Indice generale. 1 I caratteri dell Egitto antico Il periodo protodinastico e l Antico Regno Gli ittiti...60

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1 Indice generale MODULO 1 LA PREISTORIA E LE CIVILTÀ DEL VICINO ORIENTE Capitolo 1 Una storia prima della storia La Terra, la vita e gli ominidi La comparsa e l evoluzione del genere Homo La rivoluzione neolitica e l invenzione dell agricoltura Le grandi invenzioni del Neolitico e la nascita della metallurgia...14 Per sintetizzare e ricordare...16 Per verificare...17 Documenti: Uno sguardo all opera di Darwin Cultura e vita quotidiana: Il villaggio neolitico di Çatal Hüyük Capitolo 3 L Egitto I caratteri dell Egitto antico...40 LE FONTI Il periodo protodinastico e l Antico Regno...42 LE VOCI DELLA STORIA La mummificazione secondo Erodoto Dal Primo al Secondo periodo intermedio; il Medio Regno...44 LE VOCI DELLA STORIA La letteratura dell antico Egitto...45 LE VOCI DELLA STORIA La cacciata degli hyksos Il Nuovo Regno La società egizia...49 LE VOCI DELLA STORIA La satira dei mestieri...52 Per sintetizzare e ricordare...55 Per verificare...56 STORIA E CITTADINANZA Lo stato teocratico...57 Documenti: Il mito di Horo e Seth Cultura e vita quotidiana: Gli Insegnamenti Capitolo 2 La Mesopotamia e le prime civiltà del Vicino Oriente antico La Mesopotamia, la terra fra i due fiumi...20 LE FONTI I sumeri e la nascita della civiltà urbana La fine del dominio sumero: gli accadi Città e imperi della Mesopotamia: dai babilonesi agli assiri...29 LE VOCI DELLA STORIA Il mito di Gilgamesh...33 Per sintetizzare e ricordare...34 Per verificare...35 STORIA E CITTADINANZA Lo Stato...37 Documenti: Il Codice di Hammurabi Documenti: La Genesi e il Diluvio nei miti mesopotamici Cultura e vita quotidiana: Vita quotidiana in Mesopotamia Capitolo 4 La crisi dei grandi imperi. Ittiti, ebrei, fenici Gli ittiti...60 LE FONTI Dall impero ittita allo scontro con l Egitto a Qadesh I popoli del mare e il crollo dei grandi Stati...65 LE VOCI DELLA STORIA La sconfitta degli invasori Gli ebrei...68 LE FONTI I fenici...73 LE VOCI DELLA STORIA Ebrei e fenici...76 Per sintetizzare e ricordare...77 Per verificare...78 STORIA E CITTADINANZA Il monoteismo...79 Documenti: La battaglia di Qadesh Documenti: La Bibbia e i filistei Cultura e vita quotidiana: La navigazione dei fenici VIII

2 Capitolo 5 I grandi imperi: dagli assiri ai persiani Il nuovo impero assiro...82 LE FONTI...82 LE VOCI DELLA STORIA La crudeltà degli assiri La fine dell impero assiro e lo Stato neobabilonese La formazione dell impero persiano...88 LE VOCI DELLA STORIA La tolleranza religiosa: uno strumento di consenso L organizzazione dell impero persiano...91 LE VOCI DELLA STORIA Uno storico greco, Erodoto, racconta i persiani...95 Per sintetizzare e ricordare...96 Per verificare...97 STORIA E CITTADINANZA L impero...99 Capitolo 7 L invenzione della polis Crisi politica e formazione della polis LE FONTI La riforma oplitica Le città greche: tiranni e legislatori I greci fuori dalla Grecia L identità della cultura greca Per sintetizzare e ricordare Per verificare STORIA E CITTADINANZA La città greca e l invenzione della politica Documenti: La poesia di Alceo e Saffo Cultura e vita quotidiana: La religiosità greca Cultura e vita quotidiana: L arte arcaica Documenti: Storia di Semiramide Cultura e vita quotidiana: Religiosità e usi dei persiani nel racconto di Erodoto Cultura e vita quotidiana: La religione assiro-babilonese MODULO 2 LA GRECIA Capitolo 6 Il Mediterraneo: cretesi, micenei e le origini dei greci Dalla civiltà cicladica alla civiltà minoica LE FONTI La civiltà micenea Tra micenei, achei e troiani: il mondo di Omero Per sintetizzare e ricordare Per verificare Documenti: Omero e l età degli eroi Cultura e vita quotidiana: L arte cretese Capitolo 8 Sparta e Atene Sparta LE FONTI Atene Per sintetizzare e ricordare Per verificare STORIA E CITTADINANZA La famiglia e lo Stato La democrazia Documenti: I poeti di Sparta Documenti: Solone, da Plutarco e Aristotele Cultura e vita quotidiana: I riti di iniziazione spartani IX RCS Libri S.p.A. - Divisione Education, Milano

3 Indice generale Capitolo 9 Dalle guerre persiane all egemonia di Atene Oriente e Occidente: lo scontro LE FONTI La seconda guerra persiana e l orgoglio dei greci Dalla guerra contro i persiani alla guerra tra greci L età di Pericle e la politica panellenica Per sintetizzare e ricordare Per verificare Documenti: Le Termopili e Salamina descritte da Erodoto e Eschilo Documenti: Dario e Serse nei ritratti di Erodoto Cultura e vita quotidiana: L arte classica Capitolo 11 Alessandro Magno: dall impero universale ai regni ellenistici Filippo re di Macedonia LE FONTI Alessandro Magno LE VOCI DELLA STORIA Alessandro incontra gli eroi di Omero L organizzazione dell impero La formazione dei regni ellenistici L ellenismo Per sintetizzare e ricordare Per verificare Cultura e vita quotidiana: La scuola nel mondo ellenistico Cultura e vita quotidiana: L arte ellenistica Capitolo 10 La guerra del Peloponneso e la crisi della polis La guerra del Peloponneso fino alla pace di Nicia LE FONTI LE VOCI DELLA STORIA I valori della democrazia ateniese La sconfitta di Atene Atene e Sparta dopo la guerra del Peloponneso La breve egemonia tebana Per sintetizzare e ricordare Per verificare STORIA E CITTADINANZA L individuo e la legge La nascita dell alterità: il barbaro e lo straniero Documenti: Tucidide racconta Pericle Documenti: Il processo di Socrate, da Platone Cultura e vita quotidiana: Il teatro ateniese e la guerra. Euripide e Aristofane MODULO 3 ROMA E L IMPERO Capitolo 12 L Italia antica e le origini di Roma L Italia antica LE FONTI Gli etruschi I popoli italici e i celti Le origini di Roma LE FONTI Le istituzioni della città I sette re di Roma Il Mediterraneo occidentale: contatti e conflitti Per sintetizzare e ricordare Per verificare STORIA E CITTADINANZA Il codice: dalla consuetudine alla legge Documenti: Gli etruschi: una storia vista dagli altri Documenti: Tito Livio e gli eroi della Roma monarchica X

