Incontri di informazione e confronto tra enti presso le Prefetture

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Incontri di informazione e confronto tra enti presso le Prefetture"

Transcript

1 Incontri di informazione e confronto tra enti presso le Prefetture

2 Incontri di formazione e di confronto presso le Prefetture della Regione Liguria 8-16 aprile 2014 Rapporto di sintesi

3 Sommario 1. Il calendario degli incontri e l organizzazione delle giornate 2. La struttura del report 3. I punti comuni emersi dagli incontri 4. Primo incontro: Imperia 8 aprile Secondo incontro: Savona 9 aprile Terzo incontro: La Spezia 10 aprile Quarto incontro: Genova 16 aprile 2014

4 Incontri presso le Prefetture Gli incontri con i Comuni presso le Prefetture sono stati organizzati, dalla Regione Liguria e dalla Fondazione CIMA, nell ambito del progetto PROTERINA-Due con l obiettivo di : informare i Comuni delle prossime variazioni della procedura di allertamento regionale e delle linee guida nazionali e regionali per la pianificazione di emergenza condividere buone pratiche tra Comuni per un migliore funzionamento del Presidio territoriale. Tutti gli incontri sono stati aperti dai saluti del Prefetto e successivamente sono state presentate le seguenti relazioni: Roberto Boni, Cinzia Rossi, Regione Liguria, Direttiva Alluvioni : Mappatura della pericolosità e del rischio alluvionale Bacini liguri. Stefano vergante, Regione Liguria, Il recepimento della Direttiva Alluvioni : Le attività di competenza del sistema di Protezione civile. Elisabetta Trovatore, ARPAL, Il percorso regionale di revisione del sistema di allertamento. Luca Ferraris, Fondazione CIMA, Buone pratiche di Presidio Territoriale Idrogeologico. Al termine delle relazioni è stato sollecitato un momento di confronto tra gli enti presenti, per esaminare le principali criticità riscontrate dai Comuni e trovare, insieme, le migliori soluzioni anche grazie allo scambio di esperienze e buone pratiche. 4

5 Erano presenti agli incontri: La struttura del rapporto Savona Comune di Ceriale; Comune di Pietra Ligure; Comune di Albenga; Comune di Carcare; Comune di Rialto; Comune di Cairo Montenotte; Comune di Giustenice; Provincia di Savona; Comune di Spotorno; Comune di Quiliano; Comune di Varazze. Genova Comune Sestri Levante; Provincia di Genova; Comune di Recco; Comune di Savignone; Comune di Isola del Cantone; Comune Pieve Ligure; Comune Mignanego; Comune di Busalla; Comune di Rossiglione; Comune di Portofino; Comune di Genova; Comune di Montoggio; Comune di Zoagli; Comune di Sori; Comune di Arenzano; Comune di Santa Margherita Ligure. Imperia Comune di Caravonica; Comune di Ranzo; Comune di Pontedassio; Comune di Borgomaro; Comune di Imperia; Comune di Diano Marina; Comune di Ceriana; Comune di Pontedassio; Comune di Taggia; Comune di Camporosso; Provincia di Imperia; Comune di Bordighera; Comune Molini di Triora; Comune di Triora; Comune di Carpasio; Comune di Badalucco; Comune di Montalto Ligure; Comune di Bordighera; Comune di Ospedaletti; Comune di Cipressa; Comune di San Bartolomeo al mare; Comune di Armo; Comune di Santo Stefano a Mare; Comune di Mendatica; Comune di Sanremo; Comune di Borghetto d Arroscia; Comune di Diano Castello; Comune di Rezzo; Comune di Pieve di Teco; Comune di Montegrosso Pian Latte. Nelle pagine che seguono sono stati riportati in modo sintetico i principali temi trattati nel corso del momento di discussione che ha concluso ciascuno dei quattro incontri e, quando disponibili, le indicazioni e le risposte emerse nel corso della discussione per le criticità segnalate. In ciascuna provincia la discussone si è spontaneamente orientata su un singolo aspetto, ma ciò nonostante si è rilevato il ricorrere di alcuni temi che i partecipanti non hanno mancato di mettere in evidenza e dei quali si darà conto in modo esteso più avanti. Il rapporto è stato strutturato perché sia facilmente consultabile e in modo tale che i diversi Comuni possano prendere spunto anche da quanto discusso nelle altre Province nella convinzione che i suggerimenti e le soluzioni emerse possano essere di utilità comune. La Spezia Comune di Sarzana; Comune di La Spezia; Comune di Santo Stefano di Magra; Comune di Deiva Marina; Comune di Porto Venere; Comune di Riccò del Golfo di Spezia; Comune Santo Stefano di Magra; Comune di Ortonuovo; Comune di Bolano; Comune di Vezzano Ligure; Comune di Carro Comune di Carrodano; Comune di Arcola; Comune di Riccò del Golfo; Comune di Calice al Cornoviglio; Comune di Pignone 5

6 Punti comuni emersi in tutti gli incontri Carenza di risorse economiche Carenza di risorse umane Difficoltà a pianificare Esigenze formative Introdurre meccanismi di premialità per chi adotta comportamenti rispettosi per la società e per l ambiente. 6

7 Carenza di risorse economiche Carenza di risorse umane Punti comuni emersi in tutti gli incontri Nel corso di tutti gli incontri il tema della carenza di risorse economiche e di risorse umane è stato ripetutamente sollevato, compresa la difficoltà delle amministrazioni a pagare reperibilità e straordinari. Si è rilevata, anche, la tendenza dei Comuni a richiedere la trasmissione di previsioni e allerte per il rischio meteo-idrologico il più possibile "dettagliate" per le singole aree. La richiesta sarebbe quindi di poter essere attivati "solo quando effettivamente serve", riducendo quindi il personale richiesto. Nel corso della discussione è stato chiarita l impossibilità, allo stato dell arte, di emettere allerte così specifiche per i singoli territori ma allo stesso tempo la consapevolezza che è possibile ovviare a questa puntualità attraverso alcuni principali strumenti. In particolare: Una corretta pianificazione in sede di stesura del Piano di emergenza comunale consente di prevedere momento per momento le azioni da svolgere e il personale impiegato e dunque di calibrare al meglio le forze disponibili. Una corretta consultazione dei bollettini meteo e dei messaggi di monitoraggio in corso di evento, emessi dal Centro Funzionale della Regione Liguria, consente di avere una visione via via più precisa di quello che sta accadendo nel proprio territorio e di mettere correttamente in atto le azioni di contrasto pianificate evitando un dispendio eccessivo di energie. 7

8 Punti comuni emersi in tutti gli incontri Esigenze formative Il tema della formazione è stato a lungo esplorato sotto diversi aspetti con attenzione e intensità diverse nei vari incontri. Gli aspetti che sono stati messi in luce dai diversi partecipanti consentono di tracciare un quadro piuttosto esaustivo dei bisogni dei Comuni e ci danno concrete indicazioni su quali siano le soluzioni considerate ottimali. Vale la pena di sottolineare, innanzitutto, che una adeguata formazione viene considerata cruciale per coloro che sono impiegati nei Presidi territoriali perché è opportuno che questi siano in grado di rilevare le medesime informazioni e di comunicare adeguatamente con i membri del COC in modo da evitare che vengano utilizzati parametri di valutazione o linguaggi differenti. È stato fatto notare, da alcuni comuni, che potrebbe essere auspicabile stornare alcuni fondi dall acquisto divise o mezzi (che talvolta vengono rinnovati quando ancora sono utilizzabili) a favore della formazione. Introdurre meccanismi di premialità per chi adotta comportamenti rispettosi per la società e per l ambiente. 8

