QR1 - SISMA ABRUZZO 2009

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1 6.3 Comune di L Aquila Assessorato alla Ricostruzione, Urbanistica e Pianificazione territoriale USR AQ Ufficio Speciale Ricostruzione L Aquila MARZO V05 QR1 - SISMA ABRUZZO 2009 QUADERNO PER LA RICOSTRUZIONE N.1 IL MODELLO PARAMETRICO E LA SCHEDA PROGETTO ESECUTIVO RICOSTRUZIONE PER L'AQUILA PARTE PRIMA Decreto legge 22 giugno 2012 n.83 Decreto Presidente del Consiglio dei Ministri 4 febbraio 2013 Delibera di Giunta Comunale di L Aquila n.10/2013 Decreto dell Ufficio Speciale Ricostruzione L Aquila n.1/2013 Sisma2009.aquila@gmail.com Comune dell Aquila Assessorato alla Ricostruzione, Urbanistica e Pianificazione territoriale : assessore Pietro DI Stefano Settore Ripianificazione Politiche del Territorio e Ambientali : dirigente Chiara Santoro Settore Emergenza Sisma e Ricostruzione Privata : dirigente Vittorio Fabrizi USR-AQ Ufficio Speciale per la Ricostruzione del Comune di L Aquila : Paolo Aielli S.S.A.C. Struttura Speciale Alta Consulenza Daniele Iacovone, Paolo Angeletti, Alberto Cherubini, Giandomenico Cifani, Roberto De Marco, Maurizio Ferrini, Georg Frish, Daniele Iacovone, Alberto Lemme, Vincenzo Petrini,

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3 6.3 Comune di L Aquila Assessorato alla Ricostruzione, Urbanistica e Pianificazione territoriale USR AQ Ufficio Speciale Ricostruzione L Aquila INDICE 1. Presentazione 2. Sintesi del modello parametrico : La ricostruzione del Comune di L Aquila e delle sue frazioni 3. Riferimenti normativi Decreto-legge 22 giugno 2012, n. 83 Decreto Presidente Consiglio dei Ministri 4 febbraio 2013 Decreto USRA n.1 del 21 gennaio 2013 : Disciplina per la progettazione e la realizzazione degli interventi sugli edifici privati ubicati nei centri storici del comune di L Aquila danneggiati dal sisma del 2009 Allegato n.1 : Tabella per la determinazione delle maggiorazioni per gli edifici di interesse paesaggistico Allegato n.2 : Tabella per la determinazione delle maggiorazioni per gli edifici di pregio ai sensi del DCD 45/2010 Allegato n.3 : Tabella per la determinazione delle maggiorazioni per gli edifici di con vincolo diretto ai sensi del Dlgs 42/2004; Allegato n.4 : Scheda Progetto Esecutivo Ricostruzione progetto parte prima Modulo USRA n.1 : Domanda per la richiesta degli indennizzi per la ricostruzione degli edifici danneggiati dal sisma del 2009; Modula USRA n.1 elenco dei soggetti che hanno richiesto/ricevuto indennizzi per acquisto di abitazione equivalente Modello USRA n.3 - Elenco degli elaborati del progetto parte prima Modello USRA n.3 Autocertificazione dell avente titolo delle singole UI ai sensi della 445/ Istruzioni per la compilazione della scheda di accompagnamento al progetto parte Prima 5. Allegati alle istruzioni per la compilazione della scheda di accompagnamento al progetto parte prima 6. Intesa ai fini dell attestazione di particolare interesse paesaggistico per il centro storico del del comune di L Aquila : Legge 7 agosto 2012 n.134 art.67 quinques co.1. Relazione di accompagnamento all Intesa di Particolare Interesse paesaggistico per il centro storico del Comune di L Aquila Tavole allegate alla relazione per l Intesa di Particolare Interesse Paesaggistico La Direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri inerente l Allineamento delle Linee Guida per la valutazione e la riduzione del rischio sismico del patrimoni culturale alle nuove Norme Tecniche sulle costruzioni : criteri per il miglioramento sismico e tecniche di intervento 7. Prescrizioni per gli interventi nei centri storici di L Aquila e frazioni

4 6.3 II Quaderni della Ricostruzione continuano una tradizione iniziata con il terremoto del Friuli del 1976 continuata negli anni successivi. E prevista una collana di Quaderni tematici sulle problematiche del terremoto Aquilano comprendente anche una raccolta degli interventi più significativi. Nel primo Quaderno il Modello parametrico e la scheda Progetto Esecutivo Ricostruzione per L Aquila (QR1) sono raccolti i documenti che illustrano la nuova disciplina per la redazione dei progetti ai sensi del DPCM 4 febbraio 2013 e Decreto USRA n.1. In esso sono stati raccolti i riferimenti normativi, il manuale per la compilazione della scheda parametrica, l intesa per l interesse paesaggistico tra il comune di L Aquila e Mibac Abruzzo con alcune tavole esplicative, gli indirizzi del PRG di L Aquila per gli interventi nei centri storici del capoluogo, l estratto della Direttiva Mibac del 2010 per la tutela dei BBC dal rischio simico oltre ad alcuni articoli presentati ad Anidis 2011 e Anidis 2013 relativi al percorso della ricostruzione del comune di L Aquila. Tale documentazione costituisce un supporto ai tecnici per la redazione dei progetti con l obiettivo di avvicinare il mondo della ricerca a quello professionale. Paolo Aielli Direttore Ufficio Speciale Ricostruzione L Aquila

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6 LA RICOSTRUZIONE DEI CENTRI STORICI DI L AQUILA E DELLE SUE FRAZIONI Paolo Angeletti, Alberto Cherubini, Giandomenico Cifani, Roberto De Marco, Maurizio Ferrini, Georg Frish, Daniele Iacovone, Alberto Lemme, Vincenzo Petrini Struttura Speciale Alta Consulenza : Ufficio Speciale Ricostruzione - Comune di L Aquila Vittorio Fabrizi, Chiara Santoro Comune di L Aquila Carmenzo Miozzi Ufficio Speciale Ricostruzione L Aquila SOMMARIO In questo lavoro si presenta la metodologia e il modello parametrico previsto per la esecuzione degli interventi di ricostruzione degli edifici del centro storico di L Aquila e delle sue frazioni. Per la redazione dei progetti è previsto un percorso che guida il tecnico nel rilievo del danno e delle tipologie costruttive e la correlazione di questi elementi consente di determinare il contributo concedibile unitario e complessivo per l intero edificio. Il modello parametrico prevede anche di determinare le eventuali maggiorazioni previste per gli edifici di pregio, di interesse paesaggistico e vincolati. Gli interventi post-sisma dovranno prevedere il recupero dei caratteri di rilevanza culturale per l area interessata e l incremento del contributo dovrà essere destinato a specifiche lavorazioni compatibili con l interesse culturale rilevato. Nel lavoro sono illustrate le condizioni di danno e vulnerabilità del patrimonio edilizio ed inoltre sono state individuate alcune strategie di intervento correlate alle tipologie costruttive locali in relazione anche ai costi di intervento. Il tutto è stato sviluppato nella prospettiva di individuare un modello parametrico applicabile, in tempi rapidi, dopo un evento sismico. LA RICOSTRUZIONE DEI CENTRI STORICI DI L AQUILA E DELLE SUE FRAZIONI 1.1 Premessa La nuova metodologia per la ricostruzione del centro storico di L Aquila e delle sue frazioni danneggiate dal sisma del 2009 è stata prevista per superare alcune criticità connesse a quella introdotta dalla OPCM3790/2009 per la periferia ed estesa agli aggregati urbani dei centri storici. Le differenze sostanziali sono : a) calcolo del contributo con un modello parametrico che tiene conto del danno e della vulnerabilità degli edifici, b) programmazione degli interventi attraverso la presentazione del progetto in due parti; c) tempi rapidi di istruttoria, d) calcolo maggiorazioni per gli edifici vincolati, di interesse paesaggistico e di pregio con criteri oggettivi; e) redazione di una scheda di accompagnamento al progetto; f) computo unico di riparazione del danno e miglioramento sismico nei limiti del contributo concedibile; g) sostituzione edilizia definita con criteri oggettivi. La nuova metodologia trae spunto da precedenti esperienze adeguate alla realtà specifica dei centri storici abruzzesi ed è stata recepita nel DPCM 4 febbraio 2013 e nel Decreto n.1 dell Ufficio Speciale per la Ricostruzione di L Aquila Determinazione del contributo I progetti sono redatti per UMI (unità minima di intervento) coordinati a livello di aggregato edilizio e ciascuna UMI può essere composta da una o più Unità Strutturali. Il contributo concedibile per la UMI è pari alla somma dei contributi delle singole Unità Strutturali determinato con una analisi del danno e della

7 vulnerabilità degli edifici eseguita con il supporto delle scheda progetto. Sono definiti 4 livelli di contributo unitario corrispondenti a combinazioni delle condizioni di danno e vulnerabilità degli edifici : L0 = 700 /mq, L1 = 1000 /mq, L2=1200 /mq, L3=1270 /mq. Il costo massimo L3 coincide con il contributo massimo individuato per la ricostruzione dell edilizia agevolata rapportata all anno Definizione e Identificazione : Aggregato, Umi, Unità Strutturale L isolato è delimitato da strade, spazi pubblici e/o privati comunque percorribili che può avere dimensioni rilevanti ed è individuabile con i codici identificativi attribuiti dal DPC. Nelle figure 6, 7 è riportata l individuazione delle unità strutturali di una UMI comprendente tre US aventi tipologia costruttiva differente. US 1 : edificio in cemento armato con forma a C, irregolare in pianta, realizzata negli anni 70 con sviluppo su otto livelli; US 2 edificio in muratura, ritenuta di interesse storico, distribuita su quattro livelli e forma planimetrica rettangolare. Le coperture delle due unità strutturali sono a padiglione. US 3 edificio a struttura mista con prevalenza in cemento armato e tamponature in muratura con tre livelli e profilo curvo. Fig. 6 - Planimetria catastale con individuazione della UMI e delle US Fig. 7 - Ortofoto dell aggregato e individuazione della UMI e delle US Fig 1 - Esempio di individuazione di isolato su base catastale Fig 2 - Esempio di individuazione Isolato su CTR Può costituirsi come aggregato unico ovvero può essere suddiviso in più aggregati quando sono presenti giunti e connessioni deboli tra gli edifici. Nel caso di aggregati particolarmente complessi e di dimensioni elevate è possibile effettuare la divisione in UMI che saranno oggetto di intervento unitario nel rispetto di una corretta modellazione degli aspetti di interazione strutturale tra le parti stralciate e quelle poste in adiacenza. Nella figura 5 sono indicate alcune configurazioni che illustrano, in modo sintetico, il percorso di accrescimento e di trasformazione degli aggregati urbani. Fig. 3 Individuazione definitiva dell aggregato Fig 4 Identificazione definitiva delle Porzioni di Aggregato (US) O A O na O na I na O US ammorsate US non ammorsate US ammorsate Fig. 5 - EVOLUZIONE : O = originario, A = Ammorsato, I = Indipendente, na = non ammorsato Indice di danno Per la valutazione del danno è stata confermata l impostazione della scheda AeDES, utilizzata nella fase dell emergenza per determinare gli esiti di agibilità. Partendo dai tre livelli in essa contenuti il livello di danno è stato graduato sui 5 livelli della scala Ems 98 (D1= danno lieve, D2=danno moderato, D3=danno medio, D4=danno grave, D5=danno gravissimo prossimo al crollo e crollo) attraverso una media pesata e normalizzata rispetto al danno massimo delle componenti strutturali, del livello di danno previsto e della sua estensione. 2.2 Vulnerabilità Per gli edifici in muratura il progettista, con il supporto della scheda progetto, individua gli indicatori di vulnerabilità relativi a strutture verticali, orizzontali, di copertura, alla distanza tra le pareti, alla presenza di piani sfalsati, al collegamento degli elementi secondari alla struttura, alla posizione e alla regolarità dell unità strutturale. Tali elementi sono stati messi in relazione all analisi preliminare di vulnerabilità di primo livello determinata con i dati contenuti nelle proposte di intervento e rilevati con la tabella tipologie costruttive della scheda AeDES. I quattro indicatori sintetici previsti nel primo livello sono : 1) qualità della muratura, 2) presenza di collegamenti di piano, 3) tipologia

8 degli orizzontamenti e 4) tipologia della copertura. Le tipologie costruttive più ricorrenti sono state individuate utilizzando una classificazione con quattro codici. Per ciascun indicatore è stato ipotizzato un codice con due valori corrispondente ad elementi costruttivi non efficaci (1) e efficaci (2) nei confronti della risposta sismica. Secondo tale analisi sono risultate prevalenti le tipologie costruttive 1111 (circa 28%) e 1112 (circa 23%), corrispondenti ad edifici in muratura con muratura scadente, assenza di collegamenti di piano, orizzontamenti deformabili e copertura spingente e non spingente, le tipologie 1121 con orizzontamenti rigidi e 1222 con collegamenti di piano, orizzontamenti rigidi e copertura non spingente. Il confronto con il danneggiamento, rilevato con la stessa tabella, prevista per il rilievo del danno in emergenza e impiegata nel metodo parametrico, ha confermato l elevata vulnerabilità delle classi 1111 e 1112 con presenza di livelli di danno D4 (circa 10%) e D5 (circa 14%) e la buona risposta sismica degli edifici di classe 2222 e 2221 con muratura buona, collegamenti di piano, orizzontamenti rigidi e copertura non spingente. L analisi ha confermato l efficacia di alcune caratteristiche costruttive quali i collegamenti di piano per gli edifici in muratura (catene), gli orizzontamenti rigidi e le coperture non spingenti. Nel modello parametrico il numero degli indicatori è stata ampliato da quattro a nove per migliorare il livello di conoscenza della struttura. Una analisi più accurata e completa dei dati consentirà di individuare le ipotesi per la definizione della strategia di intervento e la scelta delle opere per il recupero degli edifici in relazione al danno provocato dal sisma. Il livello di vulnerabilità, basato sui criteri del modello GNDT-2V, è stato determinato attraverso l attribuzione di un punteggio a ciascun indicatore graduato su tre livelli (alto, medio,basso) come indicato nelle tabelle 1 e 2. Nel modello di vulnerabilità, nel caso della qualità muraria, si richiede la descrizione delle tipologie murarie dei maschi portanti sulla base di pochi parametri valutabili con indagini "a vista" e di stimare la superficie in pianta delle diverse tipologie. 1 Fig. 8 Tipologia costruttiva e livello di danno INDICATORI DI VULNERABILITA qualità della muratura 2 qualità delle connessione della muratura alle angolate ed ai martelli. 3 Presenza di muratura gravante in falso, almeno su un livello, sulle strutture orizzontali per almeno il 10% della superficie in pianta. 4 Elevata distanza tra pareti portanti successive (rapporto massimo interasse/spessore della muratura maggiore di 14) 5 Orizzontamenti : collegamento alle strutture verticali portanti 6 Strutture di copertura : collegamento alle strutture verticali portanti 7 Presenza di impalcati impostati su piani sfalsati con dislivello maggiore di 1/3 dell'altezza di interpiano 8 Carenza di collegamenti fra gli elementi non strutturali e la struttura. 9 Posizione nell'aggregato Livello vulnerabilità Punteggio V3 elevata >40 V2 Media V1 bassa <25 Tabella n.1 livelli di vulnerabilità V3 elevata caotica, sbozzata senza ricorsi e orizzontalità, diatoni,... assente V2 media sbozzata con ricorsi, a spacco, irregolari Fig. 9 Esito di agibilità e livello di danno V1 bassa squadrata, mattoni pieni, con ricorsi, diatoni alternanza regolare V3 V2 V presente assente assente >14 10;<14 < assenti o mal collegati assente, mal collegato/pesante collegamenti poco efficaci collegamenti poco efficaci ben collegati ben collegati si No No assente testata/angolo poco efficaci interno sporgente efficaci interno Totale punteggio massimo Tabella n.2 punteggi di vulnerabilità I parametri richiesti sono : materiale, tipologia, lavorazione, dimensione degli elementi, presenza di ricorsi, listature, presenza di zeppe, consistenza e tipologia della malta, presenza di diatoni o legamenti trasversali, sfalsamento dei giunti verticali, tipologia della sezione e stato di conservazione. Attraverso questi parametri è determinata dalla scheda progetto la tipologia muraria attraverso un procedimento (Podestà,Lemme,Martinelli 2008) che individua gli elementi ritenuti rappresentativi delle classi tipologiche relative alle murature storiche proposte da NTC Correlazione vulnerabilità - danno Sulla base del rilievo del danno sismico è stato possibile correlare il danno alla vulnerabilità degli edifici e individuare, in via preliminare, la capacità alle azioni sismiche degli edifici sulla base della vulnerabilità rilevata con la scheda V

9 progetto. E stata fatta una analisi preliminare che prevede per gli edifici con danno nullo una vulnerabilità bassa (prossima a zero) e una capacità sismica massima comparabile alla azione sismica di progetto mentre per gli edifici crollati o con danno gravissimo (D5) è stata ipotizzata una vulnerabilità elevata e una capacità molto bassa alla azioni sismiche. Nei grafici è indicata la correlazione tra il danno e la vulnerabilità, rilevata in un primo campione di progetti (2013), e il confronto con i dati rilevati dalla proposte di intervento (2010). Fig Correlazione danno - esito agibilità campione centro storico L Aquila progetto P1 Fig correlazione danno vulnerabilità campione centro storico L Aquila P1 Fig Correlazione danno esito agibilità centro storico L Aquila - proposte intervento Fig correlazione danno vulnerabilità centro storico l Aquila proposte intervento Il confronto evidenzia un numero superiore di edifici con danno D5 e una distribuzione più omogenea del danno nel campione Il campione del 2013 evidenzia, inoltre, un numero maggiore di edifici inagibili ai quali non risulta collegato il contributo massimo. Livelli di contributo unitario ( /mq) L0= 610 L1 =990 L2=1100 L3=1270 Tabella n.3 - Livelli di contributo unitario Correlazione danno-vulnerabilità Livello di danno V1 Bassa Muratura Livello di vulnerabilità V2 V3 media elevata D0 danno nullo L0 L0 L1 D1 danno lieve L0 L1 L1 D2 danno moderato L1 L1 L2 D3 danno medio L1 L2 L2 D4 danno grave L2 L2 L3 D5 danno gravissimo L2 L3 L3 Tabella n.4 correlazione danno vulnerabilità Nella tabella 3 per gli edifici in muratura sono indicati i livelli di costo e nella tabella 4 le correlazioni tra i livelli di danno e di vulnerabilità. Per determinare i livelli di costo associabili ai livelli di danno e vulnerabilità è stato stimato il costo per la esecuzione degli interventi ritenuti efficaci e necessari per eliminare le carenze costruttive previste dal metodo parametrico e riparare il danno sismico. Essi sono stati organizzati in sequenze logiche in funzione del livello di danno, della vulnerabilità e del costo. I costi sono stati determinati facendo riferimento a quelli previsti dal tariffario regionale rapportati al mq di superficie ammissibile. n 1 Indicatore di vulnerabilità e interventi consigliati qualità della muratura 2 qualità delle connessione della muratura alle angolate ed ai martelli. 3 Presenza di muratura gravante in falso, almeno su un livello, sulle strutture orizzontali per almeno il 10% della superficie in pianta. 4 Elevata distanza tra pareti portanti successive (rapporto massimo interasse/spessore della muratura maggiore di 14) 5 6 Orizzontamenti : collegamento alle strutture verticali portanti Strutture di copertura : collegamento alle strutture verticali portanti 7 Presenza di impalcati impostati su piani sfalsati con dislivello maggiore di 1/3 dell'altezza di interpiano 8 Carenza di collegamenti fra gli elementi non strutturali e la struttura. 9 Posizione nell'aggregato V3 = elevate V2 = media V1 = bassa Stuccatura profonda Iniezioni di malta idraulica Connessioni trasversali Intonaco rinforzato Cuci scuci Costruzione di nuovi muri Costruzione di nuovi muri in mattoni Collegamenti di piano Rifacimento solaio in legno Cordolo in muratura Rifacimento copertura in legno Solai in legno Collegamenti Vulnerabilità residua o eventuali giunti Tabella n.5 interventi possibili Stuccatura profonda Connessioni trasversali Eventuale cuci scuci Costruzione nuovi muri Costruzione di nuovi muri Collegamenti di piano Cordolo in muratura Solai in legno Collegamenti Vulnerabilità residua o eventuali giunti Stuccatura profonda Catene binate Cordolo in muratura-acciaio Vulnerabilità residua o eventuali giunti Come si può rilevare dal confronto il contributo unitario concedibile è superiore al costo di intervento per tutti i livelli di costo. Nel caso in cui sia presente una maggiorazione media il maggior costo può essere impiegato per intervenire sugli eventuali elementi di pregio Strategia di intervento Per la scelta degli interventi, in particolare per gli aggregati urbani, sono stati individuati tre fattori principali definiti in base al comportamento strutturale. Essi sono: la 1) configurazione in pianta del complesso edilizio,, il 2) livello di danneggiamento, che può dipendere da eventi naturali quali il sisma e/o le condizioni di degrado, e 3) la vulnerabilità sismica, che può dipendere da carenze intrinseche legate alla tipologia costruttiva, alla configurazione planimetrica, all assenza di presidi o alla presenza di errori costruttivi iniziali o causati da interventi successivi di consolidamento Configurazione in pianta Per gli edifici isolati, in particolar modo se compatti e regolari, l esame del comportamento

10 S 6. SA 3 C strutturale è più semplice e dipende dalla organizzazione del sistema strutturale (collegamenti tra le strutture verticali, orizzontamenti e copertura) e dalla presenza o meno di orizzontamenti deformabili e/o rigidi che possono conferire all edificio un comportamento scatolare. Negli aggregati l esame del comportamento sismico d insieme è più complesso e va effettuato tenendo conto delle connessioni tra i singoli edifici e dei meccanismi locali e di quelli che coinvolgono più edifici, quali i meccanismi complanari delle facciate Livello di danneggiamento Il livello di danneggiamento dopo un evento sismico ha fornito sempre la motivazione per intraprendere nelle aree colpite dal terremoto una campagna diffusa di interventi di riparazione del danno e del miglioramento sismico. Di solito la riparazione del danno può assumere il significato di un intervento di miglioramento sismico in quanto l edificio può essere portato ad una condizione migliore di quella precedente l evento. In presenza di un edificio gravemente danneggiato, esclusa la possibilità della demolizione e della successiva ricostruzione, si è di solito in presenza di un contributo maggiore da parte dello Stato e gli interventi strutturali sono previsti nella prospettiva di un adeguamento diffuso. Quando il danno è limitato il contributo statale è minore, e gli interventi di miglioramento devono essere mirati per contenere i costi. Elenco degli interventi possibili Strutture orizzontali Catene singole o binate Collegamenti di piano Irrigidimento orizzontamenti (legno,ferro,volte) Rifacimento solaio in legno Rifacimento solai in acciaio Rifacimento solai in c.a. Strutture verticali Regolarizzazione Muratura Sarcitura lesioni Chiusure vuoti,aperture Cuci-scuci Costruzione nuovi muri in mattoni (spessore medio 60 cm) Realizzazione giunti Consolidamento piattabande Spostamento cassette gas Rinforzo Stuccatura profonda Iniezioni malta idraulica Connessioni trasversali Intonaco rinforzato Copertura Irrigidimento copertura + cordolo in acciaio Irrigidimento copertura + cordolo in muratura Copertura in acciaio Copertura in legno Collegamento di elementi secondari alla struttura portante Totale Finiture Impianti Totale con finiture e impianti D0 D1 V1 V2 L D1 D2 V2 D2 D3 V2 D2 D3 V3 D3 D4 V2 D4 D5 V1 D4 D5 V3 L1 L1 L2 L2 L2 L Tabella n.6 sequenze di intervento Fig. 14 Aggregato urbano nel centro storico di L Aquila Fig. 16 (a) degrado Fig. 15 Individuazione delle UMI Fig. 17 (b) danno moderato - D2 Fig. 18 (c) danno molto grave - D La vulnerabilità sismica La vulnerabilità sismica, intesa come la sommatoria delle carenze costruttive che possono influenzare la risposta sismica di un complesso edilizio, sia esso isolato che in aggregato, dipende da diversi fattori che sono: - la configurazione planimetrica e altimetrica associata a meccanismi di collasso influenzati dallo sviluppo in pianta e in altezza. - - i materiali e le tecniche costruttive che possono favorire l attivazione di meccanismi di danneggiamento e dipendono direttamente dagli elementi costitutivi gli elementi strutturali. l assenza di collegamenti tra gli elementi strutturali orizzontali e verticali, il rispetto delle regole dell arte e la presenza di errori costruttivi Fig. 19 Regolarità in pianta e in elevazione Fig. 20 Regolarità in elevazione Dall esame di questi parametri sono stati individuati alcuni criteri generali per la scelta degli interventi di miglioramento sismico e gli edifici sono stati suddivisi in macrotipologie a cui corrisponde una strategia generale di intervento che può essere calibrata sul singolo caso in base ad un esame più approfondito dagli elementi tipologici. Sono individuate quattro macrotipologie, corrispondenti a strategie di intervento, che tengono conto della deformabilità degli orizzontamenti e della regolarità in pianta e in elevazione dei complessi edilizi.

11 A1 - Edifici regolari in pianta e in elevazione con orizzontamenti deformabili e muratura di buona o cattiva qualità. Appartengono a questa macrotipologia gli edifici isolati o gli aggregati edilizi compatti e caratterizzati da una regolarità in pianta (edifici a blocco, a schiera corta). In questo caso la strategia di intervento è condizionata dal livello di danneggiamento post-evento e la presenza della regolarità in pianta potrebbe favorire la trasformazione dei solai da deformabili a rigidi e la cattiva qualità della muratura potrebbe richiedere un intervento di consolidamento diffuso. In presenza di un livello di danno grave e/o di una muratura di buona qualità è possibile prevedere il consolidamento sia delle murature che degli orizzontamenti trasformandoli da deformabili a rigidi conferendo all edificio un comportamento scatolare. In presenza di un danneggiamento lieve è possibile prevedere soltanto l irrigidimento degli orizzontamenti. Si sconsiglia tale intervento quando la muratura è scadente perché verrebbe conferito un comportamento scatolare all edificio con prevalenza dei meccanismi di taglio in presenza di una muratura non idonea a resistere a tali azioni e l intervento dovrebbe essere integrato con un rinforzo delle strutture verticali. È determinante, inoltre, la qualità e la quantità dei collegamenti tra gli elementi strutturali orizzontali e verticali e nel caso di collegamenti insufficienti, questi vanno previsti in modo diffuso. In presenza di una massa muraria insufficiente vanno previsti interventi di consolidamento e regolarizzazione del tessuto con esecuzione di nuove pareti, rinforzo delle aperture e chiusura dei vuoti superflui. A2 - Edifici non regolari in pianta e/o in elevazione con orizzontamenti deformabili in presenza di muratura di buona o cattiva qualità. La tipologia è caratteristica degli edifici inseriti negli aggregati dei centri storici con configurazione irregolare in pianta e/o in elevazione. La presenza di solai rigidi può produrre deformazioni nel piano dell edificio con conseguente aumento del danneggiamento e deformazione delle cellule murarie. Indipendentemente dal livello di danno e dalla qualità della muratura, si consiglia di prevedere sempre solai deformabili e graduare l intervento sulle murature in funzione delle effettive necessità. Si dovrà, prioritariamente, prevedere il controllo dei meccanismi fuori del piano ai vari livelli e in copertura e, successivamente, il consolidamento della muratura. Per questi edifici si consiglia di ottenere un comportamento scatolare attraverso l inserimento di catene o collegamenti in acciaio, evitando l irrigidimento degli orizzontamenti; nel caso di massa muraria insufficiente vanno previsti interventi di regolarizzazione del tessuto con l inserimento di nuove pareti, il rinforzo delle aperture, la chiusura dei vuoti e il consolidamento della muratura. A3 - Edifici regolari in pianta con orizzontamenti rigidi e muratura di buona o cattiva qualità. Appartengono a questa tipologia gli edifici eseguiti negli ultimi anni o che hanno subito interventi di consolidamento con le tecniche in uso negli anni 80 e 90 caratterizzate dall uso del cemento armato e da irrigidimenti parziali. In questi casi la vulnerabilità è bassa, il danneggiamento è limitato e l intervento dovrà essere rivolto a correggere gli errori costruttivi e la riparazione del danno. In presenza di muratura di cattiva qualità occorre prevederne il consolidamento. A4 - Edifici non regolari in pianta con orizzontamenti rigidi e muratura di buona o cattiva qualità. In questa tipologia rientrano gli edifici aventi caratteristiche costruttive differenti che hanno subito interventi di irrigidimento negli ultimi anni e che possono essere inseriti anche in aggregati urbani con edifici adiacenti e orizzontamenti deformabili. La presenza contemporanea della irregolarità in pianta e dei solai rigidi costituisce una condizione strutturale sfavorevole di difficile controllo. Tenuto conto che risulta difficoltoso intervenire sugli orizzontamenti rigidi diventa necessario elevare la resistenza delle murature, migliorare la qualità dei collegamenti di piano e valutare la possibilità di regolarizzare la tessitura muraria anche mediante la esecuzione di nuovi muri e di giunti. 4 - Scelta degli interventi e correlazione con il danno e la vulnerabilità Per quanto riguarda la scelta degli interventi sono state individuate alcune sequenze predefinite applicabili alle diverse tipologie costruttive, che consentono di definire il migliore rapporto costobenefici in termini di riduzione della vulnerabilità sismica. Sono stati selezionati gli interventi possibili per i quali è stata fatta una analisi di

12 costo basandosi sui prezzi delle lavorazioni ricavate dal tariffario regionale suddividendoli in interventi sulle strutture orizzontali, sulle strutture verticali e in copertura. Le sequenze di intervento sono state calibrate sul livello vulnerabilità e danno e corrispondono ai quattro livelli di costo previsti dal modello parametrico basandosi sulle indicazioni riportate nella tabella n.6. Livello di costo L0 = 700 euro /m1 : corrisponde alla ricostruzione leggera ed è adottabile per gli edifici danneggiati in modo lieve, con vulnerabilità bassa caratterizzati da una muratura di buona qualità, con solai deformabili o rigidi e una copertura leggera non spingente. Oltre alla riparazione del danno si prevede l inserimento dei collegamenti di piano nel caso di solai deformabili, la realizzazione di un cordolo o di un cerchiaggio di sommità, il consolidamento delle piattabande e l eventuale regolarizzazione del tessuto murario. Livelli di costo medio L1 = 1000 e L2=1100 : corrisponde alla riparazione con miglioramento sismico applicabile agli edifici che differiscono dai primi per il livello del danneggiamento compreso tra lieve, moderato e medio e vulnerabilità variabile da bassa ad elevata come indicato nella tabella della correlazione dannovulnerabilità. Sono previsti interventi di riparazione consistenti in operazioni di cuci scuci, nella chiusura di aperture o di nicchie, e il consolidamento delle piattabande e delle murature. Anche in questo caso l inserimento di catene o la realizzazione dei collegamenti di piano e gli interventi in copertura sono necessari per contrastare i modi di danno locale. Le sequenze 2 e 3 prevedono un costo maggiore che corrisponde ai livelli di costo L1=1000 euro/mq e L2=1100 euro/mq della ricostruzione pesante. Livello di costo massimo L3=1270 /mq : corrisponde agli edifici danneggiati in modo grave con vulnerabilità elevata, con muratura di scadente qualità, con numerose carenze costruttive, assenza di collegamenti di piano e copertura spingente. Corrisponde alle classi strutturali 1111 e 1112 maggiormente danneggiate e presenti in circa il 51% (28% classe 1111 e 23% classe %) degli aggregati del centro storico di L Aquila. La sequenza prevede la esecuzione di interventi di regolarizzazione del tessuto murario, il consolidamento delle murature, che può essere realizzato con differenti tecnologie (collegamenti trasversali e iniezioni, cuciture armate attive, materiali compositi,..), la realizzazione dei collegamenti di piano e interventi in copertura (cordolo, sostituzione elementi spingenti, ). Il costo della sequenza tre è elevato e per esigenze di tutela e conservazione del patrimonio edilizio si procederà sempre a consolidare l esistente e si ricorrerà alla demolizione soltanto nei casi di edifici di scarso pregio architettonico non facenti parte del tessuto storico. Le quattro sequenze sono state esaminate per avere un indicazione generale dell efficacia degli interventi di miglioramento sismico ed è stato valutato il livello di vulnerabilità di un edificio virtuale prima e dopo l intervento esaminando per ciascuna sequenza la variazione della vulnerabilità e il relativo costo dopo la esecuzione di ciascun intervento. Nei grafici, sull asse orizzontale, è riportato l ordine di esecuzione degli interventi ed in ordinata il costo, e il livello di vulnerabilità. In ciascun grafico la prima linea orizzontale corrisponde al valore massimo della vulnerabilità e la seconda linea orizzontale al livello di costo massimo. Dall esame dei grafici e dal loro confronto si evidenzia come sia possibile ridurre notevolmente la vulnerabilità e raggiungere il livello di sicurezza previsto dalla normativa per la ricostruzione e fare alcune considerazioni di carattere generale utili per la progettazione degli interventi. Fig. n.21 Sequenza n.1 Livello di danno D1-vulnerabilità V1 e Costo L0 Fig. n.22 Sequenza n.2 Livello di danno D2-vulnerabilità V2 e Costo L1 La variazione della vulnerabilità complessiva risulta essere minore di quella dei singoli

13 interventi in quanto alcune lavorazioni intervengono su più parametri del modello di verifica. Sono stati individuati e selezionati gli interventi che hanno un costo elevato e determinano una riduzione paragonabile a quella degli interventi che hanno un costo minore consigliati per gli edifici con livello di costo L0 Fig. n.23 Sequenza n.3 Livello di danno D3-D4-vulnerabilità V2 e Costo L2 Gli interventi sugli orizzontamenti e di regolarizzazione della maglia muraria contribuiscono in modo significativo alla riduzione della vulnerabilità con costi contenuti Gli interventi di rinforzo e miglioramento delle proprietà meccaniche delle murature hanno costi elevati con una riduzione limitata della vulnerabilità, se eseguiti in sequenza con altri interventi, e possono essere eseguiti per edifici con livelli di costo L1 e L2. Fig. n..24 Sequenza n.4 Livello di danno D4-D5-vulnerabilità V3 e Costo L3 5 - Maggiorazione per edifici di interesse paesaggistico, pregio e vincolo diretto Per gli edifici di pregio sono state previste maggiorazioni del contributo pari al 60% e del 100% per gli edifici con vincolo diretto e interesse paesaggistico. D intesa tra il comune di L Aquila e la Soprintendenza d Abruzzo sono stati individuati e valutati alcuni indicatori da cui è possibile rilevare l entità delle maggiorazioni da applicare agli edifici del comune di L Aquila (vincolo diretto e interesse paesaggistico per la zona A del PRG del centro storico del capoluogo, pregio e vincolo diretto per il resto del territorio comunale). La valutazione parametrica prevede che ad ogni indicatore sia assegnato un coefficiente che, associato ad una unità di misura, concorre insieme agli altri a un incremento del contributo base, da finalizzare al recupero e alla tutela di quei particolari caratteri. Nel caso dell interesse paesaggistico gli indicatori previsti per il nucleo storico della città di L Aquila sono : a) rilevanza relativa agli aspetti percettivi : facciate, intonaci (da recuperare o da reintegrare), paramenti esterni pregiati, decorazioni pittoriche. elementi in rilievo in legno/stucco/pietra/ferro, b) posizione rispetto allo spazio pubblico; c) elementi decorativi e/o monumentali quali imbotti in pietra, balconi sporgenti in pietra con mensole e/o ringhiera in pietra/ferro/ghisa, cornicioni, in stucco/legno/laterizio e serramenti originari in legno/ferro, pavimentazioni tradizionali e/o elementi di arredo, d) apparati decorativi di interesse storico artistico quali affreschi, dipinti, stucchi, d) interazione con lo spazio pubblico come la presenza di un cortile aperto su spazio pubblico, presenza di portici e/o loggiati, scaloni e androni monumentali, manto di copertura in coppi antichi, configurazione morfologica caratterizzante lo spazio urbano e) rilevanza rispetto alla cultura materiale tradizionale per quanto attiene tipologia e morfologia originarie e le tecniche costruttive con materiali originari; f) rilevanza rispetto all epoca di costruzione. Sinteticamente a ciascuna tipologia di edificio è possibile associare un indicatore che tiene conto del livello di danno, vulnerabilità, costo e pregio storico artistico. Indicatore Intervallo D Danno Variabile tra D0 nullo e D5 gravissimo crollo V Vulnerabilità Variabile tra V1 bassa a V3 elevata L Livello di costo Variabile tra L0=700 euro/mq a L3=1270 euro/mq I Ip indicatore di pregio Variabile tra 0% e 60% Ii indicatore Variabile tra 0% e 100% interesse paesaggistico Iv indicatore di Variabile tra 0% e 100% Vincolo diretto ISA Indicatore Storico CSA/Lm con : Artistico CSA = costo per il restauro dei Beni Storico artistici al mq di superficie ammissibile a contributo del bene contenitore Lm = livello di costo maggiorato per l interesse culturale Tabella n.7 Indicatori

14 La vulnerabilità complessiva risulta essere influenzata anche da questi indicatori che possono essere considerati come correttivi della vulnerabilità dell edificio determinata con il modello parametrico. Il campione esaminato (40 UMI e 74 US) non consente di stimare in modo significativo l influenza degli indicatori di pregio sulla vulnerabilità che potrà essere valutata a valle dell analisi dei dati dell intero centro storico. Inoltre occorre evidenziare che per tali edifici gli interventi dovranno garantire la conservazione dell architettura in tutte le sue declinazioni, in particolare valutando l eventuale interferenza con gli apparati decorativi, in modo che si integrino con la struttura esistente senza trasformarla radicalmente, che rispettino la concezione e le tecniche originarie della struttura, nonché le trasformazioni significative avvenute nel corso della storia del manufatto. Pertanto sono stati ritenuti non ammissibili per la riparazione degli edifici gli interventi di seguito riportati, in quanto ritenuti invasivi, non reversibili, non rispettosi delle tecniche e della concezione originaria della struttura, rigidi rispetto alla risposta sismica, come è stato evidenziato laddove sono stati utilizzati per il restauro e recupero delle murature storiche: Strutture verticali : Posa in opera di intonaco cementizio armato con rete elettrosaldata in acciaio sulle pareti verticali, esecuzione di perforazioni armate con barre di acciaio ancorate con iniezioni di cemento, consolidamento delle murature con malta cementizia. Strutture orizzontali : Consolidamento delle strutture voltate con cappe in calcestruzzo armato con rete elettrosaldata, esecuzione di orizzontamenti in cemento armato e di solette molto rigide, cordoli in breccia in cemento armato. Interventi in copertura : Esecuzione di cordoli in calcestruzzo armato di elevato spessore, Strutture portanti in cemento armato, irrigidimenti localizzati con elementi in cemento armato. 6 Analisi dei risultati dell applicazione del modello parametrico L applicazione del Modello Parametrico è iniziata a gennaio 2013 e di seguito si riportano i risultati di un primo campione di 40 UMI del centro storico di L Aquila corrispondente a 74 unità strutturali pari a circa il 15% del totale. La distribuzione del danno evidenzia la prevalenza di edifici con danni tra D3-D4 e D5 e livello di vulnerabilità V3. Per il campione si ha una prevalenza di edifici con esito E (inagibili) pari al 95% e una distribuzione dei livelli di costo con prevalenza livello L3 (69%). La maggiorazione media è del 54.3% distinta 10% per gli edifici di pregio, 54.6% per quelli di interesse paesaggistico e 83,4% per quelli con vincolo diretto. La correlazione tra il livello di costo e l esito di agibilità evidenzia la presenza di livelli di costo inferiori al livello di costo massimo per gli edifici inagibili (circa 30%). La correlazione tra il livello di costo e il danno mostra che gli edifici con livello di danno D3 (medio grave) hanno, in molti casi, un livello di costo inferiore al livello massimo mentre per i livelli di danno D4 e D5 si ha prevalenza del livello di costo L3. Tale differenza dipende, in modo sostanziale, dalla vulnerabilità che necessariamente interviene nel modello parametrico per determinare il livello di costo. La figura 32 evidenzia un costo medio per ciascuna tipologia di edifici inferiore al costo massimo. Fig correlazine esito di agibilità e livello di costo Fig. n.27 Esiti di agibilità Fig. n.29 Maggiorazione media 7 Diagrammi a blocchi Fig correlazione livello di danno e esito di agibilità Fig. n.28 Contributo per livelli di costo Fig. n.30 Confronto tra il costo medio per tipologia di edifici e il costo massimo Nelle figure seguenti è riportato il diagramma a blocchi che illustra l iter procedurale del progetto parte prima e parte seconda fino all inizio dei lavori e il calcolo del contributo con il modello parametrico.

15 CONTRIBUTO BASE (art.3) PROGETTO ESECUTIVO - PARTE PRIMA = somma contributi + spese tecniche + IVA = base singole UMI 1. Esiti e Livelli di contributo contributo base sottoesiti base ( /mq) maggiorazioni UMI = f (D, V, Sup. DCD 27/2010) = A-B-C-E0 L0= x SUP (art.5) E1 L1 =990 a) edifici pregio max 60% CALCOLO CONTRIBUTO BASE E2 L2=1100 E3 L3=1270 Tabella 1 - Livelli massimi del contributo base b) edifici con vincolo diretto max 100% c) edifici di particolare interesse paesaggistico max 100% CONTRIBUTO BASE PROVVISORIO a) edifici soggetti ad amplificazione CONTENUTI TIPO "A" PROGETTO ESECUTIVO - PARTE SECONDA scheda progetto esecutivo parte seconda con calcolo del buono contributo concedibile; computo metrico e calcolo parcelle definitive; verifiche sismiche; elaborati, verifiche e relazioni di progetto; piani di sicurezza; piano di cantierizzazione capitolati, elenco prezzi, eventuali analisi nuovi prezzi, piano manutenzione, valutazione energetica CLASSIFICAZIONE DEGLI INTERVENTI E LAVORAZIONI A interventi strutturali e finiture e impianti connessi: interventi necessari alla riparazione del danno e a conseguire un miglioramento sismico della costruzione nel suo complesso, a ridurre il rischio di caduta di elementi non strutturali pesanti, a migliorare le condizioni di sicurezza di parti strutturali critiche, a ripristinare la funzionalità impiantistica e a garantire il miglioramento energetico secondo le norme vigenti TIPO "B" B interventi per le finiture e gli impianti non connessi agli interventi strutturali vedi tabella Allegato 1 da 0% (per S o Fa <= 1,2) al 10% (per S o Fa = 2,0 Fig. n.34 Diagramma a blocchi modello parametrico 8 Conclusioni Il modello parametrico prevede la determinazione del contributo sulla base delle caratteristiche costruttive e di pregio degli edifici in modo oggettivo. L iter per l approvazione dei progetti è veloce, è possibile la programmazione degli interventi nel tempo inoltre l impiego della scheda progetto favorisce il controllo e il monitoraggio del procedimento in tempo reale. Esso rappresenta un riferimento valido per la ricostruzione di centri storici danneggiati da eventi sismici e con opportuni accorgimenti e adattamenti alle varie realtà regionali potrebbe diventare uno standard di riferimento nazionale. Le analisi eseguite su un primo campione di edifici hanno evidenziato la stretta correlazione il livello di costo, il danno e la vulnerabilità che interviene nel modello parametrico. PRESENTAZIONE AL COMUNE PROGETTO ESECUTIVO - PARTE PRIMA PROCEDURE PROGETTO ESECUTIVO PARTE PRIMA CONTENUTI CONTRIBUTO CONCEDIBILE 1. Il contributo concedibile è pari al minore valore tra il contributo massimo provvisorio e il costo derivante dal computo metrico del progetto esecutivo comprendente la riparazione del danno, il = miglioramento sismico, l adeguamento energetico, le finiture e gli impianti connessi alle parti comuni e gli interventi sulle singole unità immobiliari che competono allo stesso edificio, oltre IVA e spese tecniche. Fig. n36 Progetto esecutivo parte seconda Riferimenti Bibliografici. DPCM 4 Febbraio Decreto n.1 Ufficio Speciale Ricostruzione L Aquila, Intesa per gli edifici di interesse paesagistico per il centro storico di L Aquila ai sensi della OPCM 3996 tra comune di L Aquila e Direzione Regionale Mibac, Comune di L Aquila, Piano di Ricostruzione, Linee Guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale approvate dal Consiglio Superiore dei Lavori Ppubblici nell Assemblea Generale del 23 luglio 2010, prot. n. 92, NTC - D.M. 14 gennaio 2008;. OPCM 3790/2009. GNDT, scheda per la valutazione della vulnerablità degli edifici in muratura. Lemme A., Podestà S., Martinelli A. indicazioni per la valutazione della qualità muraria da Sisma Molise 2002, dall emergenza alla ricostruzione, edifici in muratura, DEI E. Curti, Lemme A., Podestà A., A.Martinelli, indicazioni per la valutazione della qualità muraria, Anidis GNDT, SS, manuale tecnico per la compilazione della scheda di agibilità AeDES, 2001,. Comune L Aquila CNR-ITC L Aquila, scheda progetto per la presentazione delle proposte di intervento, 2010 VERIFICA da parte della/e "Commissione pareri" supporto tecnico-amministrativo ai professionisti eventuale richiesta integrazioni scheda progetto esecutivo parte prima con calcolo parametrico del contributo contenente: o valutazione del danno e della vulnerabilità o calcolo superfici o dati soggettivi, oggettivi e catastali dei proprietari o dimostrazione del particolare interesse paesaggistico o pregio del singolo edificio, su base parametrica ove ricorrano i casi o calcolo del buono contributo provvisorio relazione tecnico-illustrativa elaborati di rilievo documentazione fotografica programma delle indagini sulle strutture e sui terreni; relazione geologica relazione storica ove ricorrano le condizioni; AUTORIZZAZIONE APPROVAZIONE per la redazione del PROGETTO ESECUTIVO - Parte seconda pagamento spese tecniche maturate, sondaggi e prove Fig. n.35 Progetto parte prima

16 6.3

17 6.3 DECRETO LEGGE 22 GIUGNO 2012, N.83 MISURE URGENTI PER LA CHIUSURA DELLA GESTIONE DELL EMERGENZA DETERMINATASI NELLA REGIONE ABRUZZO A SEGUITO DEL SISMA DEL 6 APRILE 2009, NONCHÉ PER LA RICOSTRUZIONE, LO SVILUPPO E IL RILANCIO DEI TERRITORI INTERESSATI Art. 67-bis (Chiusura dello stato di emergenza) 1. -Lo stato di emergenza dichiarato con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 6 aprile 2009 a causa degli eventi sismici che hanno interessato la provincia di L Aquila e gli altri comuni della regione Abruzzo il giorno 6 aprile 2009, già prorogato con decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri in data 17 dicembre 2010 e 4 dicembre 2011, cessa il 31 agosto Continuano ad operare sino alla data del 15 settembre 2012, al solo fine di consentire il passaggio delle consegne alle amministrazioni competenti in via ordinaria, il Commissario delegato per la ricostruzione, tutti gli uffici, le strutture, le commissioni e qualsiasi altro organismo costituito o comunque posto a supporto del Commissario delegato. 3. In ragione della necessità di procedere celermente nelle azioni di sostegno alla ricostruzione dei territori, nonché di assicurare senza soluzione di continuità l assistenza alle popolazioni colpite dal sisma, il personale con contratti di lavoro a tempo determinato ocomunque flessibile in servizio presso Comuni, Province e Regione Abruzzo, assunto sulla base delle Ordinanze del Presidente del Consiglio dei Ministri adottate in attuazione del decreto-legge 28 aprile 2009, n. 39 convertito in legge 24 giugno 2009, n. 77, continua ad operare, fino al 31 dicembre 2012, presso le medesime amministrazioni. Con decreto del Capo del Dipartimento per lo sviluppo delle economie territoriali della Presidenza del Consiglio dei Ministri, il personale non apicale in servizio presso l Ufficio Coordinamento Ricostruzione è provvisoriamente assegnato dal 16 settembre 2012 e fino a tutto il 31 dicembre 2012 agli Enti locali, alla Regione e alle Amministrazioni statali impegnate nella ricostruzione. Agli oneri relativi al personale di cui al presente comma si provvede con le risorse e nei limiti già autorizzati dall ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri n del Il Commissario delegato per la ricostruzione fornisce al Presidente del Consiglio dei Ministri, entro il 15 settembre 2012, una relazione dettagliata sullo stato degli interventi realizzati e in corso di realizzazione, della situazione contabile e una ricognizione del personale ancora impiegato, ad ogni titolo, nella emergenza e nella ricostruzione. Entro i successivi quindici giorni, con Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, sono disciplinati i rapporti derivanti da contratti stipulati dal Commissario delegato per la ricostruzione, dall Ufficio Coordinamento Ricostruzione e da qualsivoglia altro organismo rientrante tra quelli indicati al comma 2.5. Entro il 30 settembre 2012 le residue disponibilità della contabilità speciale intestata al Commissario delegato per la ricostruzione sono versate ai Comuni, alle Province e agli Enti attuatori interessati, in relazione alle attribuzioni di loro competenza per le quote stabilite con Decreto del Ministro dell Economia e delle Finanze, su proposta del Ministro delegato per la Coesione territoriale. Le spese sostenute dalla Regione Abruzzo a valere sulle risorse eventualmente trasferite alla stessa sono escluse dai vincoli del patto di stabilità interno. Con il medesimo decreto, il Ministero dell economia e delle finanze, anche nelle more dell adozione dei provvedimenti attuativi del decreto legislativo 29 dicembre 2011, n. 229, ove compatibili, disciplina le modalità per il monitoraggio finanziario, fisico e procedurale degli interventi di ricostruzione e l invio dei relativi dati al Ministero dell Economia e delle Finanze ai sensi dell art. 13 della legge 31 dicembre 2009, n. 196.

18 6.3 Art. 67-ter (Gestione ordinaria della ricostruzione) 1. - A decorrere dal 16 settembre 2012, la ricostruzione e ogni intervento necessario per favorire e garantire il ritorno alle normali condizioni di vita nelle aree colpite dal sisma del 6 aprile 2009, sono gestiti sulla base del riparto di competenze previsto dagli articoli 114 e seguenti della Costituzione, in maniera da assicurare prioritariamente il completo rientro a casa degli aventi diritto, il ripristino delle funzioni e dei servizi pubblici, l attrattività e lo sviluppo economico-sociale dei territori interessati, con particolare riguardo al centro storico monumentale della Città di l Aquila. 2. Per tali fini e per contemperare gli interessi delle popolazioni colpite dal sisma con l interesse al corretto utilizzo delle risorse pubbliche, in considerazione della particolare configurazione del territorio, sono previsti due Uffici speciali per la ricostruzione, uno competente sulla Città di L Aquila, l altro sui restanti comuni del cratere. Tali Uffici assicurano la promozione e l assistenza tecnica della qualità della ricostruzione pubblica e privata, effettuano il monitoraggio finanziario e attuativo, effettuano il monitoraggio degli interventi e curano la relativa trasmissione dei dati al Ministero dell Economia e delle Finanze ai sensi dell art. 13 della Legge 31 dicembre, 2009, n. 196, garantendo gli standard informativi definiti dal decreto ministeriale di cui all art 1 comma 6, nonché assicurano sui propri siti istituzionali un'informazione trasparente sull'utilizzo dei fondi, garantiscono adeguati standard informativi, eseguono il controllo dei processi di ricostruzione e sviluppo dei territori, con particolare riferimento ai profili della coerenza e conformità urbanistica ed edilizia e della congruità tecnica ed economica. Gli uffici curano, altresì, l istruttoria finalizzata all esame delle richieste di contributo per la ricostruzione degli immobili privati, anche mediante l utilizzo di una Commissione pareri alla quale partecipano i diversi soggetti pubblici coinvolti nel procedimento amministrativo L Ufficio speciale per i comuni del cratere costituito dai Comuni interessati, ai sensi dell articolo 30, commi 3 e 4, del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, previa Intesa tra il Ministro delegato per la coesione territoriale, il Ministro dell economia e delle finanze, il Presidente della Regione Abruzzo, i Presidenti delle province di L Aquila, Pescara e Teramo e un Coordinatore individuato dai 56 comuni del cratere, coordina gli stessi comuni ovvero loro unioni. L Ufficio speciale per la Città di L Aquila è costituito dal Comune, previa Intesa con il Ministro delegato per la coesione territoriale, il Ministro dell economia e delle finanze, il Presidente della Regione Abruzzo e il Presidente della Provincia di L Aquila. Nell ambito delle citate Intese, da concludere entro 15 giorni dall entrata in vigore del presente decreto, sono determinati l organizzazione, la struttura, la durata, i rapporti con i livelli istituzionali centrali, regionali e locali, i particolari requisiti e le modalità di selezione dei titolari, la dotazione di risorse strumentali ed umane degli Uffici speciali, nel limite massimo di 50 unità, di cui al massimo 25 a tempo determinato, per ciascun Ufficio. 4. Il Dipartimento per lo sviluppo delle economie territoriali della Presidenza del Consiglio dei Ministri coordina le Amministrazioni centrali interessate nei processi di ricostruzione e sviluppo al fine di indirizzare e dare impulso, d intesa con Regione Abruzzo ed Enti locali,agli Uffici speciali di cui al presente articolo, in partenariato con le associazioni e le organizzazioni di categoria presenti sul territorio Al fine di fronteggiare la ricostruzione conseguente agli eventi sismici verificatisi nella Regione Abruzzo il giorno 6 aprile 2009, il Comune di l Aquila e i Comuni del cratere sono autorizzati, in deroga a quanto previsto dall articolo 76, commi 4 e 7, del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito in legge, con modificazioni, dall articolo 1, comma 1, della legge 6 agosto 2008, n. 133, ad assumere a tempo indeterminato complessive 200 unità di personale, previo esperimento di procedure selettive pubbliche, di cui fino a 128 unità assegnate al Comune di l Aquila e fino a 72 unità assegnate agli altri Comuni del cratere. In considerazione delle suddette assegnazioni di

19 6.3 personale è incrementata nella misura corrispondente la pianta organica delle amministrazioni interessate Al fine di fronteggiare la ricostruzione conseguente agli eventi sismici verificatisi nella Regione Abruzzo il giorno 6 aprile 2009, il Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti è autorizzato, in deroga a quanto previsto dall articolo 76, commi 4 e 7, del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito in legge, con modificazioni, dall articolo 1, comma 1, della legge 6 agosto 2008, n. 133, ad assumere a tempo indeterminato complessive 100 unità di personale, previo esperimento di procedure selettive pubbliche. Tale personale è assegnato fino a 50 unità agli Uffici speciali di cui al comma 3, fino a 40 unità assegnate alle Province interessate, fino a 10 unità assegnate alla Regione Abruzzo. Alla cessazione delle esigenze della ricostruzione e sviluppo del territorio coinvolto nel sisma del 6 aprile 2009, tale personale torna all Amministrazione per finalità connesse calamità e ricostruzione, secondo quanto disposto con apposito regolamento ai sensi dell art. 17, comma 4-bis, della legge 23 agosto 1988, n In considerazione delle suddette assegnazioni di personale è incrementata nella misura corrispondente la pianta organica delle amministrazioni interessate Le procedure concorsuali di cui al comma 5 e 6 sono bandite e gestite dalla Commissione per l attuazione del progetto di Riqualificazione delle Pubbliche Amministrazioni di cui al decreto interministeriale del 25 luglio 1994, su delega delle Amministrazioni interessate. La Commissione giudicatrice sarà designata dal Presidente del Consiglio dei Ministri Nell ambito delle Intese di cui al comma 3 del presente articolo sono definite, sentito il Ministro della Funzione pubblica, le categorie e i profili professionali dei contingenti di personale di cui al comma 5 e 6, i requisiti per l ammissione alle procedure concorsuali, la possibilità di una quota di riserva in misura non superiore al 50 per cento dei posti banditi, a favore del personale che abbia maturato un esperienza professionale di almeno un anno, nell ambito dei processi di ricostruzione, presso la Regione, le strutture commissariali, le province interessate, il comune di l Aquila e i comuni del cratere a seguito di formale contratto di lavoro, nonché le modalità di assegnazione del personale agli enti di cui al comma 5. Gli uffici periferici delle amministrazioni centrali operanti sul territorio della regione Abruzzo interessati ai processi di ricostruzione, sono potenziati attraverso il trasferimento, a domanda, del personale in servizio, nei medesimi ruoli, presso altre regioni qualunque sia il tempo trascorso dall assunzione in servizio nella sede dalla quale provengono, senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica Nell ottica del contenimento dei costi per le attività di selezione del personale, le Amministrazioni Pubbliche previste all art. 1, comma 2, della Legge n. 165 del 2001 potranno prevedere nei bandi di concorso una quota di iscrizione non superiore al valore dell imposta di bollo pari ad 14,62. Art.67-quater (Criteri e modalità della ricostruzione) 1. - Nella ricostruzione i Comuni perseguono i seguenti obiettivi: a) Il rientro della popolazione nelle abitazioni attraverso la ricostruzione e il recupero, con miglioramento sismico, di edifici pubblici o di uso pubblico, con priorità per gli edifici strategici, e degli edifici privati residenziali, con priorità per quelli destinati ad abitazione principale, in uno con le opere di urbanizzazione primaria e secondaria, distrutti o danneggiati dal sisma; b) L attrattività della residenza attraverso la promozione e la riqualificazione dell abitato, in funzione anche della densità, qualità e complementarietà dei servizi di prossimità e dei servizi pubblici su scala urbana, nonché della più generale qualità ambientale, attraverso interventi di ricostruzione che assicurino, anche mediante premialità edilizie e comunque l attribuzione del

20 6.3 carattere di priorità e l individuazione di particolari modalità di esame e di approvazione dei relativi progetti: 1) un elevato livello di qualità, in termini di vivibilità, salubrità, sicurezza nonché di sostenibilità ambientale ed energetica del tessuto urbano; 2) l utilizzo di moderni materiali da costruzione e di avanzate tecnologie edilizie, anche per garantire il miglioramento sismico ed il risparmio energetico; 3) l utilizzo di moderne soluzioni architettoniche e ingegneristiche in fase di modifica degli spazi interni degli edifici; 4) l ampliamento degli spazi pubblici nei centri storici, la riorganizzazione delle reti infrastrutturali, anche in forma digitale attraverso l uso della banda larga, il controllo del sistema delle acque finalizzato alla riduzione dei consumi idrici, la razionalizzazione del sistema di smaltimento dei rifiuti.c) La ripresa socio-economica del territorio di riferimento. 2. Gli obiettivi di cui al comma 1 si attuano mediante:a) interventi singoli o in forma associata da parte dei privati, aventi ad oggetto uno o più aggregati edilizi;b) programmi integrati nei casi di particolare compromissione dell aggregato urbano che necessiti di interventi unitari. In tal caso il comune, previo consenso dei proprietari degli edifici rientranti nell ambito medesimo, può bandire un procedimento ad evidenza pubblica per l individuazione di un unico soggetto attuatore con compiti di progettazione e realizzazione integrata degli interventi pubblici e privati. In caso di mancato consenso è facoltà del comune procedere all occupazione temporanea degli immobili;c) delega volontaria da parte dei proprietari ai comuni delle fasi della progettazione, esecuzione e gestione dei lavori, previa rinuncia ad ogni contributo o indennizzo loro spettante. La delega è rilasciata mediante scrittura privata autenticata nelle forme di legge. In caso di condomini, la delega è validamente conferita, ed è vincolante per tutti i proprietari costituiti in condominio anche se dissenzienti, purché riguardi almeno i 2/3 dei proprietari di appartamenti destinati a prima abitazione, ovvero i 3/4 dei proprietari delle unità immobiliari a qualunque uso destinate. Al fine di incentivare il ricorso a tale modalità di attuazione, si possono prevedere premialità in favore dei proprietari privati interessati che ne facciano domanda, consistenti nell ampliamento e nella diversificazione delle destinazioni d uso, nonché, in misura non superiore al 30%, di incrementi di superficie utile compatibile con la struttura architettonica e tipo-morfologica dei tessuti storici, privilegiando le soluzioni che non comportino ulteriore consumo di suolo e che comunque garantiscano la riqualificazione urbana degli insediamenti esistenti Le disposizioni dei commi 1 e 2 che non contengono principi fondamentali di cui all art. 117, 3 comma, Cost. hanno efficacia fino all entrata in vigore della competente normativa regionale Per l esecuzione degli interventi unitari in forma associata sugli aggregati di proprietà privata ovvero mista pubblica o privata, anche non abitativi, i proprietari si costituiscono in consorzi obbligatori entro trenta giorni dall invito ad essi rivolto dal comune. La costituzione del consorzio è valida con la partecipazione dei proprietari che rappresentino almeno il 51% delle superfici utili complessive dell immobile, ivi comprese le superfici ad uso non abitativo. La mancata costituzione del consorzio comporta la perdita dei contributi e l occupazione temporanea da parte del comune che si sostituisce ai privati nell affidamento della progettazione e dell esecuzione dei lavori. L affidamento dei lavori da parte dei consorzi obbligatori avviene nel rispetto dei principi di economicità, efficacia, parità di trattamento e trasparenza ed è preceduto da un invito rivolto ad almeno cinque imprese idonee, a tutela della concorrenza In considerazione del particolare valore del centro storico del capoluogo del Comune di l Aquila, alle unità immobiliari private diverse da quelle adibite ad abitazione principale colà ubicate, distrutte o danneggiate dal sisma del 6 aprile 2009, è riconosciuto un contributo per la riparazione e il miglioramento sismico, pari al costo comprensivo dell IVA degli interventi sulle strutture e sugli elementi architettonici esterni, comprese le rifiniture esterne, e delle parti comuni

21 6.3 dell'intero edificio, definite ai sensi dell art del codice civile, nonché per gli eventuali oneri per la progettazione e l assistenza tecnica di professionisti abilitati. Tali benefici sono applicati anche agli edifici con unico proprietario. Sono esclusi dal contributo le unità immobiliari costruite, anche solo in parte, in violazione delle vigenti norme urbanistiche ed edilizie, o di tutela paesaggistico ambientale, senza che sia intervenuta sanatoria ai sensi della legge 28 febbraio 1985, n. 47 e successive modificazioni ed integrazioni. La fruizione dei benefici previsti dal presente comma è subordinata al conferimento della delega volontaria di cui alla lettera c) comma 2, dell articolo 3. In caso di mancato consenso è facoltà del comune procedere all occupazione temporanea degli immobili Nell ambito delle misure finanziate con le risorse di cui al primo comma dell art. 14 del decreto legge 28 aprile 2009, n. 39, convertito in legge 24 giugno 2009, n. 77, si intendono ricompresi gli interventi preordinati al sostegno delle attività produttive e della ricerca. A decorrere dall anno 2012 una quota pari al 5% di tali risorse è destinata alle finalità indicate nel presente comma Hanno diritto alla concessione dei contributi per la riparazione e ricostruzione delle abitazioni principali e degli altri indennizzi previsti dal decreto legge 28 aprile 2009, n. 39, convertito in legge 24 giugno 2009, n. 77, anche coloro che succedono mortis causa, a titolo di erede o di legato, nella proprietà dei relativi immobili, a condizione che alla data di apertura della successione i contributi non siano stati già erogati in favore dei loro danti causa e questi fossero in possesso delle condizioni e ancora in termini per richiederli È riconosciuta la qualifica di infortunati del lavoro ai cittadini rimasti invalidi, deceduti o dispersi in conseguenza degli eventi sismici verificatisi il 6 aprile o che abbiano subito per la stessa causa un aggravamento delle preesistenti invalidità, ferme restando la sussistenza dei requisiti di legge. Per gli orfani delle vittime degli eventi sismici verificatisi nella regione Abruzzo a partire dal 6 aprile 2009 si applicano le disposizioni in materia di assunzioni obbligatorie per le pubbliche amministrazioni di cui all articolo 7, comma 2, della legge 12 marzo 1999, n. 68 e successive modificazioni. Le richiamate assunzioni devono in ogni caso avvenire nel rispetto dei limiti delle assunzioni consentite dalla normativa vigente per l'anno di riferimento. Resta comunque ferma l'applicazione delle disposizioni di cui all'articolo 3 della legge 12 marzo 1999, n. 68, e successive modificazioni, in materia di assunzioni obbligatorie e quote di riserva in quanto ad esclusivo beneficio dei lavoratori disabili I contratti per la redazione dei progetti e la realizzazione dei lavori di ricostruzione devono essere redatti per iscritto a pena di nullità e devono contenere, in maniera chiara e comprensibile, osservando in particolare i principi di buona fede e di lealtà in materia di transazioni commerciali, valutati alla stregua delle esigenze di protezione delle categorie di consumatori particolarmente vulnerabili, le seguenti informazioni: a) identità del professionista e dell impresa;b) loro requisiti di ordine generale e di qualificazione indicando espressamente le esperienze pregresse ed il fatturato degli ultimi cinque anni; c) oggetto e caratteristiche essenziali del progetto e dei lavori commissionati; d) determinazione e modalità di pagamento del corrispettivo pattuito; e) modalità e tempi di consegna; f) dichiarazione di volere subappaltare l esecuzione dell opera, ove autorizzato dal committente, indicando la misura e l identità del subappaltatore. 10. Al fine di garantire la massima trasparenza e tracciabilità nell attività di riparazione e costruzione degli edifici danneggiati dal sisma, è istituito un elenco degli operatori economici interessati all esecuzione degli interventi di ricostruzione. Gli Uffici speciali, di cui al comma 2 dell articolo 2, fissano i criteri generali e i requisiti di affidabilità tecnica per l iscrizione volontaria nel suddetto elenco. L iscrizione nell elenco è, comunque, subordinata al possesso dei requisiti di

22 6.3 cui all articolo 38 del decreto legislativo n. 163 del 2006 e alle verifiche antimafia effettuate dalle prefetture competenti. Gli aggiornamenti periodici delle suddette verifiche sono comunicati dalle prefetture agli Uffici speciali ai fini della cancellazione degli operatori economici dall elenco. Con uno o più Decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri, di concerto con il Ministro dell economia e delle finanze sono stabiliti procedure anche semplificate per il riconoscimento dei contributi alla ricostruzione privata, requisiti minimi inderogabili di capacità e qualificazione dei professionisti e delle imprese che progettano ed eseguono i lavori di ricostruzione, sanzioni per il mancato rispetto dei tempi di esecuzione, nonché prescrizioni a tutela delle condizioni alloggiative e di lavoro del personale impiegato nei cantieri della ricostruzione Le cariche elettive e politiche di comuni, province e regione dove sono ubicate le opere pubbliche e private finanziate ai sensi del decreto-legge n. 39 del 2009 sono incompatibili con quella di progettista, direttore dei lavori o collaudatore di tali opere o con l esercizio di attività professionali comunque connesse con lo svolgimento di dette opere, ivi comprese l amministrazione di condomini o la presidenza di consorzi di aggregati edilizi. I soggetti che alla data di entrata in vigore della presente norma sono in condizioni di incompatibilità possono esercitare la relativa opzione entro novanta giorni Resta ferma l autorizzazione di spesa dell art. 14, comma 1, del decreto-legge 28 aprile 2009, n. 39, convertito in legge 24 giugno 2009, n. 77. Art. 67-quinquies (Risparmi di spesa) 1. - Sono abrogati l articolo 7 della legge 17 maggio 1999, n. 144, istitutivo dell Unità tecnica finanza di progetto, e l articolo 6 del decreto del Presidente della Repubblica 9 febbraio 1999, n. 61, relativo alla Segreteria tecnica della cabina di regia, ridenominata Segreteria tecnica per la programmazione economica con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 22 luglio Con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, da emanarsi entro 60 giorni dalla data di entrata in vigore della presente norma, è riorganizzato il Nucleo di valutazione degli investimenti pubblici, istituito con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 25 novembre 2008 ai sensi dell articolo 1 della legge 17 maggio 1999, n. 144, che assumerà la denominazione di Nucleo per la valutazione dei fabbisogni e dei piani e programmi di investimenti pubblici e delle operazioni di partenariato pubblico e privato, e ne sono ridefinite, in particolare, le funzioni, la composizione e le modalità di attribuzione dei relativi incarichi che dovranno comunque ispirarsi a criteri di massima trasparenza. Restano ferme la competenze e le modalità di funzionamento del Nucleo di consulenza per l Attuazione delle linee guida per la Regolazione dei Servizi di pubblica utilità Il numero dei componenti del Nucleo per la valutazione dei fabbisogni e dei piani e programmi di investimenti pubblici e delle operazioni di partenariato pubblico e privato e del Nucleo di consulenza per l Attuazione delle linee guida per la Regolazione dei Servizi di pubblica utilità, di cui al comma 2 del presente articolo, è fissato nella misura massima di 25 unità Gli incarichi in essere presso l'unità tecnica finanza di progetto, la Segreteria tecnica per la programmazione economica e il Nucleo di valutazione degli investimenti pubblici cessano entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri di cui al comma 2 del presente articolo Il Nucleo tecnico di valutazione e verifica degli investimenti pubblici, istituito dall articolo 3, comma 5 del decreto legislativo 5 dicembre 1997, n. 430 è soppresso. Presso il Dipartimento per lo Sviluppo e la Coesione economica del Ministero dello sviluppo economico è istituita l Unità tecnica per la qualità delle politiche di coesione.

23 L Unità per la qualità delle politiche di coesione, costituita da non più di 50 componenti, si articola in tre Sezioni operative finalizzate al supporto tecnico alla programmazione e valutazione, alla verifica e monitoraggio degli interventi delle politiche di coesione e al coordinamento della costruzione e analisi dei conti pubblici territoriali Con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, da emanarsi entro 60 giorni dalla entrata in vigore della presente legge sono definite le funzioni della Unità, l organizzazione, le modalità di selezione dei componenti, i requisiti professionali richiesti per la partecipazione alla procedure di selezione e le modalità di attribuzione degli incarichi Tutti gli incarichi e i contratti relativi al personale e ai componenti del Nucleo tecnico di valutazione e verifica degli investimenti pubblici, cessano entro 60 giorni dalla data di entrata in vigore del decreto di cui al comma 3 del presente articolo. Art. 67-sexies (Disposizioni transitorie e finali) 1. - Entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore del presente decreto, i comuni di cui all articolo 1, comma 2, predispongono, ove a ciò non abbiano già provveduto, i piani di ricostruzione del centro storico, di cui all art. 14, comma 5 bis, del decreto-legge 28 aprile 2009, n. 39, convertito in legge 24 giugno 2009, n. 77, che definiscono gli indirizzi da seguire in fase di ricostruzione e la stima dei costi riguardanti l intero perimetro del centro storico. Decorso inutilmente il suddetto termine, le finalità di cui alla presente legge sono comunque perseguite con gli strumenti previsti dalla legislazione ordinaria nazionale e regionale. I piani di ricostruzione hanno natura strategica e, ove asseverati dalla Provincia competente secondo la disciplina vigente, anche urbanistica. 2. Sino all adozione di un testo unico delle disposizioni concernenti gli interventi relativi agli eventi sismici del 6 aprile 2009, restano efficaci le disposizioni delle Ordinanze del Presidente del Consiglio dei Ministri emanate in attuazione del decreto-legge 28 aprile 2009, n. 39, convertito in legge 24 giugno 2009, n. 77, che presentano ancora ulteriori profili di applicabilità Ai fini dell applicazione delle disposizioni del presente Capo e di tutte le misure già adottate a favore del sisma del 6 aprile 2009, si intendono per territori comunali colpiti dal sisma quelli di cui all art. 1 del decreto del Commissario delegato n. 3 del 16 aprile 2009 Individuazione dei comuni danneggiati dagli eventi sismici del 6 aprile 2009 pubblicato nella Gazzetta ufficiale n. 89 del 17 aprile 2009 come integrato dal successivo decreto del Commissario delegato del 17 luglio 2009 Allargamento dei comuni del cratere sismico pubblicato nella Gazzetta ufficiale n. 173 del 28 luglio Resta ferma l applicazione dell art. 1, comma 3, del decreto-legge 28 aprile 2009, n. 39, convertito in legge 24 giugno 2009, n. 77. Art. 67-septies (Copertura finanziaria) 1. - Agli oneri derivanti dai commi 3, 5, 6 e 7 dell art. 67-quater, valutati in di euro a decorrere dal 2013, nonché euro a decorrere dal medesimo anno per le spese di funzionamento degli uffici di cui al comma 3 dell articolo 67-ter, si provvede quanto a di euro a valere sulle riduzioni di spesa, di pari importo, derivanti dall articolo 67-quinquies, quanto a di euro mediante riduzione di pari importo del fondo sperimentale di riequilibrio come determinato dall articolo 2 del decreto legislativo 14 marzo 2011, n. 23. Agli oneri derivanti dall assunzione di 50 unità di personale a tempo determinato e dei due responsabili degli uffici di cui al comma 3 dell art. 67-ter, valutati in euro milioni per ciascuno degli anni 2013, 2014 e 2015, si provvede mediante riduzione della autorizzazione di spesa nei medesimi anni dell art. 14, comma 1 del decretolegge 28 aprile 2009, n. 39 convertito in legge 24 giugno 2009, n. 77 e successive modificazioni e integrazioni.

24 Con uno o più decreti del Ministro delegato per la Coesione territoriale, di concerto con il Ministro dell Economia e delle Finanze sono stabilite le modalità di trasferimento delle risorse relativamente degli Uffici speciali di cui all art. 2, nonché le modalità di utilizzo delle risorse destinate alla ricostruzione.

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48 Mod.USRA-1 USRA - UFFICIO SPECIALE PER LA RICOSTRUZIONE L AQUILA Versione DOMANDA PER LA RICHIESTA DEGLI INDENNIZZI PER LA RICOSTRUZIONE DEGLI EDIFICI DANNEGGIATI DAL SISMA DEL 6 APRILE 2009 PARTE RISERVATA ALL UFFICIO Numero / Pratica Data di ricevimento (prot. e gg/mm/aa) Oggetto: SISMA 6 APRILE Progetto parte prima Comune L Aquila Ufficio Speciale Ricostruzione L Aquila Via Avezzano L AQUILA Progetto Parte prima già presentato al Comune NO SI (prot. n. del Il sottoscritto in qualità di 1 del 2 i dati seguenti vanno riferiti al Consorzio, o al Condominio o al Proprietario di edificio singolo con sede a in Via/Piazza/altro, n.civico codice fiscale partita IVA con la presente trasmette il progetto parte prima di: Edificio singolo - Porzione di aggregato - Aggregato DICHIARA sotto la propria responsabilità e nella piena consapevolezza di quanto disposto dall articolo 76 del D.P.R. 445/2000 e dall articolo 495 del C.P. Numero Aggregato ( individuato dal Comune) Numero Porzione Aggregato ( individuato dal Comune) Numero Consorzio Data costituzione Consorzio Nome Consorzio o Condominio IMPORTO COMPLESSIVO CONTRIBUTO che sono stati richiesti/ricevuti indennizzi per acquisto abitazione equivalente (in caso affermativo allegare, debitamente compilato, l'allegato modello C7). CHIEDE SI NO l esame del progetto parte prima ai fini della concessione dell indennizzo sulla base della documentazione di cui all elenco allegato, parte integrante della presente domanda. Il dichiarante solleva l Amministrazione comunale da qualsiasi responsabilità derivante dai pagamenti effettuati secondo la modalità sopradescritta. Luogo e data Firma del dichiarante Allegati: 1) copia di documento di riconoscimento valido; 2) elenco degli allegati consegnati (cfr. Mod.USRA-2) Informativa ai sensi del decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196 e successive integrazioni e modificazioni:i dati sopra riportati sono prescritti dalle disposizioni vigenti ai fini del procedimento per il quale sono richiesti e verranno utilizzati esclusivamente per tale scopo. 1 Presidente, Amministratore, Procuratore Speciale, Proprietario, altro (specificare) 2 Consorzio, Condominio, altro (specificare) 1/4

49 Mod.USR-2 ALLEGATI: ELENCO DEGLI ELABORATI DEL PROGETTO PARTE PRIMA Versione A A1 A2 A3 A4 A5 A7 ELABORATI TECNICI Scheda progetto parte prima contenente : a) valutazione del danno e della vulnerabilità, b) calcolo delle superfici, c) dati soggettivi, oggettivi e catastali dei proprietari, d) dimostrazione del particolare interesse paesaggistico, pregio, vincolo diretto della singola unità strutturale su base parametrica ove ricorrano i casi Relazione descrittiva sull edificio contenente : a) descrizione degli eventuali elementi di interesse paesaggistico, pregio e vincolo diretto, con stralci grafici e fotografici idonei a quantificare le maggiorazioni dovute; b) descrizione dello stato di fatto, del comportamento strutturale e analisi del danno c) analisi storico critica per gli edifici vincolati ed eventualmente per le altre tipologie di edifici Documentazione fotografica con localizzazione delle foto sul rilievo relativa a : a) visioni d insieme, b) quadro fessurativo, c) elementi di carattere architettonico, storico artistico. Rilievo delle unità strutturali in scala non inferiore a 1:100 (piante, prospetti, sezioni, particolari costruttivi) : a) rilievo geometrico dello stato di fatto; b) rilievo delle tipologie costruttive e materiali c) rilievo del danno d) rappresentazione e calcolo analitico delle superfici distinto per ambiente Eventuale rapporto delle indagini e dei saggi eseguiti sulle strutture portanti con indicazione dei punti di rilevazione ed interpretazione dei risultati Planimetria generale in scala non inferiore 1:500 dalla quale dovrà risultare l ubicazione dell edificio, il rapporto con gli edifici adiacenti A8 Documentazione catastale : planimetrie e estratti catastali per le singole unità immobiliari A9 Eventuale relazione geologica presenza elaborato B DOCUMENTI AMMNISTRATIVI B1 Domanda per la richiesta dell indennizzo da parte del rappresentante legale (Mod. USR-1) Dichiarazione sul nesso di causalità tra il danno e l evento sismico del 2009 a firma del tecnico B2 (solo per interventi fuori cratere) B3 Copia del Decreto di vincolo diretto ai sensi del DLGS 42/2004 e ss.mm.ii. per gli edifici vincolati B4 Consenso del proprietario o dell assemblea del consorzio alla presentazione del progetto allegare verbali B5 Eventuale richiesta DIA e documenti allegati (può essere presentata anche con il progetto parte seconda) B6 Titoli di proprietà e atto costitutivo consorzio C ULTERIORI ELABORATI TECNICI, ove ricorra il caso Relazione e stima costi per interventi di restauro di particolari elementi decorativi definiti dalla C1 Soprintendenza competente la quale si esprime sulla congruità dei relativi costi ai sensi dell art.3 dell Ordinanza n del (art.3, comma 1, lettera f, Decreto attuativo n.1) C2 Stima/computo costi per l accessibilità degli spazi esterni ai sensi dell art.5, comma 4 della OPCM 3881/2010 e del DCD n. 27 del (art.3, comma 5, lettera a) Decreto attuativo n.1) C3 Stima/computo costi per installazione di meccanismi per l accesso ai piani superiori ai sensi dell art.5 comma 4 della OPCM 3881/2010 e DCD n.27 del (art.3, comma 5, lettera b) Decreto attuativo n.1) C4 Stima/computo costi per la riparazione di elementi accessori al fabbricato ove presenti non facenti parte dello stesso ai sensi della Circ. 1713/STM del (art.3, comma 5, lettera c) Decreto attuativo n.1) C5 Stima/computo del costo di demolizione e smaltimento macerie, ove ricorra il caso calcolato ai sensi delle disposizioni vigenti (art.3, comma 5, lettera d) Decreto attuativo n.1) C7 Elenco dei soggetti che hanno richiesto/ricevuto indennizzi per acquisto di abitazione equivalente D D1 D2 ULTERIORI DOCUMENTI AMMINISTRATIVI Offerte acquisite da almeno 5 imprese (art.2.c4 DPCM) Possono essere allegate al progetto parte 1 o parte 2; non sono richieste per impegni assunti prima dell'opcm 4013 del Offerte acquisite da almeno 3 progettisti (Art.2 c.4 DPCM) Possono essere allegate al progetto parte 1 o parte 2; non sono richieste per impegni assunti prima dell'opcm 4013 del D3 Autocertificazioni degli aventi titolo delle singole Unità Immobiliari ai sensi della 445/2000 (modello D3) 2/4

50 Versione USRA - UFFICIO SPECIALE PER LA RICOSTRUZIONE L AQUILA C7 ELENCO DEI SOGGETTI CHE HANNO RICHIESTO/RICEVUTO INDENNIZZI PER ACQUISTO DI ABITAZIONE EQUIVALENTE Identificazione dell'edificio sede delle Unità Immobiliari Denominazione (Condominio/Consorzio) Comune: N Aggregato DPC: Indirizzo: N Aggregato del Comune: Dati catastali Sezione: Foglio: N Porzione Aggregato: Particelle e Sub: Edificio singolo: SI NO N civico N Unità strutturale: N U.I. Cognome e Nome Codice fiscale Elenco CODICE RICHIESTA INDENNIZZO (AQ-BCE) DATA Richiesta IMPORTO Estremi del provvedimento (prot. e data in caso di concessione dell'indennizzo) 3/4

51 USRA - UFFICIO SPECIALE PER LA RICOSTRUZIONE L AQUILA Versione D3 AUTOCERTIFICAZIONE DELL AVENTE TITOLO DELLE SINGOLE U.I. AI SENSI DELLA 445/ Il sottoscritto nato a il residente a in Via/Piazza/altro, n.civico codice fiscale partita IVA avente titolo, ai sensi dell art.11 del DPR n.380/01, in qualità di 4 delle Unità Immobiliari di seguito elencate facenti parte del seguente Aggregato/Porzione di Aggregato/Edificio Numero Aggregato ( individuato dal Comune) Numero Porzione Aggregato ( individuato dal Comune) Numero Edificio consapevole delle sanzioni penali, nel caso di dichiarazioni non veritiere, di formazione o uso di atti falsi, richiamate dall art.76 del D.P.R. 445 del DICHIARA CHE a) i dati riportati nella successiva tabella relativa rispondono a verità NUMERO FOGLIO PARTICELLA SUB DESTINAZIONE USO 1^ CASA alla data del SI NO SI NO SI NO SI NO SI NO SI NO TITOLO (1) U.I. 5 SI NO SI NO SI NO SI NO SI NO SI NO b) negli immobili n. così come rappresentati ivi comprese le destinazioni d'uso indicate, non sono state realizzate opere sprovviste di titolo edilizio; c) gli immobili n. così come rappresentati ivi comprese le destinazioni d'uso indicate, sono stati oggetto dei seguenti titoli edilizi d) gli immobili n. così come rappresentati ivi comprese le destinazioni d'uso indicate, sono stati realizzati in epoca antecedente al e) per gli immobili n. sono state realizzate opere abusive per le quali sono state presentate le seguenti domande di condono edilizio f) gli immobili n. sono sottoposti a vincolo di tutela (in caso affermativo indicare i riferimenti) g) gli immobili n. non sono sottoposti a vincolo di tutela Il Servizio Edilizia del Comune di L'Aquila si riserva di effettuare eventuali controlli prima del rilascio dei titoli edilizi, circa la legittimità dell'immobile e delle dichiarazioni riportate Luogo e data Firma del dichiarante Ai sensi dell art.38 del D.P.R. 445/2000, la dichiarazione è sottoscritta dall interessato in presenza del dipendente addetto ovvero sottoscritta e presentata all ufficio competente insieme alla fotocopia di un documento di identità valido del dichiarante. 3 La presente autocertificazione va resa dagli aventi titolo di tutte le unità immobiliari presenti nell Aggregato/Porzione Aggregato/Edificio 4 proprietario, usufruttuario, altro. 5 interessata da lavori regolarmente autorizzati prima del sisma del /4

52 6.3

53 6.3 Comune di L Aquila Assessorato alla Ricostruzione, Urbanistica e Pianificazione territoriale USR AQ Ufficio Speciale Ricostruzione L Aquila MARZO 2013 V03 SISMA ABRUZZO 2009 MANUALE ISTRUZIONI SCHEDA P.E.R. L'AQUILA SCHEDA DI ACCOMPAGNAMENTO AL PROGETTO ESECUTIVO RICOSTRUZIONE PER L'AQUILA Decreto dell Ufficio Speciale Ricostruzione L Aquila n.1/2013 sisma2009.aquila@gmail.com Comune dell Aquila Assessorato alla Ricostruzione, Urbanistica e Pianificazione territoriale : assessore Pietro DI Stefano Settore Ripianificazione Politiche del Territorio e Ambientali : dirigente Chiara Santoro Settore Emergenza Sisma e Ricostruzione Privata : dirigente Vittorio Fabrizi USR-AQ Ufficio Speciale per la Ricostruzione del Comune di L Aquila : Paolo Aielli S.S.A.C. Struttura Speciale Alta Consulenza Paolo Angeletti, Alberto Cherubini, Giandomenico Cifani, Roberto De Marco, Maurizio Ferrini, Georg Frish, Daniele Iacovone, Alberto Lemme, Vincenzo Petrini Realizzazione in formato digitale a cura di : Alberto Lemme e Carmenzo Miozzi Gennaio 2013

54 Sisma Abruzzo Manuale istruzioni scheda P.E.R. L Aquila INDICE Introduzione 1. Il metodo parametrico 2. La scheda progetto 3. Struttura informatica della scheda progetto Avvertenze Caricamento dei dati Sezione A Localizzazione ed identificazione della porzione di aggregato o dell edificio singolo. compilazione automatica Sezione B Riepilogo : Localizzazione ed inteficazione della UMI Porzione di Aggregato Sezione C. Riepilogo delle Unità Strutturali C1- Riepilogo dei dati generali delle unità strutturali di intervento C2 Riepilogo dati tecnico-economici delle Unità Strutturali C3 Quadro economico dell indennizzo massimo spettante C4 Consistenza Beni Storico Artistici C5 Sintesi delle Indagini e delle prove eseguite sull struttura e sui terreni di fondazione Sezione D Le Unità Strutturali D1 Dati generali dell edificio e sismicità dell area D2 Consistenza edilizia D3 Elenco dei vincoli D4 Esito di agibilità e vincoli dell Unità Strutturale D5.1 Descrizione del danno dell Unità Strutturale D5.2 Presenza di crolli D6 Valutazione della Vulnerabilità Edifici in Muratura D6.1 Le tipologie murarie D6.2 Connessione della muratura alle angolate e martelli D6.3 Muratura in falso D6.4 Interasse dei muri di spina e di facciata D6.5 Strutture miste e rinforzate D6.6 La copertura D6.7 I solai di interpiano D6.8 Gli impalcati a quote sfalsate D6.9 Le fondazioni D6.10 Gli elementi non strutturali D6.11 Regolarità in pianta D6.12 Tabella riepilogativa delle Vulnerabilità rilevate D6 Valutazione della Vulnerabilità degli Edifici in Cemento Armato D6.1 Regolarità in pianta D6.2 Rigidezza degli impalcati D6.3 Distribuzione delle tamponature in pianta D6.4 Distribuzione delle tamponature in elevazione D6.5 Presenza di pilastri tozzi D6.6 Carenza del sistema resistente D6.7 Stato di conservazione D6.8 Presenza del giunto sismico D6.9 Carico sui pilastri D6.10 Resistenza del calcestruzzo D6.11 Epoca di costruzione : normativa di riferimento D6.12 Le fondazioni D6.13 Tabella riepilogativa delle carenze costruttive rilevate Sezione E Calcolo dell indennizzo massimo concedibile E1- Sostituzione edilizia E2 Calcolo dell indennizzo base E3 Consistenza beni storico artistici E4 Calcolo delle maggiorazioni per gli edifici con vincolo diretto, interesse paesaggistico e pregio E4.1 Maggiorazione per edifici con elementi di interesse paesaggistico E4.2 Maggiorazione per gli edifici di pregio E4.3 Maggiorazione per gli edifici con vincolo diretto E4.4 Indicazioni e criteri per la esecuzione degli interventi finalizzati al recupero e alla salvaguardia degli edifici con vincolo diretto, di interesse paesaggistico e di pregio E.5 Riepilogo parametri economici essenziali E5.1 Tabella generale per il calcolo delle superfici - 1/2 E5.2 Tabella per il calcolo delle superfici 2.2 E5.3 Dati catastali E5.4 Quadro economico del contributo massimo spettante 1 Gennaio 2013

