La PAC dopo il 2014: il nuovo sistema dei pagamenti diretti e la componente greening
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1 La PAC dopo il 2014: il nuovo sistema dei pagamenti diretti e la componente greening Patrizia Borsotto Agripiemonteform, 28 ottobre 2014
2 Scaletta Il nuovo sistema dei pagamenti diretti Lo spachettamento Il greening Diversificazione Mantenimento prati permanenti Aree di interesse ecologico (EFA) le pratiche equivalenti Aziende e superfici in Piemonte Effetti sul reddito Considerazioni e cnclusioni
3 I pagamenti diretti Regolamento CE 1307/2013 assegna all Italia un plafond di circa 27 miliardi (26,666 miliardi di ) a prezzi correnti Totale 3.953, , , , , , , ,4 Il Reg. 1307/2013 (art. 22, par. 2) prevede la possibilità di aumentare il massimale del 3% annuo. L Italia ha previsto l aumento del massimale del 3% per l assegnazione dei titoli. Comunque i pagamenti non possono superare il massimale previsto dal Reg. 1307/2013; se è necessario, i pagamenti sono ridotti proporzionalmente.
4 I pagamenti diretti Pagamenti diretti: Disaccoppiamento Regionalizzazione Spacchettamento Condizionalità ambientale Greening Tutti i pagamenti diretti sono confluiti in un pagamento unico aziendale: 1. sia i pagamenti diretti accoppiati; 2. sia il sostegno ai prezzi dei vari settori. L impresa agricola riceve un sostegno totalmente disaccoppiato. Aiuto accoppiato: limitato ad un sostegno selettivo e teso a compensare specifici comportamenti virtuosi degli agricoltori.
5 Spacchettamento Tipologia Massimale Italia* Pagamenti obbligatori per gli stati membri Pagamento di base 70% 58% Greening 30% 30% Giovani agricoltori 2% 1% Pagamenti facoltativi per gli stati membri Pagamento ridistributivo per i primi ettari 30% Non attivato Pagamento per le zone con vincoli 5% Non attivato naturali Pagamento accoppiato 15% 11% Regime per i piccoli agricoltori 10% *31 luglio 2014 ( )
6 Spacchettamento Da quando si applica: gennaio 2015 Tutti i pagamenti sono soggetti alla condizionalità Tutti gli agricoltori avranno accesso al sistema di consulenza aziendale Frascarelli (2013)
7 Pagamento ecologico - Greening Dalla relazione che precede la proposta di regolamento: «È necessario che l'agricoltura e le zone rurali si adoperino con impegno ancora maggiore per conseguire le mete ambiziose a livello di clima, energia e strategia per la biodiversità, contemplate dall'agenda Europa La gestione del territorio è affidata principalmente agli agricoltori e ai silvicoltori: per questo sarà necessario concedere loro un sostegno per incitarli ad adottare e a conservare sistemi e pratiche di coltivazione particolarmente indicati per conseguire obiettivi ambientali e climatici, che costituiscono un tipo di servizio pubblico di cui i prezzi di mercato non tengono affatto conto» E il concetto della produzione di beni pubblici.
8 Pagamento ecologico - Greening «Questa riforma accelera il processo volto a inglobare nella PAC gli aspetti ambientali, introducendo una forte componente di inverdimento nel primo pilastro affinché tutti gli agricoltori dell'unione europea che ricevono il sostegno vadano oltre gli obblighi di condizionalità e svolgano quotidianamente un'azione benefica per il clima e per l'ambiente» «D'ora in poi il 30% dei pagamenti diretti sarà collegato all'inverdimento, il che garantirà che tutte le aziende svolgano un'azione benefica per il clima e l'ambiente» Inizialmente sembrava che il greening fosse obbligatorio per gli stati ma facoltativo per gli agricoltori, con premi per interventi ambientali semplici, generalizzati, non contrattuali e annuali
9 Greening Riferimento normativo: articoli del Reg.1307/2013 Remunerazione per la produzione di beni pubblici, in linea con gli obiettivi della Strategia europa 2020 per la crescita intelligente, sostenibile e inclusiva. Uno degli obiettivi perseguiti dalla nuova PAC è il miglioramento delle prestazioni ambientali attraverso una componente obbligatoria di inverdimento (greening).dei pagamenti diretti a sostegno di pratiche agricole benefiche per il clima e l ambiente. Questa tipologia di pagamento ha acceso il dibattito della PAC, con una proposta che da essere molto rigida e vincolistica è diventata molto più morbida (Commissione europea) e gestibile (Parlamento europeo e Consiglio). Rappresenta un importante componente della PAC, con importanti risvolti sia di carattere economico che ambientali, con cui gli agricoltori dovranno imparare a convivere dal 1 gennaio 2015.
