PREVENZIONE E SICUREZZA NEGLI AMBIENTI DI LAVORO

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1 PREVENZIONE E SICUREZZA NEGLI AMBIENTI DI LAVORO Dipartimento di Prevenzione Struttura Complessa Prevenzione e Sicurezza degli Ambienti di Lavoro Direttore: Dott.ssa Maria Cabona Sede: Corso Dante 163, Chiavari (GE) Tel Fax E mail: psal@asl4.liguria.it INCONTRO CON I DATORI DI LAVORO E TITOLARI DELLE DITTE DEL SETTORE ESTRATTIVO CAVE IN SOTTERRANEO STATO DELL ARTE Sala Consiliare, Comune di Moconesi 23 luglio 2014

2 Argomenti trattati durante l incontro l del 4 febbraio: Premessa Linee guida per esercizio funzioni di vigilanza Scadenziario- Obblighi amministrativi per imprese Infortuni e incidenti (art.25 D.Lgs. 624/96) Contenuti dei Piani topografici dei lavori Ventilazione Gestione dell emergenza Attrezzature di lavoro Agenti nocivi Sorveglianza Sanitaria

3 Scadenziario- Obblighi amministrativi per imprese Attestazione annuale che i luoghi di lavoro, le attrezzature e gli impianti sono progettati, utilizzati e mantenuti in efficienza in modo sicuro Trasmissione verbali riunione periodica di prevenzione e protezione dai rischi Trasmissione entro i primi 15 giorni di ogni mese di un prospetto riassuntivo, anche se negativo, degli infortuni verificatisi nel mese precedente che abbiano comportato un'assenza di almeno tre giorni Art. 6 comma 2 D.Lgs.624/96 Art. 8 comma 4 D.Lgs.624/96 Art. 25 comma 8) D.Lgs.624/96 FIRMATI! Entro il mese di marzo di ogni anno deve essere inviata una copia dei piani topografici aggiornati fino al 31 dicembre precedente con la firma del direttore e topografo Art. 37 D.P.R. 128/59

4 Infortuni e incidenti (art.25 D.Lgs. 624/96) I lavoratori sono tenuti a segnalare al più presto al sorvegliante ogni infortunio, anche se di piccola entità, loro occorso in occasione del lavoro. Il sorvegliante comunica immediatamente l infortunio, di cui sia venuto a conoscenza, al datore di lavoro dell infortunato, al direttore responsabile ed al titolare, qualora diverso dal datore di lavoro. Il direttore responsabile 1.Denuncia entro 24 ore, a mezzo telegramma o telefax, all autorità di vigilanza ogni infortunio che abbia causato ad una o più persone la morte o lesioni guaribili in un tempo superiore a 30 giorni; se, contrariamente alla prognosi iniziale, un infortunato non sia guarito in 30 giorni, il direttore responsabile fa denuncia all autorità di vigilanza entro la settimana successiva, allegando la documentazione medica. 2.Allega alla denuncia una relazione sulle cause e circostanze dell infortunio. 3.Dà immediata comunicazione, all autorità di vigilanza competente, a mezzo telegramma o telefax, di qualsiasi fatto, incidente o manifestazione sospetta che metta in pericolo la sicurezza delle persone e dei giacimenti.

5 Contenuti dei Piani topografici dei lavori Si era detto: 1. Se il sito estrattivo ricopre un area vasta di coltivazione, il dettaglio dei singoli cantieri deve essere associato ad un inquadramento territoriale dei luoghi. 2. Curve di Livello (superficie topografica esterna). 3. Altezza delle camere e degli elementi di supporto (pilastri, diaframmi) attraverso quante più sezioni possibili e mediante indicazione delle quote di soglia e di agro. 4. Impianti (ventilazione, estrazione acqua, impianto ad aria compressa, impianto elettrico). 5. Infrastrutture, viabilità (Vie principali, piazzali di stoccaggio e deposito, eventuali percorsi pedonali, Via di accesso alla cava). 6. Eventuale presenza di barriere fisse per evitare l accesso a zone abbandonate, non più in coltivazione. 7. Gallerie/camere dismesse limitrofe a quanto autorizzato. 8. È necessario individuare le caratteristiche salienti del giacimento rappresentando le stratificazioni dei diversi materiali e la presenza di eventuali pieghe o faglie significative. 9. Posizione degli impianti di sollevamento.

