ANNO 2015/2016. Seduta XII: lunedì 12 ottobre pomeridiana SOMMARIO

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1 ANNO 2015/2016 Seduta XII: lunedì 12 ottobre pomeridiana SOMMARIO 1. Comunicazioni del Presidente Presentazione di messaggi e proposta di attribuzione a Commissioni Proposta di attribuzione a Commissione di iniziativa parlamentare generica Proposta di attribuzione a Commissioni di iniziative parlamentari elaborate Mozioni evase Presentazione di atti parlamentari Naturalizzazioni Rapporto del 28 settembre 2015 della Commissione petizioni e ricorsi 8. Richiesta di un credito complessivo di fr. 1'231'000.- per l'acquisto e l'implementazione di un software per la gestione delle strutture carcerarie e dell'ufficio dell'assistenza riabilitativa Messaggio del 25 agosto 2015 n Rapporto del 22 settembre 2015 n. 7114R; relatore: Alex Farinelli 9. Stanziamento di un credito di fr. 1'000'000.- per la realizzazione del collegamento ciclabile via Brere - via Tre Case nel Comune di Tenero-Contra Messaggio del 2 settembre 2015 n Rapporto del 29 settembre 2015 n. 7096; relatore: Bixio Caprara 10. Mozione del 29 novembre 2010 presentata da Manuele Bertoli e cofirmatari (ripresa da Milena Garobbio) "Il Cantone salvi il Rivellino di Locarno" Mozione del 29 novembre Messaggio del 15 febbraio 2011 n Rapporto del 15 settembre 2015 n. 6460; relatore: Fiorenzo Dadò 11. Stanziamento di un credito lordo di gestione corrente di fr. 148'000.- e di un credito d'investimento di fr. 591'400.- per la locazione di spazi necessari alla nova sede dell'ufficio circondariale di tassazione Biasca Messaggio dell'8 luglio 2015 n Rapporto del 22 settembre 2015 n. 7108R; relatore: Walter Gianora 12. Petizione del 25 marzo 2015 presentata da Renato Nanni, Bellinzona, "Ricorso per denegata e ritardata giustizia" Petizione del 25 marzo Rapporto del 28 settembre 2015; relatrice: Tatiana Lurati Grassi 1519

2 13. Modifica della legge della scuola del 1 febbraio 1990 per una base legale formale sulle banche dati Messaggio del 3 dicembre 2013 n Rapporto del 28 settembre 2015 n. 6881R; relatori: Michele Guerra e Fabio Käppeli 14. Richiesta di stanziamento di un credito lordo complessivo di 2'925'000.- franchi per l'ammodernamento delle apparecchiature e attrezzature, la manutenzione e l'arredamento delle sedi di refezione presso gli istituti scolastici cantonali Messaggio del 19 agosto 2015 n Rapporto del 29 settembre 2015 n. 7110R; relatrice: Milena Garobbio 15. Finanziamento tramite il budget globale e il mandato di prestazione delle Unità amministrative autonome (UAA) Messaggio del 5 dicembre 2012 n Rapporto del 29 settembre 2015 n. 6716; relatore: Bixio Caprara 16. Chiusura della seduta e rinvio PRESIDENZA: Luca Pagani, Presidente Alle ore 14:10 il Presidente dichiara aperta la seduta, presenti 85 deputati. Sono presenti le signore e i signori deputati: Aldi - Ay - Bacchetta-Cattori - Badaracco - Badasci - Balli - Bang - Battaglioni - Beretta Piccoli - Bignasca - Bosia Mirra - Brivio - Canepa - Caprara - Cavadini - Caverzasio - Cedraschi - Celio - Chiesa - Corti - Crugnola - Dadò - De Rosa - Delcò Petralli - Ducry - Durisch - Farinelli - Ferrara Micocci - Ferrari - Filippini - Foletti - Fonio - Franscella - Frapolli - Gaffuri - Galusero - Garobbio - Garzoli - Gendotti - Ghisla - Ghisletta - Ghisolfi - Gianella - Gianora - Giudici - Guerra - Guscio - Jelmini - Kandemir Bordoli - Käppeli - La Mantia - Lurati I. - Lurati S. - Lurati Grassi - Maggi - Mattei - Merlo - Minoretti - Minotti - Ortelli - Pagani - Pagnamenta - Pamini - Paparelli - Passalia - Patuzzi - Pedrazzini - Peduzzi - Pellanda - Pini - Pinoja - Polli - Pronzini - Quadranti - Ramsauer - Robbiani - Rückert - Sanvido - Savoia - Schnellmann - Seitz - Storni - Terraneo - Viscardi - Zanini Si sono scusati per l'assenza: Agustoni - Bergonzoli - Denti - Kappenberger - Morisoli 1. COMUNICAZIONI DEL PRESIDENTE PAGANI L., PRESIDENTE - Prima di affrontare l'ordine del giorno desidero esprimere sentimenti di vicinanza nei confronti di due colleghi colpiti da un lutto nelle scorse 1520

3 settimane: coraggio a Silvana Minoretti per la perdita della mamma e al collega Paolo Peduzzi per la perdita del papà. Esprimo inoltre la solidarietà del Parlamento per le vittime delle violenze degli scorsi giorni. Penso in particolare alla strage di Ankara e ai gravi fatti di sangue avvenuti a Chiasso, che esigono una risposta ferma e adeguata da parte delle istituzioni. 2. PRESENTAZIONE DI MESSAGGI E PROPOSTA DI ATTRIBUZIONE A COMMISSIONI n settembre 2014 Modifica della legge tributaria del 21 giugno 1994: imposizione globale secondo il dispendio (alla Commissione speciale tributaria) n settembre 2015 Preventivo 2016 (alla Commissione della gestione e delle finanze) 3. PROPOSTA DI ATTRIBUZIONE A COMMISSIONE DI INIZIATIVA PARLAMENTARE GENERICA Fonio G. e Jelmini L Interinali: il Cantone dia il buon esempio! (alla Commissione della legislazione) 4. PROPOSTA DI ATTRIBUZIONE A COMMISSIONI DI INIZIATIVE PARLAMENTARI ELABORATE Denti F. e cofirmatari Conflitto d'interessi: un problema da risolvere una volta tanto! (alla Commissione speciale Costituzione e diritti politici) 1521

