PROVE SPERIMENTALI IN SITO I.T.C. PIETRO MARTINI Via S.Eusebio - CAGLIARI. PROVE n /CA
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1 4 EMME Service S.p.A. Prove in Sito - Laboratorio Prove Materiali Sede legale: Via L. Zuegg, Bolzano - ITALY Tel. 0471/ Fax emme@legalmail.it Sistema Qualità ISO 9001:2008 certificato RINA nr. 6441/01/S PROVE SPERIMENTALI IN SITO I.T.C. PIETRO MARTINI Via S.Eusebio - CAGLIARI PROVE n /CA Committente: PROVINCIA DI CAGLIARI Collaudatore: dott. Ing. Antonio Vincis Relatore: Geom. Pierluigi Moro Rif: CA Cagliari, 13 agosto 2015 C.F./P.I. IT Cap. Soc ,00 Euro R.E.A. - BZ CASSA CENTRALE RAIFFEISEN BZ IT49 B Bolzano Firenze Padova Torino Laboratori Autorizzati Bologna Genova Palermo Treviso Bolzano Cagliari Milano Piacenza Verona Milano Como Modena Roma
2 INDICE 1. PREMESSA Note METODOLOGIA ESECUTIVA DELLE PROVE A CARICO DISTRIBUITO Prova n /CA Trave in c.a controsoffitto L = 7,10 m Rapporto dei risultati Prove /CA Solai in latero cemento METODOLOGIA ESECUTIVA DELLE PROVE A CARICHI CONCENTRATI RAPPORTO DEI RISULTATI Prove CA Prova /CA Trave a coda di rondine Piano 2 - Blocco INDAGINI SUI MATERIALI - Prova 4643/CA Pull-Out TERMOGRAFIA Prova 4644/CA Descrizione della Termocamera Descrizione della prova Risultati - Piano Secondo Risultati - Piano Primo Risultati - Piano Terzo SAGGI SULLE STRUTTURE SOLAI E TELAIO C.A ALLEGATI: Posizione dei sensori con le relative frecce rilevate ai diversi cicli di carico; Scontrini originali pull-out 1. PREMESSA La Società 4 EMME Service S.p.A. è stata incaricata dalla Provincia di Cagliari Settore Edilizia Scolastica di effettuare una serie di indagini sperimentali di carico e sui materiali presso l Istituto Tecnico Commerciale Pietro Martini situato in via S. Eusebio a Cagliari. La scelta degli elementi strutturali da sottoporre ad indagine, sono stati preventivamente concordati con il Tecnico Incaricato dott. Ing. Antonio Vincis. Alla esecuzione delle prove erano presenti: dott. Ing. Antonio Vincis dott. Ing. Andrea Loi Tecnico incaricato idoneità statica Provincia di Cagliari e per la 4 EMME Service S.p.A.: Geom. Roberto Talarico Geom. Pierluigi Moro dott. Ing. Stefano Damele I.T.C. Martini Cagliari Pag. 2 di 30
3 1.1 Note Per semplicità la struttura è stata suddivisa in n 3 blocchi: Blocco 1 Ala lato Liceo Artistico angolo via S. Eusebio Blocco 2 Ala lato via S. Eusebio Centrale Blocco 3 Ala lato via grazia Deledda angolo via S. Eusebio I.T.C. Martini Cagliari Pag. 3 di 30
4 2. METODOLOGIA ESECUTIVA DELLE PROVE A CARICO DISTRIBUITO Le prove di carico statiche hanno lo scopo di verificare il comportamento deformativo sperimentale rispetto a quello teorico. La tecnica consiste nell'applicazione graduale e crescente di un carico che viene uniformemente distribuito sulla zona interessata o su una porzione di essa, per mezzo di materiali aventi peso noto. Il carico è dunque applicato mediante pallets, serbatoi in PVC a carico idraulico, ecc., di entità tale da determinare lo stesso momento massimo provocato dal carico distribuito di progetto. Le rilevazioni delle frecce, derivanti dall'applicazione dei carichi, sono effettuate tramite trasduttori potenziometrici applicati su aste telescopiche portate a contatto dell'intradosso della struttura. Le deformazioni sono rilevate in tempo reale su computer. PROCEDURA Collocazione della zavorra sulla struttura. L'entità e la distribuzione della zavorra è funzione del carico di progetto e della luce della struttura; Esecuzione di un ciclo di carico/scarico giungendo al carico massimo mediante varie letture intermedie. Mantenimento alla fase di carico massimo e alla fase di scarico fino alla completa stabilizzazione delle frecce. NOTE L'installazione degli strumenti prevede che: siano posizionate nell'intradosso della struttura le aste telescopiche portasensori. la disposizione delle aste sia tale da poter rilevare le frecce almeno in mezzeria e agli appoggi della struttura in esame. ogni sensore sia collegato sul proprio canale verificando visivamente la corrispondenza. sia effettuato l azzeramento "elettronico" delle misure (con struttura scarica) muovendo e bloccando l asta telescopica quando il sensore è a circa metà corsa. si verifichi che il campo di attivazione del sensore sia più grande della freccia prevista. La calibrazione della strumentazione è documentata con il Rapporto di Taratura 1105/14 RIFERIMENTI C. M. LL. PP. 25 febbraio 1991 D.M. del 14 gennaio 2008 (Art ) I.T.C. Martini Cagliari Pag. 4 di 30
5 2.1 Prova n /CA Trave in c.a controsoffitto L = 7,10 m Le strutture oggetto delle prove, sottostanti la copertura della scuola, sono delle travi in c.a. realizzate in opera, aventi 40 cm di altezza e 15 cm di larghezza per una luce netta di 7,10 m. Le travi in questione sono elemento portante del controsoffitto delle aule e corridoi sottostanti. Il carico è stato applicato su n 3 travi campione mediante un serbatoio riempito d acqua in quantità tale da raggiungere, come richiesto dal Tecnico incaricato, dott. Ing. Antonio Vincis, il carico richiesto su tutta la trave pari a 1,0 kn/m Rapporto dei risultati Il coefficiente di vincolo è pari a Cv=0,50 e, risultando b = 1,00 m, dalla (1) otteniamo la relazione: Feq vert = 0,50 1,00 1,0 7,10 = 3,55 kn 3,60 kn Prova /CA Trave 1 2 P Corridoio Lt via G. Deledda Prova /CA Trave 2 2 P Corridoio Lt via S. Eusebio Prova /CA Trave 3 2 P Corridoio Lt via S. Eusebio L netta = 7,10 m L netta = 7,10 m L netta = 7,10 m Nelle tabelle sottostanti si riportano il n e la posizione dei sensori, i dati significativi di prova ed a seguire la documentazione fotografica. Sensori Posizione 1 Appoggio 3 Appoggio 7 Mezzeria Prova n CA /CA /CA Carico [kn/m 2 ] Appoggio Sens.1 [mm] Appoggio Sens.3 [mm] Mezzeria Sens. 7 [mm] Ora [h.min.sec] 0,08 0,05 0, ,0 0,09 0,06 0, ,00 0,00 0, ,06 0,00 0, ,0 0,08 0,01 0, ,00 0,00 0, ,03 0,04 0, ,0 0,02 0,04 0, ,00 0,00 0, N.B.: i dati completi rilevati durante l esecuzione delle prove sono allegati alla presente relazione I.T.C. Martini Cagliari Pag. 5 di 30
6 Foto 1-2 : Prova /CA e /CA - Applicazione del carico I.T.C. Martini Cagliari Pag. 6 di 30
7 2.2 Prove /CA Solai in latero cemento Sui solai indicati i carichi richiesti sono stati concordati preventivamente con il Tecnico Incaricato dott. Ing. Antonio Vincis. Per l applicazione del carico sono state utilizzati dei sacconi per collaudi tipo Socap posizionati in maniera tale da avere una impronta di carico pari alla luce del solaio indagato e aventi larghezza 3,5 m Nelle tabelle seguenti sono riportate l ubicazione della prova, i parametri fondamentali, il carico raggiunto e la freccia rilevata in mezzeria e qualche fotografia esemplificativa delle prove eseguite. I.T.C. Martini Cagliari Pag. 7 di 30
8 Prova Blocco Piano Aula L [m] q [kn/m 2 ] Freccia Mezzeria [mm] Perm.za [%] ,00 4,0 1, Copertura Scienze 7,00 3,5 3,26 11 N.B.: la posizione dei sensori con le frecce rilevate ai diversi carichi intermedi sono riportate negli allegati alla presente relazione. Foto 3-4 : prova /CA applicazione del carico ed ubicazione misure Foto 5-6 : prova /CA applicazione del carico ed ubicazione misure I.T.C. Martini Cagliari Pag. 8 di 30
9 3. METODOLOGIA ESECUTIVA DELLE PROVE A CARICHI CONCENTRATI Le prove di carico statiche hanno lo scopo di verificare il comportamento deformativo sperimentale rispetto a quello teorico. Il carico è applicato attraverso una o più forze concentrate Feq "equivalenti", prodotte da martinetti oleodinamici, di entità tale da determinare lo stesso momento massimo provocato dal carico distribuito di progetto. Le rilevazioni delle frecce, sono effettuate tramite trasduttori differenziali applicati su aste telescopiche portate a contatto dell'intradosso della struttura. Le deformazioni sono rilevate in tempo reale su PC. Acquisitore GS04 Martinetti oleodinamici Sensore differenziale Per calcolare la Feq partendo dal carico distribuito di progetto q si utilizza la formula: Feq = Cv b q L (1) Dove: Feq = forza concentrata applicata [kn]; Cella di carico q = carico uniformemente distribuito [kn/m 2 ]; L = luce della struttura [m]; b = fascia trasversale della struttura collaborante [m]; Cv = coefficiente di vincolo; deriva dall eguaglianza tra il momento dovuto al carico concentrato e distribuito; PROCEDURA Collocazione dei martinetti sulla struttura. Il numero e la loro posizione sono funzione del carico di progetto e della luce della struttura. Valutazione dei parametri necessari alla determinazione della Feq ossia il grado di vincolo e la compartecipazione trasversale. Esecuzione di almeno 3 cicli di carico/scarico, giungendo al carico massimo mediante varie fasi intermedie. Mantenimento di ciascuna fase di fino alla completa stabilizzazione delle frecce. I parametri di controllo, definiti rispetto alla freccia di mezzeria, che sono considerati nelle analisi delle strutture sono i seguenti: Ripetibilità > 95 % Linearità > 85 % Permanenze < 5 % NOTE L'installazione degli strumenti prevede che: siano posizionate nell'intradosso della struttura le aste telescopiche porta-sensori. la disposizione delle aste sia tale da poter rilevare le frecce in mezzeria della struttura stessa, agli appoggi ed in maniera esaustiva trasversalmente alla mezzeria stessa. si effettui l azzeramento muovendo e bloccando l asta telescopica. si verifichi che il campo di attivazione del sensore sia più grande della freccia prevista. La misurazione accurata del carico applicato avvenga mediante cella di carico con funzionamento estensimetrico La calibrazione della strumentazione è documentata con il Rapporto di Taratura n. 1101/14 In realtà questi valori non rappresentano un limite invalicabile in quanto la loro determinazione non è matematica ma statistica RIFERIMENTI C. M. LL. PP. 25 febbraio 1991 D.M. del 14 gennaio 2008 (Art ) I.T.C. Martini Cagliari Pag. 9 di 30
10 3.1 RAPPORTO DEI RISULTATI Prove CA Sui solai indicati i carichi richiesti sono stati concordati preventivamente con il Tecnico incaricato dott. Ing. Antonio Vincis. Nelle tabelle seguenti sono riportate l ubicazione della prova, i parametri fondamentali, il carico raggiunto e la freccia rilevata in mezzeria e qualche fotografia esemplificativa delle prove eseguite. I.T.C. Martini Cagliari Pag. 10 di 30
11 I.T.C. Martini Cagliari Pag. 11 di 30
12 E stato applicato n 1 carico concentrato in mezzeria del solaio. Il coefficiente di vincolo è pari a Cv=0,40 Prova Blocco Piano Aula L [m] b [m] Feq [kn] q 2 [kn/m ] Freccia Mezzeria [mm] Lin.ità [%] Perm.za [%] Scienze 7,00 3,00 42,0 5,00 1, ,00 3,20 32,0 3,57 1, ,00 3,50 34,5 3,52 1, P.T. 29 6,90 3,50 39,0 4,04 0, ,00 3,50 15,0 3,57 0, ,00 4,00 39,2 3,50 0, N.B. (1) : le frecce indicate nella presente tabella, rilevate all ultimo ciclo di carico massimo sono da intendersi già depurate da eventuali rialzamenti delle strutture di contrasto o abbassamenti delle travi rilevate. N.B.: (2): la posizione dei sensori con le relative frecce rilevate ai diversi cicli di carico sono riportate negli allegati alla presente relazione. Foto 7-8 : prova /CA applicazione del carico ed ubicazione misure Foto 9-10 : prova /CA applicazione del carico ed ubicazione misure I.T.C. Martini Cagliari Pag. 12 di 30
13 Foto : prova /CA applicazione del carico ed ubicazione misure Foto : prova /CA applicazione del carico ed ubicazione misure Foto : prova /CA applicazione del carico ed ubicazione misure I.T.C. Martini Cagliari Pag. 13 di 30
14 3.1.2 Prova /CA Trave a coda di rondine Piano 2 - Blocco 2 Sulla trave i carichi richiesti sono stati concordati preventivamente con il Tecnico incaricato dott. Ing. Antonio Vincis. Nelle tabelle seguenti sono riportate l ubicazione della prova, i parametri fondamentali, il carico raggiunto e la freccia rilevata in mezzeria e qualche fotografia esemplificativa delle prove eseguite. E stato applicato n 1 carico concentrato in mezzeria del solaio. Il coefficiente di vincolo è pari a Cv=0,38 Prova Blocco Piano Aula L [m] b [m] Feq [kn] q [kn/m2] Freccia Mezzeria [mm] Lin.ità [%] Perm.za [%] ,10 3,00 28,5 3,52 0, N.B. (1) : le frecce indicate nella presente tabella, rilevate all ultimo ciclo di carico massimo sono da intendersi già depurate da eventuali rialzamenti delle strutture di contrasto o abbassamenti delle travi rilevate. N.B.: (2): la posizione dei sensori con le relative frecce rilevate ai diversi cicli di carico sono riportate negli allegati alla presente relazione. Foto : prova /CA applicazione del carico ed ubicazione misure I.T.C. Martini Cagliari Pag. 14 di 30
15 4. INDAGINI SUI MATERIALI - Prova 4643/CA 4.1 Pull-Out La tecnica di indagine denominata Pull-out è utilizzata per determinare le proprietà meccaniche del calcestruzzo in opera. La metodologia consiste nell inserire nel calcestruzzo un tassello d acciaio di forma standard e di estrarlo mediante idonea attrezzatura. Il valore della forza di estrazione, confrontato con una curva di correlazione sperimentale, permette di valutare la resistenza del calcestruzzo. PROCEDURA Individuare la presenza di ferri di armatura con pacometro e segnare la loro presenza con un gesso. Liberare le zone scelte dall intonaco o quant'altro non faccia parte integrante del materiale in esame. Effettuare il foro con l'apposita punta svasata in aree senza ferri per un raggio di 5 cm. Pulire il foro con getto di aria. Inserire il tassello standard, h = 40 mm. Ribattere il tassello con il martello e l opportuno adattatore al fine di farlo aderire perfettamente alle pareti del foro. Avvitare il cilindro filettato del martinetto sino a contrasto. Attivare l apparecchiatura di estrazione che produce una forza di tiro con incremento a velocità costante. Stampare i risultati La formula di correlazione è Rc = 0,925 F + 9 con F in kn e Rc in MPa. NOTE Vanno eseguite almeno tre prove per zona di ottenendo un valore medio di riferimento. Lo spessore minimo del calcestruzzo deve essere almeno di 10 cm. Conservare lo scontrino stampato per allegarlo nel rapporto finale. RIFERIMENTI UNI EN Linee Guida Calcestruzzo Strutturale CSLP 2008 I.T.C. Martini Cagliari Pag. 15 di 30
16 Rif. 01 Trave Ubicazione elemento: Controsoffitto Blocco 2 n. Pull-out F [kn] RMC [MPa] 1 21,54 28,9 2 23,98 31,2 3 24,79 31,9 RMC media = 30,7 MPa Rif. 02 Trave Ubicazione elemento: Controsoffitto Blocco 3 n. Pull-out F [kn] RMC [MPa] 1 29,77 36,5 2 28,61 35,5 3 21,54 28,9 RMC media = 33,6 MPa Rif. 03 Trave Ubicazione elemento: P. Terra - Blocco 2 - Aula 7 n. Pull-out F [kn] RMC [MPa] 1 38,80 44,9 2 36,95 43,2 3 32,43 39,0 RMC media = 42,3 MPa I.T.C. Martini Cagliari Pag. 16 di 30
17 Rif. 04 Solaio Ubicazione elemento: P. Terra - Blocco 2 - Aula 7 n. Pull-out F [kn] RMC [MPa] 1 36,48 42,7 2 26,41 33,4 3 26,76 33,7 RMC media = 36,6 MPa Rif. 05 Trave Ubicazione elemento: P. 1 - Blocco 2 - Aula 41 n. Pull-out F [kn] RMC [MPa] 1 37,87 44,0 2 34,86 41,2 3 35,89 42,2 RMC media = 42,5 MPa Rif. 06 Solaio Ubicazione elemento: P. 1 - Blocco 2 - Aula 41 n. Pull-out F [kn] RMC [MPa] 1 37,06 43,3 2 40,77 46,7 3 42,39 48,2 RMC media = 46,1 MPa I.T.C. Martini Cagliari Pag. 17 di 30
18 Rif. 07 Pilastro Ubicazione elemento: Palestra n. Pull-out F [kn] RMC [MPa] 1 11,70 19,8 2 21,08 28,5 3 17,49 25,2 RMC media = 24,5 MPa Rif. 08 Trave ribassata Ubicazione elemento: Palestra n. Pull-out F [kn] RMC [MPa] 1 24,90 32,0 2 21,31 28,7 3 24,65 31,8 RMC media = 30,8 MPa I.T.C. Martini Cagliari Pag. 18 di 30
19 5. TERMOGRAFIA Prova 4644/CA 5.1 Descrizione della Termocamera Le indagini termografiche sono eseguite con termocameraflir, modello ThermaCam B400 con le seguenti caratteristiche: Risoluzione spaziale 1,36 mrad; Accuratezza ± 2 C o ± 2% della lettura; Intervallo spettrale 7,5 13,0 µm; Rilevatore FPA (FocalPlane Array), micro bolometro 320x240. Termocamera ThermaCam B Descrizione della prova La prova consiste nell effettuare una serie di riprese con termocamera ad infrarossi. finalizzata all ottenimento di un immagine termica dell oggetto indagato. La chiave di lettura delle immagini termiche è improntata sull assegnazione della scala del ferro, associando a zone di emissione termica superiore il colore più chiaro e a zone di emissione termica inferiore colori progressivamente più scuri. Nelle condizioni di transitorio termico l immagine termica mette in evidenza la struttura presente al di sotto del copriferro, che risponde in maniera differente al riscaldamento a seconda delle diverse emissività termiche dei materiali: ad esempio in un solaio risultano ben definite nei contorni le zone in calcestruzzo (travi, e travetti), più