6 Contenuti dei Piani topografici dei lavori Si osserva alla luce dei sopralluoghi e degli aggiornamenti documentali carenza in merito a: Quote del letto e del tetto di tutto il sito. Pendenze (quote) delle rampe esterne di accesso. Isoipse. Pilastri. Imbocchi principali e secondari, uscite di sicurezza. Zone interdette. Impianti tecnologici di cava nel loro complesso. Servizi logistici di cava (spogliatoi, servizi igienici, locali di servizio, depositi, ecc.) Sezioni in numero sufficiente e intelligenti per rappresentare esaustivamente il sito, che comprendono anche il profilo altimetrico del rilievo esterno e la stratigrafia con l andamento del filone. Camere abbandonate ed eventualmente adibite a discarica. Denominazione del filone. L aggiornamento al 31/12/14 deve necessariamente tenere conto di questo!

7 Contenuti dei Piani topografici dei lavori E conveniente: Non raggruppare tutte le informazioni in un unica planimetria. Utilizzare colori diversi per distinguere le varie tipologie informative. Il piano topografico deve essere in grado di rappresentare la realtà in ogni suo aspetto senza la necessità di vederla.

8 Gestione dell emergenza Si era detto: 1. Attivazione di rapporti con le strutture di soccorso/emergenza del territorio (118). 2. Comunicazione delle caratteristiche dei siti estrattivi, naturalmente comprensiva della geolocalizzazione e delle vie di accesso. 3. Trasmissione dei recapiti telefonici delle figure di riferimento. 4. Realizzazione di adeguato sistema di comunicazione/allarme tra la zona di lavorazione all interno della cava e un posto presidiato situato all esterno che permetta di attivare prontamente le procedure di soccorso. 5. Predisposizione di idonea segnaletica stradale che consenta ai soccorritori l identificazione univoca del sito estrattivo, da posizionare lungo le vie di accesso a partire dalla deviazione lungo la strada pubblica comunale/provinciale. 6. Identificazione e valutazione delle possibili situazioni di emergenza e delle relative misure di prevenzione e protezione previste. 7. Definizione e organizzazione delle esercitazioni congiunte.

9 Gestione dell emergenza Si osserva alla luce dei sopralluoghi: Presenza parziale di segnaletica stradale ed in qualche caso difficoltà ad individuarla. Gli altri punti individuati sull argomento devono trovare necessariamente attuazione quanto prima!

10 Attrezzature di lavoro Si era detto: 1. Installate ed utilizzate in conformità alle istruzioni d uso. 2. Oggetto di idonea manutenzione, debitamente documentata. 3. Oggetto di aggiornamento del registro di controllo, quando previsto (apparecchi di sollevamento). 4. Nel caso di attrezzature che richiedono conoscenze o responsabilità particolari in relazione ai loro rischi specifici, usate da lavoratori che abbiano ricevuto una informazione, formazione ed addestramento adeguati. Entro il 12/3/15 i lavoratori devono frequentare i corsi di cui all accordo del 22/2/12 per l abilitazione all uso delle attrezzature specifiche. 5. Oggetto di verifica periodica da parte dell organo di vigilanza la cui richiesta deve essere inoltrata dal titolare/datore di lavoro alla ASL competente con congruo anticipo per rispettare la periodicità prevista dalla norma: al momento non esiste modulistica specifica e comunque occorre sempre specificare all atto della richiesta i dati tecnici per identificare univocamente l attrezzatura.

11 Attrezzature di lavoro Si osserva alla luce dei sopralluoghi e degli aggiornamenti documentali : E pervenuta qualche richiesta di verifica periodica di impianto di messa a terra. Non è pervenuta al momento nessuna richiesta di verifica periodica di apparecchi di sollevamento (derrick). E pervenuta una sola richiesta di verifica periodica di apparecchio a pressione. Si fa presente: La Regione ha inviato in data 7/5/14 alle ASL i dati relativi al censimento previsto nella Delibera Regionale 1713 del 20/12/13 in cui è presente anche l elenco delle attrezzature di lavoro utilizzate nei siti estrattivi attivi: questo costituisce un dato ufficiale che deve trovare riscontro nel Documento di Sicurezza e Salute.

