Questi signori giocano

Transcript

1 Anno I - Numero 32 - Mercoledì 14 novembre 2012 Direttore: Francesco Storace Roma, via Filippo Corridoni n. 23 A casa i marò o a casa Terzi Massimiliano Latorre e Salvatore Girone potrebbero trascorrere in India anche le prossime vacanze di Natale, a causa della inettitudine dei nostri governanti. Intanto su facebook si rinnova la solidarietà per i figli dei due soldati (Gianni Fraschetti a pag. 4) IL PREMIER NON PRENDE LE DISTANZE DALLA RIUNIONE DEL GRUPPO BILDERBERG Monti mina l indipendenza nazionale Del triste ma importante consesso farebbero parte anche alcuni ministri di Francesco Storace Questi signori giocano con l'indipendenza nazionale, con la sovranità del nostro popolo e lo fanno usurpando cariche costituzionalmente rilevanti. Per tutta la giornata di ieri abbiamo chiesto al presidente del Consiglio, Mario Monti, di prendere le distanze dalla strombazzata riunione di una consorteria solitamente riservata come il gruppo Bilderberg, di cui si e' fatto sapere che avrebbe dovuto discutere a Roma in queste 48 ore del commissariamento di Italia, Grecia e Spagna, gli anelli deboli della catena europea. Il capo del governo, al momento in cui scriviamo, si e' ben guardato dallo smentire alcunche'; del resto, e' universalmente riconosciuta la sua appartenenza a quel mondo di finanzieri, banchieri, speculatori che decide sui destini del mondo all'interno delle loro riunioni oscure. Ma dal presidente del Consiglio della Repubblica italiana pretendiamo trasparenza e garanzia di spirito nazionale. Cospirare contro il proprio popolo e' tradimento ed e' l'accusa che andrebbe mossa se davvero risultasse ALL INTERNO Lazio Arrestato Maruccio ex capogruppo Idv Colosimo e Parisi a pag. 3 Politica Sterile confronto tra i candidati Pd Igor Traboni a pag. 4 Regionali Ipotesi election day per il 10 febbraio Robert Vignola a pag. 6 Cinema Arriva il film di Carlo Lucarelli Nicola Palumbo a pag. 10 ancora la sua partecipazione a quelle trame mentre e' incaricato di un servizio pubblico quale e' la guida del governo. Assieme a lui, fanno da membri di quel tristissimo e importantissimo consesso altri ministri del governo tecnico, si parla del solito Passera, della Fornero, della Severino, di Profumo. Se tutto questo e' vero - e auspichiamo che non lo sia per amor di Patria - e' peggio della P2, così come ci venne dipinta per tanti anni. Qui ci sarebbero le manovre per distruggere una Nazione già allo stremo sotto i colpi inferti dall'europa a velocità tedesca. Il gruppo Bilderberg pretende di decidere il destino e le ricette da ingoiare per milioni di cittadini ed interi sistemi economico-produttivi già vessati oltre ogni limite. Minacciano ulteriori riforme strutturali da imporre a strati sociali già abbondantemente martoriati. Sono le tecnocrazie che pretendono di decidere in luogo delle democrazie. Tocca ai popoli reagire ai soprusi della finanza globale. Noi non ci stiamo a vendere la dignità nazionale. (Visconti a pag. 2 sui provvedimenti del governo) DALL EX PROCURATORE AGGIUNTO DI PALERMO ARRIVA IL MINACCIATO DIARIO Il veni, vidi, vici di Ingroia in Guatemala Sotto un sobrio titolo ( La sfida comincia, c è più speranza qui che in Italia ), il Fatto quotidiano ha pubblicato la prima puntata del minacciato Diario dal Guatemala dell ex-procuratore aggiunto di Palermo Antonio Ingroia. Una chicca imperdibile. Il magistrato, quello che aveva avuto la spudoratezza di definire Massimo Ciancimino quasi un icona dell antimafia, ci tranquillizza subito rivelando che ha sì un po di nostalgia per Palermo, ma anche nessun rimpianto. E il perché lo spiega subito. Da anni ormai l epicentro delle strategie criminali delle grandi mafie si è andato spostando verso l area dell America Centrale. Il Messico è zona strategica da tempo, per la sua posizione ai confini con il più grande e ricco mercato della cocaina e cioè gli Stati Uniti che finora attenzione a questo passaggio- finanziando politiche criminali di dure repressione del traffico, ma anche del consumo, ha finito per espandere l area del consenso dei narcos anziché far terra bruciata intorno a loro. Ora, al di là dell italiano precario e delle gravi carenze grammaticali, il significato della denuncia di Ingroia è ugualmente chiaro: gli Usa fanno solo finta di fare la Potenti, segreti ma niente affatto sobri Sarà pure un gruppo riservato, con divieto di accesso ai media e neanche uno straccio di registrazione audio-video così da non lasciare tracce a contemporanei e posteri dei complotti orditi, ma come sobrietà a quanto pare il sodale Mario Monti ha insegnato poco o niente agli altri del Gruppo Bilderberg. Una ottantina dei 130 invitati alla riunione romana quindi grosso modo tutti quelli che arrivano dall estero se ne andranno così a spasso per i Musei Capitolini. Uno spazio culturale che, in base alle indiscrezioni trapelate, chiuderà i battenti addirittura un paio d ore prima del previsto orario delle 19, per lasciar entrare solo i potenti del mondo. Con quanta e quale gioia dei visitatori normali, vi lasciamo immaginare. E di sobrietà non se ne parlerà neppure a tavola. Il catering servirà chissà che cosa (pure il menù fa parte della segretezza della setta segreta) alla cifra niente affatto sobria di un migliaio di euro a cranio. Igor Traboni guerra ai trafficanti di droga. In realtà giocano e lucrano sui due tavoli: finanziando le politiche di dura repressione e manovrando il consumo di cocaina sul mercato interno. Ingroia è una certezza, non si smentisce mai. Manco è arrivato e già ha tutto chiaro. L importante è sempre alzare il tiro. Se in Italia era arrivato fino al Quirinale, per gonfiare a dismisura la tesi del complotto per nascondere la trattativa Stato-mafia, in Guatemala si accontenta di puntare le armi a sua disposizione contro gli Stati Uniti. Un mito. Solo un consiglio, in attesa della seconda puntata del diario. Si metta subito in contatto con un l altro mito italiano di lì, il nostro ambasciatore Mainardo Benardelli de Leitemburg. L aristocratico che, sotto la protezione del marchese-ministro Giulio Terzi di Sant Agata (e di molto altro ancora), intratteneva una piacevole relazione sentimentale con l ex-fidanzata del caponarcos Rubio Parra, rischiando così di lasciarci la pelle. Essendo uno specialista in fatto di gestione di pentiti, chissà che non riesca subito a farsi dare la dritta buona per scoprire l identità del Grande Vecchio del traffico mondiale di droga. Magari è George W. Bush, hai visto mai. Guido Paglia

2 2 Attualità ESODATI, PATRIMONIALE, BLOCCO PENSIONI Ecco come il governo obbedisce ai poteri forti Sentendo i TG di ieri e leggendo i giornali di oggi (ieri per chi legge) sembra che finalmente il problema degli esodati sia stato risolto definitivamente grazie, come affermato dal Sottosegretario al Lavoro Martone all importante passo avanti fatto da Governo, maggioranza e relatori i quali hanno lavorato per la miglior soluzione possibile. Viene da chiedere al rampollo del Giudice Martone se fare un passo avanti significa escludere tutti quei lavoratori che sono rimasti disoccupati prima del 2011 a seguito del fallimento dell impresa da cui dipendevano? Ricordiamo a Michel Martone che nel testo dell emendamento di venerdì scorso questi lavoratori erano compresi fra le categorie da salvaguardare. Il passo avanti, chiediamo al Governo è rappresentato dalla tassa Patrimoniale o dal blocco delle indicizzazioni sulle pensioni dei ricchi. Ma andiamo per ordine. ESODATI Il tira e molla su come, quanti e quando salvare gli esodati ormai è una sceneggiata degna della grande tradizione teatrale e che sta superando ogni limite di decenza. A parte il fatto che dal Dicembre scorso ed oggi non si è ancora definitivamente chiarito quanti sono coloro che rischiano di rimanere senza stipendio e senza pensione. Dai della Legge salvaitalia ai delle dichiarazioni del Presidente dell INPS, dai previsti dai Decreti della Fornero agli ulteriori previsti dalla riforma Sacconi. Insomma la guerra dei numeri continua mentre la gente, e non i numeri, anzi le Persone sono in angoscia in attesa di una soluzione che, a forza di gridare al lupo al lupo, non rassicura nessuno proprio perché gli stop and go sono stati troppi e troppo ravvicinati l uno all altro. Oggi si dice che il Governo quantifica in 554 milioni la spesa per risolvere il problema esodati dal 2013 al 2020 ovvero una spesa media annua di 70 milioni che, a fronte di tagli agli sprechi della spesa pubblica che si potrebbero ridurre, darebbero sicuramente un saldo attivo per il fondo esodati. Ma dato che il Governo Monti ci sta abituando ad essere (tar)tassati allora si pensa di immettere la tassa sulle pensioni dei ricchi bloccandone la indicizzazione. BLOCCO PENSIONI Caso mai spuntassero fuori altri esodati e i soldi del fondo non bastassero il Governo pensa di bloccare la indicizzazione delle pensioni che superano sei volte il minimo erogato dall INPS ovvero circa euro mensili ovviamente al lordo che al netto diventano circa euro. Quindi chi, dopo 40 anni di onesto lavoro e di versamenti regolari, percepisce una pensione di euro mensili, per i Professori al Governo, viene considerato ricco. Ci domandiamo perché Monti, per trovare risorse, invece di perseguitare i pensionati non prova a colpire i privilegi o a combattere l evasione fiscale e, meglio farebbe, a ridurre gli sprechi nella Pubblica Amministrazione aumentandone, peraltro, l efficienza? E pensare che in gergo tecnico l indicizzazione al costo della vita si chiama perequazione che, come riporta il vocabolario della Treccani, significa distribuzione più equa o eliminazioni delle ingiustizie No! Per i Professori del Governo Tecnico il significato e tutto l opposto di quello riportato dalla più grande fonte di cultura nazionale e l unica cosa da fare è sperequare ovvero aumentare le ingiustizie e diminuire l equità per ridurre alla povertà anche quello che veniva considerato il ceto medio e che ancora, con mille sacrifici, riusciva a spendere e in alcuni casi anche a mettere da parte qualche piccolo risparmio. Ma attenzione che il Governo sta pensando a colpire anche i risparmi. PATRIMONIALE Finalmente il Professor Monti l ha detta la fatidica parola Patrimoniale per poi ritrattare ma ricordi il Professor Monti ciò che diceva Pietro Metastasio Voce dal sen fuggita poi richiamar non vale; non si trattien lo strale quando dall arco uscì. Ci consenta il Presidente Monti la citazione ma ormai gli Italiani sono abituati alle parole dette e poi ritirate, alle promesse fatte e poi non mantenute e anche alle minacce fatte e poi regolarmente mantenute. Il Governo dice che questo provvedimento diverrà esecutivo solo e sempre se il fondo esodati non sarà sufficiente a far fronte alla relativa spesa. Intanto Italiani abituatevi al pensiero che una mattina potreste svegliarvi e trovarvi, con una tassa sui vostri risparmi. Ma si dirà, che la patrimoniale colpisce tutti indistintamente no, colpirà solo i piccoli risparmiatori che non hanno santi in paradiso (fiscale) dove trasferire i capitali. Inoltre al Governo non basta l IMU, la tassa di successione, l aumento dell IVA, le accise sulla benzina, la tassa sui rifiuti, l aumento delle bollette elettriche e telefoniche e via dicendo. No, attenzione Monti vuole contrabbandare per principio solidale (a favore degli esodati) una tassa, anzi più tasse che, come le accise sulla