4 Capitolo 13 Roma e l Italia L organizzazione della repubblica LE FONTI Il conflitto tra patrizi e plebei Le guerre fra il V e il IV secolo a.c Una nuova fase dello scontro tra patrizi e plebei L espansione romana in Italia Per sintetizzare e ricordare Per verificare STORIA E CITTADINANZA Un nuovo concetto di cittadinanza L unità romana dell Italia Capitolo 15 Dai Gracchi a Silla La società romana e l impero LE FONTI I Gracchi: la riforma impossibile LE VOCI DELLA STORIA Il funerale aristocratico Verso la guerra civile LE VOCI DELLA STORIA La figura di Mario Per sintetizzare e ricordare Per verificare Documenti: La rivoluzione dei Gracchi, da Plutarco Documenti: I nemici di Roma: Giugurta e Mitridate, da Sallustio e Plutarco Documenti: Mario e Silla, da Plutarco Documenti: I rapporti fra patrizi e plebei Documenti: Le guerre in Italia. Le Forche caudine e Pirro Cultura e vita quotidiana: La religione a Roma Capitolo 16 Capitolo 14 Roma dall Italia all impero Cartagine e Roma: la prima guerra punica LE FONTI L espansione di Roma e la seconda guerra punica L imperialismo romano Per sintetizzare e ricordare Per verificare STORIA E CITTADINANZA La repubblica romana Classi sociali, ordini e status Documenti: Polibio e Roma Documenti: L impresa di Annibale L età di Cesare L impero in affanno LE FONTI LE VOCI DELLA STORIA La congiura di Catilina Gaio Giulio Cesare: gli anni dell ascesa La conquista della Gallia e l accordo di Lucca LE VOCI DELLA STORIA La conquista della Gallia LE VOCI DELLA STORIA La Britannia secondo Cesare Una nuova guerra civile LE VOCI DELLA STORIA Cesare e Cicerone Il potere e la morte Per sintetizzare e ricordare Per verificare STORIA E CITTADINANZA La ditattura e il consenso Documenti: Cesare e Cicerone Documenti: Cleopatra, da Plutarco e altri autori Cultura e vita quotidiana: La vita e i costumi dei galli nel racconto di Giulio Cesare XI

5 2 Capitolo La Mesopotamia e le prime civiltà del Vicino Oriente antico Lo scenario Lo spazio Modulo 1 La Preistoria e le civiltà del Vicino Oriente Tra la fine del IV e gli inizi del III millennio a.c. in Mesopotamia si svilupparono alcune novità di enorme importanza: i sumeri, profittando del regime alluvionale dei fiumi che rendeva la terra particolarmente fertile, si insediarono stabilmente nella regione, regolarono il flusso delle acque, aumentarono la produzione agricola e poterono così vivere in centri abitati più grandi. Nacque la città, con propri ordinamenti politici, un re, i sacerdoti, strutture destinate al governo, alla religione e alle abitazioni. I sumeri utilizzarono anche per la prima volta la scrittura, soprattutto nel palazzo, per scopi amministrativi. Intorno al 2350 a.c. i sumeri furono sostituiti dagli accadi, che presero il controllo della regione, ampliarono i loro territori, ma mantennero molti elementi della civiltà che li aveva preceduti, tra cui la scrittura cuneiforme, adattata alla loro lingua, che divenne prevalente in tutta l area. Altre popolazioni, gli amorrei, il cui re Hammurabi emanò un celebre codice di leggi, e i cassiti, occuparono la regione governandola da Babilonia. Aula digitale Documenti ll Codice di Hammurabi La Genesi e il Diluvio nei miti mesopotamici Cultura e vita quotidiana Vita quotidiana in Mesopotamia A N A T O L I A M o n t i T a u r o Mar Mediter raneo Tiro Ugari Sidone P A L E S T I N A M a r Ne r o Karkemish Ebla P O P O L I S E M I T I Area della civiltà sumera Impero accadico Impero babilonese degli amorrei S I R I A 18

6 Il tempo o IV millennio a.c. Neolitico: età dei metalli IV-III millennio a.c. Sorgono le città Stato dei sumeri HUR RITI 2350 a.c. Mar Cas p i o Gli accadi occupano la Mesopotamia Ninive M E A S O IR P O ri T M I te A f ra M Akkad (?) ACC DI A Babilonia Kish A M O R E I S U M I R Alt o ira piano nia no Assur A Eu Mari Regno di Hammurabi I Ti g IA SS a.c. E 1595 a.c. onca SSITI ti Za gr os R I EL I cassiti occupano Babilonia AM Lagash Uruk Ur Larsa Susa XVI-XIV secolo a.c. Regni di Assiri e Mitanni nell alta Mesopotamia Eridu Golfo Per s i co IX-VII a.c. Nuovo impero assiro clem_v1m1c02.indd 19 11/03/10 07:14

