UFFICIO TECNICO DEL GENIO CIVILE di Area Vasta Firenze, Prato, Pistoia e Arezzo Prevenzione sismica Sede di Arezzo PROGETTO DEFINITIVO

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1 UFFICIO TECNICO DEL GENIO CIVILE di Area Vasta Firenze, Prato, Pistoia e Arezzo Prevenzione sismica Sede di Arezzo PROGETTO DEFINITIVO SISTEMAZIONE IDRAULICA DEL TORRENTE ESSE DI MONTE SAN SAVINO (AR) RELAZIONE GENERALE COMMITTENTE Regione Toscana - Giunta Regionale D.G. Politiche ambientali, energia e cambiamenti climatici Settore: U.T. del Genio Civile Area Vasta di Firenze Prato Pistoia e Arezzo Sede di Arezzo Dir. Resp. Ing. Giancarlo Fianchisti PROGETTISTI Ing. Marianna Bigiarini Dott. Geol. Antonella Bellotti Dott. Geol. Barbara Strillozzi IL RESPONSABILE UNICO DEL PROCEDIMENTO Ing. Alessandro Boganini COLLABORATORI ALLA PROGETTAZIONE P.I. Giulio Frasconi DIRETTORI DEI LAVORI Ing. Marianna Bigiarini Geom. Claudio Grazi COORDINATORE DELLA PROGETTAZIONE PD_F_RRG_001_00 Ing. Anna Valoriani COLLABORATORI alla D.LL P.I. Giulio Frasconi Geom. Claudio Grazi DATA: 04/07/14 0

2 INDICE GENERALE 1. PREMESSA VINCOLISTICA DELL AREA DATI DI BASE DESCRIZIONE DEL PROGETTO RELAZIONI SPECIALISTICHE PIANO DI GESTIONE DELLE TERRE E ROCCE DA SCAVO DISPONIBILITÀ DELLE AREE RILIEVO E RISOLUZIONE DELLE INTERFERENZE CRONOPROGRAMMA DELLE FASI ATTUATIVE ELABORATI DEL PROGETTO ESECUTIVO ELENCO ELABORATI

3 1. PREMESSA Il documento annuale per la difesa del suolo 2014, approvato con Delibera di Giunta Regionale n del , prevede, tra gli interventi ammessi a finanziamento, la Sistemazione idraulica del torrente Esse a Monte San Savino, per un importo di ,00. Il suddetto piano ha ammesso a finanziamento anche lo Studio finalizzato alla sistemazione del torrente Esse a Monte San Savino, per un importo di ,00, utilizzato per effettuare il rilievo topografico delle sezioni fluviali del torrente Esse nel tratto compreso tra il ponte della linea ferroviaria Arezzo Sinalunga e la confluenza con il torrente Leprone, e per effettuare la campagna di indagini geotecniche, geofisiche e chimiche dei terreni costituenti l argine attuale. In data 7 aprile 2014 si è tenuta la conferenza dei servizi sullo studio di fattibilità, finalizzata ad acquisire i pareri e le indicazioni degli enti a vario titolo interessati per poter proseguire con le successive fasi di progettazione. In tale seduta sono stati acquisiti i pareri della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Toscana, che vista la localizzazione dell intervento nonché l elevata densità di evidenze archeologiche ivi presenti e diffuse, ha chiesto di procedere ai sensi degli articoli 95 e 96 del Codice dei Contratti pubblici dei lavori, servizi, forniture (D.Lgs. n. 163/2006 e s.m.i.), e dell Autorità di Bacino del fiume Arno, che, considerata la tipologia dell'intervento, ha chiesto che nelle future fasi progettuali sia sviluppato lo studio idrologico-idraulico, con dimostrazione del non aggravio del rischio idraulico nelle aree contermini. Sono stati inoltre acquisiti i pareri degli enti erogatori dei servizi, riportati nel paragrafo 4.4 relativo alle interferenze. 2. VINCOLISTICA DELL AREA L area in esame non è interessata da alcun tipo di vincolo (paesaggistico, archeologico, architettonico), limitazione d'uso o prescrizione. Alcune lavorazioni ricadono tuttavia nella fascia di rispetto ferroviaria, per cui occorre provvedere all acquisizione dell autorizzazione in deroga all art. 49 del D.P.R. 753/80. E stata verificata inoltre la presenza di pozzi nelle particelle di proprietà dello stabilimento Santa Fiora, che risultano comunque non interferenti con le opere in progetto. 3. DATI DI BASE La base dati necessaria per lo svolgimento delle elaborazioni previste è stata acquisita dai vari Enti territoriali e mediante esecuzione di rilievi e indagini. In particolare sono stati acquisiti: 1. Cartografia tecnica regionale C.T.R. 1: e C.T.R. 1:2.000; 2. Dati idropluviometrici delle stazioni di interesse forniti dalla Regione Toscana (ALTO 2000, Centro funzionale regionale); 3. Sezioni fluviali e rilievi topografici; 4. Indagini geognostiche; 5. Analisi chimiche dei terreni; 6. Ubicazione dei servizi e sottoservizi presenti nell area di intervento. 4. DESCRIZIONE DEL PROGETTO Al fine di conseguire l obiettivo previsto dal documento annuale per la difesa del suolo 2014 nell area a rischio idraulico del Comune di Monte San Savino, si è ritenuto opportuno, stante anche 2

