COMUNE DI SAN GIOVANNI IN PERSICETO Sabato, 24 ottobre 2015

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1 COMUNE DI SAN GIOVANNI IN PERSICETO Sabato, 24 ottobre 2015

2 COMUNE DI SAN GIOVANNI IN PERSICETO Sabato, 24 ottobre 2015 Cronaca 24/10/2015 Il Resto del Carlino (ed. Bologna) Pagina 30 «Stazione, i commercianti si mettano in gioco» 1 24/10/2015 Il Resto del Carlino (ed. Bologna) Pagina 30 L' ultimo scatto di Giancarlo: «Chiudo» 2 Politica locale 24/10/2015 L'Adige Pagina 47 PERGINE 3 24/10/2015 La Gazzetta dello Pagina 31 «rivoglio una panchina nella nba» 4 23/10/2015 gazzetta.it Nba, George Karl: "Belinelli mi ricorda Pete Maravich" 6 24/10/2015 tuttosport.com Team Usa a Popovich Sostituirà Coach K 8

3 Pagina 30 Il Resto del Carlino (ed. Bologna) Cronaca PERSICETO LA REPLICA DI ASCOM «Stazione, i commercianti si mettano in gioco» PERSICETO LE LAMENTELE dei commercianti della periferia di San Giovanni in Persiceto, nel particolare quelli della stazione ferroviaria, non sono passate inosservate. Come già successo per la zona del Muzzinello, anche nel quartiere della stazione ferroviaria diversi negozianti hanno protestato per lo scarso coinvolgimento nelle iniziative che si organizzano a Persiceto. Il malcontento è stato recepito da Gilberto Lambertini, presidente Confcommercio Ascom di San Giovanni. «Noi come associazione spiega Lambertini abbiamo sempre tenuto in considerazione la zona commerciale della stazione ferroviaria, cosi come pure le altre zone esterne al centro storico. Infatti da anni portiamo a mano la lettera di partecipazione a 'Commerciantiinfesta'. Si tratta di un evento rivolto esclusivamente a tutti i commercianti: chiunque voglia inserirsi con iniziative viene considerato». Aggiunge Lambertini: «In base alle adesioni, portiamo in quella zona un intrattenimento in accordo con chi partecipa. Ma in questi anni, e siamo giunti alla 13esima edizione, non abbiamo ricevuto nessuna adesione. Noi rimaniamo sempre disponibili, basta dire cosa si vuole fare insieme». SUL tema interviene infine il sindaco Renato Mazzuca. «Concordo con il pensiero di Lambertini precisa il primo cittadino e sottolineo la parola partecipazione. Il Comune è ben disposto a organizzare iniziative nella zona della stazione, ma occorre presenza. I commercianti si mettano in gioco tenendo, per esempio, i negozi aperti anche al di là degli orari soliti. Quindi ben venga la loro richiesta a fronte però di una collaborazione con pro loco e Comune». p.l.t. 1

4 Pagina 30 Il Resto del Carlino (ed. Bologna) Cronaca L' ultimo scatto di Giancarlo: «Chiudo» Persiceto Lo storico fotografo lascia l' attività a fine anno di PIER LUIGI TROMBETTA SAN GIOVANNI IN PERSICETO UNA vita per la fotografia. È quella di Giancarlo Risi, 69 anni, sposato con Romana e padre di Danilo, che dopo 45 anni di attività chiuderà il suo negozio di fotografia e ottica in via Muzzinello a San Giovanni in Persiceto. Risi si può considerare artista a tutti gli effetti numerosi i suoi scatti con gli scorci più suggestivi del territorio e ha deciso di chiudere bottega per dedicarsi un po' di più alla sua famiglia. «Iniziai a fare il fotografo nel 1970 all' età di 24 anni racconta. In precedenza avevo lavorato dall' età di 15 anni in una piccola azienda familiare. La mia mansione era quella di tornitore di precisione. E già allora abbinavo il lavoro nella piccola fabbrica alla passione per la fotografia che mi ha conquistato a 13 anni: a quell' età i miei mi regalarono la mia prima macchina fotografica. Era una Bencini Koroll 24. Macchina che costò circa ventimila lire e che conservo gelosamente ancora oggi». E RISI continua: «Quando tornai a casa dal servizio militare avvenne la svolta della mia vita: decisi di licenziarmi e di aprire un negozio di foto tutto mio. Una scelta coraggiosa che fu appoggiata dalla mia famiglia, tanto che una mia zia e i miei genitori mi diedero i soldi per iniziare. Dal mio canto misi quanto guadagnai dal licenziamento e investii nel negozio che presi in affitto in via Pellegrini». IN QUESTA bottega Risi eseguiva servizi fotografici vari, per aziende, per matrimoni, foto tessera e foto di posa in studio. Ma non solo. Perché era dotato di camera oscura poteva sviluppare i negativi in bianco e nero. Risi fotografava il territorio bolognese ma ha eseguito anche numerosi reportage fotografici all' estero con il collega Luciano Bovina. «Mi piace ricordare continua il fotografo che da ragazzino mi costruii il primo ingranditore. Era composto da una macchina a soffietto vecchia che comprai al mercato della Montagnola a Bologna. Qualche anno dopo mi raggiunse in negozio mia moglie Romana, che si era diplomata alla scuola di ottica a Vinci. Era il 1977». E ancora: «Io e mia moglie siamo rimasti in via Pellegrini fino al In quell' anno comprammo il nuovo negozio in via Muzzinello. Nel tempo il lavoro fotografico per le aziende è cambiato e il digitale ha messo a dura prova la sopravvivenza della pellicola e delle tante fotografie cartacee. Ma io mi domando: cosa rimarrà se i file digitali dovessero cancellarsi, deteriorarsi, perdersi? Rimarranno vuoti della nostra storia, vuoti di memoria». 2

5 Pagina 47 L'Adige Politica locale PERGINE «Marcellino pane e vino» Appuntamento con la musica questa sera al teatro comunale di Pergine: alle ore la Corale Emmanuel in collaborazione con le associazioni del Comune di Fondo presenta «Marcellino Pane e Vino», musical in due atti liberamente tratto da «Il miracolo di Marcellino». Ingresso 7 euro, ridotto 4 euro. Coro Calicantus in chiesa Nell' ambito dell' XI Rassegna di Musica Sacra questa sera, alle 20.45, nella chiesa arcipretale di Pergine, il Coro Calicantus terrà un concerto con il coro dei ragazzi Cantori di S. Giovanni in Persiceto, con Federico Spina alla chitarra. Il libro di Patelli Si intitola «Facciamo posto» il libro di Patrizia Patelli che viene presentato oggi alle 17,30 alla Libreria Athena di via C. Battisti 12. Interviene Claudia Boscolo, saggista e studiosa di letteratura. 3

6 Pagina 31 La Gazzetta dello D' Antoni «rivoglio una panchina nella nba» L' EX COACH DEI LAKERS: «spero di tornare presto ad allenare tra i pro'. Italiani fortissimi. titolo ancora ai warriors» di MASSIMO LOPES PEGNAcorrispondente da new york Il suo buen retiro adesso è nel bellissimo resort di Greenbrier in West Virgina, a pochi chilometri dal minuscolo paesino di Mullens, casa sua. E' dove lo vengono a visitare gli amici, come Al Gentry, suo vice ai tempi dei Suns, che ha portato con sé l' intera squadra di cui ora è capo allenatore: i Pelicans. «E' ciò che faccio in questi giorni: consulenze per almeno 4 5 team Nba. Preferisco non fare nomi. Amici a cui do consigli per migliorare le squadre. E' un buon modo per restare in contatto con questo mondo». In cui vuole tornare presto dalla porta principale. «Sì, nei miei progetti, e spero nel mio futuro prossimo, c' è una panchina Nba. C' è stato interesse da parte di qualche società (Denver è quella a cui è stato più vicino, ndr. ), che non si è concretizzato. Intanto mi tengo aggiornato e mi faccio trovare pronto per quando arriverà la chiamata giusta». Appunto, come si mantiene informato? «Ho tanti amici fra gli allenatori e fra noi non ci sono segreti. Busso alle porte delle squadre e vado a guardare come lavorano». Proprio il suo amico Gentry, che l' anno passato era il vice di Kerr a Golden State, nel momento del trionfo ha dichiarato che questo successo era ispirato anche dalle idee di Mike D' Antoni. «L' ho ringraziato. Golden State ha un gioco bellissimo: un piacere vederli. E' la migliore. Stile alla D' Antoni? (ride) E' una pallacanestro molto veloce, quella che amo: si crea spazio in campo, ala forte e centro si posizionano più lontani dal tabellone, si tira più da tre. Tante squadre ora adottano questo modulo con diverse modifiche. La Nba è cambiata rispetto a dieci anni fa». Le rode un po' che la sua teoria del «7" o meno» stia facendo proseliti e risultando, con un po' di variabili, un sistema vincente? «No, ci mancherebbe. Da osservatore sono deliziato, perché si vede un basket più spettacolare. Poi, conquistare il titolo non è semplice. Bisogna trovare i giocatori giusti, il timing. E io non ho inventato niente. E' un tipo di gioco nato negli Anni 70». Peccato che quando sedeva sulla panchine blasonate di Knicks e Lakers quel timing non ci sia stato e Continua > 4

