Piano di zona sociale Anno 2013
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1 DISTRETTO SOCIO-SANITARIO RIETI 1 Piano di zona sociale Anno 2013 Comuni di: Ascrea Belmonte Cantalice Castel di Tora Collalto Sabino Colle di Tora Collegiove Colli sul Velino Contigliano Greccio Labro Leonessa Longone Sabino Monte S. Giovanni Montenero Sabino Morro Nespolo Paganico Poggio Bustone Rieti (Capofila) Rivodutri Rocca Sinibalda Torricella S. Turania 1
2 INDICE Schede progettuali Progetto Ufficio di Piano 3 Progetto Segretariato Sociale 8 Progetto Servizio Sociale Professionale 13 Progetto Pronto Intervento Sociale 19 Area Minori: Progetto Servizio Minori (l.285/97) 25 Area Minori: Progetto Ippoterapia 30 Area Anziani: Progetto SAD 35 Area Disabili: Progetto Comunità alloggio DSM 40 Area Disabili: Centro Socio Assistenziale Spinacceto 45 Area Disabili: Programmi di Aiuto alla persona 50 Area Disabili: Provvidenze economiche utenti Dsm 55 Altri Progetti: fondo L. 309/90 60 Prospetto finanziario 66 Foglio presenze e sottoscrittori 68 2
3 MODULO PER PROGETTO TITOLO DEL PROGETTO UFFICIO DI PIANO 2. Progetto già avviato X Sì No 3. Tipologia di servizio Istituzionale X Servizi Essenziali Altro 4. Area tematica Istituzionale 5. Macrotipologia Amministrativa/Organizzativa/Progettuale 6. Se il servizio dà continuità a servizi/strutture già attivati, indicare il fabbisogno al quale fa riferimento, i risultati conseguiti e l utenza di riferimento L Ufficio di Piano, già funzionante e a valenza distrettuale, progetta, organizza e attua, dando continuità ed innovazione a servizi e strutture già esistenti e non, mediante la rete tecnica-specialistica che opera sul territorio. È un punto di riferimento logistico-organizzativo e fulcro progettuale-operativo non solo per i cittadini residenti nei 25 Comuni dell ambito, ma anche per gli altri Enti pubblici e privati. 7. Descrizione delle attività e delle prestazioni erogate dal servizio L Ufficio di Piano è lo strumento tecnico-operativo della programmazione sociale distrettuale. Le prestazioni e servizi erogati dall Ufficio di Piano sono previsti dalle linee guida regionali e risultano essere: a) Elaborazione e Raccolta dei dati sui bisogni emersi, semplici o complessi sul territorio; b) Programma, coordina ed effettua la verifica dei servizi del Piano di Zona nonché la gestione del budget delle risorse assegnate; c) Elabora le eventuali indicazioni di carattere politico-amministrativo indicate dall Assemblea dei Sindaci dopo la consultazione della Bozza del Piano; 3
4 d) Monitora e Rendiconta i progetti previsti dal Piano ed attivati a livello territoriale; e) Predispone gli atti amministrativi e finanziari per l organizzazione dei servizi e per l eventuale affidamento di essi; f) Predispone l articolato dei protocolli d intesa e degli altri atti volti a realizzare il coordinamento con gli organi periferici delle amministrazioni statali; g) Promuove iniziative per il reperimento di altre risorse, come i progetti europei; h) Formula indicazioni e suggerimenti diretti all Assemblea dei Sindaci in tema di iniziative di formazione e aggiornamento degli operatori, rimodulazione delle attività previste dal Piano di zona, acquisizione di diverse competenze o nuove figure professionali per l espletamento dei propri compiti. 8. Costo del servizio (totale) , Importo finanziato con risorse assegnate dalla Regione Lazio ,84 9. Bacino di utenza - Distrettuale X - Sub distrettuale (specificare i Comuni) - Comunale (specificare il Comune) 10. Tipologia di utenza Comuni afferenti al Distretto RI/1 AUSL Terzo Settore Prefettura Questura Volontariato Carcere - Tribunali ecc. 11. Obiettivi del progetto Obiettivo generale è quello di essere la cabina di regia della Pianificazione Sociale 4
5 13. Tempi di attuazione (data inizio data fine) 1/01/ /12/ Tipologia di strutture Numero strutture _ _ _ Tipologia struttura - Gruppo appartamento - Casa famiglia - Comunità alloggio - Comunità di pronta accoglienza - Casa di riposo - Casa albergo - Strutture semiresidenziali (specificare ) - Altro (specificare ) Capacità di accoglienza della/e struttura/e (n posti) _ _ _ _ 14.1 Atto di autorizzazione al funzionamento della struttura ai sensi della L.R. n. 41/ Numero utenti nel 2012 _ _ _ _ 16. Utenza annuale prevista _ _ _ _ 17. Utenza servita rispetto al fabbisogno rilevato 18. Criteri di individuazione dell utenza 19. Ente attuatore - Ente capofila del Distretto X - Altro Comune del Distretto (specificare ) - Altro Comune del Distretto (specificare ) 5
6 20. Soggetto erogatore del servizio Comune di Rieti Capofila Distretto RI/1 21. Personale coinvolto - Amministrativi _ _ 4 - Assistenti sociali _ _ 1 - Sociologi _ _ _ - Psicologi _ _ 1 - Pedagogisti _ _ _ - Educatori professionali _ _ _ - Operatori socio-sanitari _ _ _ - Volontari _ _ _ - Mediatori culturali _ _ _ - Altre figure (specificare ASSISTENTE SOCIALE ASL DI RIETI) _ _ Sede della struttura e/o dell attività Comune di Rieti Settore II V.le Morroni Esistono strumenti valutazione e controllo della qualità del servizio? In caso positivo, quali riscontri si sono avuti da parte dell utenza? Si stanno attualmente elaborando strumenti di valutazione e controllo 22. Esiste compartecipazione da parte degli utenti? - Sì, totalmente - Sì, parzialmente - No X 23. Quali sono le modalità di integrazione con la ASL? La Asl partecipa a tutte le convocazioni dell Assemblea dei Sindaci, nomina un Assistente sociale che è parte integrante del team dell Ufficio e compartecipa economicamente alla realizzazione di alcune progettualità. 6
7 24. Finanziamenti e Cofinanziamenti previsti: specificare i costi Finanziamento regionale Cofinanziamento Provinciale Comunale Asl Altro Totale finanziamento Costo risorse umane , , ,84 Costo di funzionamento e gestione Costo di struttura e di mantenimento Totale , , ,84 7
