Capitolo 1 - L adozione dei principi contabili internazionali

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1 Introduzione L oggetto di questa Tesi è l analisi del trattamento contabile dell avviamento e delle altre attività immateriali, così come previsto dalle versioni più recenti dei principi contabili emanati dall International Accounting Standard Board. Questi prevedono delle novità significative rispetto alla prassi contabile comunemente adottata nella maggior parte dei Paesi, compreso il nostro, fino a pochi anni fa. La più importante, con riferimento all avviamento, è l abbandono dell ammortamento sistematico e del concetto di vita utile definita, che costituisce il presupposto per un trattamento di questo tipo. L avviamento, per le imprese che applicano i principi IAS/IFRS, viene iscritto in bilancio come un attività a vita utile indefinita, con la verifica periodica dell esistenza di perdite di valore (impairment test). Assume un importanza fondamentale quindi l impairment test, che va in un certo senso a sostituire l ammortamento. Concettualmente, questo significa che l attività sottoposta ad impairment test ha una vita utile finita, anche se non definita in base ad un piano di ammortamento pensato al momento dell acquisizione dell attività stessa: dato che, come si vedrà meglio in seguito, nel procedimento di impairment vengono usati metodi di valutazione economico-finanziaria e di mercato, si avrà una valutazione diretta dell utilità stessa, fatta partendo dal punto di vista dell azienda utilizzatrice o del mercato, a seconda del parametro di valutazione utilizzato, tutto questo in un ottica liberistica che dà un peso maggiore all auto-regolazione piuttosto che alla pianificazione. Non per niente, questi concetti sono stati introdotti in primo luogo nella prassi contabile statunitense, a partire dal 2001, per poi essere fonte di ispirazione per l evoluzione degli standard contabili internazionali. L impairment test e il trattamento contabile dell avviamento saranno oggetto di due capitoli specificamente dedicati. 1

2 introduzione Un altra importante novità è l introduzione e l ampio utilizzo del concetto di fair value, introdotto anch esso dal Federal Accounting Standard Board statunitense. Anche per questo valgono le considerazioni fatte in precedenza, e il tema sarà oggetto di uno specifico paragrafo all interno del secondo Capitolo. La disciplina contabile delle attività immateriali è oggetto di studi relativamente recenti. L argomento ha acquisito una certa rilevanza a partire dagli anni Ottanta, parallelamente all aumento dell importanza economica delle attività immateriali nel contesto dell economia di mercato. A questo proposito occorre fare una distinzione tra avviamento e altre attività immateriali. Il trattamento contabile di queste ultime è stato regolamentato in maniera estesa, specie nel nostro Paese, soltanto negli ultimi decenni. L accresciuta importanza di una corretta valutazione del valore di bilancio di attività quali marchi, lavori artistici, immateriali legati alla tecnologia, ai rapporti con la clientela o con la rete distributiva (franchising), è una diretta conseguenza dell evoluzione del sistema di mercato da un economia di eccesso di domanda, con una debole pressione concorrenziale, ad un contesto di eccesso di offerta, caratterizzata da una intensa competizione basata sempre più spesso sugli elementi immateriali, piuttosto che sul prodotto/servizio in sé, che tende a diventare sempre più spesso una mera commodity. In questo senso, basti pensare alle ragioni del successo di imprese come Apple o Starbucks, che offrono rispettivamente prodotti e servizi per cui la chiave del successo risiede essenzialmente in elementi immateriali quali il marketing e il design, che riescono a rendere unici quelli che, con riferimento ai casi citati, sarebbero semplicemente computer, lettori mp3 o caffè. L importanza economica di tale successo si riflette immediatamente sul valore di mercato dell azienda. Ecco quindi che comincia ad intuirsi la ragione dell accresciuta importanza dell avviamento: nel momento in cui un soggetto voglia acquisire l azienda in questione, non pagherà semplicemente il valore degli immobili, delle attrezzature o dei macchinari (elementi che, in un impresa innovativa, potrebbero non essere nemmeno presenti): dovrà pagare un sovrapprezzo, che concettualmente è legato a quegli elementi che non possono essere inseriti nel bilancio immediatamente precedente alla data dell acquisizione. Questo sovrapprezzo, nel bilancio consolidato dell acquirente successivo all acquisizione, andrà ad essere allocato in parte agli elementi immateriali citati in 2