benzina, rimarranno per sempre e non saranno mai revocate. Al Governo Monti non basta impoverire chi ancora povero non è, ma che vive bord-line con questa nuova fascia di cittadini che allungano le file della Caritas all ora dei pasti, al Professor Monti interessa innescare un meccanismo perverso che da sempre è alla base di ogni regime autoritario e risponde al motto: Dividi et Impera. Monti vuole mettere i cittadini gli uni contro gli altri per avere gioco facile e magari presentarsi al gruppo Bildemberg con il compito assegnato e che è stato svolto con il massimo dei voti ma di questo parliamo in altra parte del giornale. Ma fino a quando gli Italiani permetteranno tutto questo? Una prima occasione per riappropriarsi della propria Sovranità l avranno nel segreto dell urna fra qualche mese di contro non rimane che dire Si Padrone...noi non lo diremo mai. Massimo Visconti E C C O C H I FA PA RT E D E L S O DA L I Z I O Gruppo Bilderberg ai raggi X Il Gruppo Bilderberg (dal nome dell - hotel della cittadina olandese di Oosterbeek sede della prima riunione nel 1954) è un incontro annuale di personalità di grande influenza in campo politico ma soprattutto economico-bancario. Gli incontri si tengono nei vari Paesi europei e, una volta ogni 4 anni, negli Stati Uniti o in Canada. Gli invitati variano dai 100 ai 150 e l elenco non è mai ufficiale, tanto più che le riunioni sono rigorosamente chiuse sia al pubblico che ai mass media; non sono neanche previste registrazioni o videoriprese degli incontri, neppure ad uso interno. Molti partecipanti al Gruppo Bilderberg sono comunque capi di Stato, ministri del tesoro e altri politici con responsabilità varie. Non esistono tessere di sorta per l appartenenza al Gruppo, ma si può diventare membri della Commissione permanente dello stesso, con un presidente e un segretario generale, cariche ora ricoperte rispettivamente dal francese Henry de Castries e da una donna, la tedesca Marlieke de Vogel. Negli anni si è fatta strada l ipotesi di un gruppo collegato alla massoneria, riportata in particolare nel libro Il Club Bilderberg di Daniel Estulin. Di certo si tratta di un potentato capace di decidere i destini del mondo, come dimostra anche il tema di questa sessione italiana, sui destini dei Paesi dell euro più a rischio. La segretezza assoluta degli incontri non consente di risalire agli inviti, seppur ufficiosi. Per l incontro romano sarebbero stati comunque interpellati il premier Mario Monti, i ministri Passera, Cancellieri, Fornero e Profumo. Così come della partita dovrebbero far parte Giuliano Amato, il numero uno di Telecom Franco Bernabè e quello delle Ferrovie Mauro Moretti, la presidente della Rai Anna Maria Tarantola. Nutrita ovviamente la pattuglia degli esponenti delle banche: Alberto Nagel di Mediobanca, Federico Ghizzoni di Unicredit, Enrico Cucchianio di Intesa San Paolo. Tra i giornalisti (in assoluto la categoria notoriamente più temuta dal Gruppo) dovrebbero esserci Lilli Gruber ed Enrico Mentana.

3 3 Primo Piano L ex capogruppo alla Regione Lazio è stato arrestato dalla Finanza su ordine della Procura di Roma Manette anche per l Idv Maruccio L esponente politico è accusato di peculato per aver distratto euro Dalle indagini spuntano anche giocate ai videopoker per oltre 100mila euro di Federico Colosimo Dopo Franco Fiorito, anche Vincenzo Maruccio, ex assessore e capogruppo dell Idv (Italia dei Valori) al Consiglio regionale del Lazio, è finito in manette. La Guardia di Finanza lo ha arrestato ieri mattina a Roma. Con l accusa di peculato. Per essersi appropriato di circa 800mila euro dei fondi destinati al partito. I soldi risultano distribuiti su una decina di conti correnti che poi sono stati svuotati. Maruccio utilizzava i suoi tanti depositi bancari in modo costante con bonifici e giroconti. Il sospetto del procuratore aggiunto Nello Rossi e del sostituto Stefano Pesci è che il denaro dei rimborsi sia finito in realtà tra i fondi di società e altri personaggi che avrebbero poi provveduto a riciclarlo. La misura cautelare è stata firmata dal Gip Flavia Costantini. Pericolo di inquinamento delle prove. Questa la motivazione. Era il 10 ottobre scorso quando la Guardia di Finanza si presentò alla Pisana, sede del Consiglio Regionale. I militari acquisirono la documentazione contabile sul gruppo consiliare dell Italia dei Valori. L inchiesta, nei confronti di Maruccio, sarebbe scattata in seguito ad una segnalazione della Banca d Italia. Movimenti bancari sospetti. La Procura di Roma ha così disposto le perquisizioni nei confronti dell esponente dell Idv che sono state eseguite oltre che nelle sue abitazioni a Roma e negli uffici della Pisana, anche a Maierato, in Calabria. Alcuni colleghi lo difesero. Smentendo qualsiasi utilizzo di questi soldi per usi privati. Mi hanno assicurato che i fondi del gruppo sono stati spesi solo per finalità politiche: il partito ha pagato per le iniziative sulla sanità o per l affitto della sala per eventi culturali, spiegava la consigliera regionale Giulia Rodano. Ma altri consiglieri ammettevano: E uno che non ha mai voluto delegare. Nessuno di noi ha mai avuto accesso ai conti del gruppo. Non sappiamo quanto entra, non sappiamo quanto esce, non sappiamo come vengono spesi i soldi. L Idv, per cinque consiglieri, aveva ottenuto nel 2011 oltre un milione e duecentomila euro. Tra le uscite di danaro più consistenti, quella da 134mila euro per i compensi dei collaboratori, 220mila per riunioni, convegni e conferenze e 370mila per la diffusione dell attività del gruppo. Sì, sono spese folli ammise Maruccio con Panorama - E allora perché le avete fatte? Perché ci hanno dato questi soldi e noi li abbiamo spesi. E da Antonio Di Pietro, leader del partito, arrivava l ultimatum: Entro due ore Maruccio deve dimettersi. E Maruccio obbedì. Pagando le colpe di tutti. Di un partito moralista al centro negli anni e nelle ultime settimane di veri e propri scandali. Non ultimi, i numerosi appartamenti acquistati dalla famiglia Di Pietro con i fondi di un lascito destinato al partito o con soldi ricavati dai rimborsi elettorali dell Idv. Poche settimane fa, Maruccio, è stato interrogato per 2 volte dai magistrati. Respingendo tutte le accuse e spiegando che le somme di denaro transitate dal conto Idv sui suoi dieci personali sono state utilizzate solo per finalità politiche. Ora è finito in carcere. Tra lo stupore del suo legale, Luca Petrucci, che protesta: si è dimesso, ha lasciato tutti gli incarichi, si è presentato spontaneamente agli inquirenti. Ha offerto la massima collaborazione. Malgrado tutto ciò, arrivano gli arresti. La custodia cautelare dovrebbe essere l extrema ratio, ma in questo modo appare come uno strumento di pressione sull indagato. Però, forse, potrebbe esserci dell altro. La Guardia di Finanza, sospetta che l ex assessore sia un patito di videopoker. I militari avrebbero trovato alcuni assegni destinati a gestori di sale da gioco e bar con le slot machine per un valore di circa 100mila euro. La sala più frequentata sarebbe la Las Vegas Slot Room, di via Flaminia. A confermare l ipotesi, Andrea Palma, socio del locale e dirigente dell Idv Regione Lazio: Maruccio ha speso cifre importanti e considerevoli per il gioco. Che potrebbero ammontare anche a 100 mila euro. Sentito come testimone il 25 ottobre scorso, ha poi aggiunto: aveva la disponibilità, come anche altri clienti illustri, di una somma di denaro in contanti che poteva prendere in prestito direttamente dalla cassa della sala gioco, senza avere l obbligo di restituirla il giorno stesso. E conclude: Tali restituzioni non sono mai avvenute con pagamento cash.maruccio è stato rinchiuso nel carcere di Regina Coeli. L interrogatorio di garanzia è fissato per venerdì mattina. Dalle inchieste di Report a quelle giudiziarie: un partito in piena crisi L Italia dei valori. Che non ci sono più Di Pietro e i suoi sempre più nella bufera in diverse regioni italiane di Carola Parisi Con le manette all ex capogruppo dell Idv alla regione Lazio, Vincenzo Maruccio, esplode ufficialmente lo scandalo definito, dal Secolo XIX, quello della banda dei valori. Se l arresto di ieri mattina, è sicuramente il caso più grave (l accusa di peculato riguarda una distrazione di fondi del partito per 800 mila euro), il quadro complessivo delle inchieste giudiziarie nei confronti dei membri del partito di Antonio Di Pietro, diventa obiettivamente devastante. Vediamo nel dettaglio come e dove si sta muovendo la magistratura. Il leader, Antonio Di Pietro: Lo scorso 28 ottobre, Report, il programma di Raitre condotto dalla Gabanelli, ha messo in piazza le ambiguità tra partito Idv e associazione Idv ( che fino al 2009, ha gestito in modo esclusivo la tesoreria e l approvazione dei bilanci). Il Tonino nazionale rinnega anche la propria consorte ( Mia moglie non è mia moglie ) pur di giustificare la sua presenza nel triumvirato dell associazione. Spuntano fuori anche 54 proprietà. Ma non si tratta di case. Gli immobili di Di Pietro e famiglia sono dieci (undici se si aggiunge l appartamento di via Casati della società An.To.Cri.) più box e cantine annesse. Le altre 45 sono semplici particelle abitative ed agricole. Ma, stranamente, due case della sua società di famiglia, la Antocri, sono state affittate all Idv. La questione catastale è poco rilevante, quello che la trasmissione ha messo in luce è una non trasparenza nella gestione dei fondi, percepiti ed amministrati, dall associazione Idv. L ex capogruppo alla Camera, Massimo Donadi (che dopo la messa in onda della puntata di Report si è dimesso, uscendo dal partito) ha chiarito: "Quello che mi colpisce in Antonio è il cinismo sconvolgente, sta cercando di scaricare fango sul partito, chiamandosene fuori, ma la trasmissione di Raitre ha chiamato in causa Di Pietro, quegli schizzi di fango riguardano lui. Marylin Fusco, ex vicepresidente della Regione Liguria (Idv): La dipietrista è stata indagata per abuso d ufficio e violazioni ambientali, lo scorso 19 ottobre, nell ambito dell inchiesta sui lavori al porto di Ospedaletti. Dimessasi dalla vicepresidenza, è stata subito nominata capogruppo in Consiglio Regionale (quando si dice la meritocrazia). Ma c è di più. Renato Paladini, fratello del deputato Idv Giovanni Paladini, si sarebbe occupato di fare da intermediario fra un costruttore in gara per un appalto alla Regione Liguria e la Fusco, prima dell emanazione del bando di gara. L ex vicepresidente avrebbe favorito il costruttore proposto dal cognato ( e già, Marylin Fusco è la moglie di Giovanni Paladini). Fatta la famiglia, trovato l inganno. Giommaria Uggias, europarlamentare Idv: unico europarlamentare ad essere indagato per peculato. I fatti sono relativi al mandato come consigliere regionale in Sardegna fino al Secondo i magistrati, non avrebbe giustificato la spesa di euro, prelevati dai fondi regionali. Paolo Nanni, consigliere regionale dell Idv in Emilia Romagna: Il reato è lo stesso anche per lui, peculato. Ma qui c è più fantasia. Il dipietrista ha dichiarato di aver creato ad arte locandine di convegni in realtà inesistenti, per giustificare le spese di alcune cene, di comparsate nelle emittenti locali e di viaggi in auto blu (alcuni dei quali pagati ai vertici del partito, tra cui Silvana Mura e Antonio Di Pietro). La prassi era quella, ha dichiarato alla Guardia di Finanza, al termine di un interrogatorio di sette ore.