8 MODULO PER PROGETTO TITOLO DEL PROGETTO 2. Progetto già avviato X Sì No 3. Tipologia di servizio Istituzionale X Servizi Essenziali Altro 4. Area tematica Multi-utenza 5. Macrotipologia Segretariato Sociale SEGRETARIATO SOCIALE 6. Se il servizio dà continuità a servizi/strutture già attivati, indicare il fabbisogno al quale fa riferimento, i risultati conseguiti e l utenza di riferimento. Il segretariato sociale rientra tra i livelli essenziali e prioritari di assistenza sociale. È un servizio trasversale che facilita e/o sostiene il raccordo organizzativo degli interventi e dei servizi sociali e sociosanitari. Esso opera in stretta connessione con i Servizi Sociali Professionali favorendo il funzionamento della rete dei servizi integrati, in un ottica di avvicinamento, trasparenza e fiducia nei rapporti tra il cittadino e i servizi. Il servizio di segretariato sociale si caratterizza per l elevata prossimità al cittadino e si dota di Antenne sociali, gli assistenti sociali, decentrate nei comuni dell ambito territoriale. Il Servizio, che è attualmente in atto, è rivolto a tutti i cittadini residenti e non nei 25 Comuni afferenti al Distretto RI/1; la sua presenza ha garantito all utenza una maggiore correttezza nell informazione e una migliore fruibilità delle prestazioni. 7. Descrizione delle attività e delle prestazioni erogate dal servizio Le attività e le prestazioni erogate sono: - Informazione sui Servizi d Ambito e i Diritti dei cittadini; - Avvicinamento dei servizi ai cittadini; - Accoglienza del cittadino, Ascolto; - Analisi Selezione/Filtro della domanda; 8
9 - Invio ai Servizi dell Ambito; - Pubblicizzazione dei servizi sociali, sociosanitari e sanitari; - Individuazione di domande inespresse; - Raccolta dati sui problemi, sulla domanda; - Costruzione di banca dati sull utenza; - Produzione di strumenti condivisi; - Informatizzazione di strumenti e schede; - Attivazione scambi con enti e organizzazioni di cittadini. 8. Costo del servizio (totale) , Importo finanziato con risorse assegnate dalla Regione Lazio ,28 9. Bacino di utenza - Distrettuale X - Sub distrettuale (specificare i Comuni) - Comunale (specificare il Comune) 10. Tipologia di utenza Multi-utenza 11. Obiettivi del progetto L obiettivo principale del segretariato sociale è quello di facilitare l accesso dei cittadini e favorire l'orientamento degli utenti rispetto al sistema complessivo dei servizi, promuovendo l'uso appropriato dei servizi e riducendo le disuguaglianze nell'accesso. 13. Tempi di attuazione (data inizio data fine) 1/01/ /12/ Tipologia di strutture Numero strutture _ _ _ 9
10 Tipologia struttura - Gruppo appartamento - Casa famiglia - Comunità alloggio - Comunità di pronta accoglienza - Casa di riposo - Casa albergo - Strutture semiresidenziali (specificare ) - Altro (specificare ) Capacità di accoglienza della/e struttura/e (n posti) _ _ _ _ 14.1 Atto di autorizzazione al funzionamento della struttura ai sensi della L.R. n. 41/ Numero utenti nel Utenza annuale prevista Utenza servita rispetto al fabbisogno rilevato Il fabbisogno rilevato è maggiore dell utenza servita finanziamenti necessari all espletamento del servizio a causa di carenza di 18. Criteri di individuazione dell utenza Segnalati dai servizi territorialmente competenti, dagli enti previdenziali e dalla autonoma richiesta dell utente 19. Ente attuatore - Ente capofila del Distretto X - Altro Comune del Distretto (specificare ) - Altro Comune del Distretto (specificare ) 20. Soggetto erogatore del servizio Comune di Rieti Capofila Distretto RI/1 21. Personale coinvolto - Amministrativi _ _ _ - Assistenti sociali _ _ 7 10
11 - Sociologi _ _ _ - Psicologi _ _ _ - Pedagogisti _ _ _ - Educatori professionali _ _ _ - Operatori socio-sanitari _ _ _ - Volontari _ _ _ - Mediatori culturali _ _ _ - Altre figure (specificare ) _ _ _ 22. Sede della struttura e/o dell attività Comune di Rieti Settore II V.le Morroni 28 e sedi dei Comuni afferenti al Distretto RI/1 21. Esistono strumenti valutazione e controllo della qualità del servizio? In caso positivo, quali riscontri si sono avuti da parte dell utenza? Si stanno attualmente elaborando strumenti di valutazione e controllo 22. Esiste compartecipazione da parte degli utenti? - Sì, totalmente - Sì, parzialmente - No X 23. Quali sono le modalità di integrazione con la ASL? La ASL collabora con il Segretariato Sociale negli interventi di prevenzione, informazione e consulenza. 11
12 24. Finanziamenti e Cofinanziamenti previsti: specificare i costi Finanziamento regionale Cofinanziamento Provinciale Comunale Asl Altro Totale finanziamento Costo risorse umane , ,28 Costo di funzionamento e gestione Costo di struttura e di mantenimento Totale , ,28 12
13 MODULO PER PROGETTO TITOLO DEL PROGETTO SERVIZIO SOCIALE PROFESSIONALE 2. Progetto già avviato X Sì No 3. Tipologia di servizio Istituzionale X Servizi Essenziali Altro 4. Area tematica Multi-utenza 5. Macrotipologia Servizio Sociale Professionale 6. Se il servizio dà continuità a servizi/strutture già attivati, indicare il fabbisogno al quale fa riferimento, i risultati conseguiti e l utenza di riferimento. Il Servizio Sociale Professionale è finalizzato ad assicurare prestazioni necessarie a ridurre e/o rimuovere situazioni problematiche o di bisogno sociale dei cittadini, agisce per la prevenzione e la presa in carico, con interventi immediati in tutte le situazioni di disagio, emarginazione ed esclusione sociale. E, infatti, al servizio sociale professionale che spetta la presa in carico dell utente e la responsabilità del progetto individualizzato sul singolo caso. L assistente sociale, quale case manager, è la figura professionale in grado di assumersi la responsabilità istituzionale del progetto individualizzato, da realizzare insieme all utente, alla sua famiglia e altri servizi o enti se coinvolti. Gli operatori del Servizio Sociale Professionale, in stretta integrazione operativa e organizzativa con i servizi di segretariato sociale, garantiscono l accesso al sistema integrato dei servizi operando a costante contatto con i bisogni dei cittadini. Per questa particolare specificità è opportuno che l intero servizio si coordini con l Ufficio di Piano per facilitare la trasmissione delle informazioni sui bisogni e per contribuire alla programmazione e alla valutazione dei servizi. Il servizio è destinato a tutti i cittadini residenti nei Comuni afferenti al Distretto RI/1. 13
