RELAZIONE GENERALE PROGETTO ESECUTIVO EST TICINO VILLORESI - CONSORZIO DI BONIFICA OGGETTO: COMMITTENTE: Febbraio 2012

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2 RELAZIONE GENERALE OGGETTO: MANUTENZIONE ORDINARIA GLOBALE E PROGRAMMATA SULLA RETE DEI CANALI IRRIGUI CONSORTILI (NAVIGLI GRANDE, DI BEREGUARDO, PAVESE E DELLA MARTESANA E C.A.P. VILLORESI ZONA MONZA EST): TAGLIO DELLE ERBE PALUSTRI ED ALTRE LAVORAZIONI DI MANUTENZIONE PROGETTO ESECUTIVO COMMITTENTE: EST TICINO VILLORESI - CONSORZIO DI BONIFICA Febbraio 2012 IL PROGETTISTA (dott. ing. Marcello Paba)

3 INDICE 1. PREMESSE DESCRIZIONE DEI CANALI E LORO PERTINENZE IL CANALE VILLORESI IL NAVIGLIO GRANDE IL NAVIGLIO PAVESE IL NAVIGLIO DI BEREGUARDO NAVIGLIO DELLA MARTESANA DESCRIZIONE DEL SERVIZIO STIMA SOMMARIA DI SPESA MODALITA E TEMPI DI ESECUZIONE Pagina 2 di 12

4 1. PREMESSE Il Consorzio di Bonifica Est Ticino - Villoresi nasce in seguito alla soppressione dei preesistenti Consorzio di Bonifica E. Villoresi e Consorzio di Bonifica del Basso Pavese. Il provvedimento è stato sancito dalla delibera della Giunta Regionale n VI/42317 del Attualmente è accorpata al Consorzio Est Ticino - Villoresi parte dei disciolti comprensori Varese e Brianza per una superficie complessiva di ettari La S.A.U. ha superficie di ettari Fra le opere irrigue maggiormente significative, il Canale Villoresi risulta proprietà del Consorzio mentre i Navigli Grande, di Pavia,di Bereguardo e Martesana sono in gestione al Consorzio. Ai fini della pianificazione regionale degli interventi di bonifica, di sistemazione idrologica e forestale e di regolamento delle acque il Consiglio Regionale, con L.R. 26 novembre 1984 n. 59, ha classificato di bonifica tutto il territorio regionale al quale non si applichi la L.R. 5 maggio 1975 n. 66, e cioè tutto il territorio di pianura. Suddiviso il territorio così classificato in comprensori di bonifica con successivo provvedimento del Consiglio n. IV/213 del sono stati costituiti i relativi Consorzi. In particolare i preesistenti Consorzio di Bonifica Eugenio Villoresi ed il Consorzio di Bonifica del Basso Pavese, nonché i Comprensori di Varese e Brianza, questi ultimi con Deliberazione della Giunta Regionale della Lombardia al n VI/42317 del , sono stati soppressi; l intero territorio, comprendente quindi anche le zone non ancora classificate di bonifica, è stato ricompreso nell attuale comprensorio del Consorzio di Bonifica Est Ticino Villoresi. Il comprensorio del Consorzio ha una superficie territoriale complessiva di ettari. Dal punto di vista amministrativo la superficie consortile ricade nelle seguenti province: Province N di comuni Sup. ricadente nel comprensorio (in ha) MILANO LODI VARESE COMO LECCO PAVIA Totale Il territorio comprensoriale si sviluppa su un'ampia estensione di pianura irrigua che comprende parte dell'area metropolitana centrale e diversi sistemi insediativi. Considerata nel contesto regionale, l'area del Consorzio interessa le due zone che, per caratteristiche socio-economiche e per modalità di sviluppo insediativo, sono state classificate come "area metropolitana centrale" e "pianura irrigua". Si tratta della parte del territorio in cui si assiste a un salto di valori di densità insediative residenziali e produttive ed a un cambiamento di caratteristiche socio-economiche che non trova riscontro lungo nessun altra direttrice regionale, la linea di demarcazione tra la pianura e l'area metropolitana centrale è infatti molto netta e coincide con il margine inferiore della conurbazione milanese. Questa, a sua volta, presenta al suo interno modelli insediativi diversi. Nelle zone di cintura milanese a nord-ovest e nord-est la trama insediativa originaria non è più leggibile. Si è formato un grande sistema conurbativo nel quale gli spazi aperti e le aree rurali sono reliquati o aree intercluse. In questo quadrante i processi in atto sono di espansione dei suoli urbanizzati per saturazione degli interstizi del tessuto esistente e progressiva colonizzazione dei territori aperti intermedi, secondo una crescita per sommatoria e saldatura successiva di parti disomogenee. Nella vasta pianura irrigua che si apre a sud della cintura di Milano la trama insediativa si fa più larga e conserva il suo assetto consolidato, con la predominanza del territorio rurale ed un Pagina 3 di 12

5 rapporto tradizionale tra campagna e centri urbani, caratterizzato da demarcazione netta dei due ambienti. La maglia è organizzata in modo gerarchico attorno ad alcune direttrici forti dei sistema radiale di Milano, come l'asse per Abbiategrasso - Vigevano, la Milano - Pavia rinforzata dalla A7 Milano - Genova e la via Emilia-A1 Milano - Bologna. E', questa, un'area con debole dinamismo insediativo locale, caratterizzata da una urbanizzazione puntuale di piccole dimensioni e con addizioni contenute nella campagna, e nella quale si registra la maggior tenuta dei caratteri storici dello spazio aperto e del sistema delle acque, che pure sono sottoposti a rilevante processo di degrado. Anche il paesaggio muta sensibilmente dalla fascia di pianura alla zona urbana, passando da un ambiente connotato dai caratteri tipici della pianura irrigua a destinazione risicola e cerealicola - foraggiera a quelli della zona urbana centrale sempre più compromessi dalla nuova edificazione che si salda al costruito storico secondo modelli diffusivo - dispersivi. Il paesaggio è connotato dai solchi fluviali: la rete d'acqua intesse largamente la pianura costituendone il fondamento in senso sia naturale che antropico. Nonostante le evoluzioni che hanno segnato la loro storia, queste valli fluviali conservano forti caratteri di naturalità; le fasce fluviali sono connotate dall'andamento più o meno divagante degli alvei, dai greti, sabbiosi o ghiaiosi, dalle fasce golenali e dalle aree agricole intercluse, lievemente terrazzate. Il sistema irriguo derivato dai fiumi è alla base della vocazione agricola, dell'organizzazione degli insediamenti e, quindi, del paesaggio di questa zona. Più in particolare, il paesaggio agrario presenta, nell'ampio territorio del Comprensorio, alcune differenziazioni: nel Pavese l'impianto territoriale dei campi ricalca le centuriazioni e ha un ordine quasi sempre regolare, a strisce o rettangoli; nella Bassa Milanese è la tendenza defluente dei cavi irrigui e dei canali a costruire la geometria ordinatrice del paesaggio. La rilevanza delle colture foraggiere nella zona occidentale dell'adda fa permanere ancora l'immagine dei filari, dei pioppeti, delle alberature, anche se ormai su tutta la pianura l'introduzione di nuove colture e la meccanizzazione dei lavori hanno semplificato la tessitura minuta del paesaggio agrario e hanno portato alla riduzione delle tradizionali piantate, delle partizioni, della trama irrigua e di collegamento viario; in parte del Pavese e della Bassa Milanese la coltivazione del riso impone una diversa e particolare organizzazione colturale e poderale, che si riflette sul paesaggio per una più ricca presenza d'acqua. Un altro ambito distinto è quello, benché limitato, dell'emergenza collinare di S. Colombano, "isola" asciutta interessata dalla viticoltura e frutticoltura. Il territorio comprensoriale è parzialmente compreso nel perimetro di cinque parchi regionali, il Parco Lombardo della Valle del Ticino, il Parco Agricolo Sud Milano, il Parco dell'adda Nord, il Parco Nord Milano ed il Parco delle Groane. La superficie del territorio consortile può essere suddivisa in due zone: a) quella settentrionale (a nord dei Navigli Grande e Martesana) ove esiste una rete distributiva capillare facente capo al Canale Adduttore Principale Villoresi, integralmente gestita dal Consorzio ( 1300 Km. di canali). b) la parte meridionale, ove da epoca storica esiste il sistema distributivo derivato dai Navigli Grande, Bereguardo e Pavese a ovest, dal Naviglio Martesana dal Fìume Lambro Meridionale, dal Lambro settentrionale e dall Olona ad est. Di questo ultimo sistema il Consorzio gestisce solo le aste principali e controlla le portate erogate a beneficio dell utenza agricola. La rete irrigua distributiva presente in tale zona e stimata in km Il Consorzio distribuisce ed e garante di una portata pari a circa 155 mc/sec, che e destinata ad essere dispersa sulle campagne irrigate col metodo a scorrimento. Questo sistema porta sul terreno una massa d acqua decisamente superiore alle necessità delle colture, che assorbono infatti circa il 25% della dotazione irrigua al campo. La parte restante, al netto dell evaporazione, percola nella falda acquifera sottostante che ne viene alimentata. Beneficiari del servizio svolto dal Consorzio sono tre categorie: 1) il mondo agricolo, utente di acqua superficiale récapitato alle campagne dalla rete distributiva. 2) gli utenti di acqua di falda, che la prelevano a mezzo pompa per usi agricoli, industriali o per alimentare acquedotti civici. Pagina 4 di 12

6 3) l intera collettività che può usufruire di un ambiente ricco di vegetazione, climaticalmente migliore, e quindi di un ambiente naturale più vivibile grazie alla costante presenza di acqua. Si pensi che un secolo fa, prima della realizzazione del Canale Villoresi, tutta la campagna a Nord dei navigli era coltivata a viti e gelso e che a questo si potrebbe tornare se non fosse possibile garantire l irrigazione. 2. DESCRIZIONE DEI CANALI E LORO PERTINENZE 2.1. IL CANALE VILLORESI L Opera di presa dal fiume Ticino è situata in Comune di Somma Lombardo in località Panperduto. Il manufatto di derivazione è costituito da una diga tracimabile a profilo idrodinamico attraverso tutto l alveo del Ticino, della lunghezza di 290 m e con altezza rispetto al fondo del fiume di 4,72 m; l edificio di presa, in sponda lombarda e collegato alla diga, di 70 m di lunghezza, dotato di 30 paratoie di 1,62 x 3,20 di altezza; la conca di navigazione, in sinistra dell opera di presa; il bacino di raccolta delle acque derivate dall opera di presa, della lunghezza di 700 m dotato in destra di uno scaricatore di fondo verso il Ticino; al termine del bacino, sempre in destra, sfioratore con 36 luci di 3 m di lunghezza tale da consentire la restituzione in Ticino di 120 mc/s e, immediatamente a valle, conca di navigazione di collegamento con il fiume per consentire l ingresso di barche nel canale; l edificio di presa per il C.A.P.V. è composto da n 6 paratoie da 2,30 x 3,50 m di altezza con paratoie in lamiera di ferro; a valle dell incile si diede infine inizio alla costruzione del Canale Villoresi propriamente detto. Le opere di presa e il canale principale, realizzato sino al torrente Bozzente in Lainate, furono poste in funzione nel 1886; il canale principale completato sino al suo sbocco terminale in Adda, dopo 86 km, fu posto in esercizio nel La rete irrigua completata, interamente funzionante a gravità, assommava a uno sviluppo di oltre 3000 km essendo costituita da: canale principale 86 km; canali terziari 1500 km ca; addacquatrici di campo 1300 km ca. Dal Canale Adduttore Principale si dipartono circa 20 canali derivatori, con portate variabili da 0.5 a 17 mc/sec. per uno sviluppo complessivo di circa 130 Km. Completano la rete di distribuzione i canali diramatori (con portate da 300 a 400 lt/sec.) che complessivamente hanno uno sviluppo di 1300 Km IL NAVIGLIO GRANDE Il Naviglio Grande è la prima opera idraulica milanese e lombarda risalente al XII secolo, migliorata in seguito, per la navigazione da Leonardo da Vinci. Inizialmente utilizzato per l irrigazione dei campi e in seguito solcato da barconi ( per il trasporto merci ); mossi dalla corrente, trainati da cavalli o da uomini imbragati con spesse funi lungo il tratto dell Alzaia; Chiamata così proprio per le sue funzioni di tiraggio dei pesanti barconi da Milano verso l imboccatura del Ticino. Le cronache ( date le numerose difficoltà incontrate ) riportano il fatto come, lo scavo del pan perduto, anche se diede lavoro per qualche mese a centinaia di sterratori, nel tentativo di arginare la bocca di presa del Ticino, provata dalle disastrose piogge dell epoca. Anni dopo, nel 1179, i lavori interrotti ripresero, confortati dalle notizie che giunsero dalla Francia dove il conte di Tolosa riuscì a regolare, con la costruzione di una diga, il corso della Garronna, dando forza ai mulini e acqua alle coltivazioni. Anche qui è con una diga, costruita presso il Tornavento, che si preleva l acqua del fiume Ticino e la si incanala verso Turbigo, Castelletto di Cuggiono, Bernate e Boffalora. Il canale passa così per Lugagnano puntando verso Gaggiano, che viene raggiunta nel Per coprire questo primo tratto di appena 30 km. centinaia di uomini lavorano duramente per più di 50 anni, con la forza delle loro braccia, e il solo ausilio di pala e piccone. Venticinque anni più Pagina 5 di 12