4 4 Attualità I candidati alle primarie del Pd si sfidano in un confronto tv alla camomilla I fantastici 5 non vincono e non convincono Niente programmi o proposte, ma una stanca ripetizione di slogan Aparte l'americanata della coreografia di Sky ('pacchiana' è stato il commento più tenero degli internauti, compresi tanti elettori dello stesso partito democratico, sostanzialmente delusi da tutta la serata) l'attesa sfida televisiva tra i cinque candidati alle primarie del centrosinistra, andata in onda su Sky con un lancio pubblicitario degno di miglior sorte e maggior avvenimento, si è rivelata una 'operazione mediatica', e soprattutto politica, assai deludente. Renzi ha giocato a fare il piccolo Obama anche nel look, al limite dello strafottente (come dire: tanto ho già vinto io e voi non siete nessuno). Nichi Vendola giù di giri, anche televisivamente parecchio appiattito rispetto agli altri contendenti (il più piccolino di statura, per capirci, e non è riuscito a librarsi neppure con degli acuti negli interventi, come sarebbe stato lecito aspettarsi da chi negli ultimi giorni aveva suonato la grancassa più degli altri). Bersani ancora più moscio dei primi due, se possibile, come uno capitato per caso da quelle parti. Glli altri due contendenti, la Puppato e Tabacci, tipo le pagelle dell'ultima versione di Pato. non pervenuti. Anche se quanto meno l unica donna della compagnia si è distinta per un filo di perle, nel resto di un look tutto da dimenticare. E poi la 'chicca' finale dei modelli di riferimento: due su cinque hanno cercato di ingraziarsi il voto dei cattolici, un terzo c'è andato vicino con un quasi beato (salvo poi far riferimento ad una parte politica che un giorno sì e l altro pure spara sull'imu al vaticano e innalza odi alle coppie gay): e così Bersani si è rifatto a Giovanni XXIII, Vendola al cardinale Martini, Tabacci al quasi beato De Gasperi frammischiato poi con Marcora, Renzi ha provato a volare fuori confine tra Mandela e la blogger tunisina Lina, Laura Puppato s'è rifatta a due figure femminili come Tina Anselmi e Nilde Iotti che evidetemente i giovani al cui voto anela devono conoscere tanto quanto un cantante degli anni '60. A questo punto bisognerebbe parlare dei contenuti, ma in realtà è stato tutto uno scorrere di luoghi comuni, su quanto non fatto da tutti gli esecutivi (compreso l'ultimo) in cui il Pd al governo c'è stato Neanche uno straccio di proposta concreta o realmente innovativa, un programma un po più altisonante degli altri quattro. Niente di niente, a parte la percezione, reale nello spettatore arrivato fino al termine della trasmissione, che tra i cinque serpeggia un odio mica tanto di fondo. Altro che fantastici 5. E poi, nessuno che abbia detto una cosa di sinistra, o giù di lì. Con il massimo del controsenso, rispetto a quanto praticato finora, da parte di Bersani: "Bisogna abbassare le tasse e rilanciare i consumi". E poi, non sembravano candidati di un unico schieramento: va bene differenziarsi, ma i cinque sono apparsi divisi su tutto, dal numero dei futuri ministri agli accordi con Casini "di casini ne abbiamo già abbastanza tra noi" ha sottolineato Renzi), dal taglio delle Province ai costi della politica. Un solo tema li ha un po' ricompattati: l'attacco a Marchionne e quello alla Fornero. Che è stato come sparare sulla croce rossa. Igor Traboni Ddl Sallusti: di nuovo galera per i giornalisti Esce dalla porta, rientra dalla finestra. Il carcere per i giornalisti è stato infatti reintrodotto, attraverso un emendamento, ieri al Senato. In discussione c era il cosiddetto Ddl Sallusti, vale a dire il provvedimento del quale si discute da tempo, per porre un argine alla possibilità che per un giornalista, e assai più spesso per un direttore, possano aprirsi le porte del carcere. Il caso è di stretta attualità proprio per quanto riguarda il direttore responsabile de Il Giornale, Alessandro Sallusti. Il ribaltone dell aula è giunto dopo che la commissione, in due diverse occasioni, aveva licenziato il provvedimento: tutta colpa di un emendamento della Lega Nord, che prevede il carcere fino ad un anno per chi diffama a mezzo stampa con l attribuzione di un fatto preciso. Il risultato del voto (a scrutinio segreto): 131 sì, 90 no, 20 gli astenuti. Oggi stesso la conferenza dei capigruppo ha convocato di nuovo la discussione in aula del provvedimento. Enrico Letta (Pd) ha parlato di inciampo gravissimo. Igor Traboni SIAMO A 2000 MILIARDI, MA GRILLI FA FINTA DI NIENTE Debito pubblico record Il debito pubblico italiano a settembre ha raggiunto un nuovo record a 1.995,1 miliardi di euro, 19,5 in più rispetto ad agosto. Lo comunica la Banca d'italia. Nei primi nove mesi del 2012 le entrate tributarie sono state pari a 280 miliardi, in aumento del 2,6% rispetto allo stesso periodo del Nel solo mese di settembre le entrate sono state pari a 22,6 miliardi, sostanzialmente invariate. L'incremento riflette, oltre al fabbisogno del mese (11,6 miliardi), l'aumento delle disponibilità liquide del Tesoro, detenute presso la Banca d'italia e in impieghi della liquidità (8,6 miliardi). Nei primi nove mesi dell'anno l'incremento del debito (88,4 miliardi) riflette il fabbisogno delle Amministrazioni pubbliche (61,9 miliardi), l'aumento delle disponibilità liquide del Tesoro (21,7 miliardi) e l'emissione di titoli sotto la pari (5,2 miliardi). Nei primi nove mesi del 2012 il fabbisogno delle Amministrazioni pubbliche è stato superiore di 0,9 miliardi a quello registrato nello stesso periodo del 2011 (61,0 miliardi). Davanti ad uno scenario del genere, però, il ministro Grilli sembra cadere dalle nuvole e afferma: L'aumento del debito pubblico, con il nuovo record registrato a settembre, non e' nulla di sorprendente. Così il ministro dell'economia Vittorio Grilli, commentando gli ultimi dati di Bankitalia. "Il debito cresce fino a che non si raggiunge un pareggio in termini nominali", ha sottolineato Grilli in una conferenza stampa a Bruxelles, osservando come questo "non voglia dire che l'aumento del debito ci deve spingere a rinnovare gli sforzi e la prima e piu' importante forza di riduzione del debito e' il pareggio di bilancio e poi le misure aggiuntive". I.T. IERI PASSERA E BARCA CONTESTATI IN SARDEGNA Tempi bui per i ministri tecnici Altre proteste a Napoli nei confronti della Fornero Dopo le pesanti contestazioni dell altro ieri per la Fornero e Profumo a Napoli, i ministri dello Sviluppo Economico e della Coesione territoriale, Passera e Barca, sono stati duramente contestati ieri in Sardegna, dove si sono recati per esaminare la grave situazione di crisi della zona del Sulcis. Ma i due rappresentanti del governo Monti sono stati 'accolti' dai lavoratori i sardi - compresi quelli dell'alcoa che continuano a non vedere sviluppi circa la loro delicata vicenda - con lanci di pietre e di palloncini riempiti di vernice. La polizia ha poi respinto i manifestanti, che si sono quindi diretti verso l'aeroporto di Cagliari per bloccare il traffico aereo. Altri lavoratori hanno invece accolto i ministri asserragliati nelle miniere. Per tornare alla Fornero, ieri la ministra è stata fatta oggetto di un altra pesante contestazione,con un uomo che le si è parato davanti e ha minacciato di tagliarsi le vene se non avesse accettato una lettera, in cui racconta le vicissitudini del figlio disoccupato. Situazione evidentemente ben diversa da quella della figliola della Fornero e dei pargoli di altri ministri tecnici. I.T.

