DOCUMENTO PROGRAMMATICO PRELIMINARE
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1 DOCUMENTO PROGRAMMATICO PRELIMINARE PER UNA GOVERNANCE PARTECIPATA DELLA VALDASO
2 Indice Premessa Animazione e sensibilizzazione del territorio Analisi di contesto Caratteri fisici e insediativi Società Economia Piani e interventi recenti, in corso di attuazione o programmati Il Progetto Valdaso Il PIT Percorsi di Identità territoriale (Sibillini e Valdaso) La programmazione Leader 2007/ L Accordo Agroambientale d Area della Valdaso La filiera ortofrutta Valdaso L Ecomuseo della Valle dell Aso Il progetto Brand Marche. Promozione del territorio dei GAL Analisi SWOT Scenario strategico: il fiume come risorsa integrata Tre tavoli di ascolto: confronto su scenari e criticità Tavolo Ambiente Tavolo Agricoltura Tavolo Turismo Obiettivi prioritari Tutela idrogeologica e riqualificazione paesistico ambientale del bacino fluviale Qualità e competitività delle produzioni agricole Valorizzazione e promozione turistica Le opportunità della nuova programmazione 2014/ Il Programma di Sviluppo Rurale (PSR) I Programmi Operativi Regionali FESR FSE La programmazione Leader La Strategia Aree Interne Strumenti per una governance partecipata Il Contratto di Fiume Valdaso Il Distretto Rurale della Valdaso I Progetti Integrati Locali Il Protocollo d Intesa Regione Marche Programma di Sviluppo Rurale 2007/2013 Asse Leader Misura Pag. 2 di 48
3 Premessa L assunto di fondo posto a base del Progetto di Cooperazione interterritoriale Valdaso. Un nuovo modello di governance per un territorio rurale di qualità sviluppato dal GAL Fermano e dal GAL Piceno con la collaborazione e la compartecipazione finanziaria delle Province di Ascoli e Fermo, oltre all Unione dei Comuni Valdaso muove dalla necessità di definire ed avviare un nuovo modello di governance a sostegno di un processo dinamico partecipativo, attraverso il quale la Valdaso sia in grado di progettare, conservare e valorizzare il proprio patrimonio, culturale, materiale e immateriale, in ottica integrata. La forte caratterizzazione e vocazione agricola, all insegna della sostenibilità ambientale, della multifunzionalità, della diversificazione, dell innovazione e della commercializzazione ed al contempo qualificata e valorizzata a livello turistico, sono lo sfondo strategico del progetto. L ipotesi di partenza è stata quella di tradurre gli obiettivi di sviluppo locale in un sistema in grado di riunire gli attori del territorio che condividono l impegno di proteggere e valorizzare il patrimonio dei migliori prodotti agricoli alimentari, artigianali e dell accoglienza dell area della Valdaso, adottando e rispettando i principi di riferimento come: la condivisione, la territorialità, l immagine distintiva, la qualità percepita, l eco sostenibilità. Elemento centrale, nelle intenzioni del progetto, era la costituzione di un Distretto Rurale della Valdaso, dove tutte le componenti naturali e antropiche della valle concorrano a costruire uno scenario di riferimento condiviso sul quale basare le proprie azioni, all interno di un accordo che sostenga e garantisca l efficacia delle azioni. Si tratta dunque di un progetto di territorio, da definirsi sulla base di un concorso attivo dei soggetti che si riconoscono volontariamente nelle proposte ivi contenute: un documento che assume il valore di un accordo volontario, destinato ad orientare implicitamente le future politiche dei soggetti che a vario titolo vi si riconoscono. In tal senso, la partecipazione delle popolazioni dell area, dagli enti locali, alle associazioni di categoria, ai singole imprese e cittadini, alle associazioni ambientaliste, è così finalizzata non solo a rendere conto degli impatti e dei possibili contributi delle loro azioni rispetto ad un piano predefinito, ma a trovare esse stesse, in un processo graduale di definizione, obiettivi, strategie e priorità nelle scelte di attuazione. In questo modo, la responsabilità di attenersi agli impegni preposti, indispensabile in uno strumento pattizio volontario, è garantita dal fatto stesso che tali obiettivi sono stati definiti localmente dagli attori stessi. Per dare corso alla partecipazione attiva dei vari portatori di interesse, sono state svolte numerose attività di animazione e sensibilizzazione del territorio, tenendo conto degli obiettivi definiti nella Legge Regionale n. 11 del 12/05/2012 che disciplina i Distretti Rurali ed i Distretti Agroalimentari di qualità, con la definizione dei parametri locali per l individuazione e/o il riconoscimento dei distretti e, più operativamente, dei contenuti dell Ordine del Giorno approvato dal Consiglio Provinciale di Fermo nella seduta del 30/10/2012. Proprio in quest ultimo OdG, si dava atto che, anche in prospettiva del previsto riordino istituzionale del territorio provinciale, debbano essere preservate, le caratteristiche dell'intera Valle, identificata dall'omogeneità storica, economico produttiva e di identità culturale, Regione Marche Programma di Sviluppo Rurale 2007/2013 Asse Leader Misura Pag. 3 di 48
4 prevenendo ogni sorta di possibile debolezza derivante dalla fase di passaggio al nuovo assetto territoriale. In tal senso, al riconoscimento di un "Distretto Rurale della Valdaso" era attribuito un ruolo significativo nel contribuire allo sviluppo integrato dei sistemi produttivi caratteristici di questo contesto (agricoltura, ricettività, cultura), all'innalzamento del benessere economico e sociale di chi vi opera e al miglioramento della qualità di vita globale dei cittadini che vi risiedono. Nell OdG si invitavano pertanto i vari soggetti istituzionali a sensibilizzare il territorio verso la creazione di un Comitato Promotore Locale volto a promuovere la costituzione del "Distretto Rurale della Valdaso"; a sostenere il successivo percorso di riconoscimento del Distretto da parte della Regione Marche; a valutare l'opportunità e la possibilità di un percorso analogo e congiunto a favore dei Comuni della Valdaso ricadenti nel territorio della Provincia di Ascoli Piceno. 