7 La Mesopotamia Eufrate LE FONTI 1 La Antica linea di costa Antico corso dei fiumi La Mesopotamia, la terra fra i due fiumi terra in mezzo ai fiumi La Mesopotamia, l estremità orientale della Mezzaluna fertile, corrispondente grosso modo all odierno Iraq, è la regione compresa tra il corso dell Eufrate, a occidente, e del Tigri, a oriente, due fiumi che nascono sui monti dell Anatolia (oggi Turchia) e sfociano nel Golfo Persico con un percorso rispettivamente di circa 2700 e 2000 chilometri. Il suo nome, di origine greca, significa proprio in mezzo ai fiumi, da mésos, in mezzo, e potamós, fiume. Oggi, nella parte finale del loro corso, il Tigri e l Eufrate si avvicinano fino a unirsi, ma all epoca erano probabilmente ancora divisi, separati solo da alcuni chilometri di pianura paludosa. La bassa Mesopotamia (la zona più a sud) è caratterizzata da vaste pianure alluvionali, formate dall amplissimo delta dei fiumi; l alta Mesopotamia (più a nord) ha invece un regime legato maggiormente alle piogge e i fiumi hanno qui un andamento più rapido. Ti gri M o n t i M E S O P O T A M I A L invenzione della scrittura cuneiforme ha prodotto migliaia di tavolette di argilla, scritte in sumero e accadico; si tratta per lo più di documenti amministrativi, ma vi sono anche dizionari, testi letterari, trattati. L archeologia è fondamentale per farci conoscere il processo di urbanizzazione, i modi di costruire, gli oggetti, e quindi, sia pure in modo non soddisfacente, la società mesopotamica. Z a g r o s Opere idrauliche e nuove tecniche agricole Fu proprio nella bassa Mesopotamia che per la prima volta emersero i radicali mutamenti economici, politici e sociali dovuti alla rivoluzione neolitica, favoriti anche dalla particolare conformazione geografica di questa regione. Il Tigri e l Eufrate hanno, infatti, un regime alluvionale regolare: una volta all anno, tra maggio e giugno, con lo scioglimento delle nevi sui monti del nord, straripano e allagano la pianura, dove lasciano uno strato di terra fertilissima, fangosa e umida, adatta alla coltivazione delle graminacee, in particolare dell orzo. Il caldo estivo che segue l alluvione, però, secca rapidamente il terreno, rendendo più difficile il ciclo delle coltivazioni. Intorno al 3000 a.c. gli abitanti della bassa Mesopotamia impararono a regolare il regime dei fiumi con un sistema di dighe, depositi e lunghi canali leggermente inclinati, che trattenevano l acqua e la facevano defluire quando serviva. In questo modo l acqua diventava disponibile anche nei periodi di secca, rendendo possibile seminare al momento giusto, irrigare i campi e produrre in quantità e con regolarità. La grande disponibilità di terra fertile e le opere di regolamentazione delle acque favorirono coltivazioni di grandi estensioni, che superavano di molto la dimensione familiare. Occorrevano, tuttavia, attrezzi e animali per rendere più efficace il lavoro dell uomo. Già alla fine del IV millennio a.c. furono introdotte importanti innovazioni tecniche: alla zappa si affiancò l aratro, tirato da buoi; la 20 Modulo 1 La Preistoria e le civiltà del Vicino Oriente

8 Lo Stendardo di Ur. Il cosiddetto stendardo di Ur è un doppio pannello di legno istoriato che probabilmente formava la cassa di uno strumento musicale e risale alla prima metà del III millennio a.c. Sulle due facce sono rappresentate da un lato scene di guerra, dall altro scene di pace. Questo prezioso reperto ci fa conoscere usi militari e usi di corte dei sumeri, uno dei primi popoli che hanno abitato la Mesopotamia. Sul lato della guerra si vedono i soldati che sfilano probabilmente ritornando dalla battaglia e i carri da guerra con le caratteristiche ruote piene. Nel lato della pace si individua in alto la scena di un banchetto allietato dalla musica di un arpa; sotto sono rappresentate altre scene di vita quotidiana. semina fu affidata a un sistema a imbuto, agganciato allo stesso aratro, che permetteva di seminare in modo regolare superfici ampie; la trebbiatura fu facilitata da una falciatrice meccanica formata da numerosi falcetti che ruotavano, fabbricati prima in argilla poi in metallo. Fu così possibile produrre in grandi quantità la pianta fondamentale, l orzo, resistente e facile da conservare. Una nuova organizzazione del lavoro Per costruire e tenere costantemente in efficienza le opere idrauliche, le dighe, i canali, le vasche, serviva una manodopera con una notevole specializzazione tecnica, dedita principalmente a quei lavori, che di conseguenza non poteva più praticare l agricoltura per il proprio sostentamento. La nuova organizzazione del lavoro stava creando una società diversa da quella del villaggio, dove ogni famiglia o piccolo gruppo si sosteneva autonomamente coltivando la terra sufficiente ai propri bisogni. La maggiore disponibilità di cibo creata dalle nuove tecniche agricole consentiva di nutrire anche chi non lavorava la terra; ciò rese necessaria una gestione amministrativa in grado di organizzare il lavoro, effettuare i pagamenti, trasportare il raccolto, immagazzinarlo e ridistribuirlo fra la popolazione; divenne quindi indispensabile la presenza di un potere centrale forte dotato dell autorità e degli strumenti per guidare la vita della comunità e per imporre le proprie decisioni. La Mesopotamia e le prime civiltà del Vicino Oriente antico Capitolo 2 Brocca da Uruk (fine del IV millennio a.c.). Il tornio, come l uso della ruota, fu una importante innovazione tecnologica di cui troviamo le tracce presso l antica civiltà sumera. 21 RCS Libri S.p.A. - Divisione Education, Milano

9 2 Le città, spesso in lotta tra loro, si diffusero rapidamente su una vasta area della bassa Mesopotamia. Eufrate Le città della Mesopotamia M E S O P O T A M I A Tigri M o n Kish I sumeri e la nascita della civiltà urbana Le città Tra gli abitanti della Mesopotamia i primi a darsi una struttura politica e amministrativa furono i sumeri, un popolo giunto probabilmente dalle montagne del Nord che parlava una lingua diversa da quelle delle altre genti della zona e il cui nome deriva da Sumer, appellativo con cui erano chiamati i loro re. I sumeri furono, infatti, il primo popolo mesopotamico a inventare le città. La possibilità di produrre su scala più ampia rispetto alla sola sussistenza e la continua necessità di manodopera li spinsero verso una forma di insediamento stabile e solido: non più capanne, ma case in mattoni crudi, costruite secondo un ordine urbanistico funzionale. Accanto alle abitazioni degli agricoltori si svilupparono insediamenti di persone che si occupavano di gestire la nuova macchina ammini strativa. Le città dei sumeri sorsero inizialmente nel sud della Mesopotamia, nella zona paludosa del delta dei fiumi. Ne conosciamo varie, tutte vicine e pressoché contemporanee tra loro. La più antica e grande fu Uruk; quindi sorsero, tra le altre, Ur, Eridu, Kish, Lagash. Erano città di dimensioni notevoli: intorno al 3000 a.c. Uruk aveva un estensione di molte decine di ettari e alcune decine di migliaia di abitanti. Ognuna di queste città aveva un proprio governo ed era indipendente dalle altre. Gli storici chiamano le città sumere città-stato, Umma Lagash Larsa proprio perché esse rappresentano la prima forma di Stato nel senso in cui lo intendiamo oggi, cioè di società organizzata secondo Ur Eridu una struttura politica articolata e complessa. t i Z Nippur Uruk a g r o s Potere religioso e potere politico Due centri di potere dominavano la complessa organizzazione istituzionale delle città, destinati ad avere un peso sempre maggiore: La città sumera e lo ziggurat Con la sua mole imponente, la ziggurat [1] dominava la città sumera. Il tempio, era costruito con gradoni che si assottigliavano verso l alto sino ad assumere la caratteristica forma a torre, che lo distingueva da ogni altra costruzione; era il luogo fi sico, monumentale, del dio della comunità. I muri erano ricoperti di fango dipinto e decorato; più tardi il fango fu sostituito da mattoni smaltati che davano colore e vivacità al paesaggio urbano. La sua struttura interna ruotava intorno a una stanza centrale, dimora del dio o sala del trono. Le camere non potevano essere grandi per la diffi coltà di costruire volte in grado di reggere soffi tti larghi e pesanti; spazi più ampi erano ottenuti costruendo numerose colonne. Le case [2] tendevano ad avere forme e dimensioni simili tra loro e si nota la mancanza di un edilizia monumentale privata. 1 Ricostruzione della città di Ur Modulo 1 La Preistoria e le civiltà del Vicino Oriente

