7.1.3 IL CASO DELLA NOTIFICA DI MALATTIA INFETTIVA

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1 7.1.3 IL CASO DELLA NOTIFICA DI MALATTIA INFETTIVA

2 FINALITA Prevenzione e controllo delle malattie sottoposte a sorveglianza mediante l identificazione di: livelli di incidenza impatto modelli per lo sviluppo di obiettivi fattibili di prevenzione modelli per la valutazione degli interventi di controllo

3 Obiettivi di un sistema nazionale di notifica delle malattie infettive Soddisfare le esigenze di: autorità sanitarie per aspetti regolatori dei programmi di prevenzione e controllo operatori sanitari professionali organizzazioni di volontariato attive nel settore sanitario grande pubblico: per informazioni su fattori di rischio, tendenze epidemiologiche, sicurezza, etc...

4 Elementi per stabilire se una malattia debba o possa essere oggetto di sorveglianza Rilevanza: determinare se una malattia rappresenta una legittima preoccupazione per la sanità pubblica Vulnerabilità: grado in cui una patologia è suscettibile di interventi fattibili di controllo Capacità del sistema sanitario di attuare un programma di controllo

5 SENSIBILITA e SPECIFICITA Definizione Sensibilità - E la probabilità che tutti i casi ricercati siano tra quelli notificati Specificità - E la probabilità che solo i casi ricercati siano tra quelli notificati Effetti Maggiore è la sensibilità, più alto è il rischio che tra i casi notificati ci siano falsi casi, anche se tutti i veri casi vengono comunque notificati Maggiore è la specificità, più alto è il rischio che veri casi non vengano notificati, anche se tutti quelli notificati sono solo veri casi.

6 Testo Unico delle Leggi Sanitarie R.D.L. 27 luglio 1934, n Articolo 253: Articolo 254: Il Ministro per l interno (ora salute) determina con un suo provvedimento, sentito il Consiglio Superiore di Sanità, quali siano le malattie infettive e diffusive che danno luogo alle misure sanitarie comprese nel presente titolo e quali siano le misure applicabili a ciascuna di esse Il sanitario che nell esercizio della sua professione sia venuto a conoscenza di un caso di malattia infettiva o sospetta di esserlo, pericolosa per la salute pubblica, deve farne immediatamente denunzia al podestà e all ufficiale sanitario comunale e coadiuvarli, se occorra, nella esecuzione delle disposizioni emanate per impedire la diffusione delle malattie e nelle cautele igieniche necessarie

7 Evoluzione dell elenco delle malattie che danno luogo all adozione di misure sanitarie D.M. 23 aprile 1940 D.A.C.I.S. 13 ottobre 1947 D.A.C.I.S. 1 agosto 1953 D.A.C.I.S. 14 gennaio 1955 D.M. 5 luglio 1975 D.M. 28 febbraio 1983 D.M. 28 novembre 1986 D.M. 15 dicembre 1990 D.M. 15 gennaio 1960

8 Criteri per l inclusione di una malattia nei programmi nazionali di sorveglianza interesse per OMS - profilassi internazionale incidenza morbilità letalità mortalità generale trasmissibilità potenziale epidemico (1)

9 Criteri per l inclusione di una malattia nei programmi nazionali di sorveglianza interesse veterinario risvolti su igiene degli alimenti impatto socio-economico prevenibilità per mezzo di vaccini necessità di risposta immediata da parte dei servizi di sanità pubblica percezione del rischio da parte dell opinione pubblica (2)

10 Percezione del rischio da parte dell opinione pubblica effetti immediati e a lungo termine dell infezione/malattia familiarità o estraneità della malattia eziopatogenesi definita o ancora incompresa controllabilità/incontrollabilità dipendenza da fattori umani (volontari o involontari)