4 Ghisletta R. e cofirmatari Completazione della legge sul Gran Consiglio e sui rapporti con il Consiglio di Stato con un nuovo art. 99 bis concernente le risposte alle interpellanze e alle interrogazioni (principio della trasparenza) - Completazione della legge organica comunale negli articoli concernenti le risposte alle interpellanze e alle interrogazioni (principio della trasparenza) (alla Commissione della legislazione) Ghisletta R. e cofirmatari Modifica degli artt. 47, 51 e 52 della legge sugli assegni di famiglia (Un occhio di riguardo per i ticinesi provenienti da fuori Cantone nella LAF) (alla Commissione della gestione e delle finanze) Ghisletta R. e cofirmatari Procedure di ricorso in materia elettorale celeri e gratuite! (alla Commissione speciale Costituzione e diritti politici) 5. MOZIONI EVASE Badaracco R. - Viscardi G. e cofirmatari Una soluzione vera per le Scuole medie di Lugano e non una semplice baraccopoli! (v. messaggio 19 agosto 2015 n. 7111) Robbiani M Mendrisio: Campus universitario SUPSI con la nuova sede della Scuola media, opportunità da cogliere (v. messaggio 19 agosto 2015 n. 7112) 6. PRESENTAZIONE DI ATTI PARLAMENTARI Gli atti parlamentari sono allegati alla fine del verbale della seduta (vedi p. 1555). 7. NATURALIZZAZIONI Rapporto del 28 settembre 2015 Ai sensi dell'art. 134 LGC le deliberazioni parlamentari si svolgono nella forma della procedura scritta. Conclusioni del rapporto della Commissione delle petizioni e dei ricorsi: concessione della cittadinanza cantonale ticinese ai postulanti. 1522

5 Messe ai voti, le conclusioni del rapporto sono accolte con 62 voti favorevoli, 2 contrari e 5 astensioni. Dettaglio della votazione (art. 146 cpv. 7 LGC) Si pronunciano a favore: Ay - Balli - Bang - Battaglioni - Beretta Piccoli - Bignasca - Bosia Mirra - Brivio - Canepa - Caprara - Cavadini - Cedraschi - Corti - Crugnola - Delcò Petralli - Durisch - Farinelli - Ferrara Micocci - Ferrari - Foletti - Fonio - Franscella - Frapolli - Gaffuri - Galusero - Garobbio - Garzoli - Gendotti - Ghisla - Ghisletta - Ghisolfi - Gianella - Gianora - Giudici - Guerra - Guscio - Kandemir Bordoli - La Mantia - Lurati Grassi - Lurati I. - Lurati S. - Maggi - Mattei - Merlo - Minoretti - Minotti - Pagnamenta - Pamini - Paparelli - Passalia - Patuzzi - Peduzzi - Pellanda - Pini - Pinoja - Polli - Quadranti - Robbiani - Sanvido - Savoia - Seitz - Viscardi Si pronunciano contro: Ortelli - Ramsauer Si astengono: Badasci - Terraneo - Schnellmann - Celio - Zanini 8. RICHIESTA DI UN CREDITO COMPLESSIVO DI FR. 1'231'000.- PER L'ACQUISTO E L'IMPLEMENTAZIONE DI UN SOFTWARE PER LA GESTIONE DELLE STRUTTURE CARCERARIE E DELL'UFFICIO DELL'ASSISTENZA RIABILITATIVA Messaggio del 25 agosto 2015 n Ai sensi dell'art. 134 LGC le deliberazioni parlamentari si svolgono nella forma della procedura scritta. Ai sensi dell'art. 5 cpv. 3 della legge sulla gestione e sul controllo finanziario dello Stato, per l'approvazione del presente credito è richiesta la maggioranza assoluta dei membri del Gran Consiglio. Conclusioni del rapporto della Commissione della gestione e delle finanze: si invita il Gran Consiglio ad approvare l'entrata in materia e il decreto legislativo annesso al messaggio governativo. Messa ai voti, l'entrata in materia è accolta con 66 voti favorevoli e 3 astensioni. Messi ai voti, i singoli articoli e il complesso del decreto legislativo annesso al messaggio governativo sono accolti con 68 voti favorevoli e 2 astensioni. 1523

6 Dettaglio della votazione (art. 146 cpv. 7 LGC) Si pronunciano a favore: Ay - Badasci - Balli - Bang - Battaglioni - Beretta Piccoli - Bignasca - Bosia Mirra - Brivio - Canepa - Caprara - Cavadini - Cedraschi - Celio - Corti - Crugnola - Durisch - Farinelli - Ferrara Micocci - Ferrari - Foletti - Fonio - Franscella - Frapolli - Gaffuri - Galusero - Garobbio - Garzoli - Gendotti - Ghisla - Ghisletta - Ghisolfi - Gianella - Gianora - Giudici - Guerra - Guscio - Kandemir Bordoli - La Mantia - Lurati Grassi - Lurati I. - Lurati S. - Maggi - Mattei - Minoretti - Minotti - Ortelli - Pamini - Paparelli - Passalia - Patuzzi - Peduzzi - Pellanda - Pini - Pinoja - Polli - Quadranti - Ramsauer - Robbiani - Rückert - Sanvido - Savoia - Schnellmann - Seitz - Storni - Terraneo - Viscardi - Zanini - Si astengono: Delcò Petralli - Merlo 9. STANZIAMENTO DI UN CREDITO DI FR. 1'000'000.- PER LA REALIZZAZIONE DEL COLLEGAMENTO CICLABILE VIA BRERE - VIA TRE CASE NEL COMUNE DI TENERO-CONTRA Messaggio del 2 settembre 2015 n Ai sensi dell'art. 134 LGC le deliberazioni parlamentari si svolgono nella forma della procedura scritta. Conclusioni del rapporto della Commissione della gestione e delle finanze: si invita il Gran Consiglio ad approvare l'entrata in materia e il decreto legislativo annesso al messaggio governativo. Messa ai voti, l'entrata in materia è accolta con 73 voti favorevoli e 1 astensione. Messi ai voti, i singoli articoli e il complesso del decreto legislativo annesso al messaggio governativo sono accolti con 73 voti favorevoli, 1 contrario e 1 astensione. Dettaglio della votazione (art. 146 cpv. 7 LGC) Si pronunciano a favore: Aldi - Ay - Badaracco - Badasci - Balli - Battaglioni - Beretta Piccoli - Bignasca - Bosia Mirra - Brivio - Canepa - Caprara - Cavadini - Caverzasio - Cedraschi - Celio - Chiesa - Corti - Crugnola - Dadò - Delcò Petralli - Durisch - Farinelli - Ferrara Micocci - Ferrari - Foletti - Fonio - Franscella - Frapolli - Gaffuri - Galusero - Garobbio - Garzoli - Gendotti - Ghisla - Ghisletta - Ghisolfi - Gianella - Gianora - Giudici - Guerra - Guscio - Kandemir Bordoli - La Mantia - Lurati Grassi - Lurati I. - Lurati S. - Maggi - Mattei - Merlo - Minoretti - Minotti - Ortelli - Pagnamenta - Paparelli - Passalia - Patuzzi - Peduzzi - Pellanda - Pini - Pinoja - Polli - Quadranti - Robbiani - Rückert - Sanvido - Savoia - Schnellmann - Seitz - Storni - Terraneo - Viscardi - Zanini 1524

