CARTA COMENSE DI COORDINAMENTO PEDAGOGICO-DIDATTICO DELLE SCUOLE DELL INFANZIA FISM DI ISPIRAZIONE CRISTIANA

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1 CARTA COMENSE DI COORDINAMENTO PEDAGOGICO-DIDATTICO DELLE SCUOLE DELL INFANZIA FISM DI ISPIRAZIONE CRISTIANA PREMESSA Originalità educativa con un unico modello: Gesù. Coordinare le scuole dell infanzia di ispirazione cristiana/cattolica significa prendere in considerazione aspetti importantissimi e significativi della loro attività, condividendone e promuovendone l identità e difendendone l originalità educativa con un unico modello: Gesù. Per le 131 scuole dell infanzia della FISM di Como, infatti, il coordinarsi (mettersi in rete, e non solo) non risponde solamente a necessità funzionali o al bisogno di maggiore efficienza (che pure sono esigenze importanti), ma in primo luogo esprime un modo condiviso di sentire l agire educativo, coordinando progetti e risorse. Per questo si chiedono convinzioni autentiche, motivazioni valide, capacità di dialogo e disponibilità al confronto. I Presidenti/Legali Rappresentanti, i componenti dei Consigli di Amministrazione, le Educatrici, il Personale non docente, le nostre Comunità parrocchiali e zonali, le Chiese Diocesane di Milano e Como prendano coscienza della realtà delle nostre scuole dell Infanzia e della opportunità, necessità e risorsa del coordinamento pedagogico-didattico comprendente tutte le scuole dell infanzia associate affidate a persone motivate e qualificate. Il QUADERNO della Fism Como n 9 Dirigere e coordinare le scuole dell Infanzia Paritarie FISM si offre come sussidio pratico finalizzato a supportare le scuole nell ottimizzare il loro servizio ai Bambini le cui Famiglie hanno scelto le nostre scuole, per aiutarle nel non facile compito educativo, per la crescita umana e cristiana; questo QUADERNO della Fism Como n 15: parte a) Carta Comense di Coordinamento Pedagogico-didattico - parte b) Organismi Collegiali Scolastici ben si integra. Inoltre nella partecipazione al coordinamento si identifica anche la via più diretta e produttiva per valorizzare il prezioso lavoro pedagogico, didattico, educativo ed il patrimonio esperienziale specifico delle nostre scuole, maturati attraverso le strategie di programmazione e di progettazione, predisposte e attuate dalle Educatrici. Como, 5 agosto2008 IL COORDINATORE PEDAGOGICO PROVINCIALE (Lironi dott. Martino) IL PRESIDENTE PROVINCIALE FISM-COMO (Bianchi Cav. p.i. Claudio)

2 1. MOTIVAZIONI DEL COORDINAMENTO PEDAGOGICO-DIDATTICO. Il radicamento nella comunità delle nostre scuole dell infanzia va ulteriormente potenziato, anche attraverso un organizzazione territoriale forte che assicuri la continuità di un servizio che si fonda su un progetto educativo cristianamente ispirato, proponendo valori che ne definiscono l identità attraverso la proposta pedagogica e una consolidata prassi didattica. L istituzione di una rete di servizi di consulenza, animazione e coordinamento sul territorio, affidate a persone professionalmente preparate, che condividono i valori che fondano il progetto educativo, costituisce garanzia di continuità e fattore di qualità del servizio. Alla progressiva diminuzione del personale religioso, che per oltre un secolo ha costituito e continua ad essere una presenza significativa per le scuole dell infanzia di ispirazione cristiana, deve corrispondere un maggior coinvolgimento dei genitori e dell intera comunità. Ciò richiede certezze di indirizzo e un maggiore sforzo in ordine alla qualificazione professionale del personale docente e non docente. Il confronto tra le nostre scuole, condotto in base a un corretto coinvolgimento, non limita la libertà del docente, e tanto meno mette in discussione l autonomia e l originalità delle singole istituzioni, ma offre autentiche occasioni di crescita, sia sul piano umano che professionale; al contrario, si può affermare che un intelligente fruizione del coordinamento potenzia e arricchisce l autonomia delle scuole coinvolte. E importante rafforzare, attraverso una rete di strutture territoriali di riferimento, sia a livello pedagogico-didattico che gestionale-organizzativo, la scuola dell infanzia paritaria di ispirazione cristiana, anche quale proposta per consentire l espressione del diritto alla libera scelta educativa per i figli da parte dei genitori. La rete delle scuole dell infanzia FISM si configura quale riferimento e supporto nell accreditamento dei singoli istituti nei confronti dell Istituto Nazionale per la Valutazione del Sistema Scolastico e degli stessi Enti locali con i quali vengono stipulate convenzioni. Il regolamento sull autonomia delle istituzioni scolastiche prevede reti di scuole e accordi di rete per il raggiungimento delle finalità istituzionali. Da qui l opportunità di attuare aggregazioni territoriali anche fra le scuole non statali in modo non vincolante, nel quadro del sistema nazionale d istruzione di cui le nostre scuole dell infanzia fanno parte per legge. La legge 62/2000 sulla Parità prevede, tra i requisiti d obbligo per il riconoscimento della parità, la stesura e l adozione di un Progetto Educativo e di un Piano dell Offerta Formativa, i quali esigono collegialità. 2. FINALITÀ DEL COORDINAMENTO PROVINCIALE. Le finalità che fondano l'attivazione del coordinamento pedagogico/didattico provinciale possono essere, sostanzialmente, ricondotte a tre:

3 a) sostenere la consapevolezza dell'ispirazione cristiana delle nostre scuole quale espressione educativa di una comunità, che propone atteggiamenti di bontà, servizio, mitezza, accoglienza. Tale identità va proposta anche ai genitori, comunque primi educatori dei loro figli, perché la loro scelta scolastica sia altrettanto consapevole, in un contesto sociale e culturale che spesso propone, di fatto, atteggiamenti diversi, se non addirittura opposti; b) garantire la qualità del servizio educativo offerto dalle scuole dell infanzia di ispirazione cristiana, quale risposta ai diritti del bambino e alle giuste attese delle famiglie, nell'ambito di una cultura dell'infanzia contestualizzata nel presente, ma nella prospettiva di un futuro; c) valorizzare e potenziare i livelli di professionalità del personale docente e non docente, a partire dall'attivazione di specifiche iniziative finalizzate sia alla selezione iniziale che alla formazione in servizio, attraverso un confronto continuo e l'attivazione di qualificate iniziative di aggiornamento culturale e di formazione professionale. 3. OBIETTIVI DEL COORDINAMENTO PEDAGOGICO-DIDATTICO. Gli obiettivi che costituiscono la base di verifica in itinere e le tracce per un bilancio che consenta di monitorare la "produttività" del coordinamento sono: 1) Precisazione di linee di indirizzo per la stesura del Progetto Educativo e del Piano dell'offerta Formativa, anche in relazione alle Indicazioni ministeriali vigenti; 2) miglioramento della proposta educativa promuovendo l'innovazione, la sperimentazione e la ricerca nell'ambito di strategie didattiche attente alla valorizzazione della persona, alla socializzazione ed alla individualizzazione dell'insegnamento; 3) definizione di criteri e obiettivi comuni per la stesura della programmazione educativa e didattica per superare possibili situazioni di isolamento delle piccole scuole; 4) ricerca di opportune modalità per la condivisione del Progetto Educativo con le famiglie e la comunità civile ed ecclesiale anche in ordine al diritto di bambine e bambini a vivere in un ambiente familiare sereno (Dichiarazione ONU sui diritti dell'infanzia, 1989); 5) confronto tra esperienze significative realizzate nelle singole scuole, scambio di documentazione e funzionale utilizzo di materiali e/o risorse; 6) offerta di una qualificata consulenza pedagogico-didattica al personale, al fine di affrontare le problematiche connesse con la presenza di alunni immigrati, disabili e in difficoltà; 7) offerta di occasioni di livello per la formazione in servizio del personale docente e non docente, sia sotto il profilo culturale che professionale;