5 I due marò Riportiamoli a casa 5 Focus Salvatore e Massimiliano rischiano, per la totale inettitudine del nostro Governo, di trascorrere le prossime festività ancora bloccati nel paese asiatico Triste Natale in India? Il gruppo Facebook Le famiglie dei Marò ha organizzato una raccolta fondi a favore dei figli dei due militari italiani di Gianni Fraschetti Proviamo per un attimo ad immaginare che, nell'immediatezza degli eventi che si susseguivano nel porto di Kochi, la strada seguita da Monti, Terzi e Di Paola fosse realmente quella piu' corretta tra le diverse opzioni che avevano a disposizione e cerchiamo obiettivamente di considerare quali sarebbero stati le azioni piu' efficaci da intraprendere una volta presa la decisione, totalmente demenziale, di consegnare i due maro'. Immaginiamo che la prima esigenza sia stata quella di mettere in piedi una difesa legale ai vari livelli, dalla Corte Suprema indiana al Tribunale di Kollam, per poi iniziare a tessere tutta quella rete di rapporti con tutti quegli ambienti (ecclesiastici ed economici principalmente) che possono mediare la questione col governo indiano, ammorbidendone la dura posizione nei nostri confronti. Poi sarebbe lecito supporre che Monti ed i suoi due Ministri abbiano contattato i nostri alleati per ricevere supporto diplomatico ed eventualmente logistico nel caso la situazione prendesse una piega sfavorevole e fossimo costretti ad agire per altre vie, primi fra tutti gli Stati Uniti ed immediatamente a seguire l'inghilterra, che per secoli e' stata la potenza coloniale che ha dominato il sub-continente indiano, poi la Francia e la Germania e perche' no? magari anche Russia e Cina. Poi ci saremmo dovuti consultare con la NATO, con le Nazioni Unite ed infine con la UE, un passaggio totalmente inutile quest'ultimo, vista la insussistenza del soggetto ma che invece, dall'esito disastroso del colloquio con la Ashton, siamo sicuri essere l' unico che effettivamente e' stato fatto. Insomma nelle prime due settimane un governo che minimante fosse stato degno degno di questo nome, avrebbe dovuto tessere tutto intorno alla vicenda dei due fucilieri di Marina quella fitta trama di rapporti, intese e connivenze (sia nel senso diplomatico che militare del termine) che avrebbero dovuto preparare il terreno o ad un morbido show down una volta placatosi il rumore mediatico intorno alla notizia con la liberazione, magari alla chetichella, dei due ragazzi, coperta da un rapido pronunciamento della Corte Suprema indiana sulla questione giurisdizionale. Oppure, in caso contrario, avere creato quella rete di supporto informativo e logistico indispensabile per portare a termine con successo un blitz. Cerchiamo infatti di non dimenticare mai che i nostri due militari sono accusati di un reato punibile con la pena capitale. Questo quindi avremmo dovuto fare nella ipotesi malaugurata di avere consegnato i maro' e questo era lecito aspettarsi. Era proprio il minimo sindacale che un governo doveva mettere in campo. Nessuno avrebbe poi dovuto nutrire il benche' minimo dubbio che il nostro Stato Maggiore, all'uopo sollecitato dal piu' tecnico (insieme a Terzi) dei Ministri del Governo tecnico, ovvero l'ammiraglio Di Paola, avrebbe messo a punto un piano dettagliato per prelevare ed esfiltrare dal territorio indiano i due maro' in caso di necessita', con una operazione lampo assolutamente incruenta. Quelle che un tempo chiamavamo beffe e nelle quali eravamo maestri. Gianandrea Gaiani, un giornalista esperto in problematiche militari, provocatoriamente ha anche descritto su diverse testate come potrebbe essere concepito un simile piano. Abbondantemente alla nostra portata. Bene, a quanto pare nulla di tutto cio' e' stato fatto, eccetto un colloquio tra Monti e la Ashton che vorremmo dimenticare il prima possibile. Due nullita' assolute a confonto che hanno prodotto il nulla. E per rimanere in tema di nullita' assolute, fatti i dovuti raffronti, questa vicenda ricorda la crisi degli ostaggi che tra il Novembre del 1979 ed Novembre del 1980 mise a confronto la neonata Repubblica islamica iraniana e gli Stati Uniti del mai dimenticato Jimmy Carter, il venditore di noccioline di Plains in Georgia, probabilmente il peggior Presidente degli USA. Un tipo che regge magnificamente bene il confronto con Monti, Terzi e compagnia bella. Il 4 Novembre del 1979 gli studenti islamici iraniani, antesignani dei pasdaran della rivoluzione, assaltano l'ambasciata degli Stati Uniti e catturano cinquantadue persone. La popolazione americana reagì con sdegno ad un atto di tale ostilità, che fu visto come un oltraggio ai secolari principi del diritto internazionale, i quali garantiscono l'immunità diplomatica all'arresto (principio valido anche per i due maro') e l'inviolabilità delle ambasciate ospitate all'interno di uno Stato. Falliti tutti i tentativi di ottenere il rilascio degli ostaggi per via diplomatica, gli Stati Uniti, dopo cinque mesi, pur avendo alla guida il peggior Presidente della loro storia ed in cio' assai simili a noi nelle attuali contingenze, comunque reagirono tentando, il 24 aprile 1980, di salvare gli ostaggi con la forza, ma l'operazione, denominata Eagle Claw (artiglio dell'aquila), fallì miseramente, per cause mai del tutto chiarite. Alcuni aerei ed elicotteri con a bordo militari incaricati di tentare il colpo di mano furono inviati segretamente in Persia, ma durante le manovre a terra, nel deserto iraniano presso Tabas, un elicottero RH53D ed un C130 si scontrarono tra loro, almeno secondo le fonti ufficiali. Quelle ufficiose invece sussurrarono da subito di missili terra terra, probabilmente sovietici, che avevano colpito in rapida successione la base avanzata Desert One. Otto militari americani persero la vita mentre altri quattro rimasero feriti e l'operazione naturalmente aborti'. Furono quindi avviate trattative riservate mediate da altri Paesi arabi moderati (primo fra tutti l'algeria) che portarono alla liberazione degli ostaggi. Il tutto duro' poco piu' di un anno. Jimmy Carter non fu un grande Presidente, tutt'altro ma rispetto al nostro Premier si ritrovo' con un disastro tra le braccia nel quale la sua amministrazione non aveva responsabilita' alcuna. Gli americani non ebbero mai possibilita' di scelta ma alla fine fecero tutto quanto andava fatto e lo fecero nei giusti tempi ed il fallimento del blitz non significa che non andasse tentato. Noi viceversa e fin da subito abbiamo sempre avuto la possibilita' di interagire con gli eventi e di indirizzarli in maniera diversa da quella nella quale tendeva a trascinarli l'inerzia degli stessi e la volonta' degli indiani. Potevamo scegliere di non dirigerci verso il porto di Kochi ma non lo abbiamo fatto. Potevamo decidere di mobilitare la nave ma nessuno si e' nemmeno azzardato a proporlo. Potevamo tenere duro e non consegnare i due maro' ma ci siamo calati le braghe ignominosamente. Ora sono passati nove mesi e sono trascorsi nella nostra piu' totale inazione. Nove mesi durante i quali non siamo stati nemmeno capaci di avviare la procedura per trascinare l'india davanti alla Corte internazionale di giustizia e dare formalmente inizio a quel contenzioso legale tra Stati piu' volte minacciato da Terzi quasi fosse l' utilizzo di una nuova e terrificante arma. Ahime' non e' cosi'. Quel passo andava fatto subito, adesso aggiungerebbe solo una nuova estenuante tappa al calvario dei due ragazzi. Le cause tra stati infatti durano anni ma questo il nostro Ministro degli esteri si guarda bene dal dirlo. Lui si limita a comunicarci, con quella sua espressione "intelligente", che i maro' torneranno a casa, non sa quando ma torneranno. Si, con i capelli bianchi e l'artrosi deformante aggiungiamo noi. Dunque i nostri governanti si sono dimostrati degli incapaci totali, anche nella gestione del percorso sciagurato che loro stessi hanno deciso di imboccare. Il terribile silenzio del nostro principale alleato, gli Stati Uniti, e' la vera riprova dell' apprezzamento internazionale verso il nostro Premier ed i suoi Ministri. La verita', la terribile verita' che ormai dovrebbe essere chiara a tutti e' che in questa vicenda siamo soli. Per nostra totale inettitudine. I ragazzi dunque, a meno di colpi di scena clamorosi quanto totalmente impensabili al momento, si faranno anche il Natale in India che non e' un cinepanettone ma una desolante realta', anche se a pensarci bene Terzi in un ruolo comico non sfigurerebbe affatto. Nel frattempo alcuni elementi del gruppo di Facebook "Le famiglie dei maro'" che conta quattordicimila iscritti, hanno organizzato una raccolta di fondi per fare passare un sereno Natale ai figli dei nostri due militari. C'e' una coordinatrice dell'iniziativa, Elena Spirito Perrone ed un numero di conto corrente sulla bacheca del gruppo, sul quale effettuare i versamenti. Che almeno i ragazzi passino un buon Natale, per i genitori purtroppo ci sara' ancora da stringere i denti.

6 Voto nel Lazio La via d uscita 6 Da Roma Dopo la sentenza del Tar, al Ministero degli Interni si svegliano. La Polverini conferma: Venerdì sapremo la data. Sarà election day unico con Lombardia e Molise Nel cestino il pasticciaccio di Natale Allo studio del Viminale un provvedimento per votare a 50 consiglieri il 10 febbraio. Ma Zingaretti punta i piedi e ancora insegue il sogno di urne aperte sotto l albero di Robert Vignola Sarà l effetto del Tar, oppure no. Fatto sta che venerdì probabilmente i cittadini del Lazio conosceranno la data del giorno durante il quale dovranno recarsi alle urne, e che altrettanto probabilmente si tratterà del 10 febbraio. Una strada che, finalmente, sarà indicata dal Viminale, chiamato a coprire almeno con un decreto (o con provvedimenti equipollenti) i pasticciacci combinati con il decreto 174 di un mese fa, che ha di fatto incancrenito la situazione di stallo che si stava già creando dopo lo scioglimento del consiglio regionale. E l ipotesi che in queste ore sta prendendo sempre più corpo è quella di un election day per le regionali di Lazio, Lombardia e Molise, da far tenere a febbraio. Tutto questo accade mentre il candidato del centro-sinistra, Nicola Zingaretti, si dà un gran daffare. Addirittura il Presidente della Provincia di Roma si è scagliato contro chi ha chiesto alle istituzioni di non far votare i cittadini del Lazio con il panettone in mano. Trovo sgradevoli le battute di spirito sul panettone e sul Natale che ho sentito da parte di alcuni esponenti politici, perché la sentenza, nella sua parte conclusiva fissa la data entro il L EX MINISTRO HA SBATTUTO LA PORTA Disabilità, Guidi boccia Alemanno Rimette la delega: Non voglio fornirgli più alibi di Ugo Cataluddi più breve termine tecnicamente compatibile. D altronde è una questione legale, mica di buon senso, sembra dire l uomo forte dirottato dal Pd verso la Regione Lazio per raccogliere pro sinistra i frutti dello scandalo Fiorito. Fortunatamente però un po di buon senso ai tecnici del Viminale è rimasto, e lo si comprende dalle parole della Presidente del Lazio, che conferma imminenti novità. Entro venerdì sappiamo quando si vota, ha dichiarato Renata Polverini ad una popolare trasmissione radiofonica, eravamo pronti ad andare nel mese di gennaio, poi il governo mi ha chiesto se ero disponibile a fare coincidere le elezioni nel Lazio con quelle delle altre due regioni dove si vota e ho dato la mia disponibilità. Un voto che, a questo punto è altamente probabile, attribuirà cinquanta seggi invece che settanta e che avverrà con spalle assai ben più al riparo da ricorsi, che altrimenti potevano essere fondati. Tar e Consiglio di Stato permettendo, ci mancherebbe. Aspetto, quello dei seggi, su cui insiste Stefano Cetica, assessore regionale al Bilancio di Città Nuove, portando l affondo a Zingaretti. La mistificazione della realtà, ad uso e consumo della propaganda politica di un centrosinistra incapace di andare oltre la mera proposta di un candidato U n altra tegola si abbatte sull amministrazione Alemanno, già fortemente minata da scandali e inconcludenze. Il delegato del sindaco per le disabilità, nonché ex ministro della Salute, Antonio Guidi si dimette dal suo incarico, sbattendo la porta. Guidi ha definito la sua esperienza al servizio dell attuale primo cittadino come La peggiore della mia carriera politica. Una bordata che difficilmente non lascerà il segno. Una presa di posizione che certifica come l attuale giunta ha fallito anche sul fronte disabilità, perché la critica non proviene dal centrosinistra, ma da un componente della squadra, un incaricato alla gestione di un importante problematica che ha dichiarato di non aver ricevuto alcun supporto nello svolgimento della stessa. L ex ministro quindi lascia per non costituire in alcun modo alibi in questa delicata fase politico-amministrativa di Roma Capitale. Le accuse rivolte all amministrazione sono sempre le stesse. Poche iniziative concrete, interventi spot e tappabuco. Motivi sufficienti per non rimanere ancorato alla sua poltrona e dire basta. La vicenda ha avuto le sue ovvie ripercussioni nella classe politica capitolina. Da più parti sono arrivate manifestazioni di solidarietà nei confronti di Guidi e di sdegno nei confronti degli attuali inquilini del Palazzo Senatorio. Il candidato alle primarie Pdl Fabrizio Santori, (ormai fervente critico di Alemanno) fa partire l affondo: Antonio Guidi è rimasto bloccato dalle politiche mordi e fuggi della giunta Alemanno.