Il consumo di alcol nel Veneto. I dati del sistema di sorveglianza PASSI

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1 Il consumo di alcol nel Veneto I dati del sistema di sorveglianza PASSI anni

2 Rapporto a cura di: Silvia Milani (Dipartimento di Prevenzione AULSS 13), Francesca Russo - Federica Michieletto - Erica Bino (Direzione Prevenzione - Regione del Veneto), Gruppo Coordinatori Aziendali PASSI 2011 Floriana Russino, Luigi Cazzola, Maria Caterina Bonotto, Alessandra Dal Zotto, Massimo Pasqualotto, Paola Colussi, Ester Chermaz, Gianluigi Lustro, Mauro Ramigni, Alessandra Favaretto, Lorenzo Ghio, Silvia Milani, Paolo Mancarella, Armando Olivieri, Lorena Gottardello, Chiara Schiavinato, Annamaria Del Sole, Patrizia Casale, Katia Cervato, Gianstefano Blengio. Si ringraziano: Il Gruppo tecnico nazionale PASSI che ha predisposto il modello di rapporto e piani di analisi dei dati. Gli intervistatori che hanno reso possibile la realizzazione di questo report. Tutte le persone intervistate che hanno dedicato tempo e attenzione all indagine. Per maggiori informazioni e approfondimenti: Il sistema di sorveglianza PASSI è sostenuto dalla Direzione Prevenzione della Regione del Veneto, Dott.ssa Giovanna Frison Progetto realizzato con il supporto finanziario del Ministero della Salute - Ccm Novembre

3 PASSI (Progressi delle aziende sanitarie per la salute in Italia) è un sistema di sorveglianza della popolazione adulta. L obiettivo è stimare la frequenza e l evoluzione dei fattori di rischio per la salute, legati ai comportamenti individuali, oltre alla diffusione delle misure di prevenzione. Tutte le 21 Regioni e Province Autonome hanno aderito alla sorveglianza. Un campione di residenti di età compresa tra 18 e 69 anni viene estratto con metodo casuale dagli elenchi delle anagrafe sanitarie. Personale delle Asl, specificamente formato, effettua interviste telefoniche (circa 25 al mese per Asl) con un questionario standardizzato. I dati vengono poi trasmessi in forma anonima via internet e registrati in un archivio unico nazionale. Il sistema di sorveglianza Passi è attivo nel Veneto dall anno 2007, oggi tutte le Aziende Ulss partecipano alla sorveglianza e complessivamente dal 2008 sono state condotte interviste. I risultati della sorveglianza sono stati presentati in varie occasioni e con varie modalità (report, schede tematiche di approfondimento, poster, presentazioni orali, ), aggregati a livello regionale o per Azienda ULSS. Anche se i dati della sorveglianza sono già in parte conosciuti, si è ritenuto utile presentare una serie di monografie per permettere la riflessione e l approfondimento di alcuni aspetti, in particolare l evoluzione temporale di alcuni dei fenomeni indagati; inoltre in queste monografie è presente il confronto con i dati nazionali più aggiornati. Nel report Consumo di alcol nel Veneto Passi 2011 i dati vengono presentati secondo scelte metodologiche diverse rispetto al passato: le analisi relative alle sezioni indagate da Passi fanno riferimento al quadriennio , questo per fornire un dato maggiormente consolidato; nei commenti alle elaborazioni viene citato anche il dato relativo al biennio 2011, per permettere, laddove le definizioni operative degli indicatori non siano cambiate, confronti con le stime puntuali degli anni precedenti; infine, l elemento innovativo introdotto nel 2011 è quello dei trend temporali, attraverso l analisi delle serie storiche, per il quadriennio , costruiti sul pool omogeneo (pool di Asl che hanno partecipato continuativamente alla rilevazione nell arco di tempo ). In sintesi le monografie permetteranno al lettore di avere un quadro approfondito e completo dei principali temi indagati dalla sorveglianza PASSI. 3

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5 Consumo di alcol Nell ambito della promozione di stili di vita sani, il consumo di alcol ha assunto un importanza sempre maggiore, perché l alcol è associato a numerose malattie: cirrosi del fegato, malattie cardiovascolari e tumori, malattie neuropsichiatriche, problemi di salute materno-infantile, ecc. Inoltre, il consumo di alcol provoca, come effetto immediato, alterazioni psicomotorie, che espongono ad un aumentato rischio di incidenti stradali, comportamenti sessuali a rischio, infortuni sul lavoro, episodi di violenza, inoltre può creare dipendenza. Il danno causato dall'alcol, oltre che alla persona che beve, può estendersi quindi alle famiglie e alla collettività, gravando sull'intera società. Anche l impatto economico è notevole: si stima che i costi indotti dal consumo di alcol, nei Paesi ad alto e medio reddito, ammontino a più dell 1% del Prodotto interno lordo. I rischi di danni alcol-correlati (immediati e cronici) e di dipendenza alcolica variano in funzione di diversi fattori: la quantità complessiva di alcol bevuta abitualmente, la quantità di alcol assunta in una singola occasione; le modalità ed il contesto di assunzione dell alcol. Non è possibile stabilire limiti al di sotto dei quali i rischi si annullano. Per definire il consumo moderato, le istituzioni sanitarie internazionali e nazionali hanno individuato livelli e modalità di consumo, che comportano rischi per la salute modesti, tali da poter essere considerati accettabili. Il consumo di alcol è definito a maggior rischio, se vengono superati tali limiti. Gli indicatori Passi Passi misura il consumo di alcol in unità alcoliche standardizzate (UA). L UA corrisponde a 12 grammi di alcol puro (etanolo), quantità approssimativamente contenuta in una lattina di birra (330 ml), un bicchiere di vino (125 ml) o un bicchierino di liquore (40 ml), alle gradazioni tipiche di queste bevande. Passi monitora diversi aspetti del consumo a maggior rischio mediante indicatori specifici: consumo abituale elevato: per gli uomini, più di 2 UA medie giornaliere, corrispondenti a più di 60 unità alcoliche negli ultimi 30 giorni, e per le donne, più di 1 unità alcolica media giornaliera, corrispondente a più di 30 unità alcoliche negli ultimi 30 giorni 1 ; consumo binge: consumo, almeno una volta negli ultimi 30 giorni, di 5 o più (per gli uomini) o 4 o più (per le donne) unità alcoliche in una singola occasione 2 ; consumo esclusivamente o prevalentemente fuori pasto. 1 Questo indicatore, in precedenza denominato forte bevitore veniva calcolato in base al valore medio nei soli giorni di assunzione di bevande alcoliche, e quindi comportava una sovrastima della prevalenza di consumo abituale elevato. Anche se l indicatore è stato ridefinito, le informazioni raccolte da Passi permettono di calcolarne il valore anche per gli anni passati, consentendo perciò di effettuare confronti tra periodi diversi e di rilevare trend. 2 Nel 2010 è stata modificata la definizione di consumo binge, che in precedenza era pari a 6 UA in entrambi i sessi, per allinearla alla definizione adottata dal BRFSS americano e da altre istituzioni sanitarie. Il cambiamento della soglia ha comportato la modifica della relativa domanda del questionario; perciò i valori di questo indicatore calcolati a partire dal 2010 non sono direttamente confrontabili con quelli degli anni precedenti 5

6 Quante persone consumano alcol? Nel periodo , la percentuale di consumatori di alcol nella regione Veneto è risultata pari al 65%, mentre il consumo fuori pasto era del 12% e il consumo abituale elevato del 6%. Nel 2010 Passi ha adottato una nuova definizione del consumo binge che non permette più un confronto diretto dei dati del biennio con quelli del biennio , relativamente agli indicatori binge e consumo a maggior rischio, di cui il consumo binge rappresenta una delle componenti. Pertanto presentiamo qui le prevalenze del consumo binge (12%) e del consumo a maggior rischio (24%), relative al periodo Consumo di alcol Veneto - PASSI (n=20.322) Consumo di alcol (almeno una unità di bevanda alcolica negli ultimi 30 giorni) % (IC95%) 65,3 (64,5-66,0) Consumo fuori pasto (esclusivamente o prevalentemente) 11,9 (11,3-12,4) Consumo abituale elevato 1 6,4 (6,1-6,8) Consumo binge ( ) 2 12,1 (11,4-12,7) Consumo a maggior rischio ( ) 3 24,4 (23,6-25,3) 1 più di 2 unità alcoliche medie giornaliere, ovvero più di 60 unità alcoliche negli ultimi 30 giorni, (per gli uomini); più di 1 unità alcolica media giornaliera, ovvero più di 30 unità alcoliche negli ultimi 30 giorni (per le donne) 2 5 o più UA (per gli uomini) o 4 o più UA (per le donne) in una singola occasione, almeno una volta negli ultimi 30 giorni (definizione adottata dal 2010) 3 consumo fuori pasto e/o consumo binge (secondo la definizione valida dal 2010) e/o consumo abituale elevato; poiché una persona può appartenere a più di una categoria, la percentuale di consumo a maggior rischio non corrisponde alla somma dei singoli comportamenti 6

7 Quali sono le caratteristiche delle persone con consumo a maggior rischio? Nel periodo nella regione Veneto, il 24% degli intervistati è classificabile come consumatore di alcol a maggior rischio perché consumatore fuori pasto e/o consumatore binge e/o consumatore abituale elevato. Consumo a maggior rischio Prevalenze per caratteristiche socio-demografiche Regione Veneto Totale: 24,4% (IC 95%: 23,6%-25,3%) Età % Il consumo a maggior rischio è più frequente tra i giovani di età (in modo particolare tra i 18-24enni), gli uomini, le persone con livello di istruzione medio-alto e quelle di cittadinanza italiana, mentre non c è differenza per la presenza o meno di difficoltà economiche. Analizzando, separatamente per genere, attraverso un analisi multivariata, tutte queste caratteristiche insieme, le variabili che rimangono associate in maniera statisticamente significativa al consumo a maggior rischio sono, sia per gli uomini, sia per le donne : - l età giovane; - la cittadinanza italiana Sesso uomini donne Istruzione nessuna/elementare media inferiore media superiore laurea Diff. economiche molte qualche nessuna CIttadinanza italiana straniera 33% 17% 19% 32% 16% 19% 23% 26% 26% 25% 22% 26% 25% 17% 0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% Consumo a maggior rischio Prevalenze per AULSS di residenza - Veneto % 40% 30% 20% 10% 0% Belluno Feltre Bassano del Grappa Thiene Arzignano Vicenza Pieve di Soligo Asolo Treviso San Donà Venezia Nelle Aziende ULSS regionali, che hanno partecipato alla rilevazione nel biennio, sono emerse differenze statisticamente significative in termini di prevalenza di persone che consumano alcol con modalità ritenute a maggior rischio (range dal 32% di Bassano del Grappa al 17% di Rovigo). Le Aziende ULSS 4, 14, 16, 19 e 20 hanno effettuato la rilevazione in un solo anno dei due riportati, pertanto le stime ottenute possono essere meno precise. Mirano Chioggia Cittadella Padova Este Rovigo Adria Verona Legnago Bussolengo Veneto 7

8 Consumo a maggior rischio Prevalenze per regione di residenza - Pool di ASL Totale: 17,0% (IC95%: 16,7% %-17,3%) Nel Pool di ASL PASSI , la percentuale di bevitori a maggior rischio è risultata del 17% Si osservano differenze statisticamente significative nel confronto tra le Regioni, con un gradiente Nord-Sud. Il range varia dal 9% della Campania al 39% della P.A. di Bolzano. In Lombardia, Sardegna, Basilicata e Calabria non tutte le Asl hanno partecipato alla rilevazione Confronto su pool omogeneo regionale Consumo a maggior rischio - Regionee Veneto (pool omogeneo) - PASSI Consumo a maggior rischio (% con IC95%) 26,2 (24,9-27,7) 24,7 (23,3-26,0) Considerando solo le Aziende ULSS che hanno partecipato alla rilevazione continuativamente dal 2010 al 2011 (pool omogeneo eo regionale) si può osservare come l indicatore sia rimasto sostanzialmente stabile nei due anni. 8