14 7. Descrizione delle attività e delle prestazioni erogate dal servizio Il Servizio Sociale Professionale di Distretto: - opera per la valorizzazione della centralità delle persone e della loro capacità di scelta ed autodeterminazione; - svolge attività di aiuto ai singoli, ai gruppi, alle famiglie per lo sviluppo delle capacità atte ad affrontare, gestire e risolvere i problemi; - svolge funzioni di programmazione, organizzazione, coordinamento tecnico e valutazione degli interventi e dei servizi sociali. - presa in carico dei casi e predisposizione di progetti di intervento personalizzati d intesa con gli altri attori coinvolti e tenuto conto delle eventuali disposizioni di organi giudiziari; - realizzazione di forme di cooperazione tecnica ed integrazione con altri attori sociali, pubblici e privati; - rilevazione, monitoraggio, analisi e valutazione di nuovi bisogni ed elaborazione di proposte di intervento. - conosce ed approfondisce, con il supporto del Segretariato Sociale bisogni e problemi sociali, domanda effettiva di prestazioni di interventi, risorse disponibili, reali e potenziali, e provvede al monitoraggio dell efficacia e dell efficienza dei Servizi; - collabora con le Unità di Valutazione Multidimensionale/Multidisciplinare (UVM) dei bisogni, ai fini dell integrazione socio-sanitaria; - partecipa ed organizza, anche in collaborazione con enti pubblici e privati, attività di aggiornamento e formazione per gli operatori dei servizi sociali e socio-sanitari; - collabora con le risorse territoriali del Terzo Settore per l attivazione di interventi coordinati. Svolge, infine, ogni altra attività professionale funzionale alla realizzazione degli interventi e servizi sociali previsti dal Piano di Zona. 8. Costo del servizio (totale) , Importo finanziato con risorse assegnate dalla Regione Lazio ,28 9. Bacino di utenza - Distrettuale X - Sub distrettuale (specificare i Comuni) 14
15 - Comunale (specificare il Comune) 10. Tipologia di utenza Multi-utenza 11. Obiettivi del progetto L attività del Servizio Sociale Professionale è volta al raggiungimento dei seguenti obiettivi: prevenire e rimuovere, anche in collaborazione ed integrazione con i servizi sanitari, culturali e del mondo del lavoro, le cause di ordine sociale, ambientale ed economico che provocano situazioni di bisogno e di emarginazione; assicurare la fruibilità delle prestazioni, dei servizi e delle strutture, secondo modalità che garantiscano la libertà personale e l uguaglianza di trattamento, a parità di bisogno; favorire lo sviluppo delle autonomie personali, per il mantenimento prolungato dell autosufficienza delle persone, anche attraverso il coordinamento e l integrazione dei servizi socio assistenziali e sanitari, con il sistema scolastico e formativo; sostenere la famiglia, intesa come luogo privilegiato di appartenenza e di crescita, favorendo per quanto possibile, la permanenza o il rientro dei suoi membri in difficoltà; agire a tutela dei soggetti fragili, privi di famiglia, o la cui famiglia sia impossibilitata od inidonea a provvedere nei loro confronti; vigilare e promuovere azioni di tutela dei minori, anche attraverso interventi educativi e di supporto alla genitorialità; assicurare l integrazione fra i servizi socio-sanitari della Asl e i servizi socioassistenziale-educative degli Enti Locali, nonché le funzioni di co-progettazione con il Terzo settore. 13. Tempi di attuazione (data inizio data fine) 1/01/ /12/ Tipologia di strutture Numero strutture _ _ _ Tipologia struttura - Gruppo appartamento - Casa famiglia - Comunità alloggio - Comunità di pronta accoglienza - Casa di riposo 15
16 - Casa albergo - Strutture semiresidenziali (specificare ) - Altro (specificare ) Capacità di accoglienza della/e struttura/e (n posti) _ _ _ _ 14.1 Atto di autorizzazione al funzionamento della struttura ai sensi della L.R. n. 41/ Numero utenti nel Utenza annuale prevista Utenza servita rispetto al fabbisogno rilevato Il fabbisogno rilevato è maggiore dell utenza servita finanziamenti necessari all espletamento del servizio a causa di carenza di 18. Criteri di individuazione dell utenza Segnalati dai servizi territorialmente competenti, dagli enti previdenziali e dalla autonoma richiesta dell utente 19. Ente attuatore - Ente capofila del Distretto X - Altro Comune del Distretto (specificare ) - Altro Comune del Distretto (specificare ) 20. Soggetto erogatore del servizio Comune di Rieti Capofila Distretto RI/1 21. Personale coinvolto - Amministrativi _ _ _ - Assistenti sociali _ _ 7 - Sociologi _ _ _ - Psicologi _ _ _ - Pedagogisti _ _ _ - Educatori professionali _ _ _ - Operatori socio-sanitari _ _ _ - Volontari _ _ _ - Mediatori culturali _ _ _ - Altre figure (specificare ) _ _ _ 16
17 22. Sede della struttura e/o dell attività Comune di Rieti Settore II V.le Morroni 28 e sedi dei Comuni afferenti al Distretto RI/1 21. Esistono strumenti valutazione e controllo della qualità del servizio? In caso positivo, quali riscontri si sono avuti da parte dell utenza? Si stanno attualmente elaborando strumenti di valutazione e controllo 22. Esiste compartecipazione da parte degli utenti? - Sì, totalmente - Sì, parzialmente - No X 23. Quali sono le modalità di integrazione con la ASL? La ASL collabora con il Servizio Sociale Professionale del Distretto nel supporto dell individuo e delle famiglie in difficoltà mediante la programmazione di prestazioni e interventi integrati (servizi socio-sanitari della Asl e socio- assistenziali del Comune/Municipio) nella formulazione di progetti personalizzati in integrazione con èquipe responsabile della presa in carico. 17
18 24. Finanziamenti e Cofinanziamenti previsti: specificare i costi Finanziamento regionale Cofinanziamento Provinciale Comunale Asl Altro Totale finanziamento Costo risorse umane , ,28 Costo di funzionamento e gestione Costo di struttura e di mantenimento Totale , ,28 18
