Èdal 1990 che l Istituto sperimentale
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- Michela Tosi
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1 INFLUENZA POITIVA U PRODUZIONE E CONTROLLO DI M. INCOGNITA olanum torvum si conferma portinnesto ideale per melanzana In entrambe le aziende il portinnesto ha presentato ottima affinità con entrambe le cultivar di melanzana, fornendo produzioni largamente superiori alle piante non innestate sia dal punto di vista quantitativo sia qualitativo di Maurizio Bilotto, Luigi Morra, Amedeo Verazza Èdal 1990 che l Istituto sperimentale per l orticoltura di Pontecagnano (alerno) conduce studi sull innesto di piante orticole come alternativa all uso di geosterilizzanti chimici. La messa al bando del bromuro di metile quale sterilizzante per eccellenza dei terreni infetti, e l esigenza sempre più diffusa di usare sistemi di coltivazioni ecocompatibili per l ottenimento di produzioni di qualità sono stati fattori determinanti a far aumentare decisamente l attenzione dei coltivatori verso questa pratica. A conferma di ciò basti pensare che dal 1998 al 2005 il numero complessivo di piantine innestate è passato da poco più di 7 milioni a poco meno di 25 milioni e il 92% di queste è destinato all agricoltura professionale (Morra e Bilotto 2005a). Proprio la melanzana, tra le specie interessate dall innesto, ha rappresentato la novità nel panorama delineato con l ultima indagine fatta a livello nazionale sulla produzione di piante innestate. Infatti, le piante di melanzana innestate sono passate da 1 milione circa stimate nel 2000 a 5,3 milioni nel 2005 e questa forte espansione è legata al fatto di aver trovato nell impiego del olanum torvum un portinnesto ampiamente affidabile. Il 76% delle piante di melanzane è innestato su questo portinnesto che ha sopto gli ibridi di pomodoro proposti per anni come portinnesti, a dispetto delle evidenze sperimentali di scarsa compatibilità fisiologica con la melanzana(erges et al. 2000; Morra e Bilotto 2001). TABELLA 1 - Caratteristiche chimico-fisiche del terreno delle aziende in prova Parametro Azienda Pellino. torvum è una specie tassonomicamente vicina alla melanzana, originaria dell India, vigorosa, tollerante Verticillium dahliae (Alconero et al. 1998; Bletsos et al. 2003), resistente verso Fusarium oxysporum f.sp. melongenae (Cappelli et al. 1995), nematodi del genere Meloidogyne (Morra et al. 1995; Morra et al. 2000), Ralstonia solanacearum (Gousset et al. 2005). L impiego delle piante innestate, in situazioni di terreni molto infetti, potrebbe non essere sufficiente a garantire una buona protezione della coltura, analogamente a quanto accadeva con l utilizzo del bromuro di metile, ma l impiego di varie tecniche opportunamente integrate può assicurare comunque una buona protezione alle piante. Le attività di cui si riferisce, realizzate presso aziende private nell ambito del programma dimostrativo della Regione Campania, sono state allestite allo scopo di valorizzare una tecnica che sul territorio regionale non ha trovato ancora una significativa diffusione. Risultati delle due prove Azienda Ruggiero- De Prisco Tessitura argillosasabbiosa sabbiosa ph 6,8 7,6 ostanza organica (%) 0,8 2,6 Conducibilità elettrica (d/m) 0,2 4,6 CC (meq/100 g) 25,3 C/N 11 Azoto totale (%) 0,05 0,14 Fosforo assimilabile (ppm) Potassio scambiabile (ppm) Magnesio scambiabile (ppm) Primi frutti della cv Dalia su piante impostate a due branche Per quanto riguarda la prova condotta nell azienda Pellino a paranise, dai dati produttivi mostrati in tabella 2 si evince 31