55 Sisma Abruzzo Manuale istruzioni scheda P.E.R. L Aquila INTRODUZIONE La scheda progetto, in formato digitale ed editabile,è stata prevista per consentire uniformità di presentazione delle progettazioni e per determinare in modo oggettivo l indennizzo concedibile e consentire la semplificazione delle procedure di controllo previste dal modello parametrico introdotto per la redazione delle progettazioni degli edifici ricadenti nelle aree perimetrate del comune di L Aquila e delle frazioni e dei comuni che potranno eventualmente adottarla. Sintesi del metodo parametrico Determinazione dell indennizzo concedibile I progetti sono redatti per Porzione di Aggregato (UMI Unità Minima di Intervento) coordinati a livello di aggregato edilizio. Ciascuna Porzione di Aggregato può essere composta da una o più Unità Strutturali coincidenti con l edificio compiuto. L indennizzo concedibile per la Porzione di Aggregato è determinato come somma degli indennizzi delle singole Unità Strutturali. L indennizzo per la singola Unità Strutturale è determinato sulla base di una analisi danno-vulnerabilità degli edifici eseguita dal progettista con il supporto della scheda progetto. Il criterio risulta oggettivo e facilmente controllabile. Sono stati definiti 4 livelli di indennizzo unitario corrispondenti a combinazioni oggettive delle condizioni di danno e vulnerabilità degli edifici. L0 = 700 /mq, L1 = 1000 /mq, L2=1200 /mq, L3=1270 /mq. Il costo massimo L3 coincide con l indennizzo limite assunto per la ricostruzione dell edilizia agevolata rapportata all anno Nel caso di sostituzione edilizia e riconosciuto l indennizzo per demolizione e smaltimento delle macerie. Correlazione danno-vulnerabilità Muratura Cemento armato Livello di danno Livello di vulnerabilità V1 bassa V2 media V3 elevata Livello di vulnerabilità V1 bassa V2 media D0 danno nullo L0 L0 L1 L0 L0 L1 D1 danno lieve L0 L1 L1 L0 L1 L1 D2 danno moderato L1 L1 L2 L1 L1 L2 D3 danno medio L1 L2 L2 L1 L2 L3 D4 danno grave L2 L2 L3 L2 L3 L3 D5 danno gravissimo L2 L3 L3 L3 L3 L3 V3 Elevata Computo dei lavori Il computo dei lavori è unico per tutte le lavorazioni comuni con priorità per gli interveti strutturali, per le finiture connesse agli interventi strutturali e per le finiture non connesse a tali interventi. Il computo metrico va redatto secondo la sequenza logica degli interventi senza distinzione tra riparazione del danno e miglioramento sismico. Programmazione interventi : La divisione del progetto in due parti consente di programmare gli interventi nel tempo in base alla disponibilità dei fondi e ad altri criteri oggettivi stabiliti dal comune. Il progetto parte prima sarà redatto nel 2013 entro 45 giorni dalla pubblicazione del provvedimento. Il progetto parte seconda sarà redatto a seguito di comunicazione del comune e potrà essere aggiornato alle reali condizioni di danno-vulnerabilità e di costo vigenti al momento della presentazione. E previsto il riconoscimento delle competenze professionali nel limite del 2% dell importo dei lavori dopo l istruttoria del progetto parte prima unitamente alle spese sostenute dal consorzio per indagini sui terreni e prove sulle strutture. Istruttoria dei progetti : L istruttoria sarà svolta dalle Commissioni Pareri nell ambito dell Ufficio Speciale per la Ricostruzione e saranno verificati i requisiti finali di sicurezza sismica, adeguamento energetico, rispetto delle prescrizioni per la tutela del patrimonio edilizio. L istruttoria sarà rivolta, prevalentemente, alla strategia e qualità di intervento. Nei casi in cui il computo di progetto è superiore all indennizzo concedibile è prevista una verifica analitica dei costi di intervento oltre a quella dei requisiti. Prove sulle strutture e sui terreni di fondazione Nel metodo parametrico l indennizzo per le prove sulle strutture e sui terreni è stabilità nel limite di per ciascuna UMI (Unità Minima di Intervento). 2 Gennaio 2013

56 Sisma Abruzzo Manuale istruzioni scheda P.E.R. L Aquila Maggiorazione per edifici di interesse paesaggistico, pregio e vincolo diretto La maggiorazione per interesse paesaggistico, ai sensi della OPCM3996/2012 e dell intesa tra il comune di L Aquila e la Direzione Regionale Mibac per il centro storico del capoluogo (ottobre 2012), è pari al massimo al 100%. La sua applicazione è uguale sia nel metodo parametrico e sia nel metodo OPCM3790/2009. Per gli edifici di pregio, ai sensi del DCD 45/2010, è riconosciuta una maggiorazione massima del 60%. Con il metodo parametrico la maggiorazione è definita con criteri oggettivi con il supporto della scheda progetto. La maggiorazione dell indennizzo per gli edifici con vincolo diretto è pari al massimo al 100%. Con il metodo parametrico la maggiorazione è determinata con criteri oggettivi concordati con la Soprintendenza BAP d Abruzzo. La scheda progetto La scheda progetto contiene tutti i dati necessari alla valutazione del progetto e guida il tecnico alla determinazione dell indennizzo massimo concedibile. Il livello di indennizzo unitario è determinato dalla correlazione delle condizioni di danno e vulnerabilità sulla base di 4 livelli di indennizzo unitario. Per la valutazione del danno è stato confermato l approccio della scheda AeDES, utilizzata nella fase dell emergenza per determinare gli esiti di agibilità, mentre per la determinazione della vulnerabilità, introdotta con la scheda progetto, è stato previsto un approccio descrittivo dell edificio che guida il progettista alla individuazione delle principali carenze costruttive. La scheda progetto, sulla base dei dati inseriti dal progettista, determina il livello di danno e di vulnerabilità e fornisce una prima indicazione delle carenze costruttive presenti, utili nella fase della redazione del progetto parte seconda, di definizione degli interventi. La scheda consente di determinare le maggiorazioni per gli edifici di interesse paesaggistico, pregio e vincolo diretto e di calcolare le superfici ammissibili a contributo. Struttura informatica della scheda progetto La scheda progetto è stata realizzata con il software Microsoft Excel nel formato xls per le seguenti ragioni: - il software è molto utilizzato e conosciuto dai tecnici che ne saranno i principali utilizzatori; - il formato è utilizzabile da chiunque abbia un sistema basato su tecnologia Microsoft o Mac aggiornato almeno al 2003; - consente una buona velocità nella realizzazione della scheda e una buona flessibilità in fase di realizzazione grazie all uso di un linguaggio di scripting : il Visual Basic for Application; - la possibilità di utilizzare vari sistemi per la realizzazione di una banca dati unica con procedure di importazione automatiche dei dati estratti dalla scheda, non ultimi i sistemi Unix like (Linux principalmente) dotati di software Opensource (come MySQL e PHP); - è stato già utilizzato, dando buoni risultati in termini di affidabilità e gestione, nella realizzazione della Scheda di Accompagnamento a Progetti esecutivi di precedenti eventi sismici nell Italia centrale, per il riepilogo dei dati dei progetti di riparazione del danno e miglioramento sismico, ai sensi della OPCM 3790/2009, degli edifici danneggiati dal sisma del 2009 ubicati al di fuori delle aree perimetrate, ai sensi del DCD 3/2010, e per la presentazione delle proposte di intervento ai sensi del DCD 3/2010 dei centri storici di L Aquila, delle frazioni e di alcuni comuni del cratere. La scheda è composta da fogli visibili all utilizzatore, che consentono un inserimento dati semplice ed intuitivo, e da fogli nascosti, che in parte supportano l input dell utente e in parte rendono facilmente fruibili i dati predisponendo la scheda per una semplice l importazione su banche dati appositamente progettate. I fogli visibili dall utente sono organizzati in maniera da facilitare la compilazione del foglio elettronico prevedendo una protezione del workbook ad eccezione delle celle colorate in rosa, per i dati selezionabili da menù a discesa, in verde, per i dati in cui l'input è libero. Le celle con fondo bianco contengono le elaborazioni automatiche. Al fine di minimizzare la possibilità di errore sono stati previste alcune regole di validazione che impediscono all utente di inserire, per esempio, dati alfanumerici lì dove il foglio elettronico prevede dati numerici. Sono a disposizione dell utilizzatore procedure di checkup dati e alcuni warning che indicano eventuali anomalie formali o incompletezze. Al termine della compilazione è necessario attivare la procedura di chiusura della stessa, cliccando sull'apposito pulsante presente nel foglio "intestazione", operazione propedeutica alla trasmissione presso gli uffici competenti: Detta procedura di chiusura rende la scheda non più modificabile da parte dell'utente. 3 Gennaio 2013

57 Sisma Abruzzo Manuale istruzioni scheda P.E.R. L Aquila La scheda è stata realizzata in accordo con la normativa di nuova emanazione per la gestione post sisma tenuto conto delle esigenze dell Ente nell ottica di una integrazione con le banche dati correntemente in uso grazie alla collaborazione con il Comune di L Aquila, il CNR-ITC L Aquila, il Sed L Aquila, il Dipartimento della Protezione Civile, la Regione Abruzzo. Per tale obiettivo essa è stata concepita in maniera da rendere necessario l input dei dati ritenuti particolarmente importanti anche se non direttamente concorrenti al calcolo dell indennizzo previsto. In particolare è stato previsto che siano necessariamente indicate, tra l altro, le seguenti informazioni: - un identificativo del progetto esecutivo (da compilare a cura degli uffici preposti alla gestione delle schede) e il numero del consorzio, che costituiscono le chiavi di collegamento alle banche dati attualmente presenti presso il comune di L Aquila, - l identificativo che individua gli aggregati secondo la numerazione definita dal Dipartimento di Protezione Civile Nazionale, - il codice fiscale dei beneficiari degli indennizzi e dei tecnici al fine di semplificare e velocizzare i controlli su tutti coloro che vengono coinvolti nel post sisma, - i dati catastali e l uso delle unità immobiliari (e quindi degli intestatari individuati dal codice fiscale di ognuno), per consentire un interfaccia con le banche dati degli uffici del Catasto, dell Agenzia delle Entrate e del Sed, - il numero degli occupanti e dei portatori di handicap al fine di consentire gli enti preposti alla gestione degli indennizzi all elaborazione di criteri aggiuntivi a quelli ad oggi previsti dalla normativa nella definizione della priorità nella concessione degli indennizzi. I fogli nascosti invece hanno la funzione di gestire e rendere più agevole l input dati da parte dell utilizzatore e quello di raccogliere e ordinare i dati ritenuti maggiormente significativi. In ogni scheda sono circa 150 i campi relativi al foglio di sintesi che si riferisce all intera porzione di aggregato e 1600 quelli elaborati per ogni unità strutturale. Dette informazioni sono memorizzate in formato testo indicando, per ognuno, il tipo di dato (booleano, intero, decimale o di testo) per una più semplice gestione nella realizzazione di un database di raccolta dati. A valle della raccolta dati è possibile una efficace funzione di controllo e monitoraggio delle attività post sisma in diversi ambiti tra i quali quello relativo allo stato di avanzamento dei lavori, economico e finanziario, fiscale avvalendosi eventualmente di sistemi GIS per la gestione delle attività previste sul territorio al fine di avere informazioni utili e fruibili anche per la programmazione da parte di tutti i soggetti chiamati a contribuire alle fasi postsisma. 4 Gennaio 2013

58 AVVERTENZE Sisma Abruzzo Manuale istruzioni scheda P.E.R. L Aquila Aggiornamento della scheda al DPCM 4 febbraio La scheda è stata aggiornata rispetto alla versione iniziale pubblicata sul sito del comune di Aquila USRA (Ufficio Speciale Ricostruzione Aquila) il 21 febbraio 2013 per tenere conto di alcune lievi variazioni introdotte dal DPCM 4 febbraio rispetto agli Indirizzi per il riconoscimento dei contributi di riparazione degli edifici danneggiati dal sisma 2009 ricadenti nella perimetrazione dei centri storici del comune di L Aquila allegati alla delibera di Giunta Comunale del comune di L Aquila n.10/2013 del 11 gennaio Inoltre sono state presenti alcune modifiche non sotanziali introdotte dopo il primo periodo di applicazione. Per facilitare l aggiornamento dei dati è possibile importare una scheda già compilata nella versione aggiornata utilizzando il tasto importa che si trova nella maschera iniziale della AVVERTENZE. Per garantire il corretto funzionamento del foglio elettronico è necessario attivare le macro di Excel e mantenere il formato originale del file (formato xls). Il file originale è di solo lettura e per immettere i dati va salvato con un nome diverso. Non va effettuata la conversione in un formato diverso (come ad esempio xlsx) e l eliminazione di fogli originariamente presenti. Tali operazioni rendono il foglio di calcolo inutilizzabile. Al fine di facilitare la compilazione del foglio elettronico sono state evidenziate in rosa le celle in cui inserire i dati tramite un menu a discesa, in verde le celle in cui l input è libero e le celle non evidenziate contengono invece le elaborazioni numeriche che sono aggiornate dopo il salvataggio del foglio stesso. Per importare una scheda già compilata occorre impostare lo stesso numero di unità strutturali e le stesse tipologie strutturali, nello stesso ordine, della scheda da importare. Per completare la procedura occorre reinserire le immagini previste ai punti B2,B3 e B4 nella schedaumi e i dati relativi alla campagna indagini (sz.c3). Si raccomanda altresì di controllare attentamente i dati copiati. 5 Gennaio 2013

59 Sisma Abruzzo Manuale istruzioni scheda P.E.R. L Aquila Attenzione : è vietata qualunque operazione che abbia come finalità la modifica o la manipolazione e nell uso del programma è necessaria la conoscenza delle norme che ne regolano il funzionamento. Si invita l utente a verificare in maniera indipendente le risultanze. L utente, nell uso del presente software, si assume la piena responsabilità dei risultati ottenuti. Attivazione del foglio elettronico Dopo avere caricato il foglio elettronico attivare le macro e premere il pulsante giallo IMPORTA o AVANTI presente nel foglio avvertenze in basso. Con il tasto importa è possibile caricare nel foglio una scheda già caricata anche con una versione precedente. Con il tasto avanti Il software chiede il numero delle unità strutturali in cui è suddiviso il progetto e genera, in automatico, un numero di fogli pari al numero delle unità strutturali. Sono previste al massimo n.10 US per la stessa Porzione di Aggregato. Nel caso in cui si importa una scheda già caricata occorre inserire nuovamente le immagini nelle sezioni B2,B3 e B4. impostazione numero US Nel caso in cui sia presente un numero maggiore di 10 unità strutturali per la stessa UMI-porzione di aggregato è possibile adattare il foglio di calcolo. Per chiarimenti e indicazioni sul funzionamento della scheda è possibile inviare mail a : sisma2009.aquil@gmail.com Il programma di calcolo si posiziona automaticamente nel foglio intestazione. Premere il pulsante AVANTI per iniziare l input dei dati. La tabella, presente in questo foglio, contiene alcuni dati riepilogativi ed è compilata in modo automatico. Il pulsante giallo check coerenza dati va premuto alla fine dell input e effettua la coerenza e il controllo dei dati. Per consentire la compilazione della scheda in modo corretto e completo è necessario l input di tutti i dati. Ad esempio non è possibile il calcolo delle superfici se non è inserito il codice fiscale, non sono attivate le tabelle per la determinazione delle maggiorazioni di interesse paesaggistico, vincolo diretto e pregio se non è selezionata la tipologia dell edificio nella sezione D1 (US). Il pulsante giallo CHIUDI SCHEDA va premuto quando è stato completato l input del foglio di calcolo. Attenzione dopo la chiusura del foglio di calcolo non è più possibile modificare i contenuti pertanto si consiglia di farsi una copia del foglio elettronico con l input dei dati prima della chiusura della scheda. La chiusura va effettuata per la consegna al comune e l inserimento del foglio elettronico nel CD contenente tutta la documentazione del progetto da consegnare al comune. Intestazione 6 Gennaio 2013

60 Sisma Abruzzo Manuale istruzioni scheda P.E.R. L Aquila Nella pagina intestazione è riportata la tabella contenente i principali dati identificativi del progetto compilata automaticamente dal foglio di calcolo Comune Località - frazione Ambito Codice proposta Agg. DPC Agg-P.Agg- Es/ num. P.Agg. L'Aquila Centro storico capoluogo A1 AQ_U_I_ Numero consorzio Intestazione Comune di appartenenza Località o frazione dove sono ubicati gli edifici oggetto del progetto esecutivo all'interno delle aree perimetrate ai sensi del DCD 3/2010 Ambito : nel caso in cui il centro storico è suddiviso in più sottoambiti viene indicato l'ambito con la lettera A e il sottoambito con un numero crescente a partire da 1 (esempio : asse centrale del centro storico di L'Aquila codice A1); Codice della proposta di intervento : rappresenta il codice attribuito dal comune alla proposta di intervento; Aggregato DPC : sono riportati i codici attribuiti dal DPC agli aggregati; per ciascun progetto possono essere presenti uno o più codici. Aggregato, Porzione di aggregato, edificio singolo : rappresenta il numero dell Aggregato, della Porzione di aggregato o dell edificio singolo attribuito dal comune. Indicare inoltre il numero della porzione dell aggregato oggetto del progetto. Numero consorzio : indicare il numero del consorzio rilasciato dall ufficio consorzi del comune di L Aquila. Caricamento dei dati La scheda progetto per la presentazione dei progetti esecutivi di ricostruzione comprende più fogli in formato Excel per tenere conto della suddivisione tra aggregato, porzioni di aggregato (UMI) e unità strutturali. Per ciascun aggregato o porzione di aggregato-edificio singolo è previsto un file separato. La compilazione delle schede è a cura del/i progettista/i incaricato/i della redazione del progetto esecutivo. L aggregato e/o la porzione di aggregato si riferisce convenzionalmente agli immobili oggetto di intervento compresi in un progetto unico ed autonomo costituito da un edificio singolo o da più unità strutturali. L Aggregato Edilizio può coincidere con la Porzione di Aggregato. Sono previste le seguenti tipologie strutturali : muratura, cemento armato e strutture miste. Per le strutture miste sono individuate differenti caratteristiche costruttive e la tipologia di riferimento in funzione della prevalenza e della disposizione degli elementi strutturali. Il coordinatore dell aggregato provvede a raccogliere le schede relative a tutte le UMI - Porzione di Aggregato e consegna la documentazione comprendente : 1. la stampa della scheda progetto 2. gli elaborati richiesti per la presentazione del progetto esecutivo parte prima 3. un CD contenente la scheda in formato excel, preventivamente chiusa e copia, in formato digitale, di tutta la documentazione allegata in formato cartaceo. I documenti da allegare alla scheda progetto devono essere memorizzati nella stessa cartella dove è inserita la scheda. Nella sezione A sono riportati i dati riepilogativi del progetto suddiviso in più U.S. La sezione è compilata automaticamente dal foglio di calcolo e contiene la localizzazione e l'identificazione degli immobili di progetto, una sintesi della tipologia costruttiva, della determinazione dell indennizzo di progetto e la planimetria identificativa dell'aggregato, porzione di aggregato o edificio singolo. La sezione A deve essere firmata dal coordinatore del progetto. Nella sezione B sono contenuti i dati delle singole Unità strutturali, relativi alla determinazione del danno, della vulnerabilità, delle maggiorazioni per eventuale pregio o interesse paesaggistico. Nella sezione C è determinato l indennizzo per ciascuna US e sono indicati i dati metrici e fiscali. 7 Gennaio 2013

61 Sisma Abruzzo Manuale istruzioni scheda P.E.R. L Aquila UFFICIO SPECIALE PER LA RICOSTRUZIONE DI L AQUILA - DECRETO n.1 DISCIPLINA PER LA PROGETTAZIONE E LA REALIZZAZIONE DEGLI INTERVENTI SUGLI EDIFICI PRIVATI, UBICATI NEI CENTRI STORICI DEL COMUNE DI L AQUILA DANNEGGIATI DAL SISMA DEL 2009 ART. 2 - Determinazione dell indennizzo 1. Il progetto è unico per U.M.I. (Unità Minima di Intervento) e va redatto in due momenti distinti (progetto -parte prima e progetto -parte seconda); in caso di più U.M.I. all interno di uno stesso aggregato o porzione di aggregato è necessario garantire il coordinamento degli interventi. 2. Il progettista, all interno di un percorso guidato, compila la scheda progetto -parte prima descrivendo il danno, la vulnerabilità e le caratteristiche costruttive rilevate; la scheda progetto-parte prima determina in automatico il livello di danno e vulnerabilità e di conseguenza il livello di indennizzo, comprese le maggiorazioni, ove ricorrano, oltre iva e spese tecniche. 3. Le maggiorazioni per gli edifici di particolare interesse paesaggistico, di pregio o con vincolo diretto ai sensi del Dgls 42/2004 Parte II, sono determinate sulla base della tabelle parametriche riportate rispettivamente negli Allegati 1, 2 e 3 al presente decreto. 4. L indennizzo base è determinato ai sensi di quanto disposto dall art.4 dell Allegato 1 alla citata deliberazione della Giunta comunale e non può essere superiore ai livelli definiti nella seguente Tabella 1. Esiti e sottoesiti delle U.S. (edifici) Livelli di indennizzo unitario ( /mq) A-B-C-E0 L0 = 700 E1 L1 = 1000 E2 L2 = 1100 E3 L3 = 1270 Tabella 1 - Livelli di indennizzo unitario 5. Il livello di indennizzo unitario riportato in Tabella 1 per edifici con esito A è riferito ad edifici in aggregato. 6. Nel caso di U.M.I. in cui sono presenti Unità Strutturali (edifici) (U.S.) con livelli di indennizzo unitario differenti, l indennizzo complessivo è pari alla somma degli indennizzi delle singole U.S.. 7. I livelli di indennizzo unitario L0 per U.S. (edifici) in aggregato, in presenza di altri edifici con livelli di indennizzo unitario maggiori sono elevati al livello L1. Per i livelli di indennizzo unitzrio L0 e L1 sono ammissibili interventi locali. 8. Indipendentemente dai livelli di indennizzo unitario, il livello di sicurezza di cui all art.4, comma 8 dell Allegato 1 alla Deliberazione G.C. n.10/2013, dovrà essere garantito per l'intera U.M.I. secondo quanto previsto dalle NTC2008. Per gli edifici in muratura con vincolo diretto di cui al D.lgs 42/04, art.10, comma 3, lettera a), vigono le Direttive di cui al D.M. 14 gennaio 2008, richiamate nel citato art.4 comma L importo complessivo dell indennizzo deve essere utilizzato con le seguenti priorità: a) riparazione del danno e miglioramento sismico; b) finiture connesse agli interventi strutturali; c) riparazione dei danni di elementi non strutturali e degli impianti; d) messa a norma degli impianti e cablaggio; e) adeguamento energetico e acustico conseguibile; f) eventuale utilizzo di fonti energetiche rinnovabili g) adeguamento alle norme vigenti relative alle barriere architettoniche; h) finiture e impianti non connessi agli interventi strutturali appartenenti alle abitazioni principali; i) finiture e impianti non connesse agli interventi strutturali appartenenti alle U.I. diverse dalle abitazioni principali. 10. Per quello che riguarda lo smontaggio di ponteggi o presidi di messa in sicurezza di proprietà del Comune di L Aquila, se l Impresa non intende riutilizzarli, dovrà provvedere al loro trasferimento e stoccaggio presso deposito autorizzato dal Comune con costo da riconoscere all Impresa in sede di determinazione di contributo; se intende riutilizzarli, deve chiederne il nolo al Comune, detraendo gli oneri relativi, determinati sulla base della tariffa stabilita dal Comune, dal contributo concesso. 11. L indennizzo relativo al costo per la esecuzione degli interventi sulle parti comuni e sulle parti private è rilasciato per intero, a seconda dei casi, al proprietario dell edificio, o all amministratore del condominio o al Presidente del Consorzio o al delegato; nella definizione dell indennizzo e nel computo metrico dovrà essere distinto l indennizzo per le parti comuni e quello per le parti private con indicazione delle somme attribuite a ciascuna unità immobiliare. 12. L indennizzo per le parti comuni è riconosciuto per intero, anche nel caso di edificio singolo costituito da un unica unità immobiliare e/o di un unico proprietario. 13. L indennizzo per le finiture non connesse agli interventi strutturali, per le singole U.I. è riconosciuto, nei limiti dell indennizzo massimo concedibile e delle priorità di cui al precedente comma 10: a) per intero per le unità immobiliari destinate ad abitazione principale; b) con il limite di 100 euro/mq. per le unità immobiliari ad uso abitativo diverso dalla prima casa; c) con il limite di 150 euro/mq per le unità immobiliari destinate ad uso diverso da quello abitativo [produttivo, commerciale, professionale]. 14. Per gli interventi di riparazione la qualità e il tipo delle finiture devono essere analoghe a quelle presenti, prima dell evento sismico del In caso di ricostruzione si fa riferimento ai parametri dell Edilizia convenzionata. 8 Gennaio 2013

62 SEZIONE A COMPILAZIONE AUTOMATICA Sisma Abruzzo Manuale istruzioni scheda P.E.R. L Aquila Le sezione A contiene i dati riepilogativi delle unità strutturali componenti l'aggregato, porzione di aggregato o edificio singolo del progetto esecutivo ed è compilata automaticamente dal foglio di calcolo. La sezione A va firmata dal coordinatore dell Aggregato. A LOCALIZZAZIONE ED IDENTIFICAZIONE DELLA PORZIONE DI AGGREGATO O DELL'EDIFICIO SINGOLO A1 Comune di appartenenza ed eventuale la località (nel caso di appartenenza al Comune di L'Aquila) L'AQUILA ARISCHIA A2 Identificativo del Progetto esecutivo 123 / 4 A3 Codice identificativo del consorzio: 12 A4 Riportare il numero indicato nella planimetria di identificazione degli aggregati pubblicata dal comune. 23 / A5 Porzione di Aggregato (P.AGG) o edificio singolo (ES) ES A6 Codice ambito di appartenenza A7 Identificativo della porzione di aggregato/edificio singolo (ID degli aggregati definiti dal Dipartimento della Protezione Civile come indicato nelle rappresentazioni in formato pdf allegate): (26) * A8 Numero di unità strutturali (US) in cui è stato diviso la P.AGG / ES. 1 A9 Viabilità principale che individua la porzione di aggregato o l edificio singolo(via, piazza, località,contrada...): via degli olmi via dei ciliegi via delle mele A10 Proprietà pubblica / privata / pubblico-privata dell'organismo edilizio oggetto di intervento o parti di esso. Pubblico-Privata A11 A12 Il presidente del consorzio della porzione di aggregato o amministratore del condominio (P.AGG): cognome: nome: telefono: mail: Bianchi osvaldo Il coordinatore dei tecnici incaricati per il progetto della porzione di aggregato (P.AGG): titolo: cognome: nome: telefono: mail: bianchi luigi Esiti di agibilità (numero) A ### B ### C ### D ### E ### F ### # # # # # # # # # # # # Fase del progetto: 1 Superficie complessiva mq Contributo massimo spettante (lordo) #NOME? #NOME? Firma del coordinatore Contributo concesso (lordo) Sezione A compilazione automatica 9 Gennaio 2013

63 Sisma Abruzzo Manuale istruzioni scheda P.E.R. L Aquila SEZIONE B - RIEPILOGO : LOCALIZZAZIONE ED IDENTIFICAZIONE DELLA UMI-PORZIONE DI AGGREGATO O DELL EDIFICIO SINGOLO Il progettista dovrà inserire i dati nelle caselle di colore verde mentre le caselle arancio e bianche sono compilate automaticamente dal foglio di calcolo. B Comune di appartenenza ed eventuale località o frazione; B1.1 - Identificativo del Progetto Esecutivo da compilare a cura del comune; B1.3 Codice identificativo del consorzio : attribuito dall ufficio consorzi da compilare a cura del tecnico; B1.4 - Numero indicato nella planimetria di identificazione degli aggregati pubblicata dal comune : indicare il numero identificativo della P.AGG (UMI) pubblicata dal comune. Nel caso in cui il numero di identificazione è riferito ad un aggregato indicare anche il numero delle eventuali porzioni di aggregato nel quale è stato suddiviso. Numerare la P.Agg (UMI) a partire da 1 anche nel caso di aggregato composto soltanto da una porzione di aggregato (UMI) o edificio singolo. B1.5 - Porzione di aggregato (UMI) o edificio singolo (Es) : utilizzando il menu a tendina selezionare la condizione di Porzione di Aggregato (P.AGG) o edificio singolo (ES) e l ambito/sottoambito di appartenenza Sub-A1: Asse Centrale; Sub-A2: Santa Giusta; Sub-A3: Via XX Settembre-Rivera-Villa Gioia; Sub-A4: Via Garibaldi; Sub-A5: confluito nel sub A3; Sub-A6: San Pietro, San Marciano, Sant'Andrea B1.6 - Identificativo dell'aggregato, porzione di aggregato o edifico singolo (ID) degli aggregati definiti dal Dipartimento della Protezione Civile indicato nella rappresentazione in formato pdf allegate : Indicare nella casella con * il codice ID DPC dell aggregato prevalente per superficie in pianta; B1.7 Numero delle US che compongono la UMI-P.Agg, Es : indicare il numero delle US che compongono la porzione di aggregato. Il foglio di calcolo genere automaticamente un numero di fogli pari a quello delle US; 10 Gennaio 2013

64 Sisma Abruzzo Manuale istruzioni scheda P.E.R. L Aquila SCHEDA PROGETTO ESECUTIVO DI RICOSTRUZIONE B1 RIEPILOGO: LOCALIZZAZIONE ED IDENTIFICAZIONE DELLA PORZIONE DI AGGREGATO O DELL'EDIFICIO SINGOLO B1.1 Comune di appartenenza ed eventuale la località (nel caso di appartenenza al Comune di L'Aquila) L'AQUILA ARISCHIA Identificativo del Progetto esecutivo (da compilare a cura del B Comune) / 4 B1.3 Codice identificativo del consorzio: 12 B1.4 Riportare il numero indicato nella planimetria di identificazione degli aggregati pubblicata dal comune. Nel caso in cui il numero di identificazione è riferito ad un aggregato indicare anche il numero delle eventuali porzioni di intervento nel quale è stato suddiviso. Numerare le P.AGG a partire da 1 anche nel caso di aggregato avente soltanto una porzione o edificio singolo. 23 / B1.5 Porzione di Aggregato (P.AGG) o edificio singolo (ES) / Ambito di appartenenza ES / B1.6 Identificativo aggregato nel quale è inserita la porzione di aggregato/edificio singolo (ID degli aggregati definiti dal Dipartimento della Protezione Civile come indicato nelle rappresentazioni in formato pdf allegate). (26) * Numero di unità strutturali (US) in cui è stato diviso la P.AGG / B1.7 1 ES. B1.8 Viabilità principale che individua la porzione di aggregato o l edificio singolo (via, piazza, località, contrada, ) Indicare la viabilità principale che individua la porzione di aggregato o l edificio singolo; B1.9 proprietà pubblica (P), privata (Pr), Pubblico privata (PPr) dell organismo edilizio oggetto di intervento : nel menù a tendina selezionare la sigla corrispondente; B1.10 Tipologia d uso - selezionare la tipologia d uso con il menu a discesa ed indicare la percentuale prevalente tra quelle possibili : residenziale, produttiva, commerciale, uffici, servizio pubblico, culto, deposito, strategico, turisticoricettivo, altro; B1.8 Viabilità principale che individua la porzione di aggregato o l edificio singolo (via, piazza, località,contrada...): via degli olmi via dei ciliegi via delle mele Proprietà pubblica / privata / pubblico-privata dell'organismo B1.9 Pubblico-Privata edilizio oggetto di intervento o parti di esso. B1.10 Tipologia d'uso (indicare la prevalente e la relativa percentuale) (residenziale, produttiva, commerciale,...) produttiva 23.00% B1.11 Tipologia di intervento prevista dalla Proposta di Interveto approvata dal comune B1.11 Tipologia di intervento : nella casella, con il supporto del menù a discesa, selezionare la tipologia di intervento prevista dal DPR 380/2001 art.3 c.1 : Manutenzione straordinaria (lett. b); Opere e modifiche necessarie per rinnovare e sostituire parti anche strutturali degli edifici, nonché per realizzare ed integrare i servizi igienico-sanitari e tecnologici, sempre che non alterino i volumi e le superfici delle singole unità immobiliari e non comportino modifiche delle destinazioni di uso Restauro e risanamento conservativo (lett. c) - Gli interventi edilizi rivolti a conservare l'organismo edilizio e ad assicurarne la funzionalità mediante un insieme sistematico di opere che, nel rispetto degli elementi tipologici, 11 Gennaio 2013

65 Sisma Abruzzo Manuale istruzioni scheda P.E.R. L Aquila formali e strutturali dell'organismo stesso, ne consentano destinazioni d'uso con essi compatibili. Tali interventi comprendono il consolidamento, il ripristino e il rinnovo degli elementi costitutivi dell'edificio, l'inserimento degli elementi accessori e degli impianti richiesti dalle esigenze dell'uso, l'eliminazione degli elementi estranei all'organismo edilizio; Ristrutturazione edilizia (lett. d) - Interventi rivolti a trasformare gli organismi edilizi mediante un insieme sistematico di opere che possono portare ad un organismo edilizio in tutto o in parte diverso dal precedente. Tali interventi comprendono il ripristino o la sostituzione di alcuni elementi costitutivi dell'edificio, l eliminazione, la modifica e l'inserimento di nuovi elementi ed impianti. Nell ambito degli interventi di ristrutturazione edilizia sono ricompresi anche quelli consistenti nella demolizione e ricostruzione con la stessa volumetria e sagoma di quello preesistente, fatte salve le sole innovazioni necessarie per l'adeguamento alla normativa antisismica; Ristrutturazione urbanistica (lett. f) - Interventi rivolti a sostituire l'esistente tessuto urbanistico-edilizio con altro diverso, mediante un insieme sistematico di interventi edilizi, anche con la modificazione del disegno dei lotti, degli isolati e della rete stradale. Si tratta di una attività di trasformazione di carattere complessivo, che può interessare una pluralità di fabbricati, oppure un insediamento unitario di rilevanti dimensioni, e che ricomprende anche opere di urbanizzazione. Demolizione e ricostruzione con la stessa volumetria e sagoma diversa 12 Gennaio 2013

66 6.3 Sisma Abruzzo Manuale istruzioni scheda P.E.R. L Aquila B1.12 Sintesi dell intervento proposto per la porzione di aggregato. A 1. Demolizione e ricostruzione di elementi non strutturali o strutturali secondari irrimediabilmente danneggiati o pericolanti: x A 2. Riparazione di elementi strutturali e non strutturali danneggiati e ripristino delle finiture: A. Interventi strutturali, finiture e impianti connessi A 3. Riparazione degli impianti danneggiati, ai fini del ripristino della loro funzionalità e conformi alle norme vigenti: A 4: Rinforzo di elementi strutturali finalizzato all eliminazione di eventuali carenze locali e al conseguimento di un incremento della sicurezza globale dell'edificio, nell'ambito del progetto di miglioramento sismico volto ad assicurare un livello di sicurezza almeno del 60%, con un tetto di spesa nei limiti del contributo concedibile: x A 5. Ripristino delle finiture e degli impianti conseguenti agli interventi di rafforzamento strutturale conformemente alle norme vigenti: A6. Miglioramento energetico: B1.12 Sintesi della Proposta di Intervento per la porzione di aggregato validata dal Comune : B. Interventi per le finiture e gli impianti non connessi agli interventi strutturali B 1. Rifacimento di pavimenti in assenza di intervento di consolidamento degli orizzontamenti: B 2. Rifacimento intonaci, finiture e tinteggiatura di pareti non danneggiate e/o non interessate da interventi di riparazione del danno, miglioramento sismico, miglioramento energetico, rifacimento impianti: B 3. Rifacimento di impianti e servizi in ambienti non interessati da interventi di riparazione del danno e miglioramento sismico e/o non collegati al rifacimento di impianti generali connessi ad interventi strutturali, alla riparazione del danno o al miglioramento sismico: B 4. Rrifacimento delle finiture esterne nel caso in cui non siano previsti interventi di riparazione del danno e/o di miglioramento sismico: B 5. Rifacimento di serramenti, porte, portoni di ingresso, tamponature non connesse ad interventi di riparazione del danno o miglioramento sismico: C. Sostituzione edilizia C1. Sostituzione edilizia con la stessa tipologia costruttiva: C2. Sostituzione edilizia con tipologia costruttiva differente: D. Restauro D1. Restauro architettonico: D2. Restauro di beni di interesse storico artistico : Nella tabella sono indicate le tipologie di intervento e gli interventi possibili da indicare con criterio multi scelta da parte del progettista. B Parere reso dal comune a seguito della presentazione della Proposta di intervento (max 250 caratteri) : riportare il parere reso dal comune alla proposta di intervento (per il comune di L Aquila i pareri sono pubblicati sul sito del comune); B1.14 Esporre la coerenza con la proposta di intervento e illustrare, in modo sintetico, l intervento proposto. B Presidente del Consorzio dell'aggregato : Indicare i dati del presidente del consorzio; B Indicare titolo, cognome, nome, cellulare e mail del/i coordinatore/i dell'aggregato; B indicare cognome, nome e mail dei professionisti incaricati per l'organismo edilizio oggetto del progetto (aggregato, porzione di aggregato, edificio singolo); 13 Gennaio 2013

67 Sisma Abruzzo Manuale istruzioni scheda P.E.R. L Aquila B1.15 Il presidente del consorzio della porzione di aggregato o amministratore di condominio (P.AGG): co gnome: no me: Bianchi osvaldo telefono: indirizzo di posta elettronica: codice fiscale: mzzmzz65g56v567y #NOME? B1.16 Il coordinatore dei professionisti incaricati per il progetto della porzione di aggregato (P.AGG): titolo: cognome: nome: codice fiscale: bianchi luigi mzzmzz65g56v567y telefono: indirizzo di posta elettronica: #NOME? I professionisti incaricati per il progetto della Porzione di aggregato (P.AGG): titolo: cognome: nome: codice fiscale: rossi gennarino mzzmzz65g56v567y telefono: indirizzo di posta elettronica: #NOME? titolo: cognome: nome: codice fiscale: telefono: indirizzo di posta elettronica: #NOME? B1.17 titolo: cognome: nome: codice fiscale: telefono: indirizzo di posta elettronica: #NOME? B2. Inserire l immagine dell edificio singolo o dell aggregato contenente la unità di progetto e del suo contesto su base CTR come immagine jpg. B3. Inserire l immagine dello stralcio di PRG dove è inserito l aggregato, porzione di aggregato, edificio singolo oggetto dell intervento. B4. Inserire l immagine dell edificio singolo o dell aggregato contenente la unità di progetto e del suo contesto su base Catastale come immagine jpg. SEZIONE C RIEPILOGO DELLE UNITA STRUTTURALI Nella sezione C sono riepilogati i dati delle Unità struturali la cui compilazione è automatica. C US n. Tipologia costruttiva RIEPILOGO DATI GENERALI DELLE UNITA STRUTTURALI DI INTERVENTO - COMPILAZIONE AUTOMATICA Superficie complessiva ammessa ad indennizzo mq Numero livelli Tipologia edificio Epoca costruttiva Superficie Lorda mq Proprietà Presenza di beni storico artistici C1 Riepilogo dei dati tecnico-economici delle unità strutturali US. n numero della Unità Strutturale; 1 Tipologia costruttiva : muratura, cemento armato, acciaio, mista, etc; 2 Superficie complessiva in mq ammissibile ad indennizzo; 3 Volume delle singole US e volume totale in mc; 4 Numero dei livelli, compresi quelli interrati; 5 Tipologia costruttiva : muratura, acciaio, cemento armato, mista, etc; 6 Epoca di costruzione; 14 Gennaio 2013

68 Sisma Abruzzo Manuale istruzioni scheda P.E.R. L Aquila 7 Anno di costruzione per gli edifici coincidenti con le US costruiti dopo il 1919; 8 Proprietà prevalente : privata, pubblica, pubblico-privata; 9 Eventuale presenza di Beni Storico Artistici. C2 Riepilogo dei dati tecnico-economici C2 US n. esito Livello di danno RIEPILOGO DATI TECNICO ECONOMICI DELLE UNITA STRUTTURALI compilazione automatica Livello di vulnerabilità Livello di indennizzo unitario base Livello di indennizzo unitario base corretto Maggiorazione per pregio storico (max.60%) Maggiorazione per vincolo o interesse paesaggistico (max.100%) Altre maggiorazioni (%) Totale Maggiorazioni (%) Numero della Unità Strutturale; 2 Esito di agibilità prevalente validato dal comune; 3 - Livello di danno determinato con il supporto della sezione 4 della scheda progetto (sezione 4 della scheda AeDES per il rilievo dell agibilità) e degli elaborati del progetto parte prima; 4 Livello di Vulnerabilità determinato con il supporto della scheda progetto parte prima; 5 livello di indennizzo unitario base; 6 livello di indennizzo unitario base corretto per tenere conto della elevazione del livello di costo L0 a L1 nel caso di edifici con Unità Strutturali con livello L0 in presenza di Unità strutturali con livlli L1, L2,L3; 7 tipologia edilizia dell edificio : 1-edificio ordinario, 2-edificio di pregio ai sensi del DCD 45/2010, 3-edificio di interesse paesaggistico ai sensi della OPCM 3996/2012, 4-edifici vincolati in modo diretto ai sensi della L.1089/39 e della legge 42/2004; 7 Maggiorazione per pregio storico artistico (max. 60%); 8 Maggiorazione per vincolo diretto ai sensi della L.42/2004 (max. 100%); 9 Maggiorazione per interesse paesaggistico ai sensi della OPCM 3996/2012; 10 altre maggiorazioni (amplificazione locale,.cavità ipogee.); 11 Totale delle maggiorazioni in percentuale. 15 Gennaio 2013

69 Sisma Abruzzo Manuale istruzioni scheda P.E.R. L Aquila C3 - QUADRO ECONOMICO DELL INDENNIZZO MASSIMO SPETTANTE. compilazione automatica Nella tabella C3 è riportato il quadro economico del progetto comprendente L indennizzo per i lavori da eseguire sulle singole unità strutturali è suddiviso in : lavori concorrenti all indennizzo; lavori non concorrenti all indennizzo limite che si aggiungono all indennizzo base per ciascuna US ove ne ricorrono le condizioni: a) per gli interventi di restauro di beni storico-artistici che vanno computati a parte e preventivamente autorizzati dalla Soprintendenza competente. Per beni storico-artistici si intendono affreschi, stucchi, dipinti murari, apparati decorativi interni, statue, mosaici, arazzi, reperti archeologici ed ogni altro tipo di apparato decorativo la cui tutela è prevista dalla Soprintendenza ai Beni Artistici. b) per l accessibilità degli spazi esterni ai sensi dell art.5, comma 4 della OPCM 3881/2010 e del DCD n.27 del ; c) per installazione di meccanismi per l accesso ai piani superiori ai sensi dell art.5 comma 4 della OPCM 3881/2010 e DCD n.27 del ; d) per la riparazione di elementi accessori al fabbricato funzionali all agibilità ove presenti non facenti parte dello stesso ai sensi della Circ. 1713/STM del (esempio: muri di sostegno). Iva sui lavori come per legge; Spese tecniche (di progettazione, direzione lavori, coordinamento generale, coordinamento della sicurezza in fase di progettazione ed esecuzione, collaudo tecnico amministrativo ed in corso d'opera, relazione geologica, responsabile del procedimento) determinate al lordo di Iva e Cassa Previdenziale. Compenso per amministratore/presidente del consorzio compreso oneri fiscali determinato ai sensi dell art. 4 c.9 del DPCM variabile in funzione dell importo del progetto : o 2% fino a di euro di indennizzo per lavori o 1% per indennizzo per lavori compreso tra e di euro o 0,5% per indennizzo per lavori compreso tra e di euro o 0.2% per indennizzo per lavori eccedenti euro. Spese per esecuzione di sondaggi ed indagini : L indennizzo massimo ammissibile per le indagini e le prove di tipo geologico-geotecnico (GEO) e strutturali (STRU) è determinato nel limite di 12 /mq iva inclusa per unità di superficie coperta lorda complessiva con i seguenti limiti: a) per edifici singoli fino a euro iva inclusa (STRU+GEO); 16 Gennaio 2013