4 8) coordinamento di azioni finalizzate a promuovere rapporti positivi con le famiglie, con altri servizi per la prima infanzia, ove funzionanti, e con la scuola primaria nella prospettiva della continuità orizzontale e verticale; 9) impegno alla diffusione della cultura della qualità, anche attraverso l'organizzazione di convegni, la presentazione di novità nella produzione scientifica, l'allestimento di mostre di documentazione didattica "prodotta" dalle scuole coordinate, l'individuazione di supporti per l'autovalutazione e/o il monitoraggio della scuola; 10) sperimentazione di modalità per il monitoraggio e la valutazione dei processi di apprendimento dei bambini e degli esiti dell'attività formativa nel suo complesso; 11) orientamenti e supporti per l adozione di modalità idonee per l'organizzazione e la gestione della "vita di scuola", ovvero di tutti gli elementi che concorrono alla definizione di un curricolo implicito; 12) "Mediazione" tra aspetti e/o problemi amministrativo/gestionali e quelli più prettamente pedagogico-didattici; 13) Conoscenza, studio ed analisi critica dei documenti ministeriali concernenti la scuola (riforma, innovazioni, sperimentazioni, ecc,) ai fini della loro applicazione sul campo. 4. MODALITÀ E STRUTTURE ORGANIZZATIVE DEL COORDINAMENTO PEDAGOGICO-DIDATTICO. L'attività di coordinamento pedagogico-didattico tiene conto delle caratteristiche organizzative peculiari del nostro territorio provinciale e diocesano, e assume alcuni indicatori qualitativi pur prevedendo la necessaria flessibilità ed in particolare: Creazione della rete per "zone di coordinamento" Il Regolamento sull'autonomia e la legge n.62/2000 sulla Parità conducono nell'immediato a strutturarsi su base provinciale con un coordinamento con finalità preminentemente pedagogiche e didattiche e con attenzione alla situazione gestionale-organizzativa delle scuole. La suddivisione del territorio della provincia in 16 zone sufficientemente omogenee, quanto a caratteristiche geografiche, ambientali, socio-economiche e al numero delle scuole, delle insegnanti e dei bambini, rappresenta l'esigenza più immediata, dal momento che una strutturazione territoriale razionalmente organizzata è il presupposto per il raggiungimento degli obiettivi. La presidenza provinciale FISM- Como:

5 a) individua, per ognuna delle zone definite, una scuola quale sede del servizio di coordinamento (gli incontri, ovviamente, possono aver luogo a rotazione in sedi diverse); b) nomina le coordinatrici di zona individuate tra i docenti in servizio in scuole della stessa zona o di zone diverse, oppure scelti all'esterno, sulla base di una dichiarata disponibilità, di una sicura competenza professionale e di una profonda e convinta condivisione del Progetto Educativo; c) costituisce i collegi dei docenti di zona, presieduti dalle predette coordinatrici; individua e incoraggia i gruppi di lavoro "interscolastici" autogestiti, qualora se ne ravvisi l'opportunità, nell'ambito dei Collegi di zona o intersezione; d) costituisce il gruppo provinciale di coordinamento che funge anche da Osservatorio Provinciale della qualità del servizio, formato dalle coordinatrici delle zone e presieduto dal coordinatore pedagogico didattico provinciale o da altra persona incaricata per questo compito dalla Presidenza provinciale FISM; e) il Consulente Ecclesiastico provinciale è componente di diritto del gruppo provinciale di coordinamento Struttura provinciale del coordinamento FISM COMO FISM COMO IL PRESIDENTE PROVINCIALE IL CONSULENTE ECCLESIASTICO PROVINCIALE IL COORDINATORE PEDAGOGICO DIDATTICO LE/I COORDINATRICI/ORI DEI COLLEGI DOCENTI DI ZONA

