MISURE DI PREVENZIONE ATTIVA NEGLI ALLEVAMENTI
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- Teresa Castelli
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1 Relazione di attività MISURE DI PREVENZIONE ATTIVA NEGLI ALLEVAMENTI E' premessa ormai consolidata che l'obiettivo primario per gli allevatori, condiviso dalle indicazioni di sanità pubblica veterinaria, sia rappresentato dalla prevenzione delle malattie all'interno degli allevamenti. Le strategie adottate negli ultimi anni hanno infatti permesso di raggiungere standard sanitari tali da consentire l'eliminazione di alcune infezioni e questo procedimento va incoraggiato e sostenuto. Tra le strategie sanitarie va in particolar modo evidenziato il ruolo della biosicurezza, ovvero di tutte quelle misure che vengono applicate non solo per impedire l'ingresso di nuovi patogeni ma anche per controllare la pressione infettiva all'interno dell'allevamento. L'adozione di particolari misure gestionali assume un ruolo determinante in quanto è dimostrato che le malattie che, nell'ambito degli allevamenti intensivi, hanno un certo rilievo economico non sono solo il risultato dell'interazione tra batteri, virus, parassiti e gli animali allevati ma anche di una serie di fattori condizionanti, ambientali e manageriali. BIOSICUREZZA NEGLI ALLEVAMENTI SUINI Progetti regionali Sulla base delle suddette considerazioni e in conseguenza all'emergenza per malattia vescicolare dei suini che ha interessato la provincia di Cuneo nell'anno 2002, facendo rilevare problemi di ordine sanitario connessi ad alcune carenze strutturali e gestionali degli allevamenti piemontesi, la Regione Piemonte ha inteso dare avvio ad uno studio approfondito sui diversi fattori di rischio che minacciano la difesa sanitaria degli alle- ASL Tipo A Tipo B Tipo C vamenti suinicoli. Con la collaborazione dei referenti del settore suinicolo di alcune ASL sono state elaborate inizialmente apposite schede di raccolta dati per consentire, nell'ambito di sopralluoghi mirati eseguiti negli allevamenti di competenza dell'asl 17, una valutazione il più possibile uniforme delle condizioni igienico-sanitarie, di benessere degli animali allevati e di biosicurezza. L'iniziativa è stata poi sviluppata nell'ambito di un progetto di ricerca sanitaria finalizzata "Biosicurezza negli allevamenti suinicoli: verifica della attuale situazione, valutazione e proposta di un piano di adeguamento", avviato nel corso dell'anno nella stessa ASL. La provincia di Cuneo per la sua elevata densità zootecnica, si presta ampiamente allo studio, considerati i numerosi spostamenti di animali tra gli allevamenti, la rilevante introduzione di soggetti provenienti da altre regioni italiane o da Paesi della CE, i molteplici contatti con impianti di macellazione ed autotrasporti extraregionali, nonché il continuo spostamento di personale, materiali e veicoli fra le diverse aziende. La finalità è stata quella di ottenere una valutazione della effettiva applicazione delle misure di profilassi diretta e biosicurezza, effettuando un controllo su un campione casuale di aziende suinicole. I dati oggetto di rilevazione, adeguatamente rielaborati, consentiranno di suggerire agli allevatori eventuali correttivi e miglioramenti, strutturali e gestionali per individuare tecniche di allevamento e tipologie di stabulazione che consentano di ottenere condizioni di maggior benessere nei suini allevati nelle differenti fasi del ciclo produttivo, garantendo contestualmente un elevato standard per l'allevatore. Ripartizione sul territorio dell ASL 17 delle diverse tipologie di allevamenti Altro autoconsumo TOT. ASL 17/1 Servizio Veterinario Savigliano ASL 17/1 Servizio Veterinario Fossano ASL 17/2 Servizio Veterinario Saluzzo TOTALE ALLEVAMENTI Legenda Tipo A = ingrasso Tipo B = misto Tipo C = riproduzione Pag. 137
2 Direzione Sanità Pubblica - Regione Piemonte La disponibilità di dati aggiornati ed attendibili rappresenta inoltre uno strumento indispensabile per predisporre linee guida regionali in materia di biosicurezza e prevenzione delle malattie infettive. Nell'ambito del progetto, in riferimento alle caratteristiche aziendali, gli allevamenti visitati sono stati ripartiti in quattro tipologie diverse: - ciclo chiuso; - ciclo aperto; - ingrasso; - altro (centro di selezione genetica, stalla di sosta, ecc.) Sono state sottoposte a valutazione il 5% delle aziende per ogni categoria identificata per un totale di 37 allevamenti. La rilevazione diretta dei dati presso le aziende individuate è avvenuta mediante compilazione di una apposita check-list composta da quattro schede: - dati generali dell'allevamento; - biosicurezza interna; - biosicurezza esterna; - benessere animale Dalle prime evidenze è risultato chiaro che i concetti di biosicurezza sono conosciuti dagli allevatori, ma che la loro applicazione risulta ancora disomogenea. Solo l'avvio di un progetto generale di monitoraggio consentirà una possibile classificazione degli allevamenti suini in differenti categorie a seconda delle misure di profilassi diretta adottate da ciascuno. In particolare la ricerca propone 3 classi. 