- commenta il presidente della Commissione Giustizia - Un triste copione che si è ripetuto troppo spesso in questi anni. Secondo l Udc Alessandro Onorato, altro aspirante sindaco, l ex ministro avrebbe dovuto rinunciare due ani fa quando era stato minacciato da personaggi vicini alla sua stessa maggioranza per aver difeso gli scivoli per disabili dai venditori abusivi e dalla sosta selvaggia. Quello della tempistica di questa radicale decisione è un tema riproposto pure dalla deputata del Pd Ileana Argentin, ex delegata alla disabilità: Come mai Guidi si domanda la Argentin - si accorge solo oggi, a pochi mesi dalle elezioni, dell'immobilismo e dell'assenza di risposte da parte della Giunta capitolina sulle barriere architettoniche, sui trasporti pubblici e sulla cultura della disabilità?. HERPES di Luca Casciani Un calcio alla storia Va bene che ormai ci siamo abituati alla continua svalutazione di zone urbanisticamente pregiate, vedi casa Scajola acquistata per un tozzo di pane o l altra di Montecarlo venduta ad un prezzo irrisorio, ma non capisco come possa essere possibile, a 50 metri in linea d aria dal Colosseo, dico Colosseo non Corviale, permettere alla comunità sudamericana di gestire, in completa autonomia e proprietà di fatto, un campo sportivo sul Colle Oppio. Nessuno li ha formalmente autorizzati, ma loro sono diventati i padroni incontrastati di quel pezzo di storia, affacciato sul monumento più famoso al mondo, gestendolo a proprio piacimento. Nessuno, oltre loro, può permettersi di giocare perché l allontanamento è immediato e senza possibilità di ulteriori discussioni. Si organizzano tornei, tra loro, si giocano partite, tra loro, il tutto corredato da vestizioni e svestizioni en plein air, si attrezzano banchetti per la compravendita di articoli vari, senza autorizzazione, si cucina all aria aperta, si vende cibo e tutto questo mentre il continuo passaggio di turisti che percorre quel tratto di strada tra Santa Maria Maggiore e San Pietro in Vincoli assiste incredulo allo spettacolo. Mi chiedo se a 50 metri dalla Torre Eiffel, i francesi permetterebbero a peruviani, buono per tutte le poltrone come Zingaretti, è desolante e al tempo stesso emblematica della crisi di idee e di programmi da parte di chi ha portato questa Regione, non più tardi di due anni e mezzo fa, sull orlo del fallimento. Ritenere che si possa votare a Natale o a Capodanno è, infine, sintomo di scarsissimo rispetto per la democrazia e di totale assenza di buon senso ma, soprattutto, maschera la volontà di mantenere settantuno Consiglieri anche nella prossima legislatura: altro che rispetto della legge invocata da Montino e compagni. cileni, honduregni et similia di gestire a proprio piacimento un area così importante. Non sarebbe più opportuno tentare il dialogo con queste comunità obbligandole, con le buone, a trasferirsi in periferia? Non dovrebbe essere difficile trovare un pezzo di terreno, piantare due porte, tirare due righe di gesso per dare loro uno spazio in gestione così da liberare il Colosseo da una situazione imbarazzante e poco edificante. Lo stato di abbandono del nostro centro storico ha portato questi risultati: dove gli antichi romani ponevano le basi di una civiltà senza tempo, oggi piccoli indios corrono dietro ad un pallone. Ed alla fine, tornano a casa senza nemmeno aver fatto una doccia. Roma, è anche questo. Purtroppo. Luca Casciani, ogni mattina, dal Lunedì al Venerdì, dalle alle su RTR 99 Radio Ti Ricordi Assalto alle sedi di Cisl e Uil Prove tecniche di spaccatura sindacale. Oggi la Cgil scende in strada, ma ieri a fare le spese della propaganda dell ala più dura della Confederazione sono state Cisl e Uil. Un blitz del Collettivo Militante è avvenuto ieri mattina nelle sedi delle federazioni dei metalmeccanici in via Ruggero Bonghi, 38. Una quindicina di manifestanti, in parte travisati, ha dapprima inneggiato allo sciopero generale e poi lanciati frutta, oggetti e uova cariche di vernice. Le sedi sono imbrattate e devastate: quando un impiegato della Cisl ha cercato di fermarli, è stato malmenato, un secondo che filmava la scena è stato spintonato. Sul posto dopo il blitz (che ha riguardato, anche se in misura meno violenta, anche l attigua sede Uil) sono stati lasciati volantini in cui si accusano i due sindacati di essere padronali e lo striscione Cisl e Uil servi dei padroni. Immediata la condanna di Uil e Cisl, ma anche della Cgil, che ha partecipato nel pomeriggio a un presidio al Viminale per chiedere l individuazione e punizione dei responsabili Accoltella 13enne per una bibita I ncredibile episodio ieri all uscita di scuola: nei presi del cancello della media Mozart ad Ostia, in località Infernetto, un ragazzino di 13 anni è stato accoltellato alla spalla. Dopo aver chiesto aiuto, è stato dapprima portato nell infermeria dello stesso istituto scolastico, poi trasferito all ospedale Grassi di Ostia in ambulanza. Non versa in pericolo di vita. L'autore dell'aggressione, avvenuta davanti a centinaia di testimoni, è stato individuato poco dopo dai Carabinieri, anche grazie alle testimonianze: si tratta di un adolescente di 16 anni. Sia l aggressore che la vittima sono di nazionalità romena: lunedì avevano avuto un diverbio in un fast food per una bibita e quello potrebbe essere il movente dell assurdo gesto. Giuseppina Palazzo, preside della scola, ha chiesto una maggiore presenza delle forze dell'ordine, visto che qui siamo lasciati soli.

7 7 Italia DAL NORD Le alluvioni seminano morte e distruzione. Sotto accusa la gestione del territorio L ira del maltempo fa cinque vittime La regione più colpita è stata la Toscana. Secondo Francesco Storace, leader de La Destra: Evidenti responsabilità della sinistra L Italia divisa in due, l Italia dei morti da piangere. L ondata di maltempo lascia lutti e danni nel cuore dello stivale, tra la Toscana, l Umbria ed il Lazio. Al momento, il bilancio è di cinque morti. A Massa tra la notte di sabato e domenica, un uomo di 79 anni è stato colto da un infarto mentre scendeva in cantina per controllare che non si fosse allagata. In provincia di Grosseto, a Capalbio, è morto Giovanni Serrati. Il corpo dell uomo, un pensionato di 73 anni, è stato trovato dai carabinieri in un campo poco distante dall auto sommersa. Alla Marsiliana, sempre in maremma, tre operai dell Enel (Paolo Bardelloni, Antonella Vanni e Maurizio Stella), sono morti nell auto di servizio. L autovettura è precipitata nel fiume Albegna, a causa del cedimento del ponte San Donato. La situazione resta grave, con collegamenti stradali, autostradali e ferroviari ancora nel caos e inevitabilmente, mentre ancora decine di migliaia di persone fanno i conti con l acqua ed il fango, sale la polemica purtroppo sempre attuale sulle condizioni idro-geologiche delle regioni. La Toscana, ad esempio. A Carrara, dove si è spostato il marmo pur di mantenere l acqua nel letto del fiume Parmignola (inevitabilmente esondato alla Marina), il sindaco Angelo Zubbani non le manda a dire al governatore della Toscana Enrico Rossi. La Regione ha spiegato il primo cittadino - era stata avvisata dall estate scorsa sul pericolo che incombeva sul fiume Parmignola, che segna anche il confine tra i Comuni di Carrara e Sarzana. Il 'Muraglione' (parte della Linea Gotica costruita dai tedeschi durante l ultimo conflitto) era stato rinforzato solo per un primo tratto, 150 metri. Successivamente ha proseguito Zubbani per mancanza di finanziamenti il progetto è stato accantonato. L opera prevedeva l innalzamento del ponte alla foce del fiume, distante un chilometro dal punto in cui si è sbriciolato l'argine. Secondo Francesco Storace, leader de La Destra: Il dramma che stanno vivendo i cittadini della provincia di Massa Carrara colpiti dal nubifragio dei giorni scorsi purtroppo non è casuale, e ha dei responsabili evidenti. La sinistra ha aggiunto - si è totalmente disinteressata della prevenzione I N V E N E TO E S A R D E G N A Macabre scoperte: trovati due cadaveri Deceduto un pescatore sulla spiaggia a Cagliari, a Verona un uomo è rimasto folgorato idrogeologica, non ha avvisato per tempo la popolazione dei rischi che si correvano, e oggi migliaia di persone si trovano a scontare sulla propria pelle questi imperdonabili errori di governo locale. L esondazione anche dei piccoli torrenti ha proseguito il segretario de La Destra - è la cartina tornasole di questo disastro che ha toccato tanto il litorale quanto le zone montane, colpite da smottamenti e frane causate dell abusivismo dilagante tollerato dalla sinistra per mantenere il proprio bacino di voti. Quanti ora ha tuonato Storace - da quella parte politica asseriscono la mancanza di soldi pubblici per la ricostruzione, pur affermando la necessità di aiuto per le popolazioni alluvionate, non devono dimenticare quelle risorse impiegate negli scandali delle partecipate e delle Asl che oggi sarebbero state di soccorso per un territorio in ginocchio. Non solo Toscana: spostandosi in Umbria, sono i tecnici a parlare di allarmi inascoltati. Secondo Corrado Cencetti, geologo umbro e Consigliere Nazionale dei Geolologi, nella regione verde sono in pericolo, infatti, 95 mila cittadini che risiedono in aree ad elevata criticità geologica. La superficie interessata è di 899 Kmq, dove ci sono 21 mila edifici residenziali e non. La situazione ad Orvieto è drammatica. Comunque il fiume Paglia ha spiegato il geologo - uno dei maggiori affluenti del Tevere, che nasce dal Monte Amiata, non è nuovo ad episodi di esondazione. Le ultime piene che causarono ingenti danni avvennero nel Il Consiglio Nazionale dei Geologi presenterà al ministro dell ambiente Clini un Piano Nazionale di risanamento idrogeologico e di difesa del suolo. Per Mario Catania, ministro alle Politiche agricole e forestali: Le avversità atmosferiche sono sempre più virulenti e devastanti, e dobbiamo abituarci ha spiegato - ma ricordiamoci che con un buon tessuto agricolo sul territorio i danni saranno sempre più sostenibili e contenuti, e gli assetti idrogeologici saranno più tutelati. Catania ha anche aggiunto che il ddl sulla difesa del suolo, dopo un passaggio in Conferenza Stato-Regioni, durante il quale sono state apportate alcune modifiche richieste, venerdì prossimo tornerà al consiglio dei Ministri e poi approderà in Parlamento. E difficile che sia approvato in questa legislatura - ha concluso - ma non impossibile qualora il Parlamento decida di attribuire al ddl la procedura più veloce, che prevede la possibilità di deliberarlo in Commissione. Invece, per la Coldiretti: I danni provocati, negli ultimi nubifragi autunnali e la siccità estiva, superano i 3 miliardi di euro. Sono centinaia le aziende agricole finite sott acqua tra Toscana, Veneto, Umbria e Lazio ha spiegato l associazione sindacale - Si contano anche numerose frane e smottamenti, che hanno colpito tra l altro vigneti, serre, stalle e ortaggi. L'Italia - ha concluso l organizzazione agricola - paga il prezzo della mancanza di una politica territoriale che ha favorito l abbandono dell agricoltura nelle zone difficili e la cementificazione in quelle più ricche. Giuseppe Sarra LO SCIOPERO DELLA FAME NON BASTA? USALA RINCARA LA DOSE Ora avrete il morto in diretta tv Il Comitato 16 novembre il 21 novembre al Ministero dell Economia si presenta senza ventilatore polmonate di scorta Sono pronti a morire i malati di Sla per difendere la loro causa. Le promesse del governo non sono state mantenute per questo loro il segretario del Comitato 16 Novembre, Salvatore Usala, ha annunciato una clamorosa azione di protesta a Roma per il 21 novembre, davanti al Ministero dell'economia, quando alcuni malati con tracheostomia si