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1 COMUNE DI FAICCHIO Provincia di Benevento Approvato con atto di Consiglio Comunale n.87 del 18/12/2009 immediatamente esecutivo. E stato pubblicato all Albo Pretorio del Comune dal 30/12/2009 al 14/01/2010 per 15 gg. consecutivi senza opposizioni ed entra in vigore il 15/01/2010 ai sensi dell art.124 del TUEL (D.Lgs.267/2000). Comune di Faicchio (BN) Via Regina Elena, tel Fax P.I C.F segreteria@comune.faicchio.bn.it

2 INDICE Art.1 LEGGI E NORME DI RIFERIMENTO Art.2 - DEFINIZIONE DELL ATTIVITA DI SOMMINISTRAZIONE Art-3 - TIPOLOGIE DEGLI ESERCIZI PUBBLICI Art.4- OGGETTO DELL AUTORIZZAZIONE Art.5 -DISTANZE Art.6- SUPERFICIE Art.7 TERRITORIO COMUNALE Art.8 - AUTORIZZAZIONI Art. 9 RILASCIO DELL AUTORIZZAZIONE Art. 10- SUBINGRESSO Art.11 -AMPLIAMENTO DELL ATTIVITA Art.12- SOMMINISTRAZIONE DI BEVANDE SUPERALCOLICHE Art.13- CESSAZIONE DELL ATTIVITA Art.14-ORARI Art.15 -PUBBLICITA DEI PREZZI Art.16- DISCIPLINA SANZIONATORIA Ar.17 ENTRATA IN VIGORE E DURATA Art RINVIO 2

3 Art.1 - Leggi e norme di riferimento Il presente regolamento disciplina le autorizzazioni per l apertura, la chiusura, il trasferimento dei pubblici esercizi dediti alla somministrazione di alimenti e bevande. La fonte normativa è: -Legge n.287; - L , n. 25; - L , n. 248 (Riforma Bersani). Art.2 - DEFINIZIONE DELL ATTIVITA DI SOMMINISTRAZIONE L attività di somministrazione al pubblico di alimenti e di bevande è esercitata da colui il quale somministra o vende professionalmente al pubblico, per il consumo sul posto, cibi e bevande, sia in sede fissa nei locali dell esercizio, oppure in una superficie appositamente attrezzata ed aperta al pubblico, sia, infine, mediante distributori automatici o su aree pubbliche. Art-3 - TIPOLOGIE DEGLI ESERCIZI PUBBLICI I pubblici esercizi di cui alla legge n. 287 del 1991 sono distinti nelle seguenti tipologie: TIPOLOGIA A : esercizi di ristorazione nei quali viene svolta l attività di somministrazione di pasti e bevande, comprese quelle aventi un contenuto alcolico superiore al 21 % del volume, e di altte (trattasi di ristoranti, trattorie, tavole calde, pizzerie, birrerie ed esercizi similari). TIPOLOGIA B : esercizi per la somministrazione di bevande, comprese quelle alcoliche di qualsiasi gradazione, nonché di latte, di dolciumi, compresi i generi di pasticceria e gelateria e di prodotti di gastronomia (trattasi di bar, caffè, gelaterie, pasticcerie ed esercizi similari). TIPOLOGIA C : esercizi di tipo A e B nei quali l attività di somministrazione di alimenti e di bevande viene esercitata congiuntamente ad attività di trattenimento e svago in sale da ballo, sale da gioco, locali notturni, stabilimenti balneari ed esercizi similari. TIPOLOGIA D : esercizi indicati alla lettera B (bar, caffè, gelaterie,pasticcerie e similari) nei quali è, però, esclusa la somministrazione di bevande alcoliche di qualsiasi gradazione. Art.4- Oggetto dell autorizzazione Ai sensi dell art.3 c.1 lett.d) del D.L. 223/2006 convertito nella legge 248/2006 sono stati eliminati i vincoli riferiti a quote di mercato predefinite, pertanto le autorizzazioni sono rilasciate per i casi seguenti senza vincoli di contingentamento: - apertura di nuovi esercizi; - aggiunta di nuove tipologie in esercizi esistenti. I nuovi insediamenti, inoltre, saranno autorizzati nel rispetto delle seguenti condizioni: a) concessione di autorizzazioni solo in presenza di destinazione d uso commerciale, secondo le specifiche degli strumenti urbanistici; b) disponibilità di aree di parcheggio secondo le indicazioni degli strumenti urbanistici; c) rispetto delle norme sull impatto acustico e ambientale. Art.5 -DISTANZE Non è stabilita alcuna distanza minima tra gli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande. Art.6- SUPERFICIE Non è stabilito alcun limite minimo o massimo di superficie. I locali destinati all attività di somministrazione di alimenti e bevande, nel rispetto delle normative edilizio-urbanistiche e igienico-sanitarie, debbono comunque avere superfici adeguate, idonee ad assicurare la funzionalità della gestione e la razionalità del servizio da rendere al consumatore e tale da garantire l agevole movimento del personale e della clientela, anche in relazione alle caratteristiche dell attività esercitata. Per superficie di somministrazione si intende la parte del locale destinata al consumo dei pasti e delle bevande, compresa l area occupata da banchi, mobili ed altre attrezzature allestite per il servizio al cliente. Non costituisce superficie di somministrazione l area destinata a cucina, depositi, servizi igienici, uffici e simili. 3

