elearning tra tecnologie e metodologie
|
|
- Marianna Romani
- 8 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 elearning tra tecnologie e metodologie di Paolo Frignani 1 [fgp@unife.it] Premessa In questi ultimi anni gran parte del dibattito sull uso delle tecnologie per apprendere si è spostato sull elearning ed in particolare sulle tecnologie di piattaforma (o LMS) e sullo sviluppo dei contenuti (learning object). Personalmente non sono mai stato un seguace di questa o quella piattaforma, siano esse del mercato o open source, perché credo che restino ancora nel loro insieme strumenti piuttosto ingessanti, che non sempre si conciliano con le esigenze della didattica. Naturalmente oggi è impensabile proporre corsi online senza l uso di una piattaforma, eppure focalizzarsi su questi problemi spesso a voluto dire perdere di vista altri aspetti non meno importanti. In questo articolo vorrei affrontare alcune questioni che sono ormai da una ventina d anni al cuore del problema dell innovazione didattica e in particolare dell uso delle tecnologie nei sistemi formativi: da una parte vorrei tracciare un analisi ragionata di come le tecnologie e le metodologie hanno interagito e si sono mutuamente influenzate nel contesto dello sviluppo dell e-learning e dall altra cercare di sviluppare una riflessione critica su come questo rapporto dovrebbe evolvere e quali strumenti sarebbe utile impiegare. A questo proposito, ritengo indispensabile condividere con voi un concetto di fondo che influenza tutte le azioni di merging, o meglio di convergenza, tra metodi operativi e innovazioni tecnologiche in ogni ambito applicativo: la strategia di gestione di questa convergenza, e dei numerosi problemi tecnicoeconomici e socio-culturali che implica, può afferire a due diverse tipologie: una tradizionale e una pura. 1 Professore Ordinario di Pedagogia Sperimentale, e Tecnologie dell'istruzione e dell'apprendimento; Presidente CdL in Tecnologo della Comunicazione AV e M; Facoltà di Lettere e Filosofia via Savonarola 38 (primo piano); Tel: Direttore CARID, Università di Ferrara POLO TECNOLOGICO E DIDATTICO UNIVERSITARIO PER LA FORMAZIONE A DISTANZA Via dei Capuccini 1, Argenta (Ferrara) Tel. Segreteria / FAX
2 e-learning tra tecnologie e metodologie Strategia Tradizionale Strategia Pura Innovazione tecnologica Metodi preesistenti Innovazione tecnologica Revisione metodi preesistenti La strategia tradizionale consiste nell applicare l innovazione tecnologica ai metodi preesistenti, adeguandola ad essi. Molto costosa in termini tecnici, questa strategia rivela la sua convenienza nella facilità con cui viene recepita dagli interlocutori del processo innovativo. La strategia pura, invece, implica la revisione delle metodologie operative preesistenti, in funzione dell apporto tecnologico e delle potenzialità aperte da questo. La tecnologia non genera cambiamenti passivi, adattandosi al metodo, ma è elemento attivo e paritario del cambiamento. Questa strategia genera soluzioni normalmente meno costose sotto il profilo tecnico-economico, ma più complesse (e quindi più costose) da inserire in un contesto socio-culturale, in particolare se affetto dal male comune del minimalismo. E nell e-learning le soluzioni strategicamente pure stanno caratterizzando l attuale fase evolutiva, come dimostra la progressiva differenziazione delle funzionalità interattive asincrone e la contrazione delle attività sincrone. Cerchiamo di focalizzare il rapporto tra piattaforme e didattica anche alla luce di esperienze maturate nel contesto di percorsi universitari (lauree e master) in cui si sono sperimentate modalità blended. In effetti, piattaforme e paradigmi didattici, repository e costruzione di percorsi di studio personalizzati sono tutti dualismi che non possono che spingere a riflessioni approfondite in grado di produrre nuova progettualità nella formazione in senso lato e in quella universitaria in modo particolare. Oggi siamo ormai in una fase in cui all entusiasmo del primo incontro tra tecnologia e il processo di apprendimento/insegnamento si deve affiancare una 2
3 consapevole strutturazione di questo rapporto, e scusatemi il raffronto, per non essere come un uomo con una grande forza nelle braccia (la tecnologia) ma una schiena così debole (la metodologia) da non poter, di fatto, sollevare nulla. Quando una realtà sia essa innovazione tecnologica, crescita tecnica o semplice metodologia diviene patrimonio comune senza che ci sia una apparente volontà forte che ciò accada, non possiamo esimerci dal riflettere sul perché di un successo, senza dover scomodare Jean Cocteau 2 che diceva: e-learning tra tecnologie e metodologie Certo che la fortuna esiste. Altrimenti come potremmo spiegare il successo degli altri? (Jean Cocteau) E questa, a mio avviso, la ragione per cui se prendiamo atto,oggi, della graduale diffusione di infrastrutture digitali, strumenti informatici e applicazioni multimediali che attirano l attenzione della gente, dei giovani ma anche dei meno giovani, in contesti di svago ma anche lavorativi e di insegnamento/apprendimento, non possiamo archiviare il fenomeno come semplice moda o limitandoci a dire con Artur C. Clark Autore di 2001 Odissea dello spazio che Ogni tecnologia sufficientemente avanzata è indistinguibile dalla magia.. Accettare una definizione di questo tipo equivale ad affermare che non esiste nessun nesso causa effetto, specialmente se la tecnologia e le metodologie che l accompagnano e la guidano sono utilizzate in contesti formativi. 3
4 Qualcuno potrebbe obiettare che la diffusione di strumenti e tecnologie non è di per sé un motivo sufficiente per stimolare una riflessione sul loro utilizzo e tanto meno sulla loro efficacia. Tuttavia quando si è in presenza di tecnologie, come le piattaforme o meglio ancora come ambienti di apprendimento che manifestano una forte interazione con quella che possiamo definire la comunicazione didattica, prospettano uno scenario che vede sommarsi al normale gap che la cultura genera, una nuova forma di divisione etichettata come digital divide. Non è possibile ignorare tutte le tematiche e le problematiche che la tecnologia ha introdotto ed indotto nel complesso sistema delle relazioni umane e nell ancor più articolato e variegato mondo delle relazioni pedagogiche. Con Goethe si può dire, in questo contesto: e-learning tra tecnologie e metodologie Se volessero agire secondo i principi della pedagogia gli anziani non dovrebbero proibire a un giovane ciò che lo rende felice quando non hanno da offrirgli in cambio qualche altra cosa. (Goethe) L e-learning, credo, che si muova proprio in questo mare magnum di problematiche e soprattutto che si sia trovato spesso a navigare a vista: ecco perché è necessario, a mio avviso, alimentare costantemente una riflessione sull efficacia dell utilizzo di tali tecnologie e dei relativi strumenti, soprattutto di quelli che permettono la condivisione in rete dei saperi, e sull utilizzo dei multimedia nei processi di apprendimento. L e-learning ha, di fatto, utilizzato gli strumenti e le metodologie tipiche della comunicazione in rete secondo due direttive principali: 4
