REGIONE UMBRIA. Relazione Tecnico-Economica. Direzione Governo del Territorio e Paesaggio, Protezione Civile, Infrastrutture e Mobilità

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1 REGIONE UMBRIA Direzione Governo del Territorio e Paesaggio, Protezione Civile, Infrastrutture e Mobilità S e r v i z i o O r g a n i z z a z i o n e e S v i l u p p o d e l S i s t e m a d i P r o t e z i o n e C i v i l e EVENTI SISMICI 30 MAGGIO 2016 e successivi Relazione Tecnico-Economica

2 1. ANALISI DELL EVENTO DEL 30 MAGGIO 2016 Il terremoto che è stato registrato la sera del 30 maggio alle ore 22:24 italiane, nella zona a nord del Lago di Bolsena, con epicentro molto vicino al comune di Castel Giorgio (TR), ha avuto magnitudo Richter ML 4.1. Nelle successive 18 ore è stato seguito da circa 35 repliche (aftershocks), la più forte delle quali ha avuto magnitudo 3.4 (alle ore 11.22). La revisione della localizzazione ipocentrale della scossa principale e delle repliche di magnitudo inferiore, mostra che la sismicità è piuttosto superficiale, intorno a 8 km. La sismicità registrata nelle ore successive ha interessato una regione spostata verso nord-ovest rispetto a quella principale del 30/05/2016, collocandosi vicina al comune di Acquapendente (VT). La distribuzione degli epicentri mostra un allineamento di questi ultimi lungo due linee sub-parallele, orientate circa nordovest-sudest. Fig 01: Sequenza sismica tra le province di Terni e Viterbo, aggiornata alle ore italiane del 31/05/2016. Il meccanismo focale della scossa principale del 30 maggio mostra che la faglia attivata è orientata in senso nordovest-sudest e ha carattere estensionale o normale, in accordo con la prevalenza della cinematica distensiva per i terremoti crostali dell Appennino centrale. pag 2

3 Fig 02: Meccanismo focale del terremoto nelle province di Terni e Viterbo. Il simbolo rosso e bianco indica il tipo di geometria e movimento della faglia responsabile del terremoto. La stella rossa è l epicentro del terremoto e i triangoli rossi sono le stazioni sismiche usate nel calcolo. La magnitudo momento Mw così calcolata è 4.1, pari quindi alla magnitudo Richter ML determinata dal personale della Sala Sismica-INGV subito dopo l evento. Il terremoto è stato ampiamente risentito in tutta la regione dell alto Lazio e Umbria meridionale. Sono pervenuti oltre 800 questionari al sito haisentitoilterremoto che hanno permesso di ricostruire il quadro degli effetti. Gli effetti stimati (pari a circa il IV grado MCS) sono in accordo con quanto era stato stimato subito dopo il terremoto con i dati della Rete Sismica Nazionale dell INGV e della Rete Accelerometrica Nazionale del DPC e mostrati nelle mappe di scuotimento. La mappa di pericolosità sismica (espressa in termini di accelerazione orizzontale del suolo con probabilità di eccedenza del 10% in 50 anni, riferita a suoli rigidi) include l area epicentrale attuale in una zona di media pericolosità con valori di accelerazione orizzontale compresi nell intervallo g. Il terremoto oggetto della presente relazione, secondo i dati accelerometrici disponibili al momento, ha fatto registrare accelerazioni di picco che corrispondono ad un intensità strumentale su terreno roccioso pari al IV grado della scala MCS (Shakemap: In particolare, l accelerazione massima e stata registrata dalla stazione SACS (INGV), a circa 21 km dall'epicentro, con pag 3

4 valori di accelerazione pari a %g. La stazione CSD (DPC), con accelerazioni di picco sulla componente est-ovest di %g, è stata esclusa dal calcolo delle shakemap in quanto, nell'insieme dei dati utilizzati, rappresenta un outlier (un dato molto diverso dai rimanenti e non utilizzabile nelle procedure di calcolo). Fig 03: Distribuzione delle intensità strumentali La scala utilizzata è la Scala Mercalli Modificata (MMI Modified Mercalli Intensity) e si basa sui valori registrati di effettivo scuotimento del suolo in termini di accelerazione e velocità del suolo. pag 4