2 Caratteristiche sperimentali delle due prove La prima prova è stata condotta nel presso l azienda Pellino, situata nel comune di paranise (Caserta), utilizzando tunnel a corpi multipli con altezza alla gronda di 2,5 m e al colmo di 3,8 m. Alcune caratteristiche chimico-fisiche del terreno sono mostrate in tabella 1. La varietà impiegata come nesto è stata Talina, ibrido precoce a frutto allungato e tendenzialmente partenocarpico. Le tesi messe a confronto sono state due: Talina innestata su. torvum; Talina non innestata. ono state trate 600 piante innestate su una superficie di 540 m2 adottando un sesto d impianto di 1 0,9 m, con una densità d investimento di 1,1 piante/m2. Le piante testimoni sono state trate in numero di 900 su di una superficie di 540 m2 con un sesto d impianto di 1 0,6 m, pari a una densità d investimento di 1,6 piante/m2. La densità d investimento delle piante innestate è stata inferiore a quella delle non innestate in considerazione del loro maggiore vigore vegetativo. Il terreno è stato integralmente pacciamato con polietilene nero e l irrigazione effettuata con manichetta forata sottostante. Il trapianto è avvenuto nell ultima decade di agosto 2004 per entrambe le tesi e le raccolte sono iniziate nella prima decade di ottobre 2004 e terminate nella seconda decade di novembre Con il sopraggiungere di condizioni ambientali di luminosità e temperatura insufficienti per la melanzana, la coltivazione è stata interrotta con un operazione di potatura eseguita a fine dicembre Le piante sono state potate a circa 60 cm dal suolo, cercando di mantenere la forma di allevamento a tre branche. Una seconda potatura è stata effettuata nell agosto 2005 quando i prezzi di mercato della melanzana non erano remunerativi. Le piante hanno poi ripreso la produzione da settembre fino alla fine dell anno. I dati produttivi raccolti dai parcelloni a confronto sono stati espressi rispetto a 1 ha mentre la distribuzione mensile della produzione nell intero ciclo è stata espressa in kg/1.000 m2. La seconda prova è stata condotta nell azienda Ruggiero-De Prisco sita nel comune di Pagani (alerno) in Agro nocerino-sarnese. La prova, effettuata nel 2005, è stata ospitata in una struttura serricola in ferro e plastica ampia circa m2, con cubatura di circa 3 m3/m2 e coperta con PE «4 stagioni». In tabella 1 sono mostrate le caratteristiche del terreno aziendale. L azienda è condotta e certificata secondo le norme tecniche dell agricoltura biologica. L ambiente di prova era noto per la presenza di una grave infestazione di nematodi galligeni del genere Meloidogyne che avevano prodotto danni su precedenti colture di pomodoro, peperone e lattuga (Morra et al., 2005). In tale contesto, per continuare a coltivare secondo le regole della coltivazione biologica, è stato proposto il ricorso alla coltivazione di melanzana innestata su. torvum. La varietà innestata è stata Dalia, cultivar a frutto tondoovale. Le tesi messe a confronto sono state due: Dalia innestata su. torvum; Dalia non innestata. Ogni tesi è stata replicata 3 volte e le parcelle disposte secondo uno schema a randomizzazione completa. Le parcelle con le piante innestate erano costituite da un filare di 96 piante (parcella di 57,8 m2); le parcelle con le piante non innestate erano formate da filari di 60 piante (parcella di 36 m2). Il trapianto è stato effettuato in data 27 aprile 2005 secondo un sesto d impianto di 2 m Veduta delle piante di melanzana innestata sotto serra tra le file e di 0,30 m sulla fila, in entrambe le tesi. L investimento risultante è stato di 1,66 piante/m2. Il sistema di allevamento utilizzato ha previsto l allevamento delle piante a due branche mediante l uso di due fili disposti a V perpendicolarmente al senso del filare. I germogli sviluppati verso l interno del filare venivano asportati mentre i frutti erano rivolti verso l esterno della parete vegetante. Tale scelta è stata motivata dalla necessità di arieggiamento della coltura per la prevenzione da attacchi di muffa grigia e clerotinia nonché dalla necessità di poter disporre dell interfilare durante l inverno per la coltivazione di specie a ciclo veloce quando la melanzana è ferma.non è stata effettuata la pacciamatura del terreno e l irrigazione è stata garantita a mezzo di ali gocciolanti disposte in numero di due ai lati di ogni filare di piante. Le raccolte, effettuate sulle intere parcelle, sono iniziate il 15 giugno e terminate il 21 novembre Le piante di melanzana non sono state potate ad agosto poiché l epoca tardiva dell impianto