rassegna stampa COLDIRETTINEWS: Chinatown, nei campi cavoli cinesi, pakchoy e coriandolo

Transcript

1 indice C O L D I R E T T I T O R I N O UFFICIO STAMPA Via Pio VII, TORINO tel cell filippo.tesio@coldiretti.it coldiretti COLDIRETTINEWS: Chinatown, nei campi cavoli cinesi, pakchoy e coriandolo in regione P I E M O N T E I N F O R M A : Quote latte, il Ta r conferma la legittimità degli atti della Regione Piemonte agricoltura A N S A : Europa, la Commissione europea contro la soppressione ammasso pubblico mais I L G I O R N O : Estimi catastali, a rischio il mondo rurale L A S TA M PA : Per ridurre l inquinamento c è la spesa regionale L A S TA M PA : Una proteina scopre le false mozzarelle L A S TA M PA : Il prezzo del grande c a l d o L A S TA M PA : La biodiversità comincia nell orto della scuola I L S O L E 2 4 O R E : Patto tra industria e distribuzione per la trasparenza I L S O L E 2 4 O R E : Caffè di ginseng e polenta surgenata rassegna stampa FILE:OK_COVERSTAMPA07 15 aprile 2007

2 Filippo Tesio Oggetto: CHINATOWN: COLDIRETTI, NEI CAMPI CAVOLI CINESI, PAKCHOY E CORIANDOLO Data: Domenica, 15 aprile :19 Da: Coldiretti - Relazioni Esterne <relazioniesterne@coldiretti.it> Conversazione: CHINATOWN: COLDIRETTI, NEI CAMPI CAVOLI CINESI, PAKCHOY E CORIANDOLO N aprile 2007 CHINATOWN: COLDIRETTI, NEI CAMPI CAVOLI CINESI, PAKCHOY E CORIANDOLO Quasi unici prodotti locali acquistati da comunità che per lo piu si approvvigiona in proprio Nei campi e nelle serre delle campagne lombarde sono arrivati cavolo cinese, pakchoy e coriandolo per soddisfare la domanda delle crescente comunità cinese particolarmente attenta nel conservare anche all estero le proprie tradizioni culinarie. E quanto afferma la Coldiretti nel sottolineare che uno degli aspetti dell immigrazione dall oriente è stata la richiesta di vegetali, esotici, sconosciuti in passato nell agricoltura italiana, alla quale le aziende nazionali stanno rispondendo con grande flessibilità imprenditoriale. Tra i prodotti piu richiesti - riferisce la Coldiretti - i pakchoy (simile alle coste e dal sapore di verza), il cavolo cinese (bianco con forma che assomiglia alla lattuga) e il coriandolo (una specie di prezzemolo) usato indifferentemente dagli asiatici e dai nordafricani. Per le esigenze di freschezza, che i lunghi tempi di trasporto non possono garantire, le verdure crude - sottolinea la Coldiretti - sono probabilmente gli unici prodotti locali acquistati dalla comunità cinese che per la stragrande maggioranza delle forniture preferisce l importazione attraverso propri canali commerciali. Si tratta di coltivazioni - spiega la Coldiretti - che si sono bene adattate ai terreni delle campagne lombarde da dove vengono raccolti per essere spediti ai mercati generali per l acquisto di supermercati o ristoranti etnici. Il settore dei prodotti etnici rappresenta una opportunità per un numero crescente di imprenditori del sistema agroalimentare nazionale per rispondere alle richieste dei 2,7 milioni di immigrati presenti secondo l Istat in Italia e che in molti casi vogliono mantenere le proprie tradizioni alimentari per motivi culturali o religiosi. In Italia - conclude la Coldiretti - si assiste ad un boom con oltre cento macelli "halal" di stretta osservanza islamica che sono ormai un quinto del totale di quelli autorizzati CE e alla diffusione di specialità alimentari Made in Italy realizzati secondo le regole ebraiche "kasher". Pagina 1 di 2

