PASSI Progressi delle Aziende Sanitarie per la Salute in Italia
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1 PASSI Progressi delle Aziende Sanitarie per la Salute in Italia Sicurezza Stradale e Sicurezza Domestica Rapporto 27 - Provincia di Rimini (a cura dell Azienda USL di Rimini) A cura di: Elizabeth Bakken, Pierluigi Cesari, Fausto Fabbri e Michela Morri U.O. Epidemiologia e Comunicazione, Dipartimento di Sanità Pubblica AUSL di Rimini Intervistatori: Raffaella Accorsi, Marina Casadei, Mirca Guerra, Daniela Pagliarani Un ringraziamento particolare A tutte le persone intervistate per la cortesia e la disponibilità dimostrate e ai Medici di Medicina Generale per la collaborazione fornita
2 Introduzione In tutto il mondo i sistemi sanitari investono in attività di prevenzione una quota modesta della spesa sanitaria: solo il 3, secondo le stime dell Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE). Contemporaneamente, però, le malattie cronicodegenerative (cardiovascolari e tumori, in particolare) assorbono quote sempre più rilevanti della spesa sanitaria e la frequenza di queste patologie continua ad aumentare con l allungamento della vita media. Continuare a investire solo in assistenza non è più sostenibile. Una parte dell attenzione deve essere quindi focalizzata sulla prevenzione. In Europa circa il 6 dell onere della spesa sanitaria è rappresentato dalla cura di patologie attribuibili a soli sette fattori di rischio principali: ipertensione, fumo, alcol, ipercolesterolemia, sovrappeso, basso consumo di frutta e verdura, insufficiente livello di attività fisica. In questo contesto diventa essenziale monitorare gli stili di vita delle persone, per rilevare il grado di conoscenza e adesione alle strategie preventive disponibili. Il sistema di sorveglianza PASSI risponde a questa esigenza: con una serie di interviste telefoniche effettuate direttamente da personale delle AUSL, si propone di registrare nel tempo elementi quali la percezione del proprio stato di salute e i fattori di rischio comportamentali. Grazie alle risposte dei cittadini, è possibile avere un quadro dinamico degli stili di vita della popolazione adulta tra i 18 e i 69 anni. PASSI è uno strumento innovativo per la sanità pubblica italiana, condiviso a livello nazionale e inserito in un network internazionale: in Europa solo pochi Paesi hanno attivato un effettiva sorveglianza sui fattori di rischio comportamentali. La raccolta, l analisi e la diffusione dei dati avvengono a livello locale, caratteristica che agevola l utilizzo dei risultati direttamente da parte delle AUSL e delle Regioni, fornendo informazioni utili per la costruzione dei profili di salute e per la programmazione degli interventi di prevenzione a livello locale, in particolare nell ottica delle strategie di sanità pubblica previste dal Piano Nazionale della Prevenzione. Con PASSI, inoltre, le iniziative riguardanti temi di interesse nazionale possono essere monitorate nel tempo. Il sistema di sorveglianza favorisce, infine, la crescita professionale del personale sanitario e consente di valutare i progressi nell ambito della prevenzione, in particolare confrontando le differenti realtà italiane.
3 Obiettivi Obiettivo generale Monitorare alcuni aspetti della salute della popolazione emiliano-romagnola di anni relativi ai principali fattori di rischio comportamentali e all adozione di misure preventive. Obiettivi specifici Sicurezza stradale - stimare la prevalenza di persone che utilizzano i dispositivi di sicurezza (cintura anteriore, cintura posteriore, casco) - stimare la proporzione di persone che riferiscono di aver guidato dopo assunzione di alcolici Sicurezza domestica - stimare la percezione del rischio infortunistico in ambito domestico - stimare la prevalenza di persone che riferiscono di aver ricevuto informazioni per prevenire gli infortuni domestici e se sono state adottate misure per rendere più sicura l abitazione. Sicurezza stradale Gli incidenti stradali rappresentano un problema di sanità pubblica prioritario nel nostro Paese: sono infatti la principale causa di morte e di disabilità nella popolazione sotto ai anni. L obiettivo dell Unione Europea è dimezzare nel 21 il numero di morti da incidente stradale rispetto al 2. Nel 26 in Italia sono stati registrati oltre 238. incidenti stradali con circa 5.67 morti e 33. feriti; agli incidenti stradali sono inoltre imputabili annualmente circa 17. ricoveri ospedalieri, 6. prestazioni di pronto soccorso e 2. casi di invalidità. In Emilia-Romagna nel 26 gli incidenti stradali sono stati quasi 24. (-8 rispetto al 2) con 539 morti (-37) e feriti (-8). Gli incidenti stradali più gravi sono spesso provocati dall alcol: oltre un terzo della mortalità sulle strade è attribuibile alla guida sotto l effetto dell alcol. A livello preventivo, oltre agli interventi a livello ambientale-strutturale, sono riconosciute come azioni di provata efficacia il controllo della guida sotto l effetto dell alcol o di sostanze stupefacenti e l utilizzo dei dispositivi di sicurezza (casco, cinture e seggiolini).