scure rispetto alle aree occupate dai blocchi in laterizio. Nel caso di presenza di umidità, nell immagine termica compaiono delle macchie di colore scuro (nero-viola) anche nelle zone normalmente contraddistinte da colori chiari, in quanto la presenza di acqua determina una maggiore inerzia del materiale al riscaldamento. Infine, le zone in cui è presente distacco sono associabili ai colori più chiari (giallo-bianco), in quanto la presenza di uno strato sottile di materiale al di sotto della superficie minimizza la trasmissione verso l interno del calore assorbito per irraggiamento; tale condizione si mantiene anche nel periodo immediatamente successivo la fase di riscaldamento in cui le superfici integre tendono a raffreddarsi più velocemente per via della trasmissione del calore agli strati interni. I.T.C. Martini Cagliari Pag. 19 di 30
20 5.2.1 Risultati - Piano Secondo Nel seguito vengono riportate le tessiture dei solai rilevate mediante indagine termografica ed alcune immagini termiche significative con la relativa posizione in pianta. I.T.C. Martini Cagliari Pag. 20 di 30
21 5.2.2 Risultati - Piano Primo Nel seguito vengono riportate le tessiture dei solai rilevate mediante indagine termografica ed alcune immagini termiche significative con la relativa posizione in pianta. I.T.C. Martini Cagliari Pag. 21 di 30
22 5.2.3 Risultati - Piano Terzo Nel seguito vengono riportate le tessiture dei solai rilevate mediante indagine termografica e la relativa immagine termica posizione in pianta. I.T.C. Martini Cagliari Pag. 22 di 30
23 6. SAGGI SULLE STRUTTURE SOLAI E TELAIO C.A. TRAVI IN C.A. CONTROSOFFITTO Trave di luce netta 7,10 m -- H = 40 cm ; Largh. =15 cm Le travi sono risultate passanti sulla muratura di appoggio, tranne che nei muri perimetrali dove poggiano per 35 cm. Tutte le armature sono risultate lisce e non ossidate. Appoggio : 2 Ø 12 superiori ed 1 Ø 12 inferiore il ferro piega a 1,20 m da appoggio Mezzeria : 2 Ø 12 inferiori Staffe : Ø 5 / 25 agli appoggi e /50-60 in Mezzeria Interasse travi : 100 cm, Rmc calcestruzzo medio : 31,9 MPa Particolari costruttivi I.T.C. Martini Cagliari Pag. 23 di 30
24 SOLAIO 2 PIANO - BLOCCO 3 Latero-cemento N.B.: i ferri di armatura sono lisci e non ossidati Mattonella : 0,5 cm Massetto : 5,5 cm Caldana : 5 cm Travetto : H 20 cm ; L 15 cm Interasse travetti : 50 cm Armatura agli Appoggi : 2 Ø 14 superiori ; 1 Ø 14 inferiore Armatura in Mezzeria : 1 Ø 14 superiore ; 2 Ø 14 inferiori Banchinaggio 40 cm Armatura agli appoggi I.T.C. Martini Cagliari Pag. 24 di 30
25 SOLAIO 1 PIANO - BLOCCO 3 Latero-cemento N.B.: i ferri di armatura sono lisci e non ossidati Mattonella : 1 cm Massetto : 7 cm Caldana : 3 cm Travetto : H 20 cm ; L 12 cm Interasse travetti : 62 cm Armatura agli Appoggi : 2 Ø 20 superiori ; 1 Ø 12 inferiore Armatura in Mezzeria : 1 Ø 20 superiore ; 2 Ø 12 inferiori sovrapposti Banchinaggio 30 cm Armatura agli appoggi I.T.C. Martini Cagliari Pag. 25 di 30
26 SOLAIO 2 PIANO - BLOCCO 2 Solaio in c.a. e travi ribassate in c.a. N.B.: i ferri di armatura sono lisci e non ossidati Mattonella : 2 cm Massetto : 2 cm TRAVE H 40 cm ; L 20 cm Armatura Trave ribassata agli appoggi : 3 Ø 20 inferiori e 4 Ø 20 superiori Armatura Trave ribassata in mezzeria : 3 Ø 20 inferiori e 4 Ø 20 superiori Staffe Trave ribassata : per 50 cm da appoggio Ø 5 / 15 cm dopo Ø 5 / 30 cm SOLAIO C.A. Spessore solaio c.a. : 6 cm Longitudinali : 2 Ø 14 / 20 cm Trasversali : 1 Ø 10 / 10 cm + 2 Ø 6 / 30 cm Particolare armatura I.T.C. Martini Cagliari Pag. 26 di 30
