GESTIONE PROVVISORIA

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1 LA FORMAZIONE DEI REVISORI Novità normative Torino, 20 febbraio 2014 Pierluigi Ropolo GESTIONE PROVVISORIA Art. 15 Dlgs 170/06 1. Ove non sia stato deliberato nei termini il bilancio di previsione, è consentita esclusivamente una gestione provvisoria, nei limiti degli stanziamenti dell esercizio precedente. La gestione provvisoria è limitata all assolvimento delle obbligazioni già assunte, di quelle derivanti da provvedimenti giurisdizionali esecutivi, di obblighi tassativamente regolati dalla legge, al pagamento delle spese di personale, di residui passivi, di rate di mutuo, di canoni, imposte e tasse e, in generale, limitata alle sole operazioni necessarie per evitare che siano arrecati danni patrimoniali certi e gravi all ente. 1

2 ESERCIZIO PROVVISORI0 Art. 15 Dlgs 170/06 2. Ove la scadenza del termine per la deliberazione del bilancio di previsione sia stata fissata in un periodo successivo all inizio dell esercizio finanziario di riferimento, l esercizio provvisorio si intende autorizzato fino a tale termine e gli enti locali possono effettuare, per ciascun intervento, spese in misura non superiore mensilmente ad un dodicesimo delle somme previste nell ultimo bilancio definitivamente approvato, con esclusione delle spese tassativamente regolate dalla legge o non suscettibili di pagamento frazionato in dodicesimi. ESERCIZIO PROVVISORI0 Spese elezioni amministrative (tassativamente regolate dalla legge). Per altro con onere condiviso con Stato per elezioni Europee e con Regione per elezioni Regionali. Spese investimento Bilancio pluriennale ha cessato effetti il 31 dicembre Nuovi servizi o diversa gestione servizi rispetto a

3 IL PATTO DI STABILITA LE PAROLE CHIAVE SALDO DI COMPETENZA MISTA = La somma algebrica degli importi risultanti dalla differenza tra accertamenti e impegni, per la parte corrente, e dalla differenza tra incassi e pagamenti, per la parte in conto capitale, al netto delle entrate derivanti dalla riscossione di crediti e delle spese derivanti dalla concessione di crediti. 3

4 come a dire che: Accertamenti - Titoli I-II-III entrata Impegni Titolo I Spesa + Riscossioni Titolo IV entrata - = Saldo di competenza mista Pagamenti Titolo II Spesa ECCEZIONI Circolare RGS n. 6 del 18 febbraio 2014 Nel saldo finanziario non sono considerate: - C.1 le risorse provenienti dallo Stato e le relative spese, correnti e c/capitale, sostenute per l attuazione delle ordinanze emanate da PCM a seguito dichiarazione stato di emergenza; -C.2 idem per gli interventi realizzati direttamente per grandi eventi di cui all art. 5-bis, c. 5, l. 343/2001, ora abrogato; - C.3 le risorse provenienti direttamente o indirettamente dall Unione Europea, né le relative spese di parte corrente e in conto capitale sostenute dalle province e dai comuni; - C.5 somme assegnate e spese finanziate da ISTAT per censimenti popolazione e agricoltura; 4

5 ECCEZIONI Circolare RGS n. 6 del 18 febbraio C.6 Nel saldo finanziario non sono considerate: - Federalismo demaniale (DLgs. n. 85/2010) - Investimenti infrastrutturali (D.L. n. 138/2011) - Sisma 20 e 29 maggio 2012; - Progetto CIPE 3 agosto 2011; - Porto di Piombino; - Comune di Campione d Italia; Nel saldo finanziario non sono considerate: - C.6 ECCEZIONI Circolare RGS n. 6 del 18 febbraio Corrispettivo gettito IMU su immobili di proprietà comunale (270 mln per 2014) (D.M. 3 ottobre 2013 ha già ripartito); - pagamento debiti in conto capitale certi liquidi ed esigibili al , o per i quali emessa fattura o richiesta entro stessa data, o debiti fuori bilancio riconosciuti o riconoscibili alla stessa data, su richiesta prodotta entro il 14 febbraio 2014, fino a 500 milioni di euro (l. 147/2013, commi da 546 a 549); - pagamenti in conto capitale effettuati entro il 30 giugno 2014 per 840 milioni di euro per i Comuni, con importo già determinato per ciascuno con D.M del 10 febbraio

6 GESTIONI IN CONVENZIONE COMUNI CAPO-FILA (art. 1, comma 534, lett. d), legge n. 147/2013) «6-bis. Al fine di stabilizzare gli effetti negativi sul patto di stabilita' interno connessi alla gestione di funzioni e servizi in forma associata, e' disposta la riduzione degli obiettivi dei comuni che gestiscono, in quanto capofila, funzioni e servizi in forma associata e il corrispondente aumento degli obiettivi dei comuni associati non capofila. A tal fine, entro il 30 marzo di ciascun anno, l'associazione nazionale dei comuni italiani comunica al Ministero dell'economia e delle finanze, mediante il sistema web " tesoro.it" della Ragioneria generale dello Stato, gli importi in riduzione e in aumento degli obiettivi di ciascun comune di cui al presente comma sulla base delle istanze prodotte dai predetti comuni entro il 15 marzo di ciascun anno». Il bilancio del Comune Entrate Titolo I (tributarie) Titolo II (trasferimenti correnti) Titolo III (extratributarie) Titolo IV (trasferimenti c/capitale) Spese Titolo I (correnti) Titolo II (c/capitale) Titolo III (rimborso prestiti) Titolo IV (partite di giro) Titolo V (prestiti) Titolo VI (partire di giro) Fuori Patto Avanzo di Amministrazione 6

7 PATTO DI STABILITA SOGGETTI OBBLIGATI Le Regioni Le Province autonome di Trento e di Bolzano Le Province I Comuni > abitanti I Comuni > abitanti Unioni di Comuni speciali, art. 16 D.L.138/2011 Dal terzo anno successivo alla costituzione 7

8 SOGGETTI OBBLIGATI Società in house Aziende speciali Solo dopo D.M. di cui art. 18, comma 2-bis, D.L. n. 112/2008 Istituzioni POPOLAZIONE Per la determinazione della popolazione di riferimento, da considerare ai fini degli adempimenti connessi con il patto, si applica il criterio previsto dall art. 156 del Tuel. (art. 1, comma 533, l. n. 147/2013) Per il dicembre

9 Legge di Stabilita 12 novembre 2011, n. 183 e Legge di Stabilità 28 dicembre 2013, n. 147 (commi da 532 a 549) LA PROCEDURA NON esistono, nel 2014, gli enti virtuosi, ma si premiano gli enti in sperimentazione DLgs 118. l obiettivo specifico, per i non sperimentatori, è un miglioramento del saldo strutturale zero di un importo non superiore al: per i Comuni >1000: 15,07% per 2014 e 2015, 15,62% nel 2016; per le Province: 20,25% per 2014 e 2015, 21,05% per il 2016; della spesa media corrente (Titolo I) desunta solo dagli impegni certificati rendiconto. 9

10 LA PROCEDURA Per gli enti in sperimentazione DLgs 118, nel 2014, gli obiettivi sono singolarmente fissati con D.MEF n del 5 febbraio 2014, con riduzione dell obiettivo di circa il 17,20 per le Province e di circa il 52,80 per cento per i Comuni. Per gli altri Comuni la clausola di salvaguardia non consente il peggioramento dell obiettivo 2014 rispetto al 2013 di oltre il 15%. Il D.MEF. n del 10 febbraio 2014 ha già dato applicazione al comma 533 della legge di stabilità n. 147/2013, individuando i 293 Comuni beneficiari e rideterminando di conseguenza gli obiettivi di tutti gli altri Comuni, che finanziano l operazione. come a dire: > ab. Saldo di competenza mista strutturale Miglioramento = + - Riduzione trasferimento = ZERO Obiettivo Patto dal ,07% spesa corrente media Stato art D.L. 78/2010 (quota dei mln) 10

11 come a dire: < ab. Saldo di competenza mista strutturale Miglioramento = + = = ZERO 15,07% spesa corrente media Obiettivo Patto 2014 PATTI DI SOLIDARIETA