10 il potere politico, che risiedeva nel palazzo e il potere religioso, che aveva la sua sede nel tempio. La scarsità delle fonti non ci consente, specie per quanto riguarda il periodo più antico (III millennio a.c.), di entrare nel dettaglio dei rapporti tra tempio e palazzo, ma appare chiaro come tra questi due centri del potere vi fossero alcune corrispondenze, pratiche e ideali al tempo stesso. Il palazzo era abitato dalla famiglia del re, dai funzionari e dagli schiavi. La figura centrale era il sovrano, oggetto di omaggi, doni, tributi, che a sua volta in parte ridistribuiva. Non diversamente, al centro del tempio era la divinità, cui venivano fatte offerte di cibo, doni, e versate le rendite delle terre. I sacerdoti, che erano funzionari e soprattutto sudditi del dio, come i cittadini erano sudditi del re, amministravano queste risorse e le ridistribuivano a loro volta. L immagine del re e quella del dio erano modellate l una sull altra. Il re era come il dio, e viceversa: entrambi erano il centro del potere, entrambi erano venerati e assistiti da un seguito numeroso di sottoposti, entrambi erano garanti del benessere della comunità. In tal modo potere religioso e potere politico si sostenevano a vicenda e si legittimavano. Il tempio I campi coltivati erano in grado di produrre un eccedenza di cibo di cui la città poteva disporre per il sostentamento di coloro che si dedicavano ad attività diverse da quelle agricole. I contadini dovevano però essere disposti a versare come tributo l eccedenza del raccolto. Non si trattava di un operazione indolore e occorreva, perché fosse accettata, una forte autorità centrale, capace di garantire in cambio qualcosa di altrettanto importante: l autorità religiosa, il tempio, garantiva la protezione degli dèi e la redistribuzione di quanto rimaneva disponibile dopo aver pagato i costi dell amministrazione. In questo modo, il tempio non solo offriva una garanzia ideale e pratica insieme, ma dava un fondamento spirituale al nuovo ordine sociale ed economico. Il palazzo Accanto al tempio sorgeva il palazzo del re, centro del governo politico e militare. Il suo potere si affermò come conseguenza della nascita della città, che aveva bisogno di essere difesa e di affermare la sua influenza e che per questo necessitava di un autorità centrale forte. Anche nei villaggi o nelle società tribali doveva esservi un capo villaggio, probabilmente nominato di volta in volta per guidare la caccia o una migrazione, ma è solo con la città che si afferma l esigenza di un governo stabile che eserciti il comando, legittimato da un ideologia e circondato da simboli che lo rendano unico, come, appunto, il palazzo. La città, infatti, entrava in contrasto da un lato con i popoli nomadi che si spostavano continuamente nella regione, dall altro con i villaggi dei contadini, che non sempre accettavano di essere assoggettati e resistevano alla sua pressione. Inoltre, la Mesopotamia meridionale era ricca di prodotti agricoli, ma povera di materie prime come il metallo, le pietre o il legname: la guerra e il commercio erano gli unici modi di procurarsi questi beni essenziali e anche per questa ragione la figura del re risultava indispensabile, come vedremo più avanti. Gudea, re di Lagash (circa 2100 a.c.). Dalle sue mani, simbolicamente, sgorgano le acque dei fiumi, portatrici di vita. La statuetta è in diorite, una pietra molto dura non presente in Mesopotamia, dove veniva importata per produzioni artistiche. ideologia: il termine viene usato per indicare un sistema di valori cui un gruppo o una società fa riferimento in modo prevalente o esclusivo. La nascita della scrittura L eredità più rilevante della cultura sumera è l invenzione della scrittura, una novità destinata a mutare, col tempo, il modo stesso di pensare degli uomini. STORIA E CITTADINANZA Lo Stato p. 37 La Mesopotamia e le prime civiltà del Vicino Oriente antico Capitolo 2 23