1. Animazione e sensibilizzazione del territorio Su queste basi, i due GAL hanno attivato una serie di attività di animazione e sensibilizzazione del territorio della Valdaso, che è stato sensibile al percorso attivato, anche grazie alle esperienze maturate e alla collaborazione in atto da diversi anni tra produttori locali associati, Istituzioni locali e territoriali. Nella tabella che segue si riporta il calendario degli incontri svolti sul territorio, organizzati secondo un percorso organico, strutturato e finalizzato a far emergere il valore aggiunto derivante dai benefici indiretti legati ad un maggiore coordinamento degli attori locali intorno a idee forza ben definite e strategie di riqualificazione e sviluppo con esse coerenti. Data Luogo Finalità 10/06/2014 Montalto Organizzazione delle attività modalità di attuazione del progetto 06/11/2014 Ancona Presentazione obiettivi alla Regione Marche 23/01/2015 Ortezzano Presentazione azione pilota GIS Turistico 19/06/2015 Carassai Condivisione dello scenario strategico 06/08/2015 Monterubbiano Tavolo di ascolto Turismo 29/07/2015 Moresco Tavolo di ascolto Ambiente 30/07/2015 Monterinaldo Tavolo di ascolto Agricoltura 17/09/2015 Montelparo Condivisione Obiettivi prioritari e Protocollo d Intesa Il percorso di animazione e sensibilizzazione è stato accompagnato dalla costruzione di un quadro conoscitivo di sintesi, per giungere alla valutazione del capitale territoriale e successivamente all'identificazione della strategia portante sulla quale poggiare le azioni di sviluppo. Assumendo il dato di partenza che la Valdaso rappresenta un sistema economico territoriale caratterizzato da un'identità storica omogenea, da un ruolo significativo delle attività agricole nell'economia locale e da una loro stretta integrazione con le altre attività locali, dalla produzione di beni e servizi di particolare specificità, coerenti con le tradizioni e le vocazioni naturali del territorio, la prospettiva strategica posta alla base del percorso di animazione ha mirato: a rendere il territorio maggiormente competitivo dal punto di vista turistico; a rafforzare le opportunità di attrazione degli investimenti ed iniziative utili ad uno sviluppo integrato e sostenibile dell intera area. Le risultanze emerse dall analisi di contesto e, soprattutto, l insieme delle azioni attuate di recente, programmate o in corso di realizzazione sul territorio, hanno tuttavia restituito un quadro Regione Marche Programma di Sviluppo Rurale 2007/2013 Asse Leader Misura Pag. 4 di 48
5 in cui ferma restando la prospettiva strategica legata alla individuazione di un nuovo percorso di sviluppo basato sulla qualità e sulla diversificazione, mettendo a sistema le risorse locali, i sistemi produttivi ed infrastrutturali, gli esempi di eccellenza che caratterizzano l area, le emergenze turistico culturali, il valore ambientale e le produzioni tipiche la costituzione di un Distretto Rurale della Valdaso sembra non rispondere pienamente alle esigenze di sviluppo del territorio, anche in virtù dei seguenti dati di fatto: la Regione Marche non ha emanato il Regolamento di Attuazione della L.R. 11/2012, che avrebbe dovuto disciplinare le modalità operative per il riconoscimento e la istituzione dei Distretti Rurali; nel nuovo PSR Marche 2014/2020 non si fa riferimento esplicito ai Distretti Rurali e non sono previsti strumenti e/o elementi di priorità direttamente riconducibili agli stessi. Inoltre, le esperienze avviate negli scorsi anni in altre regioni italiane non hanno dato i risultati auspicati e si è registrata una generalizzata perdita di interesse in merito alla efficacia dei Distretti Rurali ai fini dello sviluppo locale. A seguito degli eventi meteorologici del novembre 2013, che hanno visto il drammatico epilogo nel crollo del ponte di Rubbianello, si è riscontrata sul territorio una definitiva presa di coscienza della necessità non più derogabile di porre rimedio alle criticità idro geo morfologiche esistenti lungo l intera vallata. Contestualmente, con la DGR 1470 del 29/12/2014 la Regione Marche ha aderito alla Carta Nazionale dei Contratti di Fiume, riconoscendo e promuovendo i «Contratti di Fiume» quali forme di programmazione strategica negoziata e partecipata ai fini della riqualificazione ambientale e delle riduzione del rischio idraulico dei bacini idrografici della Regione Marche. Il «Contratto di Fiume» è stato quindi assunto come uno strumento di governance e programmazione territoriale della Valdaso, in quanto tramite esso è possibile attivare azioni multisettoriali, a più livelli territoriali ed in forma partecipata, che muovendo dalla messa in sicurezza dal rischio idrogeologico, possono coerentemente ampliarsi alla valorizzazione delle produzioni agricole ed al turismo sostenibile. Come infatti rilevato dal Tavolo Nazionale dei Contratti di Fiume, questi possono essere lo strumento utile a creare una consapevolezza comune, accompagnando i piani e gli interventi riguardanti i fiumi e i corpi idrici con nuove e più efficaci forme di democrazia partecipativa che prevedano strumenti di condivisione e luoghi di consultazione non solo a monte della redazione di piani e programmi ma anche durante la loro progettazione. In tal modo, il Contratto di Fiume diventa uno strumento particolarmente utile nel sostegno alle economie agrarie e per interpretare il valore e la qualità del paesaggio nei diversi contesti territoriali interessati dai corsi d acqua, sostenendo il mantenimento e lo sviluppo di economie agricole e rurali multifunzionali, la riqualificazione paesaggistica, il raggiungimento degli obiettivi di messa in sicurezza del territorio ed una maggiore qualità ambientale delle coltivazioni. Così pensati, i Contratti di Fiume possono essere parte attiva dei processi di sviluppo locale all interno del nuovo ciclo di programmazione 2014/2020, ed in particolare nel Piano di Sviluppo Rurale (PSR), non in sostituzione di intese istituzionali, accordi di programma o altri istituti di programmazione negoziata, ma in quanto motori della loro implementazione ed efficaci strumenti facilitatori della loro attuazione. Regione Marche Programma di Sviluppo Rurale 2007/2013 Asse Leader Misura Pag. 5 di 48