3 introduzione precedenza (i cosiddetti intangibili specifici), mentre per la parte rimanente andrà a costituire l avviamento. Dopo aver esaminato il trattamento contabile dell avviamento e degli intangibili specifici, si andrà ad analizzare l applicazione dell impairment test in un campione di imprese operanti nel settore bancario quotate alla Borsa di Milano. Questo settore è stato scelto in quanto l avviamento e le risorse immateriali rivestono un importanza molto elevata anche nel settore dei servizi finanziari, specie in un contesto di mercato come quello che si è avuto nel nostro Paese negli ultimi anni, caratterizzato dal verificarsi di numerose operazioni di concentrazione, in seguito alla riforma della regolamentazione del settore bancario avvenuta nel 1993 e alla privatizzazione di numerosi istituti di credito. 3

4 Capitolo 1 - L adozione dei principi contabili internazionali Negli ultimi anni, a livello internazionale, ha avuto luogo un processo (ancora in corso) di omogeneizzazione e convergenza degli standard contabili. Questo processo ha avuto la sua più grande espressione nell`emanazione di una serie di principi contabili da parte dell`international Accounting Standard Board, concepiti per essere uno standard di riferimento per la prassi contabile nei diversi Paesi che decidano di adottarli. Lo scopo di tutto ciò è il miglioramento della comparabilità di situazioni patrimoniali ed economiche di imprese situate in Paesi diversi, soggette a convenzioni contabili diverse tra loro. Questo avviene nel contesto di un`economia globalizzata in cui le interdipendenze e l`interazione economica tra Paesi diversi fanno si che sia sempre più sentita l`esigenza di avere delle informazioni rilevanti e non inquinate da differenze negli standard contabili di diversi sistemi economici. Come si vedrà in seguito, a livello europeo la standardizzazione contabile ha anche una valenza politica, come riflesso della volontà di favorire l integrazione economica all interno dell Unione, oltre che in un ottica di integrazione a livello globale. Il processo di standardizzazione è partito avendo come riferimento i principi contabili statunitensi, che per molti aspetti sono stati fonte di ispirazione per lo IASB nella redazione dei principi contabili internazionali. L`adozione di questi ultimi è stata la strada intrapresa dall`unione Europea che, attraverso una serie di provvedimenti giuridici, ha adottato progressivamente tutti i principi dallo standard setter internazionale. Nei prossimi paragrafi si esaminerà questo processo sia a livello europeo sia con specifico riferimento al nostro Paese e alla normativa sui bilanci delle imprese operanti nel settore bancario. 4

5 L adozione dei principi contabili internazionali 1.1 Il processo di adozione degli IAS/IFRS L`introduzione dei principi contabili internazionali nel nostro Paese non è stata istantanea, ma è il risultato di un preciso e articolato iter giuridico. In questo capitolo si esaminerà il processo di introduzione dei principi contabili internazionali da un punto di vista principalmente giuridico, partendo dall`adozione a livello di normativa comunitaria, per poi esaminare nel dettaglio il recepimento di queste ultime nel nostro sistema giuridico La normativa europea e il suo recepimento nella disciplina civilistica L introduzione dei principi contabili internazionali in Italia e negli altri Paesi facenti parte dell Unione Europea trova il suo fondamento normativo nel Regolamento CE n 1606/2002, emanato dal Parlamento Europeo e dal Consiglio il 19 luglio 2002, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale nel settembre dello stesso anno. Secondo questo regolamento: «ai fini di un migliore funzionamento del mercato interno, occorre obbligare le società i cui titoli sono negoziati in mercati pubblici ad applicare un insieme unico di principi contabili internazionali di elevata qualità per la redazione dei loro bilanci consolidati. Inoltre, è importante che i principi dell'informativa finanziaria applicati dalle società comunitarie attive nei mercati finanziari siano accettate a livello internazionale e costituiscano principi di carattere veramente globale. Ciò implica una maggiore convergenza dei principi contabili attualmente utilizzati a livello internazionale, con l'obiettivo finale di conseguire un insieme unico di principi contabili su scala mondiale.» Proseguendo nella lettura del testo, questo, dopo aver sottolineato l inadeguatezza delle precedenti disposizioni in materia di bilancio a «garantire l'elevato livello di trasparenza e comparabilità dell'informativa finanziaria da parte di tutte le società comunitarie i cui titoli sono negoziati in mercati pubblici ( ) condizione necessaria per creare un mercato 5