11 cuneiforme: scrittura ottenuta con stiletti che tracciano segni a forma di cuneo su tavole di argilla. Per scrivere i sumeri utilizzavano tavolette di argilla bagnate, su cui incidevano con appositi strumenti come bastoncini di canna i segni che di volta in volta la loro scrittura riuscì a elaborare. La scrittura dei sumeri fu inizialmente composta da pittogrammi, cioè da segni che erano semplici disegni per rappresentare gli oggetti. In un secondo momento, per semplificare la scrittura, i pittogrammi furono disegnati utilizzando un solo elemento grafico molto semplice a forma di cuneo. È per questa ragione che la scrittura fu chiamata cuneiforme. La stilizzazione consentì poi di passare dai pittogrammi agli ideogrammi, cioè a segni che rappresentavano azioni (ad esempio cam minare, mangiare ecc.) e potevano anche descrivere idee astratte. In una fase ancora successiva alcuni ideogrammi assunsero un valore esclusivamente fonetico in modo che la scrittura divenne un insieme di ideogrammi e di segni fonetici. La scrittura cuneiforme era una tecnica difficile e rimase un affare di pochi. I professionisti della scrittura, gli scribi, formavano quindi un gruppo ristretto di funzionari che vivevano a palazzo. La scala sociale La città sumera era organizzata secondo una vera e propria piramide sociale, al cui vertice si trovavano il re e i sacerdoti, seguiti da funzionari, artigiani e contadini. La scrittura La scrittura è nata quasi certamente per scopi amministrativi. Gli archeologi hanno infatti trovato nei loro scavi, ad esempio, dei sigilli di forma cilindrica su cui era scritto il nome del proprietario, che venivano utilizzati per sigillare recipienti e descriverne il contenuto. La pittografi a, come chiamiamo la prima forma di scrittura ancora basata su un disegno che rappresentava un oggetto, era in grado, usando qualche centinaio di segni, di nominare degli oggetti e di registrarne le quantità. Fu utilizzata per tenere il conto dei tributi in natura che venivano versati al palazzo e al tempio. Quando si avvertì l esigenza di indicare non solo gli oggetti, ma anche le azioni, si ricorse all associazione di più fi gure: ad esempio, associando a una zappa la fi gura di un uomo, si poteva indicare un contadino; se a questi si accostava un piede, si aveva un contadino nell atto di camminare. Nacquero così gli ideogrammi. Grazie agli ideogrammi si potevano esprimere anche idee astratte, slegate dagli oggetti. Il bisogno di esprimere idee e situazioni sempre nuove produsse col tempo un altra innovazione: degli ideogrammi furono utilizzati per rappresentare alcuni suoni che componevano frasi e parole. I testi divennero così un insieme di ideogrammi alcuni dei quali rappresentavano concetti mentre altri rappresentavano suoni. Questa tecnica è infi nitamente superiore a 1 2 Tavoletta proveniente da Ur, che mostra l origine della scrittura sumera: utilizzata per conteggiare i beni portati al tempio, presenta incisi dei pittogrammi [1], segni che simbolizzano oggetti, accanto ai quali si registravano le quantità (i profondi segni rotondi [2] ). quella dei pittogrammi, ma necessita di una quantità di segni tale da renderla complicata e diffi cile. Oggi questo sistema è usato, ad esempio, in Cina, dove sono di uso corrente circa 8000 ideogrammi, mentre ne conosciamo circa registrati nei dizionari moderni. Molto presto la scrittura divenne uno strumento diffuso e prezioso. Fu copiato da molti dei popoli che vennero a contatto con i sumeri e ciascuno la sviluppò in modo creativo e adatto alla sua lingua. Gli archeologi hanno rinvenuto fi no a oggi oltre mezzo milione di tavolette di argilla che ci permettono di avere un idea più completa dei sumeri e delle altre popolazioni del Vicino Oriente. La maggior parte delle tavolette rinvenute riguardano l amministrazione e contengono semplici registrazioni contabili. Abbiamo però anche una serie di testi letterari, scientifi ci, di carattere religioso, come profezie e maledizioni, racconti mitologici, lettere, trattati, dizionari, grammatiche, una quantità considerevole di testi che andava a formare archivi e biblioteche nei palazzi del re. I funzionari addetti alla scrittura, gli scribi, vivevano a palazzo e divennero incredibilmente ingegnosi: disponevano di vocabolari per tradurre da una lingua all altra, usavano accorgimenti per rendere la scrittura più veloce e si esercitavano continuamente. Alcune tecniche erano sorprendenti per la loro ingegnosità; ad esempio, abbiamo trovato dei cilindri che avevano la funzione di una moderna rotativa: venivano incisi, sull incisione veniva applicato uno strato di argilla morbida, poi venivano ruotati in modo da riprodurre il testo, di cui si potevano fare così più copie. Come le altre conoscenze fondamentali, la scrittura era un sapere che solo gruppi ristretti vicini al re e al tempio potevano possedere. Ciò non signifi ca necessariamente che la cultura trasmessa dai testi scritti fosse chiusa ed estranea a ogni elemento popolare, ma è diffi cile dire quanto i testi fi ssati nelle tavolette rifl ettessero anche la visione dei gruppi esclusi dal palazzo e dal tempio. 24 Modulo 1 La Preistoria e le civiltà del Vicino Oriente

12 I funzionari nella piramide sociale venivano suddivisi in base ai loro compiti e distinti in relazione alla loro importanza. A un livello più basso dei funzionari c erano i mercanti, gli artigiani, i pastori e i contadini. Se il tempio o il palazzo si ingrandirono via via, in conseguenza del sempre maggior peso assunto dal potere centralizzato, le case si mantennero invece uguali nel tempo e non si sviluppò un edilizia privata monumentale. Ciò riflette l organizzazione della società, nella quale gli alti funzionari, pur godendo di un certo status sociale e di condizioni economiche privilegiate, non raggiunsero mai l autonomia di una classe dirigente, in grado di esprimersi indipendentemente dal potere che serviva. I mercanti e gli artigiani Abbiamo già detto che le città sumere non disponevano di legname, pietre e metalli e si procuravano queste risorse attraverso lo scambio, una forma di commercio che il palazzo promuoveva tramite i mercanti. Costoro ricevevano merci prodotte localmente o provenienti dai bottini di guerra e andavano a scambiarle con i beni di cui il palazzo aveva bisogno. Il mercante poteva fare affari per conto suo, ma essenzialmente si muoveva in base alle esigenze del governo della città, il quale, grazie al suo prestigio e alla sua forza, garantiva per lui e gli assicurava protezione. Con l ingrandirsi dei centri urbani i nuovi ceti di funzionari, che sentivano l esigenza di esibire il loro status sociale con oggetti preziosi, ebbero un ruolo importante nell incremento della produzione di beni non indispensabili, tra cui non solo le statue e i grandi cicli di decorazioni che arricchivano tempio e palazzo, ma anche gioielli, armi di metallo e altri oggetti preziosi. Per creare questi oggetti, era necessario possedere buone competenze tecniche ed essere abili artigiani. Gli artigiani potevano lavorare nei villaggi e fabbricare utensili di uso quotidiano, oppure abitare in città e servire le esigenze del palazzo e del tempio, dove si affermò una specializzazione del lavoro che raggiunse in alcuni casi risultati straordinari, come nella glìttica, nella produzione di sigilli o nelle ricche decorazioni di pietre preziose, come i lapislazzuli. I pastori e gli agricoltori Anche l attività dei pastori seminomadi dipendeva dal centro del potere: al pastore veniva affidato un certo numero di pecore che, dopo un determinato periodo, doveva riconsegnare al palazzo o al tempio, accresciuto di un numero di unità precedentemente stabilito (ad esempio una pecora ogni quattro). I contadini, che risiedevano nelle campagne, disponevano dei loro lotti familiari, ma erano anche costretti a lavorare le terre del palazzo, del tempio o dei funzionari più ricchi, dedicando obbligatoriamente a questa attività una parte stabilita del loro tempo. Gli dèi Nonostante la relativa abbondanza di documenti, molti aspetti della religione dei sumeri restano ignoti. Le divinità e i miti sumeri costituivano una cosmogonia, ovvero una concezione dell universo che serviva a spiegarne l origine e, al tempo stesso, a offrirne una rappresentazione in cui gli dèi impersonavano fenomeni naturali, come l aria, il vento, la luce, l oscurità e tutto ciò che rientrava nell esperienza e nella conoscenza degli uomini, ma con un immagine potenziata, rafforzata. Alcune divinità erano più importanti di altre: ad esempio An, divinità del mondo superiore; Enlil, dio dell aria; Enki, dio delle acque sotterranee, che scorrevano nel mondo inferiore e circondavano le terre. La religione sumera non dava insegnamenti, non aveva norme che Statuetta votiva in terracotta, raffigurante una coppia (da Nippur, prima metà del III millennio). Statuette come queste, dagli occhi enormi, venivano offerte nei templi per ingraziarsi gli dèi. Tavolette cuneiformi da Ebla che documentano accordi commerciali con altre città. I re di Ebla furono al centro di relazioni diplomatiche e commerciali tra il Mediterraneo e la Mesopotamia. L archivio della città, scoperto da una spedizione italiana nel 1975, è straordinariamente ricco. glittica: tecnica di lavorazione e incisione delle pietre dure o preziose. cosmogonia: ipotesi e spiegazione dell origine del cosmo su base mitica, religiosa, fi losofi ca o scientifi ca (dal greco kósmos, universo, e gonía, generazione). La Mesopotamia e le prime civiltà del Vicino Oriente antico Capitolo 2 25