11 D.M. 23 aprile 1940 Disposizioni sanitarie concernenti le malattie infettive e diffusive...danno luogo all adozione di provvedimenti sanitari: a) peste, colera, febbre gialla, lebbra, tifo petecchiale e f. dermotifosimili, vaiolo e vaioloide, alastrim, varicella, morbillo, scarlattina, parotite e., febbre tifoide e infezioni paratifiche, enterite coleriforme, dissenteria bacillare, dissenteria amebica ed amebiasi, brucellosi, reumatismo a.a., infezione puerperale, difterite, pertosse, meningite c.s., influenza, poliomielite a.a., encefalite letargica, psittacosi, tularemia, leishmaniosi, febbre ricorrente, spirochetosi i.e., malaria, pustola maligna, morva, rabbia e morsicature da animali rabidi o sospetti, anchilostomiasi, trichinosi, oftalmoblenorrea dei neonati, sifilide da baliatico; b) tubercolosi polmonare, cutanea ulcerosa, ossea e ghiandolare con seni fistolosi (casi confermati) c) malattie veneree, tracoma e qualsiasi forma di congiuntivite contagiosa d) vulvovaginiti e) linfogranulomatosi inguinale, forme ulcerative dei genitali femminili f) tigna, scabbia

12 D.M. 15 dicembre 1990 malattie di Classe I Malattie per le quali si richiede segnalazione immediata o perché soggette al R.S.I. o perché rivestono particolare interesse colera febbre gialla febbre ricorrente epidemica febbri emorragiche virali peste poliomielite tifo esantematico botulismo difterite influenza con isolamento virale rabbia tetano trichinosi MEDICO a AUSL a, b REGIONE a, b a, b MINISAN ISS b b OMS ISTAT a = caso sospetto (entro 12 ore) b = caso confermato

13 MODALITA DI NOTIFICA D.M. 15 dicembre 1990 Malattie di classe I Deve essere osservato il seguente flusso informativo: 1) segnalazione all unità sanitaria locale, da parte del medico, per telefono o telegramma entro dodici ore dal sospetto di un caso di malattia; 2) segnalazione immediata dall unità sanitaria locale alla regione e da questa al Ministero e all Istituto Superiore di Sanità, per fonogramma o telegramma, o telefax, in cui dovranno essere indicati almeno i seguenti dati: malattia sospettata; nome, cognome, data di nascita, sesso e residenza del paziente; eventuale luogo di ricovero; fondamenti del sospetto diagnostico; nome, cognome e recapito del medico segnalante; 3) segnalazione immediata da unità sanitaria locale a regione e da questa al Ministero e all Istituto superiore di sanità via telefax o telegramma dei risultati dell accertamento del caso (sia positivi che negativi); 4) segnalazione immediata del Ministero all Organizzazione Mondiale della Sanità dell accertamento del caso, ove previsto; compilazione del modello 15 per i casi accertati ed invio dello stesso da parte della AUSL alla Regione e al Ministero; quest ultimo provvederà alla trasmissione all ISTAT Presso ogni unità sanitaria locale deve essere sempre disponibile, nell ambito del servizio di igiene pubblica, un medico appositamente incaricato di compilare il modello 15 e che dovrà recarsi, all occorrenza, nel luogo in cui si trova il paziente per ottenere direttamente, senza intermediari, le notizie richieste nel modulo.

14 D.M. 15 dicembre 1990 malattie di classe II Malattie rilevanti perché ad elevata frequenza e/o passibili di interventi di controllo blenorragia brucellosi diarree inf. non da salmonella epatite virale a epatite virale b epatite virale nanb epatite virale n.s. febbre tifoide legionellosi leishmaniosi cutanea leishmaniosi viscerale leptospirosi MEDICO a AUSL b, c REGIONE b, c b, c c MINISAN ISTAT ISS meningite ed encefalite a. virale meningite meningococcica morbillo parotite pertosse rickettsiosi diversa da tifo esantematico rosolia salmonellosi non tifoidee scarlattina sifilide tularemia varicella listeriosi a = caso sospetto (entro 2 giorni) b = caso confermato c = riepiloghi mensili per provincia, classe d età, sesso

15 MODALITA DI NOTIFICA D.M. 15 dicembre 1990 malattie di classe II Deve essere osservato il seguente flusso informativo: 1) segnalazione all Unità Sanitaria Locale, da parte del medico, per le vie ordinarie entro due giorni dall osservazione del caso; 2) per i casi rispondenti ai criteri definiti e riportati nelle istruzioni del modello 15, compilazione ed invio dello stesso modello individuale di notifica dall Unità Sanitaria Locale alla Regione e da questa all ISTAT e al Ministero per le vie ordinarie. Alla Regione devono essere inviate da parte dell unità sanitaria locale, oltre i modelli individuali, anche i dati aggregati mensilmente, suddivisi per fasce di età e sesso (modello 16); 3) compilazione ed invio dei riepiloghi mensili suddivisi per provincia, fasce di età, sesso, da regione a Ministero, I.S.S., ISTAT per le vie ordinarie (mod. 16 bis).