9 Quali sono le caratteristiche delle persone con consumo binge? Nel periodo nella regione Veneto, il 12% degli intervistati è classificabile come consumatore binge. Il consumo binge è più frequente tra i giovani dai 18 ai 34 anni (in modo particolare tra i 18-24enni), gli uomini, le persone con livello di istruzione alto, quelle senza difficoltà economiche e di cittadinanza italiana. L analisi multivariata considerando separatamente i due sessi, conferma l esistenza, sia negli uomini sia nelle donne, di un associazione statisticamente significativa del consumo binge con l'età più giovane e la cittadinanza italiana, ma non con le difficoltà economiche ed il livello di istruzione più elevato. Consumo binge Prevalenze per caratteristiche socio-demografiche Regione Veneto Età Sesso uomini donne Istruzione nessuna/elementare media inferiore media superiore laurea Diff. economiche nessuna Cittadinanza Totale: 12,1% (IC 95%: 11,4%-12,8%) molte qualche 5% 8% 9% 10% 11% 10% 12% 13% 14% 13% 17% 19% 21% italiana straniera 6% 12% 0% 5% 10% 15% 20% 25% Consumo binge Prevalenze per AULSS di residenza - Veneto % 25% 20% 15% 10% 5% 0% Belluno Feltre Bassano del Grappa Thiene Arzignano Vicenza Pieve di Soligo Asolo Treviso San Donà Venezia Mirano Chioggia Cittadella Padova Este Rovigo Adria Verona Legnago Bussolengo Veneto Nelle Aziende ULSS regionali, che hanno partecipato alla rilevazione nel biennio considerato, sono emerse differenze statisticamente significative del consumo binge (range dal 17% di Bassano al 7% di Este e Rovigo). Le Aziende ULSS 4, 14, 16, 19 e 20 hanno effettuato la rilevazione in un solo anno dei due riportati, pertanto le stime ottenute possono essere meno precise. 9

10 Consumo binge Prevalenze per regione di residenza - Pool di ASL Totale: 8,6% (IC95%: 8,4%-8,9%) Nel Pool di ASL PASSI , la percentuale di bevitori binge è risultata del 9%. Si osservano differenze statisticamente significative nel confronto tra le Regioni. Il range varia dal 3% della Sicilia al 18% della P.A. di Bolzano. In Lombardia, Sardegna, Basilicata e Calabria non tutte le Asl hanno partecipato alla rilevazione Confronto su pool omogeneo regionale Consumo binge - Regione Veneto (pool omogeneo) - PASSI Consumo binge (% con IC95%) 13,4 (12,3-14,6) 12,3 (11,3-13,4) Considerando solo le Aziende ULSS che hanno partecipato alla rilevazione continuativamente dal 2010 al 2011 (pool omogeneo regionale) si può osservare come l indicatore sia stabile nei due anni. Analisi di trend sul pool di Aziende ULSS Osservando l andamento mensile del fenomeno nel periodo a livello di pool Aziende ULSS del Veneto, si nota che il trend dei binge drinkers non aumenta in maniera significativa in entrambi i sessi. 10

11 Analisi di trend sul pool di Aziende ULSS Per i dati di pool di Aziende ULSS, anni , non si osservano cambiamenti significativi del trend nelle quattro fasce d età considerate. Analisi di trend sul pool di ASL Osservando il fenomeno per mese nel periodo , a livello di pool di Asl omogeneo, si osserva come in coincidenza del cambio di definizione ci sia un salto di prevalenza media; non essendo direttamente confrontabili i dati del binge drinking dei due bienni ( e ) si può comunque valutarne le linee di tendenza separatamente. Per i dati di pool di Asl, nel Nord e nel Sud, non si osserva alcun cambiamento significativo (in realtà nel Sud sembra esserci un aumento, sebbene non sia significativo) mentre per il Centro, in entrambi i bienni, c è un decremento significativo del fenomeno. 11

12 Qual è l attenzione degli operatori sanitari al consumo di alcol? I medici di medicina generale e gli altri operatori sanitari dovrebbero cercare sistematicamente di individuare, tra i loro assistiti, coloro per cui il bere alcol è diventato o sta diventando un problema e un rischio. Dalla voce degli assistiti Passi si rileva se il medico si è informato sull abitudine a bere alcol e se ha fornito consigli al riguardo. Attenzione al consumo alcolico Regione Veneto - PASSI (n=16.806) Domanda del medico/operatore sanitario sul consumo di allcolici 1 (% di intervistati a cui è stata posta la domanda sul consumo alcolico) Consiglio del medico di ridurre il consumo di alcol nel caso di consumo a maggior rischio ( ) 1 (% intervistati con consumo a maggior rischio che hanno ricevuto il consiglio di ridurre) 1 Vengono incluse solo le persone che riferiscono di essere state dal medico negli ultimi 12 mesi % (IC95%) 20,1 (19,4-20,7) 5,8 (4,8-6,8) Nel periodo , nella regione Veneto, solo il 20% degli intervistati riferisce che un medico o un altro operatore sanitario si è informato sul consumo di alcol. Nel confronto tra le Aziende ULSS regionali si osservano differenze statisticamente significative relativamente alla percentuale di persone cui il medico ha chiesto informazioni sul consumo di alcol (range dal 26% di Bassano e di Pieve di Soligo al 12% di Legnago). Consumo di alcol chiesto dal medico Prevalenze per ASL di residenza Regione XXX % 25% 20% 15% 10% 5% 0% Belluno Feltre Bassano del Grappa Thiene Arzignano Vicenza Pieve di Soligo Asolo Treviso San Donà Venezia Le Aziende ULSS 4, 14, 16, 19 e 20 hanno effettuato la rilevazione in un solo anno dei due riportati, pertanto le stime ottenute possono essere meno precise. Mirano Chioggia Cittadella Padova Este Rovigo Adria Verona Legnago Bussolengo Veneto 12

13 Consumo di alcol chiesto dal medico Prevalenze per regione di residenza - Pool di ASL Totale: 15,2% (IC95%: 14,9%-15,4%) Si osservano differenze statisticamente significative nel confrontoo tra le Regioni. Si va dal 10% delle Asl della Basilicata e della Campania al 25% della Sardegna. In Lombardia, Sardegna, Basilicata e Calabria non tutte le Asl hanno partecipato alla rilevazione Confronto su pool omogeneo regionale Consumo di alcol chiesto dal medico Prevalenze per anno - Regione Veneto (pool omogeneo) % 25% 20% 15% 10% 5% Considerando solo le Aziende ULSS che hanno partecipato alla rilevazione continuativamente dal 2008 al 2011 (pool omogeneo regionale) si può osservare un andamento altalenantee dell indicatore nell intero periodo osservato, passando dal 19% del 2009 al 24% del 2010, per ritornare al 21% nel % anno 2011 Categoriee di persone con un consumo a maggior rischio che hanno ricevuto il consiglio di bere meno da un operatore sanitario Prevalenze per categoria di consumo Regione Veneto consumo fuori pasto 3% consumo binge* 8% * consumo abituale di quantità elevate 12% 0% 5% 10% 15% Tra coloro che bevono alcol (esclusivamente o prevalentemente) fuori pasto la frequenza di consigli è pari al 3% (dato ), nel caso delle persone con consumo binge sale all 8% (dato ) e in quelli con consumo abituale elevato al 12% (dato ). 13

14 Conclusioni La maggioranza della popolazione della regione Veneto non beve alcol (35%) o beve moderatamente (41%). Tuttavia, si stima che un adulto su quattro (24%) abbia abitudini di consumo considerate a maggior rischio per quantità o modalità di assunzione. Tra gli uomini, i consumatori a rischio sono quasi uno su tre e, tra i più giovani, uno su due. A differenza di molti altri fattori di rischio comportamentali, il consumo di alcol è diffuso indipendentemente dalla presenza o meno di difficoltà economiche e di livelli di istruzione. Secondo le indicazioni del programma Guadagnare Salute, è importante che gli operatori sanitari, ed in particolare i Medici di Medicina Generale, dedichino attenzione al consumo di alcol dei propri assistiti, in modo da consentire l'identificazione precoce dei soggetti a rischio nonché la pratica dell'intervento breve e del counselling nei confronti del consumo alcolico nocivo. Secondo i dati Passi solo una minoranza dei medici e degli altri operatori sanitari si informa riguardo al consumo di alcol dei propri assistiti; inoltre, solo poche persone con consumi a maggior rischio riferiscono di aver ricevuto dal proprio medico il consiglio di moderare il consumo. Questa è quindi un area di intervento in cui sono possibili grandi miglioramenti. Per quanto riguarda gli interventi finalizzati a ridurre i danni causati dall alcol, è stata dimostrata l efficacia di politiche e normative che intervengono sulle caratteristiche della commercializzazione dell alcol, in particolare il prezzo, la reperibilità e l accessibilità del prodotto. Quindi, nell ottica del programma Guadagnare Salute, è fondamentale intervenire sul contesto per rendere più facili le scelte salutari: far diventare l alcol meno facilmente reperibile ed eliminare la pubblicità di bevande alcoliche, rappresentano interventi appropriati per la riduzione degli effetti nocivi dall alcol. Inoltre, le campagne di informazione e i programmi di educazione alla salute giocano un ruolo chiave nella sensibilizzazione sull argomento, favorendo l accettazione di politiche e misure rivolte alla riduzione del consumo. 14

15 Alcol e guida Nei paesi che sorvegliano il fenomeno della guida sotto l effetto dell alcol, mediamente circa uno su cinque dei conducenti, deceduti a seguito di un incidente stradale, aveva una concentrazione di alcol nel sangue, misurato in termini di concentrazione ematica di alcol (BAC: Blood Alcohol Concentration) superiore al limite legale, che in Italia, come nella maggioranza degli altri paesi, è pari a 0,5 grammi per litro. Passi rileva i dati relativi alla frequenza di guida sotto l effetto dell alcol riferiti dagli intervistati che hanno viaggiato in auto/moto, nei 30 giorni precedenti all intervista, sia come conducenti sia come persone trasportate. Quante persone guidano sotto l effetto dell alcol? Alcol e guida Regione Veneto - PASSI (n=12.769) % (IC95%) Guida sotto l'effetto dell alcol* 11,8 (11,2-12,4) Trasportato da un conducente sotto effetto dell alcol** 9,6 (9,1-10,1) * percentuale di persone che dichiarano di aver guidato un'auto o una moto, negli ultimi 30 giorni, entro un ora dall aver bevuto 2 o più unità di bevande alcoliche (su tutti quelli che, negli ultimi 30 giorni, hanno bevuto almeno un unità alcolica e hanno guidato) ** percentuale di persone che dichiarano di aver viaggiato come passeggeri di veicoli guidati da persona che ha consumato 2 o più unità alcoliche entro un ora prima di mettersi alla guida (su tutti quelli che hanno viaggiato come passeggeri negli ultimi 30 giorni). Nel periodo , il 12% degli intervistati ha dichiarato di aver guidato un auto o una moto, negli ultimi 30 giorni, entro un ora dall aver bevuto 2 o più unità di bevande alcoliche. Il 10% ha dichiarato di essere stato trasportato da un conducente sotto l effetto dell alcol. Guida sotto l effetto dell alcol Prevalenze per caratteristiche socio-demografiche Regione Veneto L abitudine a guidare sotto l effetto dell alcol è decisamente più frequente negli uomini che nelle donne Totale: 11,8% (IC 95%: 11,2%-12,4%) Età % Analizzando, separatamente per genere, con un modello logistico, tutte le caratteristiche socio-demografiche insieme, le variabili che rimangono associate in maniera statisticamente significativa alla guida sotto l effetto dell alcol sono, per le donne, la giovane età (18-34 anni) e la cittadinanza italiana, mentre per gli uomini rimangono significative il livello di istruzione medio-basso, e la cittadinanza italiana Sesso uomini donne Istruzione nessuna/elementare media inferiore media superiore 3% 14% 11% 12% 13% 12% 12% 17% laurea 11% Diff. economiche molte 9% qualche 11% nessuna Cittadinanza 13% italiana straniera 5% 12% 0% 5% 10% 15% 20% 15