70 Sisma Abruzzo Manuale istruzioni scheda P.E.R. L Aquila b) nel caso di aggregati fino a euro iva inclusa per UMI, per prove e saggi sulle strutture (STRU); c) fino a euro iva inclusa per UMI per indagini sui terreni (GEO). Al fine di limitare le prove e i costi per le indagini strutturali, geologiche e geotecniche, i tecnici incaricati, dovranno fare riferimento a dati esistenti. Sono raccomandati saggi e sondaggi diretti su tutte le tipologie di murature e orizzontamenti, soprattutto al fine di riconoscere le caratteristiche del tessuto murario, delle tipologie di solai e copertura, la presenza di cordoli e la qualità dei collegamenti. Nella tabella dati economici unitari è riportata la superficie totale del progetto, l importo al mq dei lavori concorrenti all indennizzo iva esclusa e l importo a mq totale dei lavori concorrenti all indennizzo iva inclusa. DATI ECONOMICI UNITARI Superficie totale (mq) Importo lavori concorrenti all indennizzo IVA escl. ( /mq) 2, Importo lavori tot. concorrenti all indennizzo IVA incl. ( /mq) 2, C4 - Consistenza Beni Storico Artistici La compilazione della tabella C4 è automatica e viene fatta dal foglio di calcolo con l inserimento dei dati nella sezione delle Unità Strutturali. La tabella di sintesi riassume i beni storico artistici presenti nelle singole US. C4 CONSISTENZA BENI STORICO ARTISTICI (Sez. B11 Schema Palazzi a cura di Mibac)-compilazione automatica Tipologia numero superficie (mq) Tipologia numero superficie (mq) Affreschi Mosaici Stucchi Arazzi Altari/statue Libri/stampe Decorazioni plastiche mobili Manufatti in carta e pergamena 0.00 Reperti archeologici Dipinti mobili su vario supporto Arredi (soffitti,amboni,pulpito, stalli corali) Altro Gennaio 2013

71 Sisma Abruzzo Manuale istruzioni scheda P.E.R. L Aquila C5 SINTESI DELLE INDAGINI E PROVE ESEGUITE SULLA STRUTTURA E SUI TERRENI DI FONDAZIONE (compilazione a cura del tecnico incaricato della redazione della progetto esecutivo) Prova o indagine n. Indagini su strutture in calcestruzzo armato Indagini su strutture in muratura Indagini su strutture orizzontali indagini geognostiche altre indagini Prelievo e schiacciamento delle carote in calcestruzzo Indagini soniche Indagini sclerometriche indagini pacometriche prove di pull-out prove di resistività elettrica del calcestruzzo misure di permeabilità del calcestruzzo determinazione della profondità di carbonatazione nel calcestruzzo determinazione dello stato di corrosione delle barre in acciaio prove a trazione delle barre in acciaio altre prove saggi con scrostamento dell'intonaco (dimensioni 1x1m) saggi con scasso della muratura prove con martinetti singoli prove con martinetti doppi prove penetrometriche con pistola Windsor prove soniche trasversali al maschio endoscopie indagini granulometrica della malta prova di compatibilità chimica della malta altre prove saggi su solaio prove statiche di carico su solaio prove dinamiche di carico su solaio altre prove pozzetti geognostici sondaggi a carotaggio continuo prove penetrometriche statiche prove scissometriche prove dilatometriche prove Dow n hole prove Cross hole prove di taglio diretto prove triassiali prove sui campioni di terreno per la determinazione degli indici dei suoli altre prove prove dinamiche per la valutazione delle frequenze di oscillazione libera indagini termografiche altre prove 18 Gennaio 2013

72 Sisma Abruzzo Manuale istruzioni scheda P.E.R. L Aquila UFFICIO SPECIALE PER LA RICOSTRUZIONE DI L AQUILA - DECRETO n.1 DISCIPLINA PER LA PROGETTAZIONE E LA REALIZZAZIONE DEGLI INTERVENTI SUGLI EDIFICI PRIVATI, UBICATI NEI CENTRI STORICI DEL COMUNE DI L AQUILA DANNEGGIATI DAL SISMA DEL 2009 ART. 7 - Contenuti del progetto parte prima e parte seconda e modalità di istruttoria 1. La decorrenza dei termini per la presentazione dei progetti non è legata alla pubblicazione degli esiti di agibilità; il Comune, con proprio provvedimento, è tenuto a fissare tali termini sulla base di criteri di priorità definiti a seguito delle risultanze dei progetti - parte prima di cui ai commi successivi. 2. Il progetto è redatto in due fasi: progetto parte prima e progetto parte seconda. 3. Il progetto parte prima, deve essere presentato entro 45 gg. dalla data di pubblicazione del presente atto e comprende gli elaborati di cui all Allegato 4 e la scheda progetto parte prima di cui all Allegato 5. I progetti parte prima presentati dopo tale termine verranno esaminati solo in ordine cronologico senza tenere conto delle priorità fissate dal Comune. 4. Il progetto parte prima è sottoposto all esame dell Ufficio Speciale per la Ricostruzione per la verifica dell indennizzo concedibile che non potrà superare i limiti definiti ai precedenti articoli. 5. A seguito di esame positivo di cui al precedente comma l Ufficio Speciale: a) emette a favore del beneficiario una anticipazione sull indennizzo concedibile per spese tecniche pari al 2% e il rimborso per eventuali sondaggi e prove sulle strutture, ove già effettuate e consegnate contestualmente al progetto parte prima; tali importi saranno detratti in sede di emissione del buono contributo definitivo; b) in base alle risorse disponibili, al piano di cantierizzazione e ad eventuali priorità, autorizza la redazione del progetto parte seconda. 6. Il progetto parte seconda, deve essere presentato a seguito di comunicazione del Comune di cui al comma precedente, lettera b) e comprenderà gli elaborati che saranno definiti con successivo provvedimento. 7. Il progetto parte seconda è sottoposto alla verifica, in modo contestuale, delle Commissioni Pareri dell Ufficio Speciale alle quali partecipano tutti i soggetti pubblici coinvolti nel procedimento amministrativo per l esame e l approvazione/autorizzazione definitiva degli stessi progetti. L Ufficio speciale può procedere, su richiesta motivata degli interessati e se ritenuto necessario, all esame approfondito di casi e situazioni particolari. 8. L Ufficio Speciale Ricostruzione stabilisce tempi di risposta e modalità del funzionamento delle commissioni pareri. 9. L Ufficio Speciale, in caso di esito positivo dell istruttoria, a seguito del parere formale delle Commissioni pareri di cui al comma precedente, rilascia l autorizzazione/concessione alla esecuzione dei lavori e l indennizzo definitivo ovvero un documento attestante il diritto all indennizzo definitivo, detratti gli importi di cui al precedente comma 5, lettera a). 10. Ferma restando la valutazione sulla qualità degli interventi: a) nel caso in cui l importo del progetto, come da computo metrico, è minore o uguale dell indennizzo concedibile è sottoposto ad istruttoria semplificata, fatti salvi gli aspetti tecnici; tale istruttoria è prioritaria rispetto ai casi di cui alla successiva lett. b); b) per i casi di cui all art. 4, comma 6 dell Allegato 1 alla deliberazione di Giunta comunale n.10/2013, il progetto è sottoposto a un istruttoria analitica da parte dell Ufficio Speciale con tempistiche commisurate al livello di approfondimento necessario alla verifica puntuale della effettiva necessità e dei benefici connessi agli interventi proposti, a fronte dei relativi costi aggiuntivi. 11. Nel caso in cui il costo dell intervento superi l indennizzo concedibile, dovrà essere accesa polizza fideiussoria per la parte eccedente, inoltre: a. se ritenuto ammissibile dall Ufficio Speciale, la quota eccedente è riconosciuta fino al limite dell indennizzo massimo ammissibile; la parte eccedente tale limite va in accollo spesa dei proprietari; b. se non ritenuto ammissibile dalla commissione pareri, la quota eccedente va in accollo di spesa dei proprietari. 12. L'attività delle Commissioni pareri avviene presso la sede dell Ufficio speciale per la ricostruzione, ed è garantita la disponibilità ad incontri con i progettisti. 13. Le pratiche sono esaminate, eventualmente integrate ed approvate con unico e contestuale esame degli elaborati e del calcolo per la determinazione dell indennizzo definitivo in osservanza dei criteri stabiliti dalle presenti disposizioni. Dei casi e delle risultanze dell esame dei casi più complessi o particolari, che possano costituire precedente per gli esami successivi, il Comune può tenere memoria agli atti della Ricostruzione con la pubblicazione aggiornata di un Massimario di facile consultazione. 19 Gennaio 2013

73 Sisma Abruzzo Manuale istruzioni scheda P.E.R. L Aquila SEZIONE D - LE UNITA STRUTTURALI Porzione di aggregato n 0 Unità strutturale n 01 Scegli tipologia strutturale D1 P.AGG. 0 US 01 DATI GENERALI DELL'EDIFICIO E SISMICITA' DELL'AREA Premere il pulsante giallo scegli tipologia strutturale : compare a video una maschera con indiate le tipologie strutturali previste. Selezionare quella relativa alla US e confermare con il pulsante OK Strutture miste e rinforzate Occorre indicare la presenza di strutture miste e di eventuali rinforzi della muratura presente tra : Muratura Cemento armato o altre strutture intelaiate su muratura; Muratura su cemento armato o altre strutture intelaiate; Muratura mista a cemento armato o altre strutture intelaiate in parallelo sugli stessi piani. Nell allegato A5.12 è riportata una descrizione dei tipi di strutture miste. Per ciascun edificio-unità strutturale indicare: DATI GENERALI Proprietà Tipologia costruttiva del fabbricato: Tipologia di aggregazione Posizione all'interno dell'aggregato (se si tratta di edificio singolo indicare "isolata") Tipologia di edificio Anno di progettazione Epoca di costruzione (da indicare solo appartenenti al tessuto storico) Normativa sismica di riferimento Anno di ultimazione della costruzione Ultimo intervento strutturale significativo eseguito sull'unità strutturale Anno dell'esecuzione dell'ultimo intervento significativo eseguito pubblica muratura a schiera isolata Ordinario non appartenente al tessuto storico sec. XV-XVII Demolizione e ricostr. con sagoma diff. SISMICITA' Coeff. di ampl.sismica per stratigrafia, S S 1.00 DELL'AREA Coeff. topografico di ampl. sismica, S T 1.00 Morfologia del sito su rilievo (pendenza >15% e < 30%) 1900 (anteriore al R.D ) Accelerazione massima orizzontale su suolo "A", ag (g) Proprietà : selezionare con il menu a discesa tra : pubblica, privata, pubblico-privata; Tipologia costruttiva del fabbricato : compilazione automatica; 20 Gennaio 2013

74 Sisma Abruzzo Manuale istruzioni scheda P.E.R. L Aquila Tipologia di aggregazione : selezionare con il menu a discesa la tipologia di aggregazione tra schiera, in linea, a corte aperta, a corte chiusa, a blocco, isolato; Posizione all interno dell aggregato : selezionare con il menu a discesa la posizione della US nell aggregato tra angolo, testata, sporgente rispetto all allineamento dell aggregato, interna ed allineata. Se trattasi di edificio isolato indicare isolata ; AGGREGATO STRUTTURALE ISOLATO 1 AGGREGATO STRUTTURALE EDIFICIO D'ESTREMITA' 7 - EDIFICIO INTERNO 6 - EDIFICIO D'ANGOLO Esempio di identificazione di aggregati ed edifici su foglio catastale ed indicazione della posizione di alcuni edifici. US sporgente rispetto all allineamento dell aggregato Tipologia dell edificio da selezionare tra : edificio ordinario non appartenente al tessuto storico, edificio ordinario appartenente al tessuto storico, edificio di pregio,edificio di interesse paesaggistico, edificio vincolato, edificio incongruo al tessuto urbano. La selezione consente di attivare la sezione relativa alla maggiorazione corrispondente. Anno di progettazione : indicare l anno di progettazione per gli edifici recenti con il supporto del menu a discesa; Epoca di costruzione per gli edifici del tessuto storico : selezionare l epoca di costruzione della unità strutturale con il supporto del menu a discesa tra 1 prima del 1703, tra 1704 e 1799, tra 1800 e 1942, tra 1942 e 2009; Normativa sismica di riferimento : selezionare la normativa di riferimento con il supporto del menu a discesa tra : anteriore al RD , Legge del , DM , DM , OPCM 3274 e ss.mm.ii; Anno di ultimazione della costruzione : indicare l anno di ultimazione della costruzione; Ultimo intervento strutturale eseguito sull unità strutturale : selezionare la tipologia di intervento tra manutenzione ordinaria, manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia, nuova costruzione, ristrutturazione urbanistica; Anno dell esecuzione dell ultimo intervento : indicare l anno di esecuzione dell ultimo intervento sulla costruzione; eventuali documenti autorizzativi allegati alla documentazione progettuale. Sismicità dell area indicare l accelerazione massima orizzontale al suolo secondo NTC 2008; Coefficiente di amplificazione sismica per stratigrafia Ss determinata in base alla tipologia del terreno da determinare in funzione del coefficiente S (in assenza di risultati delle indagini di amplificazione di III livello) o del coefficiente Fa, relativi alla caratteristiche del terreno di fondazione, variabile linearmente da 0 (per S o Fa <= 1,2) al 10 % (per S o Fa = 2,0). Maggiorazione = (S 1.2) / S - FA % magg Gennaio 2013

75 Sisma Abruzzo Manuale istruzioni scheda P.E.R. L Aquila Tipologia del sottosuolo Coefficiente topografico di amplificazione sismica St, per configurazioni superficiali semplici, è determinato in base alla seguente classificazione prevista da NTC 2008, Categorie di sottosuolo e condizioni tografiche Le suesposte categorie topografiche si riferiscono a configurazioni geometriche prevalentemente bidimensionali, creste o dorsali allungate, e devono essere considerate nella definizione dell azione sismica se di altezza maggiore di 30m. Categorie topografiche Valori massimi del coefficiente di amplificazione topografica S T La variazione spaziale del coefficiente di amplificazione topografica S T è definita da un decremento lineare con l altezza del pendo o rilievo. Dalla sommità o cresta fino alla base dove St assume valore unitario - NTC 2008, Categorie di sottosuolo e condizioni topografiche. Morfologia del sito : selezionare la morfologia del sito tra pianeggiante, su rilievo con pendenza inferiore al 15%, su rilievo con pendenza superiore al 15% e inferiore al 30%, su pendio con pendenza superiore al 30%. 22 Gennaio 2013

76 Sisma Abruzzo Manuale istruzioni scheda P.E.R. L Aquila D2 P.AGG. 0 US 01 CONSISTENZA EDILIZIA Nella sezione D2 selezionare, con il supporto del menu a discesa, la posizione del livello strutturale delle singole US a partire dal livello 0 indicando se trattasi di livello interrato, seminterrato, terra, fuori terra, sottotetto. Indicare per ciascun livello. Il foglio di calcolo determina l altezza media di piano, il volume e la superficie del livello. Nella riga finale è riportata la superficie lorda complessiva, la superficie dell impronta a terra, il volume lordo della US e l altezza della US. Nell ultima riga è riportata l altezza media di livello determinata come rapporto tra l altezza massima e il numero dei livelli. La compilazione della sezione D2 consente di attivare le sezioni del foglio dove sono indicati i livelli della Unità Strutturale. livelli posizione livello superficie lorda coperta (mq) Volume lordo del livello (mc) altezza media di interpiano (m) livello 1 livello 2 livello 3 livello 4 livello 5 livello 6 livello 7 livello 8 livello 9 livello 10 somma supeficie dell'impronta a terra (mq) 0.0 altezza media di interp. (m) numero dei piani 0 D3 P.AGG. 0 ELENCO DEI VINCOLI (compilare la sezione a cura del tecnico incaricato della redazione della proposta di US 01 intervento) Indicare i vincoli ai quali è soggetta l'unità strutturale. Lista dei vincoli (criterio multiscelta) Con criterio multiscelta selezionare con il menù a discesa i vincoli a cui è sottoposto l Unità Strutturale. In allegato A5 è riportata la tabella dei vincoli previsti da MIBAC. Allegare copia del decreto di vincolo. Per la maggiorazione va considerato il vincolo diretto ai sensi della L.1089/39 e del DL. 42/ Gennaio 2013

77 Sisma Abruzzo Manuale istruzioni scheda P.E.R. L Aquila D4 P.AGG. US 0 01 ESITO DI AGIBILITA' E VINCOLI DELL'UNITA' STRUTTURALE (compilare la sezione a cura del tecnico incaricato della redazione della proposta di intervento) Occorre indicare l'esito della scheda AeDES validata dal Comune. Indicare se l esito è conforme a quello rilevato nella fase dell emergenza : 0 A - Agibile B - Edificio Temporaneamente inagibile C - Edficio parzialmente inagibile D - Edificio temporaneamente inagibile E - Inagibile F - Edificio inagibile per rischio esterno 0 A 0 B 0 C 0 D 0 E 0 F Nel menu a tendina selezionare : 1 Esito conforme a quello determinato nella fase dell emergenza 2 Esito rilevato del tecnico incaricato della redazione del progetto esecutivo 3 Esito validato e/o pubblicato dal comune 1. Esito conforme a quello determinato nella fase dell emergenza : riportare l esito ritenuto valido tra quello/i indicati nella/e schede AeDES. 2. Esito rilevato dal tecnico incaricato della redazione del progetto esecutivo : nel caso di assenza del rilievo di agibilità il progettista provvede alla compilazione della scheda AeDES, il cui esito dovrà essere verificato e validato dal Comune. 3. Esito validato e/o pubblicato dal comune : indicare se l esito è stato approvato e pubblicato dal comune Nella tabella relativa agli esiti riportare l esito definito per l Unità Strutturale. 24 Gennaio 2013

78 Sisma Abruzzo Manuale istruzioni scheda P.E.R. L Aquila D5.1 P.AGG. 0 US 01 DESCRIZIONE DEL DANNO DELL'UNITA' STRUTTURALE (compilare a cura del tecnico incaricato della redazione della proposta di intervento) Indicare se il danno indicato è conforme a quello rilevato nella fase dell emergenza : 0 Comp. Strutturale danno prees ca Strutture verticali Solai Scale Copertura livello - estensione A D4-D5 gravissimo > 2/3 1/3-2/3 < 1/3 B C DANNO D2-D3 medio-grave 1/3-2/3 < 1/3 D1 leggero 1/3-2/3 E F G H Tamponature e tramezzi indice di danno (ver. 2): 0 danno (ver. 2): 0 ompletezza info sez. D5.1: 0 danno globale in uso: 0 > 2/3 D > 2/3 < 1/3 I Nullo L Livello di danno globale D0 Indicare se il danno è conforme a quello rilevato nella fase dell emergenza. Selezionare con il menu a discesa tra : danno conforme a quello determinato nella fase dell emergenza e validata dal Comune danno rilevato dal tecnico incaricato per la presenza di più schede validate dal Comune danno rilevato dal tecnico incaricato per l assena della scheda validata dal Comune danno rilevato dal tecnico incaricato non conforme a quello determinato nella fase dell emergenza I danni da riportare nella sezione 4 sono quelli riscontrabili sugli elementi strutturali siano essi preesistenti o collegabili al sisma. Le prime 4 righe sono riferite agli elementi strutturali principali, la riga 5 è riferita ad elementi non strutturali di particolare rilevanza (tamponature e tramezzi) che possono modificare la resistenza e/o la risposta della struttura, in particolare di quelle intelaiate, la riga 6 registra in modo cumulativo per tutto l edificio la parte del danno totale che si valuta preesistente al sisma. Le colonne sono differenziate in modo da consentire di definire il livello di danno e la sua estensione. La selezione si effettua selezionando le celle con il menu a discesa con le seguenti avvertenze: ciascuna casella corrisponde ad un preciso livello di danno e ad una certa estensione di tale danno; occorre esplicitamente prendere in considerazione tutta la lista di elementi considerati (righe 1 5): se non si riscontra danno a qualcuno di essi si seleziona la casella Nullo e non si compilano le altre nella riga, se qualche danno è presente si selezionano le caselle corrispondenti; non è consentito non selezionare nessuna riga della tabella di danno, a meno che il relativo componente non sia presente; La stima dell'estensione va effettuata separatamente per ogni riga e con riferimento all'intero edificio. Questo deve essere inteso nel senso che per ogni componente elencata nelle righe si deve: a) rilevare la presenza di ognuno dei tre livelli di danno; va precisato che se uno dei tre livelli di danno non si presenta per una data componente, non si selezionerà nessuna delle tre caselle previste sulla relativa riga b) stimare l'estensione da assegnare a ognuno dei tre livelli. Si dovranno opportunamente combinare rapporti percentuali relativi al numero di piani danneggiati rispetto al numero di piani totali e rapporti percentuali, in ogni piano, delle parti o superfici danneggiate sul totale delle parti o superfici totali del piano. 25 Gennaio 2013

79 Sisma Abruzzo Manuale istruzioni scheda P.E.R. L Aquila Ad esempio se in un edificio in muratura di 3 piani il livello di danno D2-D3 riguarda il 60% delle pareti al piano terra, l estensione per l intero edificio sarà pari a 60 x 1/3 = 20 % e quindi < 1/3 (riga 1, colonna F). La somma delle estensioni danneggiate per ogni riga non potrà superare 1. Non è pertanto compatibile ad esempio una codifica che attribuisca estensione > 2/3 sia a D1 sia a D2-D3. Viceversa quando la somma delle estensioni per la stessa riga è inferiore a 1 si intende che in significative parti dell edificio la componente considerata non ha subito alcun danno (stato D0). Ad esempio se in riga 1 l estensione < 1/3 è attribuita sia a D1 sia a D2-D3, e non si registrano danni di livello D4-D5, deve presumersi che almeno in 1/3 dell estensione delle pareti dell edificio non presenta alcun danno. Nel caso degli orizzontamenti la stima può essere fatta considerando il rapporto tra tutti i campi di solaio (volte o solai piani) che presentano il livello di danno considerato in rapporto al totale dei campi nell'edificio. Nel caso delle scale il riferimento può essere la rampa compreso i pianerottoli. Nel caso della copertura si può fare riferimento all'estensione della superficie danneggiata o al numero di elementi portanti, riferiti all area coperta in pianta. Nei casi dubbi, su richiesta del comune dovrà essere prodotta dai progettisti la dimostrazione del danno in particolare per quanto riguarda l estensione. Descrizione dei livelli di danno della scala Ems 98 ottenuti dalla conversione del danno rilevato con la scheda AeDES : D1 danno leggero: nessun danno strutturale e danno non strutturale trascurabile; fessure capillari a pochi pannelli murari; caduta di piccoli pezzi di solo intonaco, in rari casi caduta di parti superiori di edifici. D2 danno moderato non strutturale, lesioni alle murature, cadute di pezzi abbastanza grandi di intonaco; crolli parziali di canne fumarie. D3 danno medio con estese lesioni in più pannelli murari, lesioni ai cornicioni; crollo di elementi non strutturali. D4 danno grave alle strutture, crollo di porzione di muri, crollo parziale di cornicioni e solai. D5 danno gravissimo alle strutture, prossimo al crollo o crollo totale. D1 danno leggero D2- danno mediomoderato D3 danno medio-grave D4 danno grave D5 danno gravissimo Figura A Gennaio 2013

80 Sisma Abruzzo Manuale istruzioni scheda P.E.R. L Aquila D5.2 P.AGG. US 0 01 PRESENZA DI CROLLI Indicare la percentuale di crolli totali o parziali divise per struttura (strutture verticali, solai, ) valutati secondo quanto indicato nell'o.p.c.m. 3881/2010 struttura percentuale del totale Strutture verticali Solai Scale Copertura Tamponature e tramezzi Stima del volume crollato valutato come vuoto per pieno dell'us (calcolo finalizzato alle condizioni di sostituzione edilizia per edifici in muratura) Indicare la percentuale dei crolli totali o parziali divisi per componenti strutturali. Per le strutture verticali la percentuale è riferita al volume mentre per gli orizzontamenti, la copertura, le tamponature e le scale indicare la percentuale riferita alla superficie lorda. Indicare la percentuale del volume crollato vuoto per pieno dell intero edificio D6 P.AGG. 0 US 01 VALUTAZIONE DELLA VULNERABILITA'. EDIFICI IN MURATURA Ai fini della valutazione della vulnerabilità dell'unità strutturale nei successivi punti è richiesta l'immissione di dati sintetici relativi alle tipologie costruttive degli elementi strutturali del fabbricato. D6.1 P.AGG. US 0 01 LE TIPOLOGIE MURARIE (compilare la sezione a cura del tecnico incaricato della redazione della progetto esecutivo) Si chiede di descrivere le tipologie murarie dei maschi portanti (individuate da M1 a M4) sulla base di pochi parametri valutabili sulla base di indagini "a vista" e di valutare le superfici in percentuale delle diverse tipologie. La qualità muraria è considerata scadente se almeno il 30% della muratura è a ciottoli o in pietrame disordinato (la percentuale è calcolata sulla superficie muraria in pianta). MURATURA 1 Ubicazione 2 Materiale 3 Tipologia 4 Lavorazione 5 Dimensione degli elementi 6 Ricorsi 7 Listature 8 Presenza di zeppe 9 Consistenza della malta 10 Tipologia della malta 11 Presenza di diatoni o legamenti trasversali 12 Sfalsamento dei giunti verticali 13 Tipo di sezione 14 Stato di conservazione generale M1 M2 M3 M4 15 Tipologia di muratura (Tab. C8A.2.1): 27 Gennaio 2013

81 S 6. SA 3 C Sisma Abruzzo Manuale istruzioni scheda P.E.R. L Aquila Descrivere le principali tipologie murarie presenti nella US sulla base dei parametri riportati nella tabella rilevabili con osservazioni a vista e stimare la percentuale della superficie delle diverse tipologie murarie. Nella scheda sono previste 4 tipologie murarie prevalenti. Sulla base dei dati inseriti nella sezione D6.1 sarà determinata la tipologia muraria tra quelle previste dalla tabella C8B1 di NTC Per la compilazione selezionare ciascun elemento costitutivo tramite il menu a discesa : 1 ambito : indicare con criterio multi scelta tra : muratura portante, pilastro, tamponamento non strutturale; 2 materiale : selezionare tra calcare, arenaria, travertino, tufo, mattoni cotti, mattoni crudi, altro 3 tipologia : selezionare tra pietra, mattoni, blocchi in tufo, blocchi in cls, ; 4 lavorazione : selezionare tra assente, appena sbozzata, a spacco, a spigoli finiti; Blocchi di pietra squadrata Blocchi in laterizio Blocchi di pietra sbozzata Blocchi di pietra sbozzata e ciottoli Blocchi di pietra di forma irregolare Blocchi di pietra e forma e dimensioni irregolari 5 dimensione degli elementi : selezionale tra piccole < 15 cm, medio cm; grandi > 25 cm; 6 ricorsi : selezionare tra assenti, in elementi più grandi, in mattoni, in cls; 7 listature : selezionare tra assenti o presenti ; Ricorsi e listature 8 presenza di zeppe : selezionare tra assenti, in pietra, in mattoni, in legno, altro; Presenza di zeppe 9 consistenza della malta : selezionare tra incoerente, friabile, tenace, compatta; 10 presenza di diatoni o collegamenti trasversali : selezionare tra assenti, parzialmente presenti, presenti almeno 1/mq; 11 orizzontalità dei filari : selezionare tra irregolari, orizzontali, sub orizzontali; disordinata orizzontalità non rispettata irregolare orizzontalità parzialmente rispettate regolare orizzontalità rispettata 12 - sfalsamento dei giunti verticali : selezionare tra rispettato, parzialmente rispettato, non rispettato; Rispettato zona centrale Parzialmente rispettato tra la zona centrale e il bordo non rispettato allineati su più ricorsi 13 tipo di sezione : selezionare tra paramenti accostati, parzialmente ammorsati, ammorsati, paramento unico; 28 Gennaio 2013

82 Sisma Abruzzo Manuale istruzioni scheda P.E.R. L Aquila Paramento unico due paramenti ammorsati due paramenti parzialmente ammorsati due paramenti di diversa rigidezza due paramenti accostati a sacco 14 stato di conservazione : selezionare tra buono, mediocre, cattivo, pessimo. Il foglio di calcolo sulla base dei parametri sopra indicati individua la tipologia di muratura tra quelle previste dalla tabella C8B.1 di NTC Dopo il riconoscimento della tipologia muraria occorre indicare la percentuale della superficie in pianta per ciascuna tipologia muraria. Superficie in pianta delle tipologie murarie rilevate (%) Superficie per ciascuna tipologia muraria muratura tipo M1 muratura tipo M2 muratura tipo M % 0.00% 0.00% muratura tipo M4 0.00% totale 0.00% #NOME? 0 #NOME? 0 #NOME? 0 #NOME? 0 Qualità della muratura: - Il foglio di calcolo fornisce una indicazione sulla qualità della muratura tenendo conto se almeno il 30% della muratura è a ciottoli o in pietrame disordinato. D6.2 P.AGG. US 0 01 CONNESSIONE DELLA MURATURA ALLE ANGOLATE ED AI MARTELLI (compilazione a cura del tecnico incaricato della redazione della progetto esecutivo) Può ritenersi b uona la connessione in corrsipondenza del cantonale se gli elementi verticali (b locchi artificiali o in pietra) sono disposti in senso alternato lungo lo sviluppo verticale dell angolata per l'intero spessore della muratura. L efficacia del collegamento tra pareti ortogonali si esplica anche attraverso la presenza di catene metalliche adeguatamente disposte e dimensionate. Qualità delle connessioni della muratura alle angolate ed ai martelli: Può ritenersi Buona in corrispondenza del cantonale se gli elementi verticali (blocchi artificiali o in pietra sono disposti in senso alternato lungo lo sviluppo dell angolata per l intero spessore della muratura; Irregolare se gli elementi di connessione sono disposti in modo irregolare in verticale; Scadente se non sono presenti elementi di grosse dimensioni in corrispondenza delle angolate e dei martelli. L efficacia del collegamento tra pareti ortogonali si esplicita attraverso la presenza di catene metalliche adeguatamente disposte e dimensionate. Il foglio di calcolo consente di inserire con il menu a tendina la qualità delle connessioni. 29 Gennaio 2013

83 Sisma Abruzzo Manuale istruzioni scheda P.E.R. L Aquila D6.3 P.AGG. 0 US 01 MURATURA IN FALSO SU SOLAI (compilazione a cura del tecnico incaricato della redazione della progetto esecutivo) Presenza di muratura gravante in falso, almeno su un livello, sulle strutture orizzontali per almeno il 10% della superficie in pianta. Presenza di murature gravanti in falso sui solai: Rilevare la presenza della carenza con il menu a discesa. D6.4 P.AGG. US 0 01 INTERASSE DEI MURI DI SPINA E DI FACCIATA (compilazione a cura del tecnico incaricato della redazione della progetto esecutivo) Occorre indicare i setti murari aventi muri di spina con gli interassi più ampi. Si richiedono solo i casi peggiori, quindi con rapporto interasse muri di spina/spessore del muro più elevati. n. livello di riferimento spessore del setto (cm) interasse dei setti trasversali (m) rapporto (interasse/spessore) Occorre indicare i setti murari aventi muri di spina con gli interassi più ampi. Si richiede di inserire soltanto i casi peggiori con rapporto (R) interasse muri di spina/spessore del muro elevato (>14). Si rileva la carenza per valori del rapporto R maggiore di 14. Esempio : tre pareti parallele aventi spessore di 60 cm e interasse di 4 e 6 m; il rapporto massimo di R=600/10 è pari a 10 e pertanto non è presente la carenze. Nel caso in cui l interasse tra 2 delle 3 pareti sia pari a 9 m si avrebbe un rapporto R=900/60=15 e sarebbe presente la carenza. D6.5 P.AGG. 0 US 01 STRUTTURE MISTE E RINFORZATE (compilazione a cura del tecnico incaricato della redazione della progetto esecutivo) Occorre indicare la presenza di strutture e di eventuali rinforzi della muratura presente. Presenza di pilastri isolati C.a. (o altre strutture intelaiate) su muratura Muratura mista Muratura su c.a. (o altre strutture intelaiate) Muratura mista a c.a. (o altre strutture intelaiate) in parallelo sugli stessi piani Muratura rinforzata con iniezioni o intonaci non armati Muratura rinforzata Muratura armata o con intonaci armati Muratura con altri o non identificati rinforzi 30 Gennaio 2013

84 Sisma Abruzzo Manuale istruzioni scheda P.E.R. L Aquila D6.6 P.AGG. US 0 01 LA COPERTURA (compilazione a cura del tecnico incaricato della redazione della progetto esecutivo) Nella tabella è richiesta l'individuazione di tutte le tipologie delle strutture di copertura specificandone, nell'ultima colonna, la superficie nei termini di percentuale sulla superficie totale della coperta. Nella tabella seconda tabella sono riassunti i risultati: - i collegamenti sono buoni se 80% della copertura è ben collegata alla muratura, - l'impalcato è rigido se l'80% della superficie è adeguatamente controventata, - la copertura è non spingente se il 100% della superficie è non spingente oppure se ha catene o cordoli efficaci. soletta/contro stato di n. tipologia disp. orditura cordolo tiranti/ catene str. spingente venti conserv. colleg. con le strutture verticali deform abile massa totale (kg/mq) superficie rispetto al totale della copertura (%) SUPERFICIE TOTALE: 0.00% Qualità del collegamenti delle strutture di copertura alla sottostante muratura (i collegamenti sono buoni se 80% della copertura è ben collegata alla muratura, scadente se minore del 50% ): Giudizio globale sulla deformabilità degli impalcati di copertura nel proprio piano (l'impalcato è rigido se l'80% della superficie è adeguatamente controventata ): Interazione copertura-muratura (la copertura è non spingente se il 100% della superficie è non spingente oppure se ha catene o cordoli efficaci ): Schemi statici esemplificativi per definire le strutture di coperura spingenti e non spingenti Copertura spingente Copertura non spingente Nella tabella è richiesta l'individuazione di tutte le tipologie delle strutture di copertura specificandone la superficie in termini di percentuale di superficie coperta. I collegamenti sono buoni se l 80% della copertura è ben collegata alla muratura, l'impalcato è rigido se l'80% della superficie è adeguatamente controventata, la copertura non è spingente se il 100% della superficie non è spingente oppure se sono presenti catene o cordoli efficaci. Si consiglia di consultare l allegato A6.1.2 Coperture. Dati da inserire : Tipologia : solai in legno, solai in ferro e tavelloni, solai in ferro e voltine, solai in laterocemento, solai in cemento e mattoni gettati in opera (SAP); Disposizione orditura : selezionare tra orizzontale, pendenza < 15%, >15%; 31 Gennaio 2013

85 Sisma Abruzzo Manuale istruzioni scheda P.E.R. L Aquila Soletta/controventi : selezionare tra presenza di soletta armata, non armata ed eventuale presenza di controventi in acciaio; Cordolo : selezionare tra presenza di cordolo a tutto spessore, in breccia; Tiranti / catene : segnalare la presenza di tiranti o catene in acciaio o in legno; Stato di conservazione : selezionare tra buono,discreto, scadente, cattivo, pessimo; Struttura spingente : selezionare tra non spingente, spingente, parzialmente spingente; Massa : indicare il peso al mq in kg/mq e la percentuale della superficie complessiva. E fornito un giudizio sintetico su : Qualità del collegamenti delle strutture di copertura alla sottostante muratura : i collegamenti sono buoni se 80% della copertura è ben collegata alla muratura, scadente se minore del 50%. Giudizio globale sulla deformabilità degli impalcati di copertura nel proprio piano : l'impalcato è rigido se l'80% della superficie è adeguatamente controventata. Interazione copertura-muratura : la copertura è non spingente se il 100% della superficie è non spingente oppure se ha catene o cordoli efficaci. D6.7 P.AGG. US 0 01 I SOLAI DI INTERPIANO (compilazione a cura del tecnico incaricato della redazione della progetto esecutivo) Nella prima tabella è richiesta la individuazione di tutte le tipologie degli orizzontamenti presenti, nella seconda invece occorre specificarne la percentuale in termini di superficie. Il giudizio globale sulla qualità del collegamento tra strutture verticali ed orizzontali è buono se almeno l 80% dei solai sono ben collegati. Allo stesso modo la valutazione di rigidezze globale dei solai sarà positiva se almeno l 80% di essi possono essere considerati rigidi. id solaio tipologia soletta/controventi cordolo tiranti/ catene stato di conserv. str. spingente colleg. con le strutture verticali deformabil e massa totale (kg/mq) S1 S2 S3 S4 S5 S6 S7 S8 S9 S10 Superficie dei solai di interpiano presenti nell'unità strutturale (in percentuale sul totale dei solai di interpiano) superficie di ciascuna tipologia di solaio (%) solaio tipo S1 0 0 solaio tipo S2 solaio tipo S3 solaio tipo S4 solaio tipo S5 solaio tipo S6 solaio tipo S7 solaio tipo S8 solaio tipo S9 solaio tipo S to tale (%) 0.00% Qualità del collegamenti delle strutture orizzontali alla muratura (i collegamenti sono buoni se 80% dei solai sono ben collegati alla muratura, scadente se minore del 50% ): Giudizio globale sulla deformabilità degli impalcati nel proprio piano (l'impalcato è rigido se l'80% della superficie è adeguatamente controventata ): - - Nella prima tabella è richiesta l individuazione delle tipologie di orizzontamenti presenti, nella seconda invece occorre specificare la percentuale della superficie lorda di ciascun tipo di solaio. Il giudizio globale sulla qualità del collegamento 32 Gennaio 2013

86 Sisma Abruzzo Manuale istruzioni scheda P.E.R. L Aquila tra strutture verticali ed orizzontali è buono se almeno l'80% dei solai sono ben collegati. Il solaio è considerato rigido se tale caratteristica è presente nell 80% della superficie corrispondente. Per la compilazione della sezione D6.7. per ciascuna tipologia di orizzontamento occorre indicare : Tipologia : selezionare tra volte in pietra, volte strutturali in mattoni ad una o più teste disposti di taglio o a coltello, volte di in mattoni in foglio, solai in legno, solai in ferro e tavelloni, solai in ferro e voltine, solai in laterocemento, solai in cemento e mattoni gettati in opera (SAP), etc.; Soletta/controventi : selezionare tra presenza di soletta armata, non armata ed eventuale presenza di controventi in acciaio; Cordolo : selezionare tra presenza di cordolo parziale o sull intero livello a tutto spessore, in breccia; Tiranti / catene : selezionare tra presenza di tiranti o catene in acciaio o in legno; Stato di conservazione : selezionare tra buono, mediocre, cattivo, pessimo. Sulla base dei dati inseriti per ciascuna tipologia di orizzontamento il foglio di calcolo indica : se trattasi di struttura spingente, se sono efficaci i collegamenti con le strutture verticali, la deformabilità dell orizzontamento. E fornito per ciascuna tipologia, un giudizio sulla qualità del collegamento delle strutture orizzontali alla muratura e sulla deformabilità degli impalcati nel proprio piano. Per ciascuna tipologia indicare la sua estensione, la superficie e la massa in kg/mq. D6.8 P.AGG. US 0 01 GLI IMPALCATI A QUOTE SFALSATE (compilazione a cura del tecnico incaricato della redazione della progetto esecutivo) Occorre indicare la presenza di piani sfalsati con dislivello maggiore di 1/3 dell'altezza d'interpiano facendo riferimento anche ai solai presenti negli ambienti adiacenti all'unità strutturale in oggetto. Presenza di piani sfalsati con dislivello >1/3 h Assenza di piani sfalsati con dislivello >1/3 h Presenza di piani sfalsati con dislivello maggiore ad 1/3 dell'altezza d'interpiano: Indicare la presenza di piani sfalsati con dislivello maggiore di 1/3 dell'altezza d'interpiano facendo riferimento anche ai solai presenti negli ambienti adiacenti le Unità Strutturali in esame. 33 Gennaio 2013

87 Sisma Abruzzo Manuale istruzioni scheda P.E.R. L Aquila D6.9 P.AGG. US 0 01 LE FONDAZIONI (compilazione a cura del tecnico incaricato della redazione della progetto esecutivo) Occorre segnalare l'eventuale presenza di evidenti cedimenti fondali e, in tal caso, inserire tutte le informazioni richieste nella seguente tabella Cedimenti fondali dovuti al sisma del 6 aprile 2009: Strutture di fondazione: Tipo terreno (prevalenza): Fondazione su piani sfalsati Profondità minima di imposta (m) Profondità massima di imposta (m) 1. Cedimenti fondali dovuti al sisma del 2009 : indicare la presenza e l ubicazione; 2. Strutture di fondazione : selezionare la tipologia tra assenti, pareti continue con allargamento alla base, pareti continue senza allargamento alla base, miste, presenza di sottofondazioni in calcestruzzo; 3. Tipo terreno (prevalenza): selezionar tra torboso, argilloso, limoso, sabbioso, roccioso; 4. Fondazione su piani sfalsati : indicare la presenza; 5. Profondità minima di imposta (m) : indicare la quota; 6. Profondità massima di imposta (m) : indicare la quota. D6.10 P.AGG. US 0 01 GLI ELEMENTI NON STRUTTURALI (compilazione a cura del tecnico incaricato della redazione della progetto esecutivo) Si tiene conto con questa voce di infissi, appendici e aggetti che possono causare con la caduta danno a persone o a cose. Con questo parametro si valuta il tipo di collegamento alle strutture dei suddetti elementi non strutturali. Elemento non strutturale Infissi Aggetti (in pietra, mattoni ) Controsoffitti di piccola estensione Controsoffitti di grande estensione Comignoli di piccole dimensioni Comignoli di grandi dimensioni Balconi Insegne di piccole dimensioni Insegne di grandi dimensioni Cornicioni Presenza Collegamento alla struttura Si tiene conto con questa voce di infissi, appendici e aggetti che possono causare con la caduta danno a persone o a cose. Si valuta inoltre la qualità del collegamento alle strutture degli elementi non strutturali. Gli elementi da individuare con il menu a discesa sono : infissi, aggetti in pietra, mattoni, controsoffitti di piccola estensione, controsoffitti di grande estensione, comignoli di piccole dimensioni, comignoli di grandi dimensioni, balconi, insegne di piccole dimensioni, insegne di grandi dimensioni, cornicioni. 34 Gennaio 2013

88 Sisma Abruzzo Manuale istruzioni scheda P.E.R. L Aquila D6.11 P.AGG. US 0 01 REGOLARITA' IN PIANTA (compilazione a cura del tecnico incaricato della redazione della progetto esecutivo) Occorre evidenziare la regolarità in pianta dell'intero aggregato che ingloba l'unità strutturale nonché la sua posizione all'interno dell'aggregato stesso. Parte dei dati necessari dedotti dalle informazioni generali (scheda D1). Il comportamento sarà considerato regolare se il rapporto R è minore di 4 e la posizione dell'unità strutturale rispetto all'aggregato è interna oppure isolata. REGOLARITA' IN PIANTA DELL'AGGREGATO: Configurazione in pianta dell'aggregato: Dimensione in pianta in direzione X (m): Dimensione in pianta in direzione Y (m): Rapporto lato maggiore/lato minore, R: POSIZIONE : Posizione dell'u.s. all'interno dell'aggregato: Comportamento del fabbricato in relazione alla configurazione planimetrica: - 35 Gennaio 2013

