Balducci: «Valle Giulia o l'altra». Viale: «Io penso Valle Giulia... è Sapienza...no perchè... l'altra è Tor Vergata, no?». Balducci: «No, no però ce

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Celia Ferrario
7 anni fa
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1 Un bacio e grazie di tutto A: No, a me non mi devi dire niente. In bocca al lupo. Sempre per i lavori della Maddalena, l'architetto Marco Casamonti (C.), che sta progettando il cosiddetto albergo Obama, parla con suo padre: C: Ti volevo dire che ho fatto progetti per 70 milioni di opere. Glieli danno. Sicché, se non glieli facevo io i progetti non li pigliava. Sono piaciuti tanto, perché io gli ho presentato anche la parcella. Gli ho chiesto 2 milioni di euro. Ma lui (l'imprenditore Carducci) mi ha detto: "Tu sei caro, tu sei caro". E io ho detto: "Io sono caro, ma anche ti faccio fare 70 milioni di opere. Se non c'ero io, col cazzo che tu le facevi. Sicché'e9... Angelo Balducci segnala per lo meno tre studentesse per superare il concorso per l ammissione al corso di Laurea in Architettura presso l Università La Sapienza di Roma. il primo settembre scorso gli telefona Monsignor Giovanni Ermes Viale, capo ufficio della Congregazione per l evangelizzazione dei popoli, per raccomandargli la figlia del Direttore amministrativo dell ospedale Bambin Gesù Viale: «Carissimo presidente, sono don Ermes... scusami se ti importuno, ti ho chiamato più volte nella giornata di ieri... Massimo Spina... mi aveva chiesto una cortesia... ma io non sapevo proprio come poterlo aiutare, cioè c è sua figlia che domani alla Sapienza fa questo test per Architettura». Balducci: «Si, ah! dove?». Viale: «Alla Sapienza».

2 Balducci: «Valle Giulia o l'altra». Viale: «Io penso Valle Giulia... è Sapienza...no perchè... l'altra è Tor Vergata, no?». Balducci: «No, no però ce ne sono due alla Sapienza». Viale: «Allora io mi prendo il foglietto... le note che lui mi ha dato... lui mi ha detto allora Università La Sapienza... Facoltà di Scienze dell'architettura, Ludovico Quaroni». Balducci: «Quaroni, si, si, perfetto, okay». Pochi giorni dopo il terremoto che ha devastato L Aquila, Angelo Balducci parla del futuro di suo figlio Filippo, con Diego Anemone, che fa parte del lotto delle aziende che lavoreranno alle ricostruzioni: B: oggi ha fatto trent'anni. Io per carità, non è che mi voglio nemmeno permettere di confrontarmi con voi. Ma io dico che tu, a trent'anni, eri già a capo di un piccolo impero... Questo non c'ha manco un posto da usciere tanto per essere chiari. Permetterai che uno è un po' incazzato. A: Beh, fino a un certo punto. Perché comunque rimane pur sempre, come si dice, il figlio di un Dio minore... Ho recepito, Angelo, il discorso che mi hai fatto... E che cazzo! B: A chi vado a raccontare che non sono in grado di collocare un figlio? Perché tra l'altro con tutto quello che mi è successo, che io vengo chiamato a orologeria, cioè quando serve, io proprio non lo accetto e credo di dire una cosa sacrosanta. Io che ho la coscienza da padre, dico: "Che cosa ho fatto per mio figlio? Un cazzo". Mentre per tutti gli

3 altri... Ho fatto l'inimmaginabile. Il problema è che io, purtroppo, siccome le cose le vedo perché sono più anziano e mi faccio convincere... Allora, quello che mi parla della figlia di quello... quell'altro... Quello sta lì, quell'altro sta là... Mi permetterai che mi girano i coglioni. Comunque ricordati una cosa che le cose ingiuste non portano mai bene. Filippo Balducci sarà assunto e stipendiato da una delle aziende di Anemone In piena estate, Rosanna Thau, moglie di Balducci, chiama l imprenditore Diego Anemone: R: Senti, ti volevo dire una cosa sui domestici (una coppia di rumeni custodi della villa di Montepulciano ndr.). Ci pensate voi... lo stipendio? A: Non c'è problema gli facciamo un bel discorsetto. R: Ti volevo anche dire una cosa. Un minuto fa, siccome nel bagno di Lorenzo (uno dei figli, l'attore ndr.) sento scolare l'acqua che sono venuti pure a vedere, non vorrei che si esaurisse A: Mò telefono subito. Ma che scherzi, già ce n'è poca. Mò ci penso io A novembre invece c è il problema dello sciacquone: R: Più che altro invece il discorso è quello della cassetta dell'acqua. Quella che perde acqua. A me è venuta una bolletta