7 Pagina 31 < Segue La Gazzetta dello non solo per sue responsabilità. «Ognuno ha le sue colpe, ma non c' è dubbio che ho affrontato due situazioni difficili. Non tutto però è stato negativo. Ci siamo tolti qualche piccola soddisfazione». Dopo aver dovuto cambiare almeno 6 7 quintetti, ai Knicks aveva finalmente trovato un bel gruppo. Ma poi dall' alto le hanno imposto l' arrivo di Melo. «Sì, era un gruppo fantastico quello (Gallinari, Chandler, Mozgov, Felton, Stoudemire, Lee, ndr. ): tutti giovani e stavamo risalendo. Avevamo bisogno di tempo e pazienza. Ma in certe piazze quella pazienza non c' è, perché sono forzate a vincere subito. Carmelo è una grande stella, c' era bisogno anche di lui. Difficile però spiegare in 2 parole cosa accadde in quei frangenti». Non è un caso che New York non vinca un titolo dal 1973? «Attenzione, però: ci vuole anche fortuna. Nel 2009 arrivammo a un passo da scegliere l' uomo dei desideri: Stephen Curry. Ce lo soffiarono i Warriors sotto il naso (i Knicks presero Jordan Hill, ndr. )». Jim Buss, vice presidente dei Lakers, ha detto di sentirsi come un punching ball: «Tutte le colpe sono sempre mie». «Ingiusto, lavora benissimo. Ha avuto tanta sfortuna. Aveva già fatto lo scambio per avere Paul, poi annullato dalla Nba. Kobe è invecchiato ed è stato fuori molto tempo per infortunio. Ogni società attraversa difficoltà. Se la gente avrà pazienza, i Lakers torneranno grandi. Non è mica più come una volta quando solo una manciata di squadre potevano vincere». Chi conquisterà il titolo? «Golden State, sono i campioni in carica. Un ruolo determinante come sempre l' avranno gli infortuni. Poi dico Spurs, Clippers, Cleveland». La sorpresa? «New Orleans, che in parte aveva già stupito l' anno passato. Mi piace pure Chicago». Chi è il suo play perfetto, insomma il nuovo Nash? «Curry, ma anche Paul. E almeno altri 5 6». Krzyzewski ha annunciato che allenerà per l' ultima volta la Nazionale Usa a Rio. Che cosa le ha insegnato negli anni in cui è stato il suo vice? «Come guidare un gruppo. E' un leader straordinario, dotato di una personalità fortissima. Con Team Usa ha fatto un lavoro eccezionale, portandolo a un livello mai visto. Sarà dura sostituirlo». Ha seguito l' Europeo? «E' stato un grandissimo spettacolo. Amo quel gioco: il movimento di palla, come si crea spazio sul parquet, la passione. Mi hanno colpito i vecchi di Francia e Spagna». E gli italiani della Nba? «Sono forti. Li osservo. Sono soprattutto sorpreso da Belinelli. Si era ritagliato un bel ruolo con gli Spurs e ora troverà più o meno le stesse situazioni a Sacramento. Avrà bisogno di tempo, ma sono certo che farà bene. Gallinari a Denver è ormai inserito benissimo. E Bargnani ha solo bisogno di non farsi male. Perché tante critiche sul suo conto? Lo sapete, a New York tutto viene esagerato. Ha talento e a me piace moltissimo». 5