10 Greening Riferimento normativo: articoli del Reg.1307/2013 Da quando si applica: gennaio 2015; Dotazione finanziaria annuale: 30 % del massimale nazionale; Quantificazione del greening: Greening individuale calcolato come percentuale del pagamento di base; Erogato sugli ettari ammissibili abbinati ai titoli Pac per il pagamento di base; Riduzione dei pagamenti e sanzioni amministrative in caso di mancato rispetto del greening
11 Vanni, 2014 Greening
12 Greening: sanzioni Anni Sanzioni perdita del pagamento greening 2017 perdita del pagamento greening, più una riduzione degli altri pagamenti pari al 20% del pagamento greening Dal 2018 perdita del pagamento greening, più una riduzione degli altri pagamenti pari al 25% del pagamento greening
13 Greening: impegni Gli agricoltori che hanno diritto al pagamento di base sono tenuti a rispettare su tutti gli ettari ammissibili i seguenti impegni ambientali, fissati per tutte l Ue: A. le pratiche agricole benefiche per il clima e l ambiente 1. Diversificazione colturale 2. Mantenimento prati permanenti 3. Aree di interesse ecologico (EFA) B. le pratiche equivalenti Gli agricoltori biologici hanno diritto automaticamente al pagamento ecologico sulle superfici a produzione biologica.
14 Greening: impegni Diversificazione colturale Mantenimento prati permanenti Aree di interesse ecologico (EFA)
15 Diversificazione colturale Ettari di seminativi dell azienda agricola Fino a 10 ettari Da 10 a 30 ettari Oltre 30 ettari Obbligo greening previsto Nessuna diversificazione colturale obbligatoria Minimo 2 colture, di cui la principale deve occupare meno del 75% dell area a seminativo Minimo 3 colture di cui le due principali devono occupare massimo il 95% dell area a seminativo
16 Diversificazione colturale Sono escluse dall obbligo di diversificazione, le aziende in cui: le superfici interamente investite a colture sommerse per una parte significativa dell anno (riso); i seminativi investiti per più del 75% a foraggio e/o a maggese, a condizione che i seminativi non coperti da questi usi non superino i 30 ettari; le superfici agricole investite per più del 75% a prato permanente, foraggio, a colture sommerse per una parte significativa dell anno (riso), a condizione che i seminativi non coperti da questi usi non superino i 30 ettari; i seminativi interamente coltivati nell anno precedente con una coltura diversa, se tali seminativi non sono stati dichiarati per più del 50% nella stessa domanda di aiuti nell anno precedente
17 Diversificazione colturale Le aziende con superfici a foraggio o maggese per oltre il 75% a seminativi non applicano i limiti massimi; in altre parole un azienda con il 100% di superfici a foraggio o maggese rispetta il greening; se non è il 100%, sui seminativi rimanenti, la coltura principale non occupa più del 75% di tali seminativi.
18 Diversificazione colturale Per coltura si intende: una coltura è diversa se appartiene ad un genere diverso nella classificazione botanica delle colture; es. grano duro e grano tenero non sono diversi (genere Triticum); es. grano (genere Triticum) e orzo (genere Hordeum) sono diversi. una coltura appartenente alla specie brassicacee, solanacee e cucurbitacee; maggese; erba e piante da foraggio. La coltura invernale e la coltura primaverile sono considerate distinte anche se appartengono allo stesso genere.