6 2. Analisi di contesto La presente analisi rappresenta una indagine speditiva sui caratteri fisici, socio economici e rurali della Valdaso, al fine di delineare un quadro conoscitivo di sintesi dell area, utile a traguardare lo scenario strategico rispetto alle condizioni generali di contesto, nonché rispetto alle principali azioni in corso di attuazione o programmate sul territorio dai vari soggetti pubblici e privati. L analisi è riferita all intero territorio vallivo ricadente nelle due province di Fermo e Ascoli Piceno, fatta eccezione per il comune di Pedaso, che non ricade in area Leader; tuttavia in termini più generali sia l analisi conoscitiva che le strategie ed obiettivi di intervento sono pienamente assimilabili anche al territorio di Pedaso. Come evidenziato nella figura (1) che segue, i territori comunali interessati dal progetto sono i seguenti: Comuni nella Provincia di Fermo: Altidona, Campofilone, Lapedona, Montefalcone Appennino, Montefortino, Montelparo, Monte Rinaldo, Monterubbiano, Monte Vidon Combatte, Montottone, Moresco, Ortezzano, Petritoli e Santa Vittoria in Matenano. Comuni nella Provincia di Ascoli Piceno: Carassai, Comunanza, Force, Montalto delle Marche, Montedinove, Montefiore dell'aso, Montegallo, Montemonaco e Rotella. Regione Marche Programma di Sviluppo Rurale 2007/2013 Asse Leader Misura Pag. 6 di 48
7 La tabella che segue illustra le forme di aggregazioni dell area interessata: Comune Gal Piceno Gal Fermano Aree interne Aree rurali C2 C3 D Altidona x x x Campofilone x x x Carassai x x X Unione Valdaso Comunanza x x X X Force x x X Lapedona x x x Monte Rinaldo x x Monte Vidon Combatte x x Montalto delle Marche x x X x Montedinove x x X X Montefalcone Appenino x x X Montefiore dell'aso x X x Unione Montana Sibillini Montefortino x x X X Montegallo x x X X X Montelparo x x X Montemonaco x - Parco Nazionale Sibillini x X X X Monterubbiano x X x Montottone x x Moresco x x x Ortezzano x x Petritoli x x Rotella x x X X Santa Vittoria in Matenano x x X Per una trattazione di dettaglio dei caratteri morfologico territoriali e socio economici della Valdaso si rinvia all Allegato 1 Analisi dello stato attuale del territorio della Valdaso contenuto nell elaborato Analisi e banca dati del Progetto Valdaso redatto nel 2008 dalla Provincia di Ascoli Piceno Assessorato all Agricoltura Turismo Parchi Attività Produttive. 2.1 Caratteri fisici e insediativi Quello della Valle dell'aso è un vasto territorio che si apre, fra la Provincia di Fermo e la Provincia di Ascoli Piceno, lungo il corso del fiume Aso, dalle sorgenti nel cuore dei monti Sibillini, fino alle spiagge di Altidona e Campofilone. L'Aso ha le sue sorgenti a Foce di Montemonaco, circa a metà strada tra i due monti più famosi dei Sibillini, il Vettore (2476 m) e la Sibilla (2175 m). Scendendo lungo il suo corso, lentamente la valle si apre; lungo le strade di collina si notano ovunque i segni dell'operosa e antica presenza dell'uomo: coltivazioni, per lo più di piccole dimensioni, disegnano, sui fianchi delle colline, tappeti di oliveti, vigneti e frutteti, spesso interrotti da boschi, calanchi e sottili strade rurali. Sulla Regione Marche Programma di Sviluppo Rurale 2007/2013 Asse Leader Misura Pag. 7 di 48
8 sommità delle colline spiccano, poi, i centri storici dei comuni, la maggior parte dei quali conserva, urbanisticamente, le tracce del Medioevo e dell'età Comunale, anche se molti insediamenti persistono dall'antichità. Dal punto di vista morfologico, il fiume Aso può essere suddiviso in tre diversi tratti. Nella prima parte, che si estende dalle sorgenti fino alla diga di Gerosa e all'omonimo lago, il fiume presenta caratteristiche tipiche dei torrenti montani: alveo ristretto e fortemente inciso, pendenze elevate, presenza di salti e portate ridotte. A valle del Lago di Gerosa la morfologia cambia in maniera abbastanza netta: dai piedi della diga fino poco a monte dell'abitato di Pontemaglio, l'asta del fiume è caratterizzata dalla presenza di una forra profonda e vegetata, all'interno della quale scorre il fiume. A valle di Pontemaglio il fiume assume, invece, le caratteristiche tipiche dei corsi d'acqua medio alto collinari: l'alveo è più ampio dei tratti a monte e meno inciso rispetto al piano di campagna; nella media bassa valle, nelle aree in cui è maggiore lo spazio a disposizione, il fiume tende a divagare, assumendo la caratteristica conformazione a meandri. Come descritto nel Dossier d Ambito per l Adeguamento del Piano Paesistico Ambientale Regionale al nuovo Codice del Paesaggio 1 la Valdaso è caratterizzata da una forte vocazione rurale che permane ancora oggi con una specializzazione consolidata nel settore degli alberi da frutto e nel settore vitivinicolo. Questa porzione di territorio presenta ancora un elevato grado naturalità che interessa sia le zone collinari ed alto collinari, che la fascia costiera, fatta eccezione per Marina di Altidona e Pedaso. Il mantenimento e lo sviluppo di pratiche agricole ad alto valore aggiunto, hanno costituito un deterrente a nuove espansioni sia abitative che industriali e hanno consentito il permanere di nuclei di vegetazione spontanea che si estendono fino al mare. I siti archeologici presenti nell area offrono molte testimonianze di antichi insediamenti Piceni e Romani. Tra questi si segnala, in contrada Cuma di Monte Rinaldo, il Santuario in stile ellenistico costruito dai Romani nel 268 a.c., costituente un punto d incontro delle popolazioni locali disseminate sul territorio. La maggior parte degli insediamenti medievali furono realizzati dal VI al IX secolo d.c. dai Longobardi (tra cui Carassai, Moresco e Montefiore dell Aso) dai monaci dell Abazia di Farfa che diedero origine al Presidiato Farfense che aveva sede a Santa Vittoria in Matenano e a cui appartenevano diversi possedimenti poi divenuti Castelli e quindi liberi Comuni (tra cui Altidona, Campofilone e Monterubbiano). Il fondovalle del fiume Aso conserva ancora il forte carattere di ruralità che aveva in passato e non ha subito la stessa pressione insediativa che ha coinvolto in modo diffuso quasi tutte le vallate marchigiane. Le urbanizzazioni sono minute e frammentarie con l alternanza tra agglomerati colonici sparsi e manufatti produttivi del sistema agricolo. Unica eccezione è rappresentata da alcune espansioni residenziali e produttive di modeste dimensioni e circoscritte, quali Valmir, in Comune di Petritoli, e Rubbianello, in Comune di Monterubbiano. Il reticolo idrografico, man mano che si risale verso l interno presenta una fascia abbastanza ampia di vegetazione ripariale, che in alcuni tratti si unisce a frammenti residui di formazioni boschive. Di particolare interesse è l area floristica protetta del Bosco Pelagallo, un lembo di foresta planiziale ben conservato posto lungo la parte mediana della Valle dell Aso, in direzione del paese di Monte 1 DGR 140/2010, recante DLgs 42/2004 art. 159 comma 1 Verifica e adeguamento del Piano Paesistico Ambientale Regionale al Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio e alla Convenzione Europea del Paesaggio Approvazione Documento preliminare. Regione Marche Programma di Sviluppo Rurale 2007/2013 Asse Leader Misura Pag. 8 di 48