19 MODULO PER PROGETTO TITOLO DEL PROGETTO PRONTO INTERVENTO SOCIALE (P.I.S.) 2. Progetto già avviato Sì X No 3. Tipologia di servizio Istituzionale X Servizi Essenziali Altro 4. Area tematica Multi- utenza 5. Macrotipologia Servizio di Pronto Intervento Sociale per le situazioni di emergenza personale e familiare 6. Se il servizio dà continuità a servizi/strutture già attivati, indicare il fabbisogno al quale fa riferimento, i risultati conseguiti e l utenza di riferimento Il servizio del Pronto Intervento Sociale si propone di offrire una risposta concreta a situazioni impreviste ed imprevedibili, per necessità d interventi richiesti fuori degli orari d accesso al servizio d assistenza sociale. È rivolto ad adulti, minori, uomini e donne, disabili anziani e stranieri con limitata autonomia sociale e in condizioni d improvvisa ed imprevista necessità socio assistenziale. Sono esclusi coloro che mettono in atto comportamenti pericolosi o che risultano in evidente stato di bisogno di cure ed assistenza sanitarie, per i quali sono previsti altri canali di intervento come il trattamento sanitario obbligatorio o il Soccorso Descrizione delle attività e delle prestazioni erogate dal servizio Il servizio del Pronto Intervento sociale, prevede un protocollo d intesa tra Amministrazione Comunale, ASL, Prefettura, Forze dell Ordine e Volontariato. Sarà attivo dal 1 ottobre 2013 al 30 marzo 2014 ( 6 mesi), in via sperimentale, in orario di chiusura degli uffici, sabato e domenica nonché nei giorni festivi. Chiunque rilevi il bisogno per sé o per altri cittadini, attiva il servizio mediante segnalazione telefonica al Coordinamento Operativo di Soccorso (di cui è responsabile un soggetto gestore che fornirà il personale, la sede ed il numero telefonico di riferimento) che avrà anche il 19
20 compito di sottoscrivere un verbale di rilevazione dell emergenza. Il servizio sarà attivato con le figure professionali di assistenti sociali. Si provvede quindi ad attivare l intervento adeguato in riferimento alle diverse aree di azione relazionando successivamente al Servizio Sociale territoriale competente, sulla situazione di emergenza verificatasi e sulle ipotesi di intervento che ne conseguono. Gli interventi riguardanti il progetto sono caratterizzati da temporaneità e da uno stato di emergenza e possono riguardare: Attivazione di un numero dedicato a cui l utente o altri soggetti pubblici e non profit del territorio possono rivolgersi in casi di particolare emergenza sociale; Riscontro e valutazione dell urgenza da parte dell assistente sociale del PIS, breve analisi della situazione critica ed individuazione delle cause, delle risorse attivabili (giuridiche, parentali, socio sanitarie, strutturali ecc )e della fattibilità di soluzioni a breve e medio termine; Counselling telefonico; Individuazione della struttura disponibile più appropriata al caso sia sanitaria che socio sanitaria; Eventuale attivazione del volontariato come supporto all azione; Attivazione della risposta di pronto intervento; Scheda informativa sul caso e sull intervento attivato, debitamente convalidata dall utente, da inviare al servizio sociale professionale del Comune di residenza per attivare l eventuale presa in carico; Costo del servizio (totale) , Importo finanziato con risorse assegnate dalla Regione Lazio ,00 9. Bacino di utenza - Distrettuale 10. Tipologia di utenza I principali destinatari dell azione sono le persone senza fissa dimora, i minori, le persone in situazioni di povertà estrema, gli immigrati, le donne in difficoltà, anche con figli a carico, i soggetti soli non autosufficienti, gli anziani, le persone con problemi di dipendenza, i soggetti di provvedimento di sfratto etc etc 20
21 11. Obiettivi del progetto Lo scopo del Servizio di Pronto Intervento Sociale (P.I.S.) è quello di dare una risposta immediata, a bassa soglia, a persone socialmente deboli (minori, anziani, disabili, immigrati, persone dipendenti da sostanze, poveri, senza fissa dimora ecc..) che vivono situazioni momentanee di emergenza, riguardanti i bisogni di sopravvivenza. La protezione offerta dal servizio dura per il tempo strettamente necessario ad individuare e realizzare condizioni favorevoli alla risoluzione del bisogno immediato per una successiva presa in carico globale da parte del servizio Sociale Professionale del comune di residenza Il progetto di P.I.S. ha come obiettivi operativi quelli di : Offrire protezione adeguata alle condizioni del soggetto portatore di un bisogno immediato Consentire l elaborazione di progetti a breve termine per la soluzione dell emergenza Consentire al servizio sociale professionale, una volta superata la fase critica, di realizzare condizioni più favorevoli per elaborare una progettualità di lungo termine sulla situazione di bisogno. 13. Tempi di attuazione (data inizio data fine) Inizio attività 1 ottobre 2013 per 6 mesi fino al 30/03/ Tipologia di strutture Numero strutture _ _ _ Tipologia struttura - Gruppo appartamento - Casa famiglia - Comunità alloggio - Comunità di pronta accoglienza - Casa di riposo - Casa albergo - Strutture semiresidenziali (specificare ) - Altro (specificare ) Capacità di accoglienza della/e struttura/e (n posti) _ _ _ _ 14.1 Atto di autorizzazione al funzionamento della struttura ai sensi della L.R. n. 41/ Numero utenti nel 2012 _ _ _ _ 16. Utenza annuale prevista _ _
22 17. Utenza servita rispetto al fabbisogno rilevato 18. Criteri di individuazione dell utenza 19. Ente attuatore - Ente capofila del Distretto X - Altro Comune del Distretto (specificare ) - Altro Comune del Distretto (specificare ) 20. Soggetto erogatore del servizio La sede delle attività sarà coincidente con la sede del soggetto affidatario. 21. Personale coinvolto - Amministrativi _ _ _ - Assistenti sociali 5 _ _ - Sociologi _ _ _ - Psicologi _ _ _ - Pedagogisti _ _ _ - Educatori professionali _ _ - Operatori socio-sanitari _ _ _ - Volontari _ _ _ - Mediatori culturali _ _ _ - Altre figure (specificare ) _ _ _ 22. Sede della struttura e/o dell attività 21. Esistono strumenti valutazione e controllo della qualità del servizio? In caso positivo, quali riscontri si sono avuti da parte dell utenza? Sarà cura dell Ufficio di Piano verificare a cadenza trimestrale sia l efficacia che l efficienza del servizio attraverso indicatori specifici in riferimento anche all adeguatezza degli interventi: N. Interventi effettuati Tempi di attuazione dell intervento Tempestività della segnalazione al Servizio Sociale professionale competente Strutture e strumenti messi in atto 22
