Indagine congiunturale sull industria manifatturiera della provincia di Biella 3 trimestre 2010
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- Alfredo Gasparini
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1 Indagine sull industria manifatturiera della provincia di Biella 3 trimestre 2010 A cura dell Ufficio Studi
2 CONGIUNTURA INDUSTRIA 3 TRIMESTRE 2010 SI ACCENTUA IL DIVARIO DELL INTENSITA DELLA RIPRESA TRA LE DIVERSE AREE MONDIALI E ALL INTERNO DELLE STESSE ED E PREVISTO UN RALLENTAMENTO GENERALIZZATO PER IL SECONDO SEMESTRE 2010 E IL Biella: la produzione industriale cresce per il terzo trimestre consecutivo Lo scenario internazionale I dati definitivi relativi al II trimestre 2010 confermano l espansione dell economia mondiale: la crescita tendenziale del Pil mondiale si stabilizza sui livelli precrisi grazie all effetto traino esercitato dai Paesi asiatici (Giappone, Cina e India) e dalle economie emergenti. Tra le economie avanzate, si evidenziano situazioni differenziate: a fronte di una crescita superiore alle attese dell Unione Economica e Monetaria (+1,0% rispetto al I trimestre 2010), sostenuta dall incremento delle esportazioni e degli investimenti e trainata dalla economia tedesca, si assiste ad un rallentamento dell economia statunitense e giapponese. Rispetto al trimestre scorso, emergono con particolare evidenza le divergenze tra le politiche monetarie adottate dal Giappone, dagli Stati Uniti e dall Unione Europea. I primi sono orientati ad incrementare ulteriormente la creazione della base monetaria; la terza tenta di sottrarre, in modo graduale, gli strumenti non convenzionali di politica monetaria del Inoltre, anche se l euro ha ripreso il cammino dell apprezzamento, vi sono ancora dei rischi legati ai possibili ritorni di tensione sulla valuta europea in conseguenza degli elevati debiti pubblici greco, irlandese, spagnolo e portoghese. Questa prospettiva, insieme al disallineamento delle politiche monetarie dei diversi Paesi e delle diverse aree mondiali, aumenta la variabilità attesa dei tassi di cambio e la volatilità dei mercati finanziari i cui effetti sulle economie reali potrebbero tradursi in un incertezza sui margini e sui ricavi delle imprese, nonché sulla loro pianificazione commerciale e degli investimenti. Gli indicatori congiunturali segnalano un rallentamento per il II semestre 2010 sia per le economie avanzate sia per le economie emergenti, in quanto sta giungendo al termine il sostegno fornito alla ripresa dal ciclo delle scorte e dalle misure di stimolo fiscale. Prometeia prospetta una lunga fase di ripresa, in quanto il processo di riassorbimento degli effetti della crisi finanziaria da parte dei Paesi avanzati si protrarrà per tutto il secondo decennio e risulterà appesantito dagli effetti dell invecchiamento della popolazione. I tassi di crescita del Pil saranno al di sotto di quelli medi degli anni pre crisi e ad un livello inferiore a quello del prodotto potenziale, accentuando ulteriormente il divario dei ritmi di crescita tra Paesi emergenti e Paesi avanzati. Principali variabili internazionali (tassi di variazione percentuale) Pil mondiale -0,2 5,0 4,0 4,1 4,1 Commercio Internazionale -11,2 12,9 6,8 8,3 6,9 Fonte: PROMETEIA, Rapporto di previsione, ottobre 2010 Le prospettive di ripresa degli Stati Uniti sono divenute più incerte a causa delle difficoltà del recupero dell occupazione, dell indebolimento del dollaro e della riapertura del dibattito sulla possibilità di nuovi interventi espansivi. Contrariamente alle previsioni per il II trimestre 2010, secondo le quali la crescita dell economia statunitense sarebbe diminuita alla fine dell anno in corso, il rallentamento si è di già verificato: il Pil ha subìto una decelerazione su base annua dell 1,7%. Questo andamento è stato causato da un incremento molto forte delle importazioni che ha sottratto, al netto delle esportazioni, 3,5 punti percentuali alla crescita del prodotto interno lordo e da un minore apporto del processo di ricostituzione delle scorte. Gli indicatori congiunturali confermano per il III trimestre prospettive di crescita nuovamente deboli: il grado di utilizzo degli impianti è ancora al di sotto della media di lungo periodo e la produzione CCIAA di Biella Congiuntura dell industria 3 trimestre
3 industriale continuerà ad aumentare a ritmi modesti per il venir meno del sostegno delle misure di stimolo fiscale. Inoltre, la dinamica dei consumi resterà modesta per le condizioni ancora deteriorate del mercato del lavoro, un elevato tasso di disoccupazione (fermo al livello di inizio anno, 9,6% in settembre), la necessità del risanamento dei bilanci familiari e le stringenti condizioni di accesso al credito. E interessante, poi, notare che anche se le esportazioni potranno beneficiare della debolezza del dollaro, il contributo alla crescita di questa componente sarà limitato, poiché rappresentano soltanto il 12% del Pil (mentre, ad esempio, in Germania il peso delle esportazioni sulla formazione del prodotto interno lordo è pari al 55%). Andamento prospettico dei principali paesi Stati Uniti Pil reale 0,4-2,6 2,6 2,1 2,5 2,1 Inflazione 3,8-0,3 1,7 1,9 2,2 2,1 Giappone Pil reale -0,7-5,2 2,9 1,1 1,9 1,9 Inflazione 1,4-1,4-0,7-0,4-0,2 0,1 Germania Pil reale 1,0-4,9 3,4 1,7 1,3 1,6 Inflazione 2,8 0,2 1,1 1,2 1,3 1,7 Francia Pil reale 0,3-2,5 1,6 1 1,2 1,2 Inflazione 3,2 0,1 1,8 1,5 1,6 1,8 Regno Unito Pil reale 0,5-4,9 1,7 1,0 1,3 1,5 Inflazione 3,6 2,0 3,1 3,7 2,5 2,6 Spagna Pil reale 0,9-3,7-0,3 0,4 0,8 1 Inflazione 4,1-0,3 1,4 0,9 1,4 1,7 Italia Pil reale -1,3-5,1 1,1 0,8 1,1 1,4 Inflazione 3,3 0,8 1,6 1,4 1,8 1,7 UEM (16 paesi) Pil reale 0,5-4,0 1,8 1,1 1,2 1,5 Inflazione 3,3 0,3 1,5 1,4 1,5 1,7 Cina Pil reale 9 9,1 10,2 8,5 8,1 8 Inflazione 12,4-2,1 4,8 2,1 2,4 2,5 Fonte: PROMETEIA, Rapporto di previsione, ottobre 2010 Come richiamato nei paragrafi iniziali, anche il ritmo di crescita dell economia giapponese subisce un rallentamento. La dinamica meno positiva (da +1,2% congiunturale del I trimestre 2010 al +0,4% del II trimestre 2010) deriva dalla battuta d arresto della crescita della domanda interna, ovvero dalla stagnazione dei consumi e dalla flessione degli investimenti in costruzioni e scorte. I decrementi registrati da queste variabili sono solo in parte compensati dai contributi lievemente positivi degli investimenti in macchinari e impianti (+0,2% nel II trimestre rispetto a quello precedente) e dalle esportazioni nette (+0,6% su base trimestrale). Anche l andamento dei dati anticipatori mostra la decelerazione dell intensità della ripresa: la produzione industriale, così come le vendite al dettaglio, sono in calo dal mese di giugno e le tendenze deflazionistiche sono ancora in atto (i prezzi al consumo sono in diminuzione del 0,9% in agosto, sul corrispondente mese dell anno precedente, i prezzi alla produzione, invece, risultano invariati). Le previsioni di breve periodo pertanto subiscono un ribasso, a causa della flessione della domanda estera e dell apprezzamento della valuta giapponese. Nel III trimestre 2010, l attività industriale della Cina è ancora molto sostenuta e tutti gli indici PMI segnalano buone prospettive, anche se è previsto un rallentamento del ritmo di crescita tendenziale delle esportazioni, che permane, tuttavia, su livelli superiori al 30% (in termini nominali) ed al 40% se si considerano quelle verso gli Usa. Le vendite al dettaglio sono stabili in termini nominali, ma potrebbero subire una piccola erosione in termini reali a causa dell andamento dell inflazione. E prevista una maggiore flessione dell economia reale dal lato degli investimenti fissi (che comprendono quelli pubblici), mentre gli investimenti privati in macchinari e impianti dovrebbero risentire positivamente della recente ripresa produttiva. Al contrario, gli investimenti immobiliari sono stati oggetto di importanti misure di politica economica volte ad impedire la formazione di bolle speculative. In termini prospettici sono stati assunti provvedimenti atti, da un lato, ad incentivare la crescita dei consumi e, dall altro, a rallentare quella degli investimenti anche in quei settori a rischio di eccesso di capacità produttiva. Negli ultimi 2 trimestri l economia indiana, ha raggiunto tassi di crescita tendenziali superiori al 10% confermandosi, insieme alla Cina, tra i Paesi più dinamici. La crescita è sostenuta dalla spesa pubblica, dagli investimenti, dalle esportazioni nette (grazie al calo delle importazioni), mentre l incremento dei consumi è CCIAA di Biella Congiuntura dell industria 3 trimestre
4 modesto. Sono il settore manifatturiero e quello dei servizi a trainare l economia indiana, mentre quello agricolo non ha fornito un contributo positivo. Gli indicatori congiunturali anticipatori mostrano prospettive ancora positive, che si fondano sui profitti e sull afflusso di capitali per finanziare gli investimenti e sulla ripresa dell occupazione e dei salari per sostenere la dinamica dei consumi interni. E ancora elevata l inflazione, nonostante il rientro dalla politica monetaria restrittiva sin da inizio anno. Contrariamente a quanto era stato stimato nelle previsioni dello scorso semestre, la crescita dell UEM è stata superiore alle attese nel II trimestre del L andamento particolarmente positivo dell area è dovuto all incremento delle esportazioni che, a sua volta, ha favorito l aumento del processo di accumulazione (gli investimenti in macchinari e attrezzature hanno beneficiato dello stimolo proveniente dalla domanda estera). Tra le altre componenti della domanda interna, si assiste ad un recupero degli investimenti in costruzioni, mentre il contributo dei consumi è modesto a causa delle incertezze sulle future prospettive occupazionali. Ciononostante, le differenze tra i ritmi dell intensità della ripresa tra i vari Paesi si acuiscono rispetto a quanto accadeva nei trimestri precedenti. A fronte di una crescita della Germania del 2,2% su base trimestrale, la Grecia e l Irlanda hanno sperimentato una nuova contrazione congiunturale del Pil (pari, rispettivamente, a 1,8% e 1,2%), a causa delle tensioni verificatesi sui mercati dei debiti sovrani, i cui effetti hanno provocato un ampliamento dello spread dei titoli di stato irlandesi e greci rispetto a quelli tedeschi. Alla forte ripresa della Germania, i cui effetti positivi cominciano a trasferirsi sulle voci interne della spesa, quindi, si contrappone quella più moderata degli altri paesi UEM, in particolare di quelli più dipendenti dagli scambi intra area e che hanno sperimentato una maggiore caduta dell occupazione durante la crisi, nonché di quelli più esposti alla crisi dei debiti sovrani, le cui politiche di bilancio hanno assunto già quest anno un intonazione restrittiva. Ciò che caratterizza l area nel suo complesso è la caduta dell occupazione, proseguita nel secondo trimestre sebbene a ritmi via via più contenuti. Di conseguenza, la disoccupazione strutturale aumenta, anche a causa del generale processo di ridimensionamento dei settori. Le previsioni per l UEM nel suo complesso, prospettano comunque una crescita sostenuta anche nella seconda parte dell anno (sebbene in rallentamento) determinata da fattori interni sia con riferimento all industria che al settore delle vendite al dettaglio. Il contributo della domanda estera, sebbene positivo, sarà minore, mentre quello della politica monetaria sarò positivo e sostanzialmente stabile. Tra gli altri paesi europei, in Gran Bretagna la ripresa continua: nel II trimestre 2010 l attività economica ha accelerato (+1,2% rispetto al trimestre precedente), sorretta dal processo di ricostituzione delle scorte e da una sostenuta spesa delle famiglie per i consumi, a sua volta favorita da fattori temporanei quali le promozioni sui beni durevoli e non durevoli. Per Prometeia questa dinamica congiunturale potrebbe non trovare conferma nel II semestre 2010, per l atteso rallentamento dei principali partner commerciali (UEM e Stati Uniti) e per le condizioni del credito ancora deteriorate a causa dell aggiustamento del bilancio. Infine, la fase di ripresa dei paesi dell Europa Centrale continua a manifestare forti differenze al suo interno: più solida quella della Polonia e della Repubblica Ceca, più incerta in Bulgaria, Romania e Lettonia. La crescita della Polonia è sostenuta dall incremento delle esportazioni (a ritmi congiunturali del +3,6%), destinate in maggior misura verso la Germania; mentre negli altri Paesi, la fase di ripresa è più lenta a causa degli eccessi debitori sia delle famiglie sia dei settori pubblici. Le previsioni per il II semestre 2010 prospettano una decelerazione della ripresa per l Europa Centrale nel suo complesso: da un lato, sta volgendo al termine il processo di riaccumulo delle scorte, dall altro, il sostegno della domanda estera proveniente dall area UEM si indebolirà, determinando un minor contributo alla crescita dei paesi dell Europa Centrale. CCIAA di Biella Congiuntura dell industria 3 trimestre
5 Lo scenario nazionale Secondo le stime preliminari diffuse dall Istat, il Pil dell economia italiana ha proseguito la crescita avviata ad inizio 2010, seppure ad un ritmo inferiore rispetto allo scorso trimestre: dall incremento congiunturale dello 0,5% del II trimestre 2010, nel III trimestre 2010 il Pil ha registrato un aumento dello 0,2%. Nel terzo trimestre l economia italiana continua a crescere con una minore intensità rispetto a quello precedente: gli ultimi dati congiunturali disponibili mostrano che l indice della produzione industriale corretto per gli effetti di calendario nel mese di settembre è aumentato del 4,1% su base annua; su base trimestrale, invece, la variazione media è risultata pari a +5,8%. I contributi della dinamica positiva della produzione industriale provengono soltanto da alcuni dei principali raggruppamenti industriali: +11,5% per i beni strumentali, +3,9% per i beni intermedi. Variazioni negative si registrano invece per l energia ( 1,4%) e per i beni di consumo ( 0,3% il totale, +1,5% i beni non durevoli, 8,6% i beni durevoli). Analogamente a quanto avveniva nello scorso trimestre, i livelli produttivi rimangono ancora su valori inferiori (di circa 17 punti percentuali) rispetto a quelli raggiunti prima del manifestarsi della crisi economica e finanziaria. L attività manifatturiera sembra ora trainata dagli ordinativi interni, mentre nei mesi precedenti era sostenuta da quelli esteri: gli ordinativi provenienti dal mercato estero sono diminuiti nel mese di settembre del 7,8% rispetto al mese precedente, mentre quelli provenienti dal mercato domestico hanno registrato un incremento pari al +3,1%. Se si confrontano invece le variazioni congiunturali tra luglio e settembre 2010 con il trimestre precedente, gli ordinativi esteri registrano un incremento del 3,1%, mentre quelli nazionali dell 1,6%. Volgendo l attenzione alla dinamica delle esportazioni, si osserva un rallentamento del contributo di questa variabile alla crescita dell economia italiana: quelle destinate ai Paesi UE sono aumentate nel mese di settembre rispetto allo stesso mese dell anno precedente del 19,0% (nel mese di agosto avevano registrato un incremento annuo pari a +30,6%), mentre quelle legate al mercato Extra UE sono cresciute del 12,8% (nel mese di agosto, invece, del +32,5%). Il processo di ricostituzione delle scorte è proseguito, ma a ritmi più moderati, esaurendo pertanto il suo contributo alla crescita del Pil. Il clima di fiducia delle famiglie si è mantenuto, seppure con un andamento altalenante, sui livelli medi del secondo trimestre e quindi inferiori a quelli raggiunti alla fine del Conseguentemente i consumi privati si caratterizzano per una stagnazione, una dinamica che riflette la moderata formazione del reddito disponibile e l andamento della disoccupazione. Se quest ultimo, nei mesi estivi aveva registrato una lieve flessione (dall 8,6% registrato nel mese di maggio all 8,2% nel mese di agosto) per il concomitante calo dell offerta di lavoro, a settembre il tasso di disoccupazione torna a crescere di 0,1 punti percentuali rispetto al mese precedente. Aumenta, in particolar modo, il tasso di disoccupazione giovanile di 1,4 punti percentuali rispetto al mese di agosto, assestandosi su un livello del 26,4%. Le stime elaborate da Prometeia nello Scenario di Previsione del mese di ottobre 2010 non si discostano da quelle rese note nello scorso trimestre. In particolare, le previsioni di una crescita modesta della domanda interna sono confermate, data l evoluzione meno favorevole del commercio internazionale osservata nel corso del I semestre 2010 e l accentuazione degli impulsi restrittivi della manovra di bilancio adottata, come in altri paesi europei, a seguito dello scoppio della crisi greca. Gli oneri che quest ultima comporta, congiuntamente ai processi di ristrutturazione delle imprese, graveranno sulle famiglie influenzandone la domanda. Rispetto allo scenario prospettato nel secondo trimestre 2010, l elemento di novità è rappresentato dall apprezzamento dell euro che si ritiene proseguirà nel corso del Gli effetti dell apprezzamento della valuta europea, da un lato, andranno ad aggiungersi a quelli del rallentamento del commercio internazionale, moderando la ripresa delle esportazioni e, quindi, degli investimenti, dall altro, andranno ad alleggerire, a parità di tutti gli altri fattori, l impatto della manovra di aggiustamento dei conti pubblici sul potere di acquisto delle famiglie, attraverso il miglioramento delle ragioni di scambio. CCIAA di Biella Congiuntura dell industria 3 trimestre
6 Lo scenario biellese L indagine congiunturale Nel III trimestre 2010 continua la crescita della produzione industriale del comparto manifatturiero biellese. Per il terzo trimestre consecutivo, infatti, i dati dell indagine congiunturale evidenziano segni positivi. Questo è quanto emerge dai risultati dell Indagine congiunturale sull industria manifatturiera della provincia di Biella. La rilevazione è stata condotta nei mesi di ottobre e novembre 2010 con riferimento ai dati del periodo luglio settembre 2010, ed ha coinvolto 107 imprese industriali biellesi, per un numero complessivo di addetti e un valore di fatturato pari a 628,3 milioni di euro. Nel periodo luglio settembre 2010, la variazione tendenziale grezza della produzione della provincia biellese è stata pari a +21,1% (nel II trimestre era pari a +24,7%), risultato superiore sia alla media regionale (+6,8%) sia alla dinamica nazionale (+5,2%). Tuttavia, è necessario interpretare i dati con le dovute cautele: come avveniva nei primi due trimestri, anche i dati del terzo devono essere confrontati con una variazione della produzione industriale che, nel periodo luglio settembre 2009, registrava i valori minimi storici, ovvero quando il territorio biellese stava ancora scontando gli impatti maggiori della crisi ( 17,7%). Grafico 1: Andamento della produzione dell industria manifatturiera della provincia di Biella +30,0 +20,0 +10,0 +0,0-10,0-20,0-30,0 Variazioni percentuali tendenziali annue della produzione industriale serie storica La buona performance della produzione industriale ha riguardato tutte le province piemontesi e, in particolare misura, oltre a Biella, Vercelli (+17,4%), il Verbano Cusio Ossola (+15,1%) e Asti (+10,2%). Cuneo e Novara registrano incrementi in linea con la media regionale pari, rispettivamente, a +7,0% e +6,9%. Torino e Asti, invece, sono le province che hanno rilevato le variazioni tendenziali della produzione industriale inferiori (rispettivamente +5,0% e 4,2%). La crescita, superiore alle due cifre, del nostro territorio riguarda tutti i settori: il contributo più consistente proviene dal settore Metalmeccanico (+60,6%), seguito a distanza dalle Tessiture (+35,7%) e dal Finissaggio (+23,7%). Aumenti altrettanto positivi, seppure di entità lievemente inferiore, riguardano le Altre Industrie Tessili (+15,2%) e le Industrie varie (+10,5%). Le Filature, con un aumento della produzione industriale pari a 4,3%, rappresentano il comparto che contribuisce in minor misura alla buona performance del sistema manifatturiero. Se si considera la classe dimensionale, si evince un andamento positivo in tutte le imprese, in particolar modo nelle medie imprese (con un numero di dipendenti compreso tra ), che registrano una variazione del +29,6% rispetto allo stesso trimestre dell anno precedente. Seguono le grandi imprese (con un numero di addetti superiore a 250) e le piccole imprese, le cui variazioni sono pari, rispettivamente, a +21,0% e a +14,2%. Come avviene a livello nazionale, e a differenza dei primi due trimestri dell anno, la ripresa è trainata dagli ordinativi provenienti dal mercato interno (con una variazione del +10,8% rispetto al trimestre precedente), piuttosto che dagli ordinativi esteri (+2,3%). Sono le Tessiture a sostenere l andamento positivo degli ordinativi provenienti sia dal mercato interno che da quello estero, mettendo a segno un aumento pari, rispettivamente, a + 54,9% e +39,5%. Le Filature, i Finissaggi e le Industrie varie, invece, sono i comparti che scontano una variazione negativa degli ordinativi interni ed esteri. Disaggregando il dato per classe dimensionale, si evince che la crescita degli ordinativi interni è trainata dalle grandi imprese con un aumento di 63 punti percentuali rispetto allo scorso trimestre. Le piccole e medie imprese invece registrano, rispettivamente, una CCIAA di Biella Congiuntura dell industria 3 trimestre
7 flessione e un lieve incremento. L andamento lievemente positivo degli ordinativi esteri, invece, è dovuto a due dinamiche contrastanti: le medie imprese vedono aumentare del 12,1% gli ordinativi provenienti dai loro partner esteri, mentre le piccole e grandi imprese conoscono una variazione negativa degli ordini esteri, più accentuata per la classe dimensionale grandi imprese. Tabella 1: Andamento della produzione e degli ordini per settore dell'industria manifatturiera della provincia di Biella Settore Andamento della produzione rispetto allo stesso trimestre dell'anno precedente Andamento degli ordini rispetto al trimestre precedente da mercato interno da mercato estero Filatura +4,30% -8,75% -9,77% Tessitura +35,74% +54,84% +39,46% Finissaggio +23,65% -3,27% -21,74% Altre ind. tessili +15,19% +7,26% -0,13% Metalmeccanico +60,56% +3,32% +2,10% Industrie varie +10,52% -3,84% -1,74% Totale +21,05% +10,78% +2,25% Tabella 2: Andamento della produzione e degli ordini per classe dimensionale dell industria manifatturiera della provincia di Biella flessione scende al 15,7%, per un saldo positivo pari al 15,1%. Per quanto concerne gli ordini esterni le previsioni sono le seguenti: prevale la quota degli imprenditori ottimisti ( 33,8%) su quella dei pessimisti (16,1%), per un saldo positivo pari al 17,7%. Le previsioni relative all occupazione, invece, vedono prevalere leggermente, rispetto al II trimestre del 2010, gli ottimisti (11,7%) sui pessimisti (6,8%), per un saldo positivo pari a 4,9%. Gli imprenditori biellesi, forti dei risultati ottenuti dal lato della produzione, proporzionalmente più elevati rispetto a quelli registrati a livello piemontese e nazionale, esprimono i primi segnali di fiducia sul fronte dell occupazione, anche se quest ultima si conferma ancora l area caratterizzata da maggiori criticità Tabella 3: Previsioni per il semestre ottobre 2010 marzo Industria manifatturiera della provincia di Biella Aumento Stazionarietà Diminuzione Saldo Produzione 30,71% 55,3% 13,96% 16,7% Occupazione 11,7% 81,5% 6,8% 4,9% Ordini interni 30,8% 53,6% 15,7% 15,1% Ordini esterni 33,8% 50,1% 16,1% 17,7% Prezzi di vendita 25,9% 72,1% 2,0% 23,8% Classe di addetti Andamento della produzione rispetto allo stesso trimestre dell'anno precedente Andamento degli ordini rispetto al trimestre precedente da mercato interno da mercato estero ,18% -3,12% -6,82% ,60% +2,22% +12,09% 250 ed oltre +21,00% +62,99% -10,00% Totale +21,05% +10,78% +2,25% Le previsioni future Le previsioni di medio periodo degli imprenditori biellesi (relative al semestre ottobre 2010 marzo 2011), a differenza di quelli piemontesi, registrano segnali positivi per tutte le principali voci. Il 30,7% delle imprese prospetta un aumento della produzione, mentre il 14,0% una diminuzione, generando un saldo (ottimisti meno pessimisti) di opinione positivo pari a 16,7 punti percentuali. Anche per gli ordini interni la percentuale degli imprenditori che prospetta un aumento si attesta sui 30 punti percentuali, mentre la quota che prevede una CCIAA di Biella Congiuntura dell industria 3 trimestre
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