16 D.M. 15 dicembre 1990 Malattie di classe III AIDS medico Regione COA lebbra medico malaria a tubercolosi AUSL micobatteriosi non t. b Regione a = caso sospetto b = caso confermato c = riepilogo mensile per provincia, classe d età, sesso b, c c c Minisan ISTAT ISS

17 MODALITA DI NOTIFICA D.M. 15 dicembre 1990 malattie di Classe III Sono già previsti flussi informativi particolari e differenziati. I flussi informativi, ove non sia disposto diversamente da provvedimenti particolari, devono avere in comune una parte della scheda di notifica che verrà inviata all ISTAT (sezione A), analoga per tutte le malattie notificabili, con i dati anagrafici del soggetto e l indicazione della malattia. La sezione B dei modelli sarà invece differenziata per raccogliere informazioni epidemiologiche pertinenti. Per le modalità di notifica dell AIDS si fa riferimento alla circolari del Ministero della sanità 13 febbraio 1987, n.5 (Gazzetta Ufficiale n.48 del 27 febbraio 1987) e 13 febbraio 1988, n.14, nelle quali vengono riportate indicazioni che limitano il flusso informativo dal medico documentante alla regione e al Ministero (C.O.A. presso I.S.S.). Alla Regione devono essere inviati, da parte delle Unità Sanitarie Locali, anche i dati aggregati mensilmente suddivisi per fasce di età e sesso. Un riepilogo mensile per provincia, fascia di età e sesso deve essere inviato dalla Regione al Ministero, I.S.S. e ISTAT per le vie ordinarie.

18 D.M. 15 dicembre 1990 malattie di Classe IV Malattie per le quali alle segnalazione del singolo caso da parte del medico deve seguire la segnalazione dell AUSL solo quando si verificano focolai epidemici dermatofitosi malattie trasmesse da alimenti pediculosi scabbia altro - specificare (malattie di classe V insorte in forma di focolaio epidemico) MEDICO a AUSL b REGIONE b b b MINISAN ISTAT ISS a = caso singolo b = focolaio epidemico

19 D.M. 15 dicembre 1990 Malattie di classe IV MODALITA DI NOTIFICA Deve essere osservato il seguente flusso informativo: 1) dal medico all unità sanitaria locale entro ventiquattro ore; 2) dall Unità Sanitaria Locale alla Regione e da questa al Ministero, all Istituto Superiore di Sanità, all ISTAT tramite modello 15.

20 D.M. 15 dicembre 1990 Malattie di classe V Malattie infettive e diffusive notificate dall AUSL e non comprese nelle classi precedenti,zoonosi indicate dal regolamento di polizia veterinaria di cui al D.P.R. 8 febbraio 1954, n. 320, e non precedentemente menzionato Riepilogo annuale AUSL Regione Si riportano, a titolo di esempio, le malattie di classe V notificate negli anni Minisan Amebiasi Anchilostomiasi Ascaridiasi Campylobacteriosi Candidosi Clamidia Condilomi acuminati Congiuntivite batterica Congiuntivite virale Coxackiosi Dengue Dermatofitosi (casi sporadici) Enterite da C. difficile Erisipela Faringite streptococcica Filariosi Gastroenterite Giardiasi Herpes zooster Idatidosi Impetigine Inf. da citomegalovirus Inf. da E. coli Inf. da rotavirus Inf. da adenovirus Inf. da streptococco s.p.p. Inf. da streptococco b emol. Isosporiasi M. di Lyme Meningite batterica Meningite criptococcica Meningite da Haemophilus Meningite di n.d.d. Meningite da pneumococco Meningite da stafilococco Meningite linfocitaria Mollusco contagioso Mononucleosi infettiva Morsicature di animali Nevrassite virale Ornitosi Ossiuriasi Parassitosi intest. non specif. Pediculosi (casi sporadici) Pneumocistosi Polmonote da mycoplasma Psittacosi Quarta malattia Quinta malattia Scabbia (casi sporadici) Schistosomiasi Sepsi meningococcica Shigellosi Sindrome bocca mani piedi Strongiloidiasi Teniasi Toxoplasmosi Tossinf. alim. (casi sporadici) Trichiuriasi Inf. da virus resp. sinciziale