4 L uso dei dispositivi di sicurezza Nell AUSL di Rimini tra coloro che dichiarano di andare in auto, la percentuale di persone intervistate che riferiscono di usare sempre la cintura anteriore di sicurezza è pari al 9; l uso della cintura è invece ancora poco diffuso tra chi viaggia sul sedile posteriore (13). Tra le persone che vanno in moto o in motorino il 99 riferisce di usare sempre il casco Cintura anteriore sempre Cintura posteriore sempre Uso dei dispositivi di sicurezza* AUSL Rimini - PASSI 27 Casco sempre *tra coloro che dichiarano di utilizzare l automobile e/o la moto In Emilia-Romagna la percentuale di intervistati che ha riferito di usare sempre i dispositivi di sicurezza è risultata pari a: 87 per la cintura anteriore di sicurezza, 24 per l uso della cintura posteriore, 98 per l uso del casco. I dati dell AUSL di Rimini sono in linea con quelli regionale, fatta eccezione per l uso della cintura posteriore, che è significativamente inferiore nella popolazione riminese, con valori comunque molto bassi in tutte le AUSL. Anche i dati dell Area Vasta Romagna non sono differenti da quelli aziendali. 27 Percentuale di persone che usano la cintura anteriore sempre Emilia-Romagna PASSI Percentuale di persone che usano la cintura posteriore sempre Emilia-Romagna - PASSI RNBO+IMCE FO MO FE PR ER AVR RE PC CEBO+IMRE FE FO ER PC AVR PR RA M O RN Quante persone guidano sotto l effetto dell alcol? L 8 degli intervistati dichiara di aver guidato almeno una volta dopo l assunzione di bevande alcoliche tali da determinare un livello pericoloso di alcol nel sangue (due unità alcoliche nell ora precedente).
5 Se si considerano solo le persone che nell ultimo mese hanno effettivamente guidato, la percentuale sale al 1 (15 intervistati). Tra le AUSL regionali, non sono emerse differenze statisticamente significative (anche in ragione della ridotta numerosità campionaria) riguardo alla percentuale di persone che riferiscono di aver guidato sotto l effetto dell alcol, così come a livello delle Aree Vaste regionali (in Romagna 16). Percentuale di persone che riferiscono di aver guidato sotto l'effetto dell'alcol Emilia-Romagna - PASSI PC RE FE PRBO+IMER RA MO CE AVR RN FO Conclusioni Nell AUSL di Rimini si registra un buon livello dell uso del casco e della cintura anteriore, mentre solo una persona su sette utilizza la cintura di sicurezza posteriore, nonostante sia comprovata l efficacia di questi dispositivi nel ridurre la gravità delle conseguenze degli incidenti stradali. Nella popolazione provinciale un guidatore su dieci è classificabile come guidatore con comportamento a rischio per l alcol. Raccomandazioni E stata dimostrata l efficacia nella riduzione degli incidenti stradali e della loro gravità di interventi rivolti ai giovani, con particolare riferimento a quelli di promozione della salute nei luoghi di aggregazione giovanile (pub, discoteche), associati ad azioni di controllo sia del rispetto dei limiti consentiti di alcolemia sia del corretto utilizzo dei dispositivi di sicurezza da parte delle forze dell ordine. Sicurezza domestica Il tema degli incidenti domestici è divenuto importante dal punto di vista epidemiologico solo negli ultimi anni ed è ancora poco indagato; nonostante sia riconosciuto come un problema di sanità pubblica rilevante, non sono disponibili molte informazioni riguardo all incidenza né alle misure di prevenzione adottate, in particolare a livello locale. In Italia si stimano ogni anno circa 1,7 milioni di accessi al Pronto Soccorso, 13 mila ricoveri e 7. decessi da incidente domestico. In Emilia-Romagna si stima che circa il 3 della popolazione sia vittima di un incidente domestico con accesso al Pronto Soccorso. I gruppi di popolazione maggiormente a rischio sono bambini e anziani, in particolare sopra gli 8 anni; il principale carico di disabilità da incidente domestico è rappresentato dagli esiti di frattura del femore nell anziano.