9 Punti comuni emersi in tutti gli incontri Esigenze formative Il tema della formazione, tra l altro, secondo i presenti non riguarda solo i volontari ma anche i membri di forze di polizia municipali o di altro personale che entra in gioco nel corso delle emergenze sia dentro che fuori dal COC. Inoltre, il tema riguarda anche le conoscenze gli amministratori (sindaci e assessori) comunali. È emersa, dunque, dal gruppo di lavoro l esigenza di dialogare con la Regione e con la Protezione civile nazionale per immaginare momenti di formazione distinti e diversamente modulati per: 1. Volontari. 2. Polizia municipale, Polizia di Stato, altri corpi di soccorso. L obiettivo è infatti che tutti coloro che sono coinvolti nella gestione dell emergenza parlino la stessa lingua, non si mettano in pericolo, diffondano una cultura di protezione civile. 3. I membri del comune. Dovrebbe essere favorita una maggiore condivisione anche da parte dei ruoli degli uffici tecnici e non che entrano nelle funzioni pianificate perché poi nei fatti in effetti molti non sono consapevoli del proprio ruolo (ad esempio sarebbe importante che l ufficio servizi sociali o scuola svolgessero effettivamente il proprio ruolo). 4. Amministratori. Introdurre meccanismi di Nella pianificazione un altro problema che viene rilevato è quello della premialità per chi adotta assenza di sensibilità specifica da parte degli amministratori sul tema della Protezione civile e spesso disinformazione sulle proprie responsabilità. comportamenti rispettosi per la società e per l ambiente. 9

10 A partire dalla segnalazione di criticità da parte di alcuni comuni relativamente alla scarsità di risorse economiche, la discussione si è focalizzata sulla gestione della catena di comunicazione tra enti in caso di allertamento e sulle soluzioni per renderla meno onerosa. Nell imperiese è stato organizzata una catena di comunicazioni per la diffusione dell allerta emessa dalla Regione che parte dalla Prefettura e arriva ai 9 Comuni sede di COM che fungono da capofila dei Comuni appartenenti allo stesso COM. Le criticità segnalate riguardano in particolare l onerosità di questo compito per il Comune capofila. Con l occasione la Prefettura ha potuto chiarire l iter e le responsabilità e i Comuni sono stati invitati ad immaginare soluzioni speditive per il compimento di questo atto. È stato chiarito che la catena di Comunicazione in caso di allerta segue il seguente iter di comunicazioni telefoniche che si conclude entro 30 minuti circa: Regione > Prefettura > Capofila > Comuni Il Comune capofila contatta gli altri e fornisce un feedback alla Prefettura che si fa carico di avvisare, con l ausilio delle forze dell ordine, chi non ha dato comunicazione della ricezione del messaggio inviato dal Comune capofila. La Prefettura ha sottolineato che ci sono ancora alcuni problemi tecnici in questa procedura: Mancano ancora alcuni numeri di telefono dei comuni. Alcuni comuni risultano irreperibili quando si prova a contattarli. Imperia 8 aprile CRITICITA E PRIME SOLUZIONI Ha sottolineato altresì che quando la procedura sarà perfettamente funzionante si potrà interrompere l invio del fax che, attualmente, rende la procedura più lunga e impegnativa. In alcuni comuni il riferimento telefonico è quello della locale stazione dei carabinieri o della polizia di stato e questo garantisce la risposta 24 ore su

11 Imperia CRITICITA E PRIME SOLUZIONI Passando ad esaminare il tratto successivo della catena, quello dell allertamento della popolazione, si è riscontrato che non c è uniformità nei mezzi prescelti per allertare i cittadini. Alcuni effettuano una chiamata registrata alla rete fissa o ai cellulari dei cittadini che hanno segnalato il proprio numero e chiedono una conferma di ricezione invitando gli utenti a pigiare un tasto; altri provvedono mediante l invio di un sms. I partecipanti hanno proposto di: Negoziare tariffe a livello provinciale con le compagnie telefoniche per avere degli sconti su questo genere di servizi. Valutare la fattibilità tecnica di un invio di sms di cella. 11

12 Savona 9 aprile CRITICITA E PRIME SOLUZIONI A Savona i presenti, dopo aver segnalato l esiguità di risorse che rende difficoltosa per i Comuni sia la pianificazione che la gestione dei Presidi territoriali, si sono concentrati su due aspetti principali: l uno relativo alla formazione e l altro alla Pianificazione intercomunale. Per ciò che riguarda il primo tema, la formazione, i Comuni hanno fatto presente che il Presidio comporta un grande dispendio di energie e di risorse umane e a questo proposito viene segnalata l esigenza di formazione operativa dei membri dei Presidi territoriali ma non solo. I Comuni sottolineano che sarebbe importante formare sia il volontariato, sia chi deve dirigere il volontariato ovvero il personale dei comuni. I Comuni suggeriscono di avviare due diversi momenti di formazione: uno per gli amministratori sulle «responsabilità» e uno per i tecnici sugli «aspetti operativi». A tale proposito sono state reputate molto utili indicazioni quali quelle della Fondazione CIMA in merito ai criteri con cui misurare il livello di rischio. Relativamente ai Comuni della val Bormida è stata segnalata la difficoltà, ma al contempo l esigenza, di pianificare in modo coordinato. In quelle aree infatti la pianificazione di un singolo Comune ha delle ricadute sugli altri, il cui territorio insiste su tratti di uno stesso corso d acqua e ciò nonostante non esiste una pianificazione comune né esiste una prescrizione in questo senso. Il punto di vista dei funzionari della Regione Liguria è che sarebbe importante organizzare un incontro con i Comuni dell area padana proprio per sollecitarli a una pianificazione sovra comunale. 12

13 La Spezia CRITICITA E PRIME SOLUZIONI Anche a La Spezia come negli altri comuni, è stata segnalata tra le criticità l esiguità di risorse disponibili. In seconda battuta, a partire dalla ridotta presenza di risorse umane per i presidi, la discussione si è concentrata sulle difficoltà di pianificazione e sull esigenza di pianificare per fasi operative anche per ottimizzare le forze del presidio territoriale. Infine si è discusso della catena di trasmissione dell allerta tra enti. Relativamente al primo punto, anche a La Spezia come in altre province, si è discusso delle risorse disponibili sia umane che economiche. Il timore espresso dai Comuni è quello di esaurire le risorse umane disponibili sovraccaricandole di compiti e di non essere più in grado di rispondere adeguatamente con tutti i turni di presidio nel caso in cui l allerta venga prolungata. Una preoccupazione dovuta anche al fatto che non è possibile remunerare adeguatamente le persone incaricate. Parimenti si teme di non trovare volontari a sufficienza se l allerta parte di notte. Per risparmiare le forze e ottimizzare quelle di cui si dispone i tecnici presenti sottolineano l importanza di pianificare in modo dettagliato e di stabilire puntualmente il numero di persone necessarie nelle diverse fasi. In questo modo sarà possibile immaginare un insediamento per fasi successive del COC e una suddivisione delle aree da presidiare in base al rischio. 13

14 Riguardo al tema dell allertamento i presenti hanno chiesto di avere chiarimenti in merito a quali siano i tempi per la ricezione della comunicazione dell allerta e sulla sua ufficialità. Segnalano infatti che talvolta può capitare di ricevere una comunicazione informale da parte di altri comuni vicini prima di averne avuto comunicazione ufficiale e chiedono, in quel caso, come devono comportarsi. La Prefettura sottolinea che questo fenomeno era più frequente quando il mezzo di trasmissione della allerta era il fax perché il tempo che intercorreva tra il primo e l ultimo poteva essere di qualche decina di minuti. Al proposito gli enti presenti hanno esplicitato quale sia la catena di comunicazione ufficiale che si attiva in caso di allerta, quali sono i mezzi utilizzati per le comunicazioni e quali sono gli obblighi di legge. La catena di trasmissione delle comunicazioni è la seguente. Regione > Prefettura > Comuni La Spezia CRITICITA E PRIME SOLUZIONI La Regione invia la comunicazione alla Prefettura e carica sul sito il comunicato ufficiale. Contemporaneamente invia la comunicazione di allerta ad altri enti tra i quali le Province e le Autorità di Bacino, le Forze dell ordine. La trasmissione dell allerta ai Comuni spetta però alla Prefettura. Per comunicare l allerta la Regione utilizza: fax (ancora per poco tempo), pec, mail ordinaria, sms, web. La Prefettura utilizza: fax (ancora per poco tempo), pec, mail ordinaria, sms, web e in caso di mancato riscontro provvede ad effettuare anche telefonate. Sia la Regione che la Prefettura hanno sottolineato che se a qualche Comune arriva una comunicazione informale prima che sia arrivata quella ufficiale è possibile andare sul sito delle Regione e verificare i documenti. Se il documento è stato pubblicato sul sito si può considerare una comunicazione ufficiale e si può/deve procedere con le attivazioni delle fasi del proprio Piano. 14