12 Attrezzature di lavoro Si ricorda: 1. Entro il 31/12/14 tutti gli apparecchi di sollevamento devono essere stati sottoposti alla verifica periodica annuale da parte della ASL (ARPAL). 2. Entro il 31/12/14 tutti gli apparecchi a pressione, se presenti, devono essere stati regolarizzati da parte della ASL (ARPAL). 3. Entro il 31/12/14 tutti gli impianti elettrici devono essere stati sottoposti alla verifica periodica biennale da parte della ASL (ARPAL) se non ne hanno subita alcuna nel corso del 2013 (da Organismi Notificati ai sensi del DPR 462/01). 4. Ogni attrezzatura di lavoro/impianto deve avere la documentazione aggiornata inerente la manutenzione.

13 Ventilazione Si era detto: La modalità della ventilazione è indicata alla lettera o) dell art. 10 del D. Lgs. 624/96 (Contenuti del DSS) come uno degli aspetti per i quali prima dell inizio dell attività estrattiva - deve essere effettuata la valutazione dei rischi e la conseguente individuazione delle misure e modalità operative, indicando in particolare le soluzioni adottate, o l assenza di rischio. Certamente tale aspetto riveste notevole importanza in tutti i cantieri estrattivi in sotterraneo per i quali si applicano le disposizioni normative contenute all interno del Titolo VI del DPR 128/59, dove, all art. 258, vengono definiti i requisiti della ventilazione: Tutte le vie ed i cantieri sotterranei cui hanno accesso i lavoratori devono essere adeguatamente aerati, tenuto conto dei metodi di lavoro impiegati e degli sforzi fisici imposti ai lavoratori, al fine di garantire, con un margine di sicurezza sufficiente: a) un'atmosfera in cui le condizioni di lavoro si mantengano adeguate durante l'orario di lavoro; b) un'atmosfera in cui si riesca a tenere sotto continuo controllo i rischi d'esplosione. Salvo i luoghi per i quali è ammessa l'areazione per diffusione a termine dell'art. 275 le vie ed i cantieri non ventilati devono essere resi inaccessibili agli operai mediante sbarramenti fissi.

14 Ventilazione Si era detto: Deve essere quindi redatto un progetto di ventilazione del sito basato sui seguenti passaggi: 1. Stima iniziale del fabbisogno d aria, prendendo in considerazione la possibilità di sfruttare in primo luogo le correnti naturali. 2. Valutazione delle caratteristiche delle condotte (Curve, Diametri, Perdite di carico, ecc.). 3. Scelta del ventilatore in funzione delle curve caratteristiche (portata, rendimento) e della versatilità in funzione dell avanzamento del piano di coltivazione. 4. Verifica dell efficacia del sistema attraverso il monitoraggio semestrale. 5. Eventuale revisione delle scelte iniziali / Individuazione di soluzioni tecniche migliorative (tendaggi, interventi sulla geometria del condotto, regolazione/sostituzione del ventilatore).

15 Ventilazione Si osserva alla luce dei sopralluoghi: Impianti non sempre funzionanti. Sviluppo della condotta da rivedere in funzione dell avanzamento della coltivazione. SI RICORDA CHE Il Direttore Responsabile attua i provvedimenti necessari per assicurare la stabilità e la continuità della ventilazione e per il controllo continuo della depressione dei ventilatori principali; a tal fine un allarme automatico deve segnalare anomalie impreviste (art. 57 D.Lgs. 624/96).