7 tardi il Naviglio Grande è alle porte di Milano ma i lavori si fermano di fronte all opposizione del popolo e soprattutto del clero ai quali vengono imposte nuove tasse per finanziare i lavori. Nel 1359, Visconti Galeazzo II ordina di riprendere i lavori del canale, che dopo aver raggiunto Milano, dovrà proseguire per Pavia. Lo scopo è semplice quello di irrigare il parco del castello che si è fatto costruire in questa città. Nuovamente, dopo un anno di lavori, tutto si ferma quando la pianura padana è travagliata da una terribile pestilenza. Ma non si sono ancora sepolti gli ultimi appestati che si torna a scavare; Nel 1365 il canale è già aperto: chiamato il Naviglietto corre lungo la strada maestra di Binasco. Passano altri vent anni e il 15 marzo del 1386 il Conte di Virtù Gian Galeazzo Visconti posa la prima pietra del Duomo di Milano. Data importante perché con la costruzione del Duomo non solo il Naviglio Grande si afferma come la prima e più preziosa via di trasporto sull acqua, per raggiungere Milano, ma si dimostra che diramandosi può costituire una rete di idrovie al servizio di tutta la regione. Fino ad allora, infatti, si sono scavati canali maggiori e minori, ma sempre allo scopo di irrigare i campi. La costruzione del Duomo determina una nuova fase nell utilizzo dei canali. Non c è governo che non promuova la navigazione; si introduce la possibilità per i ministri delle gabelle di una nuova entrata fiscale tassando tutta la merce trasportata: gli intoccabili privilegi del clero non permettono però la tassazione delle tonnellate di materiale destinate alla costruzione della Cattedrale. Nel 1470 sono aperti alla navigazione i navigli di Bereguardo e della Martesana, che nel 1496 raggiunse il fossato milanese unendo le acque dell Adda a quelle del Ticino. Guerre, pestilenze, terremoti, carestie, governi stranieri, alternano momenti di attività a lunghe soste di incuria e di degrado. Nei primi anni del Seicento, tuttavia, c è una ripresa: nel 1603 si ristrutturerà la Darsena di Porta Ticinese, grazie all interesse del Conte Fuentes: per quanto mandato dal suo re a riscuotere gabelle più che a promuovere arti e commerci, il governatore aragonense favorirà la navigazione interna. Morirà poco dopo, nel 1610, e i successori fermarono tutti i progetti che pur avendo superato il lunghissimo iter previsto dalla burocrazia spagnola, non arrivarono alla fase esecutiva. Cominciò così un nuovo periodo d abbandono, che la tremenda pestilenza del 1630 quella dei Promessi Sposi aggrava ed allunga fino a far credere che non vi sarà più una ripresa. Passarono quasi duecento anni prima che Napoleone decida di aprire un nuovo canale navigabile da Milano al Po. Il primo tronco, fino a Rozzano, venne inaugurato il 28 Agosto del 1809, ma il precipitare degli eventi per il piccolo imperatore francese, successivamente esiliato, fa arenare di nuovo i lavori. A Milano arrivarono gli Austriaci, duri come padroni, ma ottimi amministratori. Nel maggio del 1816 ripresero gli scavi e a dicembre si raggiunsero le porte di Pavia, successivamente l arciduca Ranieri d Austria inaugurò solennemente il nuovo canale. A più di 600 anni dai primi scavi, il Naviglio Grande ha una lunghezza di quasi 50 chilometri, che aggiunti ai 88 degli altri Navigli e agli 81 dei tratti fluviali navigabili ne fanno un sistema con uno sviluppo totale di 219 km, con un volume di traffici considerevole. A Milano venivano trasportate pietre da taglio, sabbia, laterizi,legna, carbone, generi alimentari, sale, metalli, tessuti, manufatti, stoviglie, letami e ceneri. Tra il 1830 e la fine del secolo, la sola Darsena di Porta Ticinese registrerà una media di barche in entrata e uscita,per un movimento complessivo di tonnellate l anno. A inizio del novecento il trasporto per via d acqua conta numerosi sostenitori. I Navigli servono, nessuno ne dubita. Anche durante la seconda guerra mondiale i Navigli registrano un nuovo incremento dei traffici, l aviazione degli alleati colpisce le normali vie di comunicazione terrestri e la navigazione fluviale si presenta, seppur in piccola parte, come un alternativa per movimenti di merci. Negli anni immediatamente successivi al conflitto, dopo che la città fu in parte distrutta dai bombardamenti anglo-americani, il Naviglio risorgerà con prepotente vitalità: ancore nel 1953 la Darsena di Porta Ticinese è al tredicesimo posto nella classifica dei porti nazionali per ricevimento merci. Sono le ultime luci di un tramonto, che non vedrà più un nuovo giorno. Con l avvento dei mezzi gommati e gli interessi a loro legati il costo dei Pagina 6 di 12