4 Art. 7 TERRITORIO COMUNALE Il territorio comunale è suddiviso in due zone già definite dal P.R.G. vigente e precisamente : - Centro Storico che include la zona A1 e A2 ; - Restante Territorio Comunale (vedi planimetria allegata) Nella Zona A1 e A2 l apertura di nuove attività di somministrazione di alimenti e bevande è subordinata oltre che al possesso dei requisiti previsti dalla legge e dal presente Regolamento, alla disponibilità di spazi,anche pubblici che l Amministrazione mette a disposizione, destinati a parcheggi nella stessa costruzione, in aree esterne o in aree immediatamente limitrofe Tabella A) delle norme di attuazione del vigente P.R.G. Per il restante territorio comunale si applica l art.102 delle norme di attuazione del vigente P.R.G. con l allegata Tabella A). L Amministrazione Comunale dovrà operare tutelando e salvaguardando i locali adibiti alla somministrazione con una rilevanza architettonica e/o paesaggistica. Art.8- AUTORIZZAZIONI Le domande di autorizzazione per l apertura ed il trasferimento delle attività di somministrazione di alimenti e bevande devono essere presentate o spedite, a mezzo Raccomanda A.R. a firma della persona fisica legittimata o avente titolo a richiedere l autorizzazione. All istanza devono essere allegati: 1. Attestazione comprovante il possesso dei requisiti professionali in materia di somministrazione alimenti e bevande (frequenza con esito positivo di corsi riconosciuti dalla Regione Campania, diploma alberghiero, iscrizione REC alla CCIIAA; 2. Atto costitutivo della società; 3. Contratto di locazione registrato (comunicazione con raccomandata A.R.) o titolo di proprietà; 4. denuncia di inizio di attività sanitaria per la somministrazione di alimenti e bevande, secondo le modalità e le forme stabilite dalla normativa vigente, che il Comune provvederà ad inviare all ASL competente; 5. certificato di agibilità dei locali per l uso cui dovranno essere destinati, rilasciato ai sensi del D.P.R. n. 380 del 6/06/2001 e s.m.i ; 6. Atto notarile registrato di cessione d azienda e/o fitto d azienda; 7. Attestazione con esito positivo di frequenza a corsi per alimentaristi (ex libretto sanitario); 8. Planimetria dei locali in scala 1:50 con indicazione delle superfici, altezze, finestre apribili datata e firmata da tecnico abilitato con indicazione dei singoli ambienti e con relativa relazione tecnica descrittiva dei singoli ambienti (per le nuove autorizzazioni e per i subingressi nel caso in cui siano state apportate modifiche) autocertificazione redatta da tecnico abilitato attestante di non aver apportato modifiche strutturali (per subingressi); 9. C.F. / partita IVA ; 10. autocertificazione: - dello stato di famiglia e residenza del titolare: in caso di SNC (di tutti i soci), di una SAS (del socio accomandatario), di una SRL (dell amministratore) di SPA e SCRL (tutti i componenti del Consiglio di Amministrazione), l autocertificazione resa deve essere accompagnata dalla fotocopia di idoneo documento di riconoscimento. - della sussistenza dei requisiti morali di cui all art. 2 della L , n. 287; - della sussistenza dei requisiti di sorvegliabilità ai sensi del D.M. n.564/1992. Nei casi di rilascio di nuove autorizzazioni in locali precedentemente già adibiti ad esercizio di somministrazione di alimenti e bevande, deve essere comunque presentata la documentazione di cui ai punti precedenti, anche se non vi sono state variazioni rispetto alla precedente attività svolta negli stessi. Tale documentazione non va presentata nei casi di subingresso qualora la stessa sia agli atti dell ufficio e non vi siano variazioni ai locali e/o attrezzature. 4