presenteranno senza ventilatore polmonare di scorta. Il Governo ha concordato con i relatori in Commissione Bilancio un emendamento per la non autosufficienza di 200 milioni non finalizzati, generici spiega Usala - Un'elemosina, un insulto, una vergogna. I partiti sono impegnati con le primarie, con la riforma elettorale anti Grillo, con i saldi di bilancio. Sembra una partita a scacchi, ma tutti dimenticano la disperazione, la solitudine, la vita delle persone. Ogni giorno in Italia muoiono mille persone che rifiutano la tracheostomia per l abbandono dello stato: vergognatevi. Usala ha poi ricorda che il Comitato 16 novembre aveva chiesto ai ministri Fornero e Balduzzi di impegnarsi a stanziare 400 milioni di euro da finalizzare a piani assistenziali individualizzati, dedicati alle persone disabili e non autosufficienti. Nulla è stato mantenuto e da oggi il Comitato ricomincerà lo sciopero della fame, che coinvolgerà probabilmente un centinaio di persone. "Non vi basta lo sciopero della fame? tuona Usala Volete il morto in diretta tv? Sarete accontentati! Il 21 novembre davanti al ministero dell'economia alcuni malati in carrozzina, con tracheostomia, si presenteranno senza ventilatore polmonare di scorta, dopo 5-6 ore si scaricheranno le batterie e moriranno per soffocamento. Non è un ricatto, come dice l'assessore alla Sanità della Lombardia, nonché ex presidente di Aisla, è un diritto costituzionale dovuto. Meditate parlamentari e governanti. La nostra è una battaglia di Civiltà, dovete seguirci per dare una risposta di equità e per non diventare lo zimbello dell'europa. Vogliamo vivere nella nostra casa, attorniati dai nostri cari, rifiutiamo le Rsa". B.F. Due cadaveri sono stati rinvenuti ieri: uno in Sardegna e l altro in Veneto. Il primo è stato trovato ieri mattina sulla spiaggia di Giorgino a Cagliari da un pescatore. La vittima, identificata dalla moglie, è Sergio Contu, 60 anni di Sant'Elia. L'uomo era uscito presto per andare a pescare. Il suo corpo, senza vita, è stato ritrovato verso le 9,30, indossava una scarpa, l'altra era a poca distanza sulla sabbia. Gli abiti verosimilmente sono stati ridotti a brandelli durante il periodo di permanenza in acqua. Sul corpo erano presenti numerosi graffi ed escoriazioni forse provocati dagli scogli. Sul posto sono intervenuti gli agenti della Squadra volante, Mobile e Scientifica, oltre agli specialisti della Squadra nautica. È invece la Polizia a potare avanti le indagini dopo aver scoperto l auto parcheggiata non lontano dalla spiaggia, risalendo così all identità dell uomo. Altra macabra scoperta a Verona, dove il cadavere di un uomo è stato trovato in un campo alla periferia sud. La scoperta è stata fatta da un'agente della Polizia municipale, che si era recata sul posto per controllare l'area, utilizzata come discarica abusiva. L'agente ha notato il corpo la cui testa ed il busto erano infilati in un pozzetto. Secondo quanto si appreso, l'uomo sarebbe rimasto folgorato nel tentativo di asportare dei cavi di rame carichi di elettricità. Sulla vicenda al momento indagano i carabinieri. Barbara Fruch

8 Napoli Calcio & malavita L inchiesta sui traffici della Camorra Lavezzi sulle orme (sbagliate) di Maradona L ex giocatore del Napoli è stato ascoltato dal pm Stefano Amato per chiarire il suo rapporto con il figlio del boss Salvatore Lo Russo Nessuno al mondo può negare le bellezze, purtroppo anche le difficoltà, della capitale del mezzogiorno d Italia: Napoli. Una città trasgressiva, i cui idoli calcistici - spesso e volentieri - hanno avuto rapporti con la criminalità organizzata. Ogni volta che il calcio viene accostato alla camorra, ritornano alla mente le foto di Diego Armando Maradona nella vasca da bagno in compagnia dell allora latitante Carmine Giuliano. Nell ambito di un inchiesta di riciclaggio di denaro dei clan napoletani in alcuni ristoranti, è stato ascoltato dal pm Stefano Amato l ex stella della squadra partenopea, Ezequiel Lavezzi. Il giocatore del Paris Saint Germain ha dovuto spiegare agli inquirenti i suoi rapporti con il figlio del boss Salvatore Lo Russo. Ho conosciuto Antonio Lo Russo ha dichiarato Lavezzi - ma non sapevo che fosse un camorrista, veniva spesso a casa mia anche senza avvisarmi. Mi fu presentato come un ultrà. In Argentina ha spiegato - è normale avere rapporti diretti con i tifosi. Qui a Napoli, i calciatori sono trattati come idoli e io ho conosciuto tantissime persone, tra le tante, c era anche Marco Iorio, mio amico. Il magistrato ha chiesto chiarimenti a Lavezzi sulla barca, ormeggiata nel porto di Napoli, che il giocatore ha acquistato tramite Iorio. So che era di Fabio Cannavaro, ha risposto l argentino. Il giudice Amato ha domandato a Lavezzi, se lo yatch fosse stato pagato tramite un conto svizzero del suo amico imprenditore. Si è occupato di tutto il mio commercialista, ha risposto il Pocho. Per quanto riguarda i sette orologi di lusso dati in custodia a Iorio, durante le vacanze di Natale, il giocatore ha spiegato che era una sua abitudine chiedere questa cortesia e che oltre agli orologi, aveva lasciato anche dei gioielli preziosi che gli sono stati restituiti. L interrogatorio è durato una ventina di minuti. Lavezzi ha lasciato il tribunale in taxi e si è recato all aeroporto di Capodichino per far ritorno a Parigi. G. S. Calabria Operazione Saggezza Ndrangheta, condizionavano appalti: 39 persone in manette L indagine ha permesso di documentare strutture e attività illecite della criminalità organizzata 8 Sono più di cento, gli arrestati nella maxioperazione, chiamata Saggezza. Ieri mattina i Carabinieri del Comando Provinciale di Reggio Calabria hanno arrestato 39 persone, nella Locride, nelle province di Vibo Valentia, Cosenza e Como, ritenute affiliate ai clan dell ndrangheta calabrese. Le ordinanze di custodia cautelare sono state emesse dal gip su richiesta della Dda reggina. L indagine ha permesso di documentare le strutture e le attività illecite della criminalità organizzata, accertando l'operatività di cinque locali nei comuni reggini di Antonimina (famiglia Romano), Ardore (famiglia Varacalli), Canolo (famiglia Raso), Ciminà (famiglia Nesci) e Cirella di Platì (famiglia Fabiano). Avrebbero condizionato gli appalti pubblici con una concorrenza sleale grazie al controllo, diretto o indiretto, di imprese edili attive nel movimento terra e nel taglio boschivo nelle località aspromontane. Gli arrestati, secondo il gip, sarebbero responsabili anche dei voti pilotati nell'elezione del presidente della comunità Italia DAL CENTRO E DAL SUD montana 'Aspromonte orientale', che non è indagato. Le accuse, infatti, vanno dall'associazione mafiosa, all'estorsione, passando per il porto abusivo d'armi, l'usura, l'illecita concorrenza per il condizionamento di appalti pubblici, la minaccia, l'esercizio abusivo del credito, la truffa, il furto di inerti e l'intestazione fittizia di beni. Sottoposte a sequestro preventivo, cinque imprese attive nel settore edile e del taglio boschivo, per un valore immobiliare di circa un milione di euro. Carola Parisi Marche Dal 1974 scomparse 389 persone: gran parte bambini Tante le persone che spariscono ogni anno in tutta Italia. A portare alla luce alcuni numeri in una regione dello Stivale, nelle Marche, è uno studio dall'associazione territoriale Penelope. L'analisi rileva che nel periodo che va dal 1 gennaio 1974 al 30 giugno 2012, sono scomparse 389 persone. La maggior parte sono bambini e giovani: i minori italiani scomparsi sono stati 24. Molto più alto il numero degli stranieri: ben 253 sembrano svaniti nel nulla, per la maggior parte provenienti da Romania, Tunisia, Afghanistan, Marocco, Albania, Egitto. Allontanamento volontario o rapimenti? Fatto sta che tra le principali cause di scomparsa si registra l'allontanamento da istituti o comunità (226 casi sul totale). Per quanto riguarda i cadaveri non identificati risultano essere 17, di cui 6 recuperati in mare. In Calabria la terra trema ancora Scossa di magnitudo 4.4 nella piana di Gioia tauro La terra continua a tremare: forte scossa ieri mattina, alle 8.06 a Reggio Calabria. Il terremoto di magnitudo 4,4 che ha colpito la Calabria nella piana di Gioia Tauro, verso la costa è stato registrato a 75 chilometri di profondità. La scossa, secondo quanto riferisce la Protezione Civile, è stata avvertita dalla popolazione in provincia di Reggio Calabria tra i comuni (entro 10 chilometri) di Bagnara Calabra, Cosoleto, Dalianuova, Melicuccia, Palmi, San Procopio, Sant'Eufemia d'aspromonte, Scido, Seminara e Sinopoli, tutti in provincia di Reggio Calabria. Le squadre di emergenza, immediatamente attivate, hanno effettuando sopralluoghi e verifiche continue in corrispondenza di gallerie, ponti e viadotti presenti sulla rete stradale in gestione diretta, in particolare, sull'autostrada A3 Salerno-Reggio Calabria: non sono emersi danni a persone e cose. Il motore che ha generato la scossa, secondo quanto rilevato dagli esperti della sala sismica dell Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv) è il fenomeno per il quale la Placca Ionica tende a scivolare sotto la Calabria. Lo stesso tipo di movimento il 29 agosto scorso aveva provocato un terremoto di magnitudo 4,6 in mare, nella zona dello stretto di Messina, anche in quel caso il sisma era avvenuto in profondità e non era stato seguito da repliche. Le osservazioni basate sui terremoti passati, rilevano dalla sala sismica, mostrano che in questa zona non sono infrequenti scosse isolate e non seguite da repliche. Ma queste - spiegano gli esperti - sono osservazioni basate sul passato e che non hanno nulla a che vedere con il futuro. Barbara Fruch Sicilia Blitz antidroga: 22 arresti e 700 chili sequestrati Blitz antidroga a Palermo dove la Squadra mobile della polizia ha arrestato ieri mattina per traffico e spaccio di stupefacenti ventidue persone tra cui anche soggetti che sarebbero legati a cosche mafiose. Durante le indagini sono stati sequestrati circa 700 chili di stupefacenti, in arrivo da Napoli. Le misure cautelari sono state emesse dal giudice per le indagini preliminari di Palermo. Il racket scoperto dagli agenti della Polizia di Stato era nel mirino da due anni, grazie agli indizi sorti in una vecchia operazione della "narcotici". Nell operazione, chiamata Paglia e Fieno (dai nomi in codice usati dai pusher per indicare cocaina e hashish) gli investigatori ritengono di aver sgominato una organizzazione criminale che gestiva un vero e proprio supermarket della droga. Non solo, vene alla luce anche come la cosca si è messa in gioco in prima persona nel traffico di droga, senza intermediari. Campania Trovati in casa i corpi di due donne scomparse Svolta nelle indagini che riguardavano la scomparsa di due donne a Castel Volturno: Elisabetta Grande e Maria Belmonte, mamma e figlia ritrovate morte nella loro stessa casa. Dal 2004, anno in cui si erano perse le tracce delle due, finalmente ieri la triste scoperta grazie agli spunti forniti dalla trasmissione Chi l ha visto. A perquisire la villetta, dove ancora alloggia il padre e marito Domenico Belmonte, gli agenti della Squadra Mobile di Caserta. L uomo, ex direttore sanitario del carcere di Poggioreale, non aveva mai denunciato la scomparsa delle due e per questo diventerebbe ora maggior indiziato di colpevolezza. A riportare alla cronaca dei fatti l accaduto il fratello e zio delle vittime, Lorenzo Grande che ha continuato a lottare per scoprire la verità. Le operazioni sono state coordinate dal sostituto Procuratore della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, Silvio Guarriello, e dal Procuratore aggiunto Luigi Gay. Puglia Pistola nel passeggino del figlio: arrestato sorvegliato speciale Aveva una pistola con colpo in canna nascosta nel passeggino del figlioletto di un anno. Così la polizia ha arrestato, mentre era a pranzo in casa di parenti, il sorvegliato speciale Francesco Cervelli, di 38 anni. L'uomo era irreperibile da quando, 15 giorni fa, due giovani subirono un agguato vicino alla sua abitazione, episodio al quale però il 38enne sarebbe estraneo. Due giorni fa era sfuggito all'arresto l scappando sui tetti della casa materna e abbandonando una pistola semiautomatica pronta a sparare. Nei gironi di latitanza l uomo avrebbe più volte minacciato la moglie e intimorito alcuni commercianti del paese entrando nei loro esercizi e mostrando la pistola. Ora accusato di violazione reiterata della sorveglianza speciale aggravata dall'uso di armi clandestine, detenzione illegale di armi clandestine e munizionamento da guerra.

