ULSS n 6 Ospedale San Bortolo Vicenza

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2 INDICE PREMESSA...2 NORMATIVA DI RIFERIMENTO...3 FILOSOFIA SEGUITA...4 DISPOSIZIONE DEGLI AMBIENTI...5 RADIOFARMACIA...5 PREMESSA NORMATIVA:...6 SOLUZIONI ADOTTATE...8 REQUISITI DEI LOCALI...9 ARREDI TECNICI DELLA RADIOFARMACIA...13 VENTILAZIONE...15 LABORATORIO MANIPOLAZIONE CELLULARE...17 LABORATORIO CONTROLLO DI QUALITÀ...17 STRUMENTAZIONE DA LABORATORIO CONTROLLO DI QUALITÀ...18 STRUMENTAZIONE PER LA MISURA DI RADIOATTIVITÀ...18 RIEPILOGO DEI REQUISITI DELL IMPIANTO DI VENTILAZIONE...18 SCHERMATURA DELLE PARETI...18 PERCORSI...27 SCHERMATURA DELLE PARETI DELLA RADIOFARMACIA...27 ERGONOMIA...28

3 PREMESSA La presente relazione ha lo scopo di supportare il progetto di realizzazione di una nuova radiofarmacia, in ambienti sotterranei siti nell Ospedale di Vicenza. Si precisa che non è obbiettivo del presente lavoro la stesura della relazione tecnica radio protezionistica che sarà necessario predisporre per la richiesta di autorizzazione del nuovo impianto, tuttavia parti della presente relazione potranno essere utilizzate per la predisposizione della relazione stessa. 2

4 NORMATIVA DI RIFERIMENTO Le principali norme e documenti di riferimento per la stesura del lavoro sono: - D.L.gs n 230/95 e s.m.i. - D.L.gs n 81/2008 e s.m.i. - D.Lgs. 29 maggio 1991, n. 178 Recepimento delle direttive della Comunità economica europea in materia di specialità medicinali - D.Lgs. 24 aprile 2006, n. 219 "Attuazione della direttiva 2001/83/CE (e successive direttive di modifica) relativa ad un codice comunitario concernente i medicinali per uso umano, nonché della direttiva 2003/94/CE" - ICRP Publication 76 Protection from Potential Exposures: Application to Selected Radiation Sources. ICRP, Oxford, Norma UNI Criteri per la costruzione di installazioni adibite alla manipolazione di sorgenti radioattive non sigillate ICRP Publication 57 Radiological protection of the worker in medicine and dentistry Marengo M. La Fisica in Medicina Nucleare. Patron Editore, Bologna, Safety Standards Series WS-G-2.2 Decommissioning of Medical, Industrial and Research Facilities, IAEA, Vienna,

5 FILOSOFIA SEGUITA La realizzazione di un impianto per il lavoro con radionuclidi in forma non sigillata impone un accurata analisi: a) del rischio radiologico per gli operatori; b) del rischio radiologico per l ambiente; c) dei rischi non radiologici per gli operatori derivanti dal lavoro che si dovrà svolgere. La direttiva quadro europea, relativa alla gestione dei rischi lavorativi, del 12 giugno 1989, che costituisce il fondamento di tutte le norme nazionali europee in materia di tutela dei lavoratori, e in specifico, per l Italia, del D.l.gs n 81/2001, ind ica i 9 principi generali della prevenzione: 1. Eliminare il rischio o l esposizione al rischio 2. Valutare il rischio, allo scopo di determinare le azioni da mettere in atto per garantire la sicurezza e tutelare la salute dei lavoratori 3. Contrastare i rischi alla fonte: cioè predisporre la protezione quanto più a monte possibile, nella progettazione degli impianti, dei modi di operare, dei luoghi di lavoro. 4. Tenere conto dell evoluzione della tecnica e dell organizzazione 5. Adeguare il lavoro all'uomo, in particolare per quanto concerne la concezione dei posti di lavoro e la scelta delle attrezzature di lavoro e dei metodi di lavoro e di produzione ( DPI) 6. Tenere conto del grado di evoluzione della tecnica; 7. Sostituire ciò che è pericoloso con ciò che non è pericoloso o che è meno pericoloso; 8. Dare la priorità alle misure di protezione collettiva rispetto alle misure di protezione individuale; 9. Impartire adeguate istruzioni ai lavoratori. Nella progettazione si sono applicati in particolare i principi: 1. Contrastare i rischi alla fonte: cioè predisporre la protezione quanto più a monte possibile, nella progettazione degli impianti, dei modi di operare, dei luoghi di lavoro. 2. Tenere conto dell evoluzione della tecnica e dell organizzazione 3. Dare la priorità alle misure di protezione collettiva rispetto alle misure di protezione individuale; 4

