoscenze dei pediatri sull alcol in gravidanza ed allattamento (G+ 2012)
46 Propensione dei pediatri a fornire informazioni sull alcol in gravidanza ed allattamento
47 concepimento nascita In un ottica long life course ( ULSS20 Verona) by Servizio Promozione Salute e FIMP provinciale UOS SPPS - ULSS 20 Verona
48 L astensione dalle bevande alcoliche in gravidanza e in allattamento e il pediatra Promozione dell astensione durante l allattamento In caso di assunzione distanziare la poppata di almeno 2h. Fornire alcune indicazione per una sana alimentazione in generale. Ricordare la sicurezza in auto (non bere). Attivare un attenzione preventiva in funzione di future gravidanze. Offrire l opportunità di accedere a servizi di disassuefazione dove necessario. (rete)
49 3. Astensione dal fumo prenatale e postnatale Riduzione del rischio di: diminuita della fertilità femminile e maschile, gravidanza ectopica e abortività (tra 5 e 70%) riduzione del peso alla nascita del 10% circa aumento di quasi due volte del rischio di basso peso alla nascita(<2500 g) mortalità perinatale per figli di madri fumatricidal20al40% incremento di 2-3 volte del rischio di SIDS malattie respiratorie infantili, inclusa l asma, conaumentodelrischioda1,5a2,5volte.
50 il padre attualmente non fuma n = ,7% comportamento rispetto al fumo n = ,5% Albero di classificazione: fumo Questionario G+ Veneto 2012 n il padre del bambino attualmente fuma n = ,1% PercentualI: mamme che dichiarano di non aver mai fumato nessun altro famigliare in casa fuma n = ,3% qualche altro famigliare in casa fuma n = ,8% nessun altro famigliare in casa fuma n = ,6% qualche altro famigliare in casa fuma n = ,1% cittadinanza della madre europea o extra-europea n = ,7% cittadinanza della madre italiana n = ,2% età della madre > 28,5 anni n = ,7% età della madre <= 28,5 anni n = ,7% età della madre >33,5 anni n = ,3% età della madre <=33,5 anni n = ,6% a fine mese con qualche o molte difficoltà n = ,0% a fine mese abbastanza o molto facilmente n = ,4%
51 FUMO IN GRAVIDANZA E IN ALLATTAMENTO Indicatore 1 - Quota di madri che dichiara di aver fumato durante la gravidanza rispetto al totale delle madri Indicatore 2 - Quota di madri che dichiara di aver fumato durante l allattamento rispetto al totale delle madri % Fumo in gravidanza Fumo in allattamento
52 Conoscenze dei pediatri sul fumo in gravidanza ed allattamento
53 Propensione dei pediatri a fornire informazioni sul fumo in gravidanza ed allattamento
54 concepimento nascita In un ottica long life course ( ULSS20 Verona) by Servizio Promozione Salute e FIMP provinciale UOS SPPS - ULSS 20 Verona
55 Astensione dal fumo e il pediatra Valutare se l ambiente è smoke free e se il padrefuma. Incoraggiare la famiglia a tutelare il bambino dal fumo passivodei familiari e anche degli ospiti. Ricordare che il fumo non deve essere motivo di rinuncia all allattamento. Ribadire l importanza dell astensione dal fumo in caso di future gravidanze. Offrire l opportunità di counselling breve o di accedere a servizidi disassuefazione dal fumo dove necessario.