5 2. STRAORDINARIETÀ DELL EVENTO DEL 30 MAGGIO 2016 Dal punto di vista della sismicità storica (fonte catalogo CPTI11), l area epicentrale attuale non è stata colpita da eventi sismici forti. Distribuzione degli effetti del terremoto del 6 dicembre 1957 [fonte: DBMI11]. Dall analisi dei dati disponibili, nell'area colpita dall'evento sismico non ci sono stati eventi significativi (M>=2.4) negli ultimi anni. In particolare, a partire dal 2005 fino al giorno 30/05/2016, si contano solamente 13 eventi in un raggio di 20 km dall'epicentro: sono tutti caratterizzati da profondità ipocentrali entro 30 km e il più forte ha avuto Ml=3.2: si è verificato in provincia di Viterbo il (ore 21:47 UTC; lat: 42.65; lon: 12.06; z: 3 km) a circa 10 km a SE dell'evento attuale. Se si analizza la sismicità in un area più vasta, si nota un incremento della sismicità sia come numero che come magnitudo in quanto si includono gli eventi sismici del settore Appenninico, a Est dell'area epicentrale attuale. pag 5

6 Si notano infatti eventi sismici con magnitudo stimata inferiore a 6. Si ricordano due terremoti: quello del 6 dicembre 1957 con una magnitudo stimata pari a 4.9, con epicentro a Castel Giorgio (TR) con intensità VII-VIII MCS. Distribuzione degli effetti del terremoto del 6 dicembre 1957 [fonte: DBMI11]. Il terremoto del 11 giugno 1695 con una magnitudo stimata pari a Mw 5.7, con epicentro a Bagnoregio, con intensità VII-VIII MCS nelle vicinanze dell epicentro attuale. Distribuzione degli effetti del terremoto del 11 giugno 1695 [fonte: DBMI11]. pag 6

7 Sul confine tosco-laziale invece è da segnalare il terremoto del 10 settembre 1919 con una magnitudo stimata pari a Mw 5.3, con epicentro nei pressi di Proceno (VT), dove si raggiunse una intensità massima pari al grado VIII MCS. La scossa causò danni nell area compresa tra il Monte Amiata a nord e il lago di Bolsena a sud. Distribuzione degli effetti del terremoto del 10 settembre 1919 [fonte: DBMI11]. Terremoti di maggiori intensità si sono verificati verso il settore appenninico ad est dell evento attuale. Si ricorda l evento del 14 gennaio 1703 on una magnitudo stimata pari a Mw 6.7, avvenuto nell appennino Umbro-Reatino, con intensità VI-VII MCS ad Orvieto. Terremoti storici sovrapposti alla Mappa di pericolosità sismica. La stella mostra l epicentro dell evento di Ml 4.1 del 30 maggio. pag 7

8 3. ATTIVAZIONE DEL SISTEMA DI PROTEZIONE CIVILE Immediatamente dopo l evento, la Sala Operativa Unica Regione (SOUR), per il tramite del Reperibile di Turno, ha avviato la prima fase delle procedure di verifica dell evento segnalato. Dalle prime informazioni giunte in SOUR è stato possibile stabilire come l evento sia stato nettamente avvertito su gran parte del territorio regionale; oltre che dalle zone più prossime all epicentro, sono giunte segnalazione anche dai comuni di Castiglione del Lago, Marsciano, Tuoro e Perugia. In considerazione dell evento rilevato, nelle ore successive, la SOUR ha tenuto costanti contatti con i comuni interessati ed avviato una prima fase di coordinamento in raccordo con la Prefettura di Terni. Da una prima verifica speditiva è stato possibile rilevare che i comuni del territorio della Provincia di Perugia non segnalavano criticità per la pubblica e privata incolumità. Per quanto riguarda il territorio della Provincia di Terni, immediatamente dopo l evento i comuni di Orvieto, Castel Giorgio e Castel Viscardo hanno attivato le procedure di costituzione dei presidi operativi, presidi territoriali e dei C.O.C. a seconda del caso. Le prime informazioni fornite alla SOUR segnalavano un danneggiamento concentrato prevalentemente nel Comune di Castel Giorgio, con alcune criticità rilevate anche nei comuni limitrofi. Durante tutto il periodo di gestione dell emergenza c è stato un costante raccordo tra le componenti del Sistema Regionale di Protezione Civile con costante presenza anche nei territori colpiti dagli eventi sismici. La SOUR, al fine di garantire la necessaria unitarietà di interventi, ha mantenuto contatti anche con i territori confinanti della Regione Lazio Provincia di Viterbo, con particolare riferimento ai comuni di Acquapendente e San Lorenzo Nuovo. Nei paragrafi che seguono, si riporta una breve analisi del danneggiamento rilevato EDIFICI PUBBLICI E STRUTTURE SCOLASTICHE Alla prime luci dell alba del giorno 31/05/2016, si è provveduto alla verifica dei luoghi pubblici e delle strutture scolastiche. A scopo precauzionale con ordinanza del Sindaco hanno disposto la chiusure delle scuole di ogni ordine e grado fino al 04/06/2016, anche mediante Ordinanze successive di proroga in funzione dell evoluzione dell evento i comuni di: 1. Allerona 2. Castel Giorgio 3. Castel Viscardo 4. Fabro 5. Ficulle 6. Monteleone di Orvieto 7. Montegabbione 8. Porano Per quanto riguarda, invece, il Comune di Orvieto, dopo aver attentamente verificato con il supporto del personale del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco tutte le strutture scolastiche, il Sindaco ha ritenuto pag 8