8 trasporti sui Navigli è oramai alto e lo si fa apparire ancora più alto. Venerdì 30 marzo 1979 l ultimo barcone ormeggia alla Darsena scaricando l ultimo carico di sabbia. Il Naviglio Grande è dunque un canale navigabile, le cui acque vengono destinate principalmente alle utenze agricole; ha origine dal Fiume Ticino a Tornavento (antica presa d'acqua) ed ha uno sviluppo complessivo di 50 Km. circa. Attualmente, a seguito di concessioni di derivazioni d'acqua rilasciate all'enel S.p.A. per usi termoelettrici e di raffreddamento alla Centrale di Turbigo, il punto di presa del Naviglio è fissato a valle della stessa Centrale ove è posta una diga Poireè. La Società di cui sopra è tenuta alla regolazione delle portate e del loro deflusso. Da tale punto sino alla Darsena di Porta Ticinese in Milano il canale è lungo circa 41 Km. Il canale con le sue due principali derivazioni Naviglio di Bereguardo e Naviglio dì Pavia, domina una superficie di circa Ha che è servita da una rete principale che si diparte dal canale attraverso 116 bocche di derivazione munite di paratoie di regolazione che nella maggior parte sono in ferro. Lungo l'asta del Naviglio vi sono dei manufatti idraulici per lo scarico delle acque in eccesso: 1) Scaricatore S. Antonio a valle del ponte di Padregnana - Comune di Robecchetto con Induno. 2) Scaricatore nel Canale Scolmatore Nord Ovest di Milano in località C.na Poscallone dì Abbiategrasso. 3) Scaricatore del Ticinello località Castelletto in Comune di Abbiategrasso. 4) Scaricatore Bergonza in Comune di Gaggiano. 5) Scaricatore Gamberina in Comune di Gaggiano. 6) Scaricatore S. Cristoforo in Comune di Milano. 7) Scaricatore Boniforti in Comune di Milano. 8) Scaricatore del Residuo in Darsena di Porta Ticinese in Comune dì Milano. In conclusione si ritiene opportuno riportare i seguenti dati caratteristici del canale: - dislivello complessivo del fondo fra i due estremi mt sponde verticali costituite prevalentemente da murature miste di mattoni, ceppo, ciottoli e calcestruzzo. - portata derivata: estiva mc/sec. 64, invernale o minima mc/sec. 35. Le asciutte annuali sono in numero dì due ed hanno attualmente il seguente svolgimento indicativo: - primaverile: 1 marzo / 1 aprile. - autunnale: 30 settembre / 15 novembre IL NAVIGLIO PAVESE Il Naviglio di Pavia e' un canale irriguo che ha origine dalla Darsena di Milano, alimentata dal Naviglio Grande, ed ha uno sviluppo di 33,3 km. Il canale domina una rete superficiale di circa ha. che sono serviti da una rete principale che si dirama dalla sponda sinistra del canale attraverso 35 bocche di derivazione munite di paratoie di chiusura che nella maggior parte sono in ferro. Fanno parte integrante del canale, in quanto necessari alla sua gestione, i caselli di sorveglianza presenti in numero di 4 così ubicati: - Comune di Rozzano km Comune di Giussago km Comune di Pavia (Via Alzaia) km Comune di Pavia (V.le Sardegna) km alcuni dei quali da destinarsi ad abitazione del personale di sorveglianza ed altri come semplici magazzini. Vi sono inoltre dei manufatti idraulici per lo scarico delle acque in eccesso nel Fiume Lambro Meridionale in Comune di Milano, nella roggia Colombana in Comune di Zibido S.Giacomo Pagina 7 di 12

9 (fraz.badile), nel Navigliaccio in Comune di Binasco e nel Fiume Ticino nel Comune di Pavia mediante gli scaricatori di Porta Cairoli e del Confluente. E' importante qui segnalare che il canale svolge anche funzione di scolmatore di piena della roggia denominata "Barcheggiana" in Comune di Pavia. Tale corso d'acqua scarica nel Naviglio di Pavia le proprie acque di piena attraverso apposito allacciamento, e' evidente che in occasione di tali immissioni il trasporto solido e' consistente, per cui costituisce un onere per l'ente gestore l'espurgo meccanico di tali materiali dall'alveo del canale. Vi sono poi nell'alveo del canale anche n.12 conche di navigazione con paratoie e porte vinciane in legno ed in ferro, che pur non avendo attualmente utilizzo per la navigazione, sono indispensabili per il sostegno dell'acqua per permettere a tutte le bocche di poter derivare. Il mantenimento della loro efficienza e' perciò necessario. In conclusione si ritiene opportuno riportare i seguenti dati caratteristici del canale: - la larghezza media del