Antonio Mosti Direttore SERT Responsabile Programma Alcologico Aziendale

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1 Corso di aggiornamento: ORIENTAMENTI REGIONALI PER I MEDICI COMPETENTI IN TEMA DI DIAGNOSI DI ALCOLDIPENDENZA Venerdì, 9 Aprile 2010 Sala Formazione - Dipartimento di Sanità Pubblica di Piazzale Milano,2 PIACENZA Direttore SERT Responsabile Programma Alcologico Aziendale

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3 Le culture del bere Cultura bagnata Cultura asciutta Sostanze più diffuse vino distillati Valori d'uso prevalenti alimentare socializzante psicotropo intossicante Quota di astemi bassa alta Bere smodato frequente non frequente Mortalità per intossicazione acuta rara frequente Mortalità per cirrosi più elevata meno elevata Violenza e problemi sociali associati ad abuso meno frequenti più frequenti Per gentile concessione da: Franca Beccaria

4 Cultura bagnata Cultura asciutta Peso economico della produzione di alcolici Tendenza al proibizionismo Finalità prevalente delle politiche statali Percezione tipo di problematicità Servizi di trattamento alto debole controllo di qualità problema individuale rari e a carattere sanitario medio-basso forte limitazioni vendita problema sociale diffusi e di taglio pluriprofessionale Prevenzione basata su modello socio-culturale dissuasione e controllo Ricerca scientifica poco sviluppata prevalentemente medica molto sviluppata interdisciplinare Per gentile concessione da: Franca Beccaria

5 Italy Legge Caccavari sull alcol 8 Finland Finland Italy Allamani A., Cipriani F., Prina F. (a cura di) (2006), I cambiamenti nei consumi di bevande alcoliche in Italia, Quaderno n. 17 dell Osservatorio Permanente sui Giovani e l Alcool, Casa Editrice Litos, Roma.

6 ASTEMI CONSUMATORI MODERATI

7 Cambiamenti Consumo di alcol procapite in Italia 130,0 120,0 Urbanizzazione 110,0 100,0 90,0 Prezzi Lavoro Dieta Famiglia e ruolo della donna 80,0 Stili di vita e qualità 70,0 Struttura dei pasti 60,0 Attenzione alla salute 50,0 Salutismo 40, Cipriani F., Prina F. (2006), I I risultati della ricerca: sintesi finale in Allaman A., Cipriani F., Prina F. op.cit.

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9 65-70 anni anni Modello di carriera Modello di consumo Fattori prevalenti di cambiamento Cambiamenti avvenuti Costante Bagnato Attenzione alla salute Riduzione delle quantità e delle occasioni di consumo Con uno/ più picchi Asciutto Bagnato Transizioni nelle traiettorie di vita Cambiamenti socio-culturali Cambiamento di stile (bevande, occasioni, valori d uso, ) Per gentile concessione da: Franca Beccaria

10 Perché mutano i consumi? Modificazioni socio economiche Modificazioni Stili di vita Normative

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12 L alcol ha lo stesso effetto su tutte le persone. Tutti dovrebbero essere capaci di controllare il proprio bere/astenersi dal bere.

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14 Da: Serpelloni G., Gerra G.: Vulnerabilità all addiction, 2002

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18 ALCOL: CONTROINDICAZIONI ASSOLUTE

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23 Fattori di rischio crescere in una famiglia alcolista far parte di un gruppo che enfatizza il bere o l uso di droghe per ragioni sociali o come standard di identità personale scarso adattamento psicosociale e mancanza di risorse psicologiche ambiente che considera accettabile e normativo l abuso alcolico come mezzo di fronteggiamento dello stress

24 Indicatori indiretti Famiglia: - figli con difficoltà scolastiche rilevanti - difficoltà coniugali o di relazione - partner in trattamento per non ben precisati disturbi emotivi (più frequente donne) - partner che esprime disapprovazione per il carattere dell altro (più frequente uomini) Lavoro: - difficoltà a mantenere il posto o a raggiungere risultati quando sarebbe appropriato - insoddisfazione permanente e frequenti cambiamenti di lavoro - difficoltà di gestione delle risorse economiche Stato psichico: - umore depresso, ansia, disturbi del sonno - tendenza al poliabuso Socializzazione: - tendenza a socializzare con persone che abusano di alcol in contesti adeguati

25 Indicatori diretti alta tolleranza sintomi da astinenza consumo alcolico mattutino gravi difficoltà, fino alla perdita, nell attività lavorativa violazioni della legge e sanzioni problemi familiari tentativi infruttuosi di controllare l assunzione

26 PROBLEMA ALCOL CORRELATO INDICATORI INDIRETTI FATTORI DI RISCHIO INDICATORI DIRETTI

27 ABUSO DI ALCOL (DSM IV) Una modalità patologica d uso della sostanza che conduce a menomazione o a disagio clinicamente significativi, come menifestato da una (o più) delle condizioni seguenti, che ricorrono in un qualunque momento dello stesso periodo di 12 mesi: 1) uso ricorrente della sostanza risultante in una incapacità di adempiere ai principali compiti connessi con il ruolo sul lavoro, a scuola o a casa 2) ricorrente usa della sostanza in situazioni fisicamente rischiose 3) ricorrenti problemi legali correlati all uso 4) uso continuativo della sostanza nonostante persistenti o ricorrenti problemi sociali o interpersonali causati o esacerbati dagli effetti della sostanza I sintomi non hanno mai soddisfatto i criteri per Dipendenza