9 Vidon Combatte e della Rocca Monte Varmine. Le colture specializzate quali frutteti e vigneti non hanno ancora soppiantato del tutto, come è avvenuto in altri territori, i nuclei di vegetazione spontanea rimasti. 2.2 Società Prendendo a riferimento il periodo di programmazione , con una popolazione di abitanti al , la Valdaso nel settennio ha perso 899 abitanti, contrariamente al dato tendenziale della Regione Marche, che registra un incremento di abitanti (Tab. 1). Tab. 1 Questo fenomeno si associa alla scarsa densità abitativa frutto del progressivo abbandono dello spazio rurale che continua a verificarsi nell area, mentre la densità media della Regione continua ad aumentare (da 158,5 ab/kmq nel 2007 a 160,2 ab/kmq nell'anno 2013). Il calo di popolazione diviene ancor più significativo analizzando il dato per classi di età (Tab. 2), dove emerge un significativo calo di popolazione giovane (fino a 14 anni) contrariamente alla media regionale, che vede una riduzione molto meno significativa di questa classe di popolazione. Tab. 2 E inoltre utile osservare il bilancio demografico della popolazione, da cui emerge come il saldo naturale abbia influito solo parzialmente sulla riduzione della popolazione. Da questo dato si rileva la maggiore incidenza della fascia di popolazione anziana in Valdaso rispetto alla regione ed ai territori provinciali. I morti nell'anno di riferimento sono stati relativamente superiori alla media regionale, rappresentando 1,21% della popolazione della Valdaso contro 1,08% di media regionale. Questa realtà è ancora più evidente se si analizza in particolare il peso relativo delle nascite e dei morti nel contesto provinciale (Tab. 3): la Valdaso contribuisce con l 11% ed il 13% delle nascite delle due province, e con il 17% ed il 19% dei morti. Conseguentemente, il saldo naturale della Valdaso rappresenta una grande fetta dei saldi delle due province, risultando: il 29% del saldo Regione Marche Programma di Sviluppo Rurale 2007/2013 Asse Leader Misura Pag. 9 di 48
10 naturale della Provincia di Ascoli (con solo il 15% della popolazione) e 36% del saldo della Provincia di Fermo (con solo il 17% della popolazione). Tab. 3 Rispetto al sistema integrato di interventi e servizi sociali della Regione Marche, la Valdaso è articolata in ben quattro Ambiti Sociali: 19, 21, 22 e 24 (Fig. 2). L'Ambito Sociale 19, coordinato dal Comune di Fermo, aggrega i comuni della Valdaso di Monte Rinaldo, Monterubbiano, Monte Vidon Combatte, Montottone, Moresco, Ortezzano e Petritoli. Fig. 2 Regione Marche Programma di Sviluppo Rurale 2007/2013 Asse Leader Misura Pag. 10 di 48
11 L'Ambito Sociale 21, coordinato dal Comune di San Benedetto del Tronto, aggrega i comuni della Valdaso di Carassai, Montalto delle Marche, Montefiore dell'aso. L'Ambito Sociale 22, coordinato dal Comune di Ascoli Piceno, aggrega il comune di Montegallo. L'Ambito Sociale 24, coordinato dall'unione Montana dei Sibillini, associa i comuni della Valdaso di Comunanza, Force, Montedinove, Montefalcone Appennino, Montefortino, Montelparo, Montemonaco, Rotella, Santa Vittoria in Matenano. 2.3 Economia Le aziende attive nella Valdaso (Tab. 4) hanno addetti, con una media di addetti per azienda leggermente più bassa della media regionale (3,0 nella Valdaso e 3,5 nella Regione). Tab. 4 Di queste, l'attività turistica merita una attenzione particolare. Infatti, le 292 attività ricettive della Valdaso presentano uno aumento significativo (del 57,8%) rispetto alla realtà nel 2007 (Tab. 5). Regione Marche Programma di Sviluppo Rurale 2007/2013 Asse Leader Misura Pag. 11 di 48
12 Tab. 5 Questo aumento di capacità turistica (Tab. 6) è visibile soprattutto nella categoria B. Esercizi ricettivi complementari, in cui ricadono tra gli altri Ostelli e Country House, con un aumento di 96,7% e la categoria C (in particolare B&B), con un aumento del 121,7%. Tab. 6 Queste unità ricettive accolgono turisti (dati del 2013), corrispondendo ad un aumento considerabile (45,8%) riguardo agli arrivi registrati nell'anno turisti. Di notare il fatto che questa tendenza positiva non rispecchia la tendenza regionale, di leggero aumento degli arrivi di turisti (17,4%). Numerose strutture ricettive della Valdaso hanno sono inserite nella rete della Regione Marche, Servizio Turismo, denominata DMS Destination Management System 2 finalizzato a favorire la promozione integrata ed il servizio di booking on line offerto gratuitamente dalla Regione. Attualmente risultano iscritte al DMS strutture ricettive sull intero territorio regionale, di cui 262 ricadono nei diversi comuni della Valdaso (Tab. 7). 2 Tutte le strutture ricettive marchigiane possono aderire al DMS regionale iscrivendosi sul sito web del Servizio Turismo dormire/strutture ricettive. Regione Marche Programma di Sviluppo Rurale 2007/2013 Asse Leader Misura Pag. 12 di 48
13 Strutture ricettive iscritte al DMS Regione Marche Carassai 10 Altidona 8 Montelparo 12 Comunanza 7 Campofilone 17 Monterubbiano 14 Force 4 Lapedona 17 Montottone 7 Montalto Marche 27 Monterinaldo 5 Moresco 2 Montedinove 10 Monte Vidon Combatte 1 Ortezzano 8 Montefiore 19 Montefalcone A. 7 Petritoli 15 Montegallo 12 Montefortino 14 Santa Vittoria 12 Montemonaco 30 Rotella 4 Totale strutture ricettive iscritte nel sito: dormire/strutture ricettive al 23/09/ Tab. 7 Nel 2014, la Regione Marche ha creato un network dei servizi turistici, con 7 cluster, per le quali ha definito i seguenti disciplinari: Family, Cultura, Trekking, Bike, Benessere, Business, Meeting. Delle 262 strutture ricettive di cui sopra, sono ancora poche quelle che hanno ottenuto il riconoscimento da parte della Regione Marche. In merito alle presenze turistiche, e in particolare le presenze nei Esercizi complementari, la Valdaso presenta un aumento superiore a quello della media regionale (4,7% nella Valdaso e solo 2,6% nella Regione). Gli esercizi alberghieri hanno avuto in generale una diminuzione delle presenze. Di seguito si riporta una analisi di dettaglio del profilo delle presenze turistiche, comparata con la realtà provinciale e regionale (Tab. 8). Nell'anno 2014, la Valdaso ha contribuito prevalentemente con le presenze di stranieri della Provincia di Fermo (39%) e con le presenze di italiani della Provincia di Ascoli (39%). Una quota significativa è da riferirsi ai comuni di Altidona e Cupra Marittima, data la loro vocazione balneare. Tab. 8 L'attività primaria della Valdaso resta tuttavia ancora ancora l'agricoltura. Le aziende presenti coprono il 26,67% della superficie agricola utilizzabile (SAU) delle 2 province (Tab. 9). Nel territorio piceno della Valdaso, si osserva una caratteristica particolare: le aziende hanno in generale grandi dimensioni, soprattutto se comparate con la media regionale o provinciale. Regione Marche Programma di Sviluppo Rurale 2007/2013 Asse Leader Misura Pag. 13 di 48
14 Tab. 9 Nella zona picena della Valdaso, il 6% della popolazione gestisce il 16% delle aziende e occupa il 25% della SAU della Provincia di Ascoli. I Comuni di Montalto delle Marche, Montemonaco e Force, che ricadono in aree alto collinari e montane, sono i territori a maggiore estensione di SAU. Tab. 10 I titolari delle aziende agricole nella Valdaso (Tab. 10) hanno in maggioranza 65 anni o più anni (ISTAT 2010), con un progressivo insenilimento del settore che genera difficoltà nei processi di modernizzazione dell'attività. Questa realtà è accentuata nei comuni montani e medio collinari, come è il caso del comune di Montefiore dell'aso, con il 53% di titolari di azienda con più di 65 anni. A livello comparativo, le province di Ascoli Piceno e Fermo hanno una minore incidenza di titolari di azienda anziani, rispetto alla media dei comuni della Valdaso. Regione Marche Programma di Sviluppo Rurale 2007/2013 Asse Leader Misura Pag. 14 di 48
15 Tab. 11 La produzione è molto diversificata e, se comparata con la media regionale, l'utilizzo dei terreni (ISTAT 2010) è più intenso nelle coltivazioni legnose agrarie, sia fruttiferi che vite e olivo, con un peso del 18% nella Valdaso in confronto con una media regionale dell 8% circa. Emerge il dato crescente del numero di aziende di produzione biologica (Tab. 11): nella Valdaso il 6,5% delle aziende hanno superficie con colture biologiche, contro una media regionale che si attesta intorno al 4%. Le 35 aziende agricole della Valdaso che producono esclusivamente biologico, ricadono prevalentemente nell'area picena. La parte più consistente della pratica agricola della Valle si svolge nella fascia collinare, dove la presenza di una piana alluvionale particolarmente fertile e una congeniale pendenza del terreno favoriscono la coltivazione di alberi da frutto (prevalentemente peschi, meli e peri); ancora più a valle, alla frutticoltura si associa l orticoltura e, nella zona di pendio a sinistra del fiume, maggiormente esposta al sole, la viticoltura. Per quello che riguarda il numero delle aziende attive in questi comparti, dall analisi comparata dei dati dell ultimo Censimento Generale dell Agricoltura e dei registri delle imprese delle Camere di Commercio delle Provincie di Ascoli Piceno e Fermo, si ricava che in provincia di Ascoli Piceno, a fronte di una superficie agricola coltivata a vite di 6041 ettari e di 201 aziende agricole, ben 12 sono collocate lungo la Valdaso e producono vino (Montalto delle Marche e Montefiore dell Aso); in provincia di Fermo, la superficie agricola coltivata a vite ha un estensione minore rispetto a quella ascolana (1706 ettari), e delle 139 aziende agricole attive sul territorio provinciale 10 sono attive nel comparto vitivinicolo e sono ubicate in diversi comuni della Valdaso (nello specifico Monte Rinaldo, Monterubbiano, Altidona e Pedaso). L arboricoltura, invece, ha un estensione pari a 745 ettari nella provincia di Ascoli Piceno e di 719 ettari in quella di Fermo; un estensione nettamente inferiore a quella riconducibile alla coltivazione della vite, ma molto più consistente, se si tiene conto del fatto che questo tipo di Regione Marche Programma di Sviluppo Rurale 2007/2013 Asse Leader Misura Pag. 15 di 48
16 coltivazione è concentrata in misura considerevole nei territori della Valdaso che fanno fronte alla quasi totalità della produzione frutticola di entrambe le province Piani e interventi recenti, in corso di attuazione o programmati Di seguito si riporta una sintesi ragionata dei principali piani ed interventi in corso di attuazione o attuati in tempi recenti, nonché delle principali linee di programmazione attuabili sul territorio della Valdaso, da cui possono derivare indicazioni utili a definire le future linee strategiche e gli obiettivi di sviluppo locale dell area. 3.1 Il Progetto Valdaso Il Progetto Valdaso, predisposto nel 2007 dalla Provincia di Ascoli Piceno, aveva come obiettivo la definizione di linee guida per lo sviluppo integrato e sostenibile della Val d Aso e la creazione dei presupposti per l istituzione di un Marchio d Area Val d Aso che rappresenti il territorio. Nelle intenzioni dei promotori, questo strumento doveva permettere l attuazione di un sistema di gestione e di pianificazione integrato d area vasta, incentrato su due principi cardine: l aumento della biodiversità ed il miglioramento dei valori paesaggistici, agricoli e turistici dell intera zona. Si tratta di uno studio, preliminare all implementazione di azioni concrete, sulla cui base sono state elaborate linee guida strategiche per lo sviluppo integrato del Distretto Rurale della Valdaso e nel contempo di stilare un rapporto dettagliato sullo stato ambientale del fiume Aso, con annesse linee guida di riqualificazione. Nello specifico, il Progetto individua tre filoni di azione: Definizione di un Marchio d'area per il territorio della Val d'aso, attraverso la determinazione di un piano di gestione territoriale strategico; Definizione di proposte di riqualificazione ambientale dell'intera asta del fiume Aso, che rappresenta un elemento ambientale d'unione tra le diverse realtà comunali insistenti nel territorio in questione; Definizione dei presupposti per la creazione del "Distretto Rurale Valdaso" mediante la valorizzazione turistica del territorio. 3 Regione Marche Programma di Sviluppo Rurale 2007/2013 Asse Leader Misura Pag. 16 di 48