23 22. Esiste compartecipazione da parte degli utenti? - Sì, totalmente - Sì, parzialmente - No X 23. Quali sono le modalità di integrazione con la ASL? Le modalità di integrazione con la ASL riguarderanno il protocollo d intesa per gli interventi dei servizi interessati al progetto (Guardia medica, DSM, Dipendenze, Pronto Soccorso ecc. minori) 23
24 24. Finanziamenti e Cofinanziamenti previsti: specificare i costi Finanziamento regionale Cofinanziamento Provinciale Comunale Asl Altro Totale finanziamento Costo risorse umane , ,00 Costo di funzionamento e gestione (pagamento interventi non soddisfatti da strutture e/o risorse distrettuali ) 4.000,00 0,00 Costo di struttura e di mantenimento 0,00 Totale ,00 24
25 MODULO PER PROGETTO TITOLO DEL PROGETTO SERVIZIO MINORI (L.285/97) 2. Progetto già avviato X Sì No 3. Tipologia di servizio Istituzionale X Servizi Essenziali Altro 4. Area tematica Minori 5. Macrotipologia Altri servizi/interventi per minori 6. Se il servizio dà continuità a servizi/strutture già attivati, indicare il fabbisogno al quale fa riferimento, i risultati conseguiti e l utenza di riferimento Il territorio del Distretto presenta molteplici criticità a carico di minori e prima che venisse attivato il servizio, risultava sprovvisto di servizi e/o interventi mirati. Il progetto è stato avviato da appena 2 mesi e su segnalazione del Servizio Sociale professionale territoriale, prende in carico situazioni di disagio o di devianza sociale. Al momento della stesura del report progettuale, non sono ancora evidenziabili risultati concreti. 7. Descrizione delle attività e delle prestazioni erogate dal servizio Il servizio Minori costituisce uno sportello di servizi dedicato alle tematiche e problematiche relative ai minori. Lo sportello organizza periodicamente incontri a tema di counseling, orientamento-formazione ed assistenza psicologica alle famiglie degli utenti, informazioni circa le iniziative, opportunità e benefici. Prevede inoltre in cooperazione con le Direzioni Didattiche presenti nel territorio del Distretto, un servizio di prevenzione ed accoglienza su tematiche di pertinenza della fascia d età corrispondente. Le prestazioni erogate riguardano: - consulenze individuali e di gruppo; - predisposizione di attività ludico-ricreative-educative; 25
26 - rilevamento di eventuali difficoltà (disagio di varia natura, emarginazione e devianza) a carico di singoli utenti o di gruppi; - misure volte a promuovere la partecipazione dei minori alla vita della comunità locale, avvalendosi laddove presente della rete del volontariato; - educazione alla diversità. 8. Costo del servizio (totale) , Importo ,64 9 Bacino di utenza - Distrettuale X - Sub distrettuale (specificare i Comuni) - Comunale (specificare il Comune) 10. Tipologia di utenza Minori 11. Obiettivi del progetto - facilitare lo sviluppo, la crescita e l autonomia del minore in relazione alla fascia di età, al nucleo familiare e al proprio contesto di vita; - sostenere la relazione tra il bambino e i suoi genitori a seguito di separazione, divorzio conflittuale, affido e altre vicende di grave e profonda crisi familiare; - sostegno alla genitorialità; - supporto psico-sociale nei provvedimenti emanati dalla autorità giudiziaria; - migliorare il livello di socializzazione e di integrazione; - acquisizione del concetto di diversità come momento di crescita; - educazione all affettività ed alla comunicazione. 13. Tempi di attuazione (data inizio data fine) Tipologia di strutture Numero strutture _ _ _ 26
27 Tipologia struttura - Gruppo appartamento - Casa famiglia - Comunità alloggio - Comunità di pronta accoglienza - Casa di riposo - Casa albergo - Strutture semiresidenziali specificare ( ) - Altro: specificare ( ) Capacità di accoglienza della/e struttura/e (n posti) _ _ _ 14.1 Atto di autorizzazione al funzionamento della struttura ai sensi della L.R. n. 41/ Numero utenti nel 2012 _ _ _ _ 16. Utenza annuale prevista 1_ _0_ _0 17. Utenza servita rispetto al fabbisogno rilevato 18. Criteri di individuazione dell utenza Minori. Su segnalazione del Servizio Sociale Professionale del Distretto, autorità giudiziaria e altri enti pubblici o privati 19. Ente attuatore - Ente capofila del Distretto X - Altro Comune del Distretto (specificare ) - Altro Comune del Distretto (specificare ) 20. Soggetto erogatore del servizio Ente capofila del Distretto 21. Personale coinvolto - Amministrativi _ _ _ - Assistenti sociali _ _ _ - Sociologi _ _ _ - Psicologi _ _ 1 - Psicopedagogista _ _ _ - Educatori professionali _ _ 2 27
28 - Operatori socio-sanitari _ _ _ - Volontari _ _ _ - Mediatori culturali _ _ _ - Altre figure: 22. Sede della struttura Sedi dei Comuni del Distretto e/o domicilio dell utenza 21. Esistono strumenti valutazione e controllo della qualità del servizio? In caso positivo, quali riscontri si sono avuti da parte dell utenza? Si stanno attualmente elaborando strumenti di valutazione e controllo 22. Esiste compartecipazione da parte degli utenti? - Sì, totalmente - Sì, parzialmente - No X 23. Quali sono le modalità di integrazione con la ASL? Il progetto prevede la compartecipazione della Asl con la disponibilità di risorse umane, mediante la predisposizione di progettualità congiunte nei casi in cui emerga un forte disagio. 28
29 24. Finanziamenti e Cofinanziamenti previsti: specificare i costi Finanziamento regionale Cofinanziamento Provinciale Comunale Asl Altro Totale finanziamento Costo risorse umane , ,64 Costo di funzionamento e gestione Costo di struttura e di mantenimento Totale , ,64 29