89 Sisma Abruzzo Manuale istruzioni scheda P.E.R. L Aquila D6.12 P.AGG. US 0 01 TABELLA RIEPILOGATIVA DELLE VULNERABILITA' RILEVATE (compilazione a cura del tecnico incaricato della redazione della progetto esecutivo) oggetto vulnerabilità punteggio 1 Qualità della muratura 2 Qualità delle connessione della muratura alle angolate ed ai martelli. 3 Presenza di muratura gravante in falso, almeno su un livello, sulle strutture orizzontali per almeno il 10% della superficie in pianta. 4 Elevata distanza tra pareti portante successive in relazione allo spessore della muratura trasversale. 5 Orizzontamenti: Collegamento alle strutture verticali portanti. 6 Strutture di copertura: Collegamento alle strutture verticali portanti. 7 Presenza di impalcati impostati su piani sfalsati con dislivello maggiore di 1/3 dell'altezza di interpiano. 8 Collegamenti fra gli elementi non strutturali e la struttura. bassa 0 9 Posizione nell'aggregato. Completezza delle info Sez D6: 0 Punteggio totale Livello di vulnerabilità 36 Gennaio 2013

90 Sisma Abruzzo Manuale istruzioni scheda P.E.R. L Aquila CRITERI ADOTATTI PER LA DETERMINAZIONE DELLA VULNERABILITA DEGLI EDIFICI IN MURATURA Nella sezione D6.12 sono riportati, per ciascun indicatore, il giudizio e il punteggio delle vulnerabilità rilevate, il punteggio totale e il livello di vulnerabilità complessiva. n. MODELLO SPEDITIVO VULNERABILITA' V3 = elevata V2 = media V1 = bassa V3 V2 V1 1 2 qualità della muratura qualità delle connessione della muratura alle angolate ed ai martelli. 3 Presenza di muratura gravante in falso, almeno su un livello, sulle strutture orizzontali per almeno il 10% della superficie in pianta. 4 Elevata distanza tra pareti portanti successive (rapporto massimo interasse/spessore della muratura maggiore di 14) caotica, sbozzata senza ricorsi e orizzontalità, diatoni,... sbozzata con ricorsi, a spacco, squadrata, mattoni pieni, con ricorsi, diatoni Assente Irregolari alternanza regolare Presente assente >14 10;<14 < Orizzontamenti : collegamento alle strutture verticali portanti Assenti o mal collegati collegamenti poco efficaci ben collegati Strutture di copertura : collegamento alle strutture verticali portanti 7 Presenza di impalcati impostati su piani sfalsati con dislivello maggiore di 1/3 dell'altezza di interpiano Assente, mal collegato/pesante collegamenti poco efficaci ben collegati si No No Carenza di collegamenti fra gli elementi non strutturali e la struttura. assente poco efficaci efficaci Posizione nell'aggregato testata/angolo Interno sporgente interno Totale punteggio massimo Vulnerabilità muratura La vulnerabilità è stata determinata attribuendo un punteggio a ciascuna tipologia o carenza costruttiva graduato su tre livelli. La vulnerabilità elevata (V3) è attribuita quando il punteggio è maggiore o uguale a 40, la vulnerabilità media (V2) prevede un punteggio compreso tra 25 e 40 e la vulnerabilità bassa (V1) si ottiene per punteggi inferiori a 25. Livello vulnerabilità Punteggio V3 elevata >40 V2 Media V1 bassa <21 37 Gennaio 2013

91 Sisma Abruzzo Manuale istruzioni scheda P.E.R. L Aquila D6 P.AGG. US 0 01 VALUTAZIONE DELLA VULNERABILITA'. EDIFICI IN CALCESTRUZZO ARMATO O ACCIAIO D6.1 P.AGG. US 0 01 REGOLARITA' IN PIANTA (compilazione a cura del tecnico incaricato della redazione della progetto esecutivo) La configurazione in pianta si considera compatta se, immaginando la pianta iscritta in un rettangolo, il rapporto dei lati è inferiore a 4. Lx Ly Rapp. m m m REGOLARITA' IN PIANTA SI NO Indicazioni per la compilazione: Inserire le dimensioni Lx e Ly del rettangolo in cui l edificio risulta inscritto. Il foglio di calcolo determina il rapporto tra i lati e assegna automaticamente la regolarità. D6.2 P.AGG. US 0 01 RIGIDEZZA DEGLI IMPALCATI (compilazione a cura del tecnico incaricato della redazione della progetto esecutivo) Indicare per ogni livello se i solai sono dotati di soletta armata per almeno l'80% della superficie. livelli presenza della soletta RIGIDEZZA DEGLI IMPALCATI SI NO I solai possono essere considerati infinitamente rigidi nel loro piano rispetto agli elementi verticali se è presente una soletta armata 38 Gennaio 2013

92 Sisma Abruzzo Manuale istruzioni scheda P.E.R. L Aquila Indicare per ogni livello se i solai sono dotati di soletta armata per almeno l'80% della superficie. Tipologie solaio : Latero - cemento con travetti prefabbricati, SAP, Gettato in opera, Ferro e tavelloni o voltine, Legno Tipologie soletta : Armata, Debolmente armata, Non armata, Assente, Tavolato, Doppio tavolato D6.3 P.AGG. US 0 01 DISTRIBUZIONE DELLE TAMPONATURE IN PIANTA (compilazione a cura del tecnico incaricato della redazione della progetto esecutivo) La distribuzione è irregolare se, almeno su un livello, la tamponatura è disposta soltanto su uno o due lati ortogonali. Un lato è considerato vuoto se ha tamponatura per meno del 20% della lunghezza del lato stesso al netto degli elementi DISTRIBUZIONE DELLE TAMPONATURE IN PIANTA REGOLARE IN PIANTA SI NO x Disposizione irregolare delle tamponature in pianta (tamponature disposte solo su uno o due lati ortogonali). Si verifica la carenza n.1 quando, almeno su un livello, la tamponatura è disposta soltanto su uno o due lati ortogonali. Per dimostrare la presenza della carenza bisogna quindi avere almeno due lati vuoti, cioè non aventi tamponatura o aventi tamponatura insufficiente. La tamponatura viene considerata insufficiente se essa copre una lunghezza non maggiore del 20% della lunghezza del lato stesso. D6.4 P.AGG. 0 US 01 DISTRIBUZIONE DELLE TAMPONATURE IN ELEVAZIONE (compilazione a cura del tecnico incaricato della redazione della progetto esecutivo) La distribuzione delle tamponature è regolare se, ad eccezione dell ultimo, si hanno vuoti nella tamponatura con percentuale di bucatura maggiore del 50% della singola campata per almeno il 50% delle campate. DISTRIBUZIONE DELLE TAMPONATURE IN PIANTA REGOLARE IN ELEVAZIONE SI NO x 39 Gennaio 2013

93 Sisma Abruzzo Manuale istruzioni scheda P.E.R. L Aquila Si verifica la carenza quando, a qualsiasi livello, ad eccezione dell ultimo, si hanno vuoti nella tamponatura con percentuale di bucatura maggiore del 50% della singola campata per almeno il 50% delle campate. Rilevare la presenza della carenza con il supporto degli schemi D6.5 P.AGG. 0 US 01 PRESENZA DI PILASTRI TOZZI (compilazione a cura del tecnico incaricato della redazione della progetto esecutivo) I pilastri sono tozzi se resi tali da tamponature robuste che hanno aperture a nastro con altezza inferiore al 50% dell'altezza della tamponatura su quel livello (hb minore del 50% di h) PRESENZA DI PILASTRI TOZZI SI NO x I pilastri sono tozzi se resi tali da tamponature robuste che hanno aperture a nastro con altezza inferiore al 50% dell'altezza della tamponatura su quel livello (hb minore del 50% di h) D6.6 P.AGG. US 0 01 CARENZA DEL SISTEMA RESISTENTE (compilazione a cura del tecnico incaricato della redazione della progetto esecutivo) Carenza di elementi resistenti in una o entrambe le direzioni principali (es. travi esclusivamente a spessore di solaio o assenza totale di telai efficaci o di altre strutture di controvento, quali setti o controventi metallici, in una direzione). PRESENZA DELLA CARENZA DEL SISTEMA RESISTENTE SI NO x Carenza di elementi resistenti in una o entrambe le direzioni principali (es: travi esclusivamente a spessore di solaio o assenza totale di telai efficaci o di altre strutture di controvento, quali setti o controventi metallici, in una direzione). Si determina la carenza quando in una o entrambe le direzioni non si hanno elementi strutturali efficaci a resistere alle azioni orizzontali per la presenza di travi a spessore e/o elementi verticali con pilastri sottili e l assenza di elementi di controvento (setti in cemento armato, controventi metallici ). 40 Gennaio 2013

94 Sisma Abruzzo Manuale istruzioni scheda P.E.R. L Aquila D6.7 P.AGG. 0 US 01 STATO DI CONSERVAZIONE (compilazione a cura del tecnico incaricato della redazione della progetto esecutivo) Cattivo stato di conservazione e/o manutenzione con evidenti riflessi sull efficienza delle strutture (ad esempio, stato di fessurazione, carbonatazione del calcestruzzo ed ossidazione delle armature, distacco del copriferro).si verifica quando: - l'ossidazione dell armatura in almeno il 10% degli elementi resistenti verticali e/o orizzontali, il distacco del copriferro; - il distacco del copriferro per almeno 100 cm nel 5% degli elementi resistenti verticali e/o orizzontali; - una profondità di carbonatazione maggiore del coperiferro in almeno il 5% degli elementi sia essi orizzontali che verticali per una lunghezza di almeno cm; - sia evidente uno stato di ammaloramento diffuso del calcestruzzo. livello ossidazione armatura (% elementi) distacco copriferro per lungh. > 1m (% elementi) profondità di carbonatazione del cemento maggiore del copriferro (% elementi) ammaloramento diffuso del calcestruzzo stato di conservazione CATTIVO STATO DI CONSERVAZIONE SI NO Cattivo stato di conservazione e/o manutenzione con evidenti riflessi sull efficienza delle strutture (ad esempio, stato di fessurazione, carbonatazione del calcestruzzo ed ossidazione delle murature, distacco del copriferro). Si verifica quando il cattivo stato di conservazione influisce sull efficienza delle strutture. E sufficiente che sia presente : ossidazione dell armatura in almeno il 10% degli elementi resistenti verticali e/o orizzontali; distacco del copriferro per almeno 100 cm nel 5% degli elementi resistenti verticali e/o orizzontali; profondità di carbonatazione maggiore del coperiferro in almeno il 5% degli elementi sia essi orizzontali che verticali per una lunghezza di almeno cm; evidente stato di ammaloramento diffuso del calcestruzzo. Per ogni condizione indicare il livello in cui si verifica la presenza di ossidazione delle armature in almeno il 10% degli elementi strutturali portanti (travi e pilastri), la presenza di zone di distacco del copriferro di lunghezza superiore a 1 m presenti in almeno il 5% degli elementi strutturali (travi e pilastri), la profondità della carbonatazione maggiore dello spessore del copriferro in almeno il 5% degli elementi strutturali e sia presente un ammaloramento diffuso del calcestruzzo. 41 Gennaio 2013

95 Sisma Abruzzo Manuale istruzioni scheda P.E.R. L Aquila D6.8 P.AGG. US 0 01 PRESENZA DI DEL GIUNTO SISMICO (compilazione a cura del tecnico incaricato della redazione della progetto esecutivo) Occorre indicare se il giunto sismico, se presente, ha un'ampiezza maggiore di (h / 100) x ag x S / 0.5g (per il significato dei simboli si rimanda alla vigente normativa sismica) Accelerazione orizzontale massima, ag x S= g livello quota giunto rispetto la quota dello spiccato delle fondazioni (m) ampiezza giunto (cm) ampiezza minima indicata dalla normativa vigente (cm) Ampiezza del giunto sufficiente (si/no) PRESENZA DI UN GIUNTO SISMICO DI AMPIEZZA SUFFICIENTE SI x NO Indicare la presenza del giunto sismico rispetto allo spiccato delle fondazioni e la sua ampiezza. Si verifica la carenza quando il giunto sismico non è sufficiente ad evitare possibili fenomeni di martellamento fra strutture adiacenti. La norma impone che il giunto per essere efficace deve avere ampiezza superiore a 1/100 * h * ag/0,5g ( h= altezza dell edificio più basso ag/g = accelerazione minima per l adeguamento). 42 Gennaio 2013

96 Sisma Abruzzo Manuale istruzioni scheda P.E.R. L Aquila D6.9 P.AGG. 0 US 01 CARICO SUI PILASTRI (compilazione a cura del tecnico incaricato della redazione della progetto esecutivo) Occorre verificare se ci sono pilastri aventi uno sforzo di compressione medio nelle combinazione rara (vedere paragrafo delle NTC 2008) maggiore di 8,0 Mpa. Indicare in tabella i pilastri nelle condizioni più gravose. impalcato pilastro n. dimensione sezione b (cm) dimensione sezione h (cm) carico assiale sul pilastro (KN) Area sezione (cm 2 ) σ c (MPa) σ c >8 MPa ELEVATO CARICO SUI PILASTRI SI NO Indicare per i pilastri maggiormente sollecitati : Livello dove è ubicato l elemento strutturale; numero del pilastro; dimensione minore in sezione (b); dimensione maggiore in sezione (h); carico assiale sul pilastro espresso in k/n. Il foglio di calcolo determina la superficie della sezione, il valore della pressione unitaria espressa in MegaPascal (MPa) e segnala la presenza della carenza. Nel caso di pilastri con sezione qualunque inserire i dati relativi ad un quadrilatero equivalente. 43 Gennaio 2013

97 Sisma Abruzzo Manuale istruzioni scheda P.E.R. L Aquila D6.10 P.AGG. 0 US 01 RESISTENZA DEL CALCESTRUZZO (compilazione a cura del tecnico incaricato della redazione della progetto esecutivo) Si verifica la carenza quando, a seguito di prove effettuate su provini di calcestruzzo di travi e pilastri, si stima la resistenza cilindrica effettiva media fc,m minore di 12 MPa. carota n. f,car (MPa) diametro (mm) altezza carota (mm) Rm (MPa) carota n. f,car (MPa) diametro (mm) altezza carota (mm) Rm (MPa) Resistenza cubica media del calcestruzzo, Rm= MPa CATTIVA QUALITA' DEL CALCESTRUZZO SI NO Resistenza a compressione media cubica in situ del calcestruzzo, ossia valutata su provini cilindrici con altezza/diametro unitario e senza applicare alcun coefficiente correttivo, eventualmente valutata tenendo conto anche di prove non distruttive opportunamente calibrate sui dati delle prove distruttive, risulti inferiore a 12 mega Pascal. Nel caso di provini cilindrici con il suddetto rapporto maggiore di uno, si riporta la resistenza ottenuta a quella cubica secondo le formulazioni correnti. D6.11 P.AGG. 0 US 01 EPOCA DI COSTRUZIONE: NORMATIVA DI RIFERIMENTO (compilazione a cura del tecnico incaricato della redazione della progetto esecutivo) Anno di progettazione COSTRUZIONE PROGETTATA CON NORMATIVA ANTERIORE AL 1974 SI NO Si rileva la carenza quando l epoca di costruzione del calcestruzzo è anteriore al Gennaio 2013

98 Sisma Abruzzo Manuale istruzioni scheda P.E.R. L Aquila D6.12 P.AGG. US 0 01 LE FONDAZIONI (compilazione a cura del tecnico incaricato della redazione della progetto esecutivo) Occorre segnalare l'eventuale presenza di evidenti cedimenti fondali e, in tal caso, inserire tutte le informazioni richieste nella seguente tabella Cedimenti fondali dovuti al sisma del 6 aprile 2009: Strutture di fondazione: Tipo terreno (prevalenza): Fondazione su piani sfalsati 5 Profondità minima di imposta (m) 6 Profondità massima di imposta (m) 45 Gennaio 2013

99 Sisma Abruzzo Manuale istruzioni scheda P.E.R. L Aquila D6.13 P.AGG. US 0 01 TABELLA RIEPILOGATIVA DELLE CARENZE COSTRUTTIVE RILEVATE (compilazione a cura del tecnico incaricato della redazione della progetto esecutivo) oggetto vulnerabilità 1 Regolarita' in pianta 2 Rigidezza degli impalcati 3 Distribuzione delle tamponature in pianta bassa 4 Distribuzione delle tamponature in elevazione bassa 5 Presenza di pilastri tozzi assente 6 Carenza del sistema resistente assente 7 Stato di conservazione 8 Presenza del giunto sismico assente 9 Carico sui pilastri 10 Resistenza del calcestruzzo 11 Epoca di costruzione Completezza info sez. D6 ca: 0 Livello di vulnerabilità 46 Gennaio 2013

100 Sisma Abruzzo Manuale istruzioni scheda P.E.R. L Aquila CRITERI PER LA DETERMINAZIONE DELLE VULNERABILITA DEGLI EDIFICI IN CEMENTO ARMATO La vulnerabilità è stata graduata su tre livelli : Elevata, media e bassa. A ciascuna carenza costruttiva è stata attribuita una classe tra A (principale) e B (secondaria). La vulnerabilità è Elevata (V3) quando sono presenti almeno 3 carenze costruttive di classe A, è bassa (V1) se sono presenti almeno 5 carenze costruttive di classe B e media (V2) in tutti gli altri casi. Alta Media Bassa 2 A Altre combinazioni 3 B Nella tabella sono riportate gli indicatori di vulnerabilità e la classe TABELLA RIEPILOGATIVE DELLE CARENZE COSTRUTTIVE GRAVI A B 1 Regolarità in pianta X 2 Rigidezza de solai X 3 Distribuzione delle tamponature in pianta X 4 Distribuzione delle tamponature in elevazione X 5 Tamponature fuori della maglia strutturali X 6 Presenza di pilastri tozzi X 7 Carenza del sistema resistente X 8 Stato di conservazione X 9 Assenza del giunto simico X 10 Carico sui pilastri X 11 Resistenza del calcestruzzo X 12 Epoca di costruzione X tabella riepilogativa delle carenze costruttive gravi 47 Gennaio 2013

101 Sisma Abruzzo Manuale istruzioni scheda P.E.R. L Aquila E P.AGG. US 0 01 CALCOLO DELL INDENNIZZO CONTRIBUTO MASSIMO CONCEDIBILE (compilazione a cura del tecnico incaricato della redazione della progetto esecutivo) L indennizzo è determinato in base a criteri di calcolo che parametrizzano i fabbisogni economici necessari al raggiungimento degli obiettivi di progetto in base al danno, alla vulnerabilità ed alla consistenza dei beni con valenza storico-artistica. E1 P.AGG. US 398/1 01 SOSTITUZIONE EDILIZIA Condizioni finalizzate alla sostituzione edilizia presenza 1 Edificio distrutto ossia completamente crollato o demolito per ordinanza sindacale. no Crolli parziali dei muri portanti e degli orizzontamenti che hanno interessato almeno il 25% in volume vuoto per pieno per edifici in muratura (vedere tabella D5.2). Spostamenti permanenti dovuti al sisma fra la base e la sommità di pilastri di un qualunque piano, pari o superiore all'1.5% dell'altezza di interpiano e relativa ad almeno il 50% dei pilastri del piano stesso (solo edifici in c.a.) Resistenza a compressione media cubica in situ del calcestruzzo inferiore a 8 Mpa (vedere tabella D6.10) Edificio con i piani superiori con struttura intelaiata e i piani inferiori in muratura e delle porzioni di unità strutturali intelaiate di estensione significativa da cielo a terra (sostituzione parziale) no no no no Comune L'AQUILA Tipologia costruttiva dell'edificio muratura Tipologia dell'edificio Edificio di interesse paesaggistico Autorizzazioni necessarie alla demolizione: - Presenza dei pareri (positivi) degli Enti preposti, se necessari Condizioni di sostituzione edilizia no no SOSTITUZIONE EDILIZIA AMMESSA no Indennizzo per lavori per demolizione edificio esistente e smaltimento macerie, se ammesso Dati richiesti nella tabella da selezione con il menu a discesa: Tipologia costruttiva dell edificio : selezionare la tipologia costruttiva tra muratura, cemento armato, acciaio; Tipologia dell edificio : selezionare tra Ordinario, pregio, interesse paesaggistico, vincolato; 48 Gennaio 2013

102 Sisma Abruzzo Manuale istruzioni scheda P.E.R. L Aquila Autorizzazioni necessarie alla demolizione : sono indicati i pareri necessari per la sostituzione edilizia totale o parziale; Presenza di pareri (positivi) del Comune e della Commissione Pareri : indicare la presenza dei pareri rilasciati dal comune e dalla Soprintendenza nel lambito della Commissione Pareri; Condizioni di sostituzione edilizia totale o parziale : è riportata la condizione rilevata per la sostituzione edilizia totale; SOSTITUZIONE EDILIZIA AMMESSA : indicare con SI/NO Indennizzo per lavori di demolizione edificio esistente e smaltimento macerie, se ammesso : indicare, se ammissibile, l indennizzo per tale tipologia di lavori 49 Gennaio 2013

103 Sisma Abruzzo Manuale istruzioni scheda P.E.R. L Aquila UFFICIO SPECIALE PER LA RICOSTRUZIONE DI L AQUILA - DECRETO n.1 DISCIPLINA PER LA PROGETTAZIONE E LA REALIZZAZIONE DEGLI INTERVENTI SUGLI EDIFICI PRIVATI, UBICATI NEI CENTRI STORICI DEL COMUNE DI L AQUILA DANNEGGIATI DAL SISMA DEL 2009 ART. 6 - Tipologie degli edifici - Demolizioni e ripristini 1. Nell'ambito delle aree come perimetrate ai sensi del Decreto del Commissario Delegato n. 3 del 9 marzo 2010, in riferimento all indennizzo e alle modalità di intervento, sono previste tre tipologie di edifici: a) edifici ordinari; b) edifici con attestazione di particolare interesse paesaggistico (L. 77/2009 Art. 14 co. 5 bis); c) edifici di pregio (DCR n. 45/2011); d) edifici con vincolo diretto ai sensi del D.lgs 42/04, art.10, comma 3, lettera a); 2. La demolizione e ricostruzione o ripristino, totale o parziale, per gli edifici (U.S.) di cui al precedente comma 1 è consentita nei seguenti casi, nel rispetto degli strumenti urbanistici vigenti: a) edifici distrutti ossia completamente crollati o demoliti per ordinanza sindacale; b) edifici in muratura con crolli parziali dei muri portanti e degli orizzontamenti che hanno interessato almeno il 25% in volume vuoto per pieno; c) edifici in c.a.: in presenza di spostamenti permanenti dovuti al sisma fra la base e la sommità di pilastri di un qualunque piano, pari o superiore all'1.5% dell'altezza di interpiano e relativa ad almeno il 50% dei pilastri del piano stesso; d) edifici in c.a. con resistenza a compressione media cubica in situ del calcestruzzo, ossia valutata su provini cilindrici con rapporto altezza/diametro unitario e senza applicare alcun coefficiente correttivo, eventualmente valutata tenendo conto anche di prove non distruttive opportunamente calibrate sui dati delle prove distruttive, risulti inferiore a 8 Mega Pascal; nel caso di provini cilindrici con il suddetto rapporto maggiore di uno, si riporta la resistenza ottenuta a quella cubica secondo le formulazioni correnti; 3. E consentita la sostituzione edilizia parziale in edifici con i piani superiori con struttura intelaiata e i piani inferiori in muratura e delle porzioni di unità strutturali intelaiate di estensione significativa da cielo a terra. 4. Per gli edifici di cui alla lettera b) e c) del precedente comma 1, le proposte di demolizione e ripristino devono essere approvate dalla Commissione Pareri in sede di istruttoria del progetto parte prima, nel rispetto degli strumenti urbanistici vigenti. 5. Per gli edifici di cui alla lettera d) del precedente comma 1 la competente Soprintendenza, nell ambito della commissione pareri, segue le procedure di cui al D.lgs 42/04, art.10, comma 3, lettera a). 6. A seguito dell eventuale approvazione da parte delle commissioni pareri del progetto parte prima, si provvede alla redazione del progetto di ricostruzione, con indennizzo non superiore a quello massimo ammissibile, maggiorato dell indennizzo di cui al precedente Art. 3 c. 5 lett d. 7. Nel caso di edifici di pregio, con attestazione di interesse paesaggistico o con vincolo diretto ex D.lgs 42/04, art.10, comma 3, lettera a), demoliti, crollati completamente o parzialmente (crolli superiori al 25% in volume vuoto per pieno), si potrà beneficiare delle maggiorazioni previste per tali tipologie di edifici, solo nel caso in cui si proceda al ripristino integrale nel rispetto dello strumento urbanistico vigente. 8. Per gli edifici ordinari di cui al punto a) del precedente comma 1 e per quelli valutati e/o ritenuti incongrui dall Ufficio Speciale è ammissibile la sostituzione edilizia in sito nei limiti del contributo massimo concedibile. 50 Gennaio 2013

104 Sisma Abruzzo Manuale istruzioni scheda P.E.R. L Aquila E2 P.AGG. US 0 01 CALCOLO DELL INDENNIZZO CONTRIBUTO BASE BASE (compilazione a cura del tecnico incaricato della redazione della progetto esecutivo) Il contributo è valutato a partire da un esito di agibilità e dalla valutazione parametrica del danno e della vulnerabilità del fabbricato come sintetizzato nelle tabelle seguenti Esiti e sottoesiti Livelli di indennizzo unitario ( /mq) A-B-C-E0 L0= 610 E1 L1 =990 E2 L2=1100 E3 L3=1270 Tabella 1 - Livelli massimi dell indennizzo unitario Nella tabella 1 sono indicati i livelli di costo e nelle tabelle 2 e 3 la correlazione tra i livelli di danno e di vulnerabilità per gli edifici in muratura e in cemento armato. Correlazione danno-vulnerabilità muratura Livello di danno Livello di vulnerabilità V2 media V1 bassa V3 elevata D0 - nullo L0 L0 L1 D1 - lieve L0 L1 L1 D2 - moderato L1 L1 L2 D3 - medio L1 L2 L2 D4 - grave L2 L2 L3 D5 - gravissimo L2 L3 L3 Correlazione danno-vulnerabilità cemento armato Livello di vulnerabilità Livello di danno V1 bassa V2 media V3 elevata D0 - nullo L0 L0 L1 D1 - lieve L0 L1 L1 D2 - moderato L1 L1 L2 D3 - medio L1 L2 L3 D4 - grave L2 L3 L3 D5 - gravissimo L3 L3 L3 51 Gennaio 2013

105 Sisma Abruzzo Manuale istruzioni scheda P.E.R. L Aquila Tipologia costruttiva dell'u.s. Tipologia edificio Esito di agibilità muratura Edificio di interesse paesaggistico E Livello di vulnerabilità V3 Livello di danno globale D4 Livello dell'indennizzo base Livello dell'indennizzo base corretto Indennizzo base ( ) L3 L3 1, Tabella riepilogativa Tipologia costruttiva della Unità Strutturale : nella casella è riportata la tipologia costruttiva tra muratura, cemento armato, acciaio, mista; Tipo di edificio : è indicata la tipologia dell edificio tra edifici ordinari non appartenenti al tessuto storico, edifici appartenenti al tessuto storico, di pregio, di interesse paesaggistico e vincolati; Esito di agibilità : è riportato l esito di agibilità unico della US; Livello di Vulnerabilità : è riportato il livello di vulnerabilità determinato con la scheda progetto; Livello di danno globale : è riportato il livello di danno globale determinato dalla scheda progetto; Livello di indennizzo unitario : è riportato il livello di indennizzo unitario determinato dalla correlazione tra il livello di danno e di vulnerabilità; Livello di indennizzo unitario corretto : è riportato il livello di indennizzo unitario che tiene conto della elevazione del livello di costo L0 a L1 nel caso di edifici con Unità Strutturali con livello L0 in presenza di Unità strutturali con livelli L1, L2,L3; Indennizzo base : importo dell indennizzo unitario concedibile. E3 P.AGG. US 0 01 CONSISTENZA BENI STORICO ARTISTICI (Sez. B11 Schema Palazzi a cura di Mibac)-compilazione automatica Tabella che sintetizza, in termini di numero e/o superficie, i beni presenti nell'unità strutturale che hanno valenza storicoartistica. Affreschi Stucchi Tipologia Mosaici Arazzi numero Dipinti mobili su vario supporto Tipologia Arredi (soffitti,amboni,pulpito, stalli corali) Decorazioni plastiche mobili Manufatti in carta e pergamena numero Altari/statue Reperti archeologici 11 Libri/stampe superficie (mq) Altro superficie (mq) Fornire una stima con descrizione dei Beni storico artistici come indicato nella sezione D3 della scheda Palazzi a cura di Mibac. Nella scheda, con possibilità multiscelta, è necessario indicare la tipologia dei beni artistici presenti all interno del palazzo. Per ciascuna tipologia individuata è richiesto di indicare il numero e la superficie totale (espressa in metri quadrati). 52 Gennaio 2013

106 Sisma Abruzzo Manuale istruzioni scheda P.E.R. L Aquila E4 P.AGG. 0 US 01 CALCOLO DELLE MAGGIORAZIONI PER EDIFICI VINCOLATI E DI PREGIO O DI INTERESSE PAESAGGISTICO (compilazione a cura del tecnico incaricato della redazione della progetto esecutivo) UFFICIO SPECIALE PER LA RICOSTRUZIONE DI L AQUILA - DECRETO n.1 DISCIPLINA PER LA PROGETTAZIONE E LA REALIZZAZIONE DEGLI INTERVENTI SUGLI EDIFICI PRIVATI, UBICATI NEI CENTRI STORICI DEL COMUNE DI L AQUILA DANNEGGIATI DAL SISMA DEL 2009 ART. 3 - Maggiorazioni e ulteriori indennizzi 1. All indennizzo base sono applicate, ove ricorrano le condizioni, le seguenti maggiorazioni per ciascuna U.S.: a. per gli edifici con l attestazione di particolare interesse paesaggistico, secondo le specifiche della Tabella di cui all Allegato 1 alla presente disposizione; b. per gli edifici di pregio secondo le specifiche riportate nell Allegato 2 alla presente disposizione; c. per gli edifici con vincolo diretto ai sensi del D.lgs 42/04, art.10, comma 3, lettera a), secondo le specifiche riportate nell Allegato 3 alla presente disposizione; d. per gli edifici situati in zone soggette ad amplificazione locale da determinare in funzione del coefficiente S (in assenza di risultati delle indagini di amplificazione di III livello) o del coefficiente Fa, relativi alla caratteristiche del terreno di fondazione, variabile linearmente da 0 (per S o Fa <= 1,2) al 10 % (per S o Fa >= 2,0); e. per edifici situati in aree di sedime interessate da cavità ipogee di origine naturale, l Ufficio speciale per la ricostruzione, anche con l ausilio delle commissioni pareri, valuterà l opportunità di riconoscere, a seguito di un rilievo planimetrico che definisca lo sviluppo della cavità ipogea e ad uno studio di caratterizzazione geomeccanica dell ammasso roccioso che verifichi le condizioni di stabilità delle calotte e delle pareti della cavità, un eventuale maggiorazione nel caso in cui venga accertata la necessità di intervento di consolidamento e/o bonifica; f. per gli edifici in cui sono presenti beni storico-artistici, questi ultimi vanno computati a parte e preventivamente autorizzati dalla Soprintendenza competente che ne deve valutare anche la congruità dei costi di restauro. 2. Le maggiorazioni di cui alle lettere a), b), c), di cui al comma precedente non sono sommabili tra loro. 3. La maggiorazioni di cui al precedente comma 1, lettere b), c), d), e), f) si applicano anche al di fuori delle aree perimetrale ai sensi del DCD n.3/ Le maggiorazioni di cui ai punti a), b), c), d), e) di cui al precedente comma 1 sono applicate anche nel caso di ripristino integrale di edifici crollati e/o demoliti. 5. All indennizzo base, ove ricorrano le condizioni, si aggiungono gli ulteriori seguenti indennizzi per ciascuna U.S.: a. per l accessibilità degli spazi esterni ai sensi dell art.5, comma 4 della OPCM 3881/2010 e del DCD n. 27 del ; b. per installazione di meccanismi per l accesso ai piani superiori ai sensi dell art.5 comma 4 della OPCM 3881/2010 e DCD n.27 del ; c. per la riparazione di elementi accessori al fabbricato ove presenti non facenti parte dello stesso ai sensi della Circ. 1713/STM del ; d. per il costo di demolizione e smaltimento macerie, ove ricorra il caso calcolato ai sensi delle disposizioni vigenti. 6. Le maggiorazioni e gli ulteriori indennizzi di cui ai commi precedenti, da applicare all indennizzo base, sono determinati dal progettista all atto della presentazione del progetto parte prima. 53 Gennaio 2013

107 Sisma Abruzzo Manuale istruzioni scheda P.E.R. L Aquila E4 Maggiorazione per edifici con elementi di interesse paesaggistico, pregio o vincolo diretto All indennizzo base sono applicate, ove ricorrano le condizioni, le seguenti maggiorazioni per ciascuna U.S.: 1. per gli edifici con l attestazione di particolare interesse paesaggistico, a seguito dell intesa tra il comune di L Aquila e la Direzione Regionale MIBAC ai sensi della OPCM 396/2012, secondo le specifiche indicate nella tabella di seguito riportata nel limite massimo del 100% dell indennizzo concedibile; 2. per gli edifici di pregio, secondo quanto previsto dal DCD 45/2010 e le specifiche indicate nella tabella nel seguito riportata, nel limite massimo del 60% dell indennizzo concedibile; 3. per gli edifici con vincolo diretto, ai sensi del Dlgs.42/04 Parte II secondo le specifiche indicate nella tabella si seguito riportata, nel limite massimo del 100% dell indennizzo concedibile; Per gli edifici in cui sono presenti beni storico-artistici, questi ultimi vanno computati a parte e preventivamente autorizzati dalla Soprintendenza competente che ne deve valutare anche la congruità dei costi di restauro. Le maggiorazioni per interesse paesaggistico, pregio e vincolo non sono sommabili tra loro e nel caso di loro compresenza prevale quella maggiore. Per determinare le maggiorazioni occorre inserire nelle tabelle relative alle 3 tipologie i dati richiesti per determinare le percentuali previste o la presenza degli elementi. Nel seguito è stata riportata, a titolo di esempio, la determinazione delle singole maggiorazioni per un edificio nel quale sono presenti gli elementi previsti dalle tabelle. Lo stesso edificio è stato preso in considerazione sia per determinare la maggiorazione con vincolo diretto e sia per determinare quella di interesse paesaggistico in modo da evidenziare con maggiore chiarezza l approccio metodologico. 54 Gennaio 2013

108 Sisma Abruzzo Manuale istruzioni scheda P.E.R. L Aquila E4.1 Maggiorazione per edifici con elementi di interesse paesaggistico a seguito dell intesa tra il comune di L Aquila e la Direzione Regionale MIBAC ai sensi della OPCM 3996/2012 Epoca di costruzione: # Selezionare l epoca di costruzione tra : prima del 1703, tra 1704 e 1799, tra 1800 e 1942, tra 1943 e 2009 Maggiorazione per edifici con beni di interesse paesaggistico ELEMENTI COSTRUTTIVI qua ntità (%) magg. (%) a1 Rilevanza rispetto relativa agli aspetti percettivi a1.1 Facciata/e prospiciente/i spazi urbani (intonaci, paramenti esterni pregiati, decorazioni pittoriche, elementi in rilievo in legno/stucco/pietra/ferro, comunque decorativi (es:portali, marcapiani, stemmi, cantonali,capochiavi, ecc) 0.00% a2 Posizione rispetto allo spazio urbano a2.1 Facciata/e su piazza pubblica (numero delle facciate) 0.00% a2.2 Facciata/e su strada principale (Corsi principali, Via Roma/via S.Bernardino, Via Garibaldi, Via Cascina, Via Fortebraccio, Costa Masciarelli/Via Cimino, Via Sassa) (numero delle facciate) 0.00% a3 Elementi decorativi e/o m onumentali a3.1 a3.2 Presenza e conservazone di imbotti in pietra (rapporto tra il numero delle aperture con imbotti in pietra e il numero totale delle aperture sulle facciate) Presenza e conservazione di balconi sporgenti in pietra con mensole e/o ringhiera in pietra/ferro ghisa (rapporto tra la lunghezza dei balconi e la lunghezza delle fasce di piano, in metri) / / 0.00% 0.00% a3.3 Presenza e conservazione di cornicioni in stucco, legno o laterizio (rapporto tra la lunghezza dei cornicioni di pregio e la lunghezza delle facciate, in metri) / 0.00% a3.4 Presenza e conservazione e/o recupero serramenti originari in legno o in ferro (rapporto tra numero aperture con serramenti di pregio e numero aperture in facciata) / 0.00% a4 Interazione con lo spazio pubblico a4.1 Presenza e conservazione di cortile aperto su spazio pubblico 0.00% a4.2 Presenza e conservazione di cortile visibile solo dall alto 0.00% a4.3 Presenza e conservazione di portici e/o loggiati sia su spazio pubblico che su cortile 0.00% a4.4 Reintegrazione del manto di copertura in coppi di recupero o comunque in argilla 0.00% a4.5 Configurazione morfologica caratterizzante lo spazio urbano (perimetro irregolare, curvo,..) 0.00% Totale a 0.00% b1 Rilevanza rispetto alla cultura materiale tradizionale b1.1 Riconoscibilità della tipologia e morfologia originaria (rapporto tra la superficie lorda originaria e la superficie totale, in metri quadrati) / 0.00% b2 Tecniche costruttive con materiali originari Presenza e conservazione di strutture verticali, tamponature e tramezzi originari b2.1 in muratura in pietra e/o in mattoni pieni (rapporto tra il volume delle strutture / 0.00% verticali originarie e il volume totale delle strutture verticali, in metri cubi) b2.2 Presenza e conservazione delle strutture orizzontali originarie: volte in pietra e/o mattoni, solai in legno, solai in putrelle e voltine ( rapporto tra la superficie delle strutture orizzontali originarie e quella totale delle strutture orizzontali) / 0.00% b2.3 Presenza, conservazione e/o ripristino delle strutture di copertura in legno 0.00% b2.4 Presenza e conservazione dei collegamenti verticali principali o condominiali originari: in pietra, in mattoni, in ferro e mattoni (numero dei piani) 0.00% Totale b 0.00% TOTALE MAGGIORAZIONE 0.00% 55 Gennaio 2013

109 Sisma Abruzzo Manuale istruzioni scheda P.E.R. L Aquila Tabella parametrica per la valutazione degli elementi di particolare interesse paesaggistico A seguito dell analisi preliminare alla sottoscrizione dell intesa tra il Direttore Regionale MIBAC e il Comune di L Aquila sono individuati gli elementi maggiormente identificativi del paesaggio urbano aquilano, quindi più rilevanti per la comunità, sia perché diffusi su un intera area, sia perché contestualmente caratterizzati da comuni valori storici, morfologici, materiali, di consuetudine percettiva. Nella presente tabella è possibile procedere ad una loro valutazione su base parametrica. Laddove ricorrano determinate condizioni, il valore determinato dalla somma dei valori assegnati a ciascun elemento determina una maggiorazione rispetto all indennizzo. Per l accesso alle maggiori disponibilità finanziarie previste dalla L. 77/2009 per la riparazione degli edifici di cui sia attestato il particolare interesse paesaggistico a seguito della presente Intesa, il calcolo parametrico delle maggiorazioni così definito dovrà essere supportato, in sede di progettazione esecutiva, da adeguata documentazione storica, documentale e fotografica che sarà oggetto di valutazione e controllo da parte degli uffici competenti. L epoca di costruzione dell edificio non viene riconosciuta come valore in sé ma produce, da una lettura combinata con gli altri elementi, un diverso apprezzamento di ciascuno di essi. Per l attribuzione delle maggiorazioni sono state previste 4 epoche di costruzione degli edifici: Edifici costruiti prima del 1703; Edifici costruiti tra il 1704 e il 1799; Edifici costruiti tra il 1800 e il 1942; Edifici costruiti dopo il Rilevanza rispetto agli aspetti percettivi. Gli indicatori sono relativi alla capacità dell edificio di caratterizzare, qualificandolo, il suo intorno attraverso il recupero della leggibilità degli elementi stilistici e materici e dei principali aspetti percettivi rispetto alle vedute, agli scorci prospettici, ai colori dello scenario urbano. a.1 Facciata/e prospiciente/i spazi urbani La maggiorazione prevista per la/e facciata/e prospiciente/i spazi urbani tiene conto della presenza di intonaci e paramenti esterni pregiati, decorazioni pittoriche, elementi in rilievo in legno/stucco/pietra/ferro, comunque decorativi quali ad esempio portali, marcapiani, stemmi, cantonali,capochiavi, ecc). Tali elementi, se presenti, dovranno essere recuperati e/o reintegrati con tecniche tradizionali. I livelli di maggiorazione previsti in funzione dell epoca di costruzione sono : edifici costruiti prima del 1703 maggiorazione 8%; edifici costruiti tra il 1704 e 1800 maggiorazione 7.20% (riduzione del 10%); edifici costruiti tra 1800 e 1942 maggiorazione 6% (riduzione del 25%); edifici costruiti dopo il 1942 maggiorazione 2.4% (riduzione del 70%). Facciata su piazza Pubblica 56 Gennaio 2013

110 Sisma Abruzzo Manuale istruzioni scheda P.E.R. L Aquila 1) Cantonale in blocchi squadrati Tipologia: nota: cantonale in blocchi squadrati alternati in modo regolare. in basso è caratterizzato dalla presenza di una pietra angolare sagomata. a) Rilevanza relativa agli aspetti percettivi a1) Facciata/e prospiciente/i spazi urbani (intonaci, paramenti esterni pregiati, decorazioni pittoriche, elementi in rilievo in legno/stucco/pietra/ferro, comunque decorativi (es:portali, marcapiani, stemmi, cantonali,capochiavi, ecc) presenza della facciata e conservazione degli elementi di interesse paesaggistico: edifici costruiti prima del 1703 maggiorazione 8%; edifici costruiti tra 1704 e 1799 maggiorazione ridotta del 10%; edifici costruiti tra 1800 e 1942 maggiorazione ridotta del 25%; edifici costruiti dopo 1942 maggiorazione ridotta del 90% Entrambe le facciate sono caratterizzate dalla presenza di portali e cantonali inoltre l epoca costruttiva è antecedente al maggiorazione 8% a.2 Posizione rispetto allo spazio urbano La posizione rispetto allo spazio pubblico è individuata con riferimento alla piazza pubblica e alle strade principali. Nel caso di edifici che hanno una o più facciate su una piazza pubblica o su una strada principale è prevista una maggiorazione aggiuntiva. a.2.1 Facciata/e su piazza pubblica : o 2 o più facciate su piazza pubblica: Edifici costruiti prima del 1703 maggiorazione del 4%; Edifici costruiti tra il 1704 e il 1799 maggiorazione del 3.60% (riduzione del 10%); Edifici costruiti tra il 1800 e il 1942 maggiorazione del 3.00% (riduzione del 25%); Edifici costruiti dopo il 1942 maggiorazione del 1% (riduzione del 75%). o 1 facciata su piazza pubblica maggiorazione : Edifici costruiti prima del 1703 maggiorazione del 3%; Edifici costruiti tra il 1704 e il 1799 maggiorazione del 2.70% (riduzione del 10%); Edifici costruiti tra il 1800 e il 1942 maggiorazione del 2.25% (riduzione del 25%); Edifici costruiti dopo il 1942 maggiorazione del 0.75 (riduzione del 75%). 57 Gennaio 2013