fondo e' di circa mt. 12 con esclusione del tratto terminale in Pavia ove la larghezza del fondo varia da mt. 12 a mt. 24; - sponde verticali costituite prevalentemente da murature miste di mattoni, puddinghe e ciottoli; - portata derivata: estiva mc/sec.6,5 - invernale mc/sec IL NAVIGLIO DI BEREGUARDO In considerazione di nuovi utilizzi a scopo di produzione idroelettrica,già avviati a Conca Fallata, le portate sono però destinate ad aumentare significativamente, soprattutto nel periodo invernale. Il calendario delle asciutte ricalca quello del Naviglio Grande. Il Naviglio di Bereguardo e' un canale irriguo che ha origine in sponda destra del Naviglio Grande in Comune di Abbiategrasso ed ha uno sviluppo di 18,7 km. Il canale domina una superficie lorda di circa ha. che, serviti da una rete principale che sì dirama sia in sponda destra che in sponda sinistra dal canale, attraverso 43 bocche di derivazione munite di paratoie di chiusura che nella maggior parte sono in ferro. Fa parte integrante del canale, in quanto necessario alla sua gestione, il casello di sorveglianza ubicato in Abbiategrasso progr. km.1+089, destinato ad abitazione del personale di sorveglianza, ad ufficio ed a magazzino. E' importante qui segnalare che il canale svolge anche funzione di scolmatore di piena di quattro rogge denominate Bocchello di Bugo, Maina, Molinetto e Carini in Comune di Morimondo e Motta Visconti. Tali corsi d'acqua scaricano nel Naviglio di Bereguardo le proprie acque di piena attraverso apposito allacciamento, e' evidente che in occasione di tali immissioni il trasporto solido e' rilevante per cui costituisce un notevole onere per l'ente gestore l'espurgo meccanico di tali materiali depositati nell'alveo del canale. Vi sono nell'alveo del canale n. 11 conche di navigazione che pur non avendo attualmente utilizzo per la navigazione, sono indispensabili per il sostegno dell'acqua per permettere a tutte le bocche di poter derivare. Il mantenimento della loro efficienza è perciò necessario. Si pone rilievo sulla conca del Dazio, progr.km in quanto e' stata trasformata da sostegno per la navigazione ad edificio di regolazione delle acque provenienti dal Naviglio Grande. In conclusione si ritiene opportuno riportare i seguenti dati caratteristici del canale: - larghezza del fondo variabile da mt. 6,00 a mt. 8,00; - sponda destra a parete verticale e puddinghe in calcestruzzo e muratura mista di mattoni e ciottoli per il 70% e a parete inclinata per circa il 20% in ciottoli e terra; - sponda sinistra per il 10% in murature di calcestruzzo con paramento verticale o inclinato e per il 90% a parete inclinata in terra e ciottoli; - portata derivata: estiva mc/sec.10, invernale mc/sec.2. Pagina 8 di 12

10 Le asciutte annuali sono in numero di due ed hanno attualmente il seguente svolgimento: primaverile 1 Marzo/1 Aprile - autunnale 30 Settembre -15 Novembre NAVIGLIO DELLA MARTESANA Il Naviglio Martesana e' un canale irriguo che ha origine in sponda destra del Fiume Adda in Comune di Trezzo d'adda ed ha uno sviluppo di 38,5 km. A maggior precisione si aggiunge che dalla manutenzione ordinaria e' escluso il solo tratto finale, peraltro tombinato, in Comune di Milano della lunghezza di km.2,4. Il canale domina una superficie irrigua lorda di circa ha. che sono serviti da una rete principale che si dirama dalla sponda sinistra del canale attraverso 66 bocche di derivazione munite di paratoie di chiusura che nella maggior parte sono in ferro. Fanno parte integrante del canale, in quanto necessari alla sua gestione, i caselli di sorveglianza presenti in numero di 3 così ubicati: - Casello di Groppello d'adda progr. km Casello di Villa Fornaci progr. km Casello di Gorgonzola progr. Km alcuni dei quali destinati ad abitazione del personale di sorveglianza, altri come semplici magazzini. Vi e', inoltre, un edificio e i relativi manufatti idraulici per lo scarico delle acque in eccesso nel Torrente Molgora in Comune di Gorgonzola e nel Fiume Lambro in Milano, Via Idro. E' importante qui segnalare che il canale svolge anche funzione di scolmatore di piena di due corsi d'acqua naturali denominati "Trobbie" in Comune di Bellinzago Lombardo - Gessate in località Villa Fornaci, progr. km Tali corsi d'acqua naturali scaricano nel Naviglio Martesana le proprie piene attraverso apposito allacciamento