5 e-learning tra tecnologie e metodologie E-learning Comunicazione in rete Implementazione Implementazione Progettazione Utilizzo Contenuti Funzionalità Interattività Percorsi LEARNING OBJECTS la prima evidenziata dai processi che hanno come finalità la progettazione, l implementazione e l'utilizzo di Learning Object e la seconda, ad esso complementare, che vede processi finalizzati all implementazione di funzionalità necessarie ad un alto livello di interattività nella fruizione di contenuti e nel percorso di processi di apprendimento. I differenti obiettivi che si pongono le funzionalità interattive con fini organizzativi, e le corrispondenti con fini didattici, sono evidenti (anche se nel contesto della tracciabilità di un percorso i due aspetti tendono a confluire sul piano della misurazione sia quantitativa che qualitativa) però non è possibile fare una equivalente e netta separazione tra le funzionalità di gestione dei Learning Object e le funzionalità finalizzate a supportare il dialogo sincrono e asincrono tra gli attori del processo, le attività collaborative, le modalità di verifica dell'apprendimento e della qualità del processo, e in generale tutte le funzioni che contribuiscono a valorizzare il processo didattico. Il CARID 3 e la cattedra di Pedagogia Sperimentale di cui sono titolare ha effettuato una ricerca in tal senso strutturando un impianto tassonomico da applicare ai Learning Object, ricerca che comprova l'esistenza e la diffusione di modelli strutturali, sottesi da molteplici strategie didattiche, che travalicano il confine tra erogazione univoca del sapere, 3 CARID Centro di Ateneo per la Ricerca l Innovazione Didattica e l Istruzione a Distanza dell Università di Ferrara ( 5
6 e-learning tra tecnologie e metodologie LEARNING OBJECTS Flusso monodirezionale Flusso bidirezionale Protocollo HTML Utente Utente Utente Struttura (cioè erogazione in cui il flusso informativo è sostanzialmente monodirezionale e l'interazione si limita alle opzioni offerte dalle tecnologie di navigazione implementate nel protocollo HTML), e trasferimento informativo e documentale bidirezionale tra utente e struttura, o tra una comunità di utenti nel contesto di una fruizione collaborativa del Learning Object. E il caso dei Learning Object afferenti ai modelli di Problem Solving, Simulation, Virtual Role Playing, Web Quest, e Collaborative Concept Map). e-learning tra tecnologie e metodologie Funzionalità Oragnizzative Amministrative Didattiche gestione delle tempistiche di fruizione dei materiali iscrizione ad un esame di profitto forum verifiche formative 6
7 Le famiglie di funzionalità che si vedono implementate sono catalogabili facendole afferire a due gruppi principali, formati l uno degli strumenti e delle funzioni che potremmo definire, da un lato, organizzative e dal altro amministrative (la gestione delle tempistiche di fruizione dei materiali o l iscrizione ad un esame di profitto), e l altro dalle funzionalità più specificatamente didattiche, come possono essere i forum, che sono governate, o comunque ispirate ed afferenti ai diversi paradigmi pedagogici. Sempre in tema di funzionalità, non è difficile incontrare di quelle che si ispirano e mettono in atto strategie tipiche dei paradigmi pedagogici tradizionali : abbiamo così funzionalità ispirate al paradigma cognitivo/costruttivista (a cui sono sentimentalmente e scientificamente legato essendomi formato a Ginevra alla scuola di Piaget ) così come funzionalità in cui non è difficile individuare i lineamenti di un costruttivismo sociale (dove vengono inglobate le caratteristiche dell interazionismo di Mead e Vygotskij), fertile terreno in cui sono nate e cresciute le comunità di pratica che mostrano come le relazioni tra e-learning e gestione della conoscenza siano strutturali ancor prima che funzionali. La teoria di Piaget che possiamo considerare in quanto teoria dello sviluppo, nelle sue ricadute sul versante educativo e l approccio socioculturale di Vygotskij ci introducono a due problemi fondamentali: a scuola, e ancor più all università o nella formazione permanente, e-learning tra tecnologie e metodologie intendiamo insegnare comportamenti o abilità mentali? quale rapporto esiste tra sviluppo cognitivo e apprendimento? 7
8 Il primo problema è espresso nel dibattito avviato da tempo, e tuttora presente a scuola, tra l approccio comportamentista, che descrive l apprendimento in termini di comportamenti da acquisire, e l approccio cognitivista, che sottolinea la necessità che la scuola promuova lo sviluppo di abilità mentali che servono per imparare. La seconda questione rimanda invece al confronto tra la prospettiva piagetiana, che sostiene che l alunno apprende quando il suo sviluppo cognitivo, cioè l evoluzione naturale delle sue capacità, lo mette in condizioni di farlo. Il bambino, dice Piaget, attraversa una serie di fasi evolutive e ogni fase ha una sua strutturazione che la rende qualitativamente, e non solo quantitativamente, diversa da quella precedente. L intelligenza, infatti, si sviluppa su una base pratica, attraverso l azione. E con l azione che il soggetto entra in contatto con l oggetto, cioè con la realtà esterna. La grande svolta del cognitivismo si riassume tutta in una frase dello stesso Piaget: e-learning tra tecnologie e metodologie È chiaro che un educazione della scoperta attiva del vero è superiore ad un educazione che consista nell allenare i soggetti a volere per volontà precostituite e a sapere per verità semplicemente accettate (Jean Piaget) svolta a cui fa eco la teoria vygotskiana, che sottolinea come l apprendimento stimolato dall insegnante possa promuovere lo sviluppo cognitivo dell individuo. Non voglio qui addentrarmi nel merito di tutte le teorie scientifiche di riferimento, ma semplicemente voglio sottolineare come gli studi di questi grandi autori abbiano portato a funzionalità in cui non è difficile individuare i lineamenti di evoluzione del paradigma cognitivo/costruttivista in un paradigma Costruzionista visto come ponte tra le teoria piagetiana e la didattica attraverso le nuove tecnologie. Questo paradigma, dovuto a Seymour Papert, collaboratore dello stesso Piaget, afferma come la costruzione della conoscenza sia tanto più facilitata e dunque efficace quanto più essa sia basata 8
9 non solo sul fatto mentale, ma supportata da una parallela costruzione reale, effettiva del proprio modo di ragionare. Questa evoluzione paradigmatica del cognitivismo legata a quella sociocostruttivista dove vengono inglobate le caratteristiche dell interazionismo di Mead e Vygotskij permette di privilegiare un approccio alla multimedialità, quest ultima intesa come nuovo apparato di conoscenza e di sviluppo cognitivo, quindi come strumento epistemologico e di costituire insieme un fertile terreno in cui sono nate e cresciute le comunità di pratica che mostrano come le relazioni tra e-learning e gestione della conoscenza siano strutturali ancor prima che funzionali. A prova di tutto ciò, si pensi che c è stato un progetto europeo Leonardo, denominato Tecnologie dell informazione e della comunicazione (TIC) e Cognitivismo che testualmente si poneva questo obiettivo.(usava il sito che oggi è stato abbandonato). Tutti questi paradigmi pedagogici sono, in diversa misura, fondamento delle piattaforme per l apprendimento. Piattaforma è un termine che vorrei gradatamente abbandonare per un motivo che va oltre ad una mera questione terminologica, per adottare il termine di ambiente di apprendimento che oggi è, a mio parere, ben coniugato nel concetto di ambiente di apprendimento personale PLE introdotto da James Farmer Fondatore di Edublogs ( e che ha interessanti sviluppi e prospettive sia in relazione con il lifelong learning e, data la provenienza di Farmer, con l utilizzo della blogosfera nell ottica di un processo di insegnamento/apprendimento. Questo, però, non ci deve far dimenticare l applicazione in campo universitario dove l organizzazione e l ottimizzazione di tempi, modi e strumenti per l apprendimento è punto di snodo nel rapporto con gli studenti. La domanda che ci si potrebbe porre per sapere se l insegnamento virtuale (a cui spesso è associato il termine e-learning quando non è schiacciato sul termine on-line) corrisponda a un apprendimento reale, è una domanda importante soprattutto quando la tecnologia mette a disposizione così tanti e diversificati strumenti sempre più raffinati, ma anche sempre più rapportati ad istanze metodologiche. La crescita quantitativa e qualitativa di metodologie e tecnologie sia informatiche sia multimediali non pone, di certo, domande su come costruire strumenti efficienti ma come renderli efficaci nei contesti formativi. Si possono, infatti, simulare sia strumenti per la progettazione di software che ambienti di utilizzo di strumentazioni complesse, come quegli ambienti in cui si sviluppano processi di problem solving o simulation game, ma la domanda fondamentale a questo punto, resta sempre: come questo apprendimento di abilità e di saperi può essere o può diventare un apprendimento di competenze?. 9