6 COLLEGIO ALTO LARIO APPIANO GENTILE BELLAGIO BREGNANO CANTÙ COMO NORD COMO SUD ERBA 1 ERBA 2 - VALASSINA FALOPPIO GRANDATE LURATE CACCIVIO MARIANO COMENSE ORSENIGO ROVELLASCA VALLE INTELVI SCUOLE DELL INFANZIA DI ISPIRAZIONE CRISTIANA DELLA PROVINCIA DI COMO CARLAZZO DOMASO Panizza DONGO Irene Falc - GARZENO Moriggia GRAVEDONA GRIANTE Maria - LENNO Jole Brughera - MENAGGIO Luigia Vigoni - MUSSO Angelo Custode - PIANELLO LARIO Annetta Rocca - STAZZONA - TREMEZZO Fondazione E. Kramer VALSOLDA Don Andrea Bay APPIANO GENTILE Risorgimento BEREGAZZO Don Carlo Ceriana CARBONATE Ada Scalini GUANZATE Fondazione Paolo VI - LOCATE VARESINO G. de Wich MOZZATE Lina e Rosa - OLTRONA S. MAMETTE VENIANO Maria Immacolata. BELLAGIO Garibaldi - Fioroni LEZZENO Teresa Bazzoni NESSO Don Anselmo Vanini POGNANA Umberto di Savoia - TORNO M. E. Lezzeni ZELBIO Stoppani Schiavetti BREGNANO S. Giorgio - Tagliabue - CERMENATE G. Garibaldi CIRIMIDO Carlo e Teresa Saibene - FENEGRÒ S. Giuseppe - LURAGO MARINONE Conte F. e C. Rusca VERTEMATE Canossa - Capitani CANTÙ Centro S. Michele S.Paolo - Filippo Argenti Suore Sacramentine - Vighizzolo Angelo Caimi - Fecchio S. Carlo -Cascina Amata E. Terraneo - Asnago S. Giuseppe CAPIAGO INTIMIANO S. Maria e Ariberto BLEVIO A. Lucini BRUNATE E. Pedraglio - CAMPIONE D' ITALIA G.Garibaldi CERNOBBIO Bernasconi e Piazza S. Stefano - COMO M.Olimpino Beata Bakhita Civiglio Sac.G.Bernasconi - CENTRO Matilde di Canossa - P. Ceriani - S. Bartolomeo LIPOMO - SOLBIATE COMASCO di Solbiate COMO S. Antonio - Muggiò S. Chiara Albate S. Antonino Camerlata - Camerlata S. Carpoforo Breccia A. Volta Rebbio - Bignanico M. Montessori ERBA Centro Gianetti -Parravicino Stanga INVERIGO mons.pozzoli - Cremnago Sacro Cuore LAMBRUGO MERONE Zaffiro Isacco PUSIANO Natività di Maria Vergine ASSO CANZO F. Arcellazzi- CASLINO D'ERBA Rosetta Tremolada CIVENNA G. Andreola ERBA Buccinigo EUPILIO F. Cornelio PROSERPIO ALBIOLO Maria Nessi BIZZARONE CAGNO Pier Andrea Comolli FALOPPIO Gaggino sac. Raveglia - Camnago S.Margherita GIRONICO A. Diaz - PARÈ RODERO RONAGO Arcobaleno - VALMOREA Casanova Lanza- Caversaccio E.e M. Folci CASNATE CAVALLASCA - FINO MORNASCO Raimondi Mantica GRANDATE Achille Brioschi LUISAGO Don Orlando Pagani - S. FERMO della BATT. Beretta Carughi BINAGO SOLBIATE COMASCO Concagno MONTANO LUCINO Mater Domini - Dedicato ai Caduti - LURATE CACCIVIO Catelli - di Caccivio - VILLAGUARDIA Civello - Maccio AROSIO Casati Sangiorgio CABIATE Padulli CARIMATE Arnaboldi Montesolaro Serena CARUGO Bambin Gesù - FIGINO SERENZA S. Carlo Borromeo - MARIANO COMENSE Perticato Maria Immacolata NOVEDRATE SS Redentore ALBAVILLA Orlando e Giuseppina Giobbia - ALBESE con CASSANO - ALZATE BRIANZA Vidario - ANZANO DEL PARCO Marchesa Lina Carcano BRENNA Emma Perego Osculati - ORSENIGO C. Pizzala TAVERNERIO Borella Rag. Angelo CADORAGO S. Maria Bulgorello Aluigi e Maiocchi Caslino al PianoS. Anna LOMAZZO Gaspare Carugati ROVELLASCA Ing. Riccardo Colombo - ROVELLO PORRO Campi e Robbiani TURATE S. G. Cottolengo CASTIGLIONE INTELVI - LAGLIO LAINO L. Conti SCHIGNANO Peduzzi Donato Lanee

7 Santuario Diocesano Basilica Minore dell Apparizione - Madonna di Tirano (Sondrio) [1505] I COLLEGI DOCENTI DI ZONA FISM COMO N COLLEGIO DOCENTI DI ZONA SCUOLE DOCENTI (*) 1 ALTO LARIO APPIANO GENTILE BELLAGIO BREGNANO CANTÙ GRANDATE COMO NORD COMO SUD ERBA ERBA 2 - VALASSINA FALOPPIO LURATE CACCIVIO MARIANO C ORSENIGO ROVELLASCA VALLE INTELVI 4 7 (*) I DATI SI RIFERISCONO ALL A.S