3 Sito Ufficiale della Regione Piemonte - Piemonteinforma - Comunicati :23 Regione Piemonte - Sito ufficiale PiemonteInforma - Agenzia della Giunta Regionale Comunicati della Giunta Regionale 13 Aprile :24 AGRICOLTURA QUOTE LATTE Il TAR conferma la legittimita' degli atti della Regione Piemonte Il TAR Piemonte ha respinto definitivamente le istanze di sospensione in materia di quote latte, proposte da duecentoventi aziende agricole, che hanno prodotto latte in eccesso rispetto alle quote loro assegnate, nell'annata 2004/2005. Nei confronti di tali aziende, la Regione Piemonte ha avviato, come di competenza, attraverso le proprie concessionarie, atti di riscossione per recuperare le somme dovute a titolo di prelievo supplementare per la produzione in esubero. Il pronunciamento del TAR, datato 11 aprile 2007, ha accertato così la piena legittimità degli atti amministrativi che la Regione sta compiendo, a tutela dell'intero settore lattiero-caseario, che risulterebbe fortemente danneggiato dal comportamento scorretto di poche aziende, rischiando sanzioni da parte dell'unione Europea in relazione all'erogazione di premi e finanziamenti. L'ammontare complessivo delle somme dovute dai duecentoventi soggetti in questione ammonta a circa 32 milioni di euro, in riferimento alla campagna lattiero casearia 2004/2005. "Accogliamo con grande favore il pronunciamento del TAR afferma l'assessore all'agricoltura Mino Taricco che è un'ulteriore, autorevole conferma della correttezza e della validità della via scelta dalla Regione, ovvero la necessità di creare le condizioni affinché vi sia il pieno rispetto delle regole. D'altronde, giova qui ricordare che i prelievi per le produzioni in eccesso, non pagati dai produttori interessati, vengono pagati in primo luogo da tutta l'agricoltura italiana, e in secondo luogo dall'intera collettività. Infatti queste cifre sono trattenute dall'unione Europea e diventano pertanto, quanto meno, mancati finanziamenti per lo sviluppo del sistema economico nazionale." Ricordiamo che la Regione Piemonte, con decisione della Giunta Regionale del 29 gennaio scorso, si è costituita parte civile nel processo in corso al Tribunale di Saluzzo, nei confronti di aziende imputate per associazione a delinquere, truffa aggravata ai danni dello Stato e altri reati fiscali per aver violato la normativa di settore. Il Giudice per l'udienza Preliminare, in data 1 marzo 2007, ha riconosciuto la legittimità della costituzione di parte civile. Pagina 1 di 1

4 ansa.it - Sportello Europa :25 EUROPA-REGIONI:MAIS, PE CONTRO SOPPRESSIONE AMMASSO PUBBLICO (ANSA) - BRUXELLES - La commissione agricoltura del Parlamento europeo si e' espressa contro la proposta dell'esecutivo Ue di sopprimere gli acquisti delle eccedenze di mais da parte dei magazzini pubblici dell'ue, il cosiddetto intervento. E questo a partire dalla campagna di commercializzazione I parlamentari europei hanno infatti approvato con 24 voti a favore e 10 contrari il rapporto del relatore, l'ungherese Bela' Glattfelder (Ppe), che chiede il ritiro della proposta. Il relatore ritiene che l'analisi della Commissione europea sia basata su un'ipotesi di aumento lineare degli stock che a suo parere non corrisponde alla tendenza del mercato. Gli esperti della Commissione Ue infatti ritengono che le eccedenze in questione possano passare dalle 5,6 milioni di tonnellate della campagna a 15,6 milioni nel Il provvedimento e' contestato anche da alcuni stati membri, ed in particolare dall'ungheria, a cui appartengono gran parte dei quantitativi di cereali, soprattutto mais, stoccati nei magazzini pubblici dell'ue. RED Pagina 1 di 1

5

6

7

8

9

10

11