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1 Dipartimento Politiche della Persona Ufficio Veterinario, Igiene Alimenti, Tutela Sanitaria Consumatori Protocollo del Sistema di Sorveglianza della Echinococcosi Cistica (SS-EC) nelle popolazioni animali sensibili, integrato con attività epidemiologica dei casi umani

2 Protocollo del Sistema di Sorveglianza della echinococcosi cistica (SS-EC) Indice Pagina Premessa 3 Riferimenti normativi ed atti di indirizzo 4 Introduzione 5 Prima Parte sistema sorveglianza popolazioni animali sensibili Obiettivo e campo di applicazione 6 Obiettivi specifici 6 Definizioni 6 Fonte dei dati 8 Responsabile della notifica 8 Modalità di notifica 9 Dati oggetto della notifica 9 Tempi della notifica 9 Attività a seguito di notifica 9 Registrazione indagine epidemiologica 10 Schema flusso informativo 11 Scheda epidemiologica animale (all. 1) 12 Seconda Parte Epidemiologia casi umani - prevenzione Obiettivo e campo di applicazione 16 Obiettivi specifici 16 Fonte dei dati 16 Attività a seguito di notifica 17 Registrazione indagine epidemiologica 18 Schema flusso informativo 19 Scheda epidemiologica umana (all. 2) 20 2

3 Premessa L Echinococcus granulosus è un parassita appartenente alla famiglia delle tenie diffuso in tutto il mondo che allo stadio larvale è causa di una malattia, la echinococcosi cistica (EC), endemica nelle popolazioni animali sensibili della specie ovina, caprina, bovina, bufalina, suina ed equina in molti Paesi. Il parassita vive da adulto nell intestino tenue del cane che è l ospite definitivo e completa il suo ciclo con la formazione di cisti larvali nella popolazione animale sensibile detta appunto l ospite intermedio. Il cane si infesta con l ingestione di organi (fegato e polmone soprattutto) degli animali sensibili contenenti le cisti idatidee con protoscolici vitali. L EC colpisce l uomo e pertanto è una zoonosi. E una malattia cronica e debilitante, l uomo può infestarsi ingerendo accidentalmente le uova eliminate, nell ambiente con le feci, dal cane. L infestazione dell uomo può avvenire per mezzo delle mani direttamente contaminate, tramite il contatto con il pelo dell animale sporco o per ingestione di acqua o verdure crude contaminate dalle uova del parassita. I dati dell EFSA riferiscono che la EC nel 2004 è la seconda causa di zoonosi, tra quelle ad origine parassitaria considerate, e la sua diffusione è maggiore nei paesi dell area mediterranea della comunità europea. Esiste tuttavia un problema di sottonotifica dei casi umani che non consente un adeguato confronto dei dati raccolti nel 2006 dall OIE e WHO. L incidenza nel 2006 della patologia umana nell UE è stata dell 0,1 x abitanti; nello stesso periodo sono stati segnalati 458 casi, in aumento del 50% rispetto al 2005, dovuti all incremento di notifiche soprattutto nei paesi del centro Europa; per il 2007 l EFSA, nel rapporto sulle zoonosi, riferisce 834 casi di echinococcosi umana e, nel rapporto EFSA 2009 l incidenza dei casi umani è salita all 1,3x persone. Nella relazione scientifica pubblicata all EFSA il 12/02/2012 l incidenza annuale in Italia è in linea con il dato medio europeo cioè di 1,3 casi ogni abitanti, ma si sottolinea che in regioni del Sud Italia dove si stima una prevalenza di infezione negli ovini e caprini di circa il 50-60%, l incidenza dei casi umani è fino a 4,8 ogni abitanti. L echinococcosi cistica è ben conosciuta in ambito medico per la conseguenza clinica, spesso drammatica, e per la complessità nella diagnosi e cura dei soggetti infetti. Rimozione chirurgica, drenaggio percutaneo, chemioterapia, la tecnica PAIR (puntura, aspirazione liquido, iniezione sostanze antiscolicide, riaspirazione) sono oggi gli attuali metodi di trattamento per questa infezione. L impatto di questa zoonosi sull individuo è spesso sconosciuto o ignorato. Spesso la malattia non viene diagnosticata per tutta la vita o a volte occasionalmente a seguito di accertamenti diagnostici (radiografie, ecografie) per altre patologie, magari dovute alla compressione esercitata dalla posizione delle cisti sull organo 3

4 interessato o a seguito di disturbi funzionali degli stessi. A volte si possono avere reazioni allergiche per la rottura accidentale delle cisti. Lo stato di malattia, tanto nell uomo quanto negli animale, ha un effetto economico negativo non sempre facile da definire per i diversi fattori coinvolti e compromessi. I danni economici della EC sul sistema zootecnico si hanno per la riduzione o perdita delle produzioni animali (distruzione organi infetti, perdite di peso degli animali, riduzione della fertilità, riduzione delle produzioni lattiere, ecc..,); costi diretti elevati sono sostenuti dal SSN per l ospedalizzazione e le cure necessarie dei soggetti colpiti dall infezione. A queste somme si aggiungono i costi indiretti sostenute dalle famiglie dei pazienti. Una ulteriore considerazione va fatta sul calo significativo della qualità di vita, compromessa da questa patologia (DALYs disability adeguato di anni di vita), in soggetti a cui è stata diagnosticata una EC. Il modello epidemiologico di sorveglianza della EC è incompleto e le informazioni non sono aggiornate, contraddittorie e spesso limitate agli ospiti intermedi. Perciò è necessario come sostenuto e suggerito nel documento presentato all EFSA innanzi richiamato sviluppare sistemi armonizzati per il monitoraggio e la comunicazione della echinococcosi negli animali e negli alimenti nell ambito europeo. Per quanto riguardi i dati nelle popolazioni animali sensibili, il report EFSA 2009 sulle zoonosi, riporta i seguenti valori percentuali di prevalenza di E. granulosus e spp., riscontati negli animali macellati delle seguenti specie: 0,7 bovina; 2,6 caprina; 0,003 suina; 11,4 ovina; 1,2 ovina e caprina; 0,009 equina; 0,7 bufalina; 0,5 nei cinghiali; 3 in altri animali selvatici oggetto di campionamento e non. I dati EFSA 2011 dell'italia sulla echinococcosi, soprattutto per quanto riguarda i casi riscontrati alla macellazione (ispezione ai sensi del reg. CE N. 854/2004), mostrano che le informazioni da alcune regioni sono carenti e la loro armonizzazione è inadeguata. Esplicito è l invito a migliorare la raccolta dei dati e la loro correlazione geografica per gli allevamenti infetti che potrebbe essere di aiuto per l'analisi epidemiologica e di rischio specifico per la malattia nell'uomo. 4

5 Riferimenti normativi e atti di indirizzo D.P.R. n 320 del 08/02/1954 Approvazione del Regolamento di Polizia Veterinaria - Ordinanza Ministeriale 21/04/ Profilassi dell idatidosi - Decreto Ministeriale 15/12/ Sistema sorveglianza malattie infettive - Decreto Legislativo n 191 del 04/04/ Attuazione della direttiva 2003/99/CE sulle misure di sorveglianza delle zoonosi e degli agenti zoonotici - Reg CE 178/02 Reg CE 853/04 Reg CE 854/04 DGR Basilicata n 606 del 08/04/2010 riguardo ai flussi informativi veterinaria (all. DGR 644/09) Introduzione Il sistema di sorveglianza della echinococcosi cistica (idatidosi) ha inizio negli impianti di macellazione dove il veterinario ispettore, nel corso dell ispezione post mortem delle carcasse e visceri degli animali delle specie animali recettive, accerta la presenza delle caratteristiche lesioni (idatidi). Con l Ordinanza Ministeriale del 21/04/1964, l'echinococcosi/idatidosi è tra le malattie a carattere infettivo o diffusivo alle quali si applicano le misure previste dal Regolamento di Polizia Veterinaria. Il Decreto Ministeriale 15/12/1990 sistema delle malattie infettive e diffusive inserisce nella classe V a, tra le malattie soggette a notifica, da parte delle aziende sanitarie locali, le zoonosi indicate dal Regolamento di Polizia Veterinaria e tra queste anche la echinococcosi cistica. Con il Decreto Legislativo 04/04/2006, n 191 attuazione della direttiva 2003/99/CE sulle misure di sorveglianza delle zoonosi e degli agenti zoonotici, la echinococcosi è inserita nell allegato I parte A, tra le zoonosi da sottoporre a sorveglianza e che spetta alle aziende sanitarie effettuare detta sorveglianza nella fase o nelle fasi della catena alimentare più appropriate in funzione della zoonosi o dell agente zoonotico in questione. Le informazioni raccolte devono essere trasmesse dalla Regione al Ministero, nel rispetto della tempistica dei flussi informativi previsti. Al fine di adempiere alle disposizioni normative e disporre di informazioni pertinenti e rappresentative della situazione epidemiologica nel territorio regionale, è necessario rivedere e migliorare il sistema di sorveglianza in essere della EC nelle popolazioni animali sensibili alla malattia. 5

6 PRIMA PARTE Sistema di Sorveglianza popolazioni animali sensibili Obiettivo e campo di applicazione Il presente protocollo definisce la procedure da porre in essere per implementare e migliorare la efficacia del Sistema di Sorveglianza della echinococcosi cistica (idatidosi) nella regione Basilicata, attraverso la notifica ed archiviazione informatica dei casi accertati nelle popolazioni animali sensibili, provenienti da allevamenti registrati nel territorio regionale. Obiettivi specifici Ottemperare alle disposizioni normative. Migliorare la sensibilità del Sistema di Sorveglianza della EC negli animali sensibili Uniformare migliorando la tipologia e la qualità dei dati da raccogliere (modello unico di notifica). Disporre di dati certi, completi ed aggregabili. Delineare il quadro epidemiologico della malattia nelle popolazioni animali sensibili. Descrivere la distribuzione geografica della infestazione sul territorio regionale. Migliorare la semplicità e l accettabilità del Sistema di Sorveglianza. Ridurre il fenomeno della sottonotifica. Mettere a disposizione del veterinario ispettore delle carni informazioni pertinenti per indirizzare, ove opportuno, l attività ispettiva post mortem. Pianificare eventuali interventi mirati per il controllo e profilassi della parassitosi. Contrastare (ridurre) il fenomeno del randagismo. Ridurre le fonti di rischio di infestazione per l uomo. Informare e promuovere corretti comportamenti igienico sanitari, il corretto rapporto uomo-animale e le misure sanitarie di prevenzione sugli animali da compagnia (cani), rivolti alle persone a rischio presenti nel focolaio. Evidenziare le eventuali correlazioni con casi umani. Definizioni Accertamento Il riscontro e diagnosi del caso in sede di ispezione post mortem delle carni/visceri degli animali sensibili da parte del veterinario competente di area B o, il giorno in cui il veterinario competente di area A riceve la notifica del caso da fuori regione. 6

7 Accettabilità E funzione della semplicità del sistema di sorveglianza e si riferisce alla volontà e disponibilità delle istituzioni/operatori che partecipano alla applicazione del sistema. Allevamento infestato Allevamento di provenienza anche di un solo capo che è risultato positivo all ispezione post mortem intra o extra regionale e notificato. Caso Ogni animale delle specie sensibili che, alla visita ispettiva post mortem eseguita dal veterinario ispettore competente, presenti delle lesioni anatomo-patologiche, prevalentemente in sede epatica e/o polmonare, costituite da idatidi (vescicole), con presenza di membrana cistica all interno della membrana connettivale. La diagnosi è anatomo-patologica. Efficacia di sistema Grado di realizzazione degli obiettivi. Efficacia reale Grado di copertura territoriale e delle popolazioni animali sensibili. Notifica E' la comunicazione ufficiale con la quale, nei modi prescritti, è segnalato l'accertamento del caso di malattia infettiva e diffusiva. Popolazione animale sensibile oggetto della sorveglianza La popolazione sensibile è rappresentata dagli animali appartenenti alle specie: ovina, caprina, bovina, bufalina, suina ed equina, senza distinzione di sesso e razza, prevalentemente adulti, macellati negli impianti di macellazione presenti nella Regione Basilicata, negli impianti di macellazione extra regionali e macellati a domicilio per il consumo familiare limitatamente a suini ed ovi-caprini. Semplicità di un sistema di sorveglianza Si riferisce alla struttura e alla facilità operativa del sistema di sorveglianza. Sensibilità di un sistema di sorveglianza La capacità del sistema di sorveglianza di individuare i casi. Sorveglianza Intendiamo la raccolta continuata e sistematica, analisi e interpretazione di dati legati agli esiti per l utilizzazione nella pianificazione, realizzazione e valutazione della pratica in salute pubblica. Zoonosi Intendiamo qualsiasi malattia o infezione che possa essere trasmessa naturalmente, direttamente o indirettamente, tra gli animali e l uomo. 7

8 Fonte dei dati Struttura di macellazione ubicata nella regione Basilicata. Struttura/domicilio presso il quale si effettua l ispezione post mortem a seguito di macellazione per il consumo familiare. Struttura di macellazione ubicata fuori regione. Gli strumenti a disposizione degli operatori sanitari sono: la scheda di notifica (on line) del caso accertato, in sede di ispezione post mortem della carcassa e visceri dell animale sensibile all infestazione proveniente da allevamento registrato nella banca dati regionale e, macellato nel territorio regionale. la notifica (cartacea) del caso, accertato su animale macellato in strutture di macellazione fuori regione, pervenuta al servizio veterinario competente sull allevamento di provenienza dell animale ubicato nella Regione Basilicata. Ai fini epidemiologici e per completezza di informazione, se ritenuto opportuno, per il caso accertato all ispezione post mortem nell ambito della macellazione regionale, il veterinario ispettore può inviare un campione, per conferma e genotipizzazione del parassita, all IZS territoriale competente. Il veterinario ispettore al macello può consultare ed acquisire informazioni nel database EchinoWEB sugli allevamenti regionali infestati. Tale strumento consente al veterinario ispettore di disporre di utili e pertinenti informazioni nel momento dell ispezione post mortem su carcasse e visceri di animali che provengono da un allevamento infestato. Il sistema informatico, acquisita la notifica del caso a seguito macellazione intra regionale, provvede ad informare il veterinario di area A, competente per territorio dell allevamento di provenienza del capo animale notificato, per gli adempimenti conseguenti. Responsabile della notifica La notifica e/o la registrazione del caso nel sistema informatico spetta al: Veterinario di area B che effettua la ispezione post mortem su carcassa e visceri di animali provenienti da allevamento registrato nella banca dati regionale e, macellati nella struttura di macellazione presente nel territorio regionale o che effettua la ispezione post mortem su carcasse e visceri di animali macellati a domicilio per il consumo familiare. Veterinario di area A, responsabile sul territorio dell allevamento di provenienza dell animale, notificato come caso, a seguito macellazione in impianti fuori regione. 8

9 Modalità di notifica. Il caso viene notificato con modalità on line compilando e registrando il modello di notifica nel database EchinoWEB funzione accessibile inserita nella BDR. Dati oggetto della notifica Le informazioni presenti nella scheda (modello) di notifica riguardano: l allevamento: cognome e nome del proprietario, sede allevamento (indirizzo, paese, provincia) codice aziendale; il capo animale: specie, categoria, sesso, marca/codice identificativo; data di nascita (possibilità di inserire solo l anno per animali come ovini e caprini adulti e suini); caratteri dei reperti anatomo-patologicio: sede delle lesioni (epatica, polmonare, epato/polmonare, altro) estensione delle lesioni (lieve, modesta, diffusa) sede di accertamento: macellazione regionale; macellazione extra regionale; macellazione a domicilio; data dell accertamento: giorno/mese/anno; (macellazione/ricevuta notifica) destinazione delle carni: commerciale; ad uso familiare; distruzione; genotipizzazione del parassita: granulosus granulosus, multilocularis, spp,.. Tempi della notifica La notifica del caso in BDR con la funzione EchinoWEB deve avvenire entro 7 giorni dall accertamento. E conveniente ed auspicabile tuttavia, che la notifica dei casi accertati in regione possa avvenire, ove possibile, contestualmente all accertamento. Attività a seguito di notifica Presso l Ufficio del Dirigente Veterinario dell area A che riceve la notifica del caso, si istituisce una unità epidemiologica territorialmente competente, della quale ne assume la funzione di coordinatore, composta da: il Dirigente Veterinario area A; il Dirigente Veterinario area C; il Tecnico della Prevenzione del servizio veterinario. 9

10 I servizi veterinari conducono, ognuno per le proprie competenze, l'indagine epidemiologica svolgendo le seguenti attività: area funzionale A verifica la presenza di pregresse notifiche provenienti dallo stesso allevamento associato al codice aziendale individuato; verifica la presenza di animali domestici (cani) da compagnia o funzionali alle attività connesse al codice aziendale; provvede, se possibile, al prelievo di feci per ogni soggetto presente o di massa per gli esami parassitologici del caso da effettuare presso l'izs competente per territorio; comunica, la presenza del rischio zoonotico, al medico di Igiene Pubblica (SISP) territorialmente competente del Comune dove ha sede l allevamento notificato; propone al Sindaco del Comune dove ha sede l allevamento notificato, Ordinanza per il trattamento profilattico dei cani presenti in allevamento; area funzionale C verifica che gli animali domestici (cani) da compagnia o funzionali alle attività connesse al codice aziendale siano identificati e registrati in anagrafe canina; in caso contrario, si adopera affinché, se possibile al momento, si possano identificare e registrare; provvede, se possibile al momento, al trattamento farmacologico antiparassitario specifico dei cani presenti ed informa il proprietario delle misure igienico sanitarie successive al trattamento. L'indagine epidemiologica deve concludersi entro 30 giorni dalla data di ricevimento della notifica del caso al dirigente veterinario dell area A. Due o più notifiche sullo stesso allevamento, nell arco dei 30 giorni, sono riconducibili ad una sola indagine epidemiologica. Al termine dell indagine sarà stilata una relazione conclusiva a firma del coordinatore dell'unità epidemiologica nella quale saranno riportate le azione e gli interventi eseguiti e le risultanze dell indagine condotta seconda la scheda epidemiologica (allegato 1/A) Registrazione indagine epidemiologica A conclusione dell indagine epidemiologica, il dirigente veterinario coordinatore dell unità epidemiologica, inserisce le risultanze dell indagine con le informazioni riportate nella scheda epidemiologica e richieste dalla funzione EchinoWEB disponibile nella BDR. Presso il suo ufficio conserva la documentazione in formato cartaceo. 10

11 Schema del flusso di comunicazione del Sistema di Sorveglianza della EC Struttura di macellazione Macellazione a domicilio Notifica extra regione Veterinario ispettore area B Veterinario competente area A Segnalazione allevamento infestato BDR ECHINOWEB Indagine epidemiologica Veterinario area A competente allevamento Regione Ufficio Veterinario Report ASL Indagine epidemiologica Report Ministero della Salute 11

12 Allegato 1/A SCHEDA EPIDEMIOLOGICA ANIMALE Echinococcosi cistica animale Anagrafica Codice aziendale allevamento Proprietario dell allevamento Cognome Nome sesso M F Luogo e data di nascita Comune di residenza Prov. Via Domicilio Cittadinanza italiana altra Titolo di studio nessuno scuola elem. scuola media inf. scuola media sup. laurea Dati animale notificato Specie Categoria Sesso M F Età Marca auricolare/codice identificativo Data notifica Macellazione intraregionale extraregionale macello a domicilio 12

13 segue allegato 1/A Dati allevamento/codice aziendale Consistenza allevamento (specie e numero animali registrati) Specie n Specie n Finalità dell allevamento hobby autoconsumo economico Allevamento già notificato SI NO Presenza di animali domestici (cani) SI NO quanti n I cani presenti risultano iscritti in anagrafe SI NO Gli animali domestici sono funzionali all allevamento SI NO I cani sono seguiti da un veterinario LP SI NO Negli ultimi sei mesi sono stati effettuati trattamenti antiparassitari sui cani SI NO Sono state effettuate macellazione di ovi caprini per autoconsumo SI NO Se si, come sono stati gestiti gli scarti di macellazione E conosciuta la malattia SI NO e le modalità di trasmissione SI NO Se si, qual è stata la fonte di conoscenza? Informazioni precedenti casi umani Presenza di casi di EC umana in famiglia SI NO Se si, quando, quanti e chi 13

14 segue allegato 1/A Azioni svolte o da svolgere Prelievo feci canine per esame parassitologico SI NO Se si, prelievo singolo massa Cani presenti identificati con microcip n ; non identificati n I cani non identificati sono stati anagrafati con microcip SI NO se si quanti Effettuati trattamenti antiparassitari specifici sui cani presenti SI n NO Data esecuzione trattamenti Farmaco utilizzato Fornite informazioni sulle misure igieniche e sul corretto rapporto uomo-animale SI NO Consegnato il materiale informativo sulla EC degli animali SI NO Note: Osservazioni aggiuntive Condizioni igienico sanitarie complessive dell allevamento scarse sufficienti buone ottime Condizioni igienico sanitarie complessive dell abitazione scarse sufficienti buone ottime e delle aree esterne circostanti l abitazione scarse sufficienti buone ottime Libero accesso degli animali domestici nell abitazione SI NO Libero accesso dei cani sulle corsie di alimentazione degli animali allevati in condizione di stabulazione fissa SI NO Presenza di zone adibite alla coltivazione di ortaggi SI NO Se si, precisare se i cani hanno libero accesso alle zone di coltivazione SI NO 14

15 Presenza massiva di agenti infestanti (mosche, insetti) SI NO Gli animali domestici (cani) sono tenuti in condizioni scarse sufficienti buone ottime Altro 15

16 SECONDA PARTE Prevenzione della patologia umana ed esami di screening per diagnosi precoce dei casi umani. Obiettivo e campo di applicazione Questa seconda parte del protocollo integra il sistema di sorveglianza della EC della popolazione animale, definendo le modalità degli interventi da mettere in atto alla notifica di un caso umano, per promuovere misure di prevenzione della patologia umana. Obiettivi specifici Ottemperare alle disposizioni normative. Uniformare e migliorare la tipologia e la qualità dei dati da raccogliere Migliorare la collaborazione ed integrazione dei servizi di prevenzione territoriale. Verificare l eventuale correlazione epidemiologica tra caso umano segnalato e caso animale. Informare e promuovere la conoscenza della malattia, i corretti comportamenti igienico sanitari, il corretto rapporto uomo-animale e le misure sanitarie di prevenzione sugli animali da compagnia (cani), rivolti alle persone a rischio presenti nel focolaio. Eventuale screening per una diagnosi precoce. Fonte dei dati La struttura ospedaliera pubblica e/o privata, intra ed extra regionale che accerta il caso umano; il medico di base (curante) che viene a conoscenza del caso a seguito di accertamenti effettuati su suoi assistiti. La notifica, come previsto dalla norma (DM 15/12/90 e s.m.i.), è inviata al medico di igiene pubblica (SISP) della ASL competente per territorio dove è residente il caso umano. 16

17 Attività a seguito di notifica Presso l Ufficio del Dirigente Medico del SISP, che riceve la notifica del caso, si istituisce una unità epidemiologica territorialmente competente della quale ne assume le funzioni di coordinatore, composta da: il Dirigente Medico del SISP; i Dirigenti Veterinari delle arre funzionali A e C; il Tecnico della Prevenzione del servizio veterinario; l Assistente Sanitario; Il dirigente medico, d intesa con gli altri componenti dell unità epidemiologica, stabilisce le modalità per eseguire l indagine epidemiologica utilizzando il modello allegato Scheda Epidemiologica Umana (allegato 2/U), presso la residenza del soggetto segnalato come caso. Al termine dell indagine sarà stilata una relazione conclusiva a firma del coordinatore, nella quale saranno riportate le azione e gli interventi eseguiti e le risultanze dell indagine condotta allegando la scheda epidemiologica. A conclusione dell indagine sarà altresì valutata la opportunità di sottoporre ad esame strumentale i familiari conviventi del caso indice per la diagnosi precoce. A tal fine il dirigente medico del SISP individua e si interfaccia con la struttura ospedaliera per la esecuzione dell esame. A conclusione degli esami diagnostici, raccoglie gli esiti e completa la scheda epidemiologica. I servizi veterinari nel corso dell indagine epidemiologica, svolgono, ognuno per le proprie competenze, le seguenti attività: area funzionale A verifica se al caso umano è associato un codice aziendale e le specie animali allevate; verifica se sono state segnalate notifiche di casi animali provenienti da allevamenti associati al codice aziendale individuato; verifica la presenza di animali domestici (cani) da compagnia o funzionali alle attività connesse al codice aziendale; provvede, se possibile, al prelievo di feci per ogni soggetto presente o di massa per gli esami coprologici del caso, da effettuare presso l IZS competente per territorio; 17

18 area funzionale C verifica che gli animali domestici (cani) da compagnia o funzionali alle attività connesse al codice aziendale siano identificati e registrati in anagrafe canina; in caso contrario, si adopera affinché, se possibile al momento, si possano identificare e registrare; provvede, se possibile al momento, al trattamento farmacologico antiparassitario specifico dei cani presenti ed informa il proprietario delle misure igienico sanitarie successive al trattamento. L indagine epidemiologica deve concludersi entro 30 giorni dalla data di ricevimento di notifica del caso al dirigente medico del SISP. Al termine dell indagine sarà stilata una relazione conclusiva a firma del coordinatore dell'unità epidemiologica nella quale saranno riportate le azione e gli interventi eseguiti e le risultanze dell indagine condotta seconda la scheda epidemiologica (allegato 2/U). Registrazione indagine epidemiologica A conclusione dell indagine epidemiologica il dirigente medico, coordinatore dell unità epidemiologica, inserisce le risultanze dell indagine con le informazioni riportate nella scheda epidemiologica e richieste dalla funzione EchinoWEB disponibile nella BDR. Presso il suo ufficio conserva la documentazione in formato cartaceo. 18

19 Schema del flusso dell indagine epidemiologica del caso umano di EC Struttura ospedaliera Notifica del caso intra o extra regionale Dirigente medico del SISP Unità epidemiologica Medico SISP Veterinari A-C Tecnico della Prevenzione Assistente Sanitario Struttura ospedaliera esami per diagnosi precoce Indagine epidemiologica Scheda epidemiologica BDR ECHINOWEB Report Ministero della Salute Regione Dipartimento Prevenzione 19

20 Allegato 2/U SCHEDA EPIDEMIOLOGICA UMANA Echinococcosi cistica umana Anagrafica Cognome Nome sesso M F Luogo e data di nascita età (anni) Comune di residenza Prov. Via Domicilio Cittadinanza italiana altra Stato civile celibe/nubile coniugato/a altro Condizione di lavoro attiva pensionato disoccupato Attività lavorativa che svolge o ha svolto (in caso di allevatore o familiare o addetto alla cura degli animali indicare il codice aziendale verificare eventuali pregresse situazioni di lavoro correlabili con la malattia) Titolo di studio nessuno scuola elem. scuola media inf. scuola media sup. laurea Composizione nucleo familiare conviventi escluso il caso (parentela, sesso, età)

21 segue allegato 2/U Indagine Abitazione in contesto urbano rurale Se non allevatore, possiede animali delle specie sensibili EC SI NO Quali e quanti animali Finalità dell allevamento hobby/piacere autoconsumo economico Se nel caso di allevatore, l allevamento risulta essere infestato SI NO Presenza di animali domestici (cani) SI NO quanti n Nel caso, gli animali domestici sono funzionali all allevamento SI NO I cani sono seguiti da un veterinario LP SI NO I cani presenti risultano iscritti in anagrafe SI NO Negli ultimi sei mesi sono stati effettuati trattamenti antiparassitari sui cani SI NO Se nel caso, sono state effettuate macellazione di ovi caprini per autoconsumo SI NO Se si, come sono stati gestiti gli scarti di macellazione E conosciuta la malattia SI NO e le modalità di trasmissione SI NO Se si, qual è stata la fonte di conoscenza? Presenza di altri casi di EC in famiglia SI NO Se si, quando, quanti e chi Azioni svolte o da svolgere Prelievo feci canine per esame parassitologico SI NO In caso positivo singolo massa Identificazione dei cani presenti con microcip n Effettuati trattamenti antiparassitari specifici sui cani presenti SI n NO Fornite informazioni sulle misure igieniche e sul corretto rapporto uomo-animale SI NO Consegnato il materiale informativo sulla EC degli animali SI NO 21

22 segue allegato 2/U Azioni svolte o da svolgere (continua) Previsti esami di screening per diagnosi precoce SI NO in caso affermativo su quanti soggetti conviventi (parentela, sesso, età) Struttura ospedaliera individuata per esami esito Azioni non svolte e tempi di esecuzione (comunque entro 30 gg.) Osservazioni aggiuntive Condizioni igienico sanitarie complessive dell abitazione scarse sufficienti buone ottime e delle aree esterne circostanti l abitazione scarse sufficienti buone ottime Libero accesso degli animali domestici nell abitazione SI NO Gli animali domestici (cani) sono tenuti in condizioni scarse sufficienti buone ottime Altro 22

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