8 23 ottobre 2015 gazzetta.it Nba, George Karl: "Belinelli mi ricorda Pete Maravich" Il coach di Sacramento elogia l' azzurro che ringrazia: "Io voglio migliorare ogni giorno senza limitarmi al ruolo di tiratore. Resto un giocatore d' attacco, ma la difesa è fondamentale per vincere le partite 23 ottobre 2015 SACRAMENTO (Usa) Coach Karl parla sottovoce, ma dice parole forti. Quando al termine dell' allenamento dei Kings parla di Belinelli, tira fuori un paragone impegnativo: "Si, Marco mi ha sorpreso. Come tiratore lo conoscevamo, ed è un tiratore di alto livello, ma la difesa e il passaggio sono migliori di quanto mi aspettassi. Per la creatività, l' abilità di trovare la soluzione giusta al momento giusto, mi ricorda Pete Maravich. E la difesa, poi,.non è per nulla scarso in questo fondamentale. E' attento, applicato. Superiore alle attese, di sicuro". NBA SHOW THROWBACK THURSDAY La leggenda di Pete Maravich le parole di marco Riferiamo a Beli, che arriva dai media 5' dopo il suo allenatore. Marco gongola, quando sente il paragone del suo Coach. "Mi fa felice anche solo un confronto con Maravich: ho visto un paio di suoi video su Youtube. E' stato un grande, un giocatore incredibile. Io voglio essere me stesso. E voglio migliorare ogni giorno. Non limitarmi al ruolo di tiratore, ma migliorare i compagni, passare la palla, segnare in modi diversi. Karl dice anche che difendo forte, che l' ho sorpreso per questo fondamentale? L' allenamento è stato cruciale. Thibs a Chicago e Pop a San Antonio mi hanno migliorato nella mia metà campo. Resto un giocatore d' attacco, ma la difesa è chiave per vincere le partite, per vincere titoli, io ne sono consapevole e sono migliorato". Belinelli show, 32 punti contro Portland fiducia e prospettive "Con gli Spurs giocavo non poco, 20 25' a partita, ma se sbagliavo qualcosa finivo subito in panchina. Mi parlavano dell' errore e poi tornavo sul parquet. Qui a Sacramento è diverso. Gli errori vanno limitati per vincere, certo, ma se ne faccio uno, perché è impossibile non sbagliare mai, so che avrò la possibilità di riscattarmi giocando. Questa situazione aiuta la fiducia nei propri mezzi, l' autostima. Karl? Ci sto lavorando solo da un mese, è impossibile paragonarlo con Popovich, ma è uno dei migliori tra i coach NBA. Quanta differenza c' è come talento tra gli Spurs pluricampioni e questa versione dei Kings? C' è, dobbiamo lavorare per ridurla. Ma abbiamo qualità, specie in attacco. Sappiamo segnare con facilità. Piuttosto, bisogna migliorare come transizione difensiva, ma serve tempo. Abbiamo parecchio da provare a tutti, ma sappiamo che possiamo farlo sul Continua > 6

9 23 ottobre 2015 < Segue gazzetta.it parquet. Stiamo crescendo, e abbiamo ancora tanto margine di miglioramento. Nel passarci la palla, nel giocare insieme...". E magari può aiutare dare una ripassata a quei video di Pistol Pete, su internet. 7

10 tuttosport.com Team Usa a Popovich Sostituirà Coach K NEW YORK Mike Krzyzewski a Rio 2016, Gregg Popovich a Tokyo Sarà il coach dei San Antonio Spurs, cinque volte campione NBA, a sostituire Coach K alla guida di Team Usa. Per raccogliere un' eredità pesante come quella di Krzyzewski, che punta al terzo oro olimpico e nel frattempo ha conquistato due Mondiali, Usa Basketball ha scelto un altro personaggio di spessore, esperienza e carisma. Oltretutto Popovich conosce benissimo il basket internazionale, dato che gli Spurs hanno costruito sugli stranieri una parte importante dei successi, con Tony Parker, Manu Ginobili, ma anche Marco Belinelli, primo italiano campione NBA. LA SCELTA Il 66enne Popovich, che guiderà Team Usa anche ai Mondiali di Cina 2019, ha spiegato con orgoglio: " Sono onorato di poter rappresentare il mio paese in questo ruolo. Ciò che questa squadra ha ottenuto nell' ultimo decennio sotto la guida di Jerry Colangelo e Mike Krzyzewski è impressionante. Farò del mio meglio per mantenere questi livelli ". A benedire l' arrivo di Popovich sono stati proprio Colangelo, boss di Usa Basketball (" Sono stato fortunato a poter scegliere come timoniere uno dei migliori coach in circolazione e uno dei più vincenti della storia, potremo mantenere i nostri standard "), e lo stesso Krzyzewski, che con Pop condivide il background militare: " Il curriculum rende Popovich il candidato ideale. Lo dicono i titoli conquistati e la capacità di costruire una cultura di vera eccellenza a San Antonio ". 8