eseguito dall'ufficio del Genio Civile, e' evidente che, in occasione di tali immissioni, il trasporto solido è rilevante, per cui costituisce un notevole onere per l'ente gestore l espurgo meccanico di tali materiali dall alveo del canale. E' altrettanto importante ricordare che il Naviglio, nel tratto fra le progr. km e 3+634, corre pensile rispetto al fiume Adda e che in tale tratto si sono riscontrate notevoli perdite e cedimenti di sponda; all'uopo, il Consorzio aveva posto in atto alcuni interventi urgenti ed improrogabili tesi non solo alla salvaguardia del canale e dell'utenza agricola ma anche di terzi. Vi sono inoltre nell'alveo del canale anche n. 3 conche di navigazione con manufatti in ferro a Groppello d'adda, Inzago e Villa Fornaci che pur non avendo attualmente utilizzo per la navigazione sono indispensabili per il sostegno dell'acqua per permettere a tutte le bocche di poter derivare. In conclusione si ritiene opportuno riportare i seguenti dati caratteristici del canale: - larghezza del fondo variabile da mt. 12,00 a mt. 8,00; - sponde verticali in puddinghe per l'80% e inclinate con scarpa 1/1 per circa 20% in calcestruzzo; - pendenza diversa nelle due diverse direttrici Nord-Sud ed Est-Ovest in cui procede il canale, quest'ultima opportunamente regolata da "salti di fondo"; - concessione di derivazione: estiva mc/sec.32, invernale mc/sec.30. Le asciutte annuali sono in numero di due e hanno attualmente il seguente svolgimento: primaverile 10 Marzo/20 Aprile - autunnale 20 Settembre/10 Novembre. 3. DESCRIZIONE DEL SERVIZIO L appalto ha per oggetto il servizio di Manutenzione ordinaria globale e programmata sulla rete dei canali irrigui consortili (Navigli Grande, di Bereguardo, Pavese e della Martesana e C.A.P. Villoresi zona Monza Est): taglio delle erbe palustri ed altre lavorazioni di manutenzione. La fornitura del servizio deve rispondere alle attese dell utenza e deve sempre essere possibile correlare la prestazione fornita con corrispondenti indici di costo in modo trasparente, noto e Pagina 9 di 12

11 raffrontabile. Ciò significa garantire la qualità definita nel tempo a prezzi certi contenendo i costi dell apparato consortile a quelle sole funzioni prevalenti di indirizzo e controllo previsti dalla vigente legislazione. Si tratta di un servizio di manutenzione ordinaria preventiva e programmata sulla rete irrigua principale e secondaria gestita dal Consorzio di Bonifica Est Ticino Villoresi, che comprende le lavorazioni descritte nel seguito: LAVORAZIONE 1: LAVORAZIONE 2: LAVORAZIONE 3: LAVORAZIONE 4: LAVORAZIONE 5: LAVORAZIONE 6: LAVORAZIONE 7: LAVORAZIONE 8: Taglio di erbe palustri presenti sul fondo del canale mediante fresatrice oleodinamica e/o barra falciante montata su natante, per l'intera larghezza dell'alveo del canale, eseguito secondo quanto prescritto nella parte IV del Capitolato Speciale d'appalto e con le tempistiche previste nel Cronoprogramma, compreso il recupero, la raccolta, il trasporto e lo smaltimento alle PP.DD. del materiale di risulta (secondo quanto previsto nel C.S.A. e secondo le disposizioni in campo ambientale della L. 93/2001) ed ogni altro onere occorrente per dare i lavori compiuti a regola d'arte. Taglio di erbe palustri presenti sul fondo del canale mediante fresatrice oleodinamica e/o barra falciante montata su natante, per l'intera larghezza dell'alveo del canale, eseguito secondo quanto prescritto nella parte IV del Capitolato Speciale d'appalto e con le tempistiche previste nel Cronoprogramma, escluso il recupero, la raccolta, il trasporto e lo smaltimento alle PP.DD. del materiale di risulta, ma compreso ogni altro onere occorrente per dare i lavori compiuti a regola d'arte. Sgombero e pulizia del ponte canale Martesana sul Torrente Molgora, consistente nella rimozione dei materiali alluvionali depositati contro le pile del manufatto, quali ramaglie, tronchi e detriti, previo taglio piante, raccolta, ammasso materiali, sollevamento, carico, trasporto, smaltimento rifiuti ed ogni altro onere necessario per dare l'opera compiuta a regola d'arte. Sistemazione tratti di sponda. Prestazione di personale specializzato per piccole opere di pronto intervento al fine di risolvere problemi di gestione della rete. Recupero alghe depositate sul fondo e pulizia area portuale. Recupero delle erbe palustri derivanti dai tagli eseguiti con natanti consortili. Sistemazione alveo canali. Pagina 10 di 12