5 Art. 9 Rilascio dell autorizzazione Il rilascio dell autorizzazione è subordinata alla verifica dei requisiti e delle condizioni dichiarate dall istante, nonché alla verifica del possesso delle prescritte concessioni in materia edilizia, urbanistica,igienico-sanitaria, e destinazione d uso dei locali. Il termine per il rilascio/diniego per l autorizzazione è fissato in sessanta giorni. Il termine di cui innanzi può essere interrotto una sola volta dal Responsabile del Procedimento, entro trenta giorni dalla domanda, esclusivamente per la richiesta di documentazione integrativa,che non sia già nella disponibilità dell Amministrazione o che non possa acquisita autonomamente. In tal caso, il termine di sessanta giorni ricomincia a decorrere dalla data di ricezione della documentazione integrativa. Decorsi sessanta giorni dalla presentazione della domanda, in caso di silenzio, la stessa s intende accolta (silenzio-assenso). In caso di diniego della domanda di autorizzazione il responsabile del procedimento, ai sensi dell art. 10 bis della L. 241/90, prima della formale adozione di un provvedimento negativo, comunica agli istanti il motivo che ostacolano all accoglimento della domanda (preavviso di diniego). Entro il termine di dieci giorni dal ricevimento della comunicazione, gli istanti hanno diritto di presentare per iscritto le loro osservazioni, eventualmente corredate da documenti. La comunicazione di cui sopra interrompe i termini per concludere il procedimento che inizia nuovamente a decorrere dalla data di presentazione delle osservazioni o, in mancanza, dalla scadenza del termine di dieci giorni di cui al punto precedente. Dell eventuale mancato accoglimento di tali osservazioni è data ragione della motivazione del provvedimento finale (diniego definitivo). Con la comunicazione di diniego, la pratica viene archiviata ed il procedimento si intende concluso negativamente. L autorizzazione è revocata qualora il titolare dell autorizzazione medesima, salvo proroga in caso di comprovata necessità, non attivi l esercizio entro 180gg dalla data del rilascio ovvero ne sospende l attività per un periodo superiore a 12 mesi (art.4 c.1 L.287/1991). Art.10- SUBINGRESSO Il trasferimento della proprietà dell esercizio di somministrazione di alimenti e bevande, per atto tra vivi o per causa di morte, è soggetto a comunicazione da presentare al Comune entro trenta giorni dalla data dell atto di cessione o dell apertura della successione. Il subentrante può iniziare l esercizio dell attività dalla data di presentazione della comunicazione di cui al punto precedente, sempre che abbia i requisiti professionali così come previsti dall art.3 c.1 lett.a) della L. 248/2006, e che non vi siano modifiche ai locali e/o attrezzature. Il subentrante consegna al Comune l originale dell autorizzazione al fine di permettere la reintestazione. In caso di subingresso per causa di morte del titolare di un esercizio di somministrazione, gli eredi, anche in mancanza dei requisiti soggettivi di cui all art. 8 della legge 30/2005, a titolo provvisorio e previa presentazione di apposita comunicazione al Comune, possono continuare l attività del de cuius per un anno dall apertura della successione. Decorso il suddetto termine, in assenza dei requisiti sopra richiamati, gli eredi decadono dai diritti di esercitare l attività. In caso di subingresso per causa di morte del titolare di un esercizio di somministrazione, gli eredi che intendano sospendere l attività del de cuius devono comunicare al Comune la sospensione dell attività. La stessa non può essere superiore a un anno, salvo proroga su istanza motivata in caso di comprovata necessità (art. 11 lett. c) L.R. 30/2005). In caso di decesso del Legale Rappresentante di Società, ai soci superstiti per quanto compatibili, si applicano le disposizioni di cui ai precedenti punti. Art.11 -AMPLIAMENTO DELL ATTIVITA L ampliamento della superficie di attività di somministrazione di alimenti e bevande è soggetta alla semplice comunicazione. La comunicazione deve essere inviata al Comune ed è esercitata nella parte ampliata decorsi trenta giorni dal ricevimento della comunicazione. Il Comune accerta il rispetto dei requisiti e presupposti di legge in materia igienico sanitaria, destinazione d uso dei locali, compatibilità urbanistica, sicurezza, sorvegliabilità, nonché quanto previsto dalla normativa. 5