19 Mantenimento del prato permanente Obbligo greening previsto Divieto assoluto di estirpazione dei prati permanenti nelle zone sensibili individuate dalla direttiva habitat e direttiva uccelli (esempio aree Natura 2000 *). Divieto assoluto di estirpazione nelle altre zone sensibili individuate dagli Stati membri, nelle quali è necessario assicurare la protezione dei prati permanenti di valore ambientale. Per tutti gli altri prati permanenti lo Stato membro fa in modo che non si verifichi una riduzione superiore al 5% rispetto ad una proporzione di riferimento calcolata nel In caso di riduzione superiore, lo Stato membro impone l obbligo di ricostituzione del prato permanente. (*)
20 Mantenimento del prato permanente Gli SM designano i prati permanenti ecologicamente sensibili. Gli agricoltori non possono convertire o arare tali prati permanenti. Gli Stati membri assicurano che la proporzione della superficie a prato permanente in relazione alla superficie agricola totale non diminuisce di oltre il 5%. gli SM assicurano il mantenimento di una certa proporzione delle superfici a prato permanente in base alla superficie di riferimento al Qualora un SM accerti che il rapporto è diminuito di oltre il 5%, deve prevedere obblighi per i singoli agricoltori di convertire terreni a prato permanente.
21 Mantenimento del prato permanente In Italia: l obbligo di mantenere la proporzione di prato permanente è a livello nazionale; divieto di convertire o arare i prati permanenti in zone Natura 2000; per le altre zone, gli agricoltori non possono convertire i prati permanenti senza essere preventivamente autorizzati da Agea, che rilascia l autorizzazione entro 30 giorni.
22 Le aree di interesse ecologico (EFA) Dimensioni aziendali Per le aziende agricole con oltre 15 ettari di seminativi, per le annate dal 2015 al 2017 Per le aziende agricole con oltre 15 ettari di seminativi, per le annate dal 2018 Obbligo greening previsto Le aree di interesse ecologico devono occupare il 5% della superficie a seminativo aziendale Le aree di interesse ecologico devono occupare il 7% della superficie a seminativo aziendale. È però necessaria una preventiva relazione della Commissione Ue
23 Le aree di interesse ecologico (EFA) Terreni lasciati a riposo Terrazze Tipologia di superficie potenzialmente considerate come EFA * Elementi caratteristici del paesaggio (Siepi/fasce alberate; Alberi isolati; Alberi in filari; Gruppi di alberi/boschetti nel campo; Margini dei campi; Fossati; Muretti di pietra tradizionali; Altri elementi caratteristici adiacenti ai seminativi dell'azienda). Fasce tampone Ettari agroforestali che ricevono o hanno ricevuto un sostegno dai PSR Fasce di ettari ammissibili lungo le zone periferiche delle foreste Superfici con bosco ceduo a rotazione rapida senza utilizzo di mezzi tecnici Superfici oggetto di imboschimento ai sensi dei PSR Superfici con colture azotofissatrici (coefficiente di conversione 26 pari a 0,7) Superfici con colture intercalari o manto vegetale (sovescio coefficiente di conversione 0,3) non applicato in Italia * Regolamento Ue 1307/2013 (articolo 46, par. 2)
24 Le aree di interesse ecologico (EFA) Si applicano solo alle superfici a seminativo; non si applica alle colture permanenti e ai prati e pascoli permanenti. Questa è una grande novità del negoziato perché esclude dall obbligo le colture permanenti (vigneti, oliveti, frutteti, ecc.). Deroga a tale regola è prevista per gli elementi caratteristici del paesaggio e per le fasce tampone che sono Efa anche se adiacenti al seminativo. Ad esempio: un seminativo con adiacente una siepe che rientra tra gli elementi caratteristici del paesaggio perché di larghezza inferiore a 10 metri, può essere considerata Efa; l adiacenza si deve avere sul lato lungo della siepe, in caso contrario non si può considerare adiacente, e non vi devono essere interruzioni tra i due elementi.
25 Le aree di interesse ecologico (EFA) Sono escluse dall obbligo delle EFA, le aziende in cui: i seminativi investiti per più del 75% a foraggio e/o a maggese o investiti a colture leguminose, a condizione che i seminativi non coperti da questi usi non superino i 30 ettari; le superfici agricole investite per più del 75% a prato permanente, foraggio, a colture sommerse per una parte significativa dell anno (riso), a condizione che i seminativi non coperti da questi usi non superino i 30 ettari; Gli SM possono decidere di applicare fino al 50% dei punti percentuali delle EFA a livello regionale al fine di ottenere aree di interesse ecologico adiacenti (in Italia, a livello nazionale). Gli SM possono decidere di consentire agli agricoltori le cui aziende si trovano nelle immediate vicinanze di ottemperare all'obbligo delle EFA in base alla realizzazione collettiva, purché le EFA interessate siano adiacenti (non utilizzata dall Italia).