4 il finanziamento disponibile, concentrare l intervento nel tratto del torrente Esse compreso tra il ponte della ferrovia Arezzo Sinalunga ed il ponte della S.P. 25. In tale tratto si prevede pertanto il sovralzo e ringrosso arginale, in modo da garantire una larghezza in sommità di 4 metri ed un franco adeguato rispetto al livello di piena associato a tempo di ritorno duecentennale. Verrà inoltre realizzato un ampliamento della sezione mediante la realizzazione di una banca interna (di larghezza pari a 3.5 metri, necessaria per consentire ai mezzi meccanici la manutenzione del canale) in sinistra nel tratto compreso tra il ponte della ferrovia ed il ponte della S.R. 73, in destra idraulica tra il ponte della S.R. 73 ed il guado esistente, e di nuovo in sinistra tra il guado ed il ponte della S.P. 25. L ubicazione della banca talora in sinistra, talora in destra idraulica, si rende necessaria a causa della presenza di abitazioni in sinistra a valle del ponte della S.R. 73 ed in destra a monte della S.P. 25, e per evitare l ampliamento lato campagna nelle particelle di proprietà dello stabilimento Santa Fiora, in modo tale da non interferire con i pozzi esistenti. Al fine di effettuare la verifica idraulica nello stato attuale e di progetto, è stata acquisita la geometria del corso d acqua attraverso il rilievo topografico di 100 sezioni del corso d acqua, tra il ponte della linea ferroviaria direttissima fino confluenza con il torrente Leprone; il tratto a monte del ponte della linea ferroviaria è stato definito mediante le sezioni del rilievo effettuato dal geom. Manganaro nel 2009 e fornite dall ing. Benini, che le aveva utilizzate per la definizione delle aree a pericolosità idraulica a supporto del Regolamento Urbanistico comunale. Con tale geometria è stata effettuata la verifica idraulica in moto permanente, nello stato attuale e di progetto, assumendo come riferimento la portata con tempo di ritorno di 200 anni desunta dal software ALTO 2000; è stata altresì effettuata la verifica idraulica in moto vario nel tratto oggetto di intervento, compreso tra il ponte della linea ferroviaria ed il ponte della SP 25. I risultati della verifica idraulica hanno dimostrato come nello stato attuale le sezioni del torrente Esse siano insufficienti a smaltire la portata di piena duecentennale nel tratto compreso tra il ponte della ferrovia ed il ponte della SP 25, mentre a valle del ponte della SP 25 la portata duecentennale è contenuta in alveo, seppure con franco inferiore a 1 metro. E particolarmente evidente l effetto di rigurgito indotto dal restringimento della sezione in corrispondenza del ponte della SP 25, che si estende per circa 30 metri a monte del suddetto ponte. Preme evidenziare che nel 1970 l Ente Irriguo umbro toscano realizzò dei lavori di sistemazione del torrente Esse eseguendo l approfondimento del fondo mediamente di circa metri; per tale motivo venne deciso di rivestire il fondo e le sponde in corrispondenza dei ponti esistenti, tra i quali quelli della ferrovia, della SS 73 e della SP 25, con calcestruzzo, in modo da garantire il consolidamento delle fondazioni e tutelarle dall erosione. Oggi si evidenzia una tendenza all erosione del corso d acqua, per cui la quota del fondo sotto ai ponti in cui è presente il rivestimento, è mediamente più alta di