10 Queste riflessioni portano anche noi ad interrogarci come già in Inghilterra Oleg 4 Liber e Scott Wilson 5 su un approccio Personal Learning Environment che permette agli ambienti di apprendimento di evolversi secondo una logica fortemente modulare. Tale logica prefigura una formazione a la carte che non solo incontri in maniera puntuale le esigenze formative di ogni persona, ma anche che faccia diminuire lo spreco di risorse che attualmente si hanno. E, infatti strano, assistere al fenomeno della moltiplicazione di risorse uguali, nel mondo dell informazione condivisa. Come mai, mi chiedo, non emerge un concreto impegno per utilizzare risorse che la rete mette a disposizione? L interoperabilità, che senso ha, se non quello di condividere il sapere, di poter utilizzare anche le cose che gli altri hanno prodotto? Mi pare che a volte, il concetto di interoperabilità assomigli più alla definizione di standard: La cosa bella degli standard è che ce ne sono così tanti tra cui scegliere. afferma Tanenbaum 6 Il cammello un cavallo progettato da una commissione di standard conclude Niklaus Wirth 7 Ma allora, mi sono chiesto, cosa succede, quando l'on line learning cessa di essere un medium e diviene una piattaforma?. Cosa succede quando un software di e-learning cessa di essere uno strumento per la distribuzione di contenuto e diviene uno strumento per la creazione di contenuto? La risposta che oggi si tenta dare risiede nel concetto di WEB 2.0 Che ciò avvenga attraverso dei «wiki» come basi di conoscenze, o dei blog, o ancora degli LMS collaborativi, assistiamo oggi, grazie al WEB 2.0 al nascere di una nuova forma di e-learnig che prende appunto il nome di e-learning 2.0 "Il modello di e-learning prodotto dai publisher, organizzato e strutturato in corsi consumati dagli studenti si può dire concluso ed i materiali di studio è più probabile che siano prodotti dagli studenti stessi e che siano strutturati più come una conversazione che come un libro o un manuale". "L'esperienza di e-learning, per molte persone, non è andata oltre a quella di una pagina on line con un quiz a scelta multipla, ma con lo sviluppo di questi nuovi servizi web, l'e-learning ha la potenzialità di divenire più personale, sociale e flessibile." Così scrive Stephen O'Hiar sulle pagine di The Guardian. "L'approccio tradizionale all'e-learning tende ad essere strutturato in corsi, orari e test e praticato da docenti e personale ancora troppo legato alle forme tradizionali dell insegnamento/apprendimento. Questo è un approccio che è 4 University of Bolton (Inghilterra), Direttore CETIS-Centre for Educational Technology and Interoperability Standards 5 CETIS-Centre for Educational Technology and Interoperability Standards 6 Professore di Informatica all Università Vrije di Amsterdam 7 Informatico svizzero, padre del linguaggio Pascal 10
11 stato imposto in modo da soddisfare più i bisogni delle istituzioni piuttosto che quelli di coloro che dovrebbero apprendere. In contrasto, l' e-learning 2.0 combina l'uso di strumenti complementari come blog, wiki, ed altri social software per supportare la creazione di learning community ad-hoc". Quindi, per concludere, alla luce del fatto che l e-learning che conosciamo non ha veramente mantenuto le sue promesse, è forse un bene, veder nascere nuove piattaforme web2.0, più centrate sui bisogni reali di una comunità di apprendimento piuttosto che unicamente sulla messa a disposizione di soli contenuti pedagogici. Ma è chiaro che ciò potrà aver luogo solamente attraverso una esperienza reale dell utilizzatore, che dovrebbe, a mio avviso essere molto più ludica di quella che finora è stata proposta (non voglio arrivare fino al concetto di video giochi ) Questo tipo di esperienza è stata studiata in psicologia positiva attraverso la teoria dei flussi che mette in evidenza il benessere personale che ciascuno può trarre da una situazione, mantenendosi in uno stato psicologico di tipo ottimale cioè facendo appello congiuntamente a 4 fra le nostre componenti cognitive che sono: il controllo, l attenzione, la curiosità e l interesse intrinseco. Pensiamo, per esempio, ad alcune esperienze in medicina, dove in un ospedale universitario svizzero si utilizzano video giochi per modificare la nostra esperienza del dolore, distogliendone l attenzione. Ma anche qui, non voglio dilungarmi troppo e rinvio a chi fosse interessato ai lavori dello studioso ungherese Mihaly Csikszentmihalyi 8 Gli ambienti di apprendimento personali (PLE) dovrebbero quindi dare a colui che apprende un maggior controllo sulla sua esperienza di apprendimento in un ambiente personale in grado di interagire con i vari sistemi che gli permettono di accedere ai contenuti". L informatizzazione del globo provoca dei profondi cambiamenti nell educazione della nostra società, ma l e-learning non deve solamente accompagnare questi fenomeni, deve poter dare gli strumenti ai docenti e agli studenti di condividere il sapere in modo creativo e ludico. Conclusioni Potremmo concludere dicendo che le tecnologie esistono, il potenziale economico è reale c è forse voluto il WEB 2.0 per liberare il web (ma aspettiamo ad infatuarci anche di questo ), ci vorrebbe un vero e-learning 2.0 per liberare l educazione! Ebbene, resta esterna a questo discorso, e irrisolta, l'esigenza di trasferire informazioni da un modulo funzionale all'altro, ancora più evidente se si 8 nato nel 1934 e professore di psicologia al Claremont Graduate University e all Università di Chicago; presidente dell American Psychological Association e padre di Christopher Csíkszentmihályi. Dell MIT Media Lab. 11
12 impone la necessità di dialogare con un datawarehouse preesistente nell'organizzazione. A questo proposito, Il Carid sta da tempo procedendo con una ricerca, volta a creare uno strumento, per gli intenditori di tecnologie (ma io non lo sono) un broker UDDI di web-services, il cui compito è appunto quello di gestire la trasmissione di dati tra moduli afferenti a un contesto strumentale per l'elearning utilizzando i protocolli di web-services. Ciò ovviamente implica la necessità di inserire, all'interno dei moduli funzionali sviluppati degli LMS, le funzionalità che li rendono compatibili con lo standard dei web-services, ovvero la capacità di farsi riconoscere attraverso il linguaggio di comunicazione delle proprie "capacità" (il protocollo WSDL) e la capacità di scambiare dati, ovvero di fare e ricevere interrogazioni, attraverso il protocollo SOAP. Ma qui mi fermo, doverosamente, il campo di indagine che si prospetta merita infatti le parole di altri oratori più esperti di me. Mi concederete comunque una considerazione finale: l'evoluzione strumentale, e prima ancora metodologica derivata dall'introduzione del concetto di "e-learning", è arrivata allo stadio di maturazione sufficiente per compiere un "parricidio", e-learning tra tecnologie e metodologie Strategie Teorie Tecnologie di rete DIDATTICA approdando a una didattica in grado di supportare opzioni profondamente differenti in termini di strategia, di afferenza teorica, di organizzazione e gestione dei tempi e degli spazi, e utilizzando appieno i supporti e le 12
13 potenzialità delle tecnologie di rete coerentemente alle scelte e alle condizioni ambientali. 13
Archivio WebQuest I Grafi e le Reti
Archivio WebQuest I Grafi e le Reti Spazi applicativi di grafi e reti La teoria dei grafi nata quasi come esclusivo "oggetto matematico" ha tratto notorietà e importanza dalla capacità di rendere topologicamente
DettagliIl Learning Management System o LMS è appunto la una piattaforma applicativa che permette l'erogazione dei corsi in modalità e-learning.