13 l uomo doveva osservare né regole morali di comportamento; la funzione principale degli dèi era proteggere da tutto ciò che poteva arrecare danno al singolo individuo come all intera città. Immagine lasciata sull argilla da un sigillo cilindrico inciso (fine del IV millennio a.c.). Vi è rappresentato un pastore che cura il suo gregge, probabile allegoria del rapporto del re con il suo popolo. Il simbolo al centro (simile a una M) è un monogramma che rappresenta Inanna, protettrice della città di Uruk, potente dea dell amore, della fertilità e della guerra. Divinità con caratteri simili si ritrovano in altre religioni, ad esempio presso i babilonesi, i greci e i romani. Il cosiddetto vaso di Uruk, che illustra i riti del tempio di Inanna a Uruk. calcolo sessagesimale: sistema di numerazione su base sessanta (normalmente si usa la base 10); oggi si usa per la misura del tempo (ore e minuti) e degli angoli. Mondo divino e mondo terreno Le divinità dei sumeri avevano una forte connotazione antropomorfa, presentavano, cioè, caratteristiche fisiche e morali simili a quelle degli uomini. I rapporti tra divinità rispecchiavano l organizzazione politica e familiare: il dio principale corrispondeva al padre, al capo della comunità, onorato e circondato dalle altre divinità. Esistevano anche divinità delle steppe, delle montagne, dei fiumi, degli animali, e dèi diversi per ogni singola attività, come la lavorazione del legno o del metallo: ognuno di loro aveva un ruolo, un compito specifico, ma di molti conosciamo soltanto il nome. Il mondo terreno plasmava il mondo divino a sua immagine: più la società diveniva complessa e si divideva per compiti, funzioni, gerarchie, più il mondo divino rifletteva questa realtà, modificandosi. Inoltre nelle gerarchie divine si rifletteva la competizione fra i centri urbani: ogni città, ogni santuario, aveva una sua divinità e cercava di affermarne la supremazia sulle altre, così come ogni re voleva affermare il suo potere sugli altri sovrani. Magia, astrologia, matematica e medicina Nel mondo sumero compaiono per la prima volta quelle che noi oggi consideriamo scienze, come l astronomia, la matematica o la medicina, ma la loro nascita è strettamente collegata alle concezioni magiche di questo popolo. Alla convinzione di uno stretto rapporto tra eventi celesti ed eventi terreni è legata la nascita dell astronomia, l osservazione degli astri, dei loro cicli, delle loro regolarità. Dallo studio degli astri traeva origine anche la matematica, basata su un sistema di calcolo sessagesimale e utilizzata, oltre che per fare i conti, come base del computo dell anno, che veniva calcolato in 360 giorni. La medicina era fondata, principalmente, su pratiche di esorcismo volte a scacciare la malattia come se fosse un demone maligno: il medico è raffigurato con abiti simili a quelli con cui successivamente sono stati raffigurati gli stregoni e in molte tavolette sono state rinvenute maledizioni e profezie. La formazione della civiltà urbana rendono necessaria 26 Modulo 1 La Preistoria e le civiltà del Vicino Oriente