circa 40 cm rispetto alla quota del fondo attuale. Tale circostanza, associata al fatto che la sezione ad arco ribassato del ponte della SP 25 crea un notevole restringimento della sezione utile al deflusso, provoca un forte effetto di rigurgito. Dal momento che le verifiche dimostrano che le sezioni a valle del ponte sono adeguate al transito della portata duecentennale, si è ritenuto opportuno demolire il rivestimento del fondo per riportarne la quota alla livelletta attuale, ed ampliare la larghezza del fondo alveo per renderla congruente con quella dello stato di progetto. Tale soluzione, unita ad un ulteriore sovralzo dell argine nel tratto tra le sezioni 140 e 110, consente di contenere il rigurgito, con franchi dell ordine di 20 cm in caso di verifica in moto permanente, che raggiungono valori di 30 cm in caso di verifica in moto vario. Nello stato di progetto non si verificano esondazioni nelle aree limitrofe al corso d acqua, pertanto dalla verifica in moto vario si evince un incremento della portata a valle del ponte della SP 25, che nello stato attuale risulta laminata a circa 170 mc/s, mentre nello stato di progetto si mantiene pari al valore al colmo dell idrogramma inserito nella sezione a monte del ponte della linea ferroviaria, pari a 179 mc/s. 3

5 Tale circostanza comporta un incremento dei livelli del pelo libero a valle del ponte della SP 25 dell ordine di 10 cm, che risultano tuttavia ancora contenuti in alveo. Si ritiene pertanto opportuno prevedere, in successivi stralci progettuali in corso di redazione, il sovralzo e ringrosso anche delle arginature a valle del ponte della S.P. 25, prevedendo eventualmente di mantenere la quota dell argine destro inferiore a quella dell argine sinistro, al fine di tutelare la strada provinciale dal rischio di esondazione. Solo a seguito della realizzazione di tali ulteriori interventi si potrà valutare la fattibilità di un intervento di demolizione e ricostruzione del ponte della S.P. 25. Considerato inoltre che l evento di piena dell ottobre 2013 ha evidenziato la problematica indotta dal rigurgito delle acque del fosso Ghisi, si prevede il rialzamento dell argine destro dello stesso fosso, in modo tale da contenere il profilo di rigurgito indotto dal livello di piena sul torrente Esse ed impedire la propagazione del fronte d esondazione oltre la ferrovia. Nel progetto preliminare era stato ipotizzato di rendere opaco il parapetto di monte, attualmente costituito da una ringhiera, sul ponte della SP 25, al fine di garantire l eventuale impedimento del sormonto delle acque di piena; tuttavia, stante il risultato della verifica idraulica, e considerata l ipotesi di una futura demolizione e completo rifacimento del ponte, in sede di progetto definitivo si è ritenuto non necessario effettuare tale modifica al parapetto attuale. 4.1 RELAZIONI SPECIALISTICHE Si rimanda alle relazioni geologica, geotecnica ed idrologico idraulica per i dettagli progettuali; attualmente è in corso la campagna di indagini, affidata in data 30/06/2014, a seguito della quale verranno eseguite le necessarie verifiche di stabilità e filtrazione dei rilevati arginali. La suddetta campagna di indagini consiste nell esecuzione di: o N. 2 sondaggi geognostici a carotaggio continuo spinti fino alla profondità di 10 metri dal piano di campagna locale con prelievo di campioni indisturbati da sottoporre ad analisi geotecniche di laboratorio e di campioni disturbati per l esecuzione delle analisi chimiche ai sensi del D. Lgs. 152/2006, e con esecuzione di prove S.P.T. e di permeabilità di tipo Lefranc. I fori di sondaggio saranno attrezzati con piezometri che consentiranno il monitoraggio della falda fino all esecuzione dei lavori; o N. 15 prove penetrometriche statiche con piezocono (CPTU) ciascuna con profondità di indagine prevista a 10 metri dal piano di campagna; o N. 2 indagini geofisiche di tipo