12 PATTO REGIONALIZZATO Sono confermate per il 2014 le disposizioni in materia di patto regionale verticale ed orizzontale. A partire dal 2015 è prevista l introduzione del patto regionale integrato, a seguito di accordo Stato-Regione circa le modalità di raggiungimento degli obiettivi della Regione e degli Enti Locali del proprio territorio. ( art. 16, comma 12-bis DL 95) PATTO REGIONALE VERTICALE INCENTIVATO Le Regioni possono cedere a Comuni e Province spazi finanziari per effettuare pagamenti a valere sui residui passivi in conto capitale in favore dei creditori. (600 mln per i Comuni e 200 mln per le Province) Gli Enti dichiarano ad ANCI, UPI e Regioni, l entità dei pagamenti che possono effettuare durante l anno (entro 1 marzo 2014). Entro il 15 marzo le Regioni comunicano a MEF, per ciascun ente, gli elementi informativi per la verifica del rispetto del Patto. 12

13 PATTO REGIONALE VERTICALE ( commi ) Le Regioni possono autorizzare Comuni e Province a peggiorare il proprio saldo programmatico attraverso aumento pagamenti in conto capitale (comp+residui), riducendo gli obiettivi regionali. Gli Enti dichiarano ad ANCI, UPI e Regioni, entro il 1 marzo 2014 l entità dei pagamenti che possono effettuare durante l anno. Entro il 15 marzo 2014 le Regioni comunicano a MEF, per ciascun ente, gli elementi informativi per la verifica del rispetto del Patto. BILANCIO ( art. 31, c. 18) 18. Il bilancio di previsione degli enti locali ai quali si applicano le disposizioni del patto di stabilità interno deve essere approvato iscrivendo le previsioni di entrata e di spesa di parte corrente in misura tale che, unitamente alle previsioni dei flussi di cassa di entrata e di spesa in conto capitale, al netto delle riscossioni e delle concessioni di crediti, sia garantito il rispetto delle regole che disciplinano il patto medesimo. A tale fine, gli enti locali sono tenuti ad allegare al bilancio di previsione un apposito prospetto contenente le previsioni di competenza e di cassa degli aggregati rilevanti ai fini del patto di stabilità interno. 13

14 Circolare RGS n. 5 del 7 febbraio 2013 MONITORAGGIO (art. 31, c. 19) Gli enti patto trasmettono semestralmente al MEF-RGS, entro luglio e gennaio, le risultanze della competenza mista attraverso un prospetto e con le modalità stabiliti con D.MEF n del 10 febbraio 2014; con lo stesso D.MEF è stato definito il prospetto dimostrativo degli obiettivi di ciascun ente, da trasmettere entro 45 gg. dalla pubblicazione in G.U. la mancata trasmissione del prospetto costituisce inadempimento al patto. 14

15 CERTIFICAZIONE (art. 31, c. 20) Gli enti patto trasmettono al MEF, entro il termine perentorio del 31 marzo dell anno successivo a quello di riferimento, una certificazione telematica del saldo finanziario in termini di competenza mista, sottoscritta, con firma digitale, dal rappresentante legale, dal responsabile del servizio finanziario e dall organo di revisione economico - finanziario. la mancata trasmissione della certificazione costituisce inadempimento al patto. Se la certificazione è trasmessa in ritardo (entro 60 giorni), ma il patto è rispettato, si applica solo la sanzione del blocco totale delle assunzioni. CERTIFICAZIONE (art. 1, c. 445, l. 228) DecoDecorsi sessanta giorni dal termine stabilito per l'approvazione del rendiconto di gestione, in caso di mancata trasmissione da parte dell'ente locale della certificazione, il presidente dell'organo di revisione economico-finanziaria nel caso di organo collegiale ovvero l'unico revisore nel caso di organo monocratico, in qualita' di commissario ad acta, provvede ad assicurare l'assolvimento dell'adempimento e a trasmettere la predetta certificazione entro i successivi trenta giorni, con la sottoscrizione di tutti i soggetti previsti. Sino alla data di trasmissione da parte del commissario ad acta le erogazioni di risorse o trasferimenti da parte del Ministero dell'interno sono sospese e, a tal fine, il Dipartimento della Ragioneria generale dello Stato provvede a trasmettere apposita comunicazione al predetto Ministero». 15

16 SANZIONI In caso di mancato rispetto del patto, nell anno successivo: il Fondo Sperimentale di Riequilibrio o il Fondo di Solidarietà) sono ridotti in misura pari alla differenza tra saldo programmatico e saldo reale; blocco impegni spese correnti a importo annuale medio impegnato nell ultimo triennio; a) blocco dell indebitamento per investimenti; b) blocco totale delle assunzioni e divieto di contratti di servizio elusivi; c) riduzione 30% indennità e gettoni degli amministratori rispetto ad ammontare risultante al 30 giugno

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