17 Alla fase di studio non è poi corrisposta una fase di concreta attuazione delle azioni prefigurate. Tuttavia il Progetto Valdaso rappresenta comunque un bagaglio di conoscenze analitiche di dettaglio, che possono essere proficuamente utilizzate come base conoscitiva per le azioni future. In particolare, ai fini del presente documento programmatico, si segnala la Carta di conflitti e delle criticità (Fig. 3), che restituisce un quadro sinottico delle potenziali interferenze tra il sistema insediativo esistente e di programma e le aree a rischio idrogeologico. La Carta restituisce nel dettaglio numerose informazioni sui livelli di criticità idrogeologica lungo l asta fluviale, segnalando le criticità di carattere puntuale, circoscritte e d area, utili ad avviare una strategia complessiva di prevenzione e messa in sicurezza dal rischio idrogeologico. Recentemente, l apparato conoscitivo sulle criticità idrogeologiche è stato aggiornato grazie ad una iniziativa del Comune di Altidona e di altre Amministrazioni Comunali della Media e Bassa Valdaso, con la collaborazione di tecnici professionisti (Geologi, Agronomi, Ingegneri) ed il coordinamento del Servizio Genio Civile della Provincia di Fermo, con analisi conoscitive di dettaglio sulle criticità idro geo morfologiche lungo l asta fluviale tra la foce di Pedaso e la località Villa Pera di Comunanza. La finalità di questi approfondimenti conoscitivi è quella di avviare un percorso di concertazione per la definizione di un Progetto Generale di Gestione del Fiume Aso (PGG) per affrontare in maniera organica gli interventi manutentivi del corso d'acqua, analizzare la presenza e gli effetti delle numerose opere idrauliche in alveo, favorire una più consapevole capacità programmatoria degli interventi manutentori del reticolo idrografico da parte dei soggetti competenti. 3.2 Il PIT Percorsi di Identità territoriale (Sibillini e Valdaso) Il Progetto Integrato Territoriale Percorsi di Identità territoriale (Sibillini e Valdaso), a valere sui fondi dell Asse 5 del POR FESR Marche 2007/13 Valorizzazione dei territori, è un progetto di ambito interprovinciale che ha visto come beneficiari, oltre alla Provincia di Ascoli Piceno, i comuni di Comunanza, Force, Montalto Marche, Montedinove, Montefalcone Appennino, Montemonaco, Monte Vidon Combatte, Ortezzano, Rotella e Unione Comuni Valdaso, per un importo di Euro ,35. Il progetto d area si basa sulla volontà di valorizzare la valle attraverso interventi che Regione Marche Programma di Sviluppo Rurale 2007/2013 Asse Leader Misura Pag. 17 di 48 Fig. 3
18 sottolineino le caratteristiche di coesione ed organicità del territorio, derivanti dalla permanenza delle relazioni strutturanti tra le componenti antropiche e quelle ambientali, in primo luogo con il fiume Aso, connotatore fisico e culturale dello sviluppo del territorio. Nel PIT, il paesaggio agroambientale della valle dell Aso è inteso come opportunità per la riscoperta e la promozione della qualità diffusa che caratterizza il territorio, inscindibilmente collegata alle tradizioni, ai saperi locali ed alle antiche trame insediative storiche; ovvero come opportunità per individuare ed innovare gli spazi e le forme proprie della cultura rurale del luogo. 3.3 La programmazione Leader 2007/13 La programmazione Leader per il periodo di 2007/13 è articolata in quattro strumenti di programmazione: i due Progetti Integrati Territoriali delle province di Ascoli Piceno e Fermo; i due Piani di Sviluppo Locale dei GAL Fermano e Piceno. Nel complesso nei comuni della Valdaso sono stati finanziati n. 75 interventi strutturali (Tab. 11), a favore di beneficiari pubblici e privati, che spaziano tra diverse misure: Sostegno alla creazione e sviluppo di microimprese; Incentivazione di attività turistiche; Servizi essenziali per l economia e la popolazione rurale; Sviluppo e rinnovamento dei villaggi; Tutela e riqualificazione del territorio rurale. Investimenti attivati con approccio Leader in Valdaso (2007/13) Interventi Contributo FEASR Investimento totale GAL Fermano GAL Piceno PIT Provincia FM PIT Provincia AP Tab. 11 In totale sono stati erogati contributi per Euro , per un investimento complessivo attivato sul territorio pari ad Euro oltre IVA. A tali investimenti vanno aggiunti gli interventi immateriali attivati dai due GAL a valere sulla Misura ) Promozione territoriale e certificazione d area, con incidenza su tutto il territorio dei due GAL, inclusa la Valdaso, e con un investimento complessivo di Euro GAL Interventi Contributo FEASR Investimento totale GAL Fermano GAL Piceno Tab L Accordo Agroambientale d Area della Valdaso L accordo agroambientale della Valdaso è un accordo d area per la protezione del suolo e delle acque dall inquinamento da fitofarmaci e nitrati, attraverso il ricorso a metodi di produzione a basso impatto ambientale. L accordo rientra tra le tipologie di progetti territoriali che rappresentano una linea di azione innovativa dei PSR, prevedendo l aggregazione territoriale al fine di raggiungere una maggiore efficacia dell azione agroambientale. L Accordo coinvolge sia istituzioni pubbliche che attori privati locali, attraverso una metodologia plurisettoriale e partecipativa, per raggiungere obiettivi comuni di sviluppo locale sostenibile, come la Regione Marche Programma di Sviluppo Rurale 2007/2013 Asse Leader Misura Pag. 18 di 48
19 preservazione della qualità del suolo e delle acque, metodi di produzione più sostenibili e prodotti più sani. Nell area oggetto dell Accordo (Fig. 4) l obiettivo principale è di raggiungere in sette anni la riduzione degli impieghi di macroelementi (azoto, fosforo e potassio) di almeno il 30% inferiore rispetto ai massimi consentiti dalla normativa per le aree ZVN oggetto di intervento e la riduzione e/o sostituzione dei principi attivi a tossicità acuta e cronica. 3.5 La filiera ortofrutta Valdaso L iniziativa, che mira alla commercializzazione dell ortofrutta della Valdaso certificata Qm (Qualità garantita dalla Marche) è frutto dell integrazione del progetto di filiera a basso impatto ambientale collegato al Programma di sviluppo rurale e di certificazione produttiva Qm. L obiettivo è valorizzare prodotti di qualità, come la pesca della Valdaso, e al contempo la ruralità del territorio, la biodiversità, l ambiente, il paesaggio, i valori e i saperi del territorio. Si tratta di un esperienza che per la prima volta mette insieme un gruppo di produttori, uniti nello scopo di promuovere un eccellenza del territorio, e un area geografica particolarmente vocata alla produzione ortofrutticola. I produttori hanno modo di fruire dei vantaggi della filiera, ottimizzando i costi, facendo promozione e distribuendo il prodotto al consumatore finale grazie ad accordi con la grande distribuzione. La sinergia trovata tra le imprese agricole e i benefici al consumatore in termini di qualità del prodotto si concretizzano nella scelta del marchio Qm: in questo modo il F ig. 4 Regione Marche Programma di Sviluppo Rurale 2007/2013 Asse Leader Misura Pag. 19 di 48