56 4. Allattamento al seno (esclusivo fino a 6 mesi e prolungato) Per loro due insieme: contribuisce a creare un legame speciale tra la madre e il suo bimbo; influisce sullo sviluppo cognitivo, psicomotorio, emotivo e sociale del bambino Riduzione del rischio di: Per il bambino: di malattie acute e croniche, nel proteggere da allergie, nel prevenire l obesità e il diabete. Per la mamma: di emorragie post partum, depressione post partum, tumore al seno, osteoporosi. USA: effetto stimato se 90% AS exc a 6 mesi: decessi/anno: -911 effetto stimato se 80% AS exc a 6 mesi: decessi/anno:- 741 $/anno: -13 miliardi $/anno: miliardi
57 cittadinanza della madre europea o extra-europea n = ,6% indicatore allattamento n = ,0% Albero di classificazione: allattamento Questionario G+ Veneto 2012 n cittadinanza della madre italiana n = ,4% PercentualI: mamme che alla seconda vaccinazione dichiarano di allattare ( Any BF: esclusivo, complementare, prevalente) madre laureata o diplomata n = ,4% madre con licenza media/elementare n = ,0% madre laureata n = ,3% madre con diploma o lic. media/elem. n = ,0% ha utilizzato altre fonti informative n = ,0% non ha utilizzato altre fonti informative n = ,1%
58 POTENZIALITÀ INFORMATIVE FUTURE: ALLATTAMENTO AL SENO Distribuzione delle madri per tipologia di allattamento e età del bambino* esclusivo predominante complementare no seno * Dati non rappresentativi dell Italia
59 POTENZIALITÀ INFORMATIVE FUTURE: ALLATTAMENTO AL SENO % Madri di bambini di 4-5 mesi d età che non allattano al seno per situazione lavorativa* Allattamento esclusivo al seno No seno Madri che allattano al seno per età del bambino e istruzione della madre* * Dati non rappresentativi dell Italia Età in mesi
60 Alimentazione del bambino secondo le indicazioni ricevute su dove rivolgersi per un sostegno dell allattamento da parte di un operatore n=2687 Alimentazione del bambino relativamente ad avere avuto da un operatore sanitario informazioni per un sostegno dell allattamento in caso di necessità: Ha ricevuto l indicazione (n=1623) Non ha ricevuto l indicazione (n=1064) Allattamento (any) Non allattamento 60,3% 39,7% 51,0% 49,0%
61 Le situazioni non sono tutte uguali (che operatore hanno incontrato?) % operatori* con risposte corrette sull allattamento // corso OMS/UNICEF h. % indicazioni/consigli sull allattamento al seno // corso OMS/UNICEF h. (*n= denominatore potenziale >4.400) UOS SPPS - ULSS 20 Verona
62 Propensione dei pediatri a fornire informazioni su allattamento
63 concepimento nascita In un ottica long life course ( ULSS20 Verona) by Servizio Promozione Salute e FIMP provinciale UOS SPPS - ULSS 20 Verona
64 L allattamento al seno e il pediatra Conoscere e sostenere la scelta nutrizionale a cui le mamme si orientano fin dalla gravidanza e fornire le informazioni principali (indipendenti-nb codice e conflitto di interesse) Rassicurazione e incoraggiamento Problemi nella poppata e dintorni: primo ascolto/consulenza ed invio al secondo livello (ostetrica ) attivazione della rete dei servizi ospedale/territorio Informazioni sui gruppi di auto-aiuto Presa in carico dei problemi del bambino sulla nutrizione e in generale Baby Blues / Depressione (contatto diretto /invio al Consultorio) Fare RETE a tutti i livelli (Modello BFHI/BFCI OMS UNICEF)
65 5. Posizione supina del lattante Riduzione dell incidenza di SIDS: dal 33% (in USA: da 1,2 a 0,8 casi per mille nati vivi) al 90% (in Olanda: da 1,2 a 0,12 casi per mille nati vivi) Dopo le campagne back to sleep
66 Albero di classificazione: posizione in culla Questionario G+Veneto 2012 n posizione del bambino in culla n = ,8% PercentualI: mamme che dichiarano di posizionare il bambino a pancia in su (posizione corretta) info corretta da operatori sanitari n = ,1% info non corretta da operatori sanitari n = ,1% età della madre > 29,5 anni età della madre <= 29,5 anni età della madre > 26,5 anni età della madre <= 26,5 anni n = ,4% n = ,3% n = ,1% n = 137 7,3% madre laureata n = ,2% madre con diploma o inferiore n = ,5% a fine mese abbastanza o molto facilmente n = ,8% a fine mese con qualche o molte difficoltà n = ,6% età del bambino <= 4,2 mesi n = ,5% età del bambino > 4,2 mesi n = ,3%
67 POSIZIONE IN CULLA Indicatore - Quota di madri che dichiara di mettere a dormire il proprio figlio in posizione corretta (a pancia in su) rispetto al totale di madri di bambini di età inferiore a 8 mesi %
68 Propensione dei pediatri a fornire informazioni su posizione in culla
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70 Verifica delle condizioni di sonno sicuro : 5. Posizione supina del lattante e il pediatra Posizione corretta in culla(a pancia in su) Ambiente smoke free e non troppo caldo, senza cuscini Attenzione alla condivisione del letto (suggerimenti equilibrati per l allattamento) ed alla promiscuità. Uso corretto del succhiotto(dopo il primo mese e abbandono entro l anno) In caso di famiglie toccate da evento infausto approccio empatico e sensibile, proposta di gruppi di auto aiuto
71 6. Promuovere la sicurezza in auto e in casa Gli infortuni accidentali in Italia rendono conto del 19% dei decessi tra 0 e 19 anni; si arriva al 39% escludendo la mortalità nel primo anno di vita(istat, 2009). Il corretto utilizzo del seggiolino potrebbe ridurre il rischio di morte da incidente stradale del 69% sotto l anno di vita edel47%tra1e4anni. Il 24% dei traumi non fatali in età pediatrica potrebbe essere prevenuto se tutti i bambini fossero correttamente allacciati.