1. misure di biosicurezza "minime", quelle di cui ogni allevamento dovrebbe essere dotato (recinzione, locale di quarantena e/o infermeria, contenitore per le carcasse degli animali morti, adeguati sistemi di lotta ai roditori, materiale monouso per gli interventi in azienda o per eventuali visitatori, disponibilità di idropulitrice a vapore ed idonei disinfettanti); 2. misure di biosicurezza "standard" (vasche di disinfezione per gli automezzi in entrata/ uscita, rampe di carico/scarico animali esterne, silos del mangime accessibili dall'esterno); 3. misure di biosicurezza "extra" (registro dei visitatori, doccia obbligatoria per chi accede alle porcilaie, vaschette per la disinfezione delle calzature). Le informazioni così raccolte potranno essere inoltre strutturate in modo tale da completare quelle già presenti sul programma informatico ARVET per disporre di un quadro maggiormente completo degli allevamenti di suini e delle relative caratteristiche. Impostare presso le aziende protocolli di intervento combinati che comportino l'adozione delle opportune misure gestionali, presuppone una preliminare campagna di informazione nei confronti degli allevatori. Per questo motivo è stato predisposto dal Presidio Multizonale di Profilassi e Polizia Veterinaria di Novara un opuscolo, su indicazione regionale, che riassume i punti salienti delle misure da rispettare negli allevamenti sia sulla biosicurezza esterna sia su quella interna. BIOSICUREZZA NEGLI ALLEVAMENTI BOVINI Le misure di biosicurezza negli allevamenti bovini piemontesi sono state contemplate nell'ambito della predisposizione del programma regionale di eradicazione e profilassi della rinotracheite infettiva bovina (IBR). L'adesione volontaria al piano comporta infatti una verifica preliminare, da parte del Servizio Veterinario competente territorialmente, sugli aspetti strutturali e gestionali dell'allevamento, con la rilevazione inoltre di alcuni dati relativi all'adozione delle misure di biosicurezza riportati sulla scheda di valutazione di pre-adesione. La valutazione di un piano aziendale di biosicurezza si configura pertanto quale elemento indispensabile per l'adesione al suddetto piano di eradicazione. A completamento delle indicazioni riportate nel piano dell'ibr la Regione Piemonte ha incaricato il Presidio Multizonale di Profilassi e Polizia Veterinaria di Novara di redigere un opuscolo sulla biosicurezza nell'allevamento bovino quale ausilio informativo agli allevatori per una gestione dell'azienda rispettosa del benessere animale e mirata a garantire la prevenzione delle malattie. BIOSICUREZZA NEGLI ALLEVAMENTI AVICOLI Nel corso degli ultimi anni il settore avicolo italiano è stato interessato da una grave epidemia di influenza aviare che ha colpito aree ad elevata densità zootecnica del Veneto e della Lombardia esitando nell'abbattimento di milioni di volatili domestici e in un danno economico ingente per indennizzi e spese dirette all'estinzione dei focolai. Emergenze di tale rilievo sanitario indubbiamente devono comportare un aumento dell'attenzione preventiva negli allevamenti avicoli, analizzando le caratteristiche organizzative e strutturali dell'industria avicola, e confermando la necessità di misure di biosicurezza per la prevenzione delle malattie della specie. Il Presidio Multizonale di Profilassi e Polizia Veterinaria di Novara ha completato l'informazione destinata agli allevatori realizzando anche per il settore avicolo un opuscolo sulle fondamentali misure di biosicurezza da applicare in allevamento. Le ultime pagine dell'opuscolo, strutturate sotto forma di questionario, consentono inoltre all'allevatore di verificare, in relazione al numero di risposte affermative o negative, se la gestione degli animali e delle strutture della propria azienda rientrano nei parametri previsti dalle norme di biosicurezza. Pag. 138
3 Relazione di attività PUBBLICAZIONE ILLUSTRATIVA REGIONALE Pag. 139
4 Direzione Sanità Pubblica - Regione Piemonte PUBBLICAZIONE ILLUSTRATIVA REGIONALE Pag. 140
5 Relazione di attività PUBBLICAZIONE ILLUSTRATIVA REGIONALE Pag. 141
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