16 Agenti nocivi Si era detto: Un aspetto non trascurabile all attività estrattiva in sotterraneo è costituito dalla presenza di agenti nocivi dovuti alla peculiarità delle fasi lavorative, in particolare: le emissioni derivanti dall uso di mezzi con motore a combustione interna; la presenza di polveri generate dalle lavorazioni estrattive; i gas (e le polveri) prodotti dall uso di esplosivi. Art. 617 D.P.R 128/59 Nelle lavorazioni in sotterraneo si deve evitare, con appropriati metodi e mezzi di lavoro e con l'adozione di idonei circuiti di ventilazione primaria e secondaria, che possano prodursi, accumularsi e propagarsi in sospensione nell'aria polveri nocive in misura pericolosa alla salute dei lavoratori. La valutazione delle singole matrici inquinanti non può prescindere dall evoluzione della tecnica per quanto riguarda sia la metodologia di analisi che i limiti internazionalmente riconosciuti da letteratura specializzata (ACGIH e NIOSH).

17 Agenti nocivi Si era detto a proposito di un ordine di servizio: Vista la disposizione interna delle camere di lavorazione, con percorsi naturali di ventilazione, nella cava di cui trattasi la ventilazione forzata è tale da non permettere la produzione, l accumulo e il propagarsi nell aria di polveri nocive Le macchine non hanno parti in aspirazione Per la fornitura di acqua necessaria ad irrorare le polveri derivanti dal taglio dell ardesia con segatrice, si provvederà mediante pompa ad immersione con prelevamento di acqua esistente all interno della cava; mediante apposita canalizzazione collegata alla pompa si dovrà irrorare le polveri. Al terminale della canalizzazione dovrà essere posto in opera idoneo spruzzatore tale da permettere un getto di acqua nebulizzata al fine di non elevare la polvere accumulata in prossimità del luogo di lavoro.. La perforazione meccanica delle rocce viene effettuata ad umido,ovvero con l irrorazione immediata con acqua del punto di lavoro, per cui non si formano polveri e non necessita pertanto l impiego di ulteriori impianti di irrorazione. Gli automezzi che operano all interno delle cave sono a combustione interna e gli stessi oltre ad essere catalizzati sono dotati di tubo di scarico rivolto verso l alto. Si dispone l uso da parte degli operai di idonea maschera filtrante tipo P1 L ordine di servizio predisposto dal Direttore responsabile deve essere coerente con la situazione reale e nel rispetto della normativa vigente; le misure di prevenzione da adottarsi devono inoltre rispettare il grado di evoluzione dellatecnica.

18 Agenti nocivi Si osserva alla luce dei sopralluoghi: Impianto di nebulizzazione dell acqua assente. Aspirazione delle polveri assente. Sistema di abbattimento dei gas di scarico dei mezzi assente. E NECESSARIO: Dare attuazione agli ordini di servizio sulle polveri, dove esistono! Redigerli dove non esistono! Aggiornarli in base all evoluzione dei lavori e alla valutazione dei rischi. Approfondire la problematica delle polveri. Approfondire la problematica dei gas di scarico.

19 Sorveglianza Sanitaria Per quanto riguarda la sorveglianza sanitaria, oltre al rispettodi quanto richiesto dal DPR 128/59 e il D.Lgs. 624/96, occorre prendere in considerazione le azioni previste dal D.Lgs. 81/08. Conoscenza dei processi lavorativi Lavoratori esposti Luogo di lavoro, condizioni ambientali, frequenza, durata dell esposizione Esistenza di controlli e sistemi di misurazione Si era detto: Monitoraggio dell esposizione al rischio del singolo lavoratore Confronto dei risultati ottenuti rispetto ai valori limite Gli accertamenti sanitari sono obbligatori ogniqualvolta si possano identificare dei rischi per la salute dei lavoratori, ossia che sia verificato il superamento di determinati livelli di esposizione per ogni rischio specifico.

20 CONCLUSIONI Ogni argomento affrontato costituisce uno dei contenuti della valutazione dei rischi che vanno a costituire il Documento di Sicurezza e Salute (DSS). E un obbligo di ciascun titolare (datore di lavoro) redigerlo rispettandone tutti i contenuti previsti dal D.Lgs. 624/96 ed in coerenza con l attività in oggetto nonchè aggiornarlo nei casi previsti dalla normativa. Il DSS costituisce il documento fondamentale per l attività estrattiva: in base alle Linee Guida regionali deve essere trasmesso all Autorità di Vigilanza, come pure le integrazioni e gli aggiornamenti.

21 Grazie dell attenzione

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