9 opportuno mantenere attiva la funzionalità dei plessi scolastici (successivamente alla scossa delle magnitudo 3.4, anche il Comune di Orvieto ha disposto la chiusura delle scuole di ogni ordine e grado fino al 04/06/2016). Al momento non si segnalano strutture inagibili INFRASTRUTTURE PUBBLICHE E OPERE STRATEGICHE Al momento non si segnalano criticità o danneggiamenti né per quanto riguarda la rete delle infrastrutture pubbliche, né per la diga Elvella di Corbara e per la diga di Alviano che sono state oggetto di specifiche verifiche da parte degli organi competenti responsabili in base alle disposizioni normative vigenti. Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, mediante l ufficio Tecnico per le Dighe di Firenze sede coordinata di Perugia, conferma che non sono state riscontrate anomalie per le dighe ricadenti nell area dell evento BENI CULTURALI DANNEGGIATI Particolare attenzione è stata posta anche alla verifica dei beni culturali presenti sul territorio dell evento. In particolare, il Duomo di Orvieto, oggetto di monitoraggio puntuale da parte di ENEA anche da prima del sisma, non ha manifestato alcun danneggiamento, mentre nei comuni di Castel Giorgio, Ficulle e Castel Viscardo ci sono segnalazioni di Chiese danneggiate, per alcune delle quali è stato necessario procedere anche con interventi urgenti di puntellature e messa in sicurezza di alcune opere murarie. Al momento i tecnici comunali, in raccordo con i tecnici del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, stanno ultimando le verifiche anche sugli altri beni culturali vincolati e di pregio. Il Comune di Fabro e di Castel Giorgio, difatti, segnalano danni, anche importanti, ai castelli di Montalfina, di Montiolo, di Carnaiola e di Fabro capoluogo VERIFICA DEGLI EDIFICI PRIVATI Parallelamente agli incontri di coordinamento che si sono tenuti presso il C.O.C. del Comune di Orvieto alla presenza di rappresentanti della Regione Umbria, della Provincia di Terni e della Prefettura di Terni, sono state condotte dai tecnici comuni con il supporto del personale del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco le prime verifiche speditive per la valutazione del livello di danneggiamento. Nelle 24 ore successive all evento nei comuni maggiormente colpiti, sono state verificate, oltre a scuole ed edifici pubblici, circa 30 strutture private danneggiate riscontrando 5 edifici non agibili, oltre ad alcune situazioni di danneggiamento diffuso. Dopo la prima fase di verifica speditiva, tramite tecnici regionali e comunali abilitati, si è provveduto alla valutazione dell agibilità mediante la compilazione delle schede AeDes per tutte le situazioni segnalate dai privati e finalizzata all emissione dei relativi provvedimenti a cura del Sindaco competente. Al momento della redazione della presente relazione, le verifiche sono state condotte su circa 150 edifici privati, con un quadro del danneggiamento in continua evoluzione. pag 9