4 spaventosa. Io non so. A: Ma non l'hanno sistemata. Ma è possibile. L'avevo detto pure a quel testa di cazzo di Aurelio R: No, no, guarda. L'ho detto ad Aurelio... Se c'è qui vicino qualcuno che cambi il galleggiante perché a me è venuta una bolletta di euro Riccardo Fusi (F.), presidente della Baldassini Tognozzi Pontello, decima impresa di costruzioni italiana, parla con Denis Verdini (V.), coordinatore del Partito della libertà, per lamentarsi di un appalto a Firenze che gli è stato tolto. F: Nessuno mi da una mano c è quella Scuola marescialli dei Carabinieri, una tragedia, sono sette anni che soffro Denis. V: Riccardo, lo so che ti lamenti. Ma io più che portarti dal ministro perché tu lo volevi denunciare, per evitare che tu lo denunciassi che ci posso fare? F: C è un danno allo stato enorme, fanno un opera che non è collaudabile, s è vinto un arbitrato e si deve soffrire così? V: La politica c ha i suoi tempi, cha i suoi uffici legali tu sei un imprenditore, ti scontri tutti i giorni con le amministrazioni pubbliche quello che fa incazzare la gente è che la politica ribalta i problemi invece che risolverli è un paese che deve cambiare. F: Io pensavo che visto quello che prometteva

5 il tuo presidente qualcosa cambiasse, invece qui mi pare Poi interviene il terremoto all Aquila e le cose cambiano. 5 settimane dopo il sisma, Fusi è a Roma e parla al telefono con un amica. F:Ora sono a Roma, sono qui a Palazzo Chigi, sono da Letta, qui, capito? Oggi ho fatto un lavoro straordinario, da stamani ad ora, se non ne va in porto nemmeno uno allora vuol dire che deve essere destino, sennò non c è verso Anche quello che si è visto ieri, se facesse sempre come oggi, si sarebbe i primi in classifica. Quello che si è visto ieri altri non è che Denis Verdini. Qualche settimana dopo è Verdini a contattare Fusi Verdini: «allora ho parlato con Gianni che ha portato tutto a Bertolaso». Fusi: «...Sì...». Verdini: «...Richiamerà... mi ha detto, gli ho portato tutto... sta comandando... vedrai... ti chiama... però... insomma... te sollecita poi semmai intervengo io...». Qualche giorno dopo, Denis Verdini richiama Fusi e gli passa al telefono il Presidente della Regione Abruzzo Gianni Chiodi: Fusi: «Buongiorno presidente... piacere di conoscerla, sono Riccardo Fusi e quando vengo giù' vengo a prendere un caffè da lei?».

6 Chiodi: «Volentieri, il mio numero di telefono se lo vuole segnare per cortesia?». E un mese dopo, anche il Presidente del consiglio regionale della Toscana, l onorevole Riccardo Nencini contatta Riccardo Fusi: Nencini: «'Ascolta bello, bene... sto venendo via ora da L Aquila... ho parlato, ho parlato di te... ma lì sei conosciuto...». Fusi: «Sono conosciuto però murano quegl altri capito? Se tu ci metti le mani te è meglio... secondo me». Nencini: «Eh ho capito allora vediamoci io e te... e si parla un minuto... allora anche in settimana nuova... perché io devo tornare giù da lui... io ho fatto un passaggio tra l altro ho visto anche, anche il capo però... ho parlato da solo con Bertolaso... eh ti richiamo io vai». A luglio Angelo Fracassi, vice direttore della Cassa di risparmio della provincia dell Aquila, manda un sms a Riccardo Fusi: abbiamo vinto il primo appalto, una scuola per 7,3 milioni. È il primo, gli altri a breve. Ferie a L Aquila.

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