72 Comportamento rispetto alla posizione sul seggiolino del bambino per la situazione economica (anno 2012)
73 Comportamento rispetto alla posizione sul seggiolinodel bambino per gruppi etnici (anno 2013) 73 di 59
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75 La sicurezza in auto e in casa e il pediatra Cercare di cogliere il livello di attenzione sulla sicurezza in casa. Informarsi sul comportamento rispetto all uso del fasciatoio, del cucinare, del bagnetto(temperatura dell Acqua) Rilevare eventuali situazioni di rischio particolari (CO, scale, finestre, ecc) Raccogliere informazione sulle abitudini di trasporto (seggiolino in autoecc.) Fornire informazioni per suscitare attenzioni adeguate all età.
76 7. Vaccinazioni Riduzione di morbosità e mortalità legate alle rispettive malattie, fino all eradicazione.
77 Indagine sui determinanti del rifiuto vaccinale nella Regione Veneto Intenzione di vaccinare in futuro il figlio
78 VACCINAZIONI: INTENZIONE FUTURA Distribuzione percentuale delle madri secondo l intenzione futura di vaccinare il proprio figlio Sì, per tutte le vaccinazioni Sì, ma solo per alcune vaccinazioni Non ho ancora deciso
79 Scelta vaccinale Genitori che non vaccinano: Maggiore età media, specie della madre, Scolarità più elevata (> madre), Cittadinanza Italiana, Maggior % di madri in ambito sanitario, Parità più alta (dato non confermato da CCM o-2) Indagine sui determinanti del rifiuto vaccinale nella Regione Veneto 2011
80 Scelta vaccinale Da parte di chi non vaccina ci sono percezioni molto nette che potrebbero essere riassunte come segue: Le vaccinazioni vengono proposte su bambini troppo piccoli e in quantità eccessiva in un unica soluzione. Gli effetti collaterali gravi, che possono presentarsi anche a distanza di tempo, considerato anche che si tratta di un business per le case farmaceutiche, vengono tenuti nascosti da parte di operatori che danno informazioni unilaterali sui benefici e non sui rischi, colpevolizzano chi non vaccina, e sono in odore di conflitto di interessi. Il tutto per affrontare malattie tutto sommano meno pericolose dei vaccini stessi. Indagine sui determinanti del rifiuto vaccinale nella Regione Veneto
81 2. INFORMAZIONI SULLE VACCINAZIONI Oltre il 72% dei genitori dichiara di aver ricevuto informazioni dal pediatra di famiglia Il Pediatra le ha consigliano ti fare tutte le vaccinazioni proposte? vaccinatori vaccinatori totali parziali non vaccinatori Sì, tutte 95,5% 84,7% 84,7% No, solo alcune 4,5%* 15,3% 15,3% SPES/ DIP. PREV. ULSS 20 VR 81 SPES/ DIP. PREV. ULSS 20 VR *n. 58
82 E gli operatori? Anche molti operatori si avvicinano al profilo di chi non vaccina: Campione G+ Veneto (n.1590/?) Campione PLS (n.292) 50,7% dei PLS totali Favorevoli : Consultori 30% Punto nascita 32% Ser. Vaccinale 68,1% Distretto 64% L. Speri et al. La scelta di vaccinare : uno sguardo dal ponte, Quaderni acp 2014; 21(5): SPES/ DIP. PREV. ULSS 20 VR 82
83 concepimento nascita In un ottica long life course ( ULSS20 Verona) by Servizio Promozione Salute e FIMP provinciale UOS SPPS - ULSS 20 Verona
84 Vaccinazioni e il pediatra Raccogliere informazioni sull intenzione vaccinale (NB: dietro le coperture si nasconde una vasta area di incertezza). Ascolto delle ansie dubbi e perplessità. Dare informazioni e aiutare a trovare le risposte (pericolosità delle malattie e importanza dei vaccini) in un quadro integrato di attenzioni alla salute(origine di GenitoriPiù) Incoraggiamento ad utilizzare corretti canali informativi (es. materiali divulgativi accreditati Invito ad accedere ad un ulteriore incontro in ambulatorio in uno spazio dedicato o c/o il Servizio Vaccinale, o utilizzare Canale Verde, secondo i casi e..dialogareconilserviziovaccinale
85 8. Lettura ad alta voce La lettura precoce in famiglia, effettuata spesso ha effetti positivi (particolarmente per le famiglie svantaggiate) su: relazione genitore-figlio, sviluppo cognitivo del bambino, apprendimento della letturae successo nella lettura a scuola, sviluppo del linguaggio verbale(con maggior effetto sulla componente recettiva).