15 Genova CRITICITA E PRIME SOLUZIONI I rappresentanti dei Comuni, come è accaduto anche negli altri incontri provinciali, hanno sottolineato tra le criticità di rilievo quelle relative alla: Carenza di personale per i Presidi in relazione all estensione del territorio da controllare; Carenza di risorse economiche per remunerare adeguatamente il personale impegnato nella gestione delle emergenze; Carenza di adeguata formazione per tutto il personale a diversi livelli impegnato nelle emergenze. Il rilievo di un Comune in merito alla numerosità delle stime regionali della popolazione presente nel suo territorio in area di rischio che risultava più elevata rispetto alle stime comunali è stata l occasione per tornare a parlare di criteri e strumenti per la pianificazione. Da parte dei rappresentanti delle istituzioni presenti è stata sottolineata l importanza che gli strumenti messi a disposizione dalla Regione e dalla Provincia siano utilizzati ai fini di una Pianificazione di emergenza quanto più possibile calata sul territorio, implementata grazie alla conoscenza che del territorio hanno le persone che lo vivono. I Comuni devono puntare, è stato detto, ad un Piano quanto più possibile realizzato in house e non delegato a consulenti esterni. Una pianificazione, cioè, che consente allo stesso tempo di avere un impatto economico sulle casse del comune più basso e di avere una maggiore efficacia nella gestione del rischio. 15

16 Genova CRITICITA E PRIME SOLUZIONI Riguardo alla formazione i presenti suggeriscono che i Comuni siano coinvolti nella previsione dei corsi in modo che vengano colte le necessità formative e che siano valorizzate le specificità dei territori. I rappresentanti della Regione presenti al tavolo hanno ricordato che la Regione sta dando il via a corsi di formazione per i volontari di protezione civile che saranno articolati su vari livelli (sicurezza; preparazione e gestione presidi territoriali; gestione dei campi di emergenza; movimentazione di macchinari e mezzi). Inoltre è stato ricordato anche che la Protezione civile nazionale finanzia corsi di formazione per i volontari e che il bando è sempre aperto. 16

Il Sistema di protezione civile. Marina Morando Fondazione CIMA

Il Sistema di protezione civile. Marina Morando Fondazione CIMA Il Sistema di protezione civile Marina Morando Fondazione CIMA marina.morando@cimafoundation.org La Protezione Civile in pillole 1. IN ITALIA LA PROTEZIONE CIVILE È UNA FUNZIONE, NON UN AMMINISTRAZIONE.

Dettagli

Stima indicativa degli abitanti residenti nelle aree a rischio

Stima indicativa degli abitanti residenti nelle aree a rischio Stima indicativa degli abitanti residenti nelle aree a rischio Al fine di individuare il numero indicativo di abitanti potenzialmente interessati da possibili eventi alluvionali, è stata effettuata una

Dettagli

COMUNE Provincia Funzionario Airole IMPERIA Gambaro Alassio SAVONA Starnini Albenga SAVONA Starnini Albisola Superiore SAVONA Bulgarelli Albissola

COMUNE Provincia Funzionario Airole IMPERIA Gambaro Alassio SAVONA Starnini Albenga SAVONA Starnini Albisola Superiore SAVONA Bulgarelli Albissola Aggiornato al 01-set-13 COMUNE Provincia Funzionario Airole IMPERIA Gambaro Alassio SAVONA Starnini Albenga SAVONA Starnini Albisola Superiore SAVONA Bulgarelli Albissola Marina SAVONA Bulgarelli Altare

Dettagli

5 per mille 2012 Distribuzione delle scelte e degli importi per attività sociali del comune di residenza -Liguria

5 per mille 2012 Distribuzione delle scelte e degli importi per attività sociali del comune di residenza -Liguria CODICE FISCALE COMUNE PROVINCIA REGIONE NUMERO SCELTE IMPORTO 00238700082 AIROLE IM LIGURIA 3 45,63 00277920096 ALASSIO SV LIGURIA 73 1.649,45 00279480099 ALBENGA SV LIGURIA 115 2.611,06 00340950096 ALBISOLA

Dettagli

Italy - Rural Development Programme (Regional) - Liguria ELENCO COMUNI AREE RURALI E

Italy - Rural Development Programme (Regional) - Liguria ELENCO COMUNI AREE RURALI E Italy - Rural Development Programme (Regional) - Liguria ALLEGATO ELENCO COMUNI AREE RURALI E PREMIO CCI Tipo di programma Paese Regione 2014IT06RDRP006 Programma di sviluppo rurale Italia Liguria Periodo

Dettagli

Movimento turistico comunale

Movimento turistico comunale Movimento turistico comunale ANNI 2011-2012 - PREMESSA - I dati sul movimento turistico comunale riportato di seguito si riferiscono al flusso dei turisti Italiani e Stranieri che hanno soggiornato in

Dettagli

Italy - Rural Development Programme (Regional) - Liguria ELENCO COMUNI SVANTAGGIATI

Italy - Rural Development Programme (Regional) - Liguria ELENCO COMUNI SVANTAGGIATI Italy - Rural Development Programme (Regional) - Liguria ALLEGATO ELENCO COMUNI SVANTAGGIATI CCI Tipo di programma Paese Regione 2014IT06RDRP006 Programma di sviluppo rurale Italia Liguria Periodo di programmazione

Dettagli

REGIONE LIGURIA Decreto Dirigenziale n del

REGIONE LIGURIA Decreto Dirigenziale n del REGIONE LIGURIA Decreto Dirigenziale n. 5394 del 16 11 2016 Diffusione in Liguria del punteruolo rosso della palma (Rhynchophorus ferrugineus) - Decimo aggiornamento. Visto il decreto legislativo 19 agosto

Dettagli

Zona di Allertamento. Comune costiero

Zona di Allertamento. Comune costiero 008 001 IMPERIA AIROLE A X X X F. ROJA 008 002 IMPERIA APRICALE A X X X 008 003 IMPERIA AQUILA DI ARROSCIA A X X X 008 004 IMPERIA ARMO A X X 008 005 IMPERIA AURIGO A X X X 008 006 IMPERIA BADALUCCO A

Dettagli

Zona di Allerta. Comuni Costieri

Zona di Allerta. Comuni Costieri Bacini Grandi AIROLE 001 IMPERIA 008 A X X X F. ROJA APRICALE 002 IMPERIA 008 A X X X AQUILA DI ARROSCIA 003 IMPERIA 008 A X X X ARMO 004 IMPERIA 008 A X X AURIGO 005 IMPERIA 008 A X X X BADALUCCO 006

Dettagli

Zona di Allerta. Presenza Bacini Grandi (nome) AIROLE 001 IMPERIA 008 A X X X F. ROJA ALASSIO 001 SAVONA 009 A X X.

Zona di Allerta. Presenza Bacini Grandi (nome) AIROLE 001 IMPERIA 008 A X X X F. ROJA ALASSIO 001 SAVONA 009 A X X. Istat Bacini Grandi AIROLE 001 IMPERIA 008 A X X X F. ROJA ALASSIO 001 SAVONA 009 A X X ALBENGA 002 SAVONA 009 A X X X F. CENTA T. ARROSCIA ANDORA 006 SAVONA 009 A X X X APRICALE 002 IMPERIA 008 A X X

Dettagli

Ministero dell Interno

Ministero dell Interno Ministero dell Interno Dipartimento dei Vigili del Fuoco del Soccorso Pubblico e della Difesa Civile COMANDO PROVINCIALE DEI VIGILI DEL FUOCO DI IMPERIA Comando Provinciale di Imperia Indirizzo: Via Giovanni

Dettagli

BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA

BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA Mercoledì 11 Giugno 2003 DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE 16.05.2003 N. 530 Individuazione, formazione ed aggiornamento dell elenco delle zone sismiche dei

Dettagli

Elezioni della Camera dei deputati del 9 e 10 aprile 2006 Circoscrizione X - Liguria

Elezioni della Camera dei deputati del 9 e 10 aprile 2006 Circoscrizione X - Liguria Comune % votanti % astenuti % voti validi su votanti bianche nulle Forz.Ita All.Naz. UDC LN-MPA DC-NPSI Alt.Soc. Airole 79,9 20,1 95,9 1,7 2,5 22,8 17,7 6,5 2,2-1,3 Apricale 70,4 29,6 94,2 4,0 1,8 24,8