27 SOLAIO 1 PIANO - BLOCCO 2 Solaio in c.a. e travi ribassate in c.a. N.B.: i ferri di armatura sono lisci e non ossidati Mattonella : 2 cm Massetto : 2 cm TRAVE H 45 cm ; L 25 cm Armatura Trave ribassata agli appoggi : 3 Ø 20 inferiori e 4 Ø 20 superiori Armatura Trave ribassata in mezzeria : 3 Ø 20 inferiori e 4 Ø 20 superiori Staffe Trave ribassata : per 50 cm da appoggio Ø 5 / 15 cm dopo Ø 5 / 30 cm SOLAIO C.A. Spessore solaio c.a. : 6 cm Longitudinali : 2 Ø 14 / 20 cm Trasversali : 1 Ø 10 / 10 cm + 2 Ø 6 / 30 cm Particolare armatura I.T.C. Martini Cagliari Pag. 27 di 30
28 SOLAIO 3 PIANO - BLOCCO 1 lato via S. Eusebio Latero-cemento N.B.: i ferri di armatura sono lisci e non ossidati Mattonella : 1 cm Massetto : 2,5 cm Caldana : 5,5 cm Travetto : H 20 cm ; L 8 cm Interasse travetti : 40 cm Armatura agli Appoggi : 2 Ø 16 superiori ; 1 Ø 16 inferiore Armatura in Mezzeria : 1 Ø 16 superiore ; 2 Ø 16 inferiori Banchinaggio 13 cm SOLAIO 3 PIANO - BLOCCO 1 Latero-cemento N.B.: i ferri di armatura sono lisci e non ossidati Mattonella + Massetto : 3 cm Caldana : 4 cm Travetto : H 20 cm ; L 12 cm Interasse travetti : 55 cm Armatura agli Appoggi : 2 Ø 16 superiori ; 1 Ø 16 inferiore Armatura in Mezzeria : 1 Ø 16 superiore ; 2 Ø 16 inferiori Banchinaggio 15 cm SOLAIO 2 PIANO - BLOCCO 1 Latero-cemento N.B.: i ferri di armatura sono lisci e non ossidati Mattonella + Massetto : 3 cm Caldana : 3 cm Travetto : H 16 cm ; L 15 cm Interasse travetti : 55 cm Armatura agli Appoggi : 3 Ø Ø 10 superiori ; 10 treccie Ø 4 inferiore Armatura in Mezzeria : 3 Ø 16 superiore ; 10 treccie Ø 4 inferiore Banchinaggio : 6 cm I.T.C. Martini Cagliari Pag. 28 di 30
29 SOLAIO 1 PIANO - BLOCCO 1 Latero-cemento N.B.: i ferri di armatura sono lisci e non ossidati Mattonella + Massetto : 3 cm Caldana : 3 cm Travetto : H 16 cm ; L 15 cm Interasse travetti : 55 cm Armatura agli Appoggi : 3 Ø Ø 10 superiori ; 10 treccie Ø 4 inferiore Armatura in Mezzeria : 3 Ø 16 superiore ; 10 treccie Ø 4 inferiore Banchinaggio : 6 cm SOLAIO P.T. - BLOCCO 1 Latero-cemento N.B.: i ferri di armatura sono lisci e non ossidati Mattonella + Massetto : 3 cm Caldana : 6 cm Travetto : H 20 cm ; L 15 cm Interasse travetti : 55 cm Armatura agli Appoggi : 3 Ø Ø 10 superiori ; 10 treccie Ø 4 inferiore Armatura in Mezzeria : 3 Ø 16 superiore ; 10 treccie Ø 4 inferiore Banchinaggio : 15 cm TELAIO C.A. PALESTRA BLOCCO 1 N.B.: i ferri di armatura sono lisci e non ossidati Pilastro : 40 x 60 cm Armatura pilastro : 6 Ø 14 con staffe Ø 8 / 30 cm Trave 40 x 30 cm + spessore solaio Armatura trave : 2 Ø Ø 16 con staffe Ø 6 / 20 cm I.T.C. Martini Cagliari Pag. 29 di 30
30 La società si assume la responsabilità per la precisione delle misurazioni effettuate. L'elaborazione dei dati invece rappresenta solamente un sussidio da verificare ed approvare dal Tecnico incaricato. Cagliari, 13 agosto 2015 Il relatore Geom. Pierluigi Moro 4 EMME Service S.p.A. Il Direttore del Centro di Cagliari dott. Ing. Stefano Damele I.T.C. Martini Cagliari Pag. 30 di 30
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