MASW. 4.2 PIANO DI GESTIONE DELLE TERRE E ROCCE DA SCAVO Le lavorazioni necessarie alla realizzazione delle opere prevedono la produzione e l utilizzo di terre con un bilancio nullo all interno del cantiere. Il complesso delle lavorazioni non prevede quindi il ricorso a materie terrose provenienti da aree esterne al cantiere, permettendo così di evitare la circolazione di mezzi sulla viabilità ordinaria e causare un minore disturbo del cantiere sulle aree limitrofe. Ai fini di verificare la presenza delle condizioni indicate dall art. 185 del D. Lgs.152/2006 per la gestione delle terre e rocce da scavo, è stata affidata alla Ditta Biochemie Lab s.r.l. l esecuzione di una serie di indagini ambientali per la ricerca di inquinanti delle terre da riutilizzare nell ambito del cantiere. 4

6 All uopo sono stati concordati per le vie brevi con Arpat gli elementi da ricercare, per i quali dovrà essere verificato il non superamento della soglia di concentrazione di cui al D.Lgs. 152/2006, Parte Quarta, Titolo V, Allegato 5, Tabella 1, colonna A, escludendo pertanto la gestione delle terre dal regime dei rifiuti e permettendo il rimpiego delle stesse per la realizzazione delle arginature, che sono assimilabili alla destinazione verde pubblico/residenziale. 4.3 DISPONIBILITÀ DELLE AREE La realizzazione del progetto impone il ricorso all esproprio delle aree private interessate dalle nuove opere idrauliche. Il T.U. sugli espropri, approvato con D.P.R. 327/2001, come modificato dal D.Lgs. 302/2002, disciplina l istituto dell espropriazione per l esecuzione di opere pubbliche o di pubblica utilità. Il T.U. ha tracciato il procedimento ablativo individuando quattro fasi ben definite per la corretta realizzazione di un esproprio (vedi art. 8): 1. apposizione del vincolo preordinato all esproprio; 2. dichiarazione di pubblica utilità dell opera; 3. determinazione dell indennizzo anche in via provvisoria; 4. emanazione del decreto di esproprio o cessione volontaria. Considerato tuttavia che il presente progetto è compreso nel documento annuale per la difesa del suolo 2014, ci si può avvalere dell articolo 44 della L.R. 79/2012, che al comma 7 recita: Qualora per la realizzazione di un'opera pubblica finalizzata alla riduzione del rischio idraulico e idrogeologico e prevista nel documento annuale per la difesa del suolo, siano necessarie variazioni o integrazioni agli strumenti urbanistici, l'approvazione del progetto definitivo in sede di conferenza di servizi costituisce variante agli stessi e apposizione del vincolo preordinato all'esproprio. A tal fine la conferenza di servizi, che si esprime motivatamente entro i successivi quindici giorni, garantisce la partecipazione degli interessati secondo le disposizioni di cui all articolo 11 del decreto del Presidente della Repubblica 8 giugno 2001, n. 327 (Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di espropriazione per pubblica utilità). Dette varianti sono efficaci, senza la necessità di ulteriori adempimenti, una volta divenuta esecutiva la determinazione conclusiva positiva del procedimento, purché la proposta di variante sia stata pubblicata per almeno quindici giorni nell'albo dei comuni interessati e siano decorsi ulteriori quindici giorni per la presentazione delle osservazioni, che sono riportate in conferenza di servizi. L'entità delle compensazioni monetarie da corrispondere alle singole Ditte è stata valutata in conformità alla recente sentenza della Corte Costituzionale n.181 anno 2011 che, pur non imponendo di commisurare integralmente l indennità di espropriazione dei suoli agricoli e non edificabili al valore di mercato del bene ablato, prevede che sia conservato un «ragionevole legame» con il valore venale, a garanzia di un «serio ristoro». Pertanto, per le varie tipologie di destinazione dei beni da espropriare e asservire sono stati individuati dei criteri di