La sezione del modulo dedicata ai Learning Management System elenca diverse funzioni di gestione, comunicazione e valutazione che possono essere utilizzate per l erogazione di formazione online. Sulla
DettagliLABORATORIO a cura di Pier Cesare Rivoltella e Andrea Garavaglia La Formazione a distanza di Terza Generazione
LABORATORIO a cura di Pier Cesare Rivoltella e Andrea Garavaglia La Formazione a distanza di Terza Generazione Laboratorio 2 Apprendimento collaborativo in rete Laboratorio 2 Apprendimento collaborativo
DettagliFormazione in rete e apprendimento collaborativo
Formazione in rete e apprendimento collaborativo Ballor Fabio Settembre 2003 Cos è l e-learning Il termine e-learning comprende tutte quelle attività formative che si svolgono tramite la rete (Internet
DettagliIstituto Scolastico comprensivo G. Lanfranco Gabicce Mare. Educare nell era digitale ARGG! : un esperienza di didattica aumentata NADIA VANDI
Istituto Scolastico comprensivo G. Lanfranco Gabicce Mare Educare nell era digitale ARGG! : un esperienza di didattica aumentata Perché la scuola si è occupata di tecnologie digitali Esperienza di didattica
DettagliLa ricerca empirica in educazione
La ricerca empirica in educazione Alberto Fornasari Docente di Pedagogia Sperimentale Dipartimento di Scienze della Formazione, Psicologia, Comunicazione Il ricercatore ha il compito di trovare relazioni
DettagliIl Problem-Based Learning dalla pratica alla teoria
Il Problem-Based Learning dalla pratica alla teoria Il Problem-based learning (apprendimento basato su un problema) è un metodo di insegnamento in cui un problema costituisce il punto di inizio del processo
DettagliCostruire corsi online con Moodle
Agenzia per la valorizzazione dell individuo nelle organizzazioni di servizio Corso di formazione Costruire corsi online con Moodle Sito internet: www.avios.it E-mail: avios@avios.it Destinatari Obiettivi
DettagliMANUALE MOODLE STUDENTI. Accesso al Materiale Didattico
MANUALE MOODLE STUDENTI Accesso al Materiale Didattico 1 INDICE 1. INTRODUZIONE ALLA PIATTAFORMA MOODLE... 3 1.1. Corso Moodle... 4 2. ACCESSO ALLA PIATTAFORMA... 7 2.1. Accesso diretto alla piattaforma...
DettagliIMPARADIGITALE Summer school 2015
IMPARADIGITALE Summer school 2015 Premessa L esperienza delle precedenti Summer e il feed back delle azioni formative realizzate nelle scuole italiane di ogni ordine e grado da parte del Centro Studi ImparaDigitale,
DettagliChi sono. Progettista di Formazione. Giudice di Gara dal 1972. Giudice di Partenza Nazionale dal 1981
Chi sono Francesco lo Basso Molfetta (Ba) Progettista di Formazione Giudice di Gara dal 1972 Giudice di Partenza Nazionale dal 1981 Esperienze specifiche: Tutor Progetto Formazione Giovani Obiettivi Acquisire
DettagliCorso di formazione CORSO DI FORMAZIONE. Prof. Marco Scancarello Prof.ssa Carolina Biscossi Email: didatticaelim@gmail.com
Corso di formazione CORSO DI FORMAZIONE Prof. Marco Scancarello Prof.ssa Carolina Biscossi Email: didatticaelim@gmail.com IL CORSO L utilizzo sempre più frequente delle nuove tecnologie nella vita quotidiana
DettagliRUOLO CENTRALE DEL DS NELL ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI DISABILI COME SENSIBILIZZARE E RESPONSABILIZZARE I DIRIGENTI
INTEGRAZIONE, ORIENTAMENTO E BUONE PRASSI RUOLO CENTRALE DEL DS NELL ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI DISABILI COME SENSIBILIZZARE E RESPONSABILIZZARE I DIRIGENTI L iscrizione degli alunni con certificazione L.104
DettagliRICERCA-AZIONE. l insegnamento riflessivo. Caterina Bortolani-2009
RICERCA-AZIONE ovvero l insegnamento riflessivo Gli insegnanti sono progettisti.. riflettono sul contesto nel quale devono lavorare sugli obiettivi che vogliono raggiungere decidono quali contenuti trattare
DettagliMANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6
MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 INDICE GESTIONE DELLE RISORSE Messa a disposizione delle risorse Competenza, consapevolezza, addestramento Infrastrutture Ambiente di lavoro MANUALE DELLA QUALITÀ Pag.