Dettagli

MODELLO D INTERVENTO B/6.2 Rischio antropico e residuo. Incidenti ferroviari EVENTO NON PREVEDIBILE

MODELLO D INTERVENTO B/6.2 Rischio antropico e residuo. Incidenti ferroviari EVENTO NON PREVEDIBILE MODELLO D INTERVENTO B/6.2 Rischio antropico e residuo Incidenti ferroviari EVENTO NON PREVEDIBILE Al verificarsi dell evento il Responsabile della Protezione Civile attiva la Sala Operativa e, dopo aver

Dettagli

Elezioni della Camera dei deputati del 9 e 10 aprile 2006 Circoscrizione X - Liguria

Elezioni della Camera dei deputati del 9 e 10 aprile 2006 Circoscrizione X - Liguria distribuzione dei voti per Comune Comune Iscritti Votanti Elezioni della Camera dei deputati del 9 e 10 aprile 2006 validi bianche nulle contestati Forz.Ita All.Naz. UDC LN-MPA DC-NPSI Alt.Soc. Airole

Dettagli

COMPLESSIVO PROVINCIALE PER COMUNE GENNAIO - DICEMBRE 2011

COMPLESSIVO PROVINCIALE PER COMUNE GENNAIO - DICEMBRE 2011 RAFFRONTO E PER TIPOLOGIA COMPLESSIVO PROVINCIALE PER COMUNE GENNAIO - DICEMBRE 2011 CINQUE TERRE MONTEROSSO AL MA 51.607 51.353 12,81-0,49 156.936 148.195 8,15-5,57 15.152 17.863 8,16 17,89 39.746 42.400

Dettagli

Focus group con le amministrazioni comunali piccoli comuni costieri Provincia di La spezia

Focus group con le amministrazioni comunali piccoli comuni costieri Provincia di La spezia Progetto res mar Azione e modello di prevenzione e gestione dinamiche territoriali da dissesto idrogeologico Focus group con le amministrazioni comunali piccoli comuni costieri Provincia di La spezia La

Dettagli

L acqua non è infinita

L acqua non è infinita L acqua non è infinita A che cosa ci serve l acqua Chiare fresche dolci acque Com è profondo il mare Quando l acqua non basta Troppa acqua fa male L acqua della Provincia I Piani di bacino Gli scarichi

Dettagli

Protezione Civile Piano di Emergenza Comunale

Protezione Civile Piano di Emergenza Comunale Comune di Rovello Porro Protezione Civile Piano di Emergenza Comunale RELAZIONE C1 Diagrammi di flusso V i g e r s r l Via Madonna del Noce 34 22070 Grandate (CO) Tel. (031) 564 933 Fax (031) 729 311 44

Dettagli

Il portale Ortofotoliguria La nuova piattaforma di utilizzo e di download geografico per il mondo professionale

Il portale Ortofotoliguria La nuova piattaforma di utilizzo e di download geografico per il mondo professionale Il portale Ortofotoliguria La nuova piattaforma di utilizzo e di download geografico per il mondo professionale Azienda ligure, dal 1991 si occupa di Cartografia Numerica e di Sistemi Informativi Territoriali

Dettagli

DECRETO del Dirigente n.170/2010 Diffusione in Liguria del punteruolo rosso delle palme (Rhynchophorus ferrugineus) - Secondo aggiornamento.

DECRETO del Dirigente n.170/2010 Diffusione in Liguria del punteruolo rosso delle palme (Rhynchophorus ferrugineus) - Secondo aggiornamento. DECRETO del Dirigente n.170/2010 Diffusione in Liguria del punteruolo rosso delle palme (Rhynchophorus ferrugineus) - Secondo aggiornamento. Visto il decreto legislativo 19 agosto 2005 n. 214 Attuazione

Dettagli

LIGURIA IN TRASFORMAZIONE AZIONE

LIGURIA IN TRASFORMAZIONE AZIONE 35 Art. 17 (Liguria in trasformazione: Aree di Concertazione, porti turistici e approdi protetti, strutture ospedaliere regionali, infrastrutture di previsione) 1. La disciplina si articola nei seguenti

Dettagli

DOCUP Obiettivo 2 2000/2006 Liguria. Misura 2.6 componente d) certificazione ambientale e agenda 21 SCHEDA AVANZAMENTO INTERVENTI DGR 989/03

DOCUP Obiettivo 2 2000/2006 Liguria. Misura 2.6 componente d) certificazione ambientale e agenda 21 SCHEDA AVANZAMENTO INTERVENTI DGR 989/03 UNIONE EUROPEA MINISTERO DELL AMBI REGIONE LIGURIA DOCUP Obiettivo 2 2000/2006 Liguria Misura 2.6 componente d) certificazione ambientale e agenda 21 SCHEDA AVANZAMENTO INTERVENTI DGR 989/03 CERTIFICAZIONE

Dettagli

OGGETTO: Accertamento dei risultati di raccolta differenziata raggiunti nell anno 2007 dai Comuni della Liguria.

OGGETTO: Accertamento dei risultati di raccolta differenziata raggiunti nell anno 2007 dai Comuni della Liguria. D.G.R. n. 738 del 27.06.2008 OGGETTO: Accertamento dei risultati di raccolta differenziata raggiunti nell anno 2007 dai Comuni della Liguria. Richiamati: - l articolo 205 del decreto legislativo 3 marzo

Dettagli

OGGETTO Accertamento dei risultati di raccolta differenziata dei rifiuti urbani raggiunti nell anno 2014 dai Comuni della Liguria.

OGGETTO Accertamento dei risultati di raccolta differenziata dei rifiuti urbani raggiunti nell anno 2014 dai Comuni della Liguria. D.G.R. n. 785 del 21.07.2015 OGGETTO Accertamento dei risultati di raccolta differenziata dei rifiuti urbani raggiunti nell anno 2014 dai Comuni della Liguria. Richiamati: - Il d.lgs. 3 aprile 2006, n.152:

Dettagli

Delegato Nazionale CRI per le attività di emergenza Roberto Antonini

Delegato Nazionale CRI per le attività di emergenza Roberto Antonini Delegato Nazionale CRI per le attività di emergenza Roberto Antonini Il nuovo regolamento nasce dalla necessità di disporre di una nuova disciplina che affronti i mille aspetti della preparazione e della

Dettagli

OPCM 3519/2006. Aggiornamento classificazione sismica del territorio della Regione Liguria. LA GIUNTA REGIONALE

OPCM 3519/2006. Aggiornamento classificazione sismica del territorio della Regione Liguria. LA GIUNTA REGIONALE Anno 48 - N. 16 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA Parte II 19.04.2017 pag. 9 DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE 17/03/2017 N. 216 OPCM 3519/2006. Aggiornamento classificazione sismica del territorio

Dettagli

CHI E LA PROTEZIONE CIVILE? TUTTI SIAMO LA PROTEZIONE CIVILE!!!

CHI E LA PROTEZIONE CIVILE? TUTTI SIAMO LA PROTEZIONE CIVILE!!! CHI E LA PROTEZIONE CIVILE? TUTTI SIAMO LA PROTEZIONE CIVILE!!! Gestione di un SISTEMA COMPLESSO Strutture Amministrative Componenti di P.C.: Dipartimento Nazionale P.C. Regioni Province/Città Metropolitana

Dettagli

ALLEGATO 2 SISTEMI PRODUTTIVI LOCALI

ALLEGATO 2 SISTEMI PRODUTTIVI LOCALI ALLEGATO 2 SISTEMI PRODUTTIVI LOCALI Sistemi Produttivi Locali Comuni di appartenenza Diano Marina Cervo, Diano Arentino, Diano Castello, Diano Marina, Diano S. Pietro, San Bartolomeo al Mare, Villa Faraldi.