6 DISPOSIZIONE DEGLI AMBIENTI Nella disposizione degli ambienti all interno dello spazio messo a disposizione si è avuto cura di: - rispettare le norme per la preparazione dei farmaci, realizzando un area di vestizione e doccia all ingresso della radiofarmacia e un ulteriore area di vestizione e doccia d aria all ingresso del laboratorio di manipolazione cellulare; - realizzare tutta la radio farmacia in conformità al dettato delle norme sulla preparazione dei radiofarmaci - rispettare la logica dei percorsi del personale, per garantire la radioprotezione dei lavoratori. - studiare i percorsi dei materiali in ingresso e in uscita, in modo da ridurre al minimo eventuali contaminazioni radioattive o biologiche dei radiofarmaci preparati per l uso clinico. RADIOFARMACIA Definizione: insieme degli ambienti e delle attrezzature destinate alla preparazione di radio farmaci: Un radiofarmaco è così definito: - qualsiasi medicinale che, quando è pronto per l uso, include uno o più radionuclidi (isotopi radioattivi) incorporati a scopo sanitario (D.L.vo 178/1991 e D.L.vo 44/1997 DL n 219/2006 art. 1/e). - Normativa: Norme di Buona Preparazione dei Radiofarmaci per Medicina Nucleare -FU XI ed. Il Supplemento (GU n. 168 del 21 luglio 2005): fonte di legittimazione per l allestimento del laboratorio di radiofarmacia e per la conseguente preparazione dei radio farmaci: Campo di applicazione: tutte le preparazioni di radiofarmaci che vengono effettuate a scopo diagnostico o terapeutico così suddivise: - 1. preparazioni ottenute da kit, per uso diretto in vivo (SPECT e radioterapia); - 2. preparazioni estemporanee (PET, radioterapia e marcatura di materiale autologo). Di fatto, le Norme di Buona Preparazione dei Radiofarmaci per Medicina Nucleare si applicano a tutte le preparazioni di radiofarmaci che vengono effettuate con scopo diagnostico o terapeutico. Le preparazioni di radiofarmaci possono appartenere alle seguenti categorie: - preparazioni ottenute per mezzo di kit, per uso diretto in vivo; 5

7 - preparazioni estemporanee (incluse quelle in cui si effettua la radiomarcatura di materiale autologo del paziente). La manipolazione di cellule o tessuti autologhi diversa dalla semplice separazione delle componenti cellulari e acellulari del sangue può configurare la preparazione di un prodotto per terapia cellulare somatica; in questo caso, per tutto ciò che non concerne strettamente la radiomarcatura devono essere applicate le normative relative ai prodotti per terapia cellulare somatica. PREMESSA NORMATIVA: CLASSIFICAZIONE DEGLI AMBIENTI DI LAVORO SECONDO GMP, PRIMA DEL MARZO2009 CLASSIFICAZIONE DEGLI AMBIENTI DI LAVORO SECONDO GMP, DOPO L

8 Per la verifica di quanto indicato in fase di progetto si ricorda che: at rest indica che la strumentazione può anche essere in funzione, ma gli operatori non devono essere presenti: in operation indica che la strumentazione è in funzione, ed è presente personale operativo: 7

9 SOLUZIONI ADOTTATE La progettazione di una radio farmacia richiede di trovare soluzioni alle esigenze, talora contrapposte, della radioprotezione e della qualità del farmaco prodotto. La tabella sottostante illustra il problema: radioprotezione Richiede regimi di pressione negativa in laboratorio Doccia o lavandino decontaminazione vicini Uso di celle schermate Moduli di radiosintesi complessi norme farmacopea Richiede regimi di pressione positiva in laboratorio Doccia o lavandino decontaminazione fuori da area di preparazione Uso di cappe a flusso laminare, isolatori, ecc. Strumenti semplici e ridotti al minimo Le soluzioni adottate sono state studiate a partire dalle caratteristiche che la ventilazione delle diverse aree dovrebbe idealmente avere: - 8

10 Peraltro, va notato che livelli elevati di depressione tra gli ambienti possono creare problemi di non facile apertura delle porte, compromettendo la rapida evacuazione in caso di incendio. Per quanto riguarda il rischio radiologico i requisiti delle aree nelle quali si opera con radionuclidi vanno realizzati applicando la norma UNI 10491: Dalle planimetrie e dagli elaborati tecnici allegati si evince che, attraverso lo studio delle depressioni da mantenere nei singoli locali, si sono contemperate entrambe le esigenze. Peraltro, poiché l esperienza ha dimostrato che gli episodi di contaminazione personale degli operatori che lavorano negli ambienti di medicina nucleare, tali da richiedere l uso della doccia di emergenza, sono estremamente rari, si è privilegiato il rispetto delle norme di preparazione dei radiofarmaci emanate a tutela dei pazienti, installando la doccia di decontaminazione fuori dall area di manipolazione dei radio farmaci. REQUISITI DEI LOCALI Gli ambienti di produzione dei radio farmaci devono essere realizzati come ambienti a contaminazione controllata: vengono posti cioè limiti alla contaminazione particellare (in termini di numero di particelle da 0, µm per unità di volume) e alla contaminazione microbiologica (numero di unità formanti colonie CFU). Un ambiente e contaminazione controllata si realizza con: 9

11 Secondo GMP-WHO la classificazione degli ambienti comporta i seguenti parametri di qualità dell aria. Ne consegue che il rispetto delle norme sulla buona preparazione dei radiofarmaci è più che sufficiente a garantire il rispetto delle norme di radioprotezione. Infatti: In un laboratorio di radiochimica tradizionale i ricambi aria/ora sono in genere 5-10 Vol/h. Per ottenere un ambiente con classificazione di grado D sono necessari Vol/h. Da quanto sopra esposto si deduce che per mantenere a livelli tecnicamente contenuti gli impianti di trattamento aria è necessario operare con isolatori. Infatti, pur partendo dai requisiti minimi indicati dalla norma, si ottiene: 10

12 la classe D si ottiene con le seguenti specifiche: L impianto deve garantire ricambi d aria/ora; - L aria deve essere filtrata in modo adeguato (filtri HEPA) - L aria non deve essere ricircolata; - L accesso all ambiente da parte del personale deve essere filtrato; - L accesso all ambiente da parte dei materiali deve essere filtrato; - Il personale deve indossare indumenti adeguati; - Il personