IL PROCESSO STORICO DELL'UNIONE EUROPEA

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1 IL PROCESSO STORICO DELL'UNIONE EUROPEA Per secoli l'europa è stata teatro di frequenti e sanguinosi conflitti. L'unico modo per garantire una pace durevole tra i loro paesi era unirli economicamente e politicamente. Si iniziò nel 1950, con l'integrazione delle industrie del carbone e dell'acciaio dell'europa occidentale. La Comunità europea del carbone e dell'acciaio (CECA) prese forma nel 1951 con sei membri fondatori: Belgio, Germania occidentale, Lussemburgo, Francia, Italia e Paesi Bassi. Il potere di prendere decisioni riguardanti l'industria del carbone e dell'acciaio di questi paesi fu conferito ad un organismo indipendente e sopranazionale denominato "Alta Autorità", il cui primo presidente fu Jean Monnet. La CECA fu un tale successo che, nell'arco di pochi anni, gli stessi sei paesi decisero di compiere un passo successivo, integrando altri settori delle proprie economie. Nel 1957 fu firmato il trattato di Roma, nel quale furono istituite la Comunità europea dell'energia atomica (EURATOM) e la Comunità economica europea (CEE) e con il quale gli Stati membri si prefissero l'obiettivo di rimuovere le barriere commerciali fra loro esistenti per costituire un "mercato comune". Nel 1967 avvenne la fusione delle istituzioni delle tre Comunità europee. A partire da quel momento, ci furono soltanto una Commissione, un Consiglio dei ministri e un Parlamento europeo. In origine, gli europarlamentari venivano scelti dai parlamenti nazionali, ma nel 1979 ebbero luogo le prime elezioni dirette, che consentirono ai cittadini degli Stati membri di votare per un candidato di loro scelta. Da allora le elezioni dirette si svolgono ogni cinque anni. Nel 1992, il trattato di Maastricht introduce nuove forme di cooperazione tra i governi degli Stati membri, ad esempio in materia di "politica estera e di sicurezza" e nel settore "giustizia e affari interni". Aggiungendo queste forme di cooperazione intergovernativa al sistema "comunitario" esistente, il trattato di Maastricht ha creato l'unione europea (UE). L'integrazione economica e politica tra gli Stati membri dell'unione europea comporta l'obbligo per questi paesi di prendere decisioni congiunte su molte questioni: dall'agricoltura alla cultura, dalla tutela dei consumatori alla concorrenza, dall'ambiente ed energia ai trasporti e agli scambi. Inizialmente l'accento era posto su una politica commerciale comune per il carbone e l'acciaio e su una politica agricola comune. Col passare del tempo si sono aggiunte nuove politiche e alcuni dei principali obiettivi strategici sono cambiati alla luce delle mutate circostanze. Ad esempio, l'obiettivo della politica agricola che non consiste più nel produrre la maggior quantità di alimenti ai prezzi più convenienti, bensì nel sostenere sistemi agricoli che garantiscano la produzione di alimenti sani e di alta qualità nonché la tutela dell'ambiente. La necessità di tutelare l'ambiente è ora presente nell'ambito di tutte le politiche comunitarie. Anche le relazioni dell'unione europea con il resto del mondo sono diventate molto importanti. L'UE conduce negoziati in materia di importanti scambi commerciali e di accordi di assistenza con altri paesi e sta inoltre sviluppando una politica estera e di sicurezza comune. C'è voluto del tempo prima che gli Stati membri rimuovessero tutte le barriere commerciali esistenti e trasformassero il loro "mercato comune" in un vero e proprio mercato unico in cui venisse garantita la libera circolazione di beni, servizi, persone e capitali. Il mercato unico è stato formalmente completato alla fine del 1992, nonostante in alcuni settori i lavori non siano ancora ultimati: si pensi, ad esempio, alla creazione di un effettivo mercato unico dei servizi finanziari. Durante gli anni '90 è diventato sempre più facile per le persone circolare liberamente in Europa, grazie all'abolizione dei controlli doganali e dei passaporti presso la maggior parte delle frontiere interne dell'ue. Ciò ha significato, tra l'altro, una maggiore mobilità per i cittadini dell'unione. Dal 1987, ad esempio, oltre un milione di giovani europei hanno potuto frequentare corsi di studio all'estero grazie al sostegno dell'unione. Nel 1992 l'ue decise di istituire l'unione economica e monetaria (UEM), implicante l'introduzione di una moneta unica europea gestita da una Banca centrale europea. La moneta unica - l'euro - è divenuta realtà il 1 gennaio 2002, quando banconote e monete in euro hanno sostituito le valute nazionali in dodici dei 15 paesi dell'unione europea (Belgio, Germania, Grecia, Spagna, Francia, Irlanda, Italia, Lussemburgo, Paesi Bassi, Austria, Portogallo e Finlandia). 1

2 L'Unione europea si è gradualmente ingrandita grazie a nuove adesioni che si sono succedute nel corso del tempo. Danimarca, Irlanda e Regno Unito sono diventati Stati membri nel 1973, seguiti dalla Grecia nel 1981, da Spagna e Portogallo nel 1986 e da Austria, Finlandia e Svezia nel L'Unione europea dal primo maggio 2004 si è estesa ad altri 10 paesi dell'europa orientale e meridionale: Cipro, Repubblica ceca, Estonia, Ungheria, Lettonia, Lituania, Malta, Polonia, Slovacchia e Slovenia. La Bulgaria e la Romania fanno parte integrante del processo di allargamento. I due paesi sono sul punto di concludere le negoziazioni. L'obiettivo dell'unione è di accogliere questi due paesi, se saranno pronti, nel gennaio Per la Turchia, paese candidato all'adesione, la Commissione europea ha raccomandato una strategia di negoziazione su tre pilastri. Il Consiglio europeo del prossimo dicembre 2004, sulla base delle raccomandazioni della Commissione, deciderà sull'ingresso nell'unione di questo paese. Nel giugno 2004, il Consiglio europeo ha anche deciso l'apertura delle negoziazioni di adesione con la Croazia che inizieranno nel CRONISTORIA DEL PROCESSO COSTITUZIONALE Con la firma, il 29 ottobre 2004 a Roma, del trattato che istituisce una Costituzione per l'europa, l'unione europea ha superato una tappa decisiva. La Costituzione è frutto di un lungo processo di integrazione caratterizzato, nel contempo, dall'ininterrotto potenziamento dell'integrazione e dai successivi allargamenti dell'unione. Il primo Parlamento europeo eletto a suffragio universale ha, di fatto, aperto il dibattito sulla copertura costituzionale dell'europa. Il 14 febbraio 1984 esso adottava a larga maggioranza la relazione visionaria di Altiero Spinelli, che proponeva nel suo "progetto di trattato sull'unione europea" una riforma fondamentale della Comunità europea (CE). Da allora, i trattati che si sono succeduti hanno costituito altrettante tappe nel conseguimento di un'effettiva copertura costituzionale dell'europa. Ciascuno di essi ha permesso di far progredire la costruzione europea, introducendo le seguenti innovazioni: Una prima tappa è stata conseguita nel 1987 con la firma dell' Atto unico europeo, prima riforma dei trattati dagli anni cinquanta. Il menzionato trattato mirava al completamento del mercato unico entro il Nel 1992 il trattato sull'unione europea (trattato UE), firmato a Maastricht ha segnato una nuova evoluzione: esso istituiva l'unione europea, dotandola di una politica estera e di sicurezza comune (PESC) e di una cooperazione in materia di giustizia e affari interni (JAI). Con questa tappa essenziale l'europa iniziava così la sua trasformazione, passando da una comunità economica ad un'unione politica. La riforma apriva inoltre la strada all'unione economica e monetaria e all'euro. Il trattato di Amsterdam, firmato nel 1997, ha potenziato l'integrazione europea, in particolare consacrando formalmente i principi di libertà, democrazia e rispetto dei diritti dell'uomo, definendo i primi elementi di una politica comune in materia di libertà, sicurezza e giustizia e incorporando nuovi settori nell'ambito comunitario. Esso ha inoltre delineato la riforma delle istituzioni europee, potenziando in particolare il ruolo del Parlamento europeo. Il trattato di Nizza, firmato nel 2001 ha permesso di potenziare la riforma delle istituzioni, resasi necessaria nel periodo che ha preceduto il più grande allargamento della storia dell'unione verso i paesi dell'europa dell'est. NASCITA DELLA COSTITUZIONE Con la firma del trattato di Nizza, l'insieme del diritto comunitario si fondava su otto trattati cui si aggiungevano oltre una cinquantina di protocolli ed allegati. I menzionati trattati non si sono limitati a modificare il trattato CE originario ma hanno creato altri testi che hanno integrato il medesimo. 2

3 L'aggiunta di questi vari trattati ha reso la struttura europea sempre più complessa e ben poco trasparente per i cittadini europei. Il trattato di Nizza, i cui adeguamenti tecnici non sono riusciti a chiarire la situazione, ha aperto la strada ad un indispensabile processo di riforma istituzionale. In questo senso, la dichiarazione sul futuro dell'europa, allegata all'atto finale della conferenza intergovernativa (CIG) 2000, specifica le tappe necessarie per giungere ad un nuovo trattato di riforma. Questa dichiarazione segna pertanto l'effettivo primo passo verso la Costituzione. Nella riunione di Laeken di dicembre 2001, il Consiglio europeo ha convocato la Convenzione europea. Essa mirava a predisporre la riforma e a presentare proposte. La scelta del modello della Convenzione segna una svolta essenziale in materia di revisione dei trattati poiché traduce la volontà di abbandonare le riunioni a porte chiuse tra i soli responsabili dei governi. La Convenzione, che raggruppava rappresentanti degli Stati membri, del Parlamento europeo, dei parlamenti nazionali e della Commissione, ha deliberato in pubblico tra febbraio 2002 e luglio Essa ha proposto di riformare alla base l'unione per renderla più efficace, trasparente, comprensibile e vicina agli europei. Il progetto di trattato che istituisce una Costituzione per l'europa, frutto dei suoi lavori, ha servito da base ai negoziati della CIG 2003/2004. La menzionata CIG si è svolta tra ottobre 2003 e giugno Essa è pervenuta ad un consenso sul trattato che istituisce una Costituzione per l'europa. Questo trattato costituzionale sostituisce tutti i trattati accumulatisi da 50 anni, ad eccezione del trattato Euratom. STRUTTURA DEL TRATTATO COSTITUZIONALE Il trattato costituzionale è composto da 448 articoli ed è suddiviso in quattro grandi comparti. Va rilevato che non esiste alcuna gerarchia tra le varie parti del trattato costituzionale. Dopo un preambolo a carattere costituzionale, che ricorda la storia e le eredità dell'europa nonché la sua volontà di superare le divisioni interne, la parte I è dedicata ai principi, obiettivi e disposizioni istituzionali che disciplinano la nuova Unione europea. Divisa in nove titoli, la parte I comprende: le definizioni e gli obiettivi dell'unione; i diritti fondamentale e la cittadinanza dell'unione; le competenze dell'unione; le istituzioni dell'unione; l'esercizio delle competenze dell'unione; la vita democratica dell'unione; le finanze dell'unione; l'unione e l'ambiente circostante; l'appartenenza all'unione. La parte II del trattato costituzionale riprende la Carta europea dei diritti fondamentali. Questa parte si compone di sette titoli preceduti da un preambolo: dignità; libertà; uguaglianza; solidarietà; cittadinanza; giustizia; disposizioni generali. La parte III include le disposizioni relative alle politiche e al funzionamento dell''unione. Qui sono definite le politiche interne ed esterne dell'unione, ad esempio le disposizioni relative al mercato interno, all'unione economica e monetaria, allo spazio di libertà, sicurezza e giustizia nonché alla politica estera e di sicurezza comune (PESC) e le disposizioni relative al funzionamento delle istituzioni. Anche questa terza parte comprende sette titoli: disposizioni d'applicazione generale; non discriminazione e cittadinanza; 3

4 politiche e azioni interne; associazione dei paesi e territori d'oltremare; azione esterna dell'unione; funzionamento dell'unione; disposizioni comuni. La parte IV riunisce le disposizioni generali e finali del trattato costituzionale, e precisamente l'entrata in vigore, la procedura di revisione della Costituzione e l'abrogazione dei precedenti trattati. Un certo numero di protocolli è stato allegato al trattato che istituisce la Costituzione, ossia: il protocollo sul ruolo dei parlamenti nazionali nell'unione europea; il protocollo sull'applicazione dei principi di sussidiarietà e di proporzionalità; il protocollo sul Gruppo euro; il protocollo che modifica il trattato Euratom; il protocollo sulle disposizioni transitorie relative alle istituzioni e agli organi dell'unione. Varie dichiarazioni sono state inoltre allegate all'atto finale della CIG. PRINCIPALI REALIZZAZIONI Per fini di chiarezza, le principali novità introdotte dal trattato costituzionale sono state riunite in quattro capitoli, come sintetizzato qui di seguito. Principi fondatori dell'unione Consacrazione dei valori e degli obiettivi dell'unione nonché dei diritti dei cittadini europei grazie all'inclusione della Carta europea dei diritti fondamentali nella Costituzione. Attribuzione di una personalità giuridica unica all'unione (fusione della Comunità europea con l'unione europea). Definizione chiara e stabile delle competenze (competenze esclusive, concorrenti e azione di sostegno) e della loro ripartizione tra gli Stati membri e l'unione. Introduzione di una clausola di ritiro volontario che, per la prima volta, attribuisce a uno Stato membro la facoltà di ritirarsi dall'unione. Semplificazione degli strumenti di azione dell'unione, il cui numero viene portato da 15 a 6 e semplificazione della terminologia: introduzione dei termini di leggi europee e leggi quadro europee. Definizione per la prima volta dei fondamenti democratici dell'unione e, tra questi, della democrazia partecipativa, nonché instaurazione di una vera e propria possibilità d'iniziativa legislativa popolare. Istituzioni Nuova ripartizione dei seggi al Parlamento europeo secondo un sistema regressivamente proporzionale. Istituzionalizzazione formale del Consiglio europeo che sarà presieduto da un presidente eletto per un periodo di due anni e mezzo, con conseguente abolizione della presidenza a rotazione del Consiglio europeo. Istituzione di una Commissione di dimensione ridotta dal 2014, il cui numero di Commissari sarà uguale a due terzi del numero degli Stati membri. Elezione del Presidente della Commissione da parte del Parlamento europeo, su proposta del Consiglio europeo. Nomina di un ministro degli affari esteri che riunisce le funzioni di Commissario alle relazioni esterne e di alto rappresentante per la politica estera e di sicurezza comune affiancato al Consiglio. Procedure decisionali Definizione di un nuovo sistema di maggioranza qualificata, raggiunta con il 55% degli Stati membri che rappresentano il 65% della popolazione. 4

5 Estensione del voto a maggioranza qualificata al Consiglio dei ministri per una ventina di basi giuridiche esistenti e creazione di una ventina di nuove basi giuridiche, anch'esse con il sistema di maggioranza qualificata. L'adozione di leggi e leggi-quadro europee con il voto congiunto del Parlamento europeo e del Consiglio diventa la regola generale ( procedura legislativa ordinaria ). Creazione di clausole passerella che permettono di estendere ulteriormente il voto a maggioranza qualificata e passaggio alla procedura legislativa ordinaria sulla base di una procedura facilitata Politiche dell'unione Miglioramento del coordinamento economico tra i paesi che hanno adottato l'euro e riconoscimento del ruolo informale del Gruppo euro. Soppressione della struttura a pilastri: il secondo (politica estera e di sicurezza comune) e il terzo (giustizia e affari interni) pilastro precedentemente regolati dal metodo intergovernativo, sono ora 'comunitarizzati'. Rafforzamento della politica estera e di sicurezza comune mediante l'istituzione di un ministro europeo degli affari esteri e progressiva definizione di una politica di difesa comune grazie, tra l'altro, alla creazione di un'agenzia europea per la difesa e alla possibilità di cooperazioni rafforzate in materia. Creazione di un vero e proprio spazio di libertà, sicurezza e giustizia tramite la prevista attuazione di politiche comuni in materia di asilo, immigrazione e controlli alle frontiere, nonché in materia di cooperazione giudiziaria e di polizia e tramite il potenziamento delle azioni di Europol e Eurojust e l'apertura verso una Procura europea. LA RATIFICA: ULTIMA TAPPA La ratifica della Costituzione costituisce l'ultima tappa per completare il processo di riforme istituzionali avviate con il trattato di Nizza. Analogamente ai trattati precedenti, la ratifica di tutti gli Stati membri è necessaria ai fini dell'entrata in vigore del nuovo testo. Gli Stati membri procedono alla ratifica secondo le loro rispettive norme costituzionali, e cioè tramite ratifica parlamentare o referendum. Si prevede che il processo di ratifica duri due anni. La Costituzione dovrebbe entrare in vigore il 1 novembre In occasione del Consiglio europeo del 16 e 17 giugno 2005, i capi di stato e di governo hanno deciso che, nonostante i risultati negativi del referendum in Francia e nei Paesi Bassi, il processo di ratifica deve continuare. E' stata già stabilita una clausola di appuntamento per il primo semestre 2006 al fine di procedere a una valutazione globale dei dibattiti nazionali e per concordare il seguito del processo. E' stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 92 del 21 aprile Suppl. Ordinario n.70 la legge 7 aprile 2005, n. 57 (file in formato.pdf) "Ratifica ed esecuzione del Trattato che adotta una Costituzione per l'europa e alcuni atti connessi, con atto finale, protocolli e dichiarazioni, fatto a Roma il 29 ottobre 2004". Il provvedimento era stato definitivamente approvato dall'assemblea del Senato, nella seduta del 6 aprile 2005, con 217 voti favorevoli e 16 contrari. Ad oggi, i Paesi che hanno già ratificato la "Costituzione europea" (tutte con procedura parlamentare) sono: Lituania, l'11 novembre 2004; Ungheria, il 20 dicembre 2004; Slovenia, il 1 febbraio 2005; Grecia, il 19 aprile 2005; Slovacchia, l'11 maggio 2005; Germania, il 27 maggio 2005; Lettonia, il 2 giugno 2005; Cipro, il 30 giugno 2005; 5

6 Malta, il 6 luglio A questi si aggiunge la Spagna, il cui Senato il 18 maggio 2005 ha ratificato l'approvazione del Trattato che adotta una Costituzione per l Europa. E' stato così confermato il risultato della consultazione referendaria del 20 febbraio 2004 che ha visto pronunciarsi favorevolmente i cittadini spagnoli sulla Costituzione europea. E il Lussemburgo che ha ratificato la "Costituzione europea", il 10 luglio 2005, con procedura referendaria. In Francia e in Olanda, invece, rispettivamente il 29 maggio 2005 e il 1 giugno scorso, gli elettori francesi ed olandesi hanno scelto di dire no alla ratifica del Trattato costituzionale. Riguardo agli Stati che ancora devono ratificare, Danimarca, Polonia, Portogallo e Repubblica Ceca hanno dichiarato che sottoporranno il testo a consultazione popolare, mentre Regno Unito e Paesi Bassi hanno optato per una doppia procedura, che prevede referendum e ratifica parlamentare. I rimanenti Stati procederanno per via parlamentare. Ricordiamo che il 29 ottobre 2004 i Capi di Stato e di Governo ed i Ministri degli Affari esteri di 29 Paesi europei hanno partecipato a Roma alla cerimonia della firma del Trattato e dell'atto finale che stabiliscono una Costituzione per l'europa. Il Trattato e l'atto finale sono stati firmati dai 25 Stati membri dell'unione Europea. I Paesi candidati Turchia, Bulgaria e Romania hanno firmato solo l'atto finale. La Croazia ha partecipato in veste di osservatore, in quanto paese candidato che non ha partecipato ai lavori della Convenzione. La firma del Trattato è avvenuta in Campidoglio, Sala degli Orazi e Curiazi, la stessa sala in cui i Sei Paesi fondatori - Belgio, Francia, Germania, Italia, Lussemburgo, Olanda - firmarono il 25 marzo 1957 i Trattati istitutivi della Comunità economica europea (CEE) e della Comunità europea per l'energia atomica (Euratom) a Roma, da cui il nome ancora in uso di "Trattati di Roma". LE ISTITUZIONI EUROPEE Il Consiglio dell'unione europea è l'istituzione con il maggior potere in quanto è il principale organo decisionale. Esso è la voce degli Stati membri perché è formato dai ministri di ciascun Stato e ha sia una funzione legislativa, che condivide con il Parlamento europeo, che una funzione esecutiva che condivide con la Commissione europea. Il Consiglio si riunisce più volte al mese e alle riunioni partecipano i vari ministri in funzione del tema discusso (relazioni esterne, affari economici e finanziari, trasporti, energia, agricoltura, ecc.). Ciascun paese ha un numero di voti nel Consiglio che dipende approssimativamente dal numero dei suoi abitanti anche se la ripartizione dei voti favorisce i paesi di dimensioni minori. La maggior parte delle decisioni è presa a maggioranza anche se questioni sensibili in settori come la fiscalità, l'asilo e immigrazione o la politica estera e di sicurezza richiedono il voto all'unanimità. Al livello più elevato il Consiglio si riunisce come Consiglio europeo in cui gli Stati membri sono rappresentati dai capi di Stato e di governo (presidenti e/o primi ministri). In questi cosidetti vertici che si tengono fino a quattro volte all'anno viene definita la politica globale dell'ue e si cercano soluzioni per i vari problemi. La Commissione europea La Commissione è indipendente dai governi ed è l'istituzione che rappresenta e difende gli interessi dell'unione nel suo complesso. Essa svolge principalmente due funzioni. Ha il diritto di proporre politiche e legislazione dell'ue e ha l'incarico di assicurare che le condizioni stabilite nei trattati dell'ue e le decisioni legislative adottate dal Consiglio e dal Parlamento europeo siano rispettate. Talvolta è definita anche "guardiana dei trattati". I membri della Commissione sono nominati dai governi nazionali con l'approvazione del Parlamento europeo per un periodo di cinque anni in maniera che il mandato dei commissari corrisponda all'incirca con il ciclo quinquennale del Parlamento europeo. Pur provenendo dagli Stati membri, al momento della nomina i commissari pronunciano un giuramento di indipendenza. La Commissione il cui mandato ha inizio nel novembre 2004 sarà 6

7 composta da 25 membri, uno per ciascun Stato membro. Il Presidente della Commissione assegna i diversi "portafogli" (o settori) ai colleghi. Il Parlamento europeo In tutta la loro storia i parlamenti hanno dovuto lottare per affermare il loro diritto a rappresentare la popolazione. Il Parlamento europeo non fa eccezione. Le sue responsabilità sono cresciute con il passare degli anni, in particolare dal 1979 anno in cui i suoi membri sono stati eletti per prima volta direttamente dai cittadini in tutta l'unione. L'attuale Parlamento, eletto per cinque anni nel giugno 2004, conta 732 membri che rappresentano i 25 paesi. La principale funzione del Parlamento è di adottare insieme al Consiglio, in un processo denominato "codecisione", i progetti di legislazione presentati dalla Commissione europea. Il Parlamento e il Consiglio lavorano insieme in una maniera analoga a quella delle due camere nei sistemi politici nazionali. Il Parlamento e il Consiglio sono inoltre responsabili congiuntamente dell'approvazione del bilancio annuale dell'ue. I membri del Parlamento, che si riuniscono a Bruxelles e Strasburgo, non sono organizzati in blocchi nazionali ma in gruppi pan-europei. Il maggiore è il gruppo del Partito Popolare Europeo. Seguono il gruppo Socialista e il gruppo del Partito europeo dei liberali democratici e riformatori. Il Parlamento europeo ha il potere di sciogliere la Commissione europea attraverso un voto di censura. La Corte di Giustizia Il compito della Corte di Giustizia della UE è di garantire che la normativa dell'ue sia interpretata e applicata nella stessa maniera da tutti gli Stati membri. Il fine è di evitare che i tribunali nazionali possano adottare decisioni diverse sulle stesse questioni e di garantire che le leggi dell'ue siano uguali per tutte le persone a cui si applicano. La Corte di giustizia può anche deliberare direttamente su questioni che coinvolgono Stati membri, istituzioni dell'ue, imprese o privati. La Corte che ha sede a Lussemburgo è composta da un giudice di ciascun Stato membro. Le sentenze della Corte sono decise a maggioranza. Le opinioni divergenti non sono pubblicate. Le altre istituzioni e organi L'Unione europea conta altri sei organi principali con compiti specifici: " La Corte dei conti che verifica se il bilancio dell'ue, finanziato dal contribuente europeo, sia speso correttamente; " La Banca centrale europea, con sede a Francoforte, che ha la responsabilità di gestire l'euro, la moneta unica dell'ue, e di stabilire la politica monetaria dell'ue; " Il Comitato economico e sociale europeo e il Comitato delle regioni sono entrambi organi consultivi che rappresentano la voce della società civile e dei governi locali a Bruxelles; " La Banca europea per gli investimenti con sede a Lussemburgo che finanzia progetti nelle regioni più povere dell'ue e promuove lo sviluppo delle piccole e medie imprese (PMI); " Il Mediatore europeo, creato dal trattato di Maastricht, esamina le denunce presentate da cittadini, imprese e altri organi nei confronti delle istituzioni dell'ue. 7

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