DettagliAccogliere e trattenere i volontari in associazione. Daniela Caretto Lecce, 27-28 aprile
Accogliere e trattenere i volontari in associazione Daniela Caretto Lecce, 27-28 aprile Accoglienza Ogni volontario dovrebbe fin dal primo incontro con l associazione, potersi sentire accolto e a proprio
DettagliChe volontari cerchiamo? Daniela Caretto Lecce, 27-28 aprile
Che volontari cerchiamo? Daniela Caretto Lecce, 27-28 aprile Premessa All arrivo di un nuovo volontario l intero sistema dell associazione viene in qualche modo toccato. Le relazioni si strutturano diversamente
DettagliAlla c.a. Sindaco/Presidente Segretario Generale Dirigente competente
Alla c.a. Sindaco/Presidente Segretario Generale Dirigente competente Controllo di Gestione e Misurazione delle Performance: l integrazione delle competenze, la valorizzazione delle differenze e la tecnologia
DettagliPercorso Abilitante Speciale - P.A.S. a.a. 2014-2015. LABORATORIO DI TECNOLOGIE DIDATTICHE (classe A059) Prof.ssa Laura Grandi
Percorso Abilitante Speciale - P.A.S. a.a. 204-205 LABORATORIO DI TECNOLOGIE DIDATTICHE (classe A059) Prof.ssa Laura Grandi Syllabus a.a. 204-205 versione.0 BREVE INTRODUZIONE AL MODULO Il Syllabus indica
DettagliADM Associazione Didattica Museale. Progetto Educare alla Scienza con le mani e con il cuore
ADM Associazione Didattica Museale Progetto Educare alla Scienza con le mani e con il cuore Chi siamo? Dal 1994 l'adm, Associazione Didattica Museale, è responsabile dei Servizi Educativi del Museo Civico
DettagliPROMUOVERSI MEDIANTE INTERNET di Riccardo Polesel. 1. Promuovere il vostro business: scrivere e gestire i contenuti online» 15
Indice Introduzione pag. 9 Ringraziamenti» 13 1. Promuovere il vostro business: scrivere e gestire i contenuti online» 15 1. I contenuti curati, interessanti e utili aiutano il business» 15 2. Le aziende
DettagliPiano Nazionale Scuola Digitale visione e strategie
Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca Piano Nazionale Scuola Digitale visione e strategie Direttore Generale della DGSSSI MIUR Maria Letizia Melina Il P.N.S.D. e l Agenda l Digitale
Dettagli3. I Virtual Learning Environment ovvero: le piattaforme
3.1 3. I Virtual Learning Environment ovvero: le piattaforme 3.2 VLE: un Un ambiente VLE è un integrato ambiente integrato L idea di ambiente include la nozione di integrazione di funzioni e contenuti
DettagliCORSI DI FORMAZIONE DEAL PRESSO LE ISTITUZIONI SCOLASTICHE
Gruppo di Ricerca DEAL (Dislessia Evolutiva e Apprendimento delle Lingue) Università Ca Foscari Venezia CORSI DI FORMAZIONE DEAL PRESSO LE ISTITUZIONI SCOLASTICHE A. FORMAZIONE PER LA SCUOLA PRIMARIA FORMAZIONE
DettagliL AP come elemento qualificante della mission didattica degli Atenei
L AP come elemento qualificante della mission didattica degli Atenei Convegno Nazionale RUIAP Riconoscimento degli apprendimenti e certificazione delle competenze: sfide per l Università e per il Paese
DettagliIL MANAGER COACH: MODA O REQUISITO DI EFFICACIA. Nelle organizzazioni la gestione e lo sviluppo dei collaboratori hanno una importanza fondamentale.
IL MANAGER COACH: MODA O REQUISITO DI EFFICACIA Nelle organizzazioni la gestione e lo sviluppo dei collaboratori hanno una importanza fondamentale. Gestione e sviluppo richiedono oggi comportamenti diversi
DettagliMonitoraggio fasi finali del progetto e valutazione. Elementi di caratterizzazione del progetto della rete
Monitoraggio fasi finali del progetto e valutazione Elementi di caratterizzazione del progetto della rete Oggetto problema Osservazioni rispetto all autoanalisi Oggetto definito e area di riferimento Coerenza
DettagliQUESTIONARIO DOCENTI Riepilogo (48 questionari compilati)
QUESTIONARIO DOCENTI Riepilogo (48 questionari compilati) 1) Pensi alla sua istituzione scolastica, comprensiva delle diverse sedi e dei diversi gradi di scuola. Quanto è d accordo con le seguenti affermazioni?
DettagliI WEBQUEST SCIENZE DELLA FORMAZIONE PRIMARIA UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PALERMO. Palermo 9 novembre 2011
I WEBQUEST SCIENZE DELLA FORMAZIONE PRIMARIA Palermo 9 novembre 2011 UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PALERMO Webquest Attività di indagine guidata sul Web, che richiede la partecipazione attiva degli studenti,
DettagliSCHEDA PROGETTO BCNL - SCUOLA
PROGETTO TRASFERIMENTO BORSA CONTINUA NAZIONALE DEL LAVORO SCHEDA PROGETTO BCNL - SCUOLA Piano di attività integrate fra i progetti: Ministero Pubblica Istruzione - Impresa Formativa Simulata e Ministero
DettagliLe ICT tra apprendimento formale e informale in un'ottica di lifelong learning
UNITA DI RICERCA IDECOM Innovazione Didattica e Educazione COntinua in Medicina Dipartimento di Medicina Sperimentale e Clinica Scuola di Scienze della Salute Umana Università di Firenze Le ICT tra apprendimento
DettagliI SERVIZI BIBLIOTECARI E LA FORMAZIONE A DISTANZA. Dott. Patrizia Lùperi Corso sull informazione bibliografica Seminario 2 Ottobre 2006
I SERVIZI BIBLIOTECARI E LA FORMAZIONE A DISTANZA Dott. Patrizia Lùperi Corso sull informazione bibliografica Seminario 2 Ottobre 2006 Formazione a distanza Con l espressione Formazione a distanza (FAD)
DettagliIl modello veneto di Bilancio Sociale Avis
Il modello veneto di Bilancio Sociale Avis Le organizzazioni di volontariato ritengono essenziale la legalità e la trasparenza in tutta la loro attività e particolarmente nella raccolta e nell uso corretto
DettagliTavola rotonda Le competenze e la didattica laboratoriale dalla Scuola di base all Università: esempi di orientamento formativo.