86 DISUGUAGLIANZE: LETTURA (survey G+2012)
87 LETTURA AD ALTA VOCE Indicatore - Quota di madri che dichiarano che né lei né il partner hanno letto un libro al proprio figlio nella settimana precedente l indagine; quota calcolata rispetto alle madri di bambini di almeno 6 mesi e a quelle di bambini di almeno 3 mesi % Bambini di età 3 mesi Bambini di età 6 mesi Le madri che leggono un libro al proprio figlio lo fanno 3 volte a settimana (valore mediano relativo alle madri di bambini di età pari o superiore a 6 mesi che hanno letto almeno un libro al proprio figlio nella settimana precedente l indagine)
88 POTENZIALITÀ INFORMATIVE FUTURE: LETTURA AD ALTA VOCE Madri che dichiarano che non è stato letto neanche un libro nella settimana prima dell indagine per età del bambino* % Età in mesi Abitudine alla lettura * Dati non rappresentativi dell Italia Mancata lettura di un libro al proprio figlio e abitudine alla lettura della madre (# libri letti nei 12 mesi precedenti l indagine) n. 2 Milano % n. 4 di Senigallia % n. 5 di Jesi % n. 6 di Fabriano % n. 7 di Ancona % n. 66 di Salerno % n. 68 G.V.P. % n. 4 Taranto % n. 2 Brindisi % Nessun libro Da 1 a 3 libri libri e più Ionio Nord % Soverato %
89 Propensione dei pediatri a fornire informazioni sulla lettura precoce
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91 Lettura ad alta voce Sondaggio dell attitudine alla lettura. Dono del libro (auspicato). Incoraggiamento all avvio precoce. Incoraggiamento alla sistematicità. Invito ad utilizzare la biblioteca (indirizzo concreto).
92 Un Futuro. difficile (dagli studi di sir MARMOT)
93 GLI OPERATORI DEL PERCORSO NASCITA SONO CANALI INFORMATIVI IMPORTANTI PER I DETERMINANTI DI GENITORIPIU xx
94 Indicazioni conclusive Riconoscere il valore preventivo degli interventi precoci. Assumere un ottica long-life course, centrata sulla persona (mamma/ famiglia e fase di sviluppo del bambino). Garantire interventi sinergici/ unitari basati sui bisogni e sulle risorse genitoriali (valorizzare le competenze). Monitorare e valutare il proprio operato. Impegnarsi nel contrasto delle disuguaglianze(equity approach). Attivare sinergie di rete tra gli operatori del percorso nascita
95 Il PLS : un patrimonio di conoscenza f0ndamentale e un ruolo ricco di potenzialità perché [e se.] Conosce la storia della famiglia, sia dal punto di vista clinico che psicosociale Ha una visione olistica (tiene conto del contesto ristretto ed esteso) e non parcellizzata dei bisogni degli eventi critici (patoloige, problemi dello sviluppo, ecc) Modula gli interventi secondo la realtà specifica di quella famiglie e di quel bambino Modula le indicazioni operative misurate alle effettive capacità familiari Contrasta di fatto le disuguaglianze nella misura in cui è portatore di un intervento universalistico progressivo In forma diretta o asosiciata interviene sui determinati ambientali e fa advocacy rispetto alla salute dei bambini Ha un patrimonio relazionale insostituibile Ma di tutto questo la comunità non potrà farsene granchè se non si inserisce in una rete
96 Le immagini utilizzate sono state riprese prese dal internet nel rispetto delle norme di fair use (normativa copyright USA), a scopo informativo, educativo, didattico e scientifico con nessuno scopo di lucro (estensione art. 70, comma 1-bis Legge sul diritto d'autore - del 22 aprile 1941 n. 633) ai seguenti link:
97 GRAZIE PER L ATTENZIONE www. genitoripiu.it (anche per la bibliografia generale e per i dati: Pillole di Valutazione ) info@genitoripiu.it
98 Messaggi chiave Il pediatra ha un ruolo centrale nel progetto Maggiore coinvolgimento dei diversi patners del progetto Maggiore integrazione tra i vari componenti del progetto Formazione di tutte le figure coinvolte I bilanci di salute, tappe di informazione
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