28 DIPENDENZA DA ALCOL (DSM IV) Una modalità patologica d uso della sostanza che conduce a menomazione o a disagio clinicamente significativi, come menifestato da tre (o più) delle condizioni seguenti, che ricorrono in un qualunque momento dello stesso periodo di 12 mesi: tolleranza, come definita da ciascuno dei seguenti: a) il bisogno di dosi notevolmente più elevate della sostanza per raggiungere l intossicazione o l effetto desiderato b) un effetto notevolmente diminuito con l uso continuativo della stessa quantità della sostanza astinenza, come manifestata da ciascuno dei seguenti: a) la caratteristica sindrome di astinenza per la sostanza b) la stessa sostanza (o strettamente correlata) è assunta per attenuare o evitare i sintomi di astinenza la sostanza è spesso assunta in quantità maggiori o per periodi più prolungati rispetto a quanto previsto dal soggetto desiderio persistente o tentativi infruttuosi di ridurre o controllare l uso della sostanza una grande quantità di tempo viene spesa in attività necessarie a procurarsi la sostanza, ad assumerla o a riprendersi dai suoi effetti interruzione o riduzione di importanti attività sociali, lavorative o ricreative a causa dell uso della sostanza uso continuativo della sostanza nonostante la consapevolezza di avere un problema persistente o ricorrente, di natura fisica o psicologica, verosimilmente causato o esacerbato dalla sostanza

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32 ANTONIO MOSTI PROGRAMMA ALCOLOGICO AZIENDALE

33 MONITORAGGIO E APPLICAZIONE DIRETTIVE SU ALCOL (DGR 1639/96 DGR 1423/2004) E TABACCO (785/99 E L.R. 27 luglio 2007 N. 17) OBIETTIVI PRIORITARI 1. Consolidare strutture di coordinamento e monitoraggio dei Progetti Tabagismo e Alcol a livello reg.le e locale 2. Consolidare, sviluppare e monitorare i percorsi di : - promozione della salute e prev. Primaria rivolta ai giovani su alcol e tabacco - assistenza e cura del tabagismo e problematiche alcol correlate - promozione ambienti di lavoro liberi da fumo e alcol - promozione guida sicura senza alcol rivolta a neopatentati e soggetti fermati per guida in stato di ebbrezza 3. Diffondere buone pratiche di lavoro di rete per gli interventi di prevenzione di comunita

34 Responsabile aziendale Alcologia: Dr.Mosti Antonio -Direttore Programma Dipendenze Patologiche- SERT Città di Piacenza Responsabile sottoprogetto Prevenzione: Orsi Antonella Coll.Prof.Sanitario Esperto, Assistente Sanitaria Dipartimento Cure Primarie U.O.Assistenza Primaria Distretto di Piacenza Responsabile sottoprogetto Alcol e lavoro: Dr.sa Cella Maria Teresa -Dirigente Medico U.O. Medicina del Lavoro - Dipartimento Sanità Pubblica Responsabile sottoprogetto Alcol e guida: Dr.Maurizio Avanzi -Dirigente Medico U.O. SERT Ponente/Levante - Dipartimento Salute Mentale e Dipendenze Patologiche Responsabile sottoprogetto Cura e Assistenza: Dr.Sergio Orlando - Direttore U.O. Medicina Area Critica Dip. Emergenza Urgenza

35 CONSOLIDARE LE STRUTTURE DI COORDINAMENTO E MONITORAGGIO DEI PROGETTI TABAGISMO E ALCOL A LIVELLO REGIONALE E LOCALE LIVELLO REGIONALE LIVELLO LOCALE OBIETTIVI DELLA REGIONE Attivazione di un gruppo di lavoro con funzione di supporto tecnico al coordinamento regionale per l implementazione e il monitoraggio dei percorsi attuativi delle direttive su alcol e tabacco OBIETTIVI ALLE AZIENDE Attivazione in ogni AUSL di un gruppo di progetto integrato per il coordinamento dei percorsi attuativi delle direttive su alcol e tabacco

36 PERCORSI DI PROMOZIONE DELLA SALUTE E PREVENZIONE PRIMARIA RIVOLTA AI GIOVANI SULLE TEMATICHE ALCOL CORRELATE OBIETTIVI Attivazione in ogni AUSL di un nucleo di operatori referenti per la sperimentazione e la successiva diffusione del DVD didattico Paesaggi di Prevenzione. Monitoraggio sperimentazione DVD GIOVANI