8 5. COMPETENZE, RUOLI E FUNZIONI DEL COORDINAMENTO PEDAGOGICO-DIDATTICO. Le principali competenze ruoli e funzioni degli organismi di cui sopra e/o delle persone in essi direttamente coinvolte sono: Coordinatore provinciale FISM COMO Il Coordinatore provinciale FISM COMO è nominato dal Presidente provinciale con cui collabora direttamente, unitamente al Consulente Ecclesiastico, per la migliore impostazione del servizio. Esso: è componente del Consiglio provinciale della FISM COMO; costituisce un punto di riferimento per la FISM COMO in ordine alle attività di aggiornamento e/o formazione in servizio in sinergia con altre eventuali realtà funzionanti a livello provinciale e diocesano quali: équipe pedagogica, scuole permanenti di formazione, Ufficio Diocesano per l I.C.R., la Consulta Diocesana per la scuola, l Osservatorio Diocesano della scuola, ecc.; convoca e presiede il Gruppo provinciale di coordinamento, costituito da tutte le coordinatrici dei collegi di zona e dal Consulente Ecclesiastico, componente di diritto; opera per il corretto funzionamento del servizio provinciale di coordinamento; assolve a funzioni di animazione, stimolo e raccordo nei confronti delle Coordinatrici dei collegi di zona; relaziona al Consiglio FISM COMO sull'andamento del servizio pedagogico didattico Gruppo provinciale di coordinamento pedagogico didattico Il gruppo provinciale di coordinamento è formato dal Coordinatore provinciale, dal Consulente Ecclesiastico e dalle Coordinatrici dei singoli collegi di zona: si riunisce almeno tre volte all'anno (indicativamente: settembre - febbraio - giugno) per le necessarie verifiche relative all'andamento generale del servizio di coordinamento; assicura omogeneità nelle scelte di fondo; individua e propone gli argomenti di dibattito per i collegi di zona; promuove iniziative di aggiornamento, anche differenziate per zone, in risposta ai bisogni espressi dai singoli collegi dei docenti e propone occasioni di formazione sul versante della responsabilità pedagogica;

9 individua modalità e strumenti per attivare iniziative volte a monitorare la "ricaduta" delle scelte operative nei confronti dei bambini, dei genitori, della comunità; favorisce un ampio confronto su problematiche comuni alle diverse zone Coordinatrice di collegio di zona La Coordinatrice di collegio di zona è nominata dalla Presidenza provinciale FISM COMO. Essa è scelta per competenza, oltre che per disponibilità ad un "lavoro di rete" che valorizzi le esperienze realizzate nelle scuole di modo che, almeno le più significative, diventino patrimonio comune per tutte le altre, anche di zone diverse della provincia, e per tutto il personale in servizio. In quanto garante di imprescindibili esigenze di ordine valoriale, educativo, psicopedagogico e metodologico-didattico deve significativamente contribuire affinché, nell'incondizionato rispetto dell'identità cristiana, in ogni scuola dell infanzia coordinata: a) si configuri un "accogliente e motivante ambiente di vita, di relazioni e di apprendimenti"; b) le docenti mettano a punto le personali capacità di "regia educativa" e "mediazione didattica" e siano testimoni dei valori ai quali deve necessariamente ispirarsi la loro azione educativa. È la Coordinatrice di zona che: convoca, presiede e coordina il Collegio Docenti sulla base di una previa programmazione annuale, informandone il Coordinatore provinciale e/o la Presidenza Fism Como; conduce gruppi di lavoro e/o ne favorisce la costituzione e l attività; partecipa alle attività di aggiornamento/formazione promosse dalla FISM a vari livelli; predispone, a fine anno scolastico, per la Presidenza Fism Como una relazione sull'attività svolta, le problematiche emerse, le proposte avanzate; cura che, per ogni riunione, venga redatto e conservato il verbale, assicurandosi che ad ogni scuola ne pervenga copia Collegio delle docenti di zona Il Collegio delle docenti di zona è costituito da tutte le docenti delle scuole aderenti alla zona: è presieduto dalla Coordinatrice di zona; si riunisce almeno tre volte all'anno (settembre, febbraio, giugno) presso una delle scuole della zona ed ogni qualvolta ve ne siano motivi, preferibilmente in base ad un calendario prefissato.