10 3.5. ATTIVAZIONE DEL VOLONTARIATO DI PROTEZIONE CIVILE Nel periodo compreso tra l evento, serata del 30 maggio e il 2 giugno, sono state attivate, a supporto della popolazione, squadre di volontari dei gruppi comunali di: 1. Orvieto 2. Baschi 3. Monteleone d Orvieto 4. Montecchio 5. Montegabbione Le squadre attivate, hanno supportato le autorità nel monitoraggio dell impatto sulla popolazione nell immediato post sisma in particolare nelle zone a più bassa densità abitativa e nelle frazioni; successivamente l attività svolta è stata quella di assistenza anche con la fornitura di alloggi d emergenza in particolare tende campali ed effetti letterecci a supporto di due nuclei familiari nel Comune di Castel Giorgio per i quali, già dalle prime riunioni a ridosso dell evento, era emersa una situazione problematica di disagio sociale per cui gli stessi non si sarebbero resi disponibili ad abbandonare le proprie abitazioni. Complessivamente nel primo periodo di gestione dell emergenza, ovvero dal 30 maggio al 2 giugno, sono stati impegnati circa 100 volontari e 20 mezzi come di seguito dettagliato: 30 maggio 31 maggio 1 giugno 2 giugno TOTALE VOLONTARI 15,00 35,00 16,00 33,00 99,00 STIMA 900, ,00 960,00 240, ,00 MEZZI 5,00 5,00 4,00 4,00 18,00 STIMA 250,00 250,00 200,00 200,00 900,00 IMPORTO STIMATO 1.150, , ,00 440, , MONITORAGGIO DELLE ESIGENZE E DELLE CRITICITA I comuni, su specifica richiesta di questa Regione, hanno segnalato le principali criticità riscontrate a seguito degli eventi sismici del 30 maggio 2016 e successivi che si sintetizzano di seguito: COMUNE DI ORVIETO: il comune ha provveduto alla puntuale verifica di tutti gli edifici pubblici, compreso il Duomo di Orvieto (monitorato da ENEA) e strutture complesse come la diga di Corbara. Al momento non vengono segnalate criticità. COMUNE DI ALLERONA: segnala n. 2 edifici con esito B: Temporaneamente INAGIBILE ma agibile con provvedimenti di pronto intervento COMUNE DI BASCHI: segnala una evoluzione del quadro fessurativo della scuola elementare in Loc. Colonia. La verifica effettuata indica che l edificio danneggiato, al momento, è agibile. pag 10

11 COMUNE DI CASTEL GIORGIO: Come anticipato in relazione, il danneggiamento maggiore si rileva in questo comune, il quale segnala n. 5 edifici inagibili con famiglie residenti (al momento in autonoma sistemazione o in strutture temporanee) oltre ad altri edifici non utilizzati in corso di definizione. Viene altresì segnalato un danneggiamento diffuso in molte strutture di pregio, anche vincolate. COMUNE DI CASTEL VISCARDO: anche il territorio di Castel Viscardo ha risentito molto dell evento del 30 maggio. Il Comune si è immediatamente attivato per la verifica degli edifici pubblici ed ha condotto, fino ad oggi, circa 60 verifiche su edifici privati, rilevando un quadro del danneggiamento abbastanza diffuso, senza, però, pregiudicare l agibilità degli immobili. COMUNE DI FABRO: anche il comune di Fabro evidenzia un danneggiamento diffuso per quanto riguarda gli edifici di pregio, con particolare riferimento al Castello di Fabro, alle Mura del centro storico ed alla Chiesa del Cimitero del capoluogo. COMUNE DI FICULLE: l edificio pubblico destinato a Centro Disabili, a seguito della verifica dell ufficio tecnico comunale, manifesta un aggravamento del quadro fessurativo in corrispondenza di alcuni maschi murari. Il Comune segnala anche danni alla Chiesa e ad un edificio privato. COMUNE DI PARRANO: Il comune riferisce che a seguito di una prima verifica speditiva, non risultano criticità da segnalare. COMUNE DI PORANO: segnala che sono in corso le verifiche per quanto riguarda gli edifici pubblici, mentre non ci sono segnalazioni per quanto riguarda i privati. 4. STIMA DEI FABBISOGNI Come dettagliato nella premessa della presente relazione, il sistema regionale di Protezione Civile si è immediatamente attivato dopo l evento per prestare la prima assistenza alla popolazione colpita dall evento sismico mediante le strutture operative, le amministrazioni comunali e le organizzazioni di volontariato attivate SPESE PER LA GESTIONE DELL EMERGENZA Nell ambito delle attività condotte in regime di emergenza, dato l orario dell evento, il personale delle amministrazioni locali, provinciali e regionali è stato attivato in straordinario per rientrare in servizio laddove necessario, mentre per quanto riguarda il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, si è operato mediate prolungamento e anticipazione dei turni. Per quanto riguarda le spese relative all individuazione di soluzioni alternative per i nuclei familiari sgomberati, sarà necessario fronteggiare puntualmente la situazione per i 2 nuclei che presentano una particolare problematica di disagio, che trascende soluzioni squisitamente tecniche, mediante la messa a disposizione di n. 2 strutture modulari da adibire ad abitazione per una spesa stimata in circa Euro ,00 mentre per quanto riguarda eventuali oneri per l autonoma sistemazione, la stima di previsione della spesa ammonta a circa Euro ,00. pag 11