37 PERCORSI DI PROMOZIONE GUIDA SICURA SENZA ALCOL RIVOLTA AI SOGGETTI FERMATI PER GUIDA IN STATO DI EBBREZZA ALCOLICA OBIETTIVI DEL TRIENNIO Attivare nei centri alcologici modelli d intervento (corsi infoeducativi), già sperimentati con successo in alcune AUSL, rivolti a soggetti fermati per guida in stato di ebbrezza alcolica e sottoposti a visita presso le commissioni mediche locali, al fine di favorire la modifica del comportamento a rischio. GUIDA SICURA SENZA ALCOL

38 PERCORSI DI ASSISTENZA E CURA DELLE PROBLEMATICHE ALCOL CORRELATE ASSISTENZA E CURA OBIETTIVI Fornire accessi differenziati ai servizi per i soggetti afferenti per problematiche legate al consumo di Alcol Migliorare la collaborazione con i medici generali per la cogestione del paziente in carico Conoscere il fabbisogno e l offerta disponibile sul territorio di strutture di ricovero ospedaliero e di strutture riabilitative per alcolisti ai fini della programmazione regionale. Conoscere l entità delle presenze di realtà di auto mutuo aiuto per alcolisti e famigliari sul territorio aziendale.

39 PERCORSI DI PROMOZIONE DI AMBIENTI DI LAVORO LIBERI DA FUMO E ALCOL AMBIENTI DI LAVORO OBIETTIVO Attuare interventi di prevenzione alcologica nei luoghi di lavoro

40 Il Medico Competente L intervento del Medico Competente sul singolo lavoratore è graduato secondo le modalità di consumo di alcol: Consumo responsabile o moderato Consumo problematico (a rischio o dannoso) Consumo elevato (abuso o dipendenza) Informazione/educazi one alla salute Intervento breve (counselling o follow up) Richiesta di supporto specialistico+follow up

41 ENTITA DEI PROBLEMI ALCOL CORRELATI

42 L UOMO BEVE IL VINO IL VINO BEVE IL VINO IL VINO BEVE L UOMO Proverbio Toscano

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44 .se vuoi insegnare il Latino a Pierino..devi conoscere il Latino e Pierino.

45 Favorire il Cambiamento..

46 Gli strumenti Dr.Al Leato Medico Chirurgo L esame clinico Gli indicatori biologici I questionari specifici LA RELAZIONE TERAPEUTICA

47 Le trappole Investigazione Biasimo Orientamento alla soluzione (l esperto) Etichettatura Interpretazione (focalizzazione prematura) Consolazione Confrontazione della negazione

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49 Investigazione Si fonda sul pensiero che per aiutare la persona occorre acquisire una serie di informazioni precise che permettano di orientarsi. La persona si passivizza e, nella migliore delle ipotesi, segue supinamente la linea fissata dalle domande dell operatore.

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51 Biasimo L operatore pensa di favorire il cambiamento mettendo in crisi il cliente con un atteggiamento di critica, rimprovero, ammonimento, svalutazione, ecc. sia espliciti che impliciti, a volte anche con tratti moralistici e giudicanti. La persona viene spinta in atteggiamenti difensivi e non collaborativi

52 Orientamento alla soluzione LA TRAPPOLA DELL ESPERTO L operatore pensa di aver afferrato i termini del problema, valuta il caso e indica gli interventi conseguenti. Il cliente è passivo, deresponsabilizzato

53 Etichettatura L operatore ritiene di aver inquadrato il cliente in una categoria diagnostica (sia essa medica, psicologica, un pattern relazionale, uno stereotipo sociale) e la utilizza direttamente perché da essa discendono precise indicazioni operative Generalmente sentirsi etichettati è un forte ostacolo alla collaborazione terapeutica, anzi desta vive reazioni ed aumenta le resistenze.

54 Interpretazione LA FOCALIZZAZIONE PREMATURA L operatore indica direttamente aree problematiche nascoste dal problema presentato, orientando l attenzione verso aspetti non espliciti, suggerisce connessioni e le pone prematuramente al cliente. La persona oltre che deresponsabilizzato solitamente resiste alle interpretazioni con risposte di negazione

55 Consolazione L operatore tenta di minimizzare le difficoltà del paziente nel tentativo di consolarlo e cerca di tirarlo un po su sdrammatizzando la sua situazione, simpatizzando con lui o lodandolo su aspetti marginali. La persona ha spesso la sgradevole impressione di una sottovalutazione delle sue difficoltà. Esempi Va bè, vedrà che le cose si metteranno a posto Eh si, momenti di fatica capitano a tutti Insomma.. Potrebbe non essere così grave come sembra Mmm, a volte una difficoltà che sembra insormontabile si risolve inaspettatamente

56 Confrontazione della negazione L operatore insiste per il cambiamento e tenta di forzare le resistenze e i dubbi del cliente si schiera apertamente per gli aspetti sani e positivi rappresentati nell ambivalenza assume una posizione netta che indica che c è un problema che deve essere eliminato. Il cliente, dal canto suo, accentua per contrasto la posizione che sostiene che Non c è problema, va tutto bene.

57 Tutto dovrebbe essere reso il più semplice possibile, ma non più semplice ancora.

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