16 Guida sotto l effetto dell alcol Prevalenze per AULSS di residenza Regione Veneto % 20% 15% 10% 5% 0% Belluno Feltre Bassano del Grappa Thiene Arzignano Vicenza Pieve di Soligo Asolo Treviso San Donà Venezia Mirano Chioggia Cittadella Padova Este Rovigo Adria Verona Legnago Bussolengo Veneto Nelle Aziende ULSS regionali sono emerse differenze statisticamentee significative per quanto riguarda la guida sotto effetto dell alcol (range dal 20% di Thiene al 8% di Venezia). Le Aziende ULSS 4, 14, 16, 19 e 20 hanno effettuato la rilevazione in un solo anno dei due riportati, pertanto le stime ottenute possono essere meno precise. Guida sotto l effetto dell alcol Prevalenze per regione di residenza - Pool di ASL Totale: 10,3% (IC95%: 10,1%-10,6%) Nel pool di ASL PASSI , la percentuale di intervistati che guidano sotto l effetto dell alcol è del 10%. Si osservano differenzee statisticamente significative nel confronto interregionale, con percentuali che variano dal 6,2% della Campania al 13,5% del Friuli Venezia-Giulia. Si nota un particolare gradiente geografico. In Lombardia, Sardegna, Basilicata e Calabria non tutte le Asl hanno partecipato alla rilevazione 16

17 Confronto su pool omogeneo regionale Guida sotto l effetto dell alcol Prevalenze per anno - Regione Veneto (pool omogeneo) ,0% 16,0% 14,0% 12,0% 10,0% 8,0% 6,0% 4,0% 2,0% 0,0% Considerando solo le Aziende ULSS che hanno partecipato alla rilevazione continuativamente dal 2008 al 2011 (pool omogeneo regionale) si può osservare una diminuzione constante e significativa dell indicatore nell intero periodo osservato, passando dal 15% del 2008 al 10% del anno Analisi di trend sul pool di ASL Osservando il fenomeno analizzato per mese nel periodo , a livello di pool di Asl omogeneo, si nota un andamento stagionale con decremento significativo: si passa in media dal 12% a 9%. Stratificando per macroarea, sia il decremento significativo che la stagionalità si confermano in tutte le tre la macro-aree: Nord (passando in media dal 13% al 10%), Centro (dal 13% al 9%) e Sud (dal 9% a 7%). Guida sotto l effetto dell alcol nei più giovani Alcol e guida nei giovani Regione Veneto - PASSI (n=2.223) Guida sotto l effetto dell alcol % (IC95%) nei 18-25enni* 10,9 (9,2-12,6) di cui 18-21enni* 9,1 (6,7-11,4) * percentuale di persone che dichiarano di aver guidato un'auto o una moto, negli ultimi 30 giorni, entro un ora dall aver bevuto 2 o più unità di bevande alcoliche (su tutti quelli che, negli ultimi 30 giorni, hanno bevuto almeno un unità alcolica e hanno guidato) Nel quadriennio , l 11% dei giovani che aveva guidato negli ultimi 30 giorni, dichiara di averlo fatto sotto l effetto dell alcol. Anche se il valore è poco differente dalla media relativa a tutte le età, il rischio di incidenti associato a questo comportamento è decisamente più alto. Nei giovani di età compresa tra i 18 e 21 anni, quasi uno su dieci (9%) dichiara di aver guidato dopo aver bevuto. Questo comportamento, oltre a comportare un rischio elevato di incidenti, è legalmente sanzionabile, poiché per questa fascia d'età la soglia legale di alcolemia consentita in Italia è pari a zero. 17

18 I controlli delle Forze dell Ordine ( ) Controlli delle forze dell ordine Regione Veneto - PASSI (n=8.254) % (IC95%) Fermato dalle forze dell ordine per un controllo* 39,6 (38,6-40,6) *intervistati che hanno dichiarato di aver subito, negli ultimi 12 mesi, un controllo da parte delle forze dell ordine (su quelli che hanno guidato un'auto o una moto nello stesso periodo) 65% Fermato dalle forze dell ordine per un controllo Prevalenze per AULSS di residenza Regione Veneto % 45% 35% 25% 15% 5% -5% Belluno Feltre Bassano del Grappa Thiene Arzignano Vicenza Pieve di Soligo Asolo Treviso San Donà Venezia Mirano Nel periodo , nel veneto il 40% degli intervistati è stato sottopostoo a un controllo da parte delle Forze dell Ordine. Tra le persone fermate, il controllo è avvenuto in media più di due volte negli ultimi 12 mesi. Le Aziende ULSS 4, 14, 16, 19 e 20 hanno effettuato la rilevazione in un solo anno dei due riportati, pertanto le stime ottenute possono essere meno precise. Chioggia Cittadella Padova Este Rovigo Adria Verona Legnago Bussolengo Veneto Fermato dalle forze dell ordine per un controllo Prevalenze per regione di residenza - Pool di ASL Totale: 35,0% (IC95%: 34,7%-35,5%) Nel , nel Pool di ASL la percentuale di intervistati che riferiscono di aver avuto un controllo da parte delle Forze dell Ordine negli ultimi 12 mesi è del 35%. In Lombardia, Sardegna, Basilicata e Calabria non tutte le Asl hanno partecipato alla rilevazione Confronto su pool omogeneo regionale 18