Dettagli

PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE SCENARI DI RISCHIO RISCHIO IDROGEOLOGICO

PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE SCENARI DI RISCHIO RISCHIO IDROGEOLOGICO SCENARI DI RISCHIO RISCHIO IDROGEOLOGICO OBIETTIVI SENSIBILI Si indicano, al fine di ridurre la vulnerabilità territoriale al danno, un elenco di nominativi da contattare in caso di necessità. Metodologia,

Dettagli

Instabilità di versante nella città di Roma

Instabilità di versante nella città di Roma Seminario tecnico Instabilità di versante nella città di Roma Il Piano Generale di Emergenza per la città di Roma Ordine degli Ingegneri della Provincia di Roma Parlamentino del Consiglio Superiore dei

Dettagli

PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE

PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE Comune di Bovolenta (PD) (codice ISTAT: 028014) PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE MODELLO DI INTERVENTO PER INCIDENTE STRADALE codice documento: p 03 01 050_MI_Incidenti Stradali Realizzato a cura di:

Dettagli

Modello di intervento

Modello di intervento Agenzia Protezione Civile Centro Operativo Regionale PIANIFICAZIONE EMERGENZA PER BLOCCHI PROLUNGATI DELLA VIABILITA Emergenza autostradale e superstradale per maxi esodi estivi in caso di blocchi prolungati

Dettagli

centro di coordinamento raee DOSSIER SULLA GESTIONE DEI RIFIUTI DA APPARECCHIATURE ELETTRICHE ED ELETTRONICHE IN LIGURIA ANNO 2011

centro di coordinamento raee DOSSIER SULLA GESTIONE DEI RIFIUTI DA APPARECCHIATURE ELETTRICHE ED ELETTRONICHE IN LIGURIA ANNO 2011 centro di coordinamento raee DOSSIER SULLA GESTIONE DEI RIFIUTI DA APPARECCHIATURE ELETTRICHE ED ELETTRONICHE IN LIGURIA ANNO centro di coordinamento raee DOSSIER SULLA GESTIONE DEI RIFIUTI DA APPARECCHIATURE

Dettagli

PROCEDURE GENERALI SALA OPERATIVA COMUNALE CENTRO SITUAZIONI

PROCEDURE GENERALI SALA OPERATIVA COMUNALE CENTRO SITUAZIONI PROCEDURE GENERALI SALA OPERATIVA COMUNALE CENTRO SITUAZIONI Procedura A12 RISCHIO SANITARIO Pag. 1 di 5 LA PRESENTE PROCEDURA DOVRÀ ARMONIZZARSI ED INTEGRARSI CON: PIANO MAXIEMERGENZE DEL 118 PIANI MASSICCIO

Dettagli

RELAZIONE C. Subrelazione C3 Mansionario Sindaco. Mod. 09 MASTERPEC rc3 r02

RELAZIONE C. Subrelazione C3 Mansionario Sindaco. Mod. 09 MASTERPEC rc3 r02 RELAZIONE C Subrelazione C3 Mansionario Sindaco Mod. 09 MASTERPEC rc3 r02 SINDACO Secondo quanto previsto dalla Legge 225/92, il Sindaco è l autorità comunale di protezione civile. Al verificarsi dell

Dettagli

OGGETTO: Accertamento dei risultati di raccolta differenziata raggiunti nell anno 2012 dai Comuni della Liguria.

OGGETTO: Accertamento dei risultati di raccolta differenziata raggiunti nell anno 2012 dai Comuni della Liguria. D.G.R. n. 722 del 21.06.2013 OGGETTO: Accertamento dei risultati di raccolta differenziata raggiunti nell anno 2012 dai Comuni della Liguria. Richiamati: - l articolo 205 del decreto legislativo 3 marzo

Dettagli

La Protezione Civile e il Sistema Nazionale di Protezione Civile

La Protezione Civile e il Sistema Nazionale di Protezione Civile La Protezione Civile e il Sistema Nazionale di Protezione Civile Il Sistema Nazionale di P.C. è un sistema complesso e unico nell ambito della pubblica amministrazione. Viene istituito nel 1992 (Legge

Dettagli

LINEE: LA SPEZIA VENTIMIGLIA; GENOVA ACQUI TERME; GENOVA ARQUATA S.

LINEE: LA SPEZIA VENTIMIGLIA; GENOVA ACQUI TERME; GENOVA ARQUATA S. LINEE: LA SPEZIA VENTIMIGLIA; GENOVA ACQUI TERME; GENOVA ARQUATA S. VARIAZIONI ORARIO TRENI Sabato 27 maggio 2017, in occasione della visita di Papa Francesco a Genova, Trenitalia SpA Trasporto Regionale

Dettagli

Verbale incontro. VII^ Consulta Protezione civile e sicurezza. Sala riunioni ANCI PIEMONTE - 10 giugno 2010 ore 10.30

Verbale incontro. VII^ Consulta Protezione civile e sicurezza. Sala riunioni ANCI PIEMONTE - 10 giugno 2010 ore 10.30 Foglio firme Verbale incontro VII^ Consulta Protezione civile e sicurezza Sala riunioni ANCI PIEMONTE - 10 giugno 2010 ore 10.30 PRESENTI ORDINE DEL GIORNO 1) Insediamento Consulta 2) Situazione adozione

Dettagli

8. Imperia. La produzione e la gestione dei rifiuti urbani nelle province liguri

8. Imperia. La produzione e la gestione dei rifiuti urbani nelle province liguri RAPPORTO RIFIUTI 2009 Imperia 27 REGIONE LIGURIA La produzione e la gestione dei rifiuti urbani nelle province liguri 8. Imperia 8.1 Popolazione della Provincia di Imperia e suddivisione della popolazione

Dettagli

COMUNE DI AMENO REGOLAMENTO INTERCOMUNALE DI DISCIPLINA DEGLI ORGANI E DELLE STRUTTURE DI PROTEZIONE CIVILE

COMUNE DI AMENO REGOLAMENTO INTERCOMUNALE DI DISCIPLINA DEGLI ORGANI E DELLE STRUTTURE DI PROTEZIONE CIVILE REGOLAMENTO INTERCOMUNALE DI DISCIPLINA DEGLI ORGANI E DELLE STRUTTURE DI Approvato con Delibera di Consiglio Comunale n 15 del 30/03/2006 Pagina 1 di 5 13 novembre 2013 REGOLAMENTO INTERCOMUNALE DI DISCIPLINA

Dettagli

PIANO INTERCOMUNALE DI EMERGENZA DI PROTEZIONE CIVILE

PIANO INTERCOMUNALE DI EMERGENZA DI PROTEZIONE CIVILE Poggio Berni Santarcangelo di Romagna Torriana Verucchio PIANO INTERCOMUNALE DI EMERGENZA DI PROTEZIONE CIVILE SEZIONE PARTE GENERALE DOCUMENTO Relazione di sintesi FILE RELAZIONE DI SINTESI.doc DATA Novembre

Dettagli

Nuovo Sistema di Allertamento della Regione Emilia-Romagna

Nuovo Sistema di Allertamento della Regione Emilia-Romagna Agenzia per la sicurezza territoriale e la protezione civile Nuovo Sistema di Allertamento della Regione Emilia-Romagna Clarissa Dondi Astrid Franceschetti Nicola Magagni Luca Muratori Sara Pignone Manuela

Dettagli

PROVINCIA DI IMPERIA. Istituzione scolastica n. 1 Comuni Scuole alunni. Istituzione scolastica n.3 Comuni Scuole alunni

PROVINCIA DI IMPERIA. Istituzione scolastica n. 1 Comuni Scuole alunni. Istituzione scolastica n.3 Comuni Scuole alunni PROVINCIA DI IMPERIA ISTRUZIONE DELL'OBBLIGO I Ambito - Imperiese Comuni: Cervo, S.Bartolomeo al M., Villa Faraldi, Diano Marina, Diano Castello, Diano S.Pietro,, Diano Arent., Pontedassio, Chiusavecchia,

Dettagli

PROTERINA-DUE. Obiettivi e principali attività. Marina Morando, Eva Trasforini Fondazione CIMA

PROTERINA-DUE. Obiettivi e principali attività. Marina Morando, Eva Trasforini Fondazione CIMA PROTERINA-DUE Obiettivi e principali attività Marina Morando, Eva Trasforini Fondazione CIMA 2009-2012 IL NOSTRO PERCORSO Il progetto ha evidenziato CARENZE sul territorio che potevano essere colmate tramite

Dettagli

GESTIONE RISORSE UMANE

GESTIONE RISORSE UMANE 1 di 5 1. SCOPO Scopo della presente procedura è definire la gestione delle risorse umane del Comune, in termini di competenze, addestramento e qualificazione necessari per raggiungere i seguenti obiettivi:

Dettagli

Messaggi di ARPAL (Centro Funzionale)

Messaggi di ARPAL (Centro Funzionale) GESTIONE ORGANIZZATIVA E FUNZIONALE DEL SISTEMA DI ALLERTAMENTO METEO REGIONALE AI FINI DI PROTEZIONE CIVILE In Regione Liguria concorrono al sistema di allartamento meteo due enti: - la REGIONE LIGURIA

Dettagli

ALLEGATO SCHEDE OPERATIVE CE.SI E C.O.I.