6 L adozione dei principi contabili internazionali dei capitali integrato operante in modo efficace, agevole ed efficiente ( ) contribuire ad un funzionamento efficiente, sotto il profilo operativo e dei costi, dei mercati dei capitali ( ) alla tutela degli investitori e al mantenimento della fiducia ( ) a rafforzare la libertà di movimento dei capitali nel mercato interno e contribuire a mettere le imprese comunitarie nelle condizioni di competere ad armi pari per l'allocazione delle risorse finanziarie disponibili nei mercati comunitari dei capitali nonché in quelli mondiali», fa esplicito riferimento agli International Accounting Standards, emanati dallo IASB (International Accounting Standards Board), come via indicata per il raggiungimento degli obiettivi di standardizzazione delle pratiche contabili internazionali, sia in un ottica di completamento e integrazione del mercato interno, sia in un ottica di integrazione a livello globale. Dopo aver sottolineato che l applicazione di ogni principio contabile internazionale debbae portare ad «un'autentica ed equa visione della posizione finanziaria e delle prestazioni di un'impresa» (c.d. true and fair view ), e che debba rispettare i requisiti della comprensibilità, pertinenza, affidabilità e comparabilità 1, il Regolamento stabilisce la tempistica di adozione dei principi contabili internazionali: Obbligo di applicazione degli IAS/IFRS, omologati dalla Commissione, per le società quotate nei mercati regolamentati dell Unione, relativamente al bilancio consolidato, a partire dal bilancio 2005; Facoltà, per gli Stati membri, di estenderne l applicazione ai: o Bilanci d esercizio delle società quotate; o Bilanci consolidati e/o di esercizio delle società non quotate. In deroga alle previsioni stabilite dall art. 4, applicazione a partire dal 1 gennaio 2007 per le società: o i cui soli titoli di debito siano ammessi alla negoziazione in un mercato regolamentato di un qualsiasi Stato membro; o i cui titoli sono ammessi alla negoziazione pubblica in un Paese terzo e che, a tal fine, già utilizzano princìpi contabili riconosciuti internazionalmente (ad esempio gli Stati Uniti). 1 Per questo, il regolamento stabilisce l obbligo di omologazione da parte della Commissione, avvalendosi di un comitato tecnico. 6

7 L adozione dei principi contabili internazionali L adozione dei principi contabili internazionali non è stata automatica: la Commissione ha dovuto approvare, tramite Regolamento 1725/2003 2, successivamente integrato, i singoli principi e le relative interpretazioni. Il Regolamento 1606/2002 è stato recepito, nel nostro Paese, con il Decreto Legislativo 38 del 28 febbraio 2005, che ha specificato le tipologie di imprese tenute all applicazione dei nuovi Principi, sintetizzate nella seguente tabella: 2 Aggiornato da: Decisione 2006/891/CE, del 4 dicembre 2006, sull'uso da parte di emittenti di titoli di paesi terzi di informazioni preparate conformemente a principi contabili riconosciuti internazionalmente Regolamento (CE) n. 1329/2006, dell'8 settembre 2006 IFRIC 8 e 9 Regolamento (CE) n. 708/2006, dell'8 maggio 2006, IAS 21 e l'interpretazione IFRIC Regolamento (CE) n. 108/2006, dell'11 gennaio 2006, IFRS 1, 4, 6 e 7, IAS 1, 14, 17, 32, 33, 39, IFRIC 6 Regolamento (CE) n. 2106/2005, del 21 dicembre 2005, IAS 39 Regolamento (CE) n. 1910/2005, dell'8 novembre 2005, IFRS 1 e 6, IAS 1, 16, 19, 24, 38 e 39, IFRIC 4,5 Regolamento (CE) n. 1864/2005, del 15 novembre 2005, IFRS 1 IAS 32 e IAS Regolamento (CE) n. 1751/2005, del 25 ottobre 2005, IFRS 1, IAS 39 e SIC 12 Regolamento (CE) n. 1073/2005, del 7 luglio 2005, IFRIC 2 Regolamento (CE) n. 211/2005, del 4 febbraio 2005, IFRS 1 e 2 e IAS 12, 16, 19, 32, 33, 38 e 39 Regolamento (CE) N. 2238/2004, del 29 dicembre 2004, IFRS 1, IAS da 1 a 10, da 12 a 17, da 19 a 24, da 27 a 38, 40 e 41 e i SIC da 1 a 7, da 11 a 14, da 18 a 27 e da 30 a 33 Regolamento (CE) N. 2237/2004, del 29 dicembre 2004, IAS 32 e IFRIC 1 Regolamento (CE) n. 2236/2004, del 29 dicembre 2004, IFRS 1 e da 3 a 5, IAS 1, 10, 12, 14, da 16 a 19, 22, 27, 28 e da 31 a 41, SIC 9, 22, 28 e 32 Regolamento (CE) n. 2086/2004, del 19 novembre 2004, IAS Regolamento (CE) n. 707/2004, del 6 aprile

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