111 Sisma Abruzzo Manuale istruzioni scheda P.E.R. L Aquila a.2.2 Facciata/e su strada principale (Centro storico di L Aquila : Corsi principali, Via Roma/via S.Bernardino, Via Garibaldi, Via Cascina, Via Fortebraccio, Costa Masciarelli/Via Cimino, Via Sassa). o 2 o più facciate su strada principale : Edifici costruiti prima del 1703 maggiorazione del 3%; Edifici costruiti tra il 1704 e il 1799 maggiorazione del 2.70% (riduzione del 10%); Edifici costruiti tra il 1800 e il 1942 maggiorazione del 2.25% (riduzione del 25%); Edifici costruiti dopo il 1942 maggiorazione 0.6% (riduzione del 80%); o 1 facciata su strada principale : Edifici costruiti prima del 1703 maggiorazione del 2%; Edifici costruiti tra il 1704 e il 1799 maggiorazione del 1.80% (riduzione del 10%); Edifici costruiti tra il 1800 e il 1942 maggiorazione del 1.50% (riduzione del 25%); Edifici costruiti dopo il 1942 maggiorazione del 0.4% (riduzione del 80%); a2) Posizione rispetto allo spazio urbano maggiorazione a2.1) a2.2) Facciata su piazza pubblica Facciata su strada principale edifici costruiti prima del 1703 : 1. facciata su piazza pubblica maggiorazione 3%, 2 o più facciate su piazza maggiorazione 4%; edifici costruiti tra 1704 e 1799 maggiorazione ridotta del 10%; edifici costruiti tra 1800 e 1942 maggiorazione ridotta del 25%; edifici costruiti dopo 1942 maggiorazione ridotta del 90% Un prospetto si affaccia su piazza pubblica edifici costruiti prima del 1703 : 1 facciata su strada principale maggiorazione 2%; 2 o più facciate su strada principale maggiorazione 3%; edifici costruiti tra 1704 e 1799 maggiorazione ridotta del 10%; edifici costruiti tra 1800 e 1942 maggiorazione ridotta del 25%; edifici costruiti dopo 1942 maggiorazione ridotta del 90% L altra facciata è prospiciente una strada non considerata principale 3% 0% a.3 Elementi decorativi e/o monumentali a3.1 - Presenza e conservazione di imbotti in pietra, mattoni, stucco comunque originari. La maggiorazione è determinata in funzione del rapporto tra il numero delle aperture con imbotti in pietra e il numero totale delle aperture sulle facciate. Gli elementi in pietra e/o stucco dovranno essere recuperati e/o reintegrati con materiali delle stesse caratteristiche. Sono stati individuati 3 intervalli del rapporto : inferiore o uguale al 15%, compreso tra il 15% e il 30% e maggiore del 30%. Edifici costruiti prima del 1703 : Rapporto maggiore o uguale del 30% maggiorazione 3%, rapporto compreso tra il 15% e il 30% maggiorazione 2%, rapporto inferiore al 15% maggiorazione 1%; Edifici costruiti tra il 1704 e il 1799 : Rapporto maggiore o uguale del 30% maggiorazione 2.7%, rapporto compreso tra il 15% e il 30% maggiorazione 1.8%, rapporto inferiore al 15% maggiorazione 0.9%; 58 Gennaio 2013

112 S 6. SA 3 C Sisma Abruzzo Manuale istruzioni scheda P.E.R. L Aquila Edifici costruiti tra il 1800 e il 1942 : Rapporto maggiore o uguale del 30% maggiorazione 2.25%, rapporto compreso tra il 15% e il 30% maggiorazione 1.5%, rapporto inferiore al 15% maggiorazione 0.75%; Edifici costruiti dopo il 1942 : maggiorazione assente ; PROSPETTO SU piazza pubblica 1) 2) Prospetto su via non principale su Finestre architravate con cornici in pietra Tipologia: finestra architravata Struttura: 1) CORNICE in pietra a blocchi monolitici; 2) CORNICE MARCADAVANZALE in pietra CON MODANATURE. Tipologia: Finestra-balcone con architrave e stipiti in pietra Su Balcone con cornice in pietra 1) CORNICE a blocchi MONOLITICI IN PIETRA Struttura: 3) Su Finestre architravate con soglia davanzale retta da mensole a voluta e cornice in pietra 59 Gennaio 2013

113 S 6. SA 3 C Sisma Abruzzo Manuale istruzioni scheda P.E.R. L Aquila Tipologia: FINESTRA ARCHITRAVATA INGINOCCHIATA Struttura: 1) CORNICE a blocchi MONOLITICI IN PIETRA su piani differenziati; 2) ARCHITRAVE MONOLITICA SU PIANI DIFFERENZIATI; 3) CORNICE MARCADAVANZALE SOSTENUTA DA DUE sostegni sporgenti; 4) VOLUTE SCANALATE IN PIETRA. nota: LE VOLUTE assomigliano a due "gambe" dal ginocchio in giù, da QUI IL NOME INGINOCCHIATA. 4) 5) 6) Su Finestra quadrata con cornice in pietra Tipologia: FINESTRA ARCHITRAVATA quadrata Struttura: 1) CORNICE a blocchi MONOLITICi IN PIETRA su piani differenziati; Tipologia: portali in pietra ad archivolti a sesto ribassato e con cornice rettangolare Struttura: 1) cornice in pietra costituita da elementi lapidei differenziati; 2) basamento in pietra; 3) cornice in pietra a blocchi monolitici differenziati. Su portali con cornice in pietra Su PORTALE archivoltato. l archivolto SI INTERROMPE ALL IMPOSTA DELL ARCO ed è SORRETTO DA BLOCCHI DI PIETRA SQUADRATA; IN CHIAVE LA PIETRA HA UN DISEGNO CHE RICORDA LA MITRA, IL COPRICAPO USATO DAL PAPA, NEL CENTRO DI QUESTA UNO STEMMA Tipologia: Struttura: nota: 7) portale a doppio archivolto a sesto acuto arricchito con chiave di volta a forma di cappello papale. 1) doppio archivolto su piani differenziati; 2) doppio monolite ad abaco semplice aggettante rispetto all archivolto; 3) piedritti in blocchi di conci di pietra privi di basamento; 4) concio in chiave aggettante rispetto al piano dell'archivolto con stemma centrale. portone in legno a due ante divise in specchiature che seguono la forma del portale. Su PORTALE archivoltato A SESTO ACUTO. ARCO COSTITUITO DA ELEMENTI LAPIDEI DIFFERENZIATI SU PIEDRITTI CON SEMPLICE CAPITELLO GHE GRADUA IL PASSAGGIO TRA I DUE ELEMENTI STRUTTURALI 60 Gennaio 2013

114 Sisma Abruzzo Manuale istruzioni scheda P.E.R. L Aquila Tipologia: Struttura: nota: portale DEL 400 a doppio archivolto a sesto acuto 1) doppio archivolto su piani differenziati CON ALLA BASE FORME VEGETALI; 2) CAPITELLO AD ABACO SEMPLICE; 3) piedritti CON ELEMENTI LAPIDEI DIFFERENZIATI privi di basamento; portone in legno a due ante divise in specchiature RETTANGOLARI. ROSTO IN FERRO A SEGUIRE LA FORMA DELL ARCO. a3) Elementi decorativi/monumentali maggiorazione a3.1) Presenza e conservazione di imbotti in pietra edifici costruiti prima del 1793 : rapporto tra il numero. delle aperture con imbotti in pietra e il numero totale delle aperture sulle facciate 15% maggiorazione 1%; tra 15% e 30% maggiorazione 2%, 30% maggiorazione 3%; edifici costruiti tra maggiorazione ridotta del 10%; edifici costruiti tra 1800 e 1942 maggiorazione ridotta del 25%; edifici costruiti dopo 1942 maggiorazione ridotta del 90%. Circa la metà delle aperture sulle facciate presenta cornici in pietra. Il numero totale delle bucature è 27, di queste 15 presentano imbotti in pietra per cui abbiamo 15/27 = 0,556 55,6% 3% a3.2 - Presenza e conservazione di balconi sporgenti in pietra con mensole e/o ringhiera in pietra/ferro ghisa La maggiorazione è determinata in funzione del rapporto tra la lunghezza dei balconi e la lunghezza delle facciate di tutti i livelli. Gli elementi decorativi e strutturali dei balconi dovranno essere recuperati e/o reintegrati con materiali aventi le stesse caratteristiche Sono stati individuati 3 intervalli del rapporto : inferiore o uguale al 15%, compreso tra il 15% e il 30% e maggiore del 30%. Edifici costruiti prima del 1703 : Rapporto maggiore o uguale del 30% maggiorazione 3%, rapporto compreso tra il 15% e il 30% maggiorazione 2%, rapporto inferiore al 15% maggiorazione 1%; Edifici costruiti tra il 1704 e il 1799 : Rapporto maggiore o uguale del 30% maggiorazione 2.7%, rapporto compreso tra il 15% e il 30% maggiorazione 1.8%, rapporto inferiore al 15% maggiorazione 0.9%; Edifici costruiti tra il 1800 e il 1942 : Rapporto maggiore o uguale del 30% maggiorazione 2.25%, rapporto compreso tra il 15% e il 30% maggiorazione 1.5%, rapporto inferiore al 15% maggiorazione 0.75%; Edifici costruiti dopo il 1942 : Maggiorazione assente. 61 Gennaio 2013

115 S 6. SA 3 C Sisma Abruzzo Manuale istruzioni scheda P.E.R. L Aquila A3 Elementi decorativi/monumentali PROSPETTO SU piazza 1) 2) Prospetto su via Balconi in ferro con soglia retta da Mensole semplici E FINESTRA CON CORNICE IN PIETRA Tipologia: balcone con parapetto a balaustrata e soglia in pietra retta da mensole semplici Finestra-balcone con architrave e stipiti in pietra Struttura: 1) Soglia in pietra con modanature angolari SOSTENUTA DA DUE sostegni sporgenti; 2) VOLUTE IN PIETRA dal disegno semplice. 3) CORNICE a blocchi MONOLITICi IN PIETRA Tipologia: balcone con parapetto a balaustrata e soglia in pietra retta da mensole a voluta. architrave e stipiti in pietra Struttura: 1) Soglia in pietra con modanature angolari; 2) Mensole a voluta con scanalature 3) cornice in pietra a blocchi differenziati Balcone d angolo in ferro con soglia retta da Mensole a voluta E Cornice in pietra nota: Il balcone fa angolo con piazza ix martiri. 62 Gennaio 2013

116 Sisma Abruzzo Manuale istruzioni scheda P.E.R. L Aquila a3) Elementi decorativi/monumentali maggiorazione a3.2) Presenza e conservazione di balconi sporgenti in pietra con mensole e/o ringhiera in pietra/ferro ghisa edifici costruiti prima del 1703 : rapporto tra la lunghezza dei balconi e la lunghezza delle fasce di piano 15% maggiorazione 1%; tra 15% e 30% maggiorazione 2%, 30% maggiorazione 3% ; edifici costruiti tra 1704 e 1799 maggiorazione ridotta del 10%; edifici costruiti tra 1800 e 1942 maggiorazione ridotta del 25%; edifici costruiti dopo 1942 maggiorazione ridotta del 90%. Sono presenti balconi sporgenti in pietra con ringhiere in ferro e mensole sempre in pietra, sulla facciata prospiciente la piazza pubblica; uno di questi gira su una via non principale La lunghezza totale dei balconi è di 11,68 m., la lunghezza totale delle fasce di piano è di 48,85 m. per cui abbiamo 11,68/48,85 = 0,239 23,9% 2% a3.2 - Presenza e conservazione di cornicioni in pietra, stucco, legno o laterizio La maggiorazione è determinata in funzione del rapporto tra la lunghezza dei cornicioni di pregio e la lunghezza delle facciate. Gli elementi originari di cornicioni dovranno essere recuperati e/o reintegrati con materiali delle stesse caratteristiche. Sono stati individuati 3 intervalli del rapporto : inferiore o uguale al 15%, compreso tra il 15% e il 30% e maggiore del 30%. Edifici costruiti prima del 1703 : Rapporto maggiore o uguale del 30% maggiorazione 3%, rapporto compreso tra il 15% e il 30% maggiorazione 2%, rapporto inferiore al 15% maggiorazione 1%; Edifici costruiti tra il 1704 e il 1799 : Rapporto maggiore o uguale del 30% maggiorazione 2.7%, rapporto compreso tra il 15% e il 30% maggiorazione 1.8%, rapporto inferiore al 15% maggiorazione 0.9%; Edifici costruiti tra il 1800 e il 1942 : Rapporto maggiore o uguale del 30% maggiorazione 2.25%, rapporto compreso tra il 15% e il 30% maggiorazione 1.5%, rapporto inferiore al 15% maggiorazione 0.75%; Edifici costruiti dopo il 1942 : Maggiorazione assente. 3) Cornicione di coronamento Tipologia: Struttura: cornicione di coronamento cornice - trabeazione sporgente rispetto alla parete e a terminazione tronca, priva di modanature. 63 Gennaio 2013

117 Sisma Abruzzo Manuale istruzioni scheda P.E.R. L Aquila a3) Elementi decorativi/monumentali maggiorazione a3.3) Presenza e conservazione di cornicioni in stucco, legno o laterizio edifici costruiti prima del 1703 : rapporto tra la lunghezza dei cornicioni di pregio e la lunghezza delle facciate 15% maggiorazione 1%; tra 15% e 30% maggiorazione 2%, 30% maggiorazione 3% ; edifici costruiti tra maggiorazione ridotta del 10%; edifici costruiti tra 1800 e 1942 maggiorazione ridotta del 25%; edifici costruiti dopo 1942 maggiorazione ridotta del 90%. Il cornicione è presente su parte della facciata con affaccio su piazza pubblica. La lunghezza del cornicione è di 10,23 m., la lunghezza della facciata è di 33,11 m. per cui abbiamo 10,23/33,11 = 0,309 30,9% 3% a3.3 - Presenza e conservazione e/o recupero serramenti originari in legno o in ferro La maggiorazione è determinata in funzione del rapporto tra il numero delle aperture con serramenti di pregio e il numero delle aperture in facciata. Dovranno essere recuperati i serramenti originari ovvero reintegrati con materiali aventi caratteristiche simili e dovranno essere previsti accorgimenti per favorire le dispersioni termiche. Sono stati individuati 3 intervalli del rapporto : inferiore o uguale al 15%, compreso tra il 15% e il 30% e maggiore del 30%. Edifici costruiti prima del 1703 : Rapporto maggiore o uguale del 30% maggiorazione 3%, rapporto compreso tra il 15% e il 30% maggiorazione 2%, rapporto inferiore al 15% maggiorazione 1%; Edifici costruiti tra il 1704 e il 1799 : Rapporto maggiore o uguale del 30% maggiorazione 2.7%, rapporto compreso tra il 15% e il 30% maggiorazione 1.8%, rapporto inferiore al 15% maggiorazione 0.9%; Edifici costruiti tra il 1800 e il 1942 : Rapporto maggiore o uguale del 30% maggiorazione 2.25%, rapporto compreso tra il 15% e il 30% maggiorazione 1.5%, rapporto inferiore al 15% maggiorazione 0.75%; Edifici costruiti dopo il 1942 : Maggiorazione assente. PROSPETTO SU piazza pubblica Prospetto su via non principale Esempi di serramenti in legno presenti nell unità strutturale 64 Gennaio 2013

118 Sisma Abruzzo Manuale istruzioni scheda P.E.R. L Aquila Presenza di serramenti in legno n.8 Presenza di serramenti in legno n.7 a3) Elementi decorativi/monumentali maggiorazione a3.4) Presenza e conservazione e/o recupero serramenti originari in legno o in ferro edifici costruiti prima del 1703 : rapporto tra numero aperture con serramenti di pregio e numero aperture in facciata 15% maggiorazione 1%; tra 15% e 30% maggiorazione 2%, 30% maggiorazione 3% ; edifici costruiti tra maggiorazione ridotta del 10%; edifici costruiti tra 1800 e 1942 maggiorazione ridotta del 25%; edifici costruiti dopo 1942 maggiorazione ridotta del 90%. I serramenti presenti sono stati conservati tutti in legno. Numero aperture totali sulle facciate 27, numero delle aperture con serramenti in legno 27. Per cui abbiamo 27/27 = 1 100% 3% a.4 Interazione con lo spazio pubblico (o di uso pubblico) a4.1 Presenza di un cortile su spazio pubblico aperto La maggiorazione, prevista quando sono presenti uno o più cortili aperti verso lo spazio pubblico, tiene conto degli oneri aggiuntivi necessari al recupero della superficie scoperta quali ad esempio pavimentazioni, drenaggi e altre opere. Edifici costruiti prima del 1703 : maggiorazione 6%; Edifici costruiti tra il 1704 e il 1799 : maggiorazione 5.4% (riduzione 10%); Edifici costruiti tra il 1800 e il 1942 : maggiorazione 4.5% (riduzione 25%); Edifici costruiti dopo il 1942 : maggiorazione assente. a Presenza di un cortile visibile solo dall alto Nel caso in cui il cortile sia visibile soltanto dall alto è prevista una maggiorazione minore per la esecuzione delle stesse tipologie di opere. Edifici costruiti prima del 1703 : maggiorazione 4%; Edifici costruiti tra il 1704 e il 1799 : maggiorazione 3.6% (riduzione 10%); Edifici costruiti tra il 1800 e il 1942 : maggiorazione 3.0% (riduzione 25%); Edifici costruiti dopo il 1942 : maggiorazione assente. 65 Gennaio 2013

119 S 6. SA 3 C Sisma Abruzzo Manuale istruzioni scheda P.E.R. L Aquila 1) Corte interna Tipologia: Il cortile si apre in posizione centrale rispetto l asse trasversale mentre è decentrato rispetto all asse longitudinale. Sui lati lunghi si aprono degli ambienti adibiti a deposito e locale caldaia. Una scala, posta su di un lato corto, permette la risalita al primo livello dove un ballatoio che gira perimetralmente all edificio permette di accedere agli ambienti dell appartamento. È presente un pozzo in pietra. a4.2 Presenza e conservazione di cortile visibile solo dall alto. maggiorazione a4) Interazione con lo spazio pubblico a4.2) Presenza e conservazione di cortile visibile solo dall alto edifici costruiti prima del 1703: maggiorazione 4%; edifici costruiti tra 1704 e 1799 maggiorazione ridotta del 10%; edifici costruiti tra 1800 e 1942 maggiorazione ridotta del 25%; edifici costruiti dopo 1942 maggiorazione ridotta del 90% L edificio è dotato di una corte interna visibile dall alto. 66 4% Gennaio 2013

120 Sisma Abruzzo Manuale istruzioni scheda P.E.R. L Aquila a Presenza e conservazione di portici e/o loggiati sia su spazio pubblico che su cortile La maggiorazione è prevista per fa fronte agli oneri aggiuntivi necessari al consolidamento delle strutture e al recupero degli apparati decorativi di portici e/o loggiati. Edifici costruiti prima del 1703 : maggiorazione 10%; Edifici costruiti tra il 1704 e il 1799 : maggiorazione 9.0% (riduzione 10%); Edifici costruiti tra il 1800 e il 1942 : maggiorazione 7.5% (riduzione 25%); Edifici costruiti dopo il 1942 : maggiorazione assente. a Reintegrazione del manto di copertura in coppi di recupero o comunque in argilla La maggiorazione prevede il recupero dei coppi esistenti e il reintegro con coppi di recupero o comunque in argilla. Edifici costruiti prima del 1703 : maggiorazione 3.00% Edifici costruiti tra il 1704 e il 1799 : maggiorazione 2.70% (riduzione 10%); Edifici costruiti tra il 1800 e il 1942 : maggiorazione 2.25% (riduzione 25%); Edifici costruiti dopo il 1942 : maggiorazione assente. a4) Interazione con lo spazio pubblico maggiorazione a4.4) Reintegrazione del manto di copertura in coppi di recupero o comunque in argilla edifici costruiti prima del 1703: maggiorazione 3%; edifici costruiti tra 1704 e 1799 maggiorazione ridotta del 10%; edifici costruiti tra 1800 e 1942 maggiorazione ridotta del 25%; edifici costruiti dopo 1942 maggiorazione ridotta del 90% Il manto di copertura in argilla è stato reintegrato a4.5- Configurazione morfologica caratterizzante lo spazio urbano (perimetro irregolare, curvo,..) Edifici costruiti prima del 1703 : maggiorazione 10% Edifici costruiti tra il 1704 e il 1799 : maggiorazione 9% (riduzione 10%); Edifici costruiti tra il 1800 e il 1942 : maggiorazione 7.5% (riduzione 25%); Edifici costruiti dopo il 1942 : maggiorazione 2% (riduzione 80%) b. Rilevanza rispetto alla cultura materiale tradizionale Tale valore attiene alla capacità dell edificio di caratterizzare, qualificandolo, il paesaggio urbano attraverso la conservazione dei materiali e il mantenimento delle caratteristiche degli elementi costitutivi e delle morfologie dei beni, tenuto conto anche delle tipologie architettoniche, nonché delle tecniche e dei materiali costruttivi. b.1 Riconoscibilità della tipologia e morfologia originaria : mantenimento e/o ripristino dell impianto e della distribuzione originaria, conservazione quote interpiano, eliminazione superfetazioni e abbaini non presenti in origine, eliminazione murature portanti in falso non originarie, distribuzione originaria delle aperture e della distribuzione interna, mantenimento posizione originaria corpi scala, ecc. La maggiorazione è determinata in funzione del rapporto tra la superficie lorda originaria, non oggetto di trasformazioni, e la superficie lorda totale. Sono stati individuati 3 intervalli : inferiore o uguale al 30%, compreso tra il 30% e il 70% e maggiore del 70%. Edifici costruiti prima del 1703 : Rapporto inferiore al 30% maggiorazione 4%, rapporto compreso tra il 30% e 70% maggiorazione 6%, rapporto maggiore del 70% maggiorazione 10%; 67 Gennaio %

121 Sisma Abruzzo Manuale istruzioni scheda P.E.R. L Aquila Edifici costruiti tra il 1704 e il 1799 : Rapporto inferiore o uguale al 30% maggiorazione 3.6%, rapporto compreso tra il 30% e il 70% maggiorazione 5.4%, rapporto maggiore del 70% maggiorazione 9%; Edifici costruiti tra il 1800 e il 1942 : Rapporto inferiore o uguale al 30% maggiorazione 3%, rapporto compreso tra il 30% e 70% maggiorazione 4.5%, rapporto superiore al 70% maggiorazione 7.5%; Edifici costruiti dopo il 1942 : maggiorazione assente. b) Rilevanza rispetto alla cultura del materiale tradizionale b.1) Riconoscibilità della tipologia e morfologia originaria: mantenimento e/o ripristino dell impianto e della distribuzione originaria, conservazione quote interpiano, eliminazione superfetazioni e abbaini non presenti in origine, eliminazione murature portanti in falso non originarie, distribuzione originaria delle aperture e della distribuzione interna, mantenimento posizione originaria corpi scala, ecc. edifici costruiti prima del 1703 : rapporto tra la superficie lorda originaria e la superficie totale 30% maggiorazione 4%, tra 30% e 70% maggiorazione. 6%, 70% maggiorazione 10%; edifici costruiti tra 1704 e 1799 maggiorazione ridotta del 10%, edifici costruiti tra 1800 e 1942 maggiorazione ridotta del 25%; edifici costruiti dopo il 1942 maggiorazione ridotta del 90% L unità strutturale ha subito delle modifiche nel tempo: la muratura portante è stata mantenuta con l aggiunta di qualche tramezzo per una migliore distribuzione interna. Dei tre corpi scala due occupano la posizione originaria: quello in pietra e la scala sulla corte e le altezze di interpiano sono rimaste invariate. Il terzo corpo scala è successivo e la sua aggiunta ha comportato un cambio nell impianto originario. Ulteriore aggiunta è la sopraelezione del terzo piano. La superficie lorda totale e di 921,50 mq mentre la superficie originaria è di 819,57 mq per cui abbiamo: 819,57/921,50 = 0,889 88,9% maggiorazione 10% b2 - Tecniche costruttive con materiali originari : Gli interventi per le strutture verticali, orizzontali, di copertura e per le scale di seguito indicati dovranno essere eseguiti per tenere conto degli oneri aggiuntivi per il recupero e la conservazione delle strutture originarie e il reintegro, con materiali aventi caratteristiche simili attraverso l impiego di tecnologie non 68 Gennaio 2013

122 Sisma Abruzzo Manuale istruzioni scheda P.E.R. L Aquila invasive, compatibili con le strutture originarie che favoriscono il miglioramento sismico, senza modificare il comportamento strutturale originario, e il contenimento delle dispersioni termiche. b2.1 Presenza e conservazione di strutture verticali, tamponature e tramezzi originari in muratura in pietra e/o in mattoni pieni. La maggiorazione è determinata in funzione del rapporto tra il volume delle strutture verticali originarie quali pareti portanti, tamponature e tramezzi costruiti in pietra e/o mattoni pieni e il volume totale delle strutture verticali. Sono stati individuati 3 intervalli : inferiore o uguale al 30%, compreso tra il 30% e il 70% e maggiore del 70%. Ad esempio la maggiorazione non è ammissibile se la muratura è reintegrata con materiali diversi dalla muratura in pietra e/o in mattoni pieni. Edifici costruiti prima del 1703 : Rapporto inferiore al 30% maggiorazione 4%, rapporto compreso tra il 30% e 70% maggiorazione 8%, rapporto maggiore del 70% maggiorazione 12%; Edifici costruiti tra il 1704 e il 1799 (maggiorazione ridotta del 10%): Rapporto inferiore o uguale al 30% maggiorazione 3%, rapporto compreso tra il 30% e il 70% maggiorazione 7.2%, rapporto maggiore del 70% maggiorazione 10.8%; Edifici costruiti tra il 1800 e il 1942 (maggiorazione ridotta del 25): Rapporto inferiore o uguale al 30% maggiorazione 3%, rapporto compreso tra il 30% e 70% maggiorazione 6%, rapporto superiore al 70% maggiorazione 8%; Edifici costruiti dopo il 1942 : maggiorazione assente. 69 Gennaio 2013

123 S 6. SA 3 C Sisma Abruzzo Manuale istruzioni scheda P.E.R. L Aquila b2) Tecniche costruttive con materiali originari maggiorazione b2.1) Presenza e conservazione di strutture verticali, tamponature e tramezzi originari in muratura in pietra e/o in mattoni pieni. edifici costruiti prima del 1703 : rapporto tra il volume delle strutture verticali originarie e il volume totale delle strutture verticali 30% maggiorazione 4%, tra 30% e 70% maggiorazione 8%, 70% maggiorazione 12%; edifici costruiti tra 1704 e 1799 maggiorazione ridotta del 10%; edifici costruiti tra 1800 e 1942 maggiorazione ridotta del 25%; edifici costruiti dopo il 1942 maggiorazione ridotta del 90% Alla distribuzione originaria sono stati aggiunti dei tramezzi per problemi di distribuzione interna che hanno variato la morfologia originaria. Il volume complessivo delle strutture verticali è pari a 972,05 mc mentre il volume delle strutture verticali originali è di 893,26 mc per cui abbiamo 893,26/972,05 = 0,919 91,9% 12% b2.2 - Presenza e conservazione delle strutture orizzontali originarie: volte in pietra e/o mattoni, solai in legno, solai in putrelle e voltine. La maggiorazione è determinata in funzione del rapporto tra la superficie delle strutture orizzontali originarie in volte in pietra e/o mattoni, solai in legno, solai in putrelle e voltine e la superficie totale delle strutture orizzontali. Ad esempio la maggiorazione non è riconosciuta se le volte strutturali sono sostituite con solai orizzontali e sono realizzate con materiali diversi da quelli originari. Sono stati individuati 3 intervalli : inferiore o uguale al 30%, compreso tra il 30% e il 70% e maggiore del 70%. Edifici costruiti prima del 1703 : Rapporto inferiore al 30% maggiorazione 2%, rapporto compreso tra il 30% e 70% maggiorazione 5%, rapporto maggiore del 70% maggiorazione 8%; Edifici costruiti tra il 1704 e il 1799 (maggiorazione ridotta del 10%): Rapporto inferiore o uguale al 30% maggiorazione 1.8%, rapporto compreso tra il 30% e il 70% maggiorazione 4.5%, rapporto maggiore del 70% maggiorazione 7.2%; Edifici costruiti tra il 1800 e il 1942 (maggiorazione ridotta del 25): Rapporto inferiore o uguale al 30% maggiorazione 1.5%, rapporto compreso tra il 30% e 70% maggiorazione 3.74%, rapporto superiore al 70% maggiorazione 6%; Edifici costruiti dopo il 1942 : maggiorazione assente. 1) 2) VOLTE A BOTTE IN PIETRA Tipologia: Volta a BOTTE A TUTTO SESTO. Struttura: volta IN PIETRA che RICOPRE AMBIENTI RETTANGOLARI; la volta, a botte, ha IL CENTRO DELLA DIRETTRICE sul piano d imposta. Tipologia: Volta a crociera, in pietra, su due campate quadrate. Struttura: Ogni singola volta è costituita da quattro archi, perimetrali, a tutto sesto uniti diagonalmente da due archi ellittici incrociati. Volta a crociera in pietra Nota: 70 Le due campate sono individuate oltre che dai muri perimetrali, dall arco centrale. Gennaio 2013

124 Sisma Abruzzo Manuale istruzioni scheda P.E.R. L Aquila b2.2 Presenza e conservazione delle strutture orizzontali originarie: volte in pietra e/o mattoni, solai in legno, solai in putrelle e voltine ( rapporto tra la superficie delle strutture orizzontali originarie e quella totale delle strutture orizzontali) Piano terra piano primo b2) Tecniche costruttive con materiali originari b2.2) Presenza e conservazione delle strutture orizzontali originarie: volte in pietra e/o mattoni, solai in legno, solai in putrelle e voltine. edifici costruiti prima del 1703 : rapporto tra la superficie delle strutture orizzontali originarie e la superficie totale delle strutture orizzontali 30% maggiorazione 2%, tra 30% e 70% maggiorazione 5%, 70% maggiorazione 8%; edifici costruiti tra 1704 e 1799 maggiorazione ridotta del 10%; edifici costruiti tra 1800 e 1942 maggiorazione ridotta del 25%; edifici costruiti dopo il 1942 maggiorazione ridotta del 90% Le strutture orizzontali originarie: volte in pietra e mattoni sono state conservate parzialmente. La maggior parte dei solai sono stati rifatti. La superficie complessiva delle strutture orizzontali è pari a 584,47 mentre le strutture originarie corrispondono a 165,80 per cui abbiamo: 165,80/584,47 = 0,284 28,4% maggiorazione 2% 71 Gennaio 2013

125 S 6. SA 3 C Sisma Abruzzo Manuale istruzioni scheda P.E.R. L Aquila b2.3 - Presenza, conservazione e/o ripristino delle strutture di copertura in legno La maggiorazione è prevista nel caso di conservazione e/o ripristino delle strutture di copertura esistenti in legno. Edifici costruiti prima del 1703 : maggiorazione 6.00% Edifici costruiti tra il 1704 e il 1799 : maggiorazione 5.40% (riduzione 10%); Edifici costruiti tra il 1800 e il 1942 : maggiorazione 4.50% (riduzione 25%), Edifici costruiti dopo il 1942 : maggiorazione assente. B2.3) Presenza, conservazione e/o ripristino delle strutture di copertura in legno. edifici costruiti prima del 1703 maggiorazione 6%; edifici costruiti tra 1704 e 1799 maggiorazione ridotta del 10%; edifici costruiti tra 1800 e 1942 maggiorazione ridotta del 25%%; edifici costruiti dopo 1942 maggiorazione assente Solo su una parte dell unità strutturale è stata ripristinata la copertura in legno come quella originaria. Piano terra 6% piano primo b2.4 Presenza e conservazione dei collegamenti verticali principali o condominiali originari: in pietra, in mattoni, in ferro e mattoni La maggiorazione è determinata in funzione del numero dei piani aventi rampe di scala in pietra, in mattoni, in ferro e mattoni. Sono stati individuati 3 intervalli : scala per 1 piano, scala per 2 piani, scala per 3 o più piani. La maggiorazione non è ammissibile nel caso di ripristino di scale con materiali non originari. Edifici costruiti prima del 1703 : 1 piano maggiorazione 1%, 2 piani maggiorazione 2%, 3 o più piani maggiorazione 4%; Edifici costruiti tra il 1704 e il 1799 (maggiorazione ridotta del 10%): 1 piano maggiorazione 0.9%, 2 piani maggiorazione 1.8%, 3 o più piani maggiorazione 3.6%; Edifici costruiti tra il 1800 e il 1942 (maggiorazione ridotta del 25): 1 piano maggiorazione 0.75%, 2 piani maggiorazione 1.5%, 3 o più piani maggiorazione 3%; Edifici costruiti dopo il 1942 : maggiorazione assente. 1) Androne di ingresso con scala in pietra Tipologia: Androne di ingresso coperto da volta a botte E SCALA IN PIETRA. b2) Tecniche costruttive con materiali originari b2.4) Presenza e conservazione dei collegamenti verticali principali o condominiali originari: in pietra, in mattoni, in ferro e mattoni maggiorazione edifici costruiti prima del 1703 : 1 piano maggiorazione 2%, 2 piani maggiorazione 3%, 3 piani maggiorazione 4%; edifici costruiti tra 1704 e 1799 maggiorazione ridotta del 10%; edifici costruiti tra 1800 e 1942 maggiorazione ridotta del 25%; edifici costruiti dopo 1942 maggiorazione assente La scala originaria in pietra collega due livelli dell edificio. 72 3% Gennaio 2013

126 Sisma Abruzzo Manuale istruzioni scheda P.E.R. L Aquila Riepilogo Maggiorazione per edifici con beni di interesse paesaggistico UNITA STRUTTURALE 1 a1 Rilevanza relativa agli aspetti percettivi % a1.1 Facciata/e prospiciente/i spazi urbani (intonaci, paramenti esterni pregiati, decorazioni pittoriche, elementi in rilievo in legno/stucco/pietra/ferro, comunque decorativi (es:portali, marcapiani, stemmi, cantonali,capochiavi, ecc) 8% a2 Posizione rispetto allo spazio urbano a2.1 Facciata/e su piazza pubblica (numero delle facciate) 3% a2.2 a3 Facciata/e su strada principale (Corsi principali, Via Roma/via S.Bernardino, Via Garibaldi, Via Cascina, Via Fortebraccio, Costa Masciarelli/Via Cimino, Via Sassa) Elementi decorativi e/o monumentali 0% a3.1 Presenza e conservazione di imbotti, cornici, modanature in pietra e/o stucco in facciata 3% a3.2 Presenza e conservazione di balconate/balconi sporgenti con mensole in pietra e ringhiera in ferro/ghisa 2% a3.3 Presenza e conservazione di cornicioni in stucco, legno o laterizio 3% a3.4 Presenza e conservazione e/o recupero infissi originari in legno o in ferro 3% a4 Interazione con lo spazio pubblico a4.1 Presenza e conservazione di cortile aperto su spazio pubblico 0% a4.2 Presenza e conservazione di cortile visibile solo dall alto 4% a4.3 Presenza e conservazione di portici e/o loggiati sia su spazio pubblico che su cortile 0% a4.4 Reintegrazione del manto di copertura in coppi di recupero o comunque in argilla 3% a4.5 Configurazione morfologica caratterizzante lo spazio urbano (perimetro irregolare, curvo,..) 0% Totale a 29% b1 Rilevanza rispetto alla cultura materiale tradizionale b1.1 Riconoscibilità della tipologia e morfologia originaria 10% b2 b2.1 Tecniche costruttive con materiali originari Presenza e conservazione di strutture verticali, tamponature e tramezzi originari in muratura in pietra e/o in mattoni pieni 12% b2.2 b2.3 Presenza e conservazione delle strutture orizzontali originarie: volte in pietra e/o mattoni, solai in legno, solai in putrelle e voltine Presenza, conservazione di coperture originarie in legno e/o ripristino in sostituzione di tetti in strutture di copertura in c.a. o miste in c.a. e laterizio 2% 6% b2.4 Presenza e conservazione dei collegamenti verticali principali originari 3% Totale b 33% TOTALE MAGGIORAZIONE AMMISSIBILE 62% 73 Gennaio 2013

127 Sisma Abruzzo Manuale istruzioni scheda P.E.R. L Aquila E4.2 Maggiorazione per edifici con vincolo diretto totale o parziale Maggiorazione per edifici vincolati con vincolato diretto Tipologia del vincolo ELEMENTI COSTRUTTIVI E DECORATIVI quantità (%) magg. (%) 1 Conservazione e/o restauro di strutture verticali, tamponature e tramezzi originari in muratura in pietra e/o in mattoni pieni (volume delle strutture verticali originarie/ volume totale delle strutture verticali, in mc). / 0.0% 0.00% 2 Conservazione/ripristino delle strutture orizzontali originarie: volte in pietra e/o mattoni, solai in legno, solai in putrelle e voltine (superficie delle strutture orizzontali originarie / superficie totale delle strutture orizzontali, in mq) / 0.0% 0.00% 3 Conservazione di coperture originarie in legno e/o ripristino in sostituzione di tetti in strutture di copertura in c.a. o miste in c.a. e laterizio (superficie delle coperture in legno ripristinate o conservate / superficie totale delle coperture, in mq) / 0.0% 0.00% 4 Sostituzione o reintegrazione dell'intero manto di copertura in coppi di recupero e/o realizzati a mano (% di sostituzione) 0.00% 5 Conservazione/ripristino di scale e collegamenti verticali principali in materialei originari (numero dei piano interessati) 0.00% 6 Conservazione o restauro di facciate esterne e interne (numero delle facciate) 0.00% 7 Conservazione e/o restauro di imbotti, cornici, modanature in pietra e/o in stucco in facciata (numero delle aperture / numero totale delle aperture sulle facciate) / 0.0% 0.00% 8 Conservazione e/o restauro di balconate e/o balconi sporgenti con mensole in pietra e ringhiera in ferro/ghisa (lunghezza totale dei balconi / lunghezza delle relative facciate, in m) / 0.0% 0.00% 9 Conservazione e/ restauro di cornicioni, cantonali, cornici, paraste, marcapiani, superfici bugnate e portali (superficie degli elementi architettonici/ superfice delle relative facciate, in mq) / 0.0% 0.00% 10 Conservazione e/o restauro/sostituzione di infissi e serramenti di manifattura tradizionale in legno, interni ed esterni (numero infissi e serramenti di manifattura tradizionale in kegno / numero totale infissi e serramenti) / 0.0% 0.00% 11 Conservazione/restauro di pavimentazioni tradizionali e/o elementi decorativi di arredo nei cortili (acciotolati, basole, etc).; pozzi, fontane, panchine in pietra etc. (superficie di cortile, in mq) 0.00% 12 Conservazione/restauro di scaloni e androni monumentali (numero di scaloni e androni) 0.00% 13 Conservazione/restauro di portici e/o loggiati (superficie di facciata loggiato/porticato, in mq) 0.00% Locali interni con altezza netta interpiano >= ml. 4,0, tra estradossi pavimento inferiore e superiore (superficie utile locali con H 4,00 / superfice utile totale, in mq) Oneri per il trattamento di murature o altri supporti in presenza di stucchi, apparati decorativi, affreschi e dipinti su pareti interne (superficie da trattare, in mq) / 0.0% 0.00% 0.00% 16 Conservazione e restauro di pavimentazioni in seminato, "alla veneziana" o mosaicati (superficie, in mq) 0.00% Maggiorazione fissa 0.0% Totale 0.0% Per la compilazione della tabella inserita nella scheda progetto occorre inserire in dati nelle celle di colore verde, selezionale il tipo di vincolo ed è calcolata in modo automatico la percentuale della maggiorazione dell indennizzo concedibile. Nel seguito è riportata una descrizione della maggiorazione con esempi per la determinazione delle singole maggiorazione relative agli elementi individuati. 74 Gennaio 2013

128 Sisma Abruzzo Manuale istruzioni scheda P.E.R. L Aquila La maggiorazione per gli edifici con vincolo diretto ai sensi dell art.10 comma 3 lettera a) del Dlgs 42/2004 è stata introdotta dall articolo 21 comma 2 della OPCM 3917/2010 nel limite massimo del 100% dell indennizzo massimo concedibile. La maggiorazione è applicabile a tutti gli edifici con vincolo diretto totale o parziale ed è composta da un aliquota fissa e da un aliquota determinata in funzione della presenza di elementi di pregio architettonico e storico artistico commisurata al recupero, alla salvaguardia e al ripristino degli elementi individuati. La sussistenza dei requisiti va attestata con la copia del decreto di vincolo e da apposita relazione che documenti, con individuazione grafica e fotografica, e quantifichi la sussistenza degli elementi presenti in modo da consentire la determinazione della maggiorazione. Edifici con vincolo diretto totale: 1. aliquota fissa pari al 60%; 2. aliquota variabile pari al massimo al 40% determinata in funzione della presenza e dell estensione degli elementi individuati di seguito elencati: 1. Conservazione e/o restauro di strutture verticali, tamponature e tramezzi originari in muratura in pietra e/o in laterizio; 2. Conservazione/ripristino delle strutture orizzontali originarie: volte in pietra e/o laterizio, solai in legno, solai in putrelle e voltine; 3. Conservazione di coperture originarie in legno e/o ripristino in sostituzione di tetti in strutture di copertura in c.a. o miste in c.a. e laterizio; 4. Sostituzione o reintegrazione del manto di copertura in coppi di recupero e/o realizzati a mano; 5. Conservazione/ripristino di scale e collegamenti verticali principali in materiali originari; 6. Conservazione o restauro di facciate (esterne e interne); 7. Conservazione e/o restauro di imbotti, cornici, modanature in pietra e/o in stucco in facciate (esterne e interne); 8. Conservazione e/o restauro di balconate e/o balconi sporgenti con mensole in pietra e ringhiera in ferro/ghisa; 9. Conservazione e/ restauro di cornicioni, cantonali, cornici, paraste, marcapiani, superfici bugnate e portali; 10. Conservazione e/o restauro di infissi originari o, laddove necessario, o sostituzione di infissi di manifattura tradizionale in legno, interni ed esterni; 11. Conservazione e/o restauro di pavimentazioni tradizionali e/o elementi decorativi di arredo nei cortili, quali pozzi, fontane, stemmi araldici 12. Conservazione/restauro di scaloni e androni monumentali; 13. Conservazione/restauro di portici e/o loggiati; 14. Locali interni con altezza netta interpiano >= ml. 4,0 (tra estradossi pavimento inferiore e superiore); 15. Oneri per il trattamento di murature o di altri supporti in presenza di stucchi, apparati decorativi, affreschi e dipinti su pareti interne; 16. Conservazione e restauro di pavimentazioni in seminato, "alla veneziana" o con mosaici; Edifici con vincolo diretto parziale: 1. Aliquota fissa pari al 30% applicabile a tutti gli edifici con vincolo diretto parziale; 2. Aliquota variabile pari al massimo al 10% determinata in funzione della presenza e dell estensione degli elementi individuati di seguito elencati: 6. Conservazione o restauro di facciate (esterne e interne); 7. Conservazione e/o restauro di imbotti, cornici, modanature in pietra e/o in stucco in facciata (esterne e interne); 8. Conservazione e/o restauro di balconate e/o balconi sporgenti con mensole in pietra e ringhiera in ferro/ghisa; 9. Conservazione e/ restauro di cornicioni, cantonali, cornici, paraste, marcapiani, superfici bugnate e portali; 10. Conservazione e/o restauro di infissi originari o, laddove necessario, o sostituzione di infissi di manifattura tradizionale in legno, interni ed esterni. 75 Gennaio 2013