30 MODULO PER PROGETTO TITOLO DEL PROGETTO IPPOTERAPIA 2. Progetto già avviato X Sì No 3. Tipologia di servizio Istituzionale X Servizi Essenziali Altro 4. Area tematica Disabilità 6. Macrotipologia Altri servizi/interventi per minori 6. Se il servizio dà continuità a servizi/strutture già attivati, indicare il fabbisogno al quale fa riferimento, i risultati conseguiti e l utenza di riferimento Il progetto è nato sull esigenza di sperimentare una attività ludico - terapeutica con persone disabili. Nel corso degli anni, valutata l efficacia dell intervento e vista l entità del fenomeno in costante aumento, si è ritenuto di darne seguito. Ogni anno i pazienti che hanno usufruito di tale intervento, in relazione alle risorse economiche disponibili, sono state 20,in maggioranza minori, i quali hanno tratto enormi benefici sotto il profilo relazionale, con positive conseguenze anche sotto il profilo del rendimento scolastico. La scelta dell ippoterapia scaturisce dalla consapevolezza che la terapeuticità dell intervento, che utilizza il cavallo, se praticato con rigore e sotto la guida di personale esperto, porta grandi benefici a pazienti affetti da disturbi motori (emiparesi, paraparesi, monoparesi), difficoltà di coordinazione, di equilibrio e di coscienza del proprio corpo. L 'ippoterapia, quindi, indica un modello curativo che utilizza il movimento multidimensionale dell'animale e le risposte di adattamento dei pazienti che, in questo modo, ricevono benefici sia fisici, che emotivo-affettivi, tanto che è entrata con diritto nella sfera delle applicazioni terapeutiche. Pertanto la terapia assistita con il cavallo deve essere considerata un valido intervento riabilitativo ed educativo. 30
31 7. Descrizione delle attività e delle prestazioni erogate dal servizio L'ippoterapia è un intervento di riabilitazione globale, che spinge il soggetto disabile a non fissarsi sulle proprie limitazioni, ma a credere nelle reali possibilità di crescere e di trovare un proprio ruolo;svolge una funzione importante sia per gli aspetti funzionali che per quelli psico - sociali, data la particolare efficacia per la socializzazione e per il potenziamento - recupero di competenze relazionali, comportamentali e comunicativo - affettive. Tali attività inoltre favoriscono l incontro delle persone disabili con le normodotate facilitando così una reale integrazione attraverso attività comuni. L ippoterapia come intervento, si colloca all interno di un programma terapeutico-riabilitativo più complessivo che comprende la famiglia, la scuola e il gruppo terapeutico con il quale la persona si coinvolge,siconfronta, stabilisce regole e relazioni acquisendo esperienze e competenze diverse ed emotivamente significative. 8. Costo del servizio (totale) , Importo finanziato con risorse assegnate dalla Regione Lazio ,00 9. Bacino di utenza - Distrettuale X - Sub distrettuale (specificare i Comuni) - Comunale (specificare il Comune) 10. Tipologia di utenza Minori, disabili con difficoltà psicomotorie certificate 12. Obiettivi del progetto Favorire i processi di integrazione sociale attraverso attività sportive specifiche con operatori professionisti dell area sanitaria di riabilitazione ed operatori socio sportivi ad elevata specializzazione. Offrire ai disabili stimoli significativi in ambienti non medicalizzati; Sviluppare gradi di autonomie psicomotorie, affettive relazionali e sociali da parte degli utenti ; 31
32 Raggiungere un buon livello di coordinazione motoria; Lavorare in gruppo, rispettare le regole e raggiunga un livello di attenzione tale da poter concentrarsi su un compito; Integrare le risorse del territorio attraverso una fattiva collaborazione tra organizzazioni del terzo settore, Enti pubblici e Azienda U.S.L.; 13. Tempi di attuazione (data inizio data fine) Dal 1/01/2013 al 31/12/ Tipologia di strutture Numero strutture _ _ _ Tipologia struttura - Gruppo appartamento - Casa famiglia - Comunità alloggio - Comunità di pronta accoglienza - Casa di riposo - Casa albergo - Strutture semiresidenziali specificare ( ) Capacità di accoglienza della/e struttura/e (n posti) _ _ _ 14.1 Atto di autorizzazione al funzionamento della struttura ai sensi della L.R. n. 41/ Numero utenti nel 2012 _ _ 20_ _ 16. Utenza annuale prevista _ _20_ _ 17. Utenza servita rispetto al fabbisogno rilevato Il progetto soddisfa le richieste solo in proporzione ai fondi a disposizione. 18. Criteri di individuazione dell utenza Gli utenti sono segnalati dal servizio competente della ASL 19. Ente attuatore 32
33 - Ente capofila del Distretto X - Altro Comune del Distretto (specificare ) - Altro Comune del Distretto (specificare ) 20. Soggetto erogatore del servizio Soggetto affidatario 21. Personale coinvolto - Amministrativi _ _ _ - Assistenti sociali (AUSL) _ _ _1 - Sociologi _ _ _ - Psicologi _ _ _ - Psicopedagogista _ _ _1 - Educatori professionali _ _ _ - Operatori socio-sanitari _ _ _ - Volontari _ _ _ - Mediatori culturali _ _ _ - Altre figure (ASL): Medico ortopedico fisiatra _ _ 1_ Psichiatra _ _ _1 Neuropsichiatra infantile _ _ 1_ Terapista della riabilitazione, formatore esperto, A.E.D. _ _ 1_ 22. Sede della struttura e/o dell attività La sede è ubicata presso il Comune di Greccio 21. Esistono strumenti valutazione e controllo della qualità del servizio? In caso positivo, quali riscontri si sono avuti da parte dell utenza? - SI La neuropsichiatria infantile della ASL effettua la valutazione sia rispetto all inserimento sia, in itenere, sull efficacia dell intervento. 22. Esiste compartecipazione da parte degli utenti? - Sì, totalmente - Sì, parzialmente - No X 23. Quali sono le modalità di integrazione con la ASL? Compartecipazione finanziaria Disponibilità di personale specializzato della neuropsichiatria infantile 33
34 24. Finanziamenti e Cofinanziamenti previsti: specificare i costi Finanziamento regionale Cofinanziamento Provinciale Comunale Asl Altro Totale finanziamento Costo risorse umane , ,00 Costo di funzionamento e gestione Costo di struttura e di mantenimento Totale , , ,00 34
35 MODULO PER PROGETTO TITOLO DEL PROGETTO Servizio di Assistenza Domiciliare a favore di anziani ( S.A.D.) 2. Progetto già avviato X Sì No 3. Tipologia di servizio Istituzionale X Servizi Essenziali Altro 4. Area tematica Multiutenza 7. Macrotipologia Assistenza domiciliare ad anziani 8. Se il servizio dà continuità a servizi/strutture già attivati, indicare il fabbisogno al quale fa riferimento, i risultati conseguiti e l utenza di riferimento Il progetto persegue lo scopo di consolidare i servizi già attivati e di rispondere alle nuove necessità presenti sul territorio. Ad oggi, la programmazione degli interventi non è adeguata rispetto ai bisogni di un territorio vasto e disomogeneo come quello del Distretto Ri/1, sia in conseguenza delle scarse risorse economiche, sia del crescente indice di anzianità. L utenza di riferimento è costituita da persone anziane, disabili e nuclei familiari problematici in condizioni di disagio e di fragilità, permanente o temporanea, impossibilitati a svolgere in modo autonomo le funzioni quotidiane fondamentali. 9. Descrizione delle attività e delle prestazioni erogate dal servizio Il progetto prevede il mantenimento dell utente anziano e con disabilità, all interno del proprio ambiente di vita, impedendo la cronicizzazione delle situazioni di disagio ed isolamento sociale. Le attività svolte a domicilio riguardano: - prestazioni in termini di attività di cura della persona e della sua abitazione. - accompagnamento dell utente dal proprio domicilio verso i servizi territoriali esistenti; - recupero e consolidamento dei rapporti sociali; - mantenimento e potenziamento delle autonomie personali. 35