20 consumatore è garantito da un sistema informatico di tracciabilità, ed al contempo si valorizza la vocazionalità del territorio. 3.6 L Ecomuseo della Valle dell Aso L Ecomuseo della Valle dell Aso e delle sue identità rappresenta, per l Unione Comuni Valdaso e per le Province di Ascoli Piceno e Fermo, un progetto culturale che mira ad esaltare il territorio come ambito privilegiato delle relazioni uomo natura, come luogo dei saperi delle comunità locali, come testimonianza dei valori ambientali, come spazio che mette in sinergia le capacità degli abitanti per avviare processi di economie alternative. Aderiscono all Ecomuseo i Comuni della sponda settentrionale e fermana della valle (Altidona, Lapedona, Moresco, Monterubbiano, Petritoli, Ortezzano e Monte Vidon Combatte), quelli della sponda meridionale e ascolana (Montefiore dell Aso e Carassai), Campofilone, ultimo lembo della provincia di Fermo a sud dell Aso e, alla foce del fiume, il comune di Pedaso. Insieme e di pari passo, gli 11 comuni dell Ecomuseo operano in sinergia affinché il sistema dell accoglienza nella Valle possa sempre più relazionarsi e mettersi a disposizione della domanda turistica, in costante aumento nella Valle. L Ecomuseo non si limita ad essere uno strumento fine a se stesso, ma è quel mezzo di aggregazione che parte dal basso e che convoglia, contemporaneamente, cittadini, identità, paesaggio e tradizioni in un unico contenitore. A tal fine, sostiene con azioni mirate la promozione tanto del patrimonio musealizzato e di carattere artistico, tanto quella del patrimonio enogastronomico, ovvero della cucina tipica locale, secondo la convinzione diffusa che sia giusto definire patrimonio culturale di un luogo tanto le sue testimonianze artistiche quanto i suoi prodotti tipici, in quanto unici e identitari di quel determinato ambiente culturale. Fig. 5 Regione Marche Programma di Sviluppo Rurale 2007/2013 Asse Leader Misura Pag. 20 di 48
21 Negli obiettivi dell Ecomuseo, la promozione di molti piccoli borghi che si affacciano sulla Valle dell Aso passa inevitabilmente per la diffusione dei rispettivi prodotti identitari, per estendersi, conseguentemente, alla valorizzazione dell intero territorio vallivo. 3.7 Il progetto Brand Marche. Promozione del territorio dei GAL Il Progetto di Cooperazione Brand Marche. Promozione del territorio dei GAL che coinvolge tutti i GAL marchigiani e la Regione Marche, a valere sulla Misura del PSR Marche 2007/13 ha la finalità di promuovere, in Italia ed all estero, l offerta rappresentata dai territori dell entroterra regionale, svolgendo azioni concrete ed efficaci di presentazione dell offerta (anche con la partecipazione alle principali fiere di settore), al fine di intercettare i possibili canali di afflusso turistico. Gli obiettivi operativi del progetto sono: F ig. 6 Coinvolgere gli operatori locali nelle attività progettuali e condividere con essi la strategia di prodotto; Individuare e garantire la visibilità delle attività turistiche mediante la tipicizzazione dell'offerta; Presentare e commercializzare come prodotto unico i territori dei GAL aderenti; Aumentare il livello di qualità dei servizi e prodotti territoriali; Regione Marche Programma di Sviluppo Rurale 2007/2013 Asse Leader Misura Pag. 21 di 48
22 Sperimentare forme innovative e a basso costo di comunicazione attraverso i nuovi strumenti del web (new media); Incrementare i flussi turistici. Su queste basi, nel progetto Brand Marche, la collaborazione tra Regione Marche e GAL è finalizzata a consolidare il prodotto rurale che racchiude al suo interno l'offerta turistica del territorio montano e appenninico, dal Montefeltro alle catene appenniniche della zona del Piceno. Si intende perseguire l'obiettivo attraverso azioni di cooperazione in materia di promozione congiunta di prodotti/territori. La proposta di un'offerta integrata di turismo rurale è a sua volta strettamente correlata alle azioni in materia di accoglienza e qualificazione portate avanti in questi anni dai GAL nelle aree interne delle Marche tra cui il riconoscimento di standard comuni di qualità in grado di soddisfare un turista/visitatore sempre più esigente, attento alle varie sfaccettature della qualità percepita ed informato, anche e sempre di più, grazie ad Internet. Attraverso il progetto si vuole operare una trasformazione rispetto all'approccio finora avuto nei confronti del turismo: la destinazione non deve più essere un ambito delimitato, ma deve diventare un contenitore con un'offerta di risorse, servizi e proposte integrata e strutturata, "spalmata" nelle diverse aree Gal. Per questo sono stati selezionati cinque cluster tra quelli individuati nel Piano Regionale Triennale di Promozione Turistica e precisamente: 1. Dolci colline e antichi borghi; 2. Cultura; 3. Parchi e natura attiva; 4. Spiritualità e meditazione; 5. Made in Marche. Gusto a km O e shopping di qualità. Regione Marche Programma di Sviluppo Rurale 2007/2013 Asse Leader Misura Pag. 22 di 48
23 4. Analisi SWOT Sulla base delle indagini conoscitive e delle analisi svolte, si propone una analisi di sintesi degli elementi di criticità che caratterizzano l area della Valdaso, e contestualmente degli elementi di forza e delle potenzialità su cui far leva per innescare un processo virtuoso di sviluppo. Al contempo si delineano i fattori esterni o di contesto che potrebbero frenare lo sviluppo e quali siano le opportunità che si presentano e che il territorio potrà cogliere in una prospettiva strategica di medio periodo. L'analisi swot si sviluppa secondo i 3 grandi temi Ambiente, Agricoltura e Turismo. Punti di forza Ambiente Presenza di un territorio diversificato: fascia costiera, collinare e montana; Crescente disponibilità e consapevolezza delle Amministrazioni e degli operatori privati ad andare verso una pianificazione condivisa; Territorio rurale ad alta valenza naturale e paesaggistica Elementi di debolezza Fragilità idrogeologica dell asta fluviale e dei versanti collinari. Sfruttamento eccessivo del fiume Aso e dei suoi ambiti, senza considerare eventuali fasce di rispetto; Sul dissesto idrogeologico si agisce prevalentemente in regime di somma urgenza con interventi remediali post evento; Abbandono degradante delle costruzioni rurali; I processi di spopolamento nelle aree montane indeboliscono e compromettono il mantenimento dei sistemi socio economici locali; Minore presenza di strutture sanitarie e scolastiche nelle aree montane Diffuso rischio idrogeologico e fenomeno erosivo del territorio Opportunità Gestione sostenibile dei boschi finalizzata alla riduzione del rischio idrogeologico e prevenzione dai dissesti, all'aumento della biodiversità e all'incremento di stoccaggio di CO 2 Regione Marche Programma di Sviluppo Rurale 2007/2013 Asse Leader Misura Pag. 23 di 48
