Booksbox. di Emanuela Giudice. VENTURI, Robert. Complessità e contraddizioni. nell architettura. Edizioni Dedalo. Bari (ed. or.
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1 Booksbox di Emanuela Giudice VENTURI, Robert Complessità e contraddizioni nell architettura Edizioni Dedalo Bari 1980 (ed. or.) Venturi, Robert Complexity and contradiction in architecture The Museum of Modern Art New York, Indice Introduzione di Vincent Scully Prefazione di Robert Venturi Capitolo primo Una architettura non semplice: un manifesto gentile Capitolo secondo Complessità e contraddizione contro semplificazione o pittoresco Capitolo terzo Ambiguità 1
2 Capitolo quarto Livelli contraddittori: il fenomeno «e-e» in architettura Capitolo quinto Ancora livelli contraddittori: l elemento a doppia funzione Capitolo sesto Adattabilità e limitazioni dell ordine: l elemento convenzionale Capitolo settimo Contraddizione risolta Capitolo ottavo Contraddizioni evidenziate Capitolo nono Interno ed esterno Capitolo decimo L impegno nel tendere verso l unità difficile Capitolo undicesimo Opere Fonte delle illustrazioni Glossario Non è questo un libro facile sostiene Vincent Scully nell Introduzione al libro di Robert Venturi. Non lo è per chi, attaccato ancora ai dettami del modern style, non riconosce la Main Street come contenitore di idee. Complessità e contraddizioni nell architettura fin dalle prime righe è messo al pari di Vers un architecture e, naturalmente, del suo autore. Così il binomio Venturi-Le Corbusier riallaccia le fila di un discorso sull architettura che si ridefinisce anche attraverso i testi, e se nel primo la 2
3 complessità e la contraddizione non diventano lo spauracchio da esorcizzare quanto il contenitore da cui attingere, nel secondo la risata con denti d acciaio è l emblema del rigore cartesiano. Nulla di ché, la generazione eroica dell architettura moderna (non ancora ortodossa) ha soltanto tesserato un nuovo associato. Nella Prefazione si svelano le carte «questo libro è un tentativo di fare della critica architettonica ed al tempo stesso un apologia». Critica architettonica operativa dal momento che al centro dell analisi di Venturi sta la forma architettonica. È l architettura che attraverso l analogia storica guarda al presente rileggendo il passato per scoprire vie di fuga da chi vorrebbe come fini ultimi della disciplina l integrità, la tecnologia e la programmazione elettronica. Ma forse è il più semplice tentativo di imparare un mestiere, di continuare il discorso attorno a quell architettura che in quegli anni, come sostiene John Summerson, attraverso nocive analogie con altri campi al di fuori di sé stessa aveva finito per delimitare un territorio per l architettura senza essere in grado di produrne. Si apre con un manifesto Complessità e contraddizioni, gentile a detta dell autore, d altronde la finalità non è quella di dire ciò che è sbagliato in architettura quanto invece ciò che può sembrare giusto. E allora eccola un architettura fatta di elementi ibridi, ambigui e corrotti. L architettura dell o-o, dell inclusivismo e non dell esclusivismo, il bianco si mescola al nero in quel colore tipicamente Gray. In Complesistà e contraddizione contro semplificazione o pittoresco Venturi spiega le differenze che intercorrono tra la visione rigorista, asettica dei persecutori del movimento moderno nella fase più ortodossa e la complessità di una società che si riconosce più nell antenna posta sull asse di simmetria della Guild House che nella produzione di padiglioni di vetro. Così prende piede quel less is a bore in chiaro contrasto col detto miesiano in qui il meno, nel progetto architettonico, corrisponderebbe al più. Siamo di fronte all Ambiguità, riconosciuta nell arte (dalla Op Art all Espressionismo astratto per citarne alcuni) come nella letteratura (qui il riferimento è a Thomas Eliot e a William Shakespeare) può, se volutamente letta, essere riproposta nell architettura. Può trattarsi allora di un metodo compositivo la scelta, ad esempio, nella casa Girasole di Luigi Moretti di spaccare nell asse centrale un manufatto che a prima vista pare un solo edificio e ad una seconda può sembrare un doppio affiancato. È lo stesso Venturi a dire che l ambiguità