14 3 La fine del dominio sumero: gli accadi La rivalità fra città sumere Le città-stato sumere erano perennemente in lotta fra loro per espandere i propri territori o contro altri popoli per difendersi da invasioni. La guerra, oltre a garantire la prosperità e la sopravvivenza, era importante per rafforzare il potere regio: un re vittorioso accresceva il proprio prestigio, rendeva possibile lo sfruttamento di risorse che mancavano nel suo territorio e infine acquistava il favore delle divinità dei luoghi conquistati, tanto che, spesso, la divinità protettrice della città sconfitta veniva trasferita nella città dei vincitori. Gli sforzi sostenuti dalle città per combattersi l una contro l altra finirono però per costituire un elemento di debolezza, che favorì le incursioni delle popolazioni nomadi che da tempo affluivano e si insediavano in Mesopotamia. Maschera in bronzo di Sargon I, che fu re degli accadi dal 2350 al 2300 a.c. circa e fondò il primo impero mesopotamico. lingue semitiche: alla fi ne del Settecento in Europa, ricorrendo al testo biblico, furono raggruppate sotto la denominazione di semitiche le lingue di accadi, amorrei, fenici, ebrei, arabi, yemeniti, popoli dell Etiopia. Si sono così chiamati semiti tutti i popoli di lingua semitica: da un identifi cazione basata sulla lingua si è quindi passati a denominare un gruppo di popoli, cioè a una identifi cazione etnica. Dobbiamo tuttavia ricordare che dall identità linguistica non si può passare a una defi nizione razziale: non esiste una razza semitica. impero: il governo di una singola potenza su più territori sottomessi (dal latino imperium, comando militare). Migrazioni e nuovi insediamenti Da sempre nel Vicino Oriente vi erano continue migrazioni di popoli dalle montagne dell Iran e dell Anatolia: i nuovi venuti si insediavano vicino alle città sumere. Ma la presenza dei nomadi era causa di forte instabilità e contrasti; a volte i nuovi venuti si sottomettevano all autorità della città, pagando un tributo, altre erano causa di pericolosi conflitti. Le ragioni di queste migrazioni erano più culturali che politiche: i nomadi, come tutti i pastori, avevano bisogno di spazi ampi e libertà di movimento, mentre le città, che dovevano garantire la sicurezza degli abitanti, vedevano in questi gruppi che non potevano controllare un potenziale pericolo. Intorno al 3000 a.c. un gruppo di popolazioni con caratteri e culture differenti ma accomunate dal fatto di parlare lingue semitiche cominciò a spostarsi verso il Vicino Oriente con infiltrazioni lente ma costanti, specie dalle regioni del nord e dell est. Ne facevano parte, tra gli altri, vari popoli di cui si parlerà più dettagliatamente in seguito: accadi, fenici, ebrei e amorrei [vedi cap. 4]. Queste popolazioni ebbero tutto il tempo di integrarsi nella società sumera adottandone il modo di vita, la scrittura e, in generale, la cultura. I sumeri finirono per diventare una minoranza, mentre i nuovi venuti diventavano enormemente più numerosi e vitali di loro. L invasione degli accadi Intorno al 2350 a.c. una di queste popolazioni, gli accadi, riuscì a conquistare quasi l intera Mesopotamia, ponendo fine al dominio dei sumeri. A compiere questa impresa fu il re Sargon I, il quale, dopo aver espugnato Uruk, la più potente città sumera, attuò una rapida politica di espansione, che trasformò il regno accadico nel primo impero della lunga storia mesopotamica. Con Sargon appare per la prima volta l idea di impero universale, espresso nell immagine dei quattro angoli della terra, che indicava il mondo intero, con la Mesopotamia simile a un isola posta al suo centro. Il suo impero, oltre a estendersi sulla Mesopotamia, comprendeva anche una parte della Siria e l Elam, un nuovo Stato a est consolidatosi nel corso del III millennio, di cui Susa era la città principale. Gli accadi conquistarono anche Mari ed Ebla, i La Mesopotamia e le prime civiltà del Vicino Oriente antico Capitolo 2 27

15 L impero degli accadi A N A T O L SINAI I A Mar Mediterraneo Sidone Tiro Impero accadico (Sargon I) Khattusha PALESTINA Mar Rosso Ugarit Karkemish Ebla Biblo SIRIA Popol i MESO PO TAMIA Mari Eufrate s emi ti AS SIR IA Amorrei Assur Ninive Tigri Accadi Gu tei E L AM Golfo Persico nomade, i gutei, invase la Mesopotamia dal nord. Lu llu biti Akkad (?) Kish Susa Nippur Umma Uruk Lagash Larsa Ur Mar Caspio due centri a ovest dell Eufrate più importanti e prosperi del tempo. La città di Akkad, capitale del nuovo regno, non è ancora stata localizzata, ma è probabile che sorgesse nell area dell odierna Baghdad. Il dominio accadico fu caratterizzato da un potere accentrato di origine militare, accompagnato dall esaltazione della figura del re, che deteneva un potere assoluto. In questo periodo il palazzo assunse definitivamente una posizione autonoma e preminente rispetto al tempio. L impero accadico durò circa due secoli e crollò quando, intorno al 2100 a.c., un nuovo popolo Stele di Naram-Sin, nipote di Sargon e re degli accadi ( a.c.), rappresentato come un dio mentre ottiene la vittoria sui lullubiti, popolazione dei monti Zagros. Sotto Naram-Sin l impero accadico raggiunse la massima estensione. Un crogiuolo di civiltà La fine della potenza politica dei sumeri creò una condizione assai particolare per i successivi duemila anni. Gli accadi (e successivamente i babilonesi) adottarono i caratteri cuneiformi e li usarono per scrivere le loro lingue, che erano semitiche. I loro scribi copiarono incessantemente i testi sumeri, mantenendoli spesso nella lingua originale; in tal modo il sumero sopravvisse e tramandò il patrimonio culturale di questo popolo, come i miti, i racconti, le forme della registrazione contabile, i modelli letterari, tanto che è difficile distinguere ciò che è sumero da ciò che è accadico o babilonese. Ad esempio, il racconto di Gilgamesh (vedi p. 33), il più famoso eroe dei miti mesopotamici, compare in una forma semplificata nelle tavolette dei sumeri e in forma molto più elaborata nella letteratura babilonese, in accadico, da cui fu tradotta in altre lingue, come la hurrita. La Mesopotamia divenne, per circa tremila anni, un vero e proprio crogiolo di civiltà, nel quale le origini sumere rappresentavano la tradizione: un elemento di conservazione assai radicato, che si evolveva per i nuovi apporti, ma manteneva sempre il legame con il passato. Intanto il modello di civiltà urbana introdotto dai sumeri, proprio per le sue straordinarie novità, si diffuse in vaste zone del Vicino Oriente, dove sorsero centri che adottarono i caratteri fondamentali delle prime città della bassa Mesopotamia. Le più importanti furono Mari, sulla riva destra dell Eufrate, nella odierna Siria e, sempre in Siria, la città di Ebla, che ha conservato un ricchissimo archivio di documenti redatti in scrittura cuneiforme. Ebla dimostra inoltre come le città non fossero più solo legate ai fiumi, che ne avevano favorito la nascita, ma potessero ormai affermarsi anche altrove grazie allo sviluppo dei commerci e a un agricoltura capace di sfruttare le piogge. Altre città sorsero nella Mesopotamia centrale e nella valle dell Indo, un espansione che evidenzia le grandi potenzialità del nuovo modo di vita, capace di diffondersi e svilupparsi adattandosi alle situazioni più diverse. 28 Modulo 1 La Preistoria e le civiltà del Vicino Oriente