12 La quantificazione delle varie lavorazioni viene riportata nella sottostante tabella: ZONA LAVORAZIONE U.M. Q.TA TOTALI Lavorazione 1 ml Lavorazione 8 a corpo 1 Naviglio Grande Lavorazione 6 a corpo 4 Lavorazione 7 a corpo 3 Lavorazione 5 ore 100 Naviglio di Bereguardo Lavorazione 1 ml Lavorazione 4 ml 100 Naviglio Pavese Lavorazione 1 ml Naviglio della Martesana Lavorazione 2 ml Lavorazione 3 a corpo 1 C.A.P. Villoresi Monza Est Lavorazione 1 ml STIMA SOMMARIA DI SPESA Si riporta di seguito il quadro economico della spesa, così come risulta dall elaborato Computo metrico estimativo, allegato al presente progetto esecutivo. Per l analisi del prezzo a misura si sono primariamente utilizzati i prezzi unitari contenuti nel Prezzario Regionale delle Opere Pubbliche, edito a cura della Regione Lombardia e del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti Provveditorato Regionale alle opere pubbliche per la Lombardia edizione 2008; nei casi in cui non è stato possibile riferirsi a tale prezzario, il prezzo unitario è stato desunto dal Prezzario di riferimento per i lavori pubblici, edito a cura della Regione Piemonte Opere Pubbliche. Va segnalato che si è fatto riferimento al documento sopra riportato, in alternativa al Prezzario regionale delle opere pubbliche della Regione Lombardia, quando la lavorazione non vi era contenuta o quando, seppure presente, riportava condizioni operative di lavoro molto diverse da quelle previste nel presente progetto. Gli oneri di sicurezza diretti sono stati individuati estrapolando dalle voci del computo metrico estimativo la quota parte di costo per la sicurezza già compresa nelle voci di elenco prezzi, in considerazione della tipologia del cantiere mobile e della modalità di stima delle opere, non si è evidenziata la necessità di prevedere anche oneri specifici per la sicurezza. Gli oneri di sicurezza così determinati, essendo già stati considerati nella stima dei lavori, non si sommano ai costi dell opera ma vanno solamente estrapolati ed identificati quali Oneri Direttamente previsti nella stima dei lavori non sottoposti a ribasso. Pagina 11 di 12

13 ZONA LAVORAZIONE U.M. Q.TA TOTALI COSTO TOTALE Taglio delle erbe palustri ml ,30 Naviglio Grande Sistemazione alveo canali a corpo ,00 Recupero alghe e pulizia area portuale a corpo ,00 Recupero erbe palustri a corpo ,00 Pronto intervento (n. 2 operai) ore ,64 Naviglio di Bereguardo Taglio delle erbe palustri ml ,22 Consolidamento spondale ml ,00 Naviglio Pavese Taglio delle erbe palustri ml ,50 Naviglio della Martesana Taglio delle erbe palustri ml ,31 Pulizia interferenze rete irrigua a corpo ,00 C.A.P. Villoresi Monza Est Taglio delle erbe palustri ml ,21 Arrotondamento 0,82 A Importo a misura per lavori in appalto ,00 B A dedurre oneri diretti per la sicurezza già compresi nella stima lavori (3% su A) ,20 C IMPORTO DA SOTTOPORRE A RIBASSO ,80 B Oneri diretti per la sicurezza già compresi nella stima lavori (3% su A) 9.832,20 IMPORTO TOTALE APPALTO COMPRESI ONERI DIRETTI PER LA SICUREZZA ,00 5. MODALITA E TEMPI DI ESECUZIONE E evidente che gli interventi in alveo riguardanti i consolidamenti spondali, il recupero alghe e pulizia area portuale e la sistemazione alveo canali, verranno eseguiti nei periodi di asciutta del canale oggetto dell'intervento. Per un maggior dettaglio nella descrizione dei tempi di esecuzione si rimanda al Cronoprogramma degli interventi ed al Capitolato Speciale d'appalto che formano parte integrante del progetto, redatto in base alle esigenze minime per l esecuzione degli interventi oggetto dell appalto e contenente le soluzioni organizzative e gestionali per il raggiungimento del livello ottimale di quanto appaltato. Il servizio in appalto si intende con durata annuale, per l annualità Per l'esecuzione del servizio in appalto si prevede di procedere all affidamento dello stesso tramite procedura aperta con riferimento all articolo 55 del D.Lgs. 163/2006 Codice dei contratti pubblici di lavori, servizi, forniture. La scelta del contraente avverrà secondo il criterio dell offerta economicamente più vantaggiosa in base all art. 83 del D.Lgs. 163/2006. IL PROGETTISTA (dott. ing. Marcello Paba) Pagina 12 di 12

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