valorizzazione provvisori che tengono conto del valore mediamente ricorrente più prossimo a quello di mercato e che permetta di disporre di un margine contrattuale e favorisca la cessione volontaria, diminuendo così i tempi di acquisizione e di accesso alle aree, oltre che la riduzione dei costosi e lunghi contenziosi con i proprietari espropriandi. L esecuzione degli interventi richiede inoltre il ricorso a pratiche di occupazione temporanea, poiché le lavorazioni necessitano di una viabilità di servizio per consentire il transito dei mezzi meccanici e per permettere il deposito temporaneo delle materie di scavo. Si prevede a tale scopo di realizzare tale viabilità in una fascia adiacente la zona di ingombro delle nuove arginature della larghezza di almeno 10 m. 5

7 Le attività espropriative e le relative occupazioni temporanee necessarie per l esecuzione degli interventi di progetto sono state quindi suddivise e quantificate, con riferimento all apposita planimetria in scala 1:2.000, come contenuto nell Elaborato Piano particellare di esproprio. In considerazione della necessità di attuare l opera con la massima celerità possibile, il Piano particellare prefigura l immissione in possesso di tutte le aree interessate dai lavori con la procedura della occupazione d urgenza mentre le pratiche espropriative verranno completate all avvenuta esecuzione delle opere, quando sarà possibile procedere all esecuzione dei frazionamenti catastali delle effettive superfici di ingombro delle costruende opere. In relazione a ciò, le indennità di occupazione sono valutate su un orizzonte temporale di tre anni, quale temporalità intercorrente tra la data della immissione in possesso e quella della redazione dei frazionamenti catastali post-operam e conseguente completamento della procedura espropriativa. Considerato che alcune delle opere in progetto rientrano nella fascia di rispetto ferroviario, si dovrà provvedere all acquisizione dell autorizzazione in deroga al D.P.R. 753/80. La spesa per le espropriazioni ammonta complessivamente a Euro (centoventicinquemila) comprensiva degli indennizzi per le occupazioni temporanee d urgenza e di ogni altro onere. 4.4 RILIEVO E RISOLUZIONE DELLE INTERFERENZE In sede di studio di fattibilità era stata segnalata la presenza dei seguenti servizi, sottoservizi e infrastrutture: 1. Attraversamenti per utenze generiche staffati ai ponti della SR 73 e della SP Linee elettrica Enel (pali a distanza inferiore a 10 metri dal corso d acqua) 3. Ferrovia Arezzo Sinalunga (fascia di rispetto- richiesta deroga) 4. Linea telefonica in fibre ottiche Telecom (ordinanza di rimozione e ripristino argine del da parte della Provincia di Arezzo) 5. Pozzi stabilimento Santa Fiora 6. Presenza piccolo fabbricato rurale autorizzato; 7. Presenza di ponte di età romana in corrispondenza del guado della strada comunale vecchia di Alberoro. Nella seduta della conferenza dei servizi del 7 aprile 2014 sullo studio di fattibilità, Nuove Acque ha segnalato la presenza di servizi staffati lato valle sul ponte della S.R. 73 e lato monte sul ponte della S.P. 25, e Centria Reti gas ha segnalato la presenza di un servizio staffato lato monte sul ponte della S.R. 73; la Provincia di Arezzo ha fatto presente che, una volta verificate le concessioni in essere degli attraversamenti staffati ai ponti, valuterà la possibilità di realizzare un cavedio interno al parapetto di progetto o in alternativa una carenatura esterna in cui alloggiare tutti i servizi presenti, di cui si dovranno far carico gli enti gestori. Telecom ha indicato i nominativi dei referenti tecnici per la procedura di spostamento della fibra ottica presente all'interno dell'argine sinistro del Torrente Esse e per avere l'esatto posizionamento della fibra in sito, necessario ai fini dell esecuzione della campagna di indagine geologicogeotecnica, chimico-fisica e di ricerca