10 Nel rispetto dell'autonomia che le disposizioni riconoscono alle singole scuole: approfondisce le linee generali della programmazione educativa e didattica; individua e suggerisce riferimenti contenutistici comuni e/o itinerari di lavoro su tematiche di interesse generale; prende in esame strumenti di osservazione del comportamento delle bambine e dei bambini, modalità di verifica, modelli e procedure di monitoraggio/valutazione dei processi e degli esiti; considera gli strumenti per verificare la "qualità" del servizio e della proposta normativa delle singole scuole, finalizzati all autovalutazione; suggerisce modalità di documentazione dell'attività didattica in modo da "rendere concretamente visibile" a tutti i "soggetti interessati e coinvolti" l'itinerario di lavoro e il Progetto Educativo; elabora strategie e programmi per il miglioramento dei rapporti tra scuola e famiglia, nella prospettiva della più completa condivisione del progetto educativo; approfondisce progetti di innovazione/sperimentazione metodologica e didattica, e/o di collegamento tra scuola ed extrascuola, seguendone e agevolandone l attuazione; favorisce e promuove la circolazione di idee e lo scambio di esperienze professionali Gruppi "interscolastici" autogestiti Il collegio delle docenti di zona, per una maggiore funzionalità organizzativa, può essere articolato in gruppi di lavoro "interscolastici" autogestiti, nei quali siano presenti insegnanti di più scuole della stessa zona di coordinamento o di altre zone, finalizzati alla eventuale programmazione in comune, a progettazioni condivise, allo scambio ed al confronto delle esperienze. 6. QUALITÀ DEL SERVIZIO EDUCATIVO DEL COORDINAMENTO PEDAGOGICO-DIDATTICO Qualità La Fism Como per la crescita autonoma e qualitativa nelle varie articolazioni provinciale e zonali e nel rispetto dell'autonomia e responsabilità delle singole scuole, sia sotto il profilo gestionale - amministrativo che pedagogico-didattico si impegna a sollecitare, collaborare e dar corso ad iniziative:

11 di stimolo, affinché tutte le scuole verifichino costantemente il possesso dei requisiti richiesti per il riconoscimento e il mantenimento delle condizioni di parità, esplicitati dalla L.62/2000 ed in particolare la coerenza di applicazione del Progetto Educativo e del Piano dell'offerta Formativa; di aggiornamento e formazione del personale, in risposta ad esigenze emerse dalla stessa attività di coordinamento ed in ordine agli interventi formativi; di partecipazione e di coinvolgimento dei genitori e della comunità; di promozione e conoscenza delle "caratteristiche" valoriali e strutturali della scuola dell infanzia autonoma di ispirazione cristiana nei confronti delle famiglie e della comunità; di proposta e indicazioni di criteri per la formazione di eventuali gruppi "interscolastici; di proposta e di precisazioni e possibili sviluppi riguardanti le singole scuole, per le decisioni finali spettanti al gestore della singola scuola; di facilitazione dei rapporti tra le scuole associate e gli istituti statali nella prospettiva della continuità verticale e orizzontale; di consulenza alle singole scuole, d'intesa con i legali rappresentanti delle stesse, a docenti, genitori, e agli organismi dell'extrascuola direttamente o indirettamente responsabilizzati in ordine al Progetto Educativo; di stimolo per favorire l'innovazione e la ricerca pedagogica da parte di singole scuole o gruppi di docenti, anche incentivando lo studio di progetti e l'ulteriore formazione culturale del personale; di aggiornamento/formazione promosse dalla FISM a vari livelli; di offrire un servizio di qualità alta ai bambini e alle famiglie, mediante l adozione di un sistema di autovalutazione basata sugli indicatori e sulle procedure studiate e messe a punto dal Centro Studi Scuola Cattolica nel sottoprogetto FISM; di ipotizzare un sistema di certificazione e accreditamento interno secondo le procedure studiate e messe a punto dalla FISM Nazionale; di provocazione e supporto per la crescita e il consolidamento del senso di appartenenza fra il personale in servizio, a qualsiasi titolo, delle scuole FISM. 6.2 Centri di documentazione on-line È possibile documentarsi per via telematica con: la FISM Nazionale l Osservatorio delle Scuole dell infanzia (del quale la FISM regionale lombarda svolge attività di supporto al coordinamento generale di tutte le attività e la ricerca sui fabbisogni formativi delle docenti la Biblioteca di Documentazione Pedagogica (BDP) di Firenze e ad altri Servizi telematici del Ministero dell Istruzione, con cui ogni scuola paritaria è collegabile mediante una propria password di accesso.

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