SI PUO PREVENIRE Maria Matera, grafologa e rieducatrice della scrittura

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1 SI PUO PREVENIRE Maria Matera, grafologa e rieducatrice della scrittura Se le cause della disgrafia sono legate, da un lato alla scarsa acquisizione dei prerequisiti utili a scrivere a mano, e dall altro alla mancanza di una didattica specifica per l apprendimento degli aspetti esecutivi della scrittura, è su questi due aspetti che è necessario intervenire nei progetti di prevenzione diretti alle scuole. E per altro necessario ricordare che esiste una correlazione tra lo sviluppo della motricità generale e della motricità fine del bambino, la neurologia dell atto scrittorio, con particolare riferimento alla coordinazione oculo-manuale e alla percezione, e le tappe che contrassegnano lo sviluppo del segno grafico (quali sono i segni che per prima i bambini tracciano? perché proprio quelli? quale correlazione esiste tra competenza motoria, visiva, percettiva e prodotto grafico?). Per ottenere, cioè, buoni risultati è necessario tener conto di che cosa vuol dire tracciare un segno casuale prima (lo scarabocchio) e volontario poi (il disegno o la scrittura). Il Metodo Venturelli, di cui sono consulente e che utilizzo, può essere utilizzato sia nelle scuole dell infanzia che nella scuola 1

2 primaria e ha il vantaggio di proporre una metodologia completa, strutturata, che tiene conto di tutti questi diversi fattori oltre che delle ricerce in corso, degli studi più recenti e dell esperienza, ormai più che decennale, nelle scuole e che rende il metodo flessibile e dinamico. I progetti di prevenzione, pertanto, sia che siano condotti nelle scuole dell infanzia che nelle scuole primarie lavorano su tre livelli contemporaneamente: 1. la preparazione motoria degli arti coinvolti nell atto scrittorio 2. l impostazione di postura ed impugnatura 3. l educazione del gesto grafico. Preparazione motoria degli arti coinvolti nell atto scrittorio e impostazione di postura ed impugnatura. Si tratta di attività che vengono proposte per facilitare i bambini a dissociare, coordinare e tonificare i diversi segmenti del braccio, della mano e delle dita partendo dal punto di vista per cui scrivere bene vuol dire utilizzare in termini economici e funzionali proprio tali segmenti. Questi sono alcuni degli esercizi mirati 1 : 1. per la spalla: gioco del mulino con rotazione delle braccia attorno alle spalle; gioco del pittore in cui si tracciano dei grandi cerchi in aria o su grandi superfici verticali 2. per l avambraccio: gioco del tergicristalli da eseguire con i gomiti appoggiati su un banco e gli avambracci che mimano un tergicristalli 1 Esercizii completi si possono trovare nel libro di Alessandra Venturelli: Dal gesto alla scrittura edito da Mursia 2

3 3. per il polso: gioco del pupazzo che saluta 4. per le mani: gioco dell apri e chiudi in cui si aprono e si chiudono le mani; gioco delle mani in alto e in basso in cui le mani, appoggiate su unbanco, si appoggiano con i palmi prima e sul dorso poi 5. per le dita: gioco dei graffi di gatto; gioco dei ragnettio che sispostano sul banco; gioco del lancio delle palline prima con pollice e indice, poi con pollice e medio e così via. Accanto a questi esercizi mirati però è importante che vengano effettuate altre attività. Si tratta di attività che vengono già svolte nelle scuole come il ritaglio, la manipolazione, il disegno. E però importante che tali attività vengano svolte nella maniera corretta. E cioè necessario che le attività di ritaglio, ad esempio, vengano svolte insegnando ai bambini la corretta impugnatura delle forbici o che nelle attività di disegno venga prestata attenzione alla corretta impugnatura della matita e alla corretta postura da tenere. Talvolta, infatti, per ottenere risultati grafici migliori, basta porre entrambi i gomiti sul tavolo e incoraggiare i bambini a tenere la mano che non scrive ferma sul foglio o allontanare le dita dalla punta della matita così che si possa vedere quello che si sta disegnando. 3