consapevole è quella che «incrementa la ricchezza del significato a scapito della chiarezza del significato». Esiste, secondo Venturi, un architettura fatta di livelli, molti di questi contradditori. Così si presenta il fenomeno «e-e» in architettura che sposta l attenzione, ad esempio, nel rapporto tra la facciata del manufatto architettonico e il suo interno. Un ambiguità legata però ad una lettura quasi percettiva della forma architettonica che riporta da subito la facciata per Casa Shodhan a Ahmedabad di Le Corbusier (un cubo svuotato e aperto casualmente nelle facciate a contrastare con gli spigoli rigorosamente chiusi) o la contrapposizione tra il rigorismo della facciata di Ville Savoye e la complessità degli spazi interni. Così il fuori scala di una chiave di volta che, però, a guardarla da lontano non sembra poi così eccessiva, facendo entrare in gioco il rapporto dell elemento progettato con lo spazio circostante, va di pari passo con la corruzione di una finestra orizzontale posta da Michelangelo nell abside di San Pietro. Ambiguità dimostrabile, per Venturi, nell elemento a doppia funzione che potrebbe contraddistinguere l architettura di Kahn, come quella di Ledoux o Gaudì. Spesso si tratta di elementi dell architettura, come sostegni (pilastri o colonne) con una doppia funzione (di solito ornamentale e non strutturale) o elementi orizzontali come travi (svuotate per 3
4 inglobare gli impianti) private della loro funzione strutturale. In questo caso la forma non segue la funzione, arricchendo il significato dell architettura progettata. Il sesto capitolo tratta dell Adattabilità e limitazioni dell ordine: l elemento convenzionale. Robert Venturi sostiene che attraverso una organizzazione non convenzionale di parti convenzionali è possibile introdurre nuovi significati nel progetto d architettura. Così un elemento standardizzato può, se utilizzato diversamente da com era stato finalizzato, superare il dictat dell ordine allargando il suo significato in architettura. Sta l ironia alla base del fuori scala, qui è chiaro il riferimento alla Pop Art sull esempio di Claes Oldenbourg, o la necessità, nella cosiddetta architettura spolium in cui i capitelli venivano utilizzati come basamenti, di certo ne viene fuori una contraddizione. Nel capitolo successivo Venturi analizza le diverse contraddizioni riscontrabili nei progetti d architettura, iniziando da due ville, nella prima, villa Pignatelli, l architrave in concomitanza con le finestre si flette diventando semplice modanatura, nella seconda, villa Palomba, le finestre non vanno di certo di pari passo con la scansione e il ritmo della facciata, ma si collocano, quasi nascoste, tra i riquadri del prospetto e i pilastri. Nella prima la contraddizione è risolta, nella seconda è evidenziata. Correndo dietro al suggerimento di Kahn per cui compito della progettazione è l adattamento alle circostanze Venturi intraprende la descrizione di architetture da Le Corbusier a Palladio, in cui il compromesso sbilancia l ortodossia dell ordine. Così un pilastro può essere tolto per adattarsi al movimento dell automobile, inserendo nel rigore cartesiano una scala a chiocciola, servirsi della diagonale (Le Corbusier) o non prenderla neppure in considerazione (Mies van der Rohe) o ancora cercare di tenerla nascosta (Frank Lloyd Wright). La contraddizione è stata e sarà parte dell architettura, con uno sguardo, nelle ultime righe del capitolo, alle città che come l architettura non può misconoscere la sua mancanza di serenità. Le Contraddizioni evidenziate sono invece quelle che non temono di rivelarsi, anzi con un approccio violento si segnalano forzatamente nel progetto d architettura. Si segnalano attraverso il miscellaneous, attraverso l accostamento forzato, ne è un esempio il progetto per casa Clearing di Frank Furness, in una sequenza casuale compaiono lunette, archi, torrioni, falde, archi dimezzati, spremuti tra le case adiacenti, la piccola storia quasi folle di un castello in una via cittadina. Venturi riconosce nella sovradiacenza la tecnica, inclusiva, per porre in risalto la contraddizione nell architettura. Così Michelangelo nel progetto per Porta Pia, dove l ornamento si ritrova ad essere tutto intorno all arco il cui