e i buoni prezzi riconosciuti nel circuito commerciale dei prodotti biologici hanno indotto l agricoltore a prolungare il periodo delle raccolte. Allo scopo di mettere in evidenza l effetto delle radici del portinnesto resistente sulla popolazione di Meloidogyne spp. e su quella di nematodi non fitoparassiti presenti nel terreno, sono stati effettuati due campionamenti per la determinazione delle cariche nematiche presenti; il primo è avvenuto il 28 aprile al momento del trapianto, alla profondità di 0-30 cm prelevando 5 subcampioni lungo il filare di piante di ciascuna parcella in prova; il secondo, condotto con modalità analoghe, è avvenuto il 21 ottobre dopo circa 6 mesi. Le analisi nematologiche, curate dal Larian di Pomezia (Roma), sono state eseguite mediante setacciamento a 0,050 mm e successiva centrifugazione e flottazione in saccarosio. I dati produttivi sono espressi come medie, corredati dei relativi limiti di confidenza. che sin dagli esordi produttivi nel ciclo di raccolte dell autunno 2004 le piante della tesi Talina su. torvum hanno prodotto il 76% in più della Talina non innestata; ciò in virtù di una produzione unitaria per quasi tripla e tale da annullare il minor investimento in piante. Dopo l operazione di potatura invernale per l interruzione del ciclo vegetativo, la capacità produttiva delle piante innestate su. torvum si è pienamente manifestata facendo conseguire nei mesi da aprile a luglio 2005 una produzione di oltre il 50% maggiore di quanto registrato con Talina testimone. 32 L Informatore Agrario 49/2006
3 Posizione dei frutti lungo il filare In seguito alla potatura estiva, la ripresa produttiva ha riguardato le sole piante innestate, mentre le piante della tesi testimone non hanno ricacciato una seconda volta. Ciò, in accordo con quanto già osservato da Morra et al. (1993; 1995), è stato una ulteriore conferma dell ottima compatibilità che. torvum presenta con diverse cultivar di melanzana e della forte vigoria che a esse imprime rendendo possibile il prolungamento del ciclo colturale oltre l anno, mediante periodiche potature. Anche da un punto di vista qualitativo e commerciale, a giudizio dell agricoltore, le piante innestate hanno dato il migliore TABELLA 2 - Produzioni di melanzana Talina innestata e non nella prova condotta a paranise (CE) Ciclo raccolta Talina su olanum torvum kg/ t/ha kg/ Talina t/ha Aut.-inv ,3 1,5 25,2 Prim.-est ,3 114,4 3,1 52,0 Aut.-inv ,7 51,9 0 0 Totale ,6 4,6 77,2 Il 76% delle piante di melanzane è innestato su olanum torvum che ha sopto gli ibridi di pomodoro proposti per anni Filare di piante non innestate con sintomi di attacco da Meloidogyne spp. risultato, confermato dall ottenimento di bacche più pesanti, di colore più brillante e da una minore produzione di scarto. Attraverso l esame del grafico 1 è possibile mettere in evidenza un altra caratteristica del ciclo di coltivazione prolungato grazie a. torvum. Infatti, dall osservazione dei quantitativi di melanzane prodotte mensilmente dalle due tesi a confronto si evince che alla ripresa primaverile dopo la prima potatura le piante innestate entrano in produzione nettamente prima di quelle non innestate, realizzando una cospicua e più remunerativa produzione precoce. Per quanto riguarda l azienda Ruggiero- De Prisco, analizzando i dati della tabella 3 risulta evidente l enorme divario produttivo che l innesto su. torvum ha determinato. La produzione commerciale di Dalia alla fine della stagione di raccolta è stata quasi triplicata dalla combinazione con il portinnesto. A parità di investimento in piante innestate e non, la maggiore capacità produttiva della combinazione d innesto è indiscutibile. Queste evidenze sono sostanzialmente analoghe a quelle raccolte nella prova di paranise; ciò che ha costituito un ulteriore elemento di valutazione delle potenzialità di. torvum è stata la valutazione del comportamento di fronte all infestazione di nematodi galligeni del genere Meloidogyne. I risultati produttivi che abbiamo discusso sono direttamente associati alla differente suscettibilità