6 Quale è la percezione del rischio di subire un infortunio domestico? Nell AUSL di Rimini la percezione del rischio infortunistico in ambito domestico appare scarsa: il 92 degli intervistati lo ritiene basso o assente; non si rilevano differenze significative del livello di percezione in base alle caratteristiche socio-demografiche degli intervistati. Bassa percezione del rischio infortunio domestico AUSL Rimini - PASSI 27 (n=197) Caratteristiche persone che hanno riferito bassa possibilità di subire un infortunio domestico (IC95) Totale 91, ,8 Età ,2 83,7-98, ,5 84,8-98, ,9 86,7-99 Sesso Uomini 93, ,7 Donne 89,9 83,8-96 Istruzione Alta 9,6 84,3-96,9 Bassa 92, ,7 Presenza in famiglia di persone potenzialmente a rischio (IC95) Si 91,1 84,7-97,5 No 92,4 87,5-97,2 possibilità di subire un infortunio domestico assente o bassa presenza di anziani e/o bambini La percentuale rilevata nell AUSL di Rimini non si differenzia da quella delle altre AUSL della Regione e dell Area Vasta Romagna (9). di persone che hanno riferito bassa possibilità di subire un infortunio domestico Emilia-Romagna - PASSI RN RA RE CE PR AVR PC ER MOBO+IM FE FO
7 Sono state ricevute informazioni per prevenire gli infortuni domestici e da parte di chi? Nell AUSL Rimini solo il 29 degli intervistati dichiara di aver ricevuto negli ultimi 12 mesi informazioni per prevenire gli infortuni domestici. Tale dato è sovrapponibile a quanto riscontrato nelle AUSL regionali, nell intera Regione (26) e nell Area Vasta Romagna (29). 5 3 di persone che dichiara di aver ricevuto informazioni sulla prevenzione degli infortuni domestici Emilia-Romagna - PASSI PC RA RN PR AVR CE MO ER BO+IM FO RE FE Nell AUSL di Rimini le principali fonti di informazione sugli infortuni domestici sono risultati gli opuscoli (18) e i mass media (14); valori molto bassi sono riportati per personale sanitario, tecnici e parenti/amici. Fonti di informazione AUSL Rimini - PASSI 27 (n=197) Opuscoli Mass media Tecnici Medici e/o altro sanitario 2 Parenti/amici Tra chi riferisce di aver ricevuto informazioni, sono state adottare misure per rendere l abitazione più sicura? Nell AUSL di Rimini il 22 delle persone, che hanno ricevuto informazioni sulla prevenzione, ha modificato i propri comportamenti o adottato qualche misura per rendere l abitazione più sicura (si tratta di 1 intervistati). Il dato è in linea con quello regionale (26) e con quello dell Area Vasta Romagna (21). di persone che dichiara di aver adottato misure di sicurezza (su chi ha ricevuto informazioni) Emilia-Romagna - PASSI PR FE BO+IM RE ER MO RA PC RN CE AVR FO
8 Conclusioni Sebbene gli incidenti domestici siano sempre più riconosciuti come un problema emergente di sanità pubblica, i risultati del Sistema di Sorveglianza mostrano che la maggior parte delle persone ha una bassa consapevolezza del rischio infortunistico in ambiente domestico. Le informazioni sulla prevenzione risultano ancora insufficienti. Si stima infatti che poco più di una persona su quattro ne abbia ricevute. Le informazioni sono prevalentemente mediate da opuscoli e mass media, solo in minima parte da operatori sanitari e tecnici. Meno di un quarto delle persone che hanno ricevuto informazioni sulla prevenzione degli infortuni domestici ha modificato i propri comportamenti o adottato qualche misura per rendere l abitazione più sicura. Si evidenzia la necessità di una maggiore attenzione alla prevenzione degli infortuni domestici, come previsto dal Piano di Prevenzione Regionale, con la messa in campo di un ventaglio di attività informative e preventive per migliorare la sicurezza strutturale delle abitazioni, in particolare tra i gruppi di popolazione più vulnerabili.
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