26 EFA: fattori di conversione e di ponderazione Al fine di favorire una semplificazione e per tenere conto delle diverse caratteristiche delle Efa (sia in termini di unità di misura, sia in termini di valore ecologico) è prevista l applicazione di: coefficienti di conversione: utilizzati per trasformare la misurazione delle Efa in ettari; coefficienti di ponderazione: utilizzati per la trasformazione del valore ecologico in ettari. Regolamento delegato 1001/2014 della Commissione del 18 luglio ( 09)
27 EFA: fattori di conversione e di ponderazione Elementi caratteristici U.M. Fattore diconversione Fattore di ponderazione Efa (se si applicano entrambi i fattori) Terreni lasciati a riposo (per m²) m² n.p. 1 1 Terrazze m² Elementi caratteristici del paesaggio: a) Siepi/fasce alberate ml b) alberi isolati v.a. 20 1,5 30 c) alberi in filari ml d) gruppi di alberi/ boschetti m² n.p. 1,5 1,5 e) bordi dei campi ml 6 1,5 9 f) stagni ml n.p. 1,5 1,5 g) fossati ml h) muretti di pietra tradizionali ml i) altri elementi caratteristici adiacenti ai seminativi m² n.p. 1 1 Fasce tampone ml 6 1,5 9 Ettari agroforestali m² n.p. 1 1 Fasce di ettari ammissibili lungo i bordi forestali - senza produzione ml 6 1,2 7,2 -con produzione ml 6 0,3 1,8 Superficie con bosco ceduo a rotazione rapida m² n.p. 0,3 0,3 Superficie oggetto di imboschimento m² n.p. 1 1 Superficie con colture intercalari o manto vegetale m² n.p. 0,3 0,3 Superficie con colture azotofissatrici m² n.p. 0,7 0,7
28 EFA: fattori di conversione e di ponderazione EFA Elementi caratteristici rilevata F. conv. EFA EFA EFA (m²) (entrambi) Colture azotofissatrici (m²) n.p. 0,7 0, Fascia tampone (ml) Fossati (ml) Alberi isolati (unità) , TOTALE ,65 ha
29 EFA: Elenco delle specie azotofissatrici arachide (Arachis hypogaea L.) lenticchia (Lens culinaris Medik.) cece (Cicer arietinum L.) liquirizia (Glycyrrhiza glabra L.,) lupinella (Onobrychis viciifolia cicerchia (Lathyrus sativus L.) Scop.) erba medica e luppolina (Medicago sp) lupino (Lupinus sp.) fagiolo (Phaseolus vulgaris L.) moco (Lathyrus cicera L.) fagiolo dall occhio (Vigna L.) pisello (Pisum sativum L.) fagiolo d'egitto (Dolichos lablab L.) sulla (Hedysarum coronarium L.) fagiolo di Lima (Phaseolus lunatus L.) trifogli (Trifolium sp.) fava, favino e favetta (Vicia faba L.) soia (Glycine max L.) fieno greco (Trigonella foenumgraecum L.) veccia (Vicia sativa L.) ginestrino (Lotus corniculatus L.) veccia villosa (Vicia villosa Roth)
30 Le pratiche equivalenti del greening Per evitare di penalizzare quanti già adottano sistemi di sostenibilità ambientale, l accordo prevede un sistema d "equivalenza d inverdimento in base al quale si considera che le prassi favorevoli all'ambiente già in vigore sostituiscano gli obblighi del greening. Le pratiche equivalenti del greening sono quelle che comprendono pratiche analoghe che generano un beneficio per il clima e l'ambiente di livello equivalente o superiore. L Italia ha scelto di includere tra le pratiche equivalenti ammesse tutte quelle elencate nell allegato IX Reg. 1307/2013, lasciando la possibilità alle autorità regionali competenti di aggiungere eventuali limitazioni.