4 Ma una parentesi va aperta anche a proposito dei materiali da utilizzare e che vengono consigliati perché facilitano il bambino a conseguire risultati buoni con uno sforzo che sia il più possibile minimo. Le matite tringolari vengono definite ergonomiche perché la loro sezione triangolare facilita la posizione delle dita del bambino che nella maggior parte dei casi non sa dove metterle. Questa sezione rende per altro superflui i famosi gommini che alcuni fanno apporre sulle matite. La scelta dell utilizzo di matite grosse è inoltre auspicabile per i bambini della scuola dell infanzia e della prima classe della scuola primaria perchè lo spessore facilita la presa. Tali matite hanno inoltre una mina più morbida che evita l effetto graffiante e di blocco - sulla carta. La mina più morbida cioè scivola di più, facilitando il movimento. Le matite triangolari, di cui per altro esistono più versioni fino ad arrivare a strumenti ergonomici sofisticati e di alta qualità, talvolta persino differenziati per età, anche se più costose, offrono il vantaggio di essere più funzionali nel facilitare l apprendimento di una presa corretta. L educazione del gesto grafico. I progetti di prevenzione hanno come scopo quello di educare il gesto grafico attraverso l apprendimento, nella scuola dell infanzia, dei tracciati rettilinei e obliqui, utili per scrivere in stampatello e per 4

5 la riproduzione delle figure geometriche, proposti secondo la progressione dei tracciati del Test di Integrazione visuo-motoria di Beery, e dei tracciati di pregrafismo, proposti secondo uno schema non casuale, ma che segue gli stessi criteri metodologici che vengono utilizzati, per altro, per i tracciati rettilinei e obliqui. La metodologia utilizza 3 criteri base fondamentali: 1. Esecuzione del gesto indicando il punto di avvio e la direzione facendolo prima ripassare al bambino (anche più volte se necessario) il tracciato proposto, verbalizzando quello che sta facendo. e solo successivamente facendolo eseguire in autonomia, sempre accompagnando i gesti con le parole perché il bambino impara per imitazione; in questo modo, per altro, si fornisce al bambino un metodo di riferimento che utilizzerà anche autonomamente 2. Educazione del bambino all osservazione, all autocorrezione e alla valorizzazione del prodotto grafico perché il bambino sia in grado di prendere consapevolezza dei propri errori e quindi di non ripeterli. Questo vuol dire, ad esempio, quando si propone il cerchio chiedere inizialmente ai bambini quali sono le caratteristiche del cerchio (è rotondo, non ha angoli) e dopo l esecuzione da parte di un bambino far osservare e commentare il prodotto grafico realizzato (ha gli angoli? Sembra un uovo? È 5

6 bello liscio?, ecc.). Questo induce l autocorrezione e il tentativo, magari maldestro, di non ripetere più un cerchio con gli angoli 3. Passaggio per ciascun gesto dal piano verticale al piano orizzontale, dal grande al piccolo, dal semplice al complesso, dalla pagina bianca al rispetto dell appoggio su una riga di base per facilitare gli apprendimenti accompagnando il bambino con gradualità all arricchimento delle competenze. E quindi seguendo questi tre criteri base che vengono proposti esercizi graduali e non casuali per cui si passa dalla riga verticale a quella orizzontale e solo successivamente al quadrato, dalla riga obliqua a destra alla riga obliqua a sinistra e solo successivamente al triangolo, dalla coppa semplice appesa ad una riga superiore alla coppa semplice appoggiata su una riga di base, all alternanza della coppa grande e della coppa piccola appoggiate su una 6

7 riga di base, alla coppa complessa e così via. La differenza con gli esercizi di pregrafismo, proposti solitamente nelle scuole, è evidente: manca la gradualità, si mettono insieme segni curvi e segni angolosi, si propone il tratteggio che spezza la fluidità del gesto e così via ma, soprattutto, non è previsto un lavoro di preparazione preliminare. Per la scuola primaria, invece, la proposta è quella di una metodologia che segua gli stessi 3 criteri base anche nell apprendimento della scrittura corsiva, proposta però dopo un preliminare lavoro con il pregrafismo per facilitare gli apprendimenti della scrittura corsiva e la scorrevolezza del gesto. Il modello calligrafico che si utilizza è semplice e facile da eseguire e viene proposto tenendo conto dell affinità del gesto grafico. Per tutte le singole lettere vengono indicati i punti di attacco e il movimento. Le singole lettere vengono eseguite prima alla lavagna e solo successivamente sul quaderno. La proposta, cioè, segue le stesse regole utilizzate per i tracciati rettilinei e di pregrafismo della scuola dell infanzia. 7

8 E anche necessario proporre paroline brevi che via via integrano le diverse lettere apprese, affinchè il bambino possa imparare a lavorare su obiettivi specifici e omogenei. L esperienza, condotta oramai da 15 anni nelle scuole da Alessandra Venturelli, dimostra che utilizzare una pedagogia del gesto grafico, che tenga conto dei fattori elencati accompagnando il bambino negli apprendimenti, riduce decisamente la possibilità che si sviluppino difficoltà grafo-motorie. 8

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