SCUOLA ESTIVA DI RICERCA EDUCATIVA E DIDATTICA CHIMICA ULDERICO SEGRE Ferrara 15 luglio 2010 Riflettere sulle conoscenze per favorire un apprendimento significativo Tavola rotonda Le competenze e la didattica
DettagliLABORATORIO a cura di Pier Cesare Rivoltella e Andrea Garavaglia
LABORATORIO a cura di Pier Cesare Rivoltella e Andrea Garavaglia La Formazione a distanza di Terza Generazione Laboratorio 1 - La Formazione a distanza La formazione a distanza Premessa Obiettivo Il senso
DettagliCOME COSTRUIRE UNA UDA: INDICAZIONI METODOLOGICHE
COME COSTRUIRE UNA UDA: INDICAZIONI METODOLOGICHE Riunione Collegio Docenti, 30 Ottobre 2012 A cura della Prof.ssa Valentina Zocco, Figura Strumentale al Riordino e Aggiornamento Per un lessico comune
DettagliIl progetto classi 2.0
classe classe 2.0 2.0 Didattica innovativa Il progetto classi 2.0 Il progetto Cl@ssi 2.0, attivato nel 2009 dal Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca, ha l obiettivo di promuovere
DettagliCORSI DI FORMAZIONE DEAL PRESSO LE ISTITUZIONI SCOLASTICHE
Gruppo di Ricerca DEAL (Dislessia Evolutiva e Apprendimento delle Lingue) Università Ca Foscari Venezia CORSI DI FORMAZIONE DEAL PRESSO LE ISTITUZIONI SCOLASTICHE Si riporta di seguito l offerta formativa
DettagliE nato per dare un impronta educativa/pastorale agli Oratori. Anno 2001
E nato per dare un impronta educativa/pastorale agli Oratori Anno 2001 Il Forum degli oratori italiani è un organo di coordinamento nazionale degli organismi ecclesiali che dedicano speciale cura all
DettagliFINALITA DELLA SCUOLA DELL INFANZIA
I.C.S. MAREDOLCE FINALITA DELLA SCUOLA DELL INFANZIA La nostra scuola dell Infanzia con la sua identità specifica sotto il profilo pedagogico e metodologico-organizzativo persegue: l acquisizione di capacità
DettagliYouLove Educazione sessuale 2.0
YouLove Educazione sessuale 2.0 IL NOSTRO TEAM Siamo quattro ragazze giovani e motivate con diverse tipologie di specializzazione, due psicologhe, una dottoressa in Servizi Sociali e una dottoressa in
DettagliUff. I. - OLIMPIADI DI PROBLEM SOLVING - Informatica e pensiero algoritmico nella scuola dell'obbligo
Uff. I - OLIMPIADI DI PROBLEM SOLVING - Informatica e pensiero algoritmico nella scuola dell'obbligo Il Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca Direzione Generale per gli Ordinamenti
DettagliPROGETTO ACCOGLIENZA Classi prime Anno scolastico 2012/2013
SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO SIMONE DA CORBETTA PROGETTO ACCOGLIENZA Classi prime Anno scolastico 2012/2013 1 Introduzione Il progetto accoglienza nasce dalla convinzione che i primi mesi di lavoro
DettagliL IT a supporto della condivisione della conoscenza
Evento Assintel Integrare i processi: come migliorare il ritorno dell investimento IT Milano, 28 ottobre 2008 L IT a supporto della condivisione della conoscenza Dott. Roberto Butinar AGENDA Introduzione
DettagliPROGETTO DI FORMAZIONE PER COMPRENDERE, SPERIMENTARE E FAR PROPRIO IL METODO
LO SPAZIO MAGICO DELLA RELAZIONE TM Metodo di intervento sulle dinamiche relazionali e sulla prevenzione del disagio nella Scuola dell Infanzia e nella Scuola Primaria PRIMO LIVELLO PROGETTO DI FORMAZIONE
DettagliMario Rotta. Sperimentando. Tecnologie mobili, contenuti digitali personalizzati e innovazione nei processi educativi
Mario Rotta Sperimentando Tecnologie mobili, contenuti digitali personalizzati e innovazione nei processi educativi Lo scenario Un concetto essenziale: PMLKE Personal Mobile Learning & Knowledge Environment
DettagliPSA: Laboratorio disciplinare di religione per gli insegnanti della scuola elementare
PSA: Laboratorio disciplinare di religione per gli insegnanti della scuola elementare Sottogruppo coordinato da Fortunata Capparo (verbale 2 incontro - 18 /11 2002) L ispettore Gandelli ha iniziato l incontro
DettagliMIUR.AOODGPS.REGISTRO UFFICIALE(U).0000187.14-02-2014
MIUR.AOODGPS.REGISTRO UFFICIALE(U).0000187.14-02-2014 ALLEGATO A RELAZIONE TECNICA CONFAO, in relazione alle richieste provenienti dagli istituti scolastici associati e al fine di promuovere un apprendimento
DettagliICT per la didattica
ICT per la didattica S2 progettare elearning Rizomatica.net Progettare un percorso e-learning Teorie e tecniche di Instructional design Macro e micro progettazione didattica Obiettivi formativi Strategie
DettagliAlternanza scuola e lavoro al Vittorio Veneto un ponte verso il futuro
Alternanza scuola e lavoro al Vittorio Veneto un ponte verso il futuro 1 Laboratorio della conoscenza: scuola e lavoro due culture a confronto per la formazione 14 Novembre 2015 Alternanza scuola e lavoro
DettagliPROGETTI VINCITORI ASSOCIAZIONE CAPOFILA PROGETTO
PROGETTI VINCITORI ASSOCIAZIONE CAPOFILA PROGETTO FINANZIAMENTO PROPOSTO IL GIOCO DEGLI SPECCHI VOLONTARIAMENTE COMPETENTE L idea nasce dalla constatazione che all interno di una società sempre più complessa
DettagliL UOMO L ORGANIZZAZIONE
UNITÀ DIDATTICA 1 L UOMO E L ORGANIZZAZIONE A.A 2007 / 2008 1 PREMESSA Per poter applicare con profitto le norme ISO 9000 è necessario disporre di un bagaglio di conoscenze legate all organizzazione aziendale
DettagliIl modello formativo dei progetti PON docenti
Il modello formativo dei progetti PON docenti Scuola- Presidio Comunità Tutor Blended Collaborazione Laboratorio Peer- Educa5on Competenze Sperimentazione Personalizzazione Ricerca- azione Innovazione
DettagliMESA PROJECT ITIS G. Cardano Pavia New Curriculum
MESA PROJECT ITIS G. Cardano Pavia New Curriculum L'impatto delle innovazioni educative del Progetto MESA ha portato alcuni cambiamenti significativi e miglioramenti nel curriculum dei seguenti argomenti:
DettagliRoberto Farnè Università di Bologna
Roberto Farnè Università di Bologna Ora l apertura della parte scientifica a questi lavori, per capire innanzitutto il senso di questo appuntamento. Non abbiamo bisogno, nessuno di noi credo abbia bisogno
DettagliCERCHI LAVORO? Da oggi sul tuo territorio c è un opportunità in più! PROGRAMMA OPERATIVO REGIONALE RINFORZO AUTONOMIA
CERCHI LAVORO? Da oggi sul tuo territorio c è un opportunità in più! PROGRAMMA OPERATIVO REGIONALE RINFORZO AUTONOMIA Una migliore conoscenza del mercato del lavoro. La partecipazione attiva alla costruzione
DettagliPROGETTO SCUOLA 150 anni Grande Italia
PROGETTO SCUOLA 150 anni Grande Italia Nel mondo ci sono 150 milioni di Italici: sono i cittadini italiani d origine, gli immigrati di prima e seconda generazione, i nuovi e vecchi emigrati e i loro discendenti,
Dettagliil Sistema di Indicatori di Qualità del sistema InFEA del Piemonte
REGIONE PIEMONTE In.F.E.A. - attività di sistema il Sistema di Indicatori di Qualità del sistema InFEA del Piemonte Provincia di Torino Lab. ter. Canavese Lab. ter. Pinerolese 13 gennaio 2010 valutare?
