L arte della riduzione
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- Erico Landi
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1 L arte della riduzione Convegno Le nuove tecnologie per la gestione dei rifiuti 19 febbraio 2008 Irene Ivoi consulente Federambiente
2 La prevenzione: a chi tocca? Ampio dibattito che parte da una Domanda sbagliata: È compito delle amministrazioni locali o dei governi nazionali? Fughiamo il dubbio: è compito di entrambi.
3 Alcuni esempi che vengono dall alto Ultima legge finanziaria: Comma 589 e 590 sui costi della PA e sull uso della posta elettronica dicono che: il Cnipa è chiamato a verificare il rispetto dell obbligo di utilizzo della posta elettronica nelle comunicazioni fra PA (vedi art. 47 del Codice dell amministrazione digitale) in misura superiore al 50% della corrispondenza inviata. In disaccordo, nell anno successivo, verranno ridotte del 30% le risorse per spese di invio della corrispondenza cartacea.
4 Visto che Carta per uso grafico in ufficio: IN ITALIA IL CONSUMO medio è 80 kg/a/procapite e ridurlo significa risparmiare SOLDI (CIRCA 3 miliardi all'anno calcolando SOLO il 10% dei certificati di carta in meno) e produrre meno rifiuti.
5 Un altro esempio che viene dall alto: Dalla finanziaria 2008, i cc regolamentano i GAS (Gruppi Acquisto Solidali), confermando che le loro attività (distribuzione di beni, precedentemente acquistati e pagati regolarmente con Iva ai loro fornitori, ai soli aderenti al Gas) non si considerano commerciali né agli effetti dell'iva né agli effetti dell'imposizione diretta.
6 Visto che In Toscana ce ne sono 48 solo su Le pubbliche amministrazioni potrebbero: - stimolare la DOMANDA, cioè allargare la base di acquisto, - coadiuvare il giro di affari e calcolare i margini di prevenzione sui rifiuti da imballaggio, - Favorire e facilitare la comunicazione sui
7 Un altro esempio che viene dall alto: la LEGGE 25 GIUGNO 2003, N.155 DISCIPLINA DELLA DISTRIBUZIONE DEI PRODOTTI ALIMENTARI A FINI DI SOLIDARIETA' SOCIALE Dice che Le organizzazioni riconosciute come organizzazioni non lucrative di utilità sociale ai sensi dell'articolo 10 del decreto legislativo 4 dicembre 1997, n. 460, e successive modificazioni, che effettuano, a fini di beneficenza, distribuzione gratuita agli indigenti di prodotti alimentari, sono equiparate, nei limiti del servizio prestato, ai consumatori finali, ai fini del corretto stato di conservazione, trasporto, deposito e utilizzo degli alimenti.
8 Visto che Le stime sulla quantità di Cibo ancora consumabile che finisce nei rifiuti urbani dicono: 25,8 kg/a/procapite. Le pubbliche amministrazioni possono favorire accordi fra onlus locali e luoghi di produzione di questi beni (supermercati, punti vendita di piccolo taglio, panifici, pasticcerie, ecc ) finalizzati al recupero degli invenduti. BANKS of FOOD
9 Un altro esempio che viene dall alto: Legge finanziaria 2008, c. 334 modifica l art della finanziaria 2007 e dice che per favorire l acqua di rubinetto e ridurre i rifiuti si istituisce presso il Ministero dell Ambiente un FONDO per potabilizzazione, microfiltrazione e dolcificazione delle acque di rubinetto, recupero delle acque meteoriche e della permeabilità dei suoli urbanizzati. Esso è alimentato, nel limite di 5 milioni di euro all anno, per ciascuno degli anni 2008, 2009 e 2010, dalle maggiori entrate illustrate nel comma 1284-ter.
10 Un altro esempio che viene dall alto: Il comma 1284-ter istituisce un contributo di 0,5 cent di euro per ogni bottiglia in plastica, indipendentemente che sia da 1,5l o da 1/2 litro di acqua minerale venduta. Un apposito decreto ministeriale stabilirà il funzionamento del FONDO
11 Un altro esempio che viene dall alto: Come funzionerà il meccanismo di pagamento del contributo di 0,5 cent di per ogni bottiglia in plastica di acqua minerale venduta? Quando e se verrà emanato il decreto ministeriale che definirà il funzionamento del FONDO? Grande richiamo al tema del consumo di acqua minerale e di rubinetto.
12 Da Federambiente: Un riferimento utile Banca dati di federambiente sulla prevenzione rifiuti a cura di Federambiente www. federambiente.it Linee guida nazionali su prevenzione e minimizzazione dei rifiuti urbani a livello locale A cura di Federambiente e ONR:
13 Flussi di beni 1. cassette per ortofrutta 2. imballaggi primari per liquidi alimentari 3. pannolini usa e getta per bambini 4. stovigliame monouso 5. shopper in plastica monouso 6. alimenti (resti di pasti ed alimenti ancora commestibili) 7. contenitori per detersivi e detergenti liquidi 8. beni ingombranti 9. beni durevoli (elettrodomestici ed apparecchiature elettriche ed elettroniche per uso domestico o da ufficio) 10. farmaci 11. abiti usati 12. rifiuti speciali assimilabili 13. rifiuti urbani biodegradabili 14. carta per usi commerciali gratuiti e per scrivere (risme).
14 Il livello locale Quali azioni scegliere e Perché e come attuarle? Cosa fa la differenza? La conoscenza del territorio Analisi di dati demo-socio sensibili Conoscenza del rifiuto attraverso le merceologiche Conoscenza delle attitudini comportamentali dei cittadini
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