36 8. Costo del servizio (totale) , Importo finanziato con risorse assegnate dalla Regione Lazio ,51 9. Bacino di utenza - Distrettuale X - Sub distrettuale (specificare i Comuni) - Comunale (specificare il Comune) 13. Tipologia di utenza Tutte le persone che, a causa dell età, delle condizioni di salute, di limitazioni psicofisiche, necessitano di assistenza, di stimoli e di una riduzione del rischio di emarginazione e di isolamento e anche quelle persone che, pur mantenendo una discreta autosufficienza, presentano caratteristiche tali da consigliare l intervento degli operatori familiari o degli operatori socio sanitari (OSS), con una funzione di tipo preventivo e riabilitativo. 14. Obiettivi del progetto assicurare un sistema integrato di interventi alla persona non autosufficiente e con disabilità; promuovere la progettualità integrata verso le famiglie e le singole persone; superare nei limiti del possibile gli interventi di istituzionalizzazione favorendo la permanenza nel proprio domicilio, ambiente familiare e sociale ed al mantenimento della propria rete di relazioni; curare il rientro nel proprio domicilio dopo una lunga degenza; garantire l omogeneità del servizio sul territorio distrettuale attraverso il monitoraggio dello stesso ottimizzando il coordinamento fra il Sistema Socio Sanitario,il Segretariato Sociale, gli operatori domiciliari e il volontariato. 36
37 12. Data di attuazione (data inizio data fine) Tipologia di strutture Numero strutture _ _ _ Tipologia struttura - Gruppo appartamento - Casa famiglia - Comunità alloggio - Comunità di pronta accoglienza - Casa di riposo - Casa albergo - Strutture semiresidenziali specificare ( ) - Altro: X Capacità di accoglienza della/e struttura/e (n posti) _ _ _ 14.1 Atto di autorizzazione al funzionamento della struttura ai sensi della L.R. n. 41/ Numero utenti nel 2012 _ Utenza annuale prevista _4 _0 _0 17. Utenza servita rispetto al fabbisogno rilevato 60% 18. Criteri di individuazione dell utenza L accesso al servizio avviene su richiesta dell utente o dei suoi familiari, da parte della ASL di competenza e del Servizio Sociale territoriale. 19. Ente attuatore - Ente capofila del Distretto X - Altro Comune del Distretto (specificare ) - Altro Comune del Distretto (specificare ) 20. Soggetto erogatore del servizio Soggetto affidatario. 37
38 21. Personale coinvolto - Amministrativi _ _ _ - Assistenti sociali _ _7 - Sociologi _ _ _ - Psicologi _ _ _ - Psicopedagogista _ _ _ - Educatori professionali _ _ _ - Operatori socio-sanitari _ _ _ - Volontari _ _ _ - Mediatori culturali _3 0_ - Altre figure Assistenti domiciliari Medico ortopedico fisiatra _ _ _ Psichiatra _ _ _ Terapista della riabilitazione, formatore esperto, A.E.D. _ _ _ 22. Sede della struttura e/o dell attività Presso il domicilio dell utente nei Comuni del Distretto. 21. Esistono strumenti di valutazione e controllo della qualità del servizio? In caso positivo, quali riscontri si sono avuti da parte dell utenza? - SI Livello di gradimento del Servizio, mantenimento/incremento dell utenza ed incontri con cadenza mensile tra il Segretariato Sociale e gli operatori impegnati nel servizio. 22. Esiste compartecipazione da parte degli utenti? - Sì, totalmente - Sì, parzialmente - No X 23. Quali sono le modalità di integrazione con la ASL? Compartecipazione per i costi relativi al personale per l intervento integrato ( medici, infermieri, fisioterapisti ). 38
39 24. Finanziamenti e Cofinanziamenti previsti: specificare i costi Costo risorse umane Cofinanziamento Finanziamento regionale Provinciale Comunale Asl Altro , ,00 Totale finanziamento ,51 Costo di funzionamento e gestione Costo di struttura e di mantenimento Totale , , ,51 39
40 MODULO PER PROGETTO TITOLO DEL PROGETTO COMUNITA ALLOGGIO DSM 2. Progetto già avviato X Sì No 3. Tipologia di servizio Istituzionale X Servizi Essenziali Altro 4. Area tematica Persone con problematiche psico-sociale 5. Macrotipologia Comunità alloggio per persone con problematiche psico-sociali 6. Se il servizio dà continuità a servizi/strutture già attivati, indicare il fabbisogno al quale fa riferimento, i risultati conseguiti e l utenza di riferimento Il progetto rappresenta la parte di un percorso più ampio finalizzato all'autonomia. Tra i risultati conseguiti: la creazione di spazi di accoglienza per la tutela della persona e la sua valorizzazione, crescita del livello di fiducia e di stima di sè degli ospiti, promozione e realizzazione di un progetto individualizzato, costruzione di un'adeguata rete sociale Soggetti con relativa stabilizzazione del quadro psico-patologico indicati dal DSM che ha il compito di selezionare gli utenti in grado di intraprendere questo tipo di percorso, ed esegue poi un costante monitoraggio del processo di autonomia degli ospiti che vengono seguiti per l'inserimento formativo e lavorativo. 7. Descrizione delle attività e delle prestazioni erogate dal servizio L'Ente Locale, a livello distrettuale, mette a disposizione la struttura, sostiene le spese di gestione e mantenimento, e mette a disposizione un servizio di assistenza domiciliare (affidato al privato sociale) per aiutare gli utenti nella gestione delle case, negli importanti aspetti della vita quotidiana. 8. Costo del servizio (totale) ,04 40