ALLEGATO SCHEDE OPERATIVE CE.SI E C.O.I. ALLEGATO SCHEDE OPERATIVE CE.SI E C.O.I. INTERCOMUNALE DELLA MONTAGNA PISTOIESE Provincia di Pistoia SCHEDA Ce.Si. intercomunale Centro Situazioni Intercomunale (Ce.Si.) NUMERO DI RIFERIMENTO DEL Ce.Si.:

Dettagli

OGGETTO: Accertamento dei risultati di raccolta differenziata raggiunti nell anno 2011 dai Comuni della Liguria.

OGGETTO: Accertamento dei risultati di raccolta differenziata raggiunti nell anno 2011 dai Comuni della Liguria. D.G.R. n. 788 del 29.06.2012 OGGETTO: Accertamento dei risultati di raccolta differenziata raggiunti nell anno 2011 dai Comuni della Liguria. Richiamati: - l articolo 205 del decreto legislativo 3 marzo

Dettagli

TAV. 9c MODELLO D INTERVENTO RISCHIO INCENDIO BOSCHIVO. VISTO IL SINDACO (Ing. Carmine Famiglietti) VISTO IL TECNICO (Geom.

TAV. 9c MODELLO D INTERVENTO RISCHIO INCENDIO BOSCHIVO. VISTO IL SINDACO (Ing. Carmine Famiglietti) VISTO IL TECNICO (Geom. TAV. 9c MODELLO D INTERVENTO RISCHIO INCENDIO BOSCHIVO VISTO IL SINDACO (Ing. Carmine Famiglietti) VISTO IL TECNICO (Geom. Nicola Saracino) RISCHIO INCENDIO BOSCHIVO EVENTO PREVEDIBILE Fase di Attenzione

Dettagli

Seminario su I piani regionali di risanamento e tutela della qualità dell aria Genova, 9 marzo 2000

Seminario su I piani regionali di risanamento e tutela della qualità dell aria Genova, 9 marzo 2000 Seminario su I piani regionali di risanamento e tutela della qualità dell aria Genova, 9 marzo 2000 La metodologia sviluppata per la definizione delle priorità di intervento nel Piano di risanamento e

Dettagli

C O M U N E D I B R U I N O PROVINCIA DI TORINO - C. A. P

C O M U N E D I B R U I N O PROVINCIA DI TORINO - C. A. P C O M U N E D I B R U I N O PROVINCIA DI TORINO - C. A. P. 10090 REGOLAMENTO DI ISTITUZIONE ED ORGANIZZAZIONE DEL GRUPPO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE Approvato con deliberazione del Consiglio Comunale

Dettagli

la redazione delle mappe della pericolosità e del rischio alluvionale

la redazione delle mappe della pericolosità e del rischio alluvionale Verso il Piano di gestione del rischio di alluvione: la redazione delle mappe della pericolosità e del rischio alluvionale Bacini liguri Cinzia Rossi Regione Liguria - Settore Assetto del Territorio Direttiva

Dettagli

15 Censimento generale della popolazione e delle abitazioni. 9 ottobre 2011. Struttura demografica della popolazione in Liguria

15 Censimento generale della popolazione e delle abitazioni. 9 ottobre 2011. Struttura demografica della popolazione in Liguria 15 Censimento generale della popolazione e delle abitazioni 9 ottobre 2011 Struttura demografica della popolazione in Liguria Settore Statistica Direzione Centrale, Affari Legali, Giuridici e Legislativi

Dettagli

La comprensione dell impresa e del contesto in cui opera

La comprensione dell impresa e del contesto in cui opera La comprensione dell impresa e del contesto in cui opera Corso di Audit e Governance Università degli Studi di Bergamo Prof.ssa Stefania Servalli La comprensione dell impresa L AZIENDA È UN SISTEMA APERTO

Dettagli

Gli ATS Ambiti Territoriali sociali DSS 3 Imperiese Mercoledì 29 Aprile Silvana Bergonzo Direttore Sociale DSS n.

Gli ATS Ambiti Territoriali sociali DSS 3 Imperiese Mercoledì 29 Aprile Silvana Bergonzo Direttore Sociale DSS n. Gli ATS Ambiti Territoriali sociali DSS 3 Imperiese Mercoledì 29 Aprile 2015 Silvana Bergonzo Direttore Sociale DSS n. 3 Imperiese Alcuni concetti di base che possono facilitare l'attività di questo Operatore

Dettagli

ORDINANZA DEL SINDACO N. ORD DATA 06/10/2017

ORDINANZA DEL SINDACO N. ORD DATA 06/10/2017 117 11 0 - CORPO POLIZIA MUNICIPALE - SETTORE PROTEZIONE CIVILE E COMUNICAZIONE OPERATIVA ORDINANZA DEL SINDACO N. ORD-2017-308 DATA 06/10/2017 OGGETTO: ADEMPIMENTI DEGLI AMMINISTRATORI E/O PROPRIETARI

Dettagli

Il rischio meteoidrologico in Liguria e il sistema di allertamento regionale

Il rischio meteoidrologico in Liguria e il sistema di allertamento regionale Il rischio meteoidrologico in Liguria e il sistema di allertamento regionale Marina Morando Fondazione CIMA marina.morando@cimafoundation.org La previsione delle alluvioni Il nuovo sistema di allertamento

Dettagli

Corso di aggiornamento RSPP aziende edili. Lezione: Pronto Soccorso

Corso di aggiornamento RSPP aziende edili. Lezione: Pronto Soccorso Corso di aggiornamento RSPP aziende edili Lezione: Pronto Soccorso In questa unità didattica illustreremo le disposizioni in materia di: organizzazione del primo soccorso aziendale; la formazione della

Dettagli

Ministero della Pubblica Istruzione

Ministero della Pubblica Istruzione Ministero della Pubblica Istruzione Ufficio Scolastico Regionale per la Liguria Direzione Generale Ufficio I Programmazione Offerta Formativa Prot.n. 108/C20, 24 ottobre 2006 IL DIRETTORE REGIONALE Visto

Dettagli

PIANO INTERCOMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE ai sensi della Legge Regionale 29 dicembre 2003 n 67

PIANO INTERCOMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE ai sensi della Legge Regionale 29 dicembre 2003 n 67 CENTRO INTERCOMUNALE VERSILIA NORD Stefano Bandini Claudio Rosseti PIANO INTERCOMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE ai sensi della Legge Regionale 29 dicembre 2003 n 67 Allegato: 4.1.14 Informazione alla Popolazione

Dettagli

Istruzioni per la compilazione dei moduli

Istruzioni per la compilazione dei moduli Istruzioni per la compilazione dei moduli Anno Scolastico 2002/2003 1 (Nome scuola) 2 (Indirizzo Codice postale - Comune) Telefono 3.. Fax 4. e-mail 5.. Dirigente scolastico 6. (barrare la casella) 7 Sede

Dettagli

ORDINANZA DEL SINDACO N. ORD DATA 04/10/2012

ORDINANZA DEL SINDACO N. ORD DATA 04/10/2012 135 4 0 - DIREZIONE CITTA' SICURA - SETTORE PROTEZIONE CIVILE, PUBBLICA INCOLUMITA' E VOLONTARIATO ORDINANZA DEL SINDACO N. ORD-2012-280 DATA 04/10/2012 OGGETTO: TEMPORANEE LIMITAZIONI D USO IN OCCASIONE

Dettagli

I Piani di Protezione Civile. Campi scuola

I Piani di Protezione Civile. Campi scuola I Piani di Protezione Civile Campi scuola Anch io sono la protezione civile Organizzazione operativa del sistema di protezione civile LIVELLO NAZIONALE Comitato Operativo Commissione Grandi Rischi Sala