129 Sisma Abruzzo Manuale istruzioni scheda P.E.R. L Aquila SISMA 2009 : COMUNE DI L'AQUILA - MAGGIORAZIONE PER EDIFICI CIVILI VINCOLATI ART.10, COMMA 3, LETTERA A - DLGS 42/2004 A MAGGIORAZIONE FISSA PER EDIFICI CON VINCOLO TOTALE - art.10, comma 3, lettera a), Dlgs 42/ % B MAGGIORAZIONE FISSA PER EDIFICI CON VINCOLO PARZIALE - art.10, comma 3, lettera a), Dlgs 42/ % ULTERIORI MAGGIORAZIONI C (da 0% a 40% per edifici con vincolo totale) (da 0% a 10% per edifici con vincolo parziale) Tipologie Interventi Requisiti Conservazione e restauro di strutture verticali, tamponature e tramezzi rapporto tra il volume delle strutture verticali originarie e il volume C1 originari in muratura in pietra e/o in mattoni. totale delle strutture verticali?70% 5% 0 Conservazione/ripristino delle strutture orizzontali originarie: volte in rapporto tra la superficie delle strutture orizzontali originarie e la C2 pietra e/o mattoni, solai in legno, solai in putrelle e voltine. superficie totale delle strutture orizzontali?50% 5% 0 Conservazione di coperture originarie in legno e/o ripristino in C3 sostituzione di tetti in strutture di copertura in c.a. o miste in c.a. e laterizio superficie copertura in legno? 75% 3% 0 Sostituzione o reintegrazione del manto di copertura in coppi di recupero C4 intera superficie e/o realizzati a mano 2% 0 Conservazione/ripristino di scale e collegamenti verticali principali in C5 materialei originari > 2 piani 4% 0 C6 Conservazione e restauro di facciate (esterne e interne) 2 o pù facciate 3% 3% C7 Conservazione e restauro di imbotti, cornici, modanature in pietra e/o in rapporto tra il numero delle aperture e il numero totale delle aperture stucco in facciata sulle facciate?15% 2% 2% C8 Conservazione e restauro di balconate e/o balconi sporgenti con rapporto tra la lunghezza totale dei balconi e la lunghezza delle relative mensole in pietra e ringhiera in ferro/ghisa facciate?15% 1% 1% C9 Conservazione e restauro di cornicioni, cantonali, cornici, paraste, rapporto tra la superficie degli elementi architettonici e la superfice marcapiani, superfici bugnate e portali delle relative facciate >=15 % 2% 2% Conservazione e restauro/sostituzione di infissi e serramenti di rapporto tra il numero aperture infissi e serramenti di manifattura C10 manifattura tradizionale in legno, interni ed esterni tradizionale in kegno rispetto al totale?20% 2% 2% Conservazione e restauro di pavimentazioni tradizionali e/o elementi C11 decorativi di arredo nei cortili (acciotolati, basole, etc).; pozzi, fontane, superficie di cortile? 30 mq 1% 0 panchine in pietra etc. C12 Conservazione e restauro di scaloni e androni monumentali se presenti 3% 0 C13 Conservazione e restauro di portici e/o loggiati superficie di facciata loggiato/porticato? 20 mq 2% 0 Locali interni con altezza netta interpiano >= ml. 4,0 (tra estradossi rapporto tra superficie utile locali con H? 4,00 e superfice utile totale? C14 pavimento inferiore e superiore) al 30% 2% 0 Oneri per il trattamento di murature o altri supporti in presenza di C15 stucchi, apparati decorativi, affreschi e dipinti su pareti interne superficie da trattare? 10 mq 2% 0 Conservazione e restauro di pavimentazioni in seminato, "alla C16 veneziana" o con mosaici se presenti 1% 0 TOTALE MAGGIORAZIONE MASSIMA = C 40% 10% TOTALE MAGGIORAZIONE MASSIMA - EDIFICI CON VINCOLO DIRETTO TOTALE = A + C 100% - TOTALE MAGGIORAZIONE MASSIMA - EDIFICI CON VINCOLO DIRETTO PARZIALE = B + C - 40% NOTA BENE: gli incrementi non scattano per la semplice presenza ma solo se si interviene sugli stessi C1 - Conservazione e/o restauro di strutture verticali, tamponature e tramezzi originari in muratura in pietra e/o in mattoni pieni. Gli interventi per le strutture verticali, orizzontali, di copertura e per le scale, di seguito indicati, dovranno essere eseguiti per tenere conto degli oneri aggiuntivi per il recupero e la conservazione delle strutture originarie e il reintegro con materiali aventi caratteristiche simili attraverso l impiego di tecnologie non invasive, compatibili con le strutture originarie che favoriscono il miglioramento sismico, senza modificare il comportamento strutturale originario, e il contenimento delle dispersioni termiche. La maggiorazione aggiuntiva, prevista soltanto per gli edifici con vincolo diretto totale, è determinata in base al rapporto tra il volume delle strutture verticali originarie quali pareti portanti, tamponature e tramezzi costruiti in pietra e/o mattoni pieni e il volume totale delle strutture verticali. Essa è pari al 5% quando tale rapporto è maggiore o uguale al 70%. 76 Gennaio 2013

130 Sisma Abruzzo Manuale istruzioni scheda P.E.R. L Aquila La dimostrazione del requisito è stata effettuata individuando sulle piante dell edificio le murature originarie e calcolandone il volume. Da tale analisi, per l edificio in esame, risulta che alla distribuzione originaria sono stati aggiunti alcuni tramezzi per problemi di distribuzione interna che hanno variato la morfologia originaria. Il volume complessivo delle strutture verticali è pari a 972,05 mc mentre il volume delle strutture verticali originali è di 893,26 mc per cui abbiamo 893,26/972,05 = 0,919 91,9%. La maggiorazione del 5% è ammissibile perché il rapporto tra il volume delle murature originarie in pietra e mattoni pieni e il volume totale delle murature è superiore al 70%. C2 - Conservazione/ripristino delle strutture orizzontali originarie: volte in pietra e/o mattoni, solai in legno, solai in putrelle e voltine. La maggiorazione, prevista soltanto per gli edifici con vincolo diretto totale, è determinata in base al rapporto tra la superficie delle strutture orizzontali originarie in volte in pietra e/o mattoni, solai in legno, solai in putrelle e voltine e la superficie totale delle strutture orizzontali. Essa è pari al 5% quando tale rapporto è maggiore o uguale al 50%. 77 Gennaio 2013

131 S 6. SA 3 C Sisma Abruzzo Manuale istruzioni scheda P.E.R. L Aquila 3) 4) VOLTE A BOTTE IN PIETRA Tipologia: Volta a BOTTE A TUTTO SESTO. Struttura: volta IN PIETRA che RICOPRE AMBIENTI RETTANGOLARI; la volta, a botte, ha IL CENTRO DELLA DIRETTRICE sul piano d imposta. Tipologia: Volta a crociera, in pietra, su due campate quadrate. Struttura: Ogni singola volta è costituita da quattro archi, perimetrali, a tutto sesto uniti diagonalmente da due archi ellittici incrociati. Volta a crociera in pietra Nota: Piano terra Le due campate sono individuate oltre che dai muri perimetrali, dall arco centrale. piano primo 78 Gennaio 2013

132 S 6. SA 3 C Sisma Abruzzo Manuale istruzioni scheda P.E.R. L Aquila La dimostrazione del requisito è stata effettuata individuando sulle piante dell edificio gli orizzontamenti originari calcolandone la superficie. Da tale analisi risulta che le strutture orizzontali originarie, volte in pietra e mattoni, sono state conservate parzialmente. La maggior parte dei solai sono stati rifatti. La superficie complessiva delle strutture orizzontali è pari a 584,47 mentre le strutture originarie corrispondono a 165,80 per cui abbiamo: 165,80/584,47 = 0,284 28,4%. La maggiorazione è inferiore al 50% e non è ammissibile C3 - Conservazione di coperture originarie in legno e/o ripristino in sostituzione di tetti in strutture di copertura in c.a. o miste in c.a. e laterizio La maggiorazione del 3%, prevista per gli edifici con vincolo diretto totale, è ammissibile quando la superficie della copertura in legno conservata e/o ripristinata è superiore o uguale al 75%. C4 - Sostituzione o reintegrazione del manto di copertura in coppi di recupero e/o realizzati a mano La maggiorazione aggiuntiva del 2%,prevista per gli edifici con vincolo diretto totale, è ammissibile quando l intervento è previsto per l intera superficie. Nel caso di intervento parziale la maggiorazione non è dovuta. C5 - Conservazione/ripristino di scale e collegamenti verticali principali in materiali originari La maggiorazione aggiuntiva del 4%, prevista per gli edifici con vincolo diretto totale, è ammissibile quando l intervento è previsto per un numero maggiore di 2 piani. 2) Androne di ingresso con scala in pietra Tipologia: 79 Androne di ingresso coperto da volta a botte E SCALA IN PIETRA. Gennaio 2013

133 Sisma Abruzzo Manuale istruzioni scheda P.E.R. L Aquila Nel esempio preso in considerazione la maggiorazione è ammissibile perché la scala originaria in pietra collega tre livelli dell edificio. C6 - Conservazione o restauro di facciate (esterne e interne) La maggiorazione ammissibile del 3% è prevista sia per gli edifici con vincolo totale e sia per quelli con vincolo parziale sull intera facciata che hanno due e più facciate prospicienti spazi interni ed interni. Essa tiene conto della presenza di intonaci e paramenti esterni pregiati, decorazioni pittoriche, elementi in rilievo in legno/stucco/pietra/ferro, comunque decorativi quali ad esempio portali, marcapiani, stemmi, cantonali,capochiavi, ecc). Tali elementi, se presenti, dovranno essere recuperati e/o reintegrati con tecniche tradizionali. Per la dimostrazione del requisito dovranno essere evidenziate su disegno con il supporto di adeguata documentazione fotografica le facciate. Nell esempio sono state individuate due facciate su spazi pubblici che presentano alcuni elementi decorativi da recuperare. 2) Cantonale in blocchi squadrati Tipologia: nota: cantonale in blocchi squadrati alternati in modo regolare. in basso è caratterizzato dalla presenza di una pietra angolare sagomata. C7 - Conservazione e/o restauro di imbotti, cornici, modanature in pietra e/o in stucco in facciata 80 Gennaio 2013

134 S 6. SA 3 C Sisma Abruzzo Manuale istruzioni scheda P.E.R. L Aquila La maggiorazione ammissibile del 2% è prevista sia per gli edifici con vincolo totale e sia per quelli con vincolo parziale sull intera facciata. Essa è determinata in funzione del rapporto tra il numero delle aperture con imbotti, cornici, modanature in pietra e/o stucco in facciata e il numero totale delle aperture sulle facciate maggiore o uguale al 15%. Gli elementi in pietra e/o stucco dovranno essere recuperati e/o reintegrati con materiali aventi le stesse caratteristiche. in funzione del rapporto delle aperture con imbotti cornici e modanature in pietra e/o stucco e il numero totale delle aperture sulle facciate maggiore o uguale del 15%. Per la dimostrazione del requisito dovranno essere evidenziate su disegni, con il supporto di adeguata documentazione fotografica, le facciate e le aperture con gli elementi decorativi in esame. Nel caso in esame circa la metà delle aperture sulle facciate presenta cornici in pietra. Il numero totale delle bucature è 27, di queste 15 presentano imbotti in pietra per cui abbiamo 15/27 = 0,556 55,6%. La maggiorazione è applicabile. 8) 9) su Finestre architravate con cornici in pietra Tipologia: finestra architravata Struttura: 1) CORNICE in pietra a blocchi monolitici; 2) CORNICE MARCADAVANZALE in pietra CON MODANATURE. Tipologia: Finestra-balcone con architrave e stipiti in pietra Su Balcone con cornice in pietra 1) CORNICE a blocchi MONOLITICI IN PIETRA Struttura: 10) Su Finestre architravate con soglia davanzale retta da mensole a voluta e cornice in pietra 81 Gennaio 2013

135 S 6. SA 3 C Sisma Abruzzo Manuale istruzioni scheda P.E.R. L Aquila Tipologia: FINESTRA ARCHITRAVATA INGINOCCHIATA Struttura: 1) CORNICE a blocchi MONOLITICI IN PIETRA su piani differenziati; 2) ARCHITRAVE MONOLITICA SU PIANI DIFFERENZIATI; 3) CORNICE MARCADAVANZALE SOSTENUTA DA DUE sostegni sporgenti; 4) VOLUTE SCANALATE IN PIETRA. nota: LE VOLUTE assomigliano a due "gambe" dal ginocchio in giù, da QUI IL NOME INGINOCCHIATA. 11) Su Finestra quadrata con cornice in pietra Tipologia: FINESTRA ARCHITRAVATA quadrata Struttura: 1) CORNICE a blocchi MONOLITICi IN PIETRA su piani differenziati; Tipologia: portali in pietra ad archivolti a sesto ribassato e con cornice rettangolare Struttura: 1) cornice in pietra costituita da elementi lapidei differenziati; 2) basamento in pietra; 3) cornice in pietra a blocchi monolitici differenziati. 12) Su portali con cornice in pietra 13) Su PORTALE archivoltato. l archivolto SI INTERROMPE ALL IMPOSTA DELL ARCO ed è SORRETTO DA BLOCCHI DI PIETRA SQUADRATA; IN CHIAVE LA PIETRA HA UN DISEGNO CHE RICORDA LA MITRA, IL COPRICAPO USATO DAL PAPA, NEL CENTRO DI QUESTA UNO STEMMA Tipologia: Struttura: nota: portale a doppio archivolto a sesto acuto arricchito con chiave di volta a forma di cappello papale. 1) doppio archivolto su piani differenziati; 2) doppio monolite ad abaco semplice aggettante rispetto all archivolto; 3) piedritti in blocchi di conci di pietra privi di basamento; 4) concio in chiave aggettante rispetto al piano dell'archivolto con stemma centrale. portone in legno a due ante divise in specchiature che seguono la forma del portale. 14) Su PORTALE archivoltato A SESTO ACUTO. ARCO COSTITUITO DA ELEMENTI LAPIDEI DIFFERENZIATI SU PIEDRITTI CON SEMPLICE CAPITELLO GHE GRADUA IL PASSAGGIO TRA I DUE ELEMENTI STRUTTURALI 82 Gennaio 2013

136 Sisma Abruzzo Manuale istruzioni scheda P.E.R. L Aquila Tipologia: Struttura: nota: portale DEL 400 a doppio archivolto a sesto acuto 1) doppio archivolto su piani differenziati CON ALLA BASE FORME VEGETALI; 2) CAPITELLO AD ABACO SEMPLICE; 3) piedritti CON ELEMENTI LAPIDEI DIFFERENZIATI privi di basamento; portone in legno a due ante divise in specchiature RETTANGOLARI. ROSTO IN FERRO A SEGUIRE LA FORMA DELL ARCO. C8 - Conservazione e/o restauro di balconate e/o balconi sporgenti con mensole in pietra e ringhiera in ferro/ghisa La maggiorazione ammissibile dell 1% è prevista sia per gli edifici con vincolo totale e sia per quelli con vincolo parziale sull intera facciata per la conservazione e il restauro di balconate e/o balconi sporgenti con mensole in pietra e ringhiera in ferro/ghisa. Essa è determinata in funzione del rapporto tra la lunghezza totale dei balconi e la lunghezza delle relative facciate. La maggiorazione è attribuita quando tale rapporto è maggiore o uguale al 15%. Gli elementi di pregio dovranno essere recuperati e/o reintegrati con materiali aventi le stesse caratteristiche. Per la dimostrazione del requisito dovranno essere evidenziati, su disegni con il supporto di adeguata documentazione fotografica, le facciate e le aperture con gli elementi decorativi. Nel caso in esame sono presenti soltanto balconi sporgenti in pietra con ringhiere in ferro e mensole sempre in pietra, sulla facciate esterne pertanto la maggiorazione dell 1% è applicabile. 4) Balconi in ferro con soglia retta da Mensole semplici E FINESTRA CON CORNICE IN PIETRA 83 Gennaio 2013

137 S 6. SA 3 C Sisma Abruzzo Manuale istruzioni scheda P.E.R. L Aquila 5) Tipologia: balcone con parapetto a balaustrata e soglia in pietra retta da mensole semplici Finestra-balcone con architrave e stipiti in pietra Struttura: 1) Soglia in pietra con modanature angolari SOSTENUTA DA DUE sostegni sporgenti; 2) VOLUTE IN PIETRA dal disegno semplice. 3) CORNICE a blocchi MONOLITICi IN PIETRA Tipologia: balcone con parapetto a balaustrata e soglia in pietra retta da mensole a voluta. architrave e stipiti in pietra Struttura: 1) Soglia in pietra con modanature angolari; 2) Mensole a voluta con scanalature 3) cornice in pietra a blocchi differenziati Balcone d angolo in ferro con soglia retta da Mensole a voluta E Cornice in pietra nota: Il balcone fa angolo con piazza ix martiri. C9 - Conservazione e/ restauro di cornicioni, cantonali, cornici, paraste, marcapiani, superfici bugnate e portali La maggiorazione ammissibile del 2% è prevista sia per gli edifici con vincolo totale e sia per quelli con vincolo parziale sull intera facciata per la conservazione e il restauro di cornicioni, cantonali, cornici, paraste, marcapiani, superfici bugnate e portali Essa è determinata in funzione del rapporto tra la superficie degli elementi architettonici e la superficie delle relative facciate. La maggiorazione è attribuita quando tale rapporto è maggiore o uguale al 15%. Per la dimostrazione del requisito dovranno essere evidenziate su disegni, con il supporto di adeguata documentazione fotografica, le facciate e le aperture con gli elementi decorativi. 84 Gennaio 2013

138 Sisma Abruzzo Manuale istruzioni scheda P.E.R. L Aquila Nel caso in esame il cornicione è presente su parte di facciata con affaccio su piazza pubblica. La lunghezza del cornicione è di 10,23 m., la lunghezza delle facciate è di 33,11 m. per cui abbiamo 10,23/33,11 = 0,309 30,9% e la maggiorazine è applicabile. 6) Cornicione di coronamento Tipologia: Struttura: cornicione di coronamento cornice - trabeazione sporgente rispetto alla parete e a terminazione tronca, priva di modanature. C10 - Conservazione e/o restauro/sostituzione di infissi e serramenti di manifattura tradizionale in legno, interni ed esterni La maggiorazione ammissibile del 2% è prevista sia per gli edifici con vincolo totale e sia per quelli con vincolo parziale sull intera facciata per la conservazione e/o restauro/sostituzione di infissi e serramenti di manifattura tradizionale in legno interni ed esterni. La maggiorazione del 2% è attribuita quando tale rapporto è maggiore o uguale al 20%. Nell esempio i serramenti presenti sono stati conservati tutti in legno. Numero aperture totali sulle facciate 27, numero delle aperture con serramenti in legno 27. Per cui abbiamo 27/27 = 1 100% Esempi di serramenti in legno presenti nell unità strutturale 85 Gennaio 2013

139 Sisma Abruzzo Manuale istruzioni scheda P.E.R. L Aquila Presenza di serramenti in legno n.8 Presenza di serramenti in legno n.7 C11 - Conservazione/restauro di pavimentazioni tradizionali e/o elementi decorativi di arredo nei cortili (acciottolati, basole, etc).; pozzi, fontane, panchine in pietra etc. La maggiorazione ammissibile dell 1% è prevista per gli edifici con vincolo totale per la conservazione/restauro di pavimentazioni tradizionali e/o elementi decorativi di arredo nei cortili (acciottolati, basole, etc).; pozzi, fontane, panchine in pietra etc.e/o. La dimostrazione del requisito dovrà essere documentata con disegni e foto del cortile con i relativi arredi e la maggiorazione è applicabile quando la superficie del cortile è maggiore o uguale a 30 mq. C12 - Conservazione/restauro di scaloni e androni monumentali. La maggiorazione ammissibile del 3% è prevista per gli edifici con vincolo totale per la conservazione/restauro di scaloni e androni monumentali. La dimostrazione del requisito dovrà essere documentata con disegni e documentazione fotografica. C13 - Conservazione/restauro di portici e/o loggiati La maggiorazione ammissibile del 2% è prevista per gli edifici con vincolo totale per la conservazione/restauro di scaloni e androni monumentali aventi una superficie in facciata maggiore o uguale a 20mq. La dimostrazione del requisito dovrà essere documentata con disegni e foto. C14 - Locali interni con altezza netta interpiano >= ml. 4,0 (tra estradossi pavimento inferiore e superiore) La maggiorazione ammissibile del 2% è prevista per gli edifici aventi locali con altezza netta di interpiano maggiore o uguale a 4 ml misurata tra l estradosso di due orizzontamenti successivi. La maggiorazione è attribuita quando il rapporto tra la superficie utile del locali aventi altezza maggiore uguale a 4 m e la superficie utile della unità strutturale è maggiore o uguale al 30%. 86 Gennaio 2013

140 Sisma Abruzzo Manuale istruzioni scheda P.E.R. L Aquila C15 - Oneri per il trattamento di murature o altri supporti in presenza di stucchi, apparati decorativi, affreschi e dipinti su pareti interne La maggiorazione ammissibile del 2% è prevista per gli edifici con vincolo totale per compensare gli oneri aggiuntivi per il trattamento delle murature o altri supporti in presenza di stucchi, apparati decorativi, affreschi e dipinti su pareti interne. La dimostrazione del requisito dovrà essere documentata con foto. Foto dell esterno dell edificio danneggiato dal sisma del 2009 Foto degli affreschi, presenti all interno dell edificio, danneggiati dal sisma del 2009 C16 - Conservazione e restauro di pavimentazioni in seminato, "alla veneziana" o mosaicati La maggiorazione ammissibile dell1% è prevista per gli edifici con vincolo totale per la conservazione e restauro di pavimentazioni in seminato alla veneziana o mosaicati. La dimostrazione del requisito dovrà essere documentata con disegni e foto. 87 Gennaio 2013

141 E4.3 Maggiorazione per gli edifici di pregio Sisma Abruzzo Manuale istruzioni scheda P.E.R. L Aquila La maggiorazione per gli edifici di pregio storico artistico è stata introdotta dall articolo 21 c.1 della OPCM 3917/2010 e con successivo Decreto del Commissario Delegato n.45/2010 sono state emanate le disposizioni per la determinazione del limite di contributo massimo del 60%. La maggiorazione è applicabile a tutti gli edifici non vincolati danneggiati dal sisma del 2009 per i quali sono presenti gli elementi di pregio storico artistico indicati dal decreto e con altezza di interpiano maggiore di 3.20 m per i quali sono previsti esclusivamente interventi di restauro e risanamento conservativo. La sussistenza dei requisiti va attestata dal progettista con apposita relazione che documenti la sussistenza dei requisiti necessari a qualificare il particolare pregio storico dell edificio proponendo la percentuale di maggiorazione nel limite massimo del 60%. La maggiorazione prevede due aliquote : 3. una non superiore al 25% individuata in funzione dell estensione e del maggior costo di interventi specifici nel caso in cui nell edificio siamo presenti elementi di pregio quali : Orizzontamenti a volta, in legno o comunque di particolare complessità costruttiva o rappresentativi delle tipologie costruttive locali; Vani con dimensione minore in pianta non inferiore a 7 metri netti; Ambienti comuni quali porticati, androni d ingresso, scalinate, corridoi con dimensioni volumetriche rilevanti o articolazioni spaziali complesse; Stucchi, affreschi; Decori lapidei e altri elementi decorativi. Per determinare le singole maggiorazioni sono state individuate due condizioni riferite all estensione dei singoli elementi di pregio storico artistico alle quali è stata assegnata una percentuale commisurata al maggior costo necessario per il recupero e la conservazione degli stessi. La somma delle singole maggiorazioni associate alla prima condizione è pari al 13% mentre per la seconda condizione è prevista l aliquota massima del 25%. 4. Una seconda, non superiore al 35%, individuata per considerare le altezze di interpiano superiori a 3.20 m. Tale aliquota è pari al rapporto tra la differenza dell altezza di riferimento h r pari a 3.20 m. e l altezza di interpiano divisa per l altezza di riferimento (hr-hi)/hr. L altezza di interpiano h i è definita come la distanza tra l estradosso di un solaio e l estradosso del solaio del piano superiore. L altezza di interpiano h i è determinata effettuando una media delle altezze d interpiano dei vari locali dell edificio pesata con le superfici dei locali stessi; nel caso di coperture a falde l altezza di interpiano è determinata facendo riferimento all altezza media del sottotetto. Le due aliquote sono cumulabili tra di loro nel limite massimo del 60%. La determinazione della maggiorazione, dovrà essere supportata in sede di progettazione esecutiva, da una adeguata documentazione storica, documentale e fotografica che sarà oggetto di valutazione e controllo da parte degli uffici competenti SISMA 2009 : COMUNE DI L'AQUILA - MAGGIORAZIONE PER EDIFICI DI PREGIO PRESENZA, CONSERVAZIONE E/O RIPRISTINO CONDIZIONI PER DETERMINARE LA MAGGIORAZIONE MINIMO MASSIMO Orizzontamenti a volta, in legno o comunque di particolare complessità costruttiva o rappresentativi delle tipologie costruttive locali vani con dimensione minore in pianta non inferiore a 7m ambienti comuni quali porticati, androni di ingresso, scalinate, corridoi con dimensioni volumetriche rilevanti o articolazioni spaziali complesse oneri per il trattamento dei supporti di stucchi, apparati decorativi, affreschi e dipinti murali 5 decori lapidei e altri elementi decorativi 6 altezza di interpiano maggiore di 3.20m rapporto tra la superficie degli orizzontamenti di pregio e la superficie totale degli orizzontamenti compresa la copertura inferiore al 50% maggiorazione 5%; 50% maggiorazione 9% 5% 9% fino a due vani maggiorazione 2%; oltre 2 vani maggiorazione 4% 2% 4% fino a 2 elementi maggiorazione 2%; oltre 2 elementi maggiorazione 4% superficie delle pareti interne inferiore a 10mq maggiorazione 2%; superficie superiore a 10mq maggiorazione 4% fino a 2 elementi maggiorazione 2%; oltre 2 elementi maggiorazione 4% maggiorazione determinata con la relazione (hr-3.2)/3.2 ; hr = altezza relativa di interpiano (hi) effettuata determinando una media delle altezze di interpiano dei vari locali dell'edificio pesata con le superfici dei locali stessi; nel caso di copertura con falda l'altezza di interpiano è determinata facendo riferimento all'altezza media della copertura 2% 4% 2% 4% 2% 4% 0% 35% TOTALE 13% 60% 88 Gennaio 2013

142 Sisma Abruzzo Manuale istruzioni scheda P.E.R. L Aquila 1. Presenza e conservazione degli orizzontamenti a volta, in legno o comunque di particolare complessità costruttiva o rappresentativi delle tipologie costruttive locali. La maggiorazione è riferita, in particolare, agli orizzontamenti a volta in pietra, mattoni di argilla pieni o forati comunque disposti e in camorcanna, ai solai in legno, in ferro e voltine, ai controsoffitti in legno e a tutte le tipologie costruttive locali. La maggiorazione è determinata in funzione del rapporto tra la superficie degli orizzontamenti di pregio e quella totale degli orizzontamenti compresa la copertura. Sono stati individuati due intervalli: inferiore al 50% con maggiorazione pari al 5% e superiore o uguale al 50% con maggiorazione pari al 9%. 2 Presenza e conservazione di vani con dimensione minore in pianta non inferiore a 7ml. netti La maggiorazione è riferita agli edifici con vani aventi dimensione in pianta non inferiore a 7ml netti che comportano maggiori oneri e particolari difficoltà per la esecuzione dei lavori di restauro con miglioramento sismico. Sono previsti due livelli di maggiorazione in funzione del numero dei vani presenti aventi le caratteristiche indicate : fino a 2 la maggiorazione prevista è del 2%, oltre due la maggiorazione prevista è del 4%. 3 - Ambienti comuni quali porticati, androni di ingresso, scalinate, corridoi con dimensioni volumetriche rilevanti o articolazioni spaziali complesse. La maggiorazione è prevista per le tipologie costruttive complesse con dimensioni volumetriche rilevanti quali porticati, androni di ingresso, scalinate e corridoi e per le articolazioni spaziali complesse per distribuzione in pianta e in elevazione di ambienti ed elementi costruttivi. Sono previsti due livelli di maggiorazione in funzione degli elementi presenti aventi le caratteristiche indicate : fino a 2 elementi la maggiorazione prevista è del 2%, oltre due elementi la maggiorazione prevista è del 4%. 4 - Oneri per il trattamento dei supporti di stucchi, apparati decorativi, affreschi e dipinti su parete In presenza di stucchi, affreschi, apparati decorativi e dipinti su parete gli interventi di restauro e consolidamento comportano maggiori oneri derivanti dalle difficoltà esecutive che richiedono maggiore cura, tempo e maestranze qualificate e materiali speciali e più costosi. La maggiorazione è determinata in funzione della superficie delle pareti interne con elementi di interesse storico artistico: per superficie inferiore a 10mq è prevista una maggiorazione del 2%, per superficie maggiore o uguale a 10mq è prevista una maggiorazione del 5%. 5 - Elementi decorativi in pietra, stucco e altri materiali La presenza di elementi decorativi in pietra, stucco e altri materiali, quali ad esempio imbotti di finestre e cornicioni comporta maggiori oneri per il consolidamento delle strutture e il recupero degli elementi di interesse. Sono previsti due livelli di maggiorazione in funzione di elementi aventi le caratteristiche indicate : fino a 2 elementi la maggiorazione prevista è del 2%, oltre due elementi la maggiorazione prevista è del 4%. 6 Altezza di interpiano maggiore di 3.20 m Tale maggiorazione è determinata in funzione dell altezza di interpiano tra l estradosso di due orizzontamenti successivi e dell altezza relativa di riferimento pari a La relazione per determinare la maggiorazione è la seguente: (h r -3.20)/3.20. Per valori dell altezza media interpiano ( hi ) la maggiorazione è nulla mentre il valore massimo del 35% si raggiunge per valori dell altezza di interpiano pari a 4.32 m. In tabella è riportata la maggiorazione per intervalli dell altezza relativa pari a 10 cm. Per altezze maggiori a 4.32 m la maggiorazione è pari al 35%. hi Maggiorazione % Hi Maggiorazione % % % % % % % % % % % % % % L altezza media di interpiano tra due orizzontamenti è determinata effettuando la media pesata tra le altezze (hi) con le superfici di ciascun livello. L altezza di una copertura a falde è determinata facendo riferimento all altezza media del sottotetto compreso l altezza all imposta. 89 Gennaio 2013

143 Sisma Abruzzo Manuale istruzioni scheda P.E.R. L Aquila E4.4 Indicazione per la esecuzione degli interventi finalizzati al recupero e alla salvaguardia degli elementi di interesse architettonico, storico artistico, tipologico e paesaggistico. Per ogni indicatore identificato nella tabelle per la determinazione della maggiorazione per gli edifici con vincolo diretto, di interesse paesaggistico e di pregio gli interventi devono essere realizzati al fine di conseguire il recupero dei caratteri di pregio e/o rilevanza paesaggistica per le parti interessate. Pertanto nell ambito del progetto di riparazione di un edificio del quale sia stata riconosciuta la maggiorazione dell indennizzo per vincolo diretto, interesse paesaggistico o pregio, tale incremento dovrà essere destinato a specifiche lavorazioni ed interventi per i quali è stata rilevata la presenza con il supporto delle tabella allegate alla scheda progetto. In particolare dovranno prevedere la conservazione e il recupero dei materiali originari, la conservazione delle tipologie costruttive e del funzionamento strutturale, anche con il supporto di nuovi materiali risultanti dall innovazione tecnologica, che dovranno essere valutati alla luce dei criteri di compatibilità e durabilità nel tempo, in relazione alla materia storica originaria. Dovranno, inoltre, essere valutati anche gli aspetti legati agli interventi per l esecuzione di opere impiantistiche, per ciò che attiene l impostazione progettuale, privilegiando l adozione di soluzioni che limitino o escludano l inserimento di impianti negli elementi strutturali e favoriscono il contenimento delle dispersioni termiche. Dovrà essere garantita la conservazione dell architettura in tutte le sue declinazioni, in particolare valutando l eventuale interferenza con gli apparati decorati e in generale dovranno essere evitate tutte le opere di demolizione-sostituzione e di demolizionericostruzione, operando con interventi che si integrino con la struttura esistente senza trasformarla radicalmente. Gli interventi dovranno, per quanto possibile, rispettare la concezione e le tecniche originarie della struttura, nonché le trasformazioni significative avvenute nel corso della storia del manufatto. Da questo punto di vista gli elementi strutturali danneggiati, quando possibile, devono essere riparati piuttosto che sostituiti e le deformazioni ed alterazioni, costituendo una testimonianza del passato, dovranno essere mantenute, eventualmente adottando misure atte a limitarne gli effetti negativi sulle condizioni di sicurezza. Il progetto di ogni intervento deve comprendere un accurata descrizione delle fasi esecutive e dovranno essere previste attività di controllo e monitoraggio. La direttiva per la valutazione e la riduzione del rischio sismico, pubblicata sulla GU del 9 febbraio 2011, con riferimento alla NTC 2008, fornisce indirizzi ed indicazione per la esecuzione degli interventi di miglioramento sismico e individua gli interventi ritenuti invasivi e poco efficaci che non devono essere eseguiti per gli edifici esistenti in muratura in generale ed in particolare per quelli oggetto della maggiorazione per la presenza di vincolo diretto, interesse paesaggistico e pregio. Si riporta una sintesi di tali interventi: Strutture verticali Posa in opera sulle pareti verticali di intonaco cementizio rinforzato con rete in acciaio; esecuzione di perforazioni armate con ancoraggio affidato all aderenza con la muratura (es: barre di acciaio ancorate con iniezioni di cemento e/o resine epossidiche) consolidamento delle murature con malta cementizia o materiali non compatibili con quelli originari; irrigidimenti localizzati come ad esempio telai in cemento armato lungo il perimetro delle aperture, consolidamenti localizzati, etc; Strutture orizzontali consolidamento delle strutture voltate con cappe pesanti in cemento armate con rete in acciaio; esecuzione di orizzontamenti in cemento armato e di solette molto rigide, in particolare, negli edifici caratterizzati da una irregolarità in pianta. Cordoli in breccia di cemento armato; Interventi in copertura esecuzione di cordoli e di solette di elevato spessore in calcestruzzo armato; strutture portanti in cemento armato; irrigidimenti localizzati. 90 Gennaio 2013

144 Sisma Abruzzo Manuale istruzioni scheda P.E.R. L Aquila E5 P.AGG. 0 US 01 RIEPILOGO PARAMETRI ECONOMICI ESSENZIALI Tipologia edificio TABELLA DI SINTESI PER IL CALCOLO DELL'INDENNIZZO Ordinario non appartenente al tessuto storico Maggiorazione valore Edificio di pregio (max 60%) 0.0% Edificio di interesse paesaggistico (max 100%) 0.0% Edificio vincolato (max 100%) 0.0% Altezza media di interpiano maggiore di 3.2 m 0.0% Amplificazione sismica locale 3.8% Maggiorazione per cavità ipogee Totale maggiorazioni (%) 3.8% Totale maggiorazioni ( ) Limite dell'indennizzo base ( ) Totale limite dell'indennizzo massimo unitario ( ) 0.00 (al netto di IVA, spese tecniche) Indennizzo per la demolizione e lo smaltimento delle macerie ove ricorrono le condizioni DATI ECONOMICI E FISCALI Aliquota IVA sui lavori 21.00% Aliquota IVA sui lavori per restauri di beni vincolati 21.00% Campagna indagini (dato richiesto per la determinazione dell'indennizzo massimo ammissibile) Maggiorazione per amplificazione locale Per gli edifici situati in zone soggette ad amplificazione locale si applica la maggiorazione determinata con la relazione sotto riportata in funzione del coefficiente S (in assenza di risultati delle indagini di amplificazione di III livello) o del coefficiente Fa, relativi alla caratteristiche del terreno di fondazione, variabile linearmente da 0 (per S o Fa <= 1,2) al 10 % (per S o Fa = 2,0). Maggiorazione = (S 1.2) / 0.08 S - FA % magg Maggiorazione per cavità ipogee : ai sensi dell art.3 c.3 del Decreto 1 dell Ufficio Speciale per la Ricostruzione di L Aquila per edifici situati in aree di sedime interessate da cavità ipogee di origine naturale, l Ufficio speciale per la ricostruzione, anche con l ausilio delle commissioni pareri, valuterà l opportunità di riconoscere, a seguito di un rilievo planimetrico che definisca lo sviluppo della cavità ipogea e ad uno studio di caratterizzazione geomeccanica dell ammasso roccioso che verifichi le condizioni di stabilità delle calotte e delle pareti della cavità, un eventuale maggiorazione nel caso in cui venga accertata la necessità di intervento di consolidamento e/o bonifica; 91 Gennaio 2013

145 Sisma Abruzzo Manuale istruzioni scheda P.E.R. L Aquila Nella tabella sono riportati i dati di sintesi essenziali per la determinazione del massimo spettante e i dati economici e fiscali. tipologia dell edificio : selezionare tra : edificio ordinario, edificio di pregio ai sensi del DCD 45/2010, edificio di interesse paesaggistico ai sensi della OPCM 3996/2012, edifici on vincolo diretto ai sensi della L.42/2004. edifici di pregio : è riportata la percentuale determinata con la scheda progetto edifici di interesse paesaggistico : è riportata la percentuale massima determinata con la scheda progetto edifici con vincolo diretto ai sensi della L.42/2004 : è riportata la percentuale determinata con la scheda progetto amplificazione locale : è riportata la percentuale massima e quella determinata in funzione del valore S-FA Totale delle maggiorazioni in percentuale : è riportata la somma delle maggiorazioni sommabili tra di loro. Totale delle maggiorazioni da applicare al limite unitario di indennizzo base Indennizzo massimo concedibile al netto di iva e spese tecniche Indennizzo per la demolizione dell edificio e lo smaltimento delle macerie : l indennizzo è riconosciuto nei casi in cui ricorrono le condizioni ai sensi del DPCM 4 febbraio 2013 e dal Decreto n.1 dell Ufficio Speciale per la Ricostruzione (art.6 tipologie degli edifici e ripristini). Esso è determinato come previsto dalla procedura di cui alla OPCM 3790/2009 e ss.mm.ii. Sintesi dei dati economici e fiscali aliquote iva per lavori, indagini e spese tecniche indicazione del tipo di indagine prevista e/o eseguita da selezionare con il menu a discesa tra : geologica e strutturale; Il massimo ammissibile per le indagini e le prove di tipo geologico-geotecnico (GEO) e strutturali (STRU) è determinato nel limite di 12 /mq iva inclusa per unità di superficie coperta lorda complessiva con i seguenti limiti: d) per edifici singoli fino a euro iva inclusa (STRU+GEO); e) nel caso di aggregati fino a euro iva inclusa per UMI (STRU+GEO) f) fino a euro iva inclusa per edificio singolo o UMI per indagini sui terreni (GEO). Al fine di limitare le prove e i costi per le indagini strutturali, geologiche e geotecniche, i tecnici incaricati, dovranno fare riferimento a dati esistenti se disponibili e/o alle banche dati in via di definizione di cui al DCD n.97 del Sono raccomandati saggi e sondaggi diretti su tutte le tipologie di murature e di orizzontamenti, soprattutto al fine di riconoscere le caratteristiche del tessuto murario, delle tipologie di solai e copertura, la presenza di cordoli e la qualità dei collegamenti. 92 Gennaio 2013

146 Sisma Abruzzo Manuale istruzioni scheda P.E.R. L Aquila E5.1 P.AGG. 398/1 US 01 TABELLA GENERALE PER IL CALCOLO DELLE SUPERFICI (1/2) (compilazione a cura del tecnico incaricato della redazione della progetto esecutivo) numero Unità Immob. Referente / Delegato codice fiscale del referente/delegato o, in caso di società, partita IVA titolo Numero totale degli occupanti Numero degli occupanti portatori di handicap o anziani (età>65 anni) Categoria catastale prevalente Utilizzazione Nella prima tabella sono indicati i dati generali delle Unità Immobiliari (max. 50) che compongono l Unità Strutturale. 1 Referente/Delegato : nome di uno degli intestatari o dei delegati; nel caso di più proprietari indicare quello che ha una percentuale maggiore di proprietà; 2 - codice fiscale o partita iva dell intestatario : codice fiscale o partita iva di ciascun intestatario; nel caso di più proprietari indicare quello che ha una percentuale maggiore di proprietà. Il mancato inserimento non consente il calcolo delle superfici. 3 titolo : proprietario, affittuario, altro; 5 numero totale degli occupati ; 6 numero degli occupanti portatori di handicap o anziani con età > 65 anni; 7 categoria catastale : selezionare con il menu a discesa la categoria catastale; 8 utilizzazione : selezionare con il menu a discesa l utilizzazione tra residenza principale, residenza secondaria, studio professionale, locale commerciale, altro uso, non utilizzato. E5.2 P.AGG. 338/2 US 01 TABELLA GENERALE PER IL CALCOLO DELLE SUPERFICI (2/2) (compilazione a cura del tecnico incaricato della redazione della progetto esecutivo) Superficie condominiale complessiva calcolata come specificato dal D.C.D. 27/2010: numero Unità Immob. Referente / Delegato quota millesimale superficie residenziale (mq) superficie non residenziale (mq) superficie a parcheggio (mq) superficie condominiale (mq) superficie totale utilizzata per calcolo dell'indennizzo (mq) importo lavori di restauro su beni storico-artistici IVA esclusa ( ) =4+0.6x(5+6+7) 9 1 a 1, , , to t. 1, , , Gennaio 2013

147 Sisma Abruzzo Manuale istruzioni scheda P.E.R. L Aquila Superficie condominiale : la superficie condominiale è riferita alla superfici non residenziali di pertinenza dell organismo abitativo quali androni d ingresso, porticati liberi, volumi tecnici, centrali termiche ed altri locali a servizio della residenza, vano scala di collegamento a più unità abitative ivi compresi i pianerottoli, etc. La superficie del vano ascensore si calcola una sola volta in proiezione orizzontale. Nella seconda tabella sono indicati i dati catastali e di superficie 1 Numero della Unità Immobiliare; 2 Referente/Delegato : nome di uno degli intestatari o dei delegati; nel caso di più proprietari indicare quello che ha una percentuale maggiore di proprietà; 3 riportare la quota millesimale della unità immobiliare; nell ultima riga è indicata la quota millesimale corrispondente a tutte le UI; 4 indicare la superficie utile residenziale complessiva determinata secondo quanto previsto dalla DCD 27/2010. Nell ultima riga è determinata in modo automatico la superficie residenziale relativa a tutte le UI. La superficie abitabile (SU) ricomprende anche le superfici a destinazione d'uso commerciale, direzionale, artigianale, ricettive e ad uffici; 5 indicare la superficie non residenziale complessiva determinata secondo quanto previsto dal DCD 27/2010; nell ultima riga è determinata in modo automatico la superficie non residenziale relativa a tutte le UI. Per superficie non residenziale si intende quella risultante dalla somma delle superfici di pertinenza degli alloggi quali logge, balconi, cantinole e soffitte. Non sono considerate Snr le superfici dei sottotetti solo ispezionabili e/o quando la porzione di sottotetto è di altezza inferiore a 2.40 m; 6 indicare la superficie a parcheggi complessiva determinata secondo quanto previsto dal DCD 27/2010; nell ultima riga è determinata in modo automatico la superficie destinata a parcheggi relativa a tutte le UI. Si intende la superficie da destinare ad autorimesse o posti macchina di pertinenza dell organismo abitativo compresi gli spazi di manovra. Nel caso di edifici in muratura portante con spessore medio delle pareti portanti maggiore di 30 cm, la superficie utile abitabile Su, la superficie non residenziale SNR e la superficie parcheggi SP, ai fini della definizione del limite di indennizzo, possono essere determinate considerando le pareti portanti di spessore pari a 30 em. Alla superficie non residenziale SNR e alla superficie parcheggi SP non si applica il limite del 45%. 7 il foglio di calcolo determina in automatico la quota di superficie condominiale in base ai millesimi; 8 superficie totale ammissibile a per ciascuna UI; nell ultima riga è determinata in modo automatico la superficie totale relativa a tutte le UI; 9- Importo dei lavori di restauro su Beni Storico Artistici Iva esclusa : ai sensi dell art art.3 c. f del decreto dell Ufficio Speciale Ricostruzione n.1 è prevista la maggiorazione (OPCM n.3396/2012 art..3) per gli interventi di restauro di particolari elementi decorativi definiti dalla Soprintendenza competente la quale si esprime sulla congruità dei relativi costi Per beni storico-artistici si intendono affreschi, stucchi, dipinti murari, apparati decorativi interni, statue, mosaici, arazzi, reperti archeologici ed ogni altro tipo di apparato decorativo la cui tutela è prevista dalla Soprintendenza ai Beni Artistici. E5.3 P.AGG. 0 US 01 DATI CATASTALI (compilazione a cura del tecnico incaricato della redazione della progetto esecutivo) SEZIONE: numero n. Unità foglio particella subalterno Immob. 1 Categoria catastale superficie Numero vani (mq) n. 56 numero Unità Immob. foglio particella subalterno Categoria catastale superficie Numero vani (mq) Nella seconda tabella sono indicati i dati catastali e di superficie 1 numero della unità immobiliari; 2 indicare il foglio catastale; 3 indicare la particella catastale; 4 Indicare il subalterno catastale; 5 Indicare la categoria catastale; 94 Gennaio 2013