DettagliIl corso di italiano on-line: presentazione
Il corso di italiano on-line: presentazione Indice Perché un corso di lingua on-line 1. I corsi di lingua italiana ICoNLingua 2. Come è organizzato il corso 2.1. Struttura generale del corso 2.2. Tempistica
DettagliLA SCUOLA DELL INFANZIA E LA SCUOLA DELL ACCOGLIENZA, DELLA RELAZIONE, DELLA CURA
Mirella Pezzin - Marinella Roviglione LA SCUOLA DELL INFANZIA E LA SCUOLA DELL ACCOGLIENZA, DELLA RELAZIONE, DELLA CURA Nelle Indicazioni per il curricolo del 2007, alla sezione Centralità della persona
DettagliFormazione Zanichelli in rete Così gli insegnanti imparano la didattica digitale
Formazione Zanichelli in rete Così gli insegnanti imparano la didattica digitale Valentina Gabusi Zanichelli Editore S.p.A. vgabusi@zanichelli.it Dal 2014 a oggi sono più di 14.000 i docenti che hanno
DettagliSCUOLA DI ORGANIZZAZIONE Modello metodologico e metodologie per la formazione Approccio metodologico Il modello formativo messo a punto e utilizzato dalla Scuola di Studi Socio-economici e Organizzativi
DettagliIL PERCORSO DI COACHING
IL PERCORSO DI COACHING UNA RISORSA PER IL CAMBIAMENTO PROFESSIONALE E IL POTENZIAMENTO PERSONALE Non c èc nulla che spaventi di più l uomo che prendere coscienza dell immensit immensità di cosa è capace
DettagliAttività destinata a raccogliere e a catalogare documenti con l'obiettivo di farli conoscere e diffonderli.
DOCUMENTAZIONE Attività destinata a raccogliere e a catalogare documenti con l'obiettivo di farli conoscere e diffonderli. Attività di elaborazione, raccolta, organizzazione e diffusione di documenti.
DettagliIl disagio educativo dei docenti di fronte al disagio scolastico degli alunni Appunti Pierpaolo Triani (Università Cattolica del Sacro Cuore) Milano
Il disagio educativo dei docenti di fronte al disagio scolastico degli alunni Appunti Pierpaolo Triani (Università Cattolica del Sacro Cuore) Milano 9 aprile 2014 Premessa Mi è stato chiesto di mettere
DettagliAnno 2004/2005 CORSO SNES-CSI PER FORMATORI. Bologna, 3 dicembre 2005. Lara Rossin
Anno 2004/2005 LA FIGURA DEL FORMATORE CSI -LE SUE PECULIARITÀ E LA SUA MISSION- CORSO SNES-CSI PER FORMATORI Bologna, 3 dicembre 2005 Lara Rossin 1 INTRODUZIONE Non si insegna e non si può insegnare,
DettagliL esperienza di S.O.S. Servizi Sociali On Line nell attività di. Il nostro sito, www.servizisocialionline.it si rivolge,
con la Partnership e il Patrocinio morale del CONVEGNO NAZIONALE Il servizio sociale professionale on line in Italia 12.2.2011 ROMA Hotel dei Congressi INTERVENTO DEL Direttore di S.O.S. Servizi Sociali
DettagliRegolamento del servizio di tutorato. (Decreto Rettorale n.35 del 12 dicembre 2008)
Regolamento del servizio di tutorato (Decreto Rettorale n.35 del 12 dicembre 2008) Sommario Articolo 1 - L istituto del tutorato... 3 Articolo 2 - Obiettivi generali e specifici... 3 Articolo 3 - I tutor...
DettagliRegolamento per l'istituzione ed il funzionamento dei corsi di perfezionamento, di aggiornamento professionale e formazione permanente
Regolamento per l'istituzione ed il funzionamento dei corsi di perfezionamento, di aggiornamento professionale e formazione permanente (Decreto Rettorale n.34 del 12 dicembre 2008) Sommario Articolo 1
DettagliPROGRAMMAZIONE COMPETENZE CHIAVE DI CITTADINANZA
PROGRAMMAZIONE COMPETENZE CHIAVE DI CITTADINANZA COMPETENZA 1 IMPARARE AD IMPARARE Abilità/ Capacità Organizzare il proprio lavoro autonomamente - Rispettare le consegne - Mettere in atto strategie appropriate
DettagliITALIANO PONTE TRA LE CULTURE NEL MEDITERRANEO
ITALIANO PONTE TRA LE CULTURE NEL MEDITERRANEO 1 PERCHÉ CONOSCERE L ITALIANO È UN PLUSVALORE? 2 Perché conoscere l italiano è un plusvalore? Un esempio dal Marocco Malika Eddakhch- docente di italianistica
DettagliIl Gruppo di lavoro ha articolato l operazione in fasi:
La Camera dei deputati è stata tra le prime istituzioni italiane a realizzare, nella seconda metà degli anni novanta, una versione del proprio sito che, riferita ai tempi, poteva definirsi accessibile.
DettagliProgetto 5. Formazione, discipline e continuità
Istituto Comprensivo Statale Lorenzo Bartolini di Vaiano Piano dell Offerta Formativa Scheda di progetto Progetto 5 Formazione, discipline e continuità I momenti dedicati all aggiornamento e all autoaggiornamento
DettagliProject Cycle Management La programmazione della fase di progettazione esecutiva. La condivisione dell idea progettuale.
Project Cycle Management La programmazione della fase di progettazione esecutiva. La condivisione dell idea progettuale. Il presente materiale didattico costituisce parte integrante del percorso formativo
Dettagli2012 Le Nuove Indicazioni
REPORT CONCLUSIVO DELL ATTIVITA DI RICERCA-AZIONE: 2012-Le Nuove Indicazioni ISTITUTO COMPRENSIVO DI VERNOLE (LE) 2012 Le Nuove Indicazioni RESTITUZIONE FINALE CONDIVISIONE DEI PERCORSI DIDATTICI EFFETTUATI
DettagliLa gestione delle emozioni: interventi educativi e didattici. Dott.ssa Monica Dacomo
La gestione delle emozioni: interventi educativi e didattici Dott.ssa Monica Dacomo Attività per la scuola secondaria di I grado Chi o cosa provoca le nostre emozioni? Molti pensano che siano le altre
DettagliLa valutazione nella didattica per competenze
Nella scuola italiana il problema della valutazione delle competenze è particolarmente complesso, infatti la nostra scuola è tradizionalmente basata sulla trasmissione di saperi e saper fare ed ha affrontato
DettagliMANUALE DELLA QUALITA Revisione: Sezione 4 SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITA
Pagina: 1 di 5 SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITA 4.0 SCOPO DELLA SEZIONE Illustrare la struttura del Sistema di Gestione Qualità SGQ dell Istituto. Per gli aspetti di dettaglio, la Procedura di riferimento
DettagliRegolamento Approvato dal Consiglio di Amministrazione del CSI-Piemonte il 16 luglio 2007
Regolamento Approvato dal Consiglio di Amministrazione del CSI-Piemonte il 16 luglio 2007 REGOLAMENTO CENTRO ON LINE STORIA E CULTURA DELL INDUSTRIA: IL NORD OVEST DAL 1850 ARTICOLO 1 Obiettivi e finalità
DettagliMinerva. Un ambiente integrato per la Didattica e la Divulgazione. dr. Augusto Pifferi. dr. Guido Righini. http://minerva.mlib.cnr.
Minerva Un ambiente integrato per la Didattica e la Divulgazione dr. Augusto Pifferi Istituto di Cristallografia C.N.R. dr. Guido Righini Istituto di Struttura della Materia C.N.R. http://minerva.mlib.cnr.it
DettagliPercorso di orientamento sui saperi minimi (P.O.S.M.)