disegno è evidenziato dal bugnato. E ancora le finestre microscopiche scelte da Lutyens nella monumentalità del progetto per la cattedrale di Liverpool o ancora la contraddizione della villa a Garches di Le Corbusier dove l entrata di servizio e quella principale sono poste sullo stesso fronte principale, a diversa grandezza certo, ma in contraddizione nel porsi, rispetto alla facciata, in maniera simmetrica. In Interno ed esterno ci si avvicina lentamente a quella questione urbana che sarà più precisamente trattata da Robert Venturi e Denise Scott Brown in Learning from Las Vegas. Il contrasto tra un architettura moderna che vorrebbe l elemento architettonico singolo senza differenze tra interno e esterno si scontra con la falsa facciata barocca, con i fronti che guardano alla città risolvendosi in maniera differente. Proprio lì, nella facciata si gioca il limite con la città che non è possibile con gli esempi di plop architecture, per dirla come Philip Johson, prodotti dal Movimento Moderno ma di chi, Wright e Aalto tra tutti, ha pensato di partire dall interno verso l esterno, racchiudere lo spazio. Spazio contraddetto spesso da murature ortogonali, piante quadrate o rettangolari, sormontate da elementi circolari. Così ritrovare l involucro superfluo può essere il modo per innescare complesse 4
5 idee spaziali che riconoscendo la differenza tra interno ed esterno si ritrova ad aprire le porte ad un modo di pensare più legato a principi urbanistici. Prima del regesto opere, Venturi si sofferma sull Impegno nel tendere verso l unità difficile. Sostiene Venturi che un architettura complessa e piena di compromessi deve essere anche unitaria. Ma a sua volta l unità, come per la contraddizione, si divide nuovamente in due parti, quella semplice e facile da ottenere e quella difficile, inclusiva, dove la molteplicità e la diversità degli elementi può tendere ad una maggior debolezza del progetto d architettura. Venturi riconosce nell inflessione uno dei modi per operare criticamente sull architettura, d altronde utilizzando l inflessione potranno essere messi in gioco gli elementi contrastanti o piani, riuscendo a pervenire all attesa unità. Un inflessione che può correre per l intero edificio dall interno all esterno (in questo si rende urbana) e che contrasta con la negazione prepostale dal Movimento Moderno. Altro modo di restituite unità all architettura è utilizzare un elemento connettivo dominante così come l invito all inclusione (d altronde è solo di un architettura serena l azione semplificatrice). L ultimo capitolo di Complessità e Contraddizioni apre le porte ad una lettura dell architettura sempre più urbana così «sulla base del paesaggio consueto, volgare e disprezzato potremo costruire l ordine complesso e contraddittorio, valido e vitale per un architettura intesa come un insieme urbanistico». Le idee espresse nei capitoli precedenti non possono che trovare riscontro in Opere attraverso progetti e realizzazioni che vanno dal 1957 al Qui si possono sperimentare, anche con ironia, le idee di stratificazione spaziale, come nella Pearson House, o l idea dell elemento dominante - un camino, fulcro dello spazio interno fuori scala per l occasione - nel progetto per la Beach House. o il monumento a Roosevelt a scala urbana, e ancora l inclusione di elementi dell architettura nel progetto per la Vanna Venturi House, la Pop Art trasportata in un antenna posta sull asse di simmetria della Guild House, a metà strada, sempre, tra il manufatto e la città. Robert Venturi (1925) si laurea alla Princeton University. Dopo la borsa di studio finanziata dall Accademia Americana di Roma e il viaggio in Italia, Venturi inizierà ad insegnare teoria della progettazione presso l Università della Pennsylvania, continuando così ad affiancare la progettazione, gli scritti e la didattica in diverse università americane. Collaboratore di Louis Kahn e di Eero Saarinen, associato con John Rauch e Denise Scott Brown, Venturi è autore di diverse pubblicazioni tra le quali ricordiamo Complessità e contraddizioni nell architettura (1966), Learning from Las Vegas (1972) e il più recente Maniera del Moderno (2000). Tutti i diritti riservati 5
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