degli apparati radicali del portinnesto e della Talina non innestata. Lo sviluppo e la produzione di quest ultima, infatti, sono stati compromessi dai galligeni. L analisi dell evoluzione delle cariche nematiche nel suolo ha, inoltre, permesso di cogliere un altra importante conseguenza della presenza di radici resistenti nel terreno. Infatti, nel grafico 2 è documentato che la presenza di radici di. torvum su cui le femmine di Meloidogyne non riescono a insediarsi e riprodursi, ha determinato nell arco dei 6 mesi osservati una drastica riduzione del numero di larve di seconda età nel terreno pur partendo da un livello iniziale piuttosto alto. Al contrario, invece, dove erano presenti le radici suscettibili di Talina non innestata, la moltiplicazione dei nematodi galligeni è proseguita fino a raggiungere un numero 20 volte superiore a quello iniziale. Nessuna modifica imputabile agli apparati radicali è stata In tutte le epoche di raccolta la produzione della coltura innestata è risultata di 2-3 volte superiore rispetto a quella non innestata. TABELLA 3 - Produzione di frutti commerciabili e per nella prova di Pagani (A) Tesi Prod. comm. (t/ha) C.L. ( 1 ) Prod./ (kg) C.L. ( 2 ) Dalia 37,6 ±20 2,2 ±1,2 Dalia su. torvum 98,1 5,9 ( 1 ) Limiti di confidenza della media per P = 0,004; ( 2 ) limiti di confidenza della media per P = 0,03. La flessione produttiva delle coltivazioni non innestate è dovuta ai forti attacchi di nematodi. Filloptosi e ingiallimento delle foglie di piante attaccate. I filari circostanti sono di piante innestate 33
4 kg/1.000 m Ott. Nov. Dic. Apr. Mag. Giu. Lug. Ago. et. Ott. Nov Talina/. Torvum Talina GRAFICO 1 - Ripartizione mensile della produzione di melanzana raccolta a paranise (CE) Alla ripresa primaverile dopo la prima potatura le piante innestate entrano in produzione prima di quelle non innestate. Impianto potato a dicembre 2005 e coltivazione dell interfilare con ravanello osservata nell entità della popolazione di nematodi non fitoparassiti. L abbattimento della carica nematica di Meloidogyne spp. ha confermato quanto già riportato da Morra et al. (2000) e ci permette di affermare che la presenza prolungata nel tempo di un apparato radicale resistente ha un forte effetto «nematocida» sfruttabile a vantaggio delle colture che seguono nella rotazione. Purtroppo, nella prova di Pagani non è stato possibile osservare il comportamento delle piante innestate alla ripresa primaverile nell anno successivo a quello d impianto. Ciò perché con l unica potatura che è stata effettuata nei primi giorni di dicembre raccorciando le piante a circa cm dal suolo è stata favorita la diffusione di una violenta infezione di Botrytis cinerea e clerotinia sclerotiorum che ha interessato intere branche fino ad estendersi all inserzione sul fusto. La non perfetta copertura antiparassitaria dei tagli effettuati, in concomitanza con la forte umidità presente nel tunnel e le temperature non limitanti hanno, probabilmente, favorito questo esito. Conclusioni Da quanto emerso nei due campi dimostrativi si può concludere che l innesto di melanzana su. torvum ha confermato quanto di buono già era stato riscontrato in precedenti sperimentazioni condotte in Campania e icilia (Morra et al., 1993; Morra et al., 1995; Donzella et al., 2003). In entrambe le aziende il portinnesto ha evidenziato ottima affinità d innesto con le due cultivar di melanzana innestate fornendo produzioni largamente superiori alle piante non innestate sia dal punto di vista quantitativo e qualitativo sia in presenza e non di agenti parassitari a livello radicale. Nell azienda Ruggiero-De Prisco la protezione fitosanitaria assicurata da. torvum in condizioni di forti infestazioni di Meloidogyne spp. è stata notevole e va anche rimarcato l abbattimento della carica nematica in conseguenza sia della resistenza dell apparato radicale che della sua prolungata presenza nel terreno. Nell azienda Pellino, l innesto su. torvum ha conferito una notevole longevità alla coltura permettendo il prolungamento del ciclo oltre i limiti