12 4.2. ART. 5, COMMA 2, LEGGE 225/1992 Come possibile riscontrare della documentazione analitica prodotta dai Comuni interessati dall evento a supporto della presente Relazione Tecnico-Economica, in riferimento all art. 5, comma 2, della Legge 225/1992, una prima stima del quadro del danneggiamento evidenzia che i Comuni hanno sostenuto spese per Interventi di emergenza e ripristino urgente per poco più di Euro ,00 in particolare per far fronte agli interventi per l'organizzazione e l'effettuazione dei servizi di soccorso e di assistenza alla popolazione (lettera a) nonché per interventi, anche strutturali, per la riduzione del rischio residuo strettamente connesso all'evento e comunque finalizzati prioritariamente alla tutela della pubblica e privata incolumità (lettera c). Per quanto riguarda la stima dei Fabbisogni per il ripristino ai sensi dell art. 5, comma 2, lettera d) della Legge 225/1992, emerge un fabbisogno complessivo stimato in circa Euro ,00 ripartito tra proprietà pubblica, privata e beni culturali. Come anticipato, per quanto riguarda gli oneri relativi all assistenza ai nuclei familiari sgomberati, l importo ammonta complessivamente ad Euro ,00, oltre ad Euro 5.000,00 quali oneri per l attivazione del volontariato, il tutto come meglio riepilogato nella tabella seguente: 1) Organizzazione ed effettuazione dei servizi di soccorso ed assistenza alla popolazione (art.5, comma 2, lett. a) L. 225/92) 2) Ripristino della funzionalità dei servizi pubblici e delle infrastrutture di reti strategiche (art. 5, comma 2, lett. b) L. 225/92) - inclusi interventi posti in essere nelle fasi di prima emergenza (lavori, servizi e forniture di somma urgenza) 3) Realizzazione di interventi, anche strutturali, per la riduzione del rischio residuo strettamente connesso all evento finalizzati prioritariamente alla tutela della pubblica e privata incolumità (art. 5, comma 2, lett. c) L. 225/92), inclusi interventi urgenti di ripristino della funzionalità delle infrastrutture Euro 5.200,00 Euro 0,00 Euro ,00 4) Fabbisogni per il ripristino (art.5, comma 2, lett.d) L. 225/92) Euro ,00 Totale generale art. 5, comma 2, L 225/92 Euro ,00 Assistenza Nuclei Familiari sgomberati Euro ,00 Oneri Attivazione Volontariato Euro 5.000,00 TOTALE FABBISOGNO COMPLESSIVO Euro ,00 Come sopra accennato gli interventi di soccorso alla popolazione sono stati e possono continuare ad essere gestiti con mezzi e poteri ordinari. Diversamente per gli interventi di ripristino degli edifici inagibili indispensabili per la ripresa delle normali condizioni di vita e degli interventi volti ad evitare situazioni di pericolo e maggiori danni a persone o cose, vi è la necessità di una gestione della fase post emergenziale con mezzi e risorse economiche straordinarie. Le ragioni derivano dal fatto che come descritto in precedenza la portata dell evento è stata eccezionale e straordinaria per il territorio interessato e la necessità di garantire che vengano evitate ulteriori situazioni di pericolo, comporta la messa in campo di una serie di oneri economici completamente insostenibili per la Regione Umbria. pag 12

13 Ad oggi infatti i Comuni e le istituzioni coinvolte hanno già realizzato o comunque avviato una serie di interventi urgenti e indifferibili e per i quali dette istituzioni hanno già manifestato esigenze di copertura finanziaria. In conclusione, le misure adottate, seppur importanti e pesanti per il bilancio dei Comuni, delle Province e della Regione saranno, in ogni caso, decisamente insufficienti per far fronte alle esigenze rappresentate dalle istituzioni territoriali che necessitano, invece, della messa a disposizione di risorse straordinarie che potranno conseguire ad una dichiarazione dello stato di emergenza, al fine di garantire una immediata ed efficace azione di intervento volta ad evitare ulteriori situazioni di pericolo per la pubblica e privata incolumità, oltre al ripristino delle normali condizioni di vita, nonché a ridurre l impatto dell evento sul tessuto economico e sociale. Foligno (PG), 17/06/2016 Il Dirigente ad Intermin Servizio Organizzazione e Sviluppo del Sistema di Protezione Civile Arch. Alfiero Moretti pag 13

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