9 Inchiesta Nazionalisti a testa alta nell Europa dell est, cortei a Varsavia e Mosca 9 Polonia, scontri alla festa per l Indipendenza Anche in Russia, per la festa dell unità nazionale, i gruppi di destra hanno dato vita un grande movimento di piazza. Fortunatamente senza scontri Mai più comunismo e Dio, Patria e Onore. Questi alcuni slogan scanditi da persone che sono scese in piazza a Varsavia, nella giornata di domenica 11 Novembre. L occasione era la Festa per l Indipendenza, in cui si commemora la nascita della Seconda Repubblica, avvenuta nel 1918, alla fine della Prima Guerra Mondiale. Oltre alle commemorazioni ufficiali, hanno sfilato i nazionalisti e vari membri della destra parlamentare e non. Non sono mancate neanche delle delegazioni di altri movimenti della destra europea. Ma la sfilata non è stata pacifica. L imponente presenza di forze dell ordine ha fatto sì che si creasse un forte attrito con i manifestanti. E non è tardato a degenerare. Nel giro di poche ore, le vie di Varsavia erano prese d assalto dalla guerriglia urbana. Sono stati violentissimi gli scontri con la polizia, che ha risposto con lacrimogeni e proiettili di gomma. Le violenze sono durate circa un paio d ore. I manifestanti hanno dato sfogo alla loro rabbia nei confronti di un governo che starebbe svendendo il paese all Unione Europea e che sarebbe inadeguato alla Patria polacca. Il resoconto della giornata è di una decina di feriti tra i manifestanti, mentre tra le forze dell ordine se ne contano più del doppio. 130 sono stati, invece, i fermi disposti dalla polizia. In Polonia, i nazionalisti sono lanciati verso una rapida ascesa, così come nel resto d Europa. E già la seconda volta consecutiva che portano migliaia di persone in piazza in occasione dell 11 Novembre. Anche la Chiesa Cattolica sembra simbolicamente partecipe del disagio dei cittadini. Sembra che agisca da collante per questi movimenti, oltre che per la stragrande maggioranza dei polacchi. Una visione romantico-reazionaria quella di molti cittadini, che con difficoltà si rassegnano al destino di questa Europa in crisi. Ma la Polonia non è l unico paese dove i nazionalisti si sono dati al festeggiamento. In maniera pacifica, anche in Russia, il 4 Novembre, circa persone hanno sfilato per le vie di Mosca, per festeggiare l unità nazionale. Sembra che Putin stia tentando di accattivarsi le simpatie degli esponenti di destra, anche se con poco successo fin ora. I manifestanti si sono radunati davanti la cattedrale ortodossa del Cristo Salvatore. Anche qui la religione è elemento essenziale nella vita del paese. La Chiesa ortodossa è unificante non solo per i movimenti della destra istituzionale e non, ma per tutti i russi. La Russia è, inoltre, uno dei paesi dove è in più rapida crescita il sentimento religioso, e la Chiesa russa raccoglie sempre più fedeli. Quella del nazionalismo è ormai una tendenza di tutta l Europa dell est. Anche l Europa occidentale sta vedendo crescere questi movimenti. E mettono paura alle tradizionali forze politiche, che fino ad oggi hanno governato le nazioni d Europa. Questi ormai non perdono occasione per agitare lo spauracchio della dittatura. Nel bene e nel male, i tempi sono molto cambiati rispetto a 80 o 90 anni fa. E chi oggi considera anacronistico il culto della Patria, si sta pian piano ricredendo. Federico Campoli Entro dieci giorni saranno completate le operazioni Via libera alla riesumazione della salma di Arafat Un equipe di giudici francesi per l inchiesta sul presunto avvelenamento Furono le cause della morte, avvenuta nel L inchiesta è stata aperta grazie alla denuncia della vedova dell ex leader dell Autorità Nazionale Palestinese, Suha Arafat. Per l esumazione sono stati nominati dei giudici francesi, che avranno il compito di coordinare l inchiesta. L operazione è già cominciata e, da qui fino al completo disseppellimento, dovranno passare almeno altri dieci giorni. In realtà i francesi sono gli ultimi di una lunga serie di squadre di esperti chiamati per far luce sulla faccenda. Una equipe di periti svizzeri ha già ritrovato delle tracce di polonio, in quantità anormali, sugli effetti personali del premio Nobel. Di qui l ipotesi dell avvelenamento. Adesso, anche i russi sono stati coinvolti nell operazione, come ha dichiarato Il corpo dello storico leader dell OLP, Yasser Arafat, sarà oggetto di analisi per determinare quali lo stesso Abu Mazen. F.Ca. CONTINUA L AUTOCENSURA EUROPEA IN NOME DI UNA PRESUNTA TOLLERANZA Bruxelles, albero di Natale digitale per non offendere i non cristiani firme di protesta sono state raccolte in 48 ore Il Belgio raggiunge il colmo. A Bruxelles è scoppiata la polemica perché l amministrazione comunale ha deciso che quest anno sarebbe meglio rinunciare al tradizionale albero di Natale. E invece meglio far posto ad una scultura digitale che lo rappresenti. Abbiamo voluto metter in luce la cultura e una certa modernità questa la dichiarazione del presidente dell ente turistico. Di diversa opinione è, invece, Bianca Debaets, del consiglio comunale, che ha spiegato come si è preferito rinnovare la tradizione, per non offendere gli appartenenti a confessioni religiose diverse dal Cristianesimo. Immediate sono le reazioni della popolazione, che in meno di 48 ore ha già raccolto oltre firme per l allestimento dell albero. Dura anche la critica che corre sui social networks. Cancelleranno anche le uova di Pasqua? si chiede uno dei tanti blogger belgi. Un autogol quello della giunta comunale di Bruxelles, che tentano di dar prova della loro modernità, rinunciando alla loro stessa storia. Ma in realtà non fanno altro che favorire, da un certo punto di vista, la vera tradizione Cristiana. L albero di Natale non è propriamente legato al Cristianesimo, bensì deriva dal paganesimo. Ad esso rimasero sempre legati i popoli del nord Europa, in particolare coloro i quali si convertirono al protestantesimo. Ma i cattolici hanno sempre avuto il Presepe, tradizione particolarmente sentita in Italia anche perché fu allestito per la prima volta da San Francesco d Assisi. Un segnale forte quello che giunge da Bruxelles, che sente di dover rinunciare ad una parte di sé per far posto ad altre realtà cittadine. Il Belgio è il paese con la più alta percentuale di cittadini musulmani. E non è un caso quindi che la politica locale risenta di questa diversità. Un paese in cui è in forte crisi la omogeneità sociale. Le forti differenze culturali, sociali e religiose, sono state assecondate da politiche lassiste, che per decenni hanno confuso integrazione con mescolanza. E oggi i politici belgi si chiedono come mai la loro modernità non funzioni. F.Ca.