21 Notifica delle malattie infettive D.M. 15 dicembre 1990 Schema riepilogativo MEDICO AASSLL a TUTTE le malattie infettive, anche al solo sospetto REGIONE ISS b a c MINISAN ISTAT OMS REGIONI AASSLL ALTRI a= tutte le malattie b=modelli 15 malattie di classe I; modelli 15 malattie di classe IV riepiloghi malattie classe II e III c= modelli 15 malattie classe II e IV sezione A modelli 15 malattie classe III riepiloghi malattie classe II e III

22 Network europei per la sorveglianza delle malattie infettive Network Tipo di informazione Metodo di trasmissione Centro coordinatore Legionellosi EWGLI Le notifiche anonimizzate possono contenere informazioni significative dal punto di vista commerciale Messaggi Fax (semi-sicuro) Bollettino Elettronico protetto da codice di accesso PHLS Londra Salmonellosi infezioni enteriche ENTERNET Le notifiche anonimizzate possono contenere dettagli relativi a prodotti commerciali Fax (limitato accesso al Fax) interno Floppy disk PHLS Londra INFLUENZA Dati aggregati Messaggi EPINET (Rete locale) Fax (semi-sicuro) Posta Modem per Bollettino Elettronico PHLS Londra AIDS Dati aggregati Floppy disk Hospital S.Maurice Parigi

23 Decisione del Consiglio e del Parlamento Europeo n. 2119/98/CE Istituzione di una rete per la sorveglianza epidemiologica ed il controllo delle malattie trasmissibili nella Comunità Sistema di allarme rapido e risposta a livello comunitario comunicazione permanente tra la Commissione e le Autorità sanitarie di ciascuno Stato membro competenti per la messa in atto delle misure che potrebbero essere necessarie per la tutela della salute pubblica riservato a: focolai di malattie trasmissibili che riguardino più di uno Stato della Comunità concentrazione spaziale o temporale di casi di patologie con caratteristiche simili, se dovute ad agenti patogeni e c è un rischio di propagazione alla Comunità concentrazione spaziale o temporale di casi di patologie con caratteristiche simili al di fuori della Comunità, se dovute ad agenti patogeni e c è un rischio di propagazione alla Comunità comparsa o riemergenza di una malattia trasmissibile, o di un agente infettivo, che potrebbe richiedere un azione tempestiva e coordinata della Comunità per il suo contenimento

24 Decisione del Consiglio e del Parlamento Europeo n. 2119/98/CE Istituzione di una rete per la sorveglianza epidemiologica ed il controllo delle malattie trasmissibili nella Comunità Malattie infettive e tematiche sanitarie che dovranno essere progressivamente coperte dalla Rete Comunitaria Prevenibili con vaccinazione difterite Infezioni da Hib influenza morbillo parotite pertosse poliomielite rosolia Trasmissione sessuale Infezioni da Clamydia Infezioni gonococciche Infezioni da HIV Sifilide Epatiti virali epatite virale A epatite virale B epatite virale C Trasmissione idrica, alimentare o di origine ambientale botulismo campylobatteriosi cryptosporidiosi giardiasi Infezioni da E. coli enteroemorragico leptospirosi listeriosi salmonellosi shigellosi toxoplasmosi trichinosi yersiniosi

25 Decisione del Consiglio e del Parlamento Europeo n. 2119/98/CE Istituzione di una rete per la sorveglianza epidemiologica ed il controllo delle malattie trasmissibili nella Comunità Malattie infettive e tematiche sanitarie che dovranno essere progressivamente coperte dalla Rete Comunitaria Altre malattie da agenti non convenzionali TSE, nuova variante CJD a trasmissione aerogena legionellosi malattia meningococcica Infezioni pneumococciche tubercolosi Zoonosi (altre) brucellosi echinococcosi rabbia Gravi malattie di importazione colera malaria peste febbri emorragiche virali Tematiche sanitarie particolari Infezioni nosocomiali resistenza antimicrobica

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