7 Si pronuncia contro: Pamini Si astiene: Ramsauer 10. MOZIONE DEL 29 NOVEMBRE 2010 PRESENTATA DA MANUELE BERTOLI E COFIRMATARI (RIPRESA DA MILENA GAROBBIO) "IL CANTONE SALVI IL RIVELLINO DI LOCARNO" Messaggio del 15 febbraio 2011 n Ai sensi dell'art. 133 LGC, le deliberazioni parlamentari si svolgono nella forma del dibattito ridotto. Conclusioni del rapporto della Commissione della gestione e delle finanze: si invita il Gran Consiglio a considerare evasa la mozione. È aperta la discussione. DADÒ F., RELATORE E INTERVENTO A NOME DEL GRUPPO PPD+GG - La Commissione della gestione e delle finanze ritiene il Rivellino del castello di Locarno un'importante testimonianza storica da valorizzare e proteggere, a prescindere dalla sua attribuzione a Leonardo da Vinci che, a dire il vero, è stata finora solo ipotizzata. Si tratta tuttavia di un manufatto originale e con caratteristiche tipologiche uniche ed eccezionali sia in considerazione dell'epoca in cui fu edificato (1507) sia per la sua collocazione geografica. Nonostante ciò qualcuno lo ha definito "un semplice mucchio di sassi, privo di valore". Tralascio però di entrare in questo tipo di considerazioni che si commentano da sole: l'importante è riconoscere che il Ticino ha il privilegio di possedere un'opera di valore che non si trova in nessun'altra parte della Svizzera e del nord Italia, perlomeno in quel preciso periodo storico. Il Rivellino è quindi una testimonianza monumentale, ancora sorprendentemente integra, di un periodo storico vivace e dinamico oltre che cruciale e affascinante della nostra regione, in particolare di Locarno. In tempi in cui si usa condire ogni cosa con l'abusato termine di identità, questo "mucchio di sassi" rappresenta né più né meno di un'icona essenziale della memoria e dunque dell'identità dei locarnesi e di tutti i ticinesi. La mozione in oggetto chiede di valutare l'acquisizione del monumento tramite trattativa bonale o espropriazione. A detta dei mozionanti il Rivellino a ragione «è un monumento praticamente unico, che l'ente pubblico ha il dovere di salvare e valorizzare». Tuttavia essi ritengono che ciò sia possibile solo attraverso un cambiamento di proprietà, dal privato al pubblico, ciò che permetterà l'accesso e la libera fruizione del manufatto dando pure maggiore garanzia di tutela e semplicità nell'esecuzione di accertamenti e future progettazioni. La mozione cita inoltre anche alcuni presunti interventi impropri 1525

8 eseguiti sul monumento che attesterebbero la noncuranza degli attuali proprietari. La Commissione della gestione e delle finanze si era occupata del tema già nella scorsa legislatura, dando incarico al sottoscritto di verificare dapprima la veridicità delle accuse di noncuranza e in seguito di formulare una proposta che potesse trovare un riscontro ragionevole onde evitare l'apertura di un contenzioso inopportuno tra Autorità pubblica e privati cittadini. Oltre a un sopralluogo e ai contatti con l'autorità cittadina sono stati ascoltati anche i responsabili dell'ufficio dei beni culturali, in particolare la capoufficio Simonetta Biaggio-Simona che ci ha in seguito fatto pervenire per il tramite del Consiglio di Stato il rapporto esaustivo che avete ricevuto in allegato, accompagnato dall'interessante opuscolo della Società storica locarnese. L'obiettivo della Commissione è chiaro e mira a proteggere e valorizzare il monumento. Per raggiungerlo è quindi necessario e auspicabile attuare misure conservative mirate ed eventualmente riconsiderarne la proprietà senza tuttavia voler costringere gli attuali proprietari a cedere attraverso la coercizione ciò che fino a oggi hanno gestito in modo tutto sommato soddisfacente e, soprattutto, senza nessun costo per l'ente pubblico. Va infine rilevato che negli ultimi anni il Rivellino, grazie alla sua gestione privata condotta senza beneficiare di alcun aiuto da parte dello Stato, ha saputo reinterpretare il suo ruolo di baluardo: non più in difesa del ducato, si intende, ma quale garante della libertà di espressione. Non la libertà sbandierata ed esibita al Monte Verità e nei salotti ovattati, ma quella più ampia che permette anche a uno tra i più significativi cineasti viventi come Peter Greenaway di venire a Locarno nonostante l'antipatia dichiarata del direttore, come pure di portare a conoscenza di tutti le terribili testimonianze del genocidio e della persecuzione dei cristiani in Iraq e in Siria, una tra le peggiori piaghe umanitarie del mondo contemporaneo. Indirizziamo quindi un plauso a chi, contribuendo di tasca propria, non ha voltato la testa dall'altra parte preferendo riservare onore solo a qualche terrorista o stupratore latitante di fanciulle ai fini del marketing, ma ha saputo garantire la libertà di espressione alla denuncia civile sui drammi del nostro tempo sotto gli occhi di tutti. Termino invitando il Consiglio di Stato a voler avviare trattative bonali con i proprietari del Rivellino. Dopodiché, se si dovesse intravvedere una possibile strada percorribile, si potrà tornare in aula con un'eventuale proposta finale da sottoporre al Parlamento. PINI N., INTERVENTO A NOME DEL GRUPPO PLR - La protezione e la valorizzazione del Rivellino sono obiettivi unanimamente e fortunatamente condivisi. L'edificio è infatti un monumento importante per la storia e l'identità in particolare ma non solo di Locarno e dei locarnesi, e ciò indipendentemente dalla sua origine leonardesca o meno. Esso rappresenta un tassello di un mosaico che vuole e deve concretizzare la vocazione turistica e culturale di una regione, il Locarnese, che ha tanta voglia di futuro e di crescita economica, sociale e culturale. In merito alla protezione del sito, il rapporto esperito dall'ufficio dei beni culturali è chiaro: per assicurare a breve e lungo termine la conservazione del Rivellino è necessario un intervento conservativo. Va dunque condiviso l'auspicio in tal senso formulato nel rapporto commissionale come pure la volontà del Dipartimento del territorio e dell'allora suo direttore Marco Borradori palesate nel messaggio governativo n del 15 febbraio 2011 di «mettere in atto tutte le misure necessarie perché i proprietari del Rivellino siano resi attenti alle necessità di intervento sul bene culturale di cui essi sono i primi responsabili, e questo in ossequio ai disposti della legge sulla protezione dei beni culturali del 1997 (art. 5 cpv.2)». Il rapporto dell'ufficio dei beni culturali è chiaro anche per quanto riguarda una sua valorizzazione di più ampio respiro che necessiterebbe però di un concetto progettuale 1526