24 Minacce Aumento del tasso di abbandono colturale e mancanza di gestione delle formazioni forestali con ripercussioni sul dissesto e sulla biodiversità; Degrado della viabilità di servizio forestale e della rete viaria minore. Agricoltura Punti di forza Consapevolezza tra gli imprenditori dell'importanza dell'aggiornamento professionale, dell'assistenza tecnica e della diversificazione dell'attività aziendale. Rilevante superficie territoriale coltivata e boscata; Maggiore incidenza delle superfici biologiche sulla SAU totale Maggiore presenza relativa nelle marche di aziende agricole con attività connesse Coltivazione più diffusa nelle Marche di cereali grazie al suo adattamento alle caratteristiche del territorio; Ortofrutticoltura coltivazione ad alto reddito capace di sostenere un impiego consistente di manodopera; Fiori e piante comparto ad elevata specializzazione e redditività che ha avuto uno sviluppo consistente; Foraggi coltivazione a basso impatto ambientale e miglioratrice della qualità dei suoli Suini presenza di diverse produzioni tipiche regionali nel comparto dei salumi di cui alcune con marchio riconosciuto; Foreste sottoprodotti di eccellenza (tartufi e funghi); Foreste elemento paesaggistico caratterizzante delle aree naturali, anche protette a vario livello, e catalizzatore di flussi turistici; Elementi di debolezza Livelli di servizi alla popolazione nelle aree interne inferiori alle aree litoranee; Inadeguata forza commerciale delle aziende Difficile coordinamento tra i diversi soggetti pubblici che a vario titolo hanno competenza sul territorio; Scarsa integrazione tra gli interventi pubblici e l attività delle aziende agricole. Sistema produttivo composto da numerose attività economiche uni personali Regione Marche Programma di Sviluppo Rurale 2007/2013 Asse Leader Misura Pag. 24 di 48
25 Difficoltoso accesso al credito da parte delle imprese Cereali produzione indifferenziata difficile da caratterizzare rispetto a quella delle altre regioni Foreste bosco raramente gestito attivamente, e spesso in abbandono colturale. Opportunità Crescente attrattiva dei consumatori verso prodotti biologici, di qualità e tipici; Sviluppo e consolidamento delle aziende agricole con attività connesse Dinamiche demografiche positive nei comuni a ridosso della fascia costiera e in alcune aree interne Minacce Elevata incidenza delle classi di età più elevata Cereali la gamma delle varietà è ancora troppo eterogenea; la produttività è legata all'innovazione tecnologica ed alla ricerca non alla portata delle aziende al di fuori delle organizzazioni di filiera Ortofrutta scarso potere contrattuale nei confronti della GDO Punti di forza Turismo Disponibilità di risorse territoriali di base di valore nel campo paesaggistico ambientale, storico culturale, eno gastronomico, artigianale di tradizione; Presenza di operatori turistici che hanno saputo differenziare la propria offerta andando verso target e segmenti di mercato con potenzialità di crescita; Capacità del turismo di creare un indotto negli altri settori produttivi, nel reddito e nell'occupazione; Disponibilità di competenze da valorizzare in tema di gestione dei beni e degli eventi culturali; Diffusione di forme di aggregazione spontanee ma interessanti sul territorio, sia tra operatori privati ed in fase di operatività, che da parte di enti locali e/o allo stato progettuale, nella logica della ricettività diffusa e della condivisione delle risorse; Regione Marche Programma di Sviluppo Rurale 2007/2013 Asse Leader Misura Pag. 25 di 48
26 Elementi di debolezza Basso livello di integrazione lungo le filiere; Accessibilità al territorio non sempre agevole sul piano della comunicazione (disponibilità della banda larga ancora limitata nelle aree più interne, anche se in prospettiva destinata a migliorare) e delle infrastrutture, rete di trasporto pubblico poco sviluppata e non funzionale alla mobilità dei flussi turistici nelle aree rurali; Assenza di una tradizione ed una cultura consolidate in ambito turistico: cultura dell'accoglienza mediamente insufficiente ed eterogenea tra gli operatori, carenza di professionalità e di trasparenza nel rapporto con il cliente, che riduce la qualità percepita; Qualità complessiva dell'accoglienza carente (qualità delle strutture ricettive, gestione delle relazioni cliente turista, scarsa accessibilità / fruibilità del patrimonio artistico, scarsa qualità e ridotta diffusione dei servizi di informazione, segnaletica / cartellonistica carente); L'offerta turistica ancora prevalentemente strutturata su base individualistica e scarsamente presente nelle offerte delle agenzie locali e sovralocali; Attività di comunicazione / promozione per attrarre flussi turistici gestite prevalentemente su base individuale e mancanza di coordinamento delle attività promozionali da parte delle amministrazioni locali; Opportunità Le tecnologie legate al mondo ICT ed al web per ottimizzare l'attività di comunicazione e promo commercializzazione; La crescita della domanda turistica da parte dei Paesi emergenti a livello internazionale; Il Piano Strategico del Turismo al 2020, in via di definizione a livello governativo; Gli investimenti sul Brand Marche e le strategie contemplate dal Piano regionale triennale di promozione turistica 2012/2014 ; La disponibilità di risorse finanziarie a livello regionale / locale (Gal Fermano e Gal Piceno) per la realizzazione di interventi in campo formativo, per la promo Regione Marche Programma di Sviluppo Rurale 2007/2013 Asse Leader Misura Pag. 26 di 48
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