41 8.1. Importo finanziato con risorse assegnate dalla Regione Lazio ,04 9. Bacino di utenza - Distrettuale X - Sub distrettuale (specificare i Comuni) - Comunale (specificare il Comune) 10. Tipologia di utenza Utenti DSM 11. Obiettivi del progetto Offrire un ambiente di vita adeguato per gli ospiti, grazie al quale possano sperimentare al meglio le proprie capacità, utilizzando interventi terapeutici sanitari e sociali. Costruire: - un progetto socio terapeutico individualizzato per i pazienti; - percorsi di integrazione sociale. Potenziare le aree del tempo libero, della formazione e dell inserimento lavorativo 13. Tempi di attuazione (data inizio data fine) 01/01/ /12/ Tipologia di strutture Numero strutture _ _ 8 Tipologia struttura - Gruppo appartamento - Casa famiglia - Comunità alloggio X - Comunità di pronta accoglienza - Casa di riposo - Casa albergo - Strutture semiresidenziali (specificare ) - Altro (specificare ) 41
42 Capacità di accoglienza della/e struttura/e (n posti) _ _ Atto di autorizzazione al funzionamento della struttura ai sensi della L.R. n. 41/ Numero utenti nel 2012 _ _ Utenza annuale prevista _ _ Utenza servita rispetto al fabbisogno rilevato Gli utenti che le strutture possono ospitare sono n. 42 ed attualmente gli utenti ospitati sono n Criteri di individuazione dell utenza Gli utenti che vengono inseriti nelle 8 strutture vengono individuati dal DSM seguendo una procedura strutturata che prevede un percorso terapeutico-riabilitativo con fasi di avvicinamento e di conoscenza del contesto ambientale e degli ospiti. 19. Ente attuatore - Ente capofila del Distretto X - Altro Comune del Distretto (specificare ) - Altro Comune del Distretto (specificare ) 20. Soggetto erogatore del servizio Soggetto affidatario 21. Personale coinvolto - Amministrativi _ _ - Assistenti sociali (personale ASL di Rieti) _ _ 2 - Sociologi _ _ _ - Psicologi (personale ASL di Rieti) _ _ 2 - Pedagogisti _ _ _ - Educatori professionali _ _ _ - Operatori socio-sanitari _ _ 7 - Volontari _ _ _ - Mediatori culturali _ _ _ - Altre figure (specificare Personale Sanitario) _ _ _ 22. Sede della struttura e/o dell attività Comuni di Rieti, Cantalice, Colli sul Velino e Monte San Giovanni 42
43 21. Esistono strumenti valutazione e controllo della qualità del servizio? In caso positivo, quali riscontri si sono avuti da parte dell utenza? Si stanno attualmente elaborando strumenti di valutazione e controllo 22. Esiste compartecipazione da parte degli utenti? - Sì, totalmente - Sì, parzialmente - No X 23. Quali sono le modalità di integrazione con la ASL? La ASL partecipa attivamente alla gestione delle n. 8 strutture per persone con problematiche psico-sociali. 43
44 24. Finanziamenti e Cofinanziamenti previsti: specificare i costi Finanziamento regionale Cofinanziamento Provinciale Comunale Asl Altro Totale finanziamento Costo risorse umane , , , , ,00 Costo di funzionamento e gestione Costo di struttura e di mantenimento Totale , ,04 44
45 MODULO PER PROGETTO TITOLO DEL PROGETTO CENTRO SOCIO-ASSISTENZIALE S.RIGLIANI 2. Progetto già avviato X Sì No 3. Tipologia di servizio Istituzionale X Servizi Essenziali Altro 4. Area tematica Disabili 5. Macrotipologia Centro diurno per adulti con disabilità 6. Se il servizio dà continuità a servizi/strutture già attivati, indicare il fabbisogno al quale fa riferimento, i risultati conseguiti e l utenza di riferimento È una struttura a valenza socio assistenziale semi-residenziale per disabili in età adulta, individuato dalla Legge 328/00 tra le aree organizzative di intervento per garantire i LIVEAS e inserito nella programmazione del Piano di Zona. È rivolto a tutti i cittadini residenti nel Distretto RI/1 diversamente abili di cui alla legge 104/92 e s.i.m. affetti da minorazioni fisiche, psichiche e/o sensoriali con certificazione di handicap (DGR 1304/2004 punto I.B.4.4.b.2) di età compresa tra i 18 e i 65 anni. può ospitare un massimo di 15 utenti e garantisce il funzionamento giornaliero per 4 giorni alla settimana per un periodo di effettivo funzionamento pari a 12 mesi annui (DGR 1304/2004 punto I.B.4.4.b.5). Il Centro svolge una funzione socio-educativa sul singolo individuo, mirata a recuperare le capacità fisiche ed intellettuali residue per migliorarne il livello di interrelazione e d inserimento sociale 7. Descrizione delle attività e delle prestazioni erogate dal servizio Le attività del Centro diurno sono finalizzate al raggiungimento degli obiettivi individuati nei progetti educativi personalizzati degli utenti ed in particolare sono di tipo: - ricreativo e culturale anche mediante partecipazione a spettacoli,avvenimenti locali o viaggi di formazione; - ludico-ricreativo, anche attraverso l organizzazione di corsi all interno del centro; 45
46 - formativo/informativo attraverso riflessioni e giornate dedicate; 8. Costo del servizio (totale) , Importo finanziato con risorse assegnate dalla Regione Lazio ,71 9. Bacino di utenza Distrettuale 10. Tipologia di utenza Diversamente abili di cui alla legge 104/92 e s.i.m. affetti da minorazioni fisiche, psichiche e/o sensoriali con certificazione di handicap (DGR 1304/2004 punto I.B.4.4.b.2) di età compresa tra i 18 e i 65 anni 11. Obiettivi del progetto Il Centro Diurno Socio Assistenziale si propone di perseguire in modo costante l'obiettivo di contribuire al miglioramento della qualità di vita della persona disabile cercando di evitare e di contrastare il più possibile i processi di istituzionalizzazione e di emarginazione. Attraverso la realizzazione di progetti individualizzati che propongono attività di carattere educativo, assistenziale, il servizio si prefigge il raggiungimento dei seguenti obiettivi: 1. valorizzare le capacità e le abilità delle persone con disabilità; 2. acquisizione e/o mantenimento delle capacità motorie, comportamentali, cognitive e relazionali; 3. supporto alle famiglie per contribuire unitamente alle attività proposte dagli altri soggetti pubblici e privati individuati dalla famiglia a prolungare e rendere possibile la permanenza del disabile nel nucleo familiare; 4. sostegno relazionale e all integrazione sociale in collaborazione con la famiglia, con la rete parentale e con gli altri soggetti ed agenzie territoriali, compresi quelli del volontariato. 13. Tempi di attuazione (data inizio data fine) 01/01/ /12/ Tipologia di strutture Numero strutture _ _ 1 Tipologia struttura 46
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