31 Le pratiche equivalenti del greening Allegato IX del Reg. 1307/2013 Diversificazione colture -> Avvicendamento colture, copertura invernale del suolo, colture intercalari Mantenimento prato permanente -> Adeguato regime di taglio, mantenimento elementi caratteristici del paesaggio, sistema di pascolo estensivo Aree d interesse ecologico -> Set-aside ecologico, fasce tampone, bordi e strisce per fauna selvatica, produzione su seminativi senza input chimici, etc. Rientrano nelle pratiche equivalenti: i regimi agroambientali PSR che adottano misure equivalenti; sistemi di certificazione ambientale nazionali o regionali; per evitare il "doppio finanziamento" di queste misure, i pagamenti nell ambito dei PSR devono tener conto dei requisiti d'inverdimento di base.
32 Le pratiche equivalenti del greening Alcuni esempi di equivalenza del greening: Creazione di fasce tampone per le zone ad alto valore naturale, siti Natura 2000 o altri siti di tutela della biodiversità, anche lungo siepi e corsi d'acqua Gestione delle fasce tampone e delle delimitazioni di campi non coltivate (regime di taglio, varietà di erbe locali e/o regime di semina con varietà regionali e assenza di uso di prodotti fitosanitari, di smaltimento di letame e/o concimi minerali, di irrigazione e di impermeabilizzazione dei suoli) Gestione di bordi, strisce all'interno di campi e appezzamenti per fauna selvatica o fauna specifica (bordo erbaceo, protezione di nidi, fasce con fiori selvatici, sementi locali miste, colture non raccolte)
33 Le pratiche equivalenti del greening Alcuni esempi di equivalenza del greening: Gestione (potatura, sfrondatura, date, metodi, restauro) di elementi caratteristici del paesaggio (alberi, siepi, vegetazione ripariale arborea, muretti di pietra (terrazze), fossati, stagni) Mantenimento di suoli torbosi o umidi arabili seminati a erba (con assenza di uso di concimi e prodotti fitosanitari) Produzione su seminativi, con assenza di uso di concimi (concimi minerali e letame) e/o prodotti fitosanitari, e non irrigati, non seminati con la stessa coltura per due anni consecutivi e nello stesso posto Conversione di seminativi in prato permanente ad uso estensivo.
34 Greening: impatto sulle aziende
35 Impatto sulle aziende: diversificazione La maggior parte delle aziende agricole italiane già rispetta gli impegni del greening perché le dimensioni sono piccole (minori di 10 ha a seminativo) o perché vi si praticano prevalentemente colture permanenti e prati permanenti.
36 Diversificazione in Piemonte Aziende 100% n Superfici 100% ha 61,0% Aziende con seminativi n ,7% Aziende con seminativi n ,1% Aziende con seminativi > 10 ha n ,3% Aziende con seminativi > 10 ha n ,2% Soggette alla diversificazione n ,9% Soggette alla diversificazione n ,2% aziende con seminativi 27,7% superfici seminativi Fonte: Elaborazioni INEA su dati Istat (2010) VI censimento agricoltura
37 Impatto sulle aziende: prati permanenti Piemonte Aziende: n (42,3%) Superficie: ha (34,6%)
38 Impatto sulle aziende: EFA La maggior parte delle aziende agricole italiane già rispetta gli impegni del greening perché le dimensioni sono piccole (minori di 15 ha a seminativo).