archeologica; ha comunicato altresì di avere chiesto una proroga di 90 gg all'ordinanza di rimozione della fibra ottica emanata dalla Provincia di Arezzo e ha proposto un incontro fra gli uffici legali di Telecom, Provincia e Regione per valutare la competenza della gestione economica dell'intervento. Lo spostamento dei sostegni alle linee elettriche presenti in loco è stato richiesto ad Enel con nota prot del 09/04/2014. Risulta inoltre presente un fabbricato rurale ubicato circa 110 metri a valle del ponte della SS 73, in destra idraulica, in fregio al piede esterno dell argine.. Si prevede l esproprio del fabbricato ai sensi 6

8 dell art. 40 comma 1 del D.P.R. 327/2001 in quanto regolarmente concessionato dal Comune di Monte San Savino con licenza edilizia del 1979, con successiva demolizione e smaltimento della copertura in eternit a norma di legge. Per il ponte di età romana è stata attivata la procedura di verifica preventiva di interesse archeologico di cui agli art.95 e 96 del D.Lgs 163/2006 e smi. 4.5 CRONOPROGRAMMA DELLE FASI ATTUATIVE Con riferimento al citato Documento annuale per la difesa del suolo, che prevede il termine della progettazione in data 30/08/2014 e l avvio dei lavori in data 20/12/2014, si possono ipotizzare le seguenti fasi attuative. FASI MESI Conferenza dei servizi e approvazione progetto definitivo Progettazione esecutiva LUG 2014 AGO SET OTT NOV DIC GEN 2015 FEB MAR APR MAG GIU LUG AGO SET OTT NOV DIC GEN 2016 MAG 2016 Procedure espropriative Rimozione fibra ottica (ipotetica) Gara Realizzazione dell opera Le procedure di scelta del contraente potranno essere avviate solo dopo che tutte le interferenze saranno risolte, con particolare riferimento alla rimozione della fibra ottica, per la quale, vista la necessità di realizzare il tracciato alternativo, si ipotizza lo spostamento entro il mese di febbraio L esecuzione dei lavori può essere stimata in circa 8 mesi. 4.6 ELABORATI DEL PROGETTO ESECUTIVO Salvo diversa determinazione del RUP in fase di redazione, verifica e validazione del progetto esecutivo, gli elaborati che lo dovranno comporre sono almeno: 1. Relazione generale 2. Relazione geologica 3. Relazione geotecnica 4. Relazione idrologico-idraulica 5. Piano di manutenzione dell opera e delle sue parti 6. Piano di sicurezza e coordinamento 7. Fascicolo dell opera 8. Quadro dell incidenza della manodopera 7

9 9. Computo metrico estimativo e quadro economico 10. Elenco prezzi unitari ed eventuali analisi 11. Capitolato speciale d appalto 12. Schema di contratto 13. Piano particellare d esproprio 14. gli elaborati grafici di cui all art. 36 del D.P.R. 207/ Cronoprogramma 16. Risoluzione delle interferenze con servizi e sottoservizi 5. ELENCO ELABORATI Gli elaborati che fanno parte del presente studio sono: - Relazione generale; - Relazione geologica; - Relazione geotecnica - Relazione idrologico-idraulica; - Fascicolo delle verifiche idrauliche; - Relazione archeologica; - Relazione sulla gestione delle materie; - Relazione sulle interferenze (contenente planimetria con individuazione delle interferenze e documentazione fotografica); - Piano particellare d esproprio; - Documento contenente le prime indicazioni e disposizioni per la stesura dei piani di sicurezza; - Elenco dei prezzi unitari ed eventuali analisi; - Computo metrico estimativo; - Quadro economico. Elaborati grafici: - DEF-1:inquadramento planimetrico (scala 1:10.000) - DEF-2:planimetria di progetto con indicazione delle sezioni topografiche (scala 1:5.000) - DEF-3:sezioni d alveo allo stato attuale di progetto - sovrapposto (scala 1:100) - DEF-4:planimetria particellare di esproprio sezioni tipo di progetto(scala 1:200 e 1:2000) - DEF-5:vincolo idraulico (R.D. 523/1904) (scala 1:4000) - DEF-6:planimetria di progetto (scala 1:1000) - DEF-7:profilo di progetto (scala 1:1000) 8

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