16 4 Città e imperi della Mesopotamia: dai babilonesi agli assiri Gli amorrei Gli amorrei erano un popolo semita, seminomade, proveniente dalla Siria. Organizzati in tribù si spostavano lentamente, utilizzando soprattutto gli asini, e si accampavano nella brutta stagione. I primi gruppi di amorrei, insediatisi nel corso di un lungo arco di tempo in Mesopotamia, si integrarono prima ai sumeri e in seguito agli accadi, che si erano indeboliti a seguito della presenza di altri popoli, ancora nomadi, che minacciavano con azioni violente le loro città. Troviamo re amorrei intorno al 2000 a.c. in alcune città della Mesopotamia settentrionale e della bassa Mesopotamia, dove crearono effimere egemonie, come a Babilonia, allora una piccola città ma destinata nel tempo a creare un impero. L ascesa di Babilonia La città di Babilonia era situata a nord dei più importanti centri urbani sumeri, sulle sponde del fiume Eufrate. Non conosciamo molto dei primi secoli della sua storia, ma sappiamo che venne coinvolta nelle continue lotte tra le città mesopotamiche, senza però riuscire a conquistare una propria egemonia. La situazione cambiò quando al trono di Babilonia salì l amorreo Hammurabi, erede di un regno che comprendeva varie città della bassa Mesopotamia, confinava a sud con le città di Larsa e Uruk, indipendenti e forti, mentre a nord aveva un limite nel potente vicino Mari. Il sovrano, attraverso una serie di vittorie, conquistò tutta la bassa Mesopotamia, occupò e distrusse Mari nel 1759 a.c., infine si spinse fino all alto Tigri, controllando così anche la regione chiamata Assiria. La città di Mari Mari fu uno dei centri più ricchi e importanti della regione del medio Eufrate, punto di incontro per tutto il III millennio a.c. tra Siria e Mesopotamia. I suoi scavi archeologici e i suoi archivi sono di fondamentale importanza, sia per lo studio delle città durante le dinastie amorree della prima metà del II millennio sia per le informazioni che si possono ricavare sulle attività del re di Babilonia Hammurabi e sulle vicende politiche e militari di 50 anni cruciali per tutta l area mediorientale. Il palazzo del re della città di Mari, situato sulle rive dell Eufrate, è un complesso imponente, che documenta lo stile di vita di una grande corte e la sua concezione e organizzazione del potere. All interno del palazzo, troviamo la sala del trono, una grande corte con pitture murali dove il re svolgeva le sue funzioni; quindi gli appartamenti privati del re, i magazzini, gli alloggi delle donne, quelli dei funzionari e gli archivi. Scena con il sacrificio di un toro, ricostruzione di un affresco dal palazzo reale di Mari (XVII sec. a.c.). La figura molto più grande che si intravede sulla destra è quella del re. La Mesopotamia e le prime civiltà del Vicino Oriente antico Capitolo 2 29

17 Il Regno di Hammurabi Hu Babilonia r r i t i Eufrate Regno Hammurabi Mari pantheon: l insieme delle divinità di una religione (dal greco pan, tutto, e thèos, dio). Esagila: in babilonese, casa che leva in alto la testa. La stele di Susa contiene un bassorilievo che rappresenta Hammurabi al cospetto di Shamash, il dio del Sole e della Giustizia, nell atto di ricevere il codice: un immagine che evoca quella biblica di Mosè che riceve le tavole della legge. La rappresentazione significa che Hammurabi non si considerava un dio, ma il suo rappresentante, e come tale governava. Il regno di Hammurabi ( a.c.) Hammurabi creò un regno unitario: per la prima volta dopo Sargon i territori di tutta la Mesopotamia furono retti da un unico sovrano. Egli Ninive governò direttamente le regioni conquistate, Assur impartendo direttive specifiche sul miglioramento della rete idrica, sulle colture principali (cereali e datteri), sulla produzione di lana e tessuti. Babilonia, la capitale del regno, ricca e Akkad(?) abbellita da grandi edifici pubblici, divenne un centro di attrazione economico, politico e culturale, destinato a rimanere tale anche dopo la Kish Babilonia Nippur rapida decadenza dell impero di Hammurabi. Umma Lagash La sequenza di successi del re babilonese è Uruk Larsa Ur testimoniata dai documenti commemorativi Eridu ufficiali. Si tratta di rappresentazioni e testi prodotti in massima parte dall ambiente del palazzo reale, che, visto il loro carattere celebrativo, non possono far altro che esaltare la figura del sovrano, nascondendo ogni sfumatura negativa e ogni fallimento. Pur considerando la parzialità delle fonti a nostra disposizione, resta comunque il fatto che il lungo regno di Hammurabi, dal 1792 al 1750 a.c., fu segnato da una serie di iniziative politiche e amministrative di grande rilievo, tra le quali spicca l emanazione del codice di Hammurabi, la più importante raccolta di leggi di tutta la storia del Vicino Oriente antico. A questo eccezionale testo Hammurabi deve la sua straordinaria importanza nella storia mesopotamica. Benché sia difficile stabilire quanto il codice venisse applicato nella pratica quotidiana del governo, il suo valore politico e ideologico dovette essere grandissimo; emanato direttamente dal re esso rendeva pubblica la sua volontà e la sua visione della società. A s AS S IR IA Tigri M E S O P O TAM I A s i r i Ca s s i ti EL AM Il dio Marduk Sotto il regno di Hammurabi apparve, per la prima volta in posizione di rilievo, il dio Marduk, in origine una divinità secondaria del pantheon mesopotamico. Hammurabi ne fece un dio importante, il creatore dell universo, e gli dedicò il tempio dell Esagila, il più grande della città. Il codice di Hammurabi Il codice di Hammurabi non è né l unico, né il primo esempio di norme dettate da sovrani, tuttavia è quello più ampio e articolato. Nella sua complessità e nel disegno certamente ambizioso di indicare la giustizia e l equità ai suoi funzionari, prima che ai sudditi, sembra delinearsi il progetto politico del re Hammurabi, che vi espone la sua visione del governo. Il tono aulico, soprattutto nel prologo e nella conclusione che presentano il motivo del re giusto e buono, sollecito padre dei suoi sudditi ha fatto pensare a un manifesto ideologico piuttosto che a un documento giuridico in senso stretto. Probabilmente, il codice era l una e l altra cosa. Vediamo alcune delle norme contenute. «Se un militare, fatto prigioniero durante una spedizione del re, è riscattato e rimandato in patria da un commerciante, deve rimborsare, se ne ha i mezzi, la somma del riscatto. Se non gli è possibile, il tempio del dio della sua città rimborsi per lui, e se nemmeno il tempio possiede la somma necessaria, provvederà il palazzo. Le sue terre e la sua casa non devono servire per il riscatto.» «Se un uomo ha contratto un debito e non può pagare il creditore per mancanza di raccolto dovuta a inondazione o siccità, non sia vincolato dal contratto e non paghi interessi per quell anno.» «Moglie e fi glio venduti o dati a servizio a causa di un debito devono essere liberati dopo tre anni di servitù.» «Se durante un intervento chirurgico un uomo muore o perde un occhio, il chirurgo sia condannato al taglio della mano.» 30 Modulo 1 La Preistoria e le civiltà del Vicino Oriente

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