Dettagli

PROTOCOLLO D INTESA TRA REGIONE LOMBARDIA

PROTOCOLLO D INTESA TRA REGIONE LOMBARDIA PROTOCOLLO D INTESA TRA REGIONE LOMBARDIA (di seguito anche Regione ) e UNIONE PROVINCE LOMBARDE (di seguito anche UPL), per l istituzione del Tavolo permanente di consultazione istituzionale in materia

Dettagli

Fondi fotografici delle aziende ed enti turistici liguri

Fondi fotografici delle aziende ed enti turistici liguri Fondi fotografici delle aziende ed enti turistici liguri La catalogazione dei fondi fotografici aggregati agli archivi delle soppresse APT liguri è pressoché completa per quanto riguarda le Apt Genova

Dettagli

PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE. Aggiornamento Anno 2008 PREMESSA E QUADRO NORMATIVO DI RIFERIMENTO

PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE. Aggiornamento Anno 2008 PREMESSA E QUADRO NORMATIVO DI RIFERIMENTO Comune di Grezzana Regione Veneto - Provincia di Verona PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE Aggiornamento Anno 2008 PREMESSA E QUADRO NORMATIVO DI RIFERIMENTO Allo scopo di consentire una più agevole interpretazione

Dettagli

Centro Funzionale Decentrato della Regione del Veneto

Centro Funzionale Decentrato della Regione del Veneto Segreteria Regionale Lavori Pubblici Servizio Protezione Civile Centro Funzionale Decentrato della Regione del Veneto Normativa di riferimento e iter costitutivo Relatore: dott. Maurizio Mazzonetto La

Dettagli

DISTRETTI INDUSTRIALI

DISTRETTI INDUSTRIALI Sistema Produttivo Locale Settori di attività Comuni di appartenenza Imperia Pieve di Teco DA Industrie alimentari, delle bevande e del Aquila d Arroscia, Aurigo, Borgomaro, Caravonica, Chiusavecchia,

Dettagli

COMUNE DI CAMAIORE Provincia di Lucca. IL PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE In sintesi

COMUNE DI CAMAIORE Provincia di Lucca. IL PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE In sintesi COMUNE DI CAMAIORE Provincia di Lucca IL PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE In sintesi RIFERIMENTI NORMATIVI Il Piano Comunale di Protezione Civile è stato redatto nel rispetto dell attuale normativa

Dettagli

INFORMAZIONE IN EMERGENZA

INFORMAZIONE IN EMERGENZA INFORMAZIONE IN EMERGENZA In stato di emergenza chi ha la responsabilità delle comunicazioni stampa deve: preparare messaggi essenziali da diffondere anche attraverso i media con l obiettivo di rassicurare

Dettagli

Secondo ciclo di incontri di consultazione pubblica Focal Point: VERONA Bacini idrografici di riferimento: Adige, Fissero Tartaro - Canalbianco

Secondo ciclo di incontri di consultazione pubblica Focal Point: VERONA Bacini idrografici di riferimento: Adige, Fissero Tartaro - Canalbianco Secondo ciclo di incontri di consultazione pubblica Focal Point: VERONA Bacini idrografici di riferimento: Adige, Fissero Tartaro - Canalbianco Le azioni previsionali e di monitoraggio della Protezione

Dettagli

RETE REGIONALE DELLE STRUTTURE DI PROTEZIONE CIVILE PROGRAMMA REGIONALE DI POTENZIAMENTO

RETE REGIONALE DELLE STRUTTURE DI PROTEZIONE CIVILE PROGRAMMA REGIONALE DI POTENZIAMENTO ALLEGATO 2 RETE REGIONALE DELLE STRUTTURE DI PROTEZIONE CIVILE PROGRAMMA REGIONALE DI POTENZIAMENTO 2000-2011 REQUISITI MINIMI PER IL FUNZIONAMENTO DEI CENTRI UNIFICATI PROVINCIALI CUP AI FINI DEL CONCORSO

Dettagli

PROCEDURE OPERATIVE PER L ATTIVAZIONE IN EMERGENZA DELLE ASSOCIAZIONI/ORGANIZZAZIONI DI VOLONTARIATO DI PROTEZIONE CIVILE DELLA PROVINCIA DI BIELLA

PROCEDURE OPERATIVE PER L ATTIVAZIONE IN EMERGENZA DELLE ASSOCIAZIONI/ORGANIZZAZIONI DI VOLONTARIATO DI PROTEZIONE CIVILE DELLA PROVINCIA DI BIELLA Approvato con DGP 466 del 3/11/2003 Premessa: PROCEDURE OPERATIVE PER L ATTIVAZIONE IN EMERGENZA DELLE ASSOCIAZIONI/ORGANIZZAZIONI DI VOLONTARIATO DI PROTEZIONE CIVILE DELLA PROVINCIA DI BIELLA Per una

Dettagli

SICURINSIEME, il piano di emergenza partecipato della Bassa Val di Cecina Conoscere il rischio per vivere in sicurezza

SICURINSIEME, il piano di emergenza partecipato della Bassa Val di Cecina Conoscere il rischio per vivere in sicurezza SICURINSIEME, il piano di emergenza partecipato della Bassa Val di Cecina Conoscere il rischio per vivere in sicurezza GIORNATA INFORMATIVA PER I RESIDENTI DEL COMUNE DI CECINA 19 aprile 2017 REPORT Il

Dettagli

ORDINANZA DEL SINDACO N. ORD DATA 18/01/2017

ORDINANZA DEL SINDACO N. ORD DATA 18/01/2017 117 11 0 - CORPO POLIZIA MUNICIPALE - SETTORE PROTEZIONE CIVILE E COMUNICAZIONE OPERATIVA ORDINANZA DEL SINDACO N. ORD-2017-9 DATA 18/01/2017 OGGETTO: MISURE DI SICUREZZA A TUTELA DELLA PUBBLICA INCOLUMITA

Dettagli

La scuola secondaria di secondo grado e la prevenzione dei rischi: l'esperienza del Liceo Mazzini di Genova

La scuola secondaria di secondo grado e la prevenzione dei rischi: l'esperienza del Liceo Mazzini di Genova 2^Giornata Formativa sulla Cultura del Rischio Meteoidrologico e Sismico Come educare al rischio La scuola secondaria di secondo grado e la prevenzione dei rischi: l'esperienza del Liceo Mazzini di Genova

Dettagli

10.1 Evento meteo, idrogeologico e idraulico: procedure operative standard

10.1 Evento meteo, idrogeologico e idraulico: procedure operative standard 10.1 Evento meteo, idrogeologico e idraulico: procedure operative standard ATTENZIONE Evento meteo idrogeologico, idraulico, idrogeologico per forti temporali Avviso di criticità idrogeologica e idraulica

Dettagli

Centro Funzionale Monitoraggio Rischi di Regione Lombardia

Centro Funzionale Monitoraggio Rischi di Regione Lombardia Comuni, Provincia e Prefettura: per un coordinamento di conoscenze, competenze e responsabilità Villa Recalcati Varese 12 settembre 2015 Centro Funzionale Monitoraggio Rischi di Regione Lombardia Attività

Dettagli

INCIDENTE STRADALE GRAVE

INCIDENTE STRADALE GRAVE INCIDENTE STRADALE GRAVE Nelle pagine successive sono riportati: - lo schema procedurale di gestione dell allertamento (a partire dalla ricezione della segnalazione dell evento). - le principali attività

Dettagli

Ritardi. Entro 5 minuti. Entro 15 minuti. Entro 30 minuti. Oltre 30 minuti. Ritardi per tipologia treno ES* 1 IC 11 REG 65 IC 5 REG 13 REG 4

Ritardi. Entro 5 minuti. Entro 15 minuti. Entro 30 minuti. Oltre 30 minuti. Ritardi per tipologia treno ES* 1 IC 11 REG 65 IC 5 REG 13 REG 4 Ritardi Entro 5 minuti 77 Entro 15 minuti 18 Entro 30 minuti 4 Oltre 30 minuti 0 Ritardi per tipologia treno tipo Entro 5 minuti ES* 1 IC 11 REG 65 tipo Entro 15 minuti IC 5 REG 13 tipo Entro 30 minuti

Dettagli

PROCEDURA DI GESTIONE DELLE VERIFICHE ISPETTIVE INTERNE

PROCEDURA DI GESTIONE DELLE VERIFICHE ISPETTIVE INTERNE PROCEDURA DI GESTIONE DELLE VERIFICHE ISPETTIVE INTERNE EMESSA DA: VERIFICATA DA: APPROVATA DA: (Responsabile Piani di Audit) (Responsabile del Gruppo Qualità) (Dirigente Scolastico) Doc.:.PQ03 Rev.: 4

Dettagli

REGOLAMENTO INTERCOMUNALE DI DISCIPLINA DEGLI ORGANI E DELLE STRUTTURE DI PROTEZIONE CIVILE

REGOLAMENTO INTERCOMUNALE DI DISCIPLINA DEGLI ORGANI E DELLE STRUTTURE DI PROTEZIONE CIVILE REGOLAMENTO INTERCOMUNALE DI DISCIPLINA DEGLI ORGANI E DELLE STRUTTURE DI PROTEZIONE CIVILE Approvato con deliberazione di Consiglio Comunale n. 49 del 21 ottobre 2015 CAPO I DISPOSIZIONI PRELIMINARI...

Dettagli

SCENARIO DI RIFERIMENTO: RISCHIO IDRAULICO FIUME CORNIA

SCENARIO DI RIFERIMENTO: RISCHIO IDRAULICO FIUME CORNIA SCENARIO DI RIFERIMENTO: RISCHIO IDRAULICO FIUME CORNIA CONDIZIONI ATTIVAZIONE (soglie / precursori) SOGGETTO ATTUATORE DESCRIZIONE AZIONE MODELLO ORGANIZZATIVO CRITICITA ORDINARIA Servizio Protezione

Dettagli

La Protezione civile in Liguria

La Protezione civile in Liguria La Protezione civile in Liguria Relatore: ing. Stefano Vergante IL QUADRO NORMATIVO NAZIONALE Legge «Del Rio» n 56/2014 LR n 15/2015 DDL «Braga» e referendum costituzionale La Protezione Civile in Liguria

Dettagli

PIANO OPERATIVO PER GLI EDIFICI SCOLASTICI DI PROPRIETA COMUNALE IN CASO DI EVENTO SISMICO

PIANO OPERATIVO PER GLI EDIFICI SCOLASTICI DI PROPRIETA COMUNALE IN CASO DI EVENTO SISMICO COMUNE DELLA SPEZIA DIPARTIMENTO II TERRITORIO E POLITICHE AMBIENTALI C.d.R. PROTEZIONE CIVILE PIANO OPERATIVO PER GLI EDIFICI SCOLASTICI DI PROPRIETA COMUNALE IN CASO DI EVENTO SISMICO luglio 2012 1 -

Dettagli

Politiche Sociali Integrate - Servizio

Politiche Sociali Integrate - Servizio O GG E TTO : Promozione e valorizzazione dell'invecchiamento attivo: programmazione di iniziative da realizzare a livello di distretto sociosanitario. Impegno e liquidazione di euro 250.000,00 N. 1549

Dettagli

PROCEDURE OPERATIVE DI FRONTE AL RISCHIO IDROGEOLOGICO E IDROLOGICO, TEMPORALI FORTI, VENTO FORTE, NEVE

PROCEDURE OPERATIVE DI FRONTE AL RISCHIO IDROGEOLOGICO E IDROLOGICO, TEMPORALI FORTI, VENTO FORTE, NEVE ALLEGATO 2 PROCEDURE OPERATIVE DI FRONTE AL RISCHIO IDROGEOLOGICO E IDROLOGICO, TEMPORALI FORTI, VENTO FORTE, NEVE Di seguito si riportano le procedure relative agli Enti interessati dalla gestione dell

Dettagli

PROCEDURE OPERATIVE D EMERGENZA

PROCEDURE OPERATIVE D EMERGENZA IIS Giulio PIANO DI EVACUAZIONE E DI EMERGENZA ALLEGATO 1 Ediz. 01 Rev. 01 Pagina 1 di 8 PROCEDURE OPERATIVE D EMERGENZA Compiti del Coordinatore dell emergenza (procedura PROC_1) Compiti dell addetto

Dettagli

SCHEDE DOCUMENTALI NORMATIVA EUROPEA NORMATIVA STATALE

SCHEDE DOCUMENTALI NORMATIVA EUROPEA NORMATIVA STATALE SD 0.1 COMPENDIO DI NORME E LEGGI DI PROTEZIONE CIVILE NORMATIVA EUROPEA Risoluzione 2002/C 43/01 Cooperazione in materia di formazione nel settore della protezione civile NORMATIVA STATALE Legge 8 dicembre

Dettagli

La Protezione Civile in Italia. Ing. Tiziana Arena Servizio Protezione Civile Provincia di Como

La Protezione Civile in Italia. Ing. Tiziana Arena Servizio Protezione Civile Provincia di Como La Protezione Civile in Italia Cosa è la Protezione Civile? Se lo chiedessi a voi, cosa mi rispondereste? Il volontariato, uomini e donne che, a fronte di un emergenza, si mobilitano per portare soccorso

Dettagli

ISTITUZIONE DEL SERVIZIO DI PRONTA REPERIBILITA

ISTITUZIONE DEL SERVIZIO DI PRONTA REPERIBILITA Comune di Cabras Provincia di Oristano Comuni de Crabas Provincia de Aristanis Approvato con deliberazione di Giunta Comunale n 273 del 30.12.2010 Pubblicato dal 24.01.2011 al 08.02.2011 ISTITUZIONE DEL

Dettagli

COMUNE di SPINEA. Assessorato alla Protezione Civile

COMUNE di SPINEA. Assessorato alla Protezione Civile COMUNE di SPINEA Assessorato alla Protezione Civile INDICE 1 Eventi a rilevante impatto locale 1.1 Premessa su gli eventi a rilevante impatto locale 2 Pianificazione di un evento a rilevante impatto locale

Dettagli

Valori Agricoli Medi della provincia. Annualità 2011

Valori Agricoli Medi della provincia. Annualità 2011 REGIONE AGRARIA N : 1 REGIONE AGRARIA N : 2 REGIONE AGRARIA N.1-ALTE VALLI ARROSCIA Comuni di: AQUILA D`ARROSCIA, ARMO, BORGHETTO D`ARROSCIA, COSIO D`ARROSCIA, MENDATICA, MONTEGROSSO PIAN LATTE, PIEVE

Dettagli

SISTEMA DI SOCCORSO CINOFILO REGIONALE

SISTEMA DI SOCCORSO CINOFILO REGIONALE AGENZIA REGIONALE DII PROTEZIONE CIVILE SETTORE VOLONTARIATO PROPOSTA SISTEMA DI SOCCORSO CINOFILO REGIONALE PROCEDURE PER L ATTIVAZIONE DEI MODULI A cura di: Responsabile P.O. VOLONTARIATO Cati Auro Referente

Dettagli

Allegato 1 alla nota dell Ufficio Scolastico Regionale per l Emilia-Romagna prot. n.xxxx del xx/xx/xxxx.

Allegato 1 alla nota dell Ufficio Scolastico Regionale per l Emilia-Romagna prot. n.xxxx del xx/xx/xxxx. Allegato 1 alla nota dell Ufficio Scolastico Regionale per l Emilia-Romagna prot. n.xxxx del xx/xx/xxxx. Relazione di sintesi delle iniziative di educazione stradale attivate nell anno scolastico 2012-2013.

Dettagli

Costruiamo insieme GENOVA METROPOLITANA

Costruiamo insieme GENOVA METROPOLITANA CITTA METROPOLITANA DI GENOVA Costruiamo insieme GENOVA METROPOLITANA Percorso di costruzione: i temi del piano strategico e il processo partecipativo Il percorso DALLA FASE COSTITUENTE ALLA FASE OPERATIVA

Dettagli

Corso Base per Volontari di Gruppi ed Associazioni di Protezione Civile

Corso Base per Volontari di Gruppi ed Associazioni di Protezione Civile Corso Base per Volontari di Gruppi ed Associazioni di Protezione Civile VOLONTARI DI PROTEZIONE CIVILE OGGI: UNA SCELTA CHE RICHIEDE IMPEGNO E PREPARAZIONE Premessa ed obiettivi generali Al fine di poter

Dettagli