9 che colleghi nuovamente il Rivellino al suo castello e al contesto urbano circostante. In tal senso «è auspicabile un nuovo assetto di proprietà», un auspicio che fa eco a quello di acquisizione da parte dell'ente pubblico formulato nel 2006 anche dalla Commissione federale dei monumenti storici. Lo stesso auspicio che ha tentato di concretizzare anche il Comune di Locarno, scontrandosi però nel settembre 2010 contro il verdetto popolare a seguito del lancio di un referendum. Benché convinti che l'odierna frammentazione della proprietà fra pubblico e privati non sia ottimale poiché non facilita la valorizzazione del comparto (il Rivellino e il Castello), riteniamo che la via dell'esproprio sia ora inopportuna. In questo momento va privilegiata la via suggerita dal rapporto commissionale, ossia l'avvio di una trattativa che conduca all'acquisto o all'identificazione di percorsi di collaborazione nell'interesse di tutti. È un orientamento dettato non solo dal convincimento che la via dell'esproprio sia da considerarsi solo l'ultima ratio, ma anche in ragione della chiara espressione della volontà popolare dei cittadini di Locarno e dalla constatazione che fortunatamente il Rivellino è destinato a manifestazioni culturali indipendenti, come indipendenti sono anche altre importanti manifestazioni culturali che sono promosse nel Locarnese. Alla luce di quanto esposto, sciolgo le riserve e porto l'adesione del gruppo PLR al rapporto redatto dal collega Fiorenzo Dadò che ringrazio per l'importante sforzo di approfondimento e di analisi. BALLI O., INTERVENTO A NOME DEL GRUPPO LEGA - L'importanza storica del Rivellino è a tutti nota. Come ben scrive il relatore nel rapporto commissionale, indipendentemente dalla sua attribuzione o meno a Leonardo da Vinci l'edificio rappresenta un manufatto originale con caratteristiche tipologiche uniche ed eccezionali. Non esistono infatti in Svizzera altre opere simili e neppure nel nord Italia. Da ticinese e da locarnese se mi è consentito un po' di campanilismo non posso che esserne orgoglioso. Concordo pienamente con i mozionanti quando definiscono il Rivellino «un monumento praticamente unico, che l'ente pubblico ha il dovere di salvare e valorizzare». Essi scrivono inoltre che «da nostre informazioni i proprietari organizzano mostre e avvenimenti» aggiungendo tuttavia in seguito che i proprietari «hanno tinteggiato parzialmente il monumento senza permesso, hanno edificato un parapetto sulla sommità, utilizzando senza permesso lo spiazzo sopra il Rivellino come posteggio e hanno proceduto a lavori di sgombero senza permesso» venendo su questo però smentiti dal Consiglio di Stato che scrive nel suo rapporto «non risulta che gli attuali proprietari abbiano effettuato lavori senza autorizzazione (tinteggiature abusive, lavori di sgombero). Il parapetto è stato concordato per evidenti necessità di sicurezza. Non siamo al corrente del presunto utilizzo dello spiazzo sovrastante quale parcheggio né sappiamo chi lo abbia utilizzato». Le insinuazioni dei mozionanti mostrano scarso rispetto nei confronti dei proprietari e della loro attività, sulla quale mi soffermerò in seguito, tanto più che il Cantone non si è mai mostrato passivo, anzi. Nella sua presa di posizione si legge infatti che «Il Cantone, tramite il Dipartimento del territorio, ha seguito con la dovuta attenzione le vicende legate a questo edificio sin dal 2001, quando i proprietari hanno presentato al Municipio di Locarno una domanda di costruzione. Da 10 anni gli organismi di vigilanza (Ufficio e Commissione dei beni culturali) hanno accompagnato con la necessaria consulenza questa delicata pratica». In conclusione i mozionanti propongono che il Cantone acquisisca il monumento, tramite trattativa bonale o espropriazione e concludono affermando «a nostro parere, è giunto il 1527

10 momento di agire per evitare che esso venga danneggiato irrimediabilmente e/o perduto per sempre». A questo punto sorgono spontanee alcune domande: - l'acquisizione del Rivellino "con le buone o con le cattive" è veramente l'unica possibilità? - una collaborazione con gli attuali proprietari va esclusa a priori? - senza l'intervento dello Stato il monumento corre il rischio di essere danneggiato o, peggio ancora, perduto per sempre? Non posso certo condividere una visione così radicalmente statalista che mostra poco rispetto per quanto di buono stanno facendo, e sicuramente continueranno a fare anche in futuro, gli attuali proprietari. Nel suo rapporto il relatore afferma giustamente: «La maggioranza della Commissione non ritiene di dover procedere con un'espropriazione da parte dell'ente pubblico cantonale, come richiesto dalla mozione, in quanto sussistono altre possibilità di dialogo ben prima di arrivare alla coercizione. Quindi, si invita il Consiglio di Stato a voler intavolare trattative bonali con i proprietari circa una possibile acquisizione pubblica del monumento, valutando eventualmente una qualche forma di collaborazione, nell'interesse di tutti». Tengo a sottolineare che le trattative bonali vanno bene, l'espropriazione e la coercizione assolutamente no. Non dimentichiamo che i proprietari hanno finora dimostrato di saper promuovere manifestazioni culturali indipendenti e di buon livello senza costo alcuno per l'ente pubblico. Vogliamo forse imporre l'esproprio a chi si è dato da fare promuovendo cultura di buon livello senza pesare finanziariamente in alcun modo sull'ente pubblico? Gli attuali proprietari hanno infranto il tabù che la cultura costa e necessita dell'aiuto dello Stato. Hanno promosso le loro attività senza chiedere sussidi agli enti pubblici sfatando la consuetudine ormai collaudata, secondo cui chi ha avuto un'idea, magari anche valida, deve rivolgersi immediatamente agli enti pubblici chiedendo un finanziamento. I proprietari del Rivellino hanno invece mostrato una sana imprenditorialità e per di più arrangiandosi da soli. Ciò dimostra che è possibile promuovere attività culturali senza per forza dover battere cassa al Cantone o ai Comuni. Pensate che risparmio ne deriverebbe per le Casse cantonali se anche altri seguissero il loro esempio anche solo incrementando l'autoimprenditorialità. In tal senso gli attuali proprietari vanno piuttosto citati a esempio e addirittura ringraziati, non certo espropriati. In conclusione diciamo no all'esproprio e sì all'avvio di trattative bonali per l'acquisizione della proprietà dell'edificio. Si invita in particolare il Cantone a valutare seriamente una modalità di collaborazione con i proprietari volta a migliorare sia lo stato di conservazione del monumento sia l'offerta culturale in atto. Il gruppo Lega approverà pertanto il rapporto commissionale. STORNI B., INTERVENTO A NOME DEL GRUPPO PS - La scoperta fortuita, a seguito di una domanda di costruzione tra i caseggiati ai piedi del nucleo storico della città di Locarno nei pressi del monumentale Castello Visconteo, di una fortificazione attribuita a Leonardo ha già fatto scorrere fiumi di inchiostro e di parole. L'attribuzione della costruzione militare a difesa del Castello a Leonardo da Vinci, confermata nel frattempo da più di un esperto, ne aumenta evidentemente il valore storico ed esige una maggiore tutela portando alla luce un nuovo elemento del patrimonio storico della città oltre che un nuovo tassello da inserire nell'offerta turistica del Cantone. La decisione del Municipio e del Consiglio comunale di Locarno per un suo acquisto, poi negata dalla maggioranza della popolazione, andava in questa direzione. 1528