Percorso di orientamento sui saperi minimi (P.O.S.M.) Il progetto nasce da una collaborazione fra la Facoltà di Economia e l ITCS G.Oberdan di Treviglio nell ambito delle attività di orientamento di entrambe
DettagliCorso PNSD. Progettazione di ambienti di apprendimento. Comunicazione e relazioni con la LIM, social
Corso PNSD CORSO AVANZATO (durata 38 : A r e a tematica Contenuto Tutor per o g n i modulo CALENDA RIO 726 Progettazione di setting per la didattica: la classe laboratorio (attrezzata con LIM, document
DettagliCampusLAB. Presentazione di
Presentazione di CampusLAB DIPARTIMENTO DI SCIENZE DELLA FORMAZIONE, SCIENZE UMANE E DELLA COMUNICAZIONE INTERCULTURALE Campus Universitario di Arezzo Spazio laboratoriale a disposizione degli studenti
DettagliATENEO TELEMATICO LEONARDO DA VINCI FACOLTÀ DI PSICOLOGIA REGOLAMENTO DIDATTICO DEL CORSO DI LAUREA IN SCIENZE PSICOLOGICHE
ATENEO TELEMATICO LEONARDO DA VINCI FACOLTÀ DI PSICOLOGIA REGOLAMENTO DIDATTICO DEL CORSO DI LAUREA IN SCIENZE PSICOLOGICHE 1. Denominazione del corso di studi Scienze psicologiche 2. Classe di appartenenza
DettagliUNIVERSITA DEGLI STUDI ROMA TRE
UNIVERSITA DEGLI STUDI ROMA TRE COMUNITA DI PRATICA E COMUNICAZIONE ON LINE : IL CASO MASTER GESCOM RELATORE Prof.ssa Giuditta ALESSANDRINI Laureanda Chiara LOLLI Matr. n. 203597 CORRELATORE Prof.ssa Isabella
DettagliSCHEDA PER IL MONITORAGGIO DELLE FASI FINALI DEL PROGETTO E PER LA VALUTAZIONE - SCHEDA B Traccia per la scuola capofila
Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca Ufficio Scolastico Regionale per la Lombardia Progetto Nazionale I CARE GRUPPO DI LAVORO REGIONALE SCHEDA PER IL MONITORAGGIO DELLE FASI FINALI
DettagliIstituto Tecnico Commerciale Statale e per Geometri E. Fermi Pontedera (Pi)
Istituto Tecnico Commerciale Statale e per Geometri E. Fermi Pontedera (Pi) Via Firenze, 51 - Tel. 0587/213400 - Fax 0587/52742 http://www.itcgfermi.it E-mail: mail@itcgfermi.it PIANO DI LAVORO Prof. Patrizia
DettagliC omunicazione E fficace
C omunicazione E fficace "La cosa più importante nella comunicazione è ascoltare ciò che non viene detto"! Peter Drucker filosofia In un mondo dove l'informazione è fin troppo presente, il vero valore
DettagliIMMAGINANDO QUELLO CHE NON SI VEDE
Laboratorio in classe: tra forme e numeri GRUPPO FRAZIONI - CLASSI SECONDE DELLA SCUOLA PRIMARIA Docenti: Lidia Abate, Anna Maria Radaelli, Loredana Raffa. IMMAGINANDO QUELLO CHE NON SI VEDE 1. UNA FIABA
DettagliRELAZIONE FINALE DEL PROGETTO DI.SCOL.A.
RELAZIONE FINALE DEL PROGETTO DI.SCOL.A. Con il Consiglio di Lisbona e negli obiettivi della dichiarazione di Copenaghen si è tracciato un percorso ambizioso da realizzare entro il 2010: realizzare la
DettagliSTORE MANAGER.. LE COMPETENZE CARATTERISTICHE E I BISOGNI DI FORMAZIONE
STORE MANAGER.. LE COMPETENZE CARATTERISTICHE E I BISOGNI DI FORMAZIONE 1 Indice 1. Premessa 2. Obiettivo 3. Le competenze del profilo ideale Competenze 3.1. Età ed esperienza 3.2. Le reali competenze
DettagliTITOLO DELL INSEGNAMENTO CFU. Principali conoscenze e/o Abilità. Obiettivo. Organizzazione didattica. Strategia d Impresa e Marketing 10 CFU
TITOLO DELL INSEGNAMENTO Strategia d Impresa e Marketing CFU 10 CFU Principali conoscenze e/o Abilità L American Marketing Association (1995) ha definito il marketing come il processo di pianificazione
DettagliTECNOLOGIA SCUOLA PRIMARIA
ISTITUTO COMPRENSIVO RIVA 1 PIANO DI STUDIO DI ISTITUTO TECNOLOGIA SCUOLA PRIMARIA PREMESSA Secondo le Linee Guida per l elaborazione dei Piani di Studio Provinciali (2012) la TECNOLOGIA, intesa nel suo
DettagliAGENDA DIGITALE: COSA I COMUNI SI ATTENDONO DALLA SUA ATTUAZIONE E COME I COMUNI POSSONO CONTRIBUIRE ALLA SUA ATTUAZIONE
AGENDA DIGITALE: COSA I COMUNI SI ATTENDONO DALLA SUA ATTUAZIONE E COME I COMUNI POSSONO CONTRIBUIRE ALLA SUA ATTUAZIONE Milano, 19 dicembre 2012 1 Premessa L agenda digitale italiana, con le prime misure
DettagliALLEGATO B. Nel corso degli anni il monitoraggio ha previsto nelle diverse annualità:
ALLEGATO B Il modello di monitoraggio Il gruppo di Progetto di PQM, nell anno scolastico 2010-2011 ha costituito un gruppo di lavoro tecnico composto dal gruppo di progetto stesso e dai ricercatori dei
DettagliDOCENTI ESPERTI IN DIDATTICA CON TECNOLOGIE DIGITALI CERTIFICARE LE PROPRIE COMPETENZE
DOCENTI ESPERTI IN DIDATTICA CON TECNOLOGIE DIGITALI CERTIFICARE LE PROPRIE COMPETENZE Profilo - Competenze - Certificazioni Perché definire un profilo? Perché descriverne le competenze e certificarle?
DettagliIL PROGETTO E-LEARNING. della Ragioneria Generale dello Stato
IL PROGETTO E-LEARNING della Ragioneria Generale dello Stato Il Contesto Nel corso degli ultimi anni, al fine di migliorare qualitativamente i servizi resi dalla P.A. e di renderla vicina alle esigenze
DettagliLA DIDATTICA PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE. Dino Cristanini
LA DIDATTICA PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE Dino Cristanini LE COMPONENTI DI UNA COMPETENZA CONOSCENZE ABILITÀ OPERAZIONI COGNITIVE DISPOSIZIONI COME PROMUOVERE LO SVILUPPO DI UNA COMPETENZA FAVORIRE
DettagliUn corso (accessibile) sull accessibilità dei siti web. di Gianluca Affinito gianluca.affinito@gmail.com
Un corso (accessibile) sull accessibilità dei siti web di Gianluca Affinito gianluca.affinito@gmail.com La conoscenza della Legge 4/2004 nella scuola italiana Un recente questionario, proposto dall'istituto
Dettagli