19 Controlli delle forze dell ordine Regione Veneto (pool omogeneo) - PASSI Fermato dalle forze dell ordine per un controllo* (% con IC95%) 40,5 (38,9-42,1) 39,8 (38,3-41,4) *intervistati che hanno dichiarato di aver subito, negli ultimi 12 mesi, un controllo da parte delle forze dell ordine (su quelli che hanno guidato un'auto o una moto nello stesso periodo) Considerando solo le Aziende ULSS che hanno partecipato alla rilevazione continuativamente dal 2010 al 2011 (pool omogeneo regionale) si può osservare come l indicatore sia stabile nei due anni. Osservando il fenomeno, analizzato per mese, nel periodo , non si notano differenze significative per il pool di Asl omogeneo, e, stratificando per macroarea,neppure per il Nord e il Centro Italia mentre per il Sud si registra un incremento significativo che passa in media dal 26% al 31%. Controlli delle forze dell ordine Regione Veneto - PASSI (n=3.990) Effettuato l etilotest* * percentuale calcolata su chi ha riferito di essere stato fermato per un controllo dalle forze dell ordine % (IC95%) 13,3 (12,2-14,5) Il 13% dei fermati ha riferito che il guidatore è stato sottoposto anche all etilotest. Etilotest effettuato al guidatore Prevalenze per regione di residenza - Pool di ASL Totale: 11,1% (IC95%: 10,7%-11,5%) La percentuale di controlli con etilotest è maggiore nelle fasce d età più giovani: si passa dal 27% dei 18-24enni al 7% dei 50-69enni. Nel , nel Pool di ASL la percentuale di intervistati, tra quelli fermati dalle forze dell ordine, che riferiscono che il guidatore è stato sottoposto all etilotest è dell 11%. In Lombardia, Sardegna, Basilicata e Calabria non tutte le Asl hanno partecipato alla rilevazione Confronto su pool omogeneo regionale 19

20 Controlli delle forze dell ordine - Regione Veneto (pool omogeneo) - PASSI Effettuato l etilotest* (% con IC95%) 12,5 (10,7-14,2) 13,1 (11,3-14,9) * percentuale calcolata su chi ha riferito di essere stato fermato per un controllo dalle forze dell ordine Considerando solo le Aziende ULSS che hanno partecipato alla rilevazione continuativamente dal 2010 al 2011 (pool omogeneo regionale) si può osservare come l indicatore sia stabile nei due anni. Analisi di trend sul pool di ASL Nella valutazione mensile del fenomeno nel periodo , non si osservano cambiamenti significativi per il pool di Asl, il Nord e il Sud, mentre per il Centro c è un aumento significativo e si passa in media dal 10% a 12%. Conclusioni Nella regione Veneto, una minoranza, piccola ma consistente (il 12% dei guidatori non astemi), ha dichiarato di guidare anche quando è sotto l effetto dell alcol, facendo correre seri rischi a sé e agli altri. Sembra comunque che la situazione stia lentamente migliorando (la percentuale è scesa dal 15% del 2008 all 11% del 2011). I controlli sistematici con etilotest sono uno strumento di provata efficacia per la riduzione della mortalità dovuta agli incidenti stradali, ma risultano ancora poco diffusi: rimane pertanto ampio il margine di miglioramento nelle pratiche di prevenzione e di contrasto. Sebbene i comportamenti individuali rappresentino fattori di primaria importanza, per migliorare la sicurezza stradale, sono indispensabili anche interventi strutturali e ambientali. 20

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