11 Malgrado la decisione negativa, si può tuttavia affermare che la popolazione del Canton Ticino è sensibile alla salvaguardia dei beni culturali presenti sul nostro territorio. Ci preme ricordare che nel 2014 l'iniziativa popolare Un futuro per il nostro passato 1 presentata dalla Società ticinese per l'arte e la natura (STAN) ha raccolto quasi 15 mila firme che esprimono la volontà di tutelare maggiormente il nostro patrimonio storico e architettonico. Il gruppo socialista ritiene importante la protezione e la valorizzazione del Rivellino e sostiene evidentemente le intenzioni di proporne l'acquisto da parte del Cantone espresse nella mozione in esame presentata da Manuele Bertoli e cofirmatari il 29 novembre 2010 all'indomani della votazione popolare che aveva annullato la decisione del Consiglio comunale di Locarno. La mozione chiede al Consiglio di Stato di valutare il rilancio dell'ipotesi di acquisizione del monumento da parte del Cantone, tramite trattativa bonale o espropriazione, ritenendolo un monumento importante, praticamente unico, che l'ente pubblico ha il dovere di salvare e valorizzare in futuro. L'acquisto permetterebbe di garantirne ancor meglio l'accesso e la fruizione pubblica, offrendo nel contempo maggiori garanzie di tutela e maggior semplicità nell'esecuzione degli accertamenti in vista di progettazioni future. La mozione paventava anche problemi di salvaguardia per evitare che il monumento sia danneggiato irrimediabilmente e perduto per sempre. Sappiamo infatti che fu scoperto proprio perché erano previsti alcuni interventi edili. Già nel 2006, la Commissione federale dei monumenti storici, prendendo atto dei problemi di conservazione esistenti, suggeriva un rapido intervento per risolverli, rilevando anche che «occorre mettere a punto una strategia di pianificazione del territorio che analizzi l'eventuale inserimento del Rivellino nel contesto urbano, che migliori la sua accessibilità e la sua protezione, senza intervenire drasticamente nella struttura cittadina odierna». La stessa Commissione auspicava l'acquisto del manufatto da parte dell'ente pubblico (Comune, con il sostegno della Confederazione e del Cantone), segnalando che l'intervento avrebbe permesso una migliore protezione del Rivellino e garantito una più agile accessibilità al pubblico. Nel frattempo la situazione si è stabilizzata: gli attuali proprietari non hanno effettuato interventi (anche se nel rapporto commissionale si esprimono alcune riserve) e utilizzano il Rivellino per attività culturali aperte al pubblico. La durata di vita dei monumenti storici perlomeno per quelli che possiamo ancora ammirare è fortunatamente ben più lunga dei tempi della politica. In tal senso il gruppo socialista approva il rapporto della Commissione della gestione e delle finanze che invita il Consiglio di Stato all'acquisto in via bonale dell'edificio e a valutare una strategia efficace di maggior protezione e valorizzazione a livello comunale, cantonale e federale, attualmente insufficiente, indipendentemente dalle attuali proposte culturali private. SAVOIA S., INTERVENTO A NOME DEL GRUPPO I VERDI - Come spesso accade quando si è tutti d'accordo, si discute molto e si può tranquillamente continuare a farlo. Non ci sono dubbi che il Rivellino sia un manufatto di valore che vada conservato, tutelato e possibilmente anche valorizzato. Come ha giustamente detto il collega Storni, la sua attribuzione leonardesca non è realmente in discussione. Se ci fosse tuttavia anche solo un dubbio sulla sua attribuzione, varrebbe comunque la pena di non lasciare nulla di intentato per tutelare e valorizzare il manufatto soprattutto in un territorio come il nostro che pur presentando altri edifici di pregio è sempre di più deteriorato. Ricordo a tal 1 Iniziativa popolare legislativa generica: Un futuro per il nostro passato: per un'efficace protezione del patrimonio culturale del territorio ticinese, Società ticinese per l'arte e la natura (STAN), , FU n

12 proposito che viviamo situazioni simili anche con altri edifici interessanti dal profilo della conservazione. Penso per esempio alla proprietà di Herman Hesse a Montagnola, oggetto di un atto parlamentare 2 sottoscritto da taluni di noi già più di un anno fa che chiedeva allo Stato di tutelare il parco e i relativi edifici annessi sottraendoli a interventi di tipo speculativo che lo deturperebbero. È un tema su cui torneremo a occuparci. In tema di tutela e valorizzazione è importante avere le idee chiare. La proprietà pubblica di un bene infatti non è l'unico modo per tutelarlo o valorizzarlo e neppure rappresenta di per sé una garanzia sufficiente di rispetto e tutela del suddetto bene. D'altro canto quando si tessono le lodi degli attuali proprietari si è anche consapevoli che trattandosi di un bene privato essi possono cedere la loro proprietà o possono cambiare opinione o modo di agire. Occorre perciò separare il giudizio sull'attuale proprietario da quello legato al fatto che il bene si trova in mani private. Allo stesso modo occorre tralasciare completamente il tema del programma culturale che i proprietari hanno deciso di promuovere nell'utilizzo della struttura. Niente e nessuno infatti impedisce loro di svolgere altrove lo stesso identico programma culturale visto che viviamo fortunatamente in un Paese libero dove nel rispetto ovviamente della legislazione vigente è possibile promuovere qualsiasi manifestazione culturale, specialmente se non sono richiesti contributi pubblici. In quest'ottica perciò discutere del programma, di manifestazioni culturali e paraculturali, di accompagnamento al Festival del film di Locarno o di opposizione allo stesso all'interno della struttura, seppure interessante, esula manifestamente dal tema in discussione. L'oggetto della discussione infatti è sapere se quella determinata struttura fisica debba stare in mani pubbliche o private. Tutto il resto son parole inutili. La scelta compiuta a suo tempo di acquisire la proprietà dei castelli di Bellinzona è risultata pagante e ha scongiurato il pericolo di ritrovarci con un autosilo o qualche altra struttura del genere. Ricordiamoci che a suo tempo al terzo castello viveva un tale signor Carmine intenzionato a demolirlo per costruirci un albergo. In passato quindi la proprietà pubblica ha salvato dalla demolizione i castelli e altri edifici simili. Non consideriamoci troppo civilizzati per compiere altri scempi. Ci sono esempi di distruzioni recenti: se dovesse andare in porto (e mi auguro di no) il progetto di edificazione nella proprietà Hesse che ho citato in precedenza sarebbe uno scempio altrettanto grave di altri compiuti negli anni Cinquanta, Sessanta o Settanta nel nostro Cantone. Stiamo dunque attenti a ben distinguere l'ennesima discussione, seppure laterale, sul Festival del film di Locarno da quella invece importante e necessaria sulla tutela e la valorizzazione dei beni monumentali e naturali presenti sul nostro territorio. Il nostro gruppo ha deciso di aderire alle proposte del rapporto commissionale, ritenendole utili e necessarie per verificare la possibilità di procedere bonalmente all'acquisizione dello stabile. Se ciò non dovesse essere possibile il valore dell'oggetto è tale da non poter essere lasciato unicamente al benvolere di un proprietario privato che, in futuro, potrebbe tra l'altro anche cambiare. PAMINI P., INTERVENTO A NOME DEL GRUPPO LA DESTRA - Il collega Savoia ha colto nel segno. Il tema del dibattito non riguarda le attività promosse all'interno del Rivellino ma la natura pubblica o privata dell'edificio. In realtà le considerazioni del collega Dadò su quanto avviene all'interno della struttura sono pure pertinenti. L'uso di una risorsa 2 Mozione: Creiamo il parco letterario Hermann Hesse patrimonio dell'umanità, Sergio Savoia e cofirmatari,

13 statale in teoria perlomeno dovrebbe andare a beneficio di tutti benché sia noto che la migliore tutela della libertà anche di espressione è proprio la proprietà privata dei mezzi stessi di espressione, non solo la stampa ma anche le infrastrutture dove si promuove cultura. Oggi dobbiamo dunque chiederci se statalizzare o meno il Rivellino. Non lo decideremo concretamente oggi ma ne tracciamo comunque il destino. Vogliamo diventare come la vicina Italia che possiede centinaia di migliaia di monumenti di cui non riesce a occuparsi? Lo vogliamo fare nel contesto finanziario attuale che sarà prossimamente oggetto di dibattito in quest'aula? È necessario che lo Stato intervenga con il pugno di ferro per acquisire la proprietà del Rivellino in via bonale o eventualmente anche con un esproprio? Personalmente non lo credo, non solo per motivi ideologici ma anche e soprattutto per le attuali condizioni finanziarie del Cantone. Non ci sono più risorse per questo tipo di interventi e diventa quindi vieppiù necessario anche in Svizzera e in Ticino coinvolgere la società civile per tutelare quanto merita di esserlo. Come ha ben detto il collega Savoia il nostro territorio conta un buon numero di beni meritevoli di protezione. Ciò non significa tuttavia che debba essere lo Stato a mettere a disposizione le proprie risorse finanziarie per garantirne la tutela. Esistono ben altre vie percorribili in tal senso, per esempio l'allargamento dell'esenzione fiscale per chi valorizza i monumenti: sarebbe bene che il Parlamento le prendesse in considerazione. Si potrebbe pensare per esempio di concedere un'esenzione fiscale per scopo pubblico: nel caso in cui il Parlamento decidesse di acquisire il Rivellino, per esempio, si potrebbe decidere che le devoluzioni finanziarie da persone fisiche verso questa struttura possano beneficiare di determinati vantaggi fiscali. In prospettiva futura il nostro gruppo approverà dunque il messaggio, rimanendo tuttavia molto scettico su un eventuale esproprio dell'edificio. Va infatti privilegiata la via bonale e ancor di più il sostegno in via privata attraverso l'adozione di misure fiscali in favore di privati cittadini che contribuiscono al mantenimento di beni culturali presenti sul nostro territorio. SAVOIA S. - Il collega Pamini mi ha dato ragione su tutto tranne che sul contenuto delle mie affermazioni: no per le conclusioni e sì per tutto il resto. A parte gli scherzi mi fa piacere che il partito rappresentato dal collega dedichi grande attenzione alle finanze pubbliche. Dopodiché non posso evitare di notare l'uso di diversi pesi e misure. Se non erro abbiamo speso dodici milioni per la piattaforma Cantone- Comuni (che tra l'altro non ho ancora capito cosa sia ma che comunque non ho sostenuto), abbiamo investito svariati milioni per gli impianti di risalita e nell'ex sanatorio di Piotta per la creazione di un'accademia del ghiaccio, per citare solo alcuni esempi di uscite milionarie decise negli ultimi mesi. Mi fa un po' specie vedere improvvisamente tanta attenzione all'uso di denaro pubblico. Quando si tratta di investire milioni per una qualsiasi rotonda non ci si pone molti problemi. Mi pare quindi che non sempre si applichi lo stesso metro in tutte le decisioni. Sono anch'io propenso a spendere in maniera oculata il denaro pubblico, tant'è vero che il nostro gruppo ha respinto in questa sala parecchie richieste di crediti inutili. AY M. - Non condivido ovviamente i toni antistatalisti espressi in aula da alcuni colleghi. Riconosco che il Rivellino è una realtà attiva e aperta culturalmente in cui da diversi anni trovano ospitalità eventi di alto spessore culturale, alla presenza di personalità prestigiose 1531

14 provenienti dall'estero: cito ad esempio Nikolai Borodachev, direttore della cineteca di Stato russa, ex ministro ai tempi dell'unione Sovietica. Non mi risulta che vi sia incuria nei confronti del manufatto e non ritengo che la via dell'esproprio sia una priorità dal punto di vista economico e nemmeno dal punto di vista della politica culturale cantonale. Mi pronuncerò pertanto in favore del rapporto commissionale. DUCRY J. - Condivido pienamente la mozione presentata a suo tempo da Manuele Bertoli e ripresa in seguito da Milena Garobbio: non sosterrò il pilatesco rapporto commissionale che non risolve nulla. Mi spiace che non si faccia trasparenza sull'attuale gestione del Rivellino, al di là delle manifestazioni culturali che vi si svolgono pur certamente apprezzabili. Gradirei tuttavia che tali manifestazioni fossero concordate con il Festival del film di Locarno evitando una competizione tra la rassegna del Pardo e la presunta alternativa culturale promossa al Rivellino. Anch'io come il collega Savoia mi chiedo se non si debba investire diversamente il denaro pubblico privilegiando la cultura e la libertà anziché determinate opere che vanno risistemate non forzatamente nell'interesse dei cittadini. Per una questione di trasparenza verso tous le citoyens e les citoyennes tessinois mi schiero dalla parte della mozione e non sosterrò il rapporto commissionale. MATTEI G. - Spero che il Parlamento accolga la proposta formulata dalla Commissione e che ci ritroveremo tra un anno a ridiscutere il destino del Rivellino. L'edificio, che malgrado il buon uso che se ne fa attualmente è sempre stato notoriamente un covo dei gatti di Locarno, testimonia uno scorcio importante della nostra storia. Si rivelerà certamente utile approfondire ulteriormente il tema non solo in relazione a questo specifico manufatto ma anche a molti altri edifici protetti sul piano cantonale che necessitano di interventi conservativi e i cui proprietari vanno aiutati in tal senso. Non dimentichiamo che i nostri monumenti fungono da vetrine di un Cantone che vede un turismo declinante mentre le zone urbane tendono a tutto fagocitare senza nulla lasciare alle periferie. Aspettiamo un anno e soprattutto guardiamo oltre il piccolo monumento di Locarno. La discussione è dichiarata chiusa. Messe ai voti, le conclusioni del rapporto commissionale sono accolte con 71 voti favorevoli, 4 contrari e 5 astensioni. La mozione è pertanto considerata evasa, con l'invito al Consiglio di Stato a presentare al Gran Consiglio, entro un anno, un rapporto sull'esito della trattativa e sui passi che intende seguire. Dettaglio della votazione (art. 146 cpv. 7 LGC) Si pronunciano a favore: Aldi - Ay - Bacchetta-Cattori - Badaracco - Badasci - Bang - Battaglioni - Beretta Piccoli - Bignasca - Bosia Mirra - Brivio - Canepa - Caprara - Cavadini - Caverzasio - Celio - Chiesa - Corti - Crugnola - Dadò - De Rosa - Durisch - Farinelli - Ferrara Micocci - Ferrari - Filippini - Fonio - Franscella - Frapolli - Gaffuri - Garobbio - Garzoli - Gendotti - Ghisla

15 Ghisletta - Ghisolfi - Gianella - Gianora - Giudici - Guerra - Guscio - Jelmini - Kandemir Bordoli - Käppeli - La Mantia - Lurati Grassi - Lurati I. - Lurati S. - Maggi - Mattei - Merlo - Pagnamenta - Pamini - Passalia - Patuzzi - Pedrazzini - Peduzzi - Pellanda - Pini - Polli - Quadranti - Robbiani - Rückert - Sanvido - Savoia - Schnellmann - Seitz - Storni - Terraneo - Viscardi - Zanini Si pronunciano contro: Cedraschi - Ducry - Galusero - Pronzini - Si astengono: Foletti - Minoretti - Minotti - Paparelli - Ramsauer 11. STANZIAMENTO DI UN CREDITO LORDO DI GESTIONE CORRENTE DI FR. 148'000.- E DI UN CREDITO D'INVESTIMENTO DI FR. 591'400.- PER LA LOCAZIONE DI SPAZI NECESSARI ALLA NUOVA SEDE DELL'UFFICIO CIRCONDARIALE DI TASSAZIONE BIASCA Messaggio dell'8 luglio 2015 n Ai sensi dell'art. 134 LGC, le deliberazioni parlamentari si svolgono nella forma della procedura scritta. Conclusioni del rapporto della Commissione della gestione e delle finanze: si invita il Gran Consiglio ad approvare l'entrata in materia e il decreto legislativo allegato al messaggio governativo. Messa ai voti, l'entrata in materia è accolta all'unanimità dei 74 voti espressi. Messi ai voti, i singoli articoli e il complesso del decreto legislativo annesso al messaggio governativo sono accolti all'unanimità dei 75 voti espressi. Dettaglio della votazione (art. 146 cpv. 7 LGC) Si pronunciano a favore: Aldi - Ay - Badaracco - Badasci - Balli - Bang - Battaglioni - Beretta Piccoli - Bignasca - Bosia Mirra - Brivio - Canepa - Caprara - Cavadini - Caverzasio - Cedraschi - Celio - Chiesa - Corti - Crugnola - De Rosa - Delcò Petralli - Ducry - Durisch - Farinelli - Ferrara Micocci - Filippini - Foletti - Fonio - Franscella - Frapolli - Gaffuri - Galusero - Garobbio - Garzoli - Gendotti - Ghisla - Ghisletta - Ghisolfi - Gianella - Gianora - Giudici - Guerra - Guscio - Jelmini - Kandemir Bordoli - Käppeli - La Mantia - Lurati Grassi - Lurati I. - Lurati S. - Maggi - Mattei - Merlo - Minoretti - Minotti - Ortelli - Pagnamenta - Pamini - Paparelli - Passalia - Patuzzi - Pini - Polli - Quadranti - Ramsauer - Robbiani - Rückert - Sanvido - Schnellmann - Seitz - Storni - Terraneo - Viscardi - Zanini 1533

16 12. PETIZIONE DEL 25 MARZO 2015 PRESENTATA DA RENATO NANNI, BELLINZONA, "RICORSO PER DENEGATA E RITARDATA GIUSTIZIA" Rapporto del 28 settembre 2015 Ai sensi dell'art. 134 LGC, le deliberazioni parlamentari si svolgono nella forma della procedura scritta. Conclusioni del rapporto della Commissione delle petizioni e dei ricorsi: si invita il Gran Consiglio a non entrare nel merito della petizione e ad archiviarla. Messe ai voti, le conclusioni del rapporto commissionale sono accolte con 71 voti favorevoli e 5 astensioni. La petizione è pertanto archiviata. Dettaglio della votazione (art. 146 cpv. 7 LGC) Si pronunciano a favore: Aldi - Ay - Bacchetta-Cattori - Badaracco - Badasci - Balli - Bang - Battaglioni - Beretta Piccoli - Bignasca - Bosia Mirra - Brivio - Canepa - Caprara - Cavadini - Caverzasio - Cedraschi - Celio - Corti - Crugnola - De Rosa - Delcò Petralli - Ducry - Durisch - Farinelli - Ferrara Micocci - Foletti - Fonio - Franscella - Frapolli - Gaffuri - Galusero - Garobbio - Garzoli - Gendotti - Ghisla - Ghisletta - Ghisolfi - Gianella - Gianora - Giudici - Guscio - Jelmini - Kandemir Bordoli - Käppeli - La Mantia - Lurati Grassi - Lurati I. - Lurati S. - Maggi - Merlo - Minoretti - Minotti - Ortelli - Pagnamenta - Paparelli - Passalia - Patuzzi - Pellanda - Pini - Polli - Quadranti - Robbiani - Rückert - Sanvido - Schnellmann - Seitz - Storni - Terraneo - Viscardi - Zanini Si astengono: Chiesa - Filippini - Mattei - Pamini - Ramsauer 13. MODIFICA DELLA LEGGE DELLA SCUOLA DEL 1 FEBBRAIO 1990 PER UNA BASE LEGALE FORMALE SULLE BANCHE DATI Messaggio del 3 dicembre 2013 n Ai sensi dell'art. 134 LGC, le deliberazioni parlamentari si svolgono nella forma della procedura scritta. Conclusioni del rapporto della Commissione speciale scolastica: si invita il Gran Consiglio ad approvare l'entrata in materia e il disegno di legge allegato al rapporto stesso. È aperta la discussione di entrata in materia. 1534

17 GUERRA M., CORRELATORE - Intendo solo precisare che personalmente sono contrario a qualsiasi tipo di schedatura, soprattutto di dati sensibili e per una durata eccessiva. Sono fiero del lavoro svolto con i colleghi Pagani, principale artefice degli approfondimenti sul piano legale, e Käppeli. Tali approfondimenti hanno permesso di spostare la maggioranza verso una posizione più semplice e più aperta che ha decurtato pesantemente le proposte esagerate del Governo. La conservazione di dati sensibili andava ben oltre i termini di quella del casellario giudiziale: ora con la nuova proposta lo stoccaggio massimo è stato ridotto da quindici a quattro anni. Questo compromesso ha messo tutti d'accordo e sono pertanto felice di non avere redatto un rapporto totalmente contrario alla proposta governativa poiché altrimenti la maggioranza avrebbe approvato la durata di quindici anni. Ne consegue che su questo tema il gruppo della Lega, vista la contrarietà sul principio di stoccare dati sensibili, lascia libertà di voto. KÄPPELI F., CORRELATORE - Con il messaggio n il Consiglio di Stato intende giustamente rimediare a una lacuna giuridica evidente e il progetto di soluzione è iniziato negli anni 2000 ed è in uso già da alcuni anni. La maggiore densità normativa chiesta dai colleghi Pagani e Guerra nella scorsa legislatura è stata ritenuta sufficiente negli aspetti toccati ma eccessiva nei termini di raccolta e conservazione dei dati. Abbiamo inoltre approfondito gli emendamenti del Dipartimento, che sono stati tutti accolti: mi sembra quindi lecito affermare che la proposta della Commissione sia ancor più indirizzata verso la ricerca di un compromesso. Da parte mia sono soddisfatto dell'adesione di tutti i colleghi della Commissione. Non vogliamo che la presenza di alcuni dati per tempi troppo lunghi rechi pregiudizio all'allievo per tutta la carriera scolastica. Il messaggio governativo contemplava una durata eccessiva prevedendo uno stoccaggio dei dati ben più lungo della presenza nel casellario giudiziale. La banca dati è stata creata innanzitutto per rispondere a necessità amministrative e di gestione delle scuole ma il disegno di legge in votazione risponde a tutte le esigenze del sistema scolastico emerse nel corso dell'analisi commissionale, oltre a essere molto più corretta rispetto a quanto previsto dalla Costituzione federale e cantonale in materia di libertà personale e di tutela della sfera privata. Il totale controllo da parte dello Stato di ogni aspetto della vita delle persone è una tendenza internazionale ma la protezione della sfera privata è uno dei pilastri fondamentali del nostro Stato di diritto. I dati privati possono finire nelle mani sbagliate, pronte a farne uso indebito, più facilmente e più rapidamente di quanto si possa pensare. Vogliamo impedire che ciò accada limitando quindi la raccolta dei dati e la relativa conservazione sulla base della reale necessità. Con l'approvazione del disegno di legge emendato, sono contento di poter dire che è stata evitata un'esagerazione. Lo Stato rispetti la vita privata dei cittadini e questi ultimi rispetteranno lo Stato. BERTOLI M., DIRETTORE DEL DIPARTIMENTO DELL'EDUCAZIONE, DELLA CULTURA E DELLO SPORT - Questa proposta di legge arriva proprio per mettere fine a un problema di controllo non democratico delle regole che sottostanno a questa importante banca dati. Il Dipartimento ha atteso un messaggio più generale che regolasse anche altre banche dati. Non tutte le banche dati gestite dallo Stato hanno infatti la copertura di una base legale sufficiente. Siccome il messaggio generale non arrivava, ci è sembrato utile, proprio per avere un rapporto trasparente nella gestione di questi dati, dotarci di una base legale specifica per questa banca dati, che è molto importante poiché 1535

18 contiene migliaia di indicazioni. Penso che sia stato trovato il punto di equilibrio tra le esigenze di gestione, da un lato, e la necessità di tutelare la sfera privata delle persone, dall'altro. Non sarà semplice poter applicare tale proposta in tutte le sue sfaccettature, segnatamente per le persone che escono dal sistema formativo e che poi vi rientrano e che quindi non potranno riattivare direttamente il file che li concerne (poiché se lo faranno dopo quattro anni, il file sarà stato reso anonimo). Vedremo comunque di trovare una soluzione anche per questi casi limite. Sono soddisfatto anch'io del lavoro compiuto, della proposta e del dialogo con la Commissione speciale scolastica (anche se esso è probabilmente durato alcuni mesi di troppo rispetto alle intenzioni iniziali). Vorrei segnalare una questione che ho discusso prima con uno dei due relatori: all'art. 91c al cpv. 2 è stata barrata una parte che dovrebbe invece figurare nel testo che sarà poi varato da questo Gran Consiglio. Il cpv. 1 recita: «consenso libero e informato» e lo stesso dovrebbe valere per il cpv. 2 (che però è barrato). In questo modo credo che possiamo concludere questo iter e prepararci ad attivare questa base legale nei prossimi tempi. PAGANI L., PRESIDENTE - Chiedo ai correlatori se sono d'accordo con la proposta di modifica redazionale formulata dal Consigliere di Stato Bertoli. In entrambi i capoversi, com'è logico che sia, si ha pertanto la dicitura «consenso libero e informato». KÄPPELI F., CORRELATORE - Siamo d'accordo. Eravamo già stati contattati per posta elettronica e avevamo dato il nostro consenso. CELIO F. - La discussione commissionale su questo tema si è protratta in modo inconsueto e oltre quasi il ragionevole e l'ammissibile. Ho firmato il compromesso raggiunto in Commissione poiché mi sembrava necessario giungere a una conclusione. Sentito però l'intervento polemico e forse un po' inadeguato del collega Guerra, dichiaro la mia astensione dal voto. PAMINI P. - Il mio intervento va nella direzione opposta a quella appena esposta dal collega Celio. Voterò con molto piacere in favore della proposta. Vorrei ringraziare inoltre i due correlatori e i commissari, che hanno avuto il coraggio di fermare la schedatura di insegnanti e allievi. Fa specie che sia la sinistra a sostenere questa visione visto che dieci anni fa le posizioni politiche erano opposte. CORTI G. - Stefano Franscini, padre della statistica, era un po' preoccupato ma penso che ora sia più sereno e felice. Anche a nome suo, umilmente, voterò in favore della proposta. 1536

Ü ³»² ± Queste le considerazioni principali in merito, esposte in detto rapporto:

Ü ³»² ± Queste le considerazioni principali in merito, esposte in detto rapporto: Î ± ± ²«³» ± ¼ Ü ³»² ± 6865 R 20 maggio 2014 ISTITUZIONI ݱ²½» ²» della Commissione della gestione e delle finanze sul messaggio 22 ottobre 2013 concernente la riorganizzazione del settore esecuzione e

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