LA DISFAGIA. A cura di Paola Zottis Stefania Bet

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1 LA DISFAGIA A cura di Paola Zottis Stefania Bet Regione del Veneto - U.L.S.S. 7 - Pieve di Soligo Dipartimento di Riabilitazione - Responsabile Dott.ssa F. Gattinoni

2 Deglutizione / Disfagia La deglutizione è un processo funzionale molto articolato e complesso che permette la progressione degli alimenti e della saliva dalla bocca allo stomaco.. La complessità è legata alla presenza a livello faringeo di incrocio tra via aerea e via digestiva. La disfagia: è un'alterazione della deglutizione

3 Fasi della deglutizione Fase preparatoria volontaria: il cibo introdotto in bocca viene masticato, amalgamato con la saliva, trasformato in bolo e posizionato in mezzo alla lingua Fase orale volontaria: il bolo viene schiacciato dalla lingua sul palato duro e progressivamente spremuto fino all'istmo delle fauci stimolando il riflesso di deglutizione Fase faringo-laringea involontaria: arresto della respirazione, ribaltamento epiglottide, innalzamento e chiusura della laringe, apertura dei seni periformi. Fase esofagea involontaria: il bolo entra in esofago e grazie alla peristalsi progressivamente raggiunge lo stomaco.

4 COSA OSSERVARE IN UN PAZIENTE Aspetti generali Vigilanza Capacità attentive Disturbi cognitivi Presenza e tipo di cannula tracheostomica Presenza di sng, peg, cvc.

5 Aspetti specifici La disfagia si manifesta con: SEGNI DIRETTI (la degutizione procura fastidio ) - tosse - necessità di schiarirsi la voce - deglutizioni ripetute SEGNI INDIRETTI (la deglutizione non procura fastidio ) - voce gorgogliante - febbricola post-prandiale - infezioni alle vie respiratorie fino alla polmonite ab ingestis - calo di peso L assenza di segni diretti non significa assenza di disfagia.

6 I fattori di rischio generali o specifici emergono durante lo screening per la disfagia al momento del ricovero. Sezione A Item punteggio Età: attribuire punteggio 1 se età > 75 anni 0 1 Livello di coscienza Paziente è vigile? Paziente in grado di eseguire ordini semplici? Sezione B Si = 0 Si = 0 No=1 No=1 Item Test dell'acqua: il paziente è in grado di bere un bicchiere intero? Si = 0 punteggio No=3 Test della tosse, il paziente è in grado di Si = 0 No=3 tossire? Presenza di voce umida? Si = 3 No=0 Presenza di scialorrea? Si = 0,5 No=0 Il paziente elimina attivamente la saliva? Si = 3 No=0 Il paziente è dispnoico? Si = 2 No=0 Sezione C Livelli di rischio Punteggio =0 rischio assente 0,5 < Punteggio <3 basso rischio 3<Punteggio< 5,5 medio rischio Punteggio>5,5 alto rischio Se lo screening è positivo (>3) vengono avviati la valutazione ed eventualmente il trattamento logopedico

7 Posture Le posizioni del capo e del corpo possono influire moltissimo sulla deglutizione, favorendo il passaggio del bolo nelle vie alimentari e proteggendo le vie respiratorie La postura più utilizzata è a CAPO FLESSO IN AVANTI permette l elevazione e la chiusura della laringe sotto la base linguale favorendo la protezione delle vie aeree inferiori Parte della terapia consiste nell automatizzare l uso della postura scelta.

8 Posturazione Perchè il paziente rimanga allineato è importante tenere in considerazione l'orizzonte visivo che deve essere centrale e favorire l'abbassamento del capo. Se possibile è meglio alimentarsi in posizione seduta: - corretto allineamento globale - il tronco deve essere dritto, l'angolo cervico-mandibolare a 90 - per la schiena usare un cuscino; quando la schiena non è ben dritta far portare la testa in avanti - se necessario deve esserci il supporto cervicale - gli avambracci devono essere appoggiati ai braccioli o sul tavolo - i piedi devono essere appoggiati a terra (usare, eventualmente un rialzo) Il paziente può alimentarsi da seduto se tiene la posizione per almeno 15'

9 ...se deve mangiare a letto - deve essere in posizione seduta; - vanno seguite le indicazioni di cui sopra - si possono usare cuscini per aiutare a mantenere la posizione per il tempo del pasto

10 Artifizi dietetici - come intervenire sugli alimenti - E possibile facilitare la deglutizione giocando sulle diverse caratteristiche del cibo. Le caratteristiche che modificano la scorrevolezza nel transito dalla bocca allo stomaco sono essenzialmente cinque: 1 - consistenza: solido, semi-solido, semi-liquido, liquido, doppia consistenza. 2 omogeneità: indica che un alimento è composto da più parti affini tra loro, che hanno le stesse qualità e proprietà. Il controllo dell'omogeneità degli alimenti è una delle armi fondamentali per garantire un alimentazione orale sicura. 3 viscosità: indica la resistenza allo scorrimento. Il bolo deve essere poco viscoso, quindi scivoloso e ben lubrificato; 4 - temperatura: un cibo a temperatura corporea viene percepito meno di uno a temperatura diversa. E stato dimostrato che i cibi freddi stimolano il riflesso di deglutizione

11 ...in particolare Scelta alimenti: è importante non trascurare l appetibilità perché alimentarsi è un bisogno ma anche un piacere. E bene proporre cibi dal sapore ed aroma fragranti, invitanti e stuzzicanti, dal colore proprio e vario, curati nella presentazione e nel rispetto dei gusti del paziente. Se il paziente può assumere cibi semisolidi, è preferibile mantenere separate le pietanze anche se vengono frullate. Liquidi: se il paziente può assumere liquidi è importante che vengano somministrati lontano dai pasti o comunque dopo una buona detersione del cavo orale e della gola in modo da non incorrere nel rischio di una doppia consistenza (residui di bolo con il liquido). Medicinali: non vanno mai somministrati con i liquidi. A seconda del livello di disfagia possono essere polverizzate e mescolate ad un semisolido oppure spezzettate e inserite in un semisolido compatto e dal gusto deciso (budino o acqua gel).

12 Igiene del cavo orale Dopo l alimentazione è indispensabile provvedere alla detersione della bocca e alla sua pulizia per: evitare l aspirazione di particelle di cibo rimaste nella bocca prevenire l insorgenza di infezioni usare una garza sterile o uno spazzolino per bambini a setole morbide, imbevuti con poco bicarbonato di sodio Esistono in commercio degli appositi bastoncini per la pulizia del cavo orale muniti di una spugna morbida, che possono collegarsi all aspiratore

13 Qual è il cibo ideale per un disfagico? Il cibo ideale è il semi-solido che risulta coeso, omogeneo, scivoloso e compatto. Non richiede masticazione ed in residuo in bocca è minimo.

14 Menù Menù nuovo ingresso MFR Menù disfagici: frullato unico menù disfagici 1 menù disfagici 2

15 Obiettivo: il raggiungimento di una deglutizione fisiologica oppure deglutizione funzionale con: aspirazione nulla minimo residuo di cibo mantenimento dell attenzione esecuzione manovre di detersione (raclage, tosse e più atti di deglutizione per singoli boli)

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