10 La recensione 10 Cinema L isola dell angelo caduto di Carlo Lucarelli I Con Giampaolo Morelli, Gaetano Bruno, Daniele Monterosi, Sara Sartini Gennaio Sono passati appena sei mesi dall omicidio Matteotti, Mussolini è ormai il leader (e dittatore) indiscusso dell Italia. Un commissario di pubblica sicurezza (Morelli), accompagnato dalla bella moglie Hana (Sartini), sbarca su un isola del sud del paese apparentemente dimenticata da Dio, ma non dalle autorità fasciste che l - hanno eletta come confino per i dissidenti politici, tanto da essere conosciuta come La Cayenna italiana. Ad accogliere il poliziotto c è uno stuolo variegato di personaggi fra i quali si distinguono Valenza (Monterosi), antifascista repubblicano, e Mazzarino (Bruno), il fascistissimo comandante della milizia del posto. Il commissario, fedele alle istituzioni sabaude, meno a quelle fasciste, mostra subito indifferenza verso il cerimoniale di regime, a cominciare dal saluto a mano aperta. Incurante dello zelo a dir poco rigido di Mazzarino, il poliziotto stringe un buon rapporto con Valenza, passandogli i quotidiani da leggere, facoltà questa proibita ai prigionieri. In cambio Valenza offre i suoi servigi di esperto di anatomia patologica. Già perché sull isola viene rinvenuto il cadavere di un miliziano molto vicino a Mazzarino. Apparentemente l uomo è rimasto vittima di una caduta da un dirupo: ma complici i suggerimenti di Valenza che ha subito compreso che di disgrazia non si tratta, spingono il commissario ad andare a fondo della questione. A sorprendere il poliziotto è la ritrosia di Mazzarino nel dargli assistenza nelle indagini, anzi costui tenta in tutti i modi di far chiudere il caso come incidente. Passano pochi giorni e sull isola c è un secondo cadavere, questa volta di un informatore della polizia: anche in questo caso la causa accidentale sembra quella più ovvia, ma ci pensa Valenza a far cambiare idea al suo commissario. Intanto cresce il numero degli abitanti dell isola ansiosi di abbandonare quel posto: fra questi c è l irrequieta consorte del locale segretario federale del fascio. Seppur con fatica, le indagini vanno avanti e arrivano fino al faro dell isola dove il suo bizzarro guardiano, oltre a sorvegliare le navi in avvicinamento, è anche l unico che tiene i contatti con il resto del paese grazie al suo telegrafo. Di ogni telegramma inviato e ricevuto, l uomo ne annota scrupolosamente i contenuti su due taccuini: entratone in possesso di uno, il commissario vede che ne mancano alcune pagine. Ma non fa in tempo a chiedere spiegazioni al guardiano, che questo viene trovato impiccato. La situazione precipita definitivamente con un altro duplice omicidio, e con la scoperta di una coppia dedita a strani riti satanici. Per Mazzarino sembra tutto chiaro, per il commissario no: il poliziotto infatti ha scoperto il contenuto delle pagine mancanti dai taccuini del telegrafista. E fa molta fatica a credere a quello che sta leggendo. Dopo averla sfiorata chissà quante volte, finalmente Lucarelli si cimenta alla regia, pagando il dazio dell esordiente. Tratto dal suo omonimo romanzo edito nel 1999, il film è stato appena presentato nella sezione Prospettive Italia della Festa del Cinema di Roma, raccogliendo un accoglienza a dir poco tiepida. Difficile stupirsene visto che il pubblico del festival è e resta un pubblico di cinefili, mentre il film di Lucarelli, scritto a sei mani tra cui le sue, è un decoroso prodotto valido però più per la tv, che per il grande schermo. Se è un po farraginoso nella sceneggiatura, tanto che si fa fatica a raccontarlo, le cose vanno un po meglio nella realizzazione, dove però il regista parmense ha inserito alcuni effetti speciali, sfiorando pericolosamente una deriva horror di cui non se ne sentiva il bisogno. Per fortuna il film rimane nei più sicuri binari del thriller poliziesco, anche se lascia perplessi la scelta di togliere allo spettatore la sorpresa di scoprire chi è l assassino (o gli assassini), riservando questa per il movente. Il cast è in perfetta coerenza con quanto detto sulla resa televisiva del film di Lucarelli: anche stavolta Morelli è un poliziotto come lo è in Coliandro, solo che qua l attore napoletano mantiene una recitazione in sottrazione, mostrando del poliziotto anche una certa vulnerabilità, evitando così le smargiassate del suo personaggio più conosciuto; Monterosi è bravo nell interpretare Valenza per il quale il truccatore, in un tripudio di fantasia, ha pensato bene di trasformarlo in un gemello di Antonio Gramsci; Rolando Ravello è l inglese, l uomo dei riti satanici; l immenso Giuseppe Cederna è il segretario federale dell isola; Adolfo Margiotta è un agente e il vecchio, ma sempre bravo, Stefano Gragnani è l uomo del faro. Bello il brano La ferita che accompagna i titoli di coda, cantato da Piero Pelù. Lucarelli è anche un cinefilo, e evidenti sono gli omaggi a Shutter Island, Man on fire e alla serie Boardwalk Empire. Noi però lo siamo più di lui, tanto da vederci spunti presi da La calda notte dell ispettore Tibbs, con il rapporto fra Valenza e il commissario, oppure Rapina a mano armata nella relazione malata fra il segretario federale e sua moglie. Un po come quella che aveva il leggendario Elisha Cook Jr. con Marie Windsor. Nicola Palumbo AL FESTIVAL DEL CINEMA DI ROMA Una vita dedicata alle Miss Pellicola su Enzo Mirigliani, patron del concorso dedicato alla più bella d Italia - In passerella anche Caterina Murino Caterina Murino madrina e miss in passerella per la presentazione del docu-film 'Storia di un ragazzo calabrese', sulla vita di Enzo Mirigliani, storico patron di Miss Italia scomparso un anno fa, che si terrà venerdì prossimo al Festival Internazionale del Film di Roma. Prima della proiezione, all'auditorium Parco della Musica, sfileranno almeno cento miss dei vari decenni del Concorso su un red carpet in omaggio a Mirigliani. La Murino, che nel 2006 aveva interpretato la Bond girl Solange nel film 'Agente Casino Royale', aveva iniziato la sua carriera proprio a Miss Italia nel 1997, classificandosi quinta e vincendo il titolo di Miss Deborah Milano. "Ricordo Enzo Mirigliani che da' consigli alle miss, che segue tutto. Era un uomo dalle mille energie ed aveva una grande vitalita'", afferma Murina, che si dice "onorata di questo invito". 'Storia di un ragazzo calabrese' è un lavoro inedito che nasce da una idea di Nicola Pisu Mirigliani, figlio di Patrizia e nipote del patron, 24 anni e una grande passione per il cinema. La regia e' invece di Simone Di Maria, 28 anni. Partendo dalla casa natia di Mirigliani a Santa Caterina dello Jonio, in Calabria, il gruppo di giovani da loro capitanato, ha ripercorso le tappe, i luoghi, le persone, amici d'infanzia, familiari, le sue miss, incontrate durante i 94 anni di vita di Mirigliani.

11 11 Viaggi Il pacchetto vacanze si costruisce online Travel 2.0: il futuro del viaggio va di scena a Firenze Il 29 e il 30 novembre al via una nuova edizione del BTo- Buy Tourism Online 2012 È tutto pronto a Firenze presso gli spazi della Fortezza dal basso, per ospitare il 29 e il 30 novembre una nuova edizione del BTO Buy Tourism Online Un evento unico nel suo genere promosso da Regione Toscana, Toscana Promozione e Camera di Commercio di Firenze e organizzata da Fondazione Sistema Toscana e Metropoli Azienda Speciale, con la direzione scientifica e artistica di BTO Educational. Si tratta di una due giorni di full immersion tra i temi del Travel 2.0 e che farà incontrare tutti gli operatori della filiera turistico-ricettiva del territorio nazionale e internazionale. Dopo il successo dell edizione 2011 spiega Giancarlo Carniani, co-fondatore e direttore artistico di BTO Educational - che ha visto partecipare più di persone e intervenire 200 relatori in rappresentanza di 35 realtà internazionali, abbiamo voluto fare un ulteriore sforzo organizzativo. Il programma 2012 ben sintetizza la crescita esponenziale della manifestazione: da 11 argomenti siamo passati a 20 focus point, che abbiamo voluto declinare in forma di domanda. Conclude Carniani : Questo perchè il compito di BTO è di stimolare il dialogo, il confronto e la creatività e di favorire la condivisione di nuove idee e modelli di business. Inoltre siamo riusciti a coinvolgere relatori in rappresentanza di brand come Best Western, BravoFly, Enit, Expedia, EyeForTravel, Gogbot, HomeAway, Kayak e Pho- CusWright. Nel calendario dei lavori della manifestazione vari approfondimenti: da un report sullo stato delle agenzie turistiche operanti sul web in Italia, allo squilibrio nel rapporto azienda-turista che si è venuta a creare a favore dei consumatori, dal mobile che sta rivoluzionando le dinamiche di booking ai social media che riescono a dare una fotografia precisa in termini di prenotazioni turistiche. Occasione di riflessione e discussione ci sarà anche rispetto al modo di viaggiare alloggiando in appartamento, scelta molto diffusa grazie a siti web come HomeAway e Airb n b, alle OLTA (Online Travel Agency) e alla couponomics intesa come economia legata all e-commerce. Infine c è sempre la tradizionale strategia emotiva che si basa sul passaparola promuovendo un particolare posto attraverso il racconto di chi vive li o vi è stato in visita. Attesi per quinta edizione del BTO grandi relatori, considerati veri e propri guru del comparto turistico come Trevor Katz, co-fondatore di Gogbot, social network di riferimento per i viaggiatori; Gina Baillie, general manager di EyeForTravel, realtà leader nei servizi per l industria del turismo; Vincenzo Cosenza, esperto di comunicazione per BlogMeter, Walter Lo Faro, manager di Expedia e Roberto Frua, agente di vendita di Kayak Europe. Novità di quest anno l - Hospitality Social Awards, premio tutto italiano dedicato alle eccellenze nell utilizzo del social media nel campo del turismo e dell ospitalità: aggiudicarsi il podio la realtà che presenterà l esempio più convincente di utilizzo di piattaforme come Facebook, Twitter, Flickr, Pinterest e simili. Pochi numeri per presagire un grande successo anche per questa edizione 2012: 200 relatori di 10 nazionalità differenti, 35 realtà internazionali, 140 giornalisti accreditati, 90 blogger e circa utenti che seguiranno l evento in diretta live sul sito Francesca Ceccarelli Viaggi inutilizzati : un modo semplice per rivendere la tua vacanza della Rete, ha ridefinito, simultaneamente, modi di pensare, lavorare, L avvento comunicare e viaggiare. Dopo il couchsurfing (letteralmente navigazione dei divani, affittare una stanza, un letto, un giardino per il camping nella propria casa), lo scambio di abitazioni, i viaggi last-minute(ultimo minuto), sta emergendo un nuovo modo di acquistare e vendere soggiorni on-line. Gli unused trip ovvero viaggi inutilizzati. Motivi di lavoro fanno saltare le vostre vacanza? Potete proporle a qualcun altro, rivendendo voli e camere di albergo non rimborsabili, a prezzi scontati. Una nuova tipologia di compravendita, sfida la crisi. Tre i siti nati proprio sulla scia dello scambio : Hall St e Cancelon, per gli hotel, Changeyourflight, per rivendere i propri voli aerei. Cancelon: il primo a fare la sua comparsa sulla scena travel. Nato per permettere di rivendere un soggiorno in hotel non rimborsabile e non cancellabile. Un servizio utile sia per gli utenti finali (acquirenti o venditori), sia per le strutture ricettive. Chi vende, deve al sito una commissione del 10% sulla tariffa di vendita e si prende in carico di contattare l hotel per cambiare il nominativo dell ospite. Nel caso qualcosa andasse storta, sarà Cancelon a provvedere al rimborso l acquirente. Chi ha prenotato un soggiorno non rimborsabile e sa di non poterne fruire, solitamente cerca di convincere l hotel ad accettare la cancellazione, ma a causa dei "vincoli" sottoscritti al momento dell acquisto, nove su dieci non otterrà niente, rimanendo, così, insoddisfatto ed arrabbiato. Potendo rivendere il viaggio invece non ci sarà pericolo di future ripicche, mentre chi avrà l opportunità di riacquistare la camera avrà l occasione di conoscervi, apprezzarvi, spendere per servizi aggiuntivi e magari lasciarvi una recensione positiva. Hall St: nasce successivamente, è un ibrido che mischia vendita di unused trip, aste tariffarie e vendite veloci. A differenza del precedente, questo sito si rivolge anche alle strutture alberghiere. Si possono rivendere soggiorni, acquistare camere di hotel tramite flash deal ( affare veloce, sullo stile di E-Bay e Groupon), oppure trattare la tariffa desiderata con l hotel facendo offerte inferiori al prezzo standard, che l hotel potrà accettare o meno. Una banca utenti di 5 milioni di persone. Changeyourflight (Cambia il tuo volo): nato a Barcellona dall idea di due ragazzi spagnoli, nel dicembre Solo in Europa sette biglietti aerei su 100, regolarmente acquistati ma non utilizzati, corrispondono a 40mila posti vuoti sugli aeromobili in partenza ogni giorno. Semplice, sicuro, gratuito. Queste le parole d ordine di Changeyourflight, il sito che permette di rivendere voli aerei di cui, per qualsiasi motivo, non si può usufruire. Basta registrare il volo perso e chiedere al sistema la contrattazione con la compagnia aerea. In automatico raccolta la richiesta, ed unita a quella di altri passeggeri nella stessa situazione per dar voce all istanza. Infine è trasmessa alla compagnia. Quest ultima potrà decidere di trasformare il viaggio aereo non goduto in un buono per un viaggio successivo, ovviamente con la stessa società. Un modo semplice ed efficace per ottenere un rimborso, e per la compagnia aerea, uno strumento in più per riempire posti vuoti su alcuni voli, e soddisfare i clienti. C.P.

12