148 Sisma Abruzzo Manuale istruzioni scheda P.E.R. L Aquila 6 indicare la superficie della unità immobiliare. E5.4 P.AGG. US 0 01 QUADRO ECONOMICO DELL'INDENNIZZO MASSIMO SPETTANTE (compilazione a cura del tecnico incaricato della redazione della progetto esecutivo) p1 p2 p3 p4 p5 p6 p7 p Totale indennizzo limite dei lavori Voce Indennizzo limite per lavori di riparazione, miglioramento sismico e finiture ed impianti Indennizzo per lavori di restauro su beni storico-artistici Indennizzo per lavori di demolizione dell'edificio esistente Indennizzo per lavori di riparazione elementi accessori e funzionali all'agibilità Indennizzo per l'accessibilità degli spazi esterni e delle parti comuni al piano d'ingresso Indennizzo per istallazione di meccanismi per l'accesso ai piani superiori Altri importi: importo lavori concorrente all'indennizzo limite ( ) importo lavori non concorrente all'indennizzo limite ( ) Completezza info sez E5.4 totale ( ) DATI ECONOMICI UNITARI Superficie totale (mq) Importo lavori concorrenti al'indennizzo IVA escl. ( /mq) Importo lavori concorrenti al limite p1 riportare l importo limite dei lavori concorrenti al per tutte le UI. Nella tabella E4.5 è riportato il quadro economico del progetto comprendente i lavori da eseguire sulle singole unità strutturali suddiviso in lavori concorrenti al limite e lavori non concorrenti al limite che si aggiungono al base per ciascuna US ove ne ricorrono le condizioni: p2 - costo degli interventi di restauro di beni storico-artistici per edifici con vincolo diretto ai sensi della Dgls. 42/04 Parte II, che vanno computati a parte e preventivamente autorizzati dalla Soprintendenza competente. Per beni storico-artistici si intendono affreschi, stucchi, dipinti murari, apparati decorativi interni, statue, mosaici, arazzi, reperti archeologici ed ogni altro tipo di apparato decorativo la cui tutela è prevista dalla Soprintendenza ai Beni Artistici. p3 importo lavori per demolizione dell edificio esistente e lo smaltimento delle macerie. p4 - per l accessibilità degli spazi esterni ai sensi dell art.5, comma 4 della OPCM 3881/2010 e del DCD n.27 del ; p5 - per installazione di meccanismi per l accesso ai piani superiori ai sensi dell art.5 comma 4 della OPCM 3881/2010 e DCD n.27 del ; p6 - riparazione di elementi accessori al fabbricato e funzionali all agibilità ove presenti non facenti parte dello stesso ai sensi della Circ. 1713/STM del (esempio : muri di sostegno); p7 altri importi : ad esempio lavori per la lo smontaggio dei ponteggi e presidi di messa in sicurezza : ai sensi dellart.2c.10 del Decreto n.1 dell Ufficio Speciale Ricostruzione Per quello che riguarda lo smontaggio di ponteggi o presidi di messa in sicurezza di proprietà del Comune di L Aquila, se l Impresa non intende riutilizzarli, dovrà provvedere al loro trasferimento e stoccaggio presso deposito autorizzato dal Comune con costo da riconoscere all Impresa in sede di determinazione di contributo; se intende riutilizzarli, deve chiederne il nolo al Comune, detraendo gli oneri relativi, determinati sulla base della tariffa stabilita dal Comune, dal contributo concesso p Totale dei lavori iva esclusa per ciascuna UI; nell ultima riga è indicato l importo totale corrispondente a tutte le UI. Al termine dell immissione dei dati la pressione sul tasto stampa consente di organizzare la stampa della scheda in formato excel 95 Gennaio 2013

149 6.3

150 6.3 Comune di L Aquila Assessorato alla Ricostruzione, Urbanistica e Pianificazione territoriale USR AQ Ufficio Speciale Ricostruzione - L Aquila MARZO 2013 V03 SISMA ABRUZZO 2009 MANUALE ISTRUZIONI ALLEGATI SCHEDA P.E.R. L'AQUILA SCHEDA DI ACCOMPAGNAMENTO AL PROGETTO ESECUTIVO RICOSTRUZIONE PER L'AQUILA Decreto dell Ufficio Speciale Ricostruzione L Aquila n.1/2013 sisma2009.aquila@gmail.com Comune dell Aquila Assessorato alla Ricostruzione, Urbanistica e Pianificazione territoriale : assessore Pietro DI Stefano Settore Ripianificazione Politiche del Territorio e Ambientali : dirigente Chiara Santoro Settore Emergenza Sisma e Ricostruzione Privata : dirigente Vittorio Fabrizi USR-AQ Ufficio Speciale per la Ricostruzione del Comune di L Aquila : Paolo Aielli S.S.A.C. Struttura Speciale Alta Consulenza Paolo Angeletti, Alberto Cherubini, Giandomenico Cifani, Roberto De Marco, Maurizio Ferrini, Georg Frish, Daniele Iacovone, Alberto Lemme, Vincenzo Petrini Gennaio 2013

151 Sisma Abruzzo Manuale istruzioni scheda P.E.R. L Aquila INDICE Introduzione 1. Il metodo parametrico 2. La scheda progetto 3. Struttura informatica della scheda progetto ALLEGATI A1.1 Elenco degli elaborati del progetto parte prima A1.2 Descrizione dei contenuti degli elaborati del progetto esecutivo parte prima A1.3 Glossario A2 Indicazioni per la individuazione di aggregati, unità strutturali e porzioni di aggregato A3 Agibilità e livelli di danno A3.1 Esiti di agibilità A3.2 Descrizione dei livelli di danno 1 A3.3 Lesioni nelle murature A3.4 Determinazione dell indicatore di danno A4 Tabella vincoli Mibac A5 Determinazione della Vulnerabilità A5.1 Edifici in muratura A5.1.1 Il riconoscimento dlla tipologia muraria A5.1.1 Coperture A5.1.3 Edifici a struttura mista e rinforzate A5.2 Edifici in cemento armato A6 Indirizzi per la esecuzione degli interventi A6.1 Interventi con criticità e soluzioni alternative 1 Descrizioni tratte da manuale di compilazione della scheda AeDES per il rilievo dell agibilità 1 Gennaio 2013

152 Sisma Abruzzo Manuale istruzioni scheda P.E.R. L Aquila INTRODUZIONE La scheda progetto, in formato digitale ed editabile,è stata prevista per consentire uniformità di presentazione delle progettazioni e per determinare in modo oggettivo l indennizzo concedibile e consentire la semplificazione delle procedure di controllo previste dal modello parametrico introdotto per la redazione delle progettazioni degli edifici ricadenti nelle aree perimetrate del comune di L Aquila e delle frazioni e dei comuni che potranno eventualmente adottarla. Sintesi del metodo parametrico Determinazione dell indennizzo concedibile I progetti sono redatti per Porzione di Aggregato (UMI Unità Minima di Intervento) coordinati a livello di aggregato edilizio. Ciascuna Porzione di Aggregato può essere composta da una o più Unità Strutturali coincidenti con l edificio compiuto. L indennizzo concedibile per la Porzione di Aggregato è determinato come somma degli indennizzi delle singole Unità Strutturali. L indennizzo per la singola Unità Strutturale è determinato sulla base di una analisi danno-vulnerabilità degli edifici eseguita dal progettista con il supporto della scheda progetto. Il criterio risulta oggettivo e facilmente controllabile. Sono stati definiti 4 livelli di indennizzo unitario corrispondenti a combinazioni oggettive delle condizioni di danno e vulnerabilità degli edifici. L0 = 700 /mq, L1 = 1000 /mq, L2=1200 /mq, L3=1270 /mq. Il costo massimo L3 coincide con l indennizzo limite assunto per la ricostruzione dell edilizia agevolata rapportata all anno Nel caso di sostituzione edilizia e riconosciuto l indennizzo per demolizione e smaltimento delle macerie. Correlazione danno-vulnerabilità Muratura Cemento armato Livello di danno Livello di vulnerabilità V1 bassa V2 media V3 elevata Livello di vulnerabilità V1 bassa V2 media D0 danno nullo L0 L0 L1 L0 L0 L1 D1 danno lieve L0 L1 L1 L0 L1 L1 D2 danno moderato L1 L1 L2 L1 L1 L2 D3 danno medio L1 L2 L2 L1 L2 L3 D4 danno grave L2 L2 L3 L2 L3 L3 D5 danno gravissimo L2 L3 L3 L3 L3 L3 V3 Elevata Computo dei lavori Il computo dei lavori è unico per tutte le lavorazioni comuni con priorità per gli interveti strutturali, per le finiture connesse agli interventi strutturali e per le finiture non connesse a tali interventi. Il computo metrico va redatto secondo la sequenza logica degli interventi senza distinzione tra riparazione del danno e miglioramento sismico. Programmazione interventi : La divisione del progetto in due parti consente di programmare gli interventi nel tempo in base alla disponibilità dei fondi e ad altri criteri oggettivi stabiliti dal comune. Il progetto parte prima sarà redatto nel 2013 entro 45 giorni dalla pubblicazione del provvedimento. Il progetto parte seconda sarà redatto a seguito di comunicazione del comune e potrà essere aggiornato alle reali condizioni di danno-vulnerabilità e di costo vigenti al momento della presentazione. E previsto il riconoscimento delle competenze professionali nel limite del 2% dell importo dei lavori dopo l istruttoria del progetto parte prima unitamente alle spese sostenute dal consorzio per indagini sui terreni e prove sulle strutture. Istruttoria dei progetti : L istruttoria sarà svolta dalle Commissioni Pareri nell ambito dell Ufficio Speciale per la Ricostruzione e saranno verificati i requisiti finali di sicurezza sismica, adeguamento energetico, rispetto delle prescrizioni per la tutela del patrimonio edilizio. L istruttoria sarà rivolta, prevalentemente, alla strategia e qualità di intervento. Nei casi in cui il computo di progetto è superiore all indennizzo concedibile è prevista una verifica analitica dei costi di intervento oltre a quella dei requisiti. Prove sulle strutture e sui terreni di fondazione Nel metodo parametrico l indennizzo per le prove sulle strutture e sui terreni è stabilità nel limite di per ciascuna UMI (Unità Minima di Intervento). 2 Gennaio 2013

153 Sisma Abruzzo Manuale istruzioni scheda P.E.R. L Aquila Maggiorazione per edifici di interesse paesaggistico, pregio e vincolo diretto La maggiorazione per interesse paesaggistico, ai sensi della OPCM3996/2012 e dell intesa tra il comune di L Aquila e la Direzione Regionale Mibac per il centro storico del capoluogo (ottobre 2012), è pari al massimo al 100%. La sua applicazione è uguale sia nel metodo parametrico e sia nel metodo OPCM3790/2009. Per gli edifici di pregio, ai sensi del DCD 45/2010, è riconosciuta una maggiorazione massima del 60%. Con il metodo parametrico la maggiorazione è definita con criteri oggettivi con il supporto della scheda progetto. La maggiorazione dell indennizzo per gli edifici con vincolo diretto è pari al massimo al 100%. Con il metodo parametrico la maggiorazione è determinata con criteri oggettivi concordati con la Soprintendenza BAP d Abruzzo. La scheda progetto La scheda progetto contiene tutti i dati necessari alla valutazione del progetto e guida il tecnico alla determinazione dell indennizzo massimo concedibile. Il livello di indennizzo unitario è determinato dalla correlazione delle condizioni di danno e vulnerabilità sulla base di 4 livelli di indennizzo unitario. Per la valutazione del danno è stato confermato l approccio della scheda AeDES, utilizzata nella fase dell emergenza per determinare gli esiti di agibilità, mentre per la determinazione della vulnerabilità, introdotta con la scheda progetto, è stato previsto un approccio descrittivo dell edificio che guida il progettista alla individuazione delle principali carenze costruttive. La scheda progetto, sulla base dei dati inseriti dal progettista, determina il livello di danno e di vulnerabilità e fornisce una prima indicazione delle carenze costruttive presenti, utili nella fase della redazione del progetto parte seconda, di definizione degli interventi. La scheda consente di determinare le maggiorazioni per gli edifici di interesse paesaggistico, pregio e vincolo diretto e di calcolare le superfici ammissibili a contributo. Struttura informatica della scheda progetto La scheda progetto è stata realizzata con il software Microsoft Excel nel formato xls per le seguenti ragioni: - il software è molto utilizzato e conosciuto dai tecnici che ne saranno i principali utilizzatori; - il formato è utilizzabile da chiunque abbia un sistema basato su tecnologia Microsoft o Mac aggiornato almeno al 2003; - consente una buona velocità nella realizzazione della scheda e una buona flessibilità in fase di realizzazione grazie all uso di un linguaggio di scripting : il Visual Basic for Application; - la possibilità di utilizzare vari sistemi per la realizzazione di una banca dati unica con procedure di importazione automatiche dei dati estratti dalla scheda, non ultimi i sistemi Unix like (Linux principalmente) dotati di software Opensource (come MySQL e PHP); - è stato già utilizzato, dando buoni risultati in termini di affidabilità e gestione, nella realizzazione della Scheda di Accompagnamento a Progetti esecutivi di precedenti eventi sismici nell Italia centrale, per il riepilogo dei dati dei progetti di riparazione del danno e miglioramento sismico, ai sensi della OPCM 3790/2009, degli edifici danneggiati dal sisma del 2009 ubicati al di fuori delle aree perimetrate, ai sensi del DCD 3/2010, e per la presentazione delle proposte di intervento ai sensi del DCD 3/2010 dei centri storici di L Aquila, delle frazioni e di alcuni comuni del cratere. La scheda è composta da fogli visibili all utilizzatore, che consentono un inserimento dati semplice ed intuitivo, e da fogli nascosti, che in parte supportano l input dell utente e in parte rendono facilmente fruibili i dati predisponendo la scheda per una semplice l importazione su banche dati appositamente progettate. I fogli visibili dall utente sono organizzati in maniera da facilitare la compilazione del foglio elettronico prevedendo una protezione del workbook ad eccezione delle celle colorate in rosa, per i dati selezionabili da menù a discesa, in verde, per i dati in cui l'input è libero. Le celle con fondo bianco contengono le elaborazioni automatiche. Al fine di minimizzare la possibilità di errore sono stati previste alcune regole di validazione che impediscono all utente di inserire, per esempio, dati alfanumerici lì dove il foglio elettronico prevede dati numerici. Sono a disposizione dell utilizzatore procedure di checkup dati e alcuni warning che indicano eventuali anomalie formali o incompletezze. Al termine della compilazione è necessario attivare la procedura di chiusura della stessa, cliccando sull'apposito pulsante presente nel foglio "intestazione", operazione propedeutica alla trasmissione presso gli uffici competenti: Detta procedura di chiusura rende la scheda non più modificabile da parte dell'utente. 3 Gennaio 2013

154 Sisma Abruzzo Manuale istruzioni scheda P.E.R. L Aquila La scheda è stata realizzata in accordo con la normativa di nuova emanazione per la gestione post sisma tenuto conto delle esigenze dell Ente nell ottica di una integrazione con le banche dati correntemente in uso grazie alla collaborazione con il Comune di L Aquila, il CNR-ITC L Aquila, il Sed L Aquila, il Dipartimento della Protezione Civile, la Regione Abruzzo. Per tale obiettivo essa è stata concepita in maniera da rendere necessario l input dei dati ritenuti particolarmente importanti anche se non direttamente concorrenti al calcolo dell indennizzo previsto. In particolare è stato previsto che siano necessariamente indicate, tra l altro, le seguenti informazioni: - un identificativo del progetto esecutivo (da compilare a cura degli uffici preposti alla gestione delle schede) e il numero del consorzio, che costituiscono le chiavi di collegamento alle banche dati attualmente presenti presso il comune di L Aquila, - l identificativo che individua gli aggregati secondo la numerazione definita dal Dipartimento di Protezione Civile Nazionale, - il codice fiscale dei beneficiari degli indennizzi e dei tecnici al fine di semplificare e velocizzare i controlli su tutti coloro che vengono coinvolti nel post sisma, - i dati catastali e l uso delle unità immobiliari (e quindi degli intestatari individuati dal codice fiscale di ognuno), per consentire un interfaccia con le banche dati degli uffici del Catasto, dell Agenzia delle Entrate e del Sed, - il numero degli occupanti e dei portatori di handicap al fine di consentire gli enti preposti alla gestione degli indennizzi all elaborazione di criteri aggiuntivi a quelli ad oggi previsti dalla normativa nella definizione della priorità nella concessione degli indennizzi. I fogli nascosti invece hanno la funzione di gestire e rendere più agevole l input dati da parte dell utilizzatore e quello di raccogliere e ordinare i dati ritenuti maggiormente significativi. In ogni scheda sono circa 150 i campi relativi al foglio di sintesi che si riferisce all intera porzione di aggregato e 1600 quelli elaborati per ogni unità strutturale. Dette informazioni sono memorizzate in formato testo indicando, per ognuno, il tipo di dato (booleano, intero, decimale o di testo) per una più semplice gestione nella realizzazione di un database di raccolta dati. A valle della raccolta dati è possibile una efficace funzione di controllo e monitoraggio delle attività post sisma in diversi ambiti tra i quali quello relativo allo stato di avanzamento dei lavori, economico e finanziario, fiscale avvalendosi eventualmente di sistemi GIS per la gestione delle attività previste sul territorio al fine di avere informazioni utili e fruibili anche per la programmazione da parte di tutti i soggetti chiamati a contribuire alle fasi postsisma. 4 Gennaio 2013

155 Sisma Abruzzo Manuale istruzioni scheda P.E.R. L Aquila A1.1 Schema di domanda per la richiesta degli indennizzi per la ricostruzione degli edifici danneggiati dal sisma del 6 aprile 2009 A1.2 - ALLEGATI: ELENCO DEGLI ELABORATI DEL PROGETTO PARTE PRIMA A ELABORATI TECNICI presenza elaborato Scheda progetto parte prima contenente : a) valutazione del danno e della vulnerabilità, A1 b) calcolo delle superfici, c) dati soggettivi, oggettivi e catastali dei proprietari, d) dimostrazione del particolare interesse paesaggistico, pregio, vincolo diretto della singola unità strutturale su base parametrica ove ricorrano i casi Relazione descrittiva sull edificio contenente : a) descrizione degli eventuali elementi di interesse paesaggistico, pregio e vincolo diretto, con stralci grafici e fotografici idonei a A2 quantificare le maggiorazioni dovute; b) descrizione dello stato di fatto, del comportamento strutturale e analisi del danno c) analisi storico critica per gli edifici vincolati ed eventualmente per le altre tipologie di edifici A3 Documentazione fotografica con localizzazione delle foto sul rilievo relativa a : a) visioni d insieme, b) quadro fessurativo, c) elementi di carattere architettonico, storico artistico. Rilievo delle unità strutturali in scala non inferiore a 1:100 (piante, prospetti, sezioni, particolari costruttivi) : a) rilievo geometrico dello stato di fatto; A4 b) rilievo delle tipologie costruttive e materiali c) rilievo del danno d) rappresentazione e calcolo analitico delle superfici distinto per ambiente A5 Eventuale rapporto delle indagini e dei saggi eseguiti sulle strutture portanti con indicazione dei punti di rilevazione ed interpretazione dei risultati A6 Planimetria generale in scala non inferiore 1:500 dalla quale dovrà risultare l ubicazione dell edificio, il rapporto con gli edifici adiacenti A7 Documentazione catastale : planimetrie e estratti catastali per le singole unità immobiliari A8 Eventuale relazione geologica B DOCUMENTI AMMNISTRATIVI B1 Domanda per la richiesta dell indennizzo da parte del rappresentante legale (Mod. USR-1) B2 Dichiarazione sul nesso di causalità tra il danno e l evento sismico del 2009 a firma del tecnico (solo per interventi fuori cratere) B3 Copia del Decreto di vincolo diretto ai sensi del DLGS 42/2004 e ss.mm.ii. per gli edifici vincolati B4 Consenso del proprietario o dell assemblea del consorzio alla presentazione del progetto allegare verbali B5 Eventuale richiesta DIA e documenti allegati B6 Titoli di proprietà e atto costitutivo consorzio C ULTERIORI ELABORATI TECNICI, ove ricorra il caso C1 C2 C3 C4 C5 Relazione e stima costi per interventi di restauro di particolari elementi decorativi definiti dalla Soprintendenza competente la quale si esprime sulla congruità dei relativi costi ai sensi dell art.3 dell Ordinanza n del (art.3, comma 1, lettera f, Decreto attuativo n.1) Stima/computo costi per l accessibilità degli spazi esterni ai sensi dell art.5, comma 4 della OPCM 3881/2010 e del DCD n. 27 del (art.3, comma 5, lettera a) Decreto attuativo n.1) Stima/computo costi per installazione di meccanismi per l accesso ai piani superiori ai sensi dell art.5 comma 4 della OPCM 3881/2010 e DCD n.27 del (art.3, comma 5, lettera b) Decreto attuativo n.1) Stima/computo costi per la riparazione di elementi accessori al fabbricato ove presenti non facenti parte dello stesso ai sensi della Circ. 1713/STM del (art.3, comma 5, lettera c) Decreto attuativo n.1) Stima/computo del costo di demolizione e smaltimento macerie, ove ricorra il caso calcolato ai sensi delle disposizioni vigenti (art.3, comma 5, lettera d) Decreto attuativo n.1) C7 Elenco dei soggetti che hanno richiesto/ricevuto indennizzi per acquisto di abitazione equivalente D ULTERIORI DOCUMENTI AMMINISTRATIVI, ove ricorra il caso D1 D2 Offerte acquisite da almeno 5 imprese (art.2.c4 DPCM) Possono essere allegate al progetto parte 1 o parte 2; non sono richieste per impegni assunti prima dell'opcm 4013 del Offerte acquisite da almeno 3 progettisti (Art.2 c.4 DPCM) Possono essere allegate al progetto parte 1 o parte 2; non sono richieste per impegni assunti prima dell'opcm 4013 del D3 dichiarazione di "veridicità dei dati inseriti" ai sensi del DPR 445/ Gennaio 2013

156 Sisma Abruzzo Manuale istruzioni scheda P.E.R. L Aquila A1.2 - DESCRIZIONE DEI CONTENUTI DEGLI ELABORATI DEL PROGETTO ESECUTIVO PARTE PRIMA Si riporta nel seguito una indicazione di massima relativa al contenuto degli elaborati del progetto parte prima e parte seconda CONTENUTO DEGLI ELABORATI DEL PROGETTO PARTE PRIMA A2 Relazione descrittiva sull edificio contenente : descrizione degli eventuali elementi di interesse paesaggistico, pregio e vincolo diretto, con stralci grafici e fotografici idonei a quantificare le maggiorazioni dovute ; descrizione dello stato di fatto, del comportamento strutturale e analisi del danno analisi storico critica per gli edifici vincolati ed eventualmente per le altre tipologie di edifici Relazione descrittiva sull'edificio : individua e descrive il quadro delle conoscenze che consiste in una prima lettura dello stato esistente e nell indicazione delle tipologie d indagine che si ritengono appropriate e necessarie per la conoscenza del manufatto e del suo contesto storico e ambientale; definisce il piano delle indagini e ricerche previste che comprendono : l analisi storico critica, il rilievo dei manufatti, la diagnostica sul campo e in laboratorio, l individuazione del comportamento strutturale e l analisi del degrado e dei dissesti e la relazione programmatica. La relazione generale contiene : La descrizione della tipologia strutturale e storico costruttiva dell edificio, con particolare riferimento all identificazione dei principali elementi costruttivi e dei materiali. La descrizione dello stato di fatto storico-strutturale, con particolare riguardo alla descrizione e all analisi dello stato fessurativo opportunamente documentato fotograficamente; L individuazione delle unità minime d intervento strutturale coincidenti con gli edifici;... Analisi storico critica per gli edifici vincolati ed eventualmente per le altre tipologie di edifici : deve consentire la comprensione dell organismo inteso nella sua unità architettonica e strutturale anche attraverso la conoscenza delle modifiche (ampliamenti, trasformazioni e/o alterazioni) avvenute nel tempo con particolare riferimento a quelle dipendenti da eventi sismici storici. La conoscenza delle fasi costruttive e delle trasformazioni che il manufatto ha subito nel corso dei secoli appare di prioritaria importanza per la valutazione del comportamento sismico della struttura. In tale ottica, dovrà essere condotta una scrupolosa analisi storico critica, attraverso la lettura dei documenti di archivio disponibili (Archivio parrocchiale, Archivio di Stato, Archivio delle Soprintendenze competenti, ecc.) con particolare riferimento alle trasformazioni strutturali dell opera architettonica. La possibilità di reperire, ove possibile, documentazione di progetto storica (fonti iconografiche, tavole di progetto storiche, schizzi, ecc.) dovrà essere attentamente investigato, anche attraverso il supporto di tecnici specializzati (storici dell arte, ecc.). Particolare cura dovrà essere, inoltre, profusa nell acquisizione delle trasformazioni più recenti che il manufatto ha subito, con particolare attenzione a interventi non compatibili con le caratteristiche tipologiche, costruttive e storico-architettoniche. Descrizione degli eventuali elementi di interesse paesaggistico, pregio e vincolo diretto, con stralci grafici e fotografici idonei a quantificare le maggiorazioni dovute : La relazione contiene una descrizione degli elementi di pregio quali : orizzontamenti a volta, in legno o comunque di particolare complessità costruttiva o rappresentativi delle tipologie costruttive locali, vani con dimensione minore in pianta non inferiore a sette metri, ambienti comuni quali porticati, androni d ingresso, scalinate, corridoi con dimensioni volumetriche rilevanti o articolazioni spaziali complesse, stucchi, affreschi, decori lapidei e altri elementi decorativi oltre, altezze d interpiano. Nella scheda progetto, sezione, sono individuate le maggiorazioni attraverso l inserimento dei singoli elementi rispetto alla totalità degli elementi presenti per ciascuna tipologia. Descrizione dello stato di fatto, del comportamento strutturale e analisi del danno : L analisi dello stato di fatto e del comportamento strutturale, contenente l indicazione dei danni, svolta sia in forma descrittiva sia con il supporto di rappresentazioni grafiche e fotografiche, prevede : di identificare per ogni tipologia di strutture verticali ed orizzontali gli elementi costitutivi, la posa in opera degli elementi, la sezione trasversale, la presenza e lo stato di conservazione dell eventuale intonaco e il collegamento con le altre parti della struttura; di valutare le eventuali discontinuità strutturali presenti tra le diverse parti della fabbrica (macroelementi), le eventuali interazioni con corpi di fabbrica adiacenti, l interazione con gli apparati decorativi e i beni storico-artistici di grande massa, con gli apparati campanari e gli eventuali impianti tecnici; di fornire un analisi di dettaglio delle modalità con cui le varie parti strutturali partecipano al comportamento d insieme dell organismo, tenendo altresì conto dello stato di degrado presente; l individuazione delle condizioni di collasso della struttura già realizzatesi o potenziali, nel piano o fuori del piano; per quelle già realizzatesi distinguere quelle storiche da quelle dovute all ultimo evento sismico; il rilievo completo del quadro fessurativo e l individuazione dei meccanismi che lo hanno determinato riportato sul rilievo geometrico (in scala non inferiore a 1:100); la descrizione dei beni di carattere storico artistico fissi e mobili contenuti nell edificio e, l individuazione dei danni subiti o potenziali. l individuazione di fattori di degrado quali umidità, infestazioni biologiche e danni di natura chimico-fisica ai materiali di costruzione. l individuazione dei dettagli costruttivi che caratterizzano il singolo manufatto, in funzione delle indagini diagnostiche : muratura). o la tipologia della muratura (a un paramento, a due o più paramenti, con o senza collegamenti trasversali...) e, sue caratteristiche costruttive (eseguita in mattoni o in pietra, regolare, irregolare...); o nel caso della presenza di solai piani, la qualità del collegamento tra gli orizzontamenti e le pareti verticali (presenza di cordoli di piano o di altri dispositivi di collegamento); o nel caso di volte strutturali, la presenza di catene (tipologia, ancoraggio con la muratura), la presenza di eventuali frenelli o di arconi d irrigidimento (emergenti estradossalmente o all intradosso), la presenza di cappe armate o di altro dispositivo d irrigidimento; o nel caso di volte non strutturali (canniccio o in camorcanna): la tipologia della centina, la presenza di eventuali tiranti (puntoni) di collegamento tra la centina e la copertura; o l esistenza di architravi strutturalmente efficienti al di sopra delle aperture; o presenza di elementi, anche non strutturali, ad elevata vulnerabilità (statue guglie, ecc.). A3 Documentazione fotografica con localizzazione delle foto sul rilievo relativa a : d) visioni d insieme, 6 Gennaio 2013

157 Sisma Abruzzo Manuale istruzioni scheda P.E.R. L Aquila e) quadro fessurativo, elementi di carattere architettonico, storico artistico. Si dovrà riportare sul rilievo geometrico (in scala non inferiore a 1:100) lo stato attuale con indicazione dei punti di scatto delle foto opportunamente numerate per edificio e livello. La documentazione fotografica dovrà illustrare il corpo di fabbrica nel suo insieme, per porzioni strutturali significative (macroelementi) e di dettaglio. Inoltre la documentazione fotografica dovrà documentare il quadro fessurativo con l obiettivo di fornire sufficienti elementi atti a dimostrare il livello di danno per il quale si chiede il rilascio del. Si consiglia di prevedere : foto d insieme dei prospetti esterni ed eventualmente di quelli interni; documentazione delle principali tipologie costruttive visibili (murature, orizzontamenti, coperture, scale ); foto riguardati gli eventuali elementi architettonici di pregio ; documentazione fotografica dei dissesti con indicazione in pianta del punto di scatto e del cono di vista. Nel caso di foto ravvicinate di lesioni occorre effettuare anche una foto a distanza opportuna che consenta di localizzare la lesione. A4 Rilievo delle unità strutturali in scala non inferiore a 1:100 (piante, prospetti, sezioni, particolari costruttivi) : e) rilievo geometrico dello stato di fatto; f) rilievo delle tipologie costruttive e materiali g) rilievo del danno rappresentazione e calcolo analitico delle superfici distinto per ambiente Grafici dello stato attuale : piante, prospetti e sezioni dello stato attuale in scala adeguata, rappresentativi del sistema strutturale portante, con indicazione delle tipologie costruttive, dei materiali, dell ubicazione dei danni rilevati e dei saggi esplorativi eseguiti. Elenco elaborati : 1. Planimetria catastale in scala 1:1000, planimetria generale in scala 1:500 dalla quale dovrà risultare l ubicazione dell edificio ed il rapporto con gli edifici adiacenti. 2. Il rilievo geometrico dei manufatti su grafici (in scala non inferiore 1:100) comprende i seguenti elaborati : pianta delle fondazioni (ove possibile); pianta di tutti i livelli di calpestio; pianta del sottotetto; pianta della copertura; rappresentazione dei prospetti esterni; rappresentazione dei prospetti interni; sezioni trasversali e longitudinali in numero adeguato alla rappresentazione dell edificio; particolari costruttivi dello stato di fatto con indicazione della sezione muraria e degli apparati tecnologici strutturali; rappresentazione su pianta e sezione (in scala non superiore a 1:100) delle fasi di accrescimento del manufatto con individuazione delle differenti epoche di costruzione; A5 A8 Inoltre si suggerisce di rilevare per i diversi elementi strutturali: per le pareti: rastremazioni plano altimetriche; eventuali nicchie, cavità; per le volte: spessore in chiave e all imposta, profilo intradossale, rilievo della centina, nel caso di volte in canniccio o in camorcanna; per i solai: orditura principale e secondaria, stratigrafia del manto di pavimentazione; per la copertura: tipologia e orditura principale e secondaria; per le scale: la tipologia, ove presenti - p.e. all interno della torre campanaria; l individuazione di eventuali ulteriori carichi gravanti su ogni elemento di parete (statue, guglie, ecc.). Eventuale rapporto delle indagini e dei saggi eseguiti sulle strutture portanti con indicazione dei punti di rilevazione ed interpretazione dei risultati Eventuale rapporto delle indagini e dei saggi eseguiti sulle strutture portanti con indicazione dei punti di rilevazione e interpretazione dei risultati. Rientra tra le operazioni finalizzate alla conoscenza del corpo di fabbrica per la valutazione della vulnerabilità, della sicurezza sismica e della progettazione esecutiva degli interventi. Deve consentire di individuare un programma di indagini per la conoscenza dei parametri meccanici delle strutture, dei parametri meccanici e fisico chimici dei materiali presenti nonché della natura e consistenza degli apparati decorativi fissi e mobili. Rapporto delle indagini e dei saggi eseguiti sui terreni di fondazione con indicazione dei punti in cui sono state eseguite le indagini e interpretazione dei risultati. Eventuale relazione geologica Sarà redatta sulla base dei risultati delle indagini eseguite per il sito di appoggio dell'aggregato, porzione di aggregato edificio singolo utilizzando ove possibile la microzonazione sismica disponibile e le eventuali indagini eseguite nelle vicinanze. In particolare la relazione geologica dovrà consentire, nei casi più semplici, la individuazione delle categorie di suolo e del fattore di amplificazione di sito S. Nel caso in cui sono già state svolte indagini e studi di maggior dettaglio potranno essere forniti oltre al coefficiente S anche i parametri S, TB e TC tali da riprodurre al meglio le forme spettrali desunte da tali studi. La relazione geologica dovrà inoltre fornire una chiara ed esaustiva documentazione dei terreni superficiali di appoggio delle fondazioni al fine di valutare la consistenza dei siti di appoggio. Tali indagini potranno essere eseguiti con saggi diretti basati su giudizio esperto e di osservazione visiva. 7 Gennaio 2013

158 Sisma Abruzzo Manuale istruzioni scheda P.E.R. L Aquila A1.3 - GLOSSARIO DPCM 4 FEBBRAIO 2013 E DECRETO USR-AQ n.1 Affinché Proprietari e Professionisti incaricati possano proporre quesiti per acquisire pareri, interpretazioni della norma, indicazioni tecniche sulla sua corretta applicazione, viene istituito lo strumento del Massimario, che contiene tutte le risposte ai quesiti ed è uno strumento implementato in tempo reale e disponibile sul sito dell Ufficio Speciale per la Ricostruzione - L Aquila. Nel seguito dell implementazione del Massimario, verrà inserito un indice analitico dove ritrovare con maggiore facilità gli argomenti a cui i quesiti si riferiscono, in modo da renderne più spedita la ricerca. I quesiti dovranno essere inviati esclusivamente all indirizzo sisma2009.aquila@gmail.com citando: nome e indirizzo del richiedente, motivazione circostanziata della richiesta con riferimento all Aggregato, Porzione di aggregato (o UMI), Unità Strutturale (Edificio), data della richiesta. EDIFICIO - Un edificio in muratura è definito come un fabbricato con continuità strutturale, delimitato da cielo a terra da pareti verticali portanti. Nel caso di costruzioni in cemento armato, in generale, si considerano edifici i fabbricati isolati da spazi o giunti rispondenti alla prescrizione normativa (nel qual caso l edificio e l aggregato coincidono). US - UNITA STRUTTURALE = EDIFICIO - Per US si intende una parte di un aggregato strutturale costituita da uno degli edifici che lo compongono. L US o edificio costituisce anche l oggetto di riferimento della scheda AeDES per la valutazione di danno e agibilità. Nella Circolare 2 febbraio 2009, n.617, al paragrafo C8A.3 dell Appendice al Cap.8, si legge: Per la individuazione dell US da considerare si terrà conto principalmente della unitarietà del comportamento strutturale di tale porzione di aggregato nei confronti dei carichi, sia statici che dinamici. A tal fine è importante rilevare la tipologia costruttiva ed il permanere degli elementi caratterizzanti, in modo da indirizzare il progetto degli interventi verso soluzioni congruenti con l originaria configurazione strutturale. L individuazione della US viene comunque eseguita caso per caso, in ragione della forma del sistema edilizio di riferimento cui appartiene l US, della qualità e consistenza degli interventi previsti e con il criterio di minimizzare la frammentazione in interventi singoli. Il progettista potrà quindi definire la dimensione operativa minima, che talora potrà riguardare l insieme delle unità immobiliari costituenti il sistema, ed in alcuni casi porzioni più o meno estese del contesto urbano. L US dovrà comunque avere continuità da cielo a terra per quanto riguarda il flusso dei carichi verticali e, di norma, sarà delimitata o da spazi aperti, o da giunti strutturali, o da edifici contigui costruiti, ad esempio, con tipologie costruttive e strutturali diverse, o con materiali diversi, oppure in epoche diverse. AGGREGATO - Per aggregato strutturale si intende un insieme di edifici (uno o più fabbricati definiti come in precedenza) non omogenei, a contatto o con un collegamento più o meno efficace, che possono interagire sotto un'azione sismica o dinamica in genere. Un aggregato strutturale può essere quindi costituito da un edificio singolo, o da più edifici accorpati con caratteristiche costruttive generalmente diverse. La presenza di un giunto sismico efficiente da luogo all individuazione di due aggregati ben distinti PORZIONE DI AGGREGATO - Per ragioni di opportunità derivanti dalla complessità costruttiva degli aggregati ed anche per ragioni pratiche legate alla gestione delle attività tecniche di rilievo e di intervento, spesso gli aggregati vengono suddivisi in parti o PORZIONI o Unità Minime di minori dimensioni, comunque costituite da un numero intero di Edifici ovvero Unità Strutturali. UMI Unità Minima di Intervento - Dalle definizioni precedenti, per UMI UNITA MINIME di INTERVENTO, si devono intendere gli AGGREGATI e le PORZIONI di AGGREGATO, così come individuate dal PdR, in quanto oggetti costruiti individuati dai tecnici e validati dal Comune ai fini della realizzazione degli interventi di riparazione. INDENNIZZO BASE E determinato, per ciascuna US, dal prodotto dell indennizzo unitario, stabilito con la metodologia parametrica di valutazione del danno e della vulnerabilità, per la sua superficie complessiva INDENNIZZO MASSIMO - L indennizzo massimo è costituito dall indennizzo base incrementato delle eventuali maggiorazioni e degli ulteriori indennizzi ove spettanti ed è calcolato esclusivamente per Unità Strutturale INDENNIZZO CONCEDIBILE - L indennizzo concedibile è pari al minore valore tra l indennizzo base, o quello massimo, se concedibile, e il costo [dell intervento] derivante dal computo metrico del progetto comprendente la riparazione del 8 Gennaio 2013

159 Sisma Abruzzo Manuale istruzioni scheda P.E.R. L Aquila danno, il miglioramento sismico, il miglioramento energetico e acustico, le finiture e gli impianti connessi alle parti comuni, il cablaggio delle reti di comunicazione e gli interventi sulle singole unità immobiliari che competono allo stesso edificio, oltre IVA e spese per rilievo, relazione geologica, progettazione, direzione lavori, coordinamento, responsabile del procedimento o incarico equivalente, sicurezza e collaudo. INDENNIZZO MASSIMO AMMISSIBILE - L indennizzo massimo ammissibile è costituito dall indennizzo unitario massimo incrementato delle eventuali maggiorazioni e degli ulteriori indennizzi ove spettanti ed è calcolato esclusivamente per Unità Strutturale (esempio: 1.270,00 oltre maggiorazioni moltiplicato per la superficie complessiva). 9 Gennaio 2013

160 Sisma Abruzzo Manuale istruzioni scheda P.E.R. L Aquila A2 INDICAZIONE PER LA INDIVIUAZIONE DI AGGREGATI, UNITA STRUTTURALI E PORZIONI DI AGGREGATO A Isolato L isolato (termine urbanistico), punto di partenza del percorso, è delimitato da strade, spazi urbani pubblici e/o privati comunque percorribili e può avere dimensioni rilevanti ovvero essere costituito da un edificio singolo. Gli isolati, nella maggior parte dei casi sono individuabili con uno o più codici identificativi attribuiti dal Dipartimento della Protezione Civile e riportati sulla Carta Tecnica Regionale. Fig A3.1 - Esempio di individuazione di isolato su base catastale Fig A3.2 - Esempio di individuazione Isolato su CTR B Aggregato Secondo le Linee guida per il rilievo, l analisi ed il progetto di interventi di riparazione e rafforzamento/miglioramento di edifici in aggregato della ricostruzione in Abruzzo per aggregato strutturale può intendersi un insieme di edifici (unità edilizio-strutturali) non omogenee, interconnessi tra di loro con un collegamento più o meno strutturalmente efficace determinato dalla loro storia evolutiva che possono interagire sotto un azione sismica o dinamica in genere. Nel caso dei centri storici l aggregato, ove non siano presenti giunti, quali ad esempio rue o altre disconnessioni tra i diversi edifici, coincide con il termine (urbanistico) di isolato, la cui soluzione di continuità dal resto del tessuto urbano è costituito dalla presenza di strade e piazze. La presenza di elementi quali archi o volte di contrasto posti a collegamento tra aggregati contigui, non inficia la possibilità di perimetrazione ed individuazione degli aggregati, laddove tali elementi siano limitati in numero ed estensione e non alterino in modo significativo il comportamento strutturale d assieme. Il loro eventuale può essere tuttavia messo in conto mediante modellazioni analitiche, attraverso l inserimento di azioni concentrate o vincoli. In tali casi è inoltre importante effettuare studi di dettaglio delle porzioni di aggregato interessate da tali vincoli, al fine di ben evidenziare eventuali effetti locali che potrebbero non incidere sul comportamento globale dell aggregato. L aggregato può coincidere anche con un edificio singolo Al fine di individuare univocamente un aggregato edilizio è pertanto necessario indicare quali siano gli spazi (strade, piazze, corti interne, giunti di separazione) che lo rendono strutturalmente indipendente dagli edifici nelle immediate vicinanze. 10 Gennaio 2013

161 Sisma Abruzzo Manuale istruzioni scheda P.E.R. L Aquila A tal proposito si evidenzia che ai sensi dell art. 7 c.3 della OPCM 3820 si considera rilevante un aggregato avente superficie in pianta di 1000 mq e che lo si potrà suddividere in porzioni aventi superficie in pianta comunque superiore a 300 mq. Individuazione e rappresentazione degli aggregati Nelle linee generali l identificazione avviene attraverso quattro parametri fondamentali: numero di aggregato assegnato dal Comune, denominazione del bene, toponomastica (incluse le coordinate geografiche), dati catastali. Devono essere specificati inoltre i riferimenti di tutti i proprietari e le attuali destinazioni d uso. A ciò si deve aggiungere almeno uno stralcio planimetrico (catastale o altro) della zona in oggetto in cui si evinca una chiara perimetrazione dell aggregato in questione. Eventuale ulteriore cartografia disponibile a corredo della documentazione sopra menzionata (ad esempio carte dei vincoli: artistici, ambientali) si rende necessaria al fine di evidenziare la presenza di edifici oggetto di vincolo. L individuazione cartografica preliminare dell aggregato è possibile con gli ID (identificativi) attribuiti dal Dipartimento della Protezione Civile riportati sulla Carta Tecnica Regionale. L individuazione definitiva va fatta con il numero riportato sulla cartografia pubblicata dal comune di L Aquila (1a 1b planimetria identificazione degli aggregati centro storico di L Aquila e delle frazioni) che contiene l identificazione cartografica degli aggregati sulla base delle proposte presentate dai cittadini eventualmente rettificate dallo stesso comune. Nella cartografia comunale con il colore verde sono indicati gli aggregati identificati in modo compiuto, con il colore verde chiaro sono indicate le porzioni di aggregato individuate dal comune sulla base delle proposte di aggregato e con il colore grigio gli aggregati non ancora identificati in modo compiuto. Colore verde scuro : aggregato individuato in modo definitivo dal comune di L Aquila Colore grigio : aggregato non ancora individuato in modo definitivo dal comune di L Aquila Colore verde chiaro : porzioni di aggregato individuate in modo definitivo dal comune di L Aquila Fig A3.3 - Stralcio della cartografia di identificazione degli aggregati pubblicata dal comune di L Aquila 11 Gennaio 2013

Indice. Allegato tecnico... Schemi grafici Determinazione del danno strutturale degli edifici di tipo E

Indice. Allegato tecnico... Schemi grafici Determinazione del danno strutturale degli edifici di tipo E Indice 1. Premessa.... 2 2. Analisi del danno e del comportamento strutturale... 2 2.3. Descrizione del comportamento strutturale... 3 2.4. Analisi del danno.... 3 Allegato tecnico.... Schemi grafici Determinazione

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