39 EFA Piemonte Aziende 100% n Superfici 100% ha 61,0% Aziende con seminativi n ,7% Aziende con seminativi n ,1% Aziende con seminativi > 10 ha n ,2% Aziende con seminativi > 10 ha n ,3% Soggette all introduzione EFA n ,5% Soggette all introduzione EFA n ,6% aziende con seminativi 56,8% superfici seminativi Fonte: Elaborazioni INEA su dati Istat (2010) VI censimento agricoltura
40 Piemonte: una visione d insieme Montagna Collina Pianura Totale n. aziende Localizzazione aziende interessate dall introduzione delle EFA (% livello comunale) Solo diversificazione Solo EFA Diversificazione e EFA Totale % aziende Solo diversificazione 0,3 1,1 4,0 2,0 Solo EFA 0,8 3,9 14,7 7,1 Diversificazione e EFA 0,5 1,3 10,3 4,2 Totale 1,6 6,2 29,0 13,3 Fonte: Elaborazioni INEA su dati Istat (2010) VI censimento agricoltura
41 Greening: effetti sui redditi aziendali Il caso delle aziende Piemontesi specializzate mais
42 Le aziende specializzate mais Regione % sup. mais/ seminativi % aziende interessate dal greening Di cui con mais > 75% seminativi Piemonte 34,0 21,8 53,7 Lombardia 47,5 34,8 61,4 Veneto 50,3 9,5 65,5 Friuli V. G. 49,1 13,6 61,5 Italia 16,0 13,0 18,0
43 Obiettivi e metodologia Obiettivi dell analisi Quali saranno gli effetti del greening sul margine lordo delle aziende maidicole specializzate (monocoltura)? La quota assegnata ai pagamenti verdi è sufficiente per coprire i maggiori costi (o il mancato reddito) che gli agricoltori dovranno affrontare a seguito delle nuove pratiche di inverdimento previste dalla riforma della PAC? Diversificazione colture Aree d interesse ecologico Dimensione Azienda Scenario Pre-riforma Una coltura (1): mais 0% Media della SAU delle aziende interessate dal greening Scenario Post-riforma Tre colture: (1) (mais) 75%, (2) 20%, (3) 5% della SAU. Montagna: 0% SAU; Collina: 2,5% SAU; Pianura: 5% SAU. Montagna: SAU totale; Collina e Pianura: SAU -EFA Pagamenti diretti Stimati dalla banca dati Rica Stime Mipaaf-AGEA Margine Lordo ML coltura (1) RICA ML colture (1), (2) e (3) RICA
44 Effetti sui redditi /ha Piemonte Lombardia Veneto Friuli V.G. Pianura Collina Pianura Collina Pianura Collina Pianura Collina 15,7% 17,4% 11,3% 10,7% 15,1% 11,1% 16,7% 13,5% Fonte: Elaborazioni INEA su dati RICA
45 Effetti sui redditi aziende di pianura La quota assegnata ai pagamenti verdi non è sufficiente a coprire i maggiori costi e mancati redditi dovuti all introduzione del greening A. Pagamenti diretti B. Pagamento verde C. Margine Lordo (ML post riforma - ML pre riforma) B+C /ha /ha /ha /ha Piemonte Lombardia Veneto Friuli V.G Fonte: Elaborazioni INEA su dati RICA
46 Considerazioni (1/3) Il greening dimostra la volontà dell UE di agire nella tematica ambientale anche con la PAC intervenendo su: biodiversità; preservazione delle risorse (suolo e acqua); prevenzione dai cambiamenti climatici. Attraverso il greening, la PAC ha una migliore integrazione con le altre politiche ambientali dell Unione (EU 2020). Grazie al greening migliora la legittimazione della PAC nei confronti dei contribuenti (beni pubblici). Si conferma così il ruolo dell agricoltura come protagonista nella gestione del territorio e il riconoscimento pubblico di questo servizio.
47 Considerazioni (2/3) Il greening è il tema che ha scatenato maggiormente il dibattito a livello europeo, suscitando notevoli perplessità soprattutto nella sua applicazione nelle diverse realtà presenti nell unione europea. I cambiamenti rispetto alla prima proposta sono stati molteplici, che hanno portato ad un suo ammorbidimento, generando: miglior integrazione con l attività agricola; ma anche ad una minor incisività (e forse efficacia) a livello ambientale. Dobbiamo tener presente le molteplici realtà che caratterizzano l agricoltura e il territorio dell Ue.
48 Considerazioni (3/3) Implementazione Costi amministrativi: rilevazione uso del suolo (diversificazione), elementi caratteristici del paesaggio (EFA), monitoraggio e sanzioni, attuazione collettiva EFA Rapporti con il secondo pilastro: problema di coerenza/demarcazione interventi, minore margine di azione per le misure a carattere ambientale del secondo pilastro Costi: Pagamento verde (individuale) collegato al sistema dei pagamenti diretti e scollegato dai costi aggiuntivi/mancati redditi
49 Grazie Patrizia Borsotto Ricercatore INEA
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