tradizionali grazie alla sua forte vigoria e rusticità. Le Nematodi/100 g suolo (n.) apr. 21 ott. 28 apr. Dalia Dalia Dalia su. torvum Meloidogyne spp. 21 ott. Dalia su. torvum Non fitoparassiti GRAFICO 2 - Evoluzione nel tempo delle popolazioni di Meloidogyne spp. e di nematodi non fitoparassitari nel terreno in presenza di radici resistenti o suscettibili L innesto di melanzana su olanum torvum ha ridotto l attacco di nematodi per la presenza di radici resistenti. piante innestate, opportunamente potate, hanno attraversato indenni il periodo invernale per esordire poi con una produzione primaverile molto più precoce e abbondante di quanto è stato possibile con piante non innestate. L impiego del portinnesto. torvum nella pratica agricola deve, comunque tener conto che reiterarne il ritorno sugli stessi terreni può portare a una perdita della resistenza verso i patogeni. A tale riguardo sono significative le prime segnalazioni fatte da Minuto et al. (2005) circa l aumento dei danni da Verticillium dahliae su colture di melanzana innestate in alcune località della icilia. D accordo con questi Autori, ci sembra, pertanto, non superfluo consigliare l alternanza tra l uso di colture innestate e trattamenti di geodisinfezione del suolo come la solarizzazione che è sufficiente a contenere i rischi connessi alla presenza di patogeni, come V. dahliae, verso i quali. torvum presenta resistenze solo parziali. Maurizio Bilotto Luigi Morra Cra - Istituto sperimentale per l orticoltura di Pontecagnano (alerno) luigi.morra@entecra.it Amedeo Verazza Regione Campania Cesa essa Aurunca (Caserta) i ringraziano il sig. Pellino e i coniugi De Prisco per la puntuale collaborazione nella gestione delle prove e nella raccolta dei dati produttivi La bibliografia sarà consultabile all indirizzo 34 L Informatore Agrario 49/2006
5 BIBLIOGRAFIA Alconero R., Robinson W., Dicklow B., hail J. (1988) - Verticillium wilt resistance in eggplant, related olanum species, and interspecific hybrids. Hort cience, 23: Bletsos F.A., Thanassoulopoulos C.C., Roupakias D.J. (2003) - Effect of grafting on growth, yield and verticillium wilt of eggplant. Hortcience, 38 (2): Cappelli C., travato M.V., Rotino G.L., Buonaurio R. (1995) - ources of resistance among olanum spp. to an Italian isolate of Fusarium oxysporum f.sp. melongenae. Atti IX Eucarpia Meeting on Genetics and breeding on capsicum and eggplant, Budapest, agosto. Donzella G., Assenza M., erges T. (2003) - L innesto quale alternativa al bromuro di metile per la melanzana. L Informatore Agrario, 4: Gousset C., Collonnier C., Mulya K., Mariska I., Rotino G.L., Besse P., ervaes A., ihachakr D. (2005) - olanum torvum, as a useful source of resistance against bacterial and fungal diseases for improvement of eggplant (. melongena L.). Plant cience, Minuto A., erges T., Garibaldi A. (2005) - Indicazioni sperimentali relativamente a una resistenza soltanto parziale di olanum torvum L. a Verticillium dahliae Kleb. Informatore Fitopatologico, 5: Morra L., Mennella G., D Amore R. (1993) - Innesto della melanzana (olanum melongena L.) quale mezzo per la difesa da patogeni tellurici e l aumento delle rese. II contributo. Colture Protette, 12: Morra L., Fusco A., Parisi B. (1995) - Un triennio di valutazione dell efficacia dell innesto per la melanzana in coltura protetta. Italus Hortus, 1-2: Morra L., Troisi A., Bilotto M., D Amore R. (2000) - Melanzana innestata, effetti agronomici e fitosanitari. Colture Protette, 1: Morra L., Bilotto M. (2001) - Disaffinità dell innesto di melanzana su portinnesti di pomodoro. L Informatore Agrario, 48: Morra L., Bilotto M. (2005a) - Innesto erbaceo in orticoltura, espansione a due velocità. L Informatore Agrario, 45: Morra L., Bilotto M., Consalvo A., Caroppo. (2005b) - Resistenza a Meloidogyne di peperone innestato. L Informatore Agrario, 8: erges T., Colombo A., Donzella G. (2000) - Effetti dell innesto erbaceo su piede resistente nei confronti di alcuni parassiti del terreno. L Informatore Agrario, 28:
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