6 Art.12- SOMMINISTRAZIONE DI BEVANDE SUPERALCOLICHE E fatto divieto di somministrare bevande superalcoliche dopo l una del giorno successivo, per tutte le ore notturne, su tutto il territorio comunale. Art.13- CESSAZIONE DELL ATTIVITA Il titolare di autorizzazione per l esercizio dell attività di somministrazione di alimenti e bevande che cessa di esercitare l attività deve trasmettere al Comune, sede dell esercizio, entro trenta giorni dalla cessazione, apposita comunicazione scritta allegando l autorizzazione stessa (o DIA). Art.14-ORARI Il Sindaco, con apposita ordinanza, fissa il limite giornaliero minimo e massimo di apertura e chiusura degli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande. L orario può essere differenziato in ragione delle diverse esigenze dei consumatori e delle caratteristiche del territorio, della stagionalità e della tipologia di attività esercitata. I titolari degli esercizi di somministrazione hanno l obbligo di comunicare al Comune l orario adottato, sulla base dell attività esercitata che può essere differenziato per giorni della settimana e per periodi dell anno nel rispetto dei limiti minimi e massimi. L esercente deve rendere noto al pubblico l orario prescelto mediante l esposizione di appositi cartelli ben visibili sia all interno che all esterno del locale. La chiusura temporanea è comunicata al Comune nelle forme nei tempi previsti dalla stessa amministrazione. E, tuttavia, obbligatorio l esposizione di un cartello ben leggibile e visibile all esterno. Il Comune, al fine di tutelare il consumatore, può predisporre programmi di apertura per turno degli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande, In tale caso vi è l obbligo di osservanza della turnazione e la pubblicazione della stessa mediante cartelli visibili e leggibili dall esterno.al fine di assicurare all utenza idonei livelli di servizio anche durante il periodo estivo, gli esercenti sono tenuti a comunicare al Comune entro una data da stabilire nell ordinanza il periodo di chiusura per ferie previsto per i mesi di luglio e agosto. Sulla base di tali comunicazioni, il Comune qualora valuti la carenza di servizio, dispone turni di apertura obbligatori. Art.15 -PUBBLICITA DEI PREZZI L obbligo della pubblicità dei prezzi, per i prodotti destinati alla somministrazione, è assolto con le seguenti modalità: a)per le bevande e gli alimenti da somministrare, con l esposizione di apposita tabella all interno dell esercizio; b)per le attività di ristorazione, con l esposizione obbligatoria durante l orario di apertura della tabella dei prezzi sia all interno che all esterno dell esercizio e, comunque, in luogo leggibile dall esterno. Se l esercizio effettua servizio al tavolo il listino dei prezzi deve essere messo a disposizione dei clienti prima dell ordinazione. La maggiorazione per il servizio, qualora prevista, deve essere chiaramente esplicitata e portata a conoscenza del consumatore con mezzi idonei e chiari. I prodotti destinati alla vendita per asporto sono soggetti alle norme in materia di pubblicità dei prezzi, cioè all art. 14 del D. Lgs. 114/1998 sul commercio e al D. Lgs , n. 84. Le previsioni dei precedenti punti si applicano a tutte le attività di somministrazione di alimenti e bevande, ivi compresi i circoli privati aperti solo ai soci, le mense aziendali, i bar interni e l attività di somministrazione al domicilio del consumatore. Art.16- DISCIPLINA SANZIONATORIA Le sanzioni sono quelle previste dal T.U.L.P.S., in attesa di emanazione di legge regionale. Le sanzioni sono irrogate dal Comune ed i relativi proventi sono devoluti allo stesso. Ar.17 ENTRATA IN VIGORE E DURATA Il presente Regolamento entrerà in vigore il giorno successivo all avvenuta pubblicazione all Albo Pretorio per 15 gg. consecutivi. Il presente Regolamento resta in vigore fino al mutamento e/o modifiche delle richiamate fonti normative. Art. 18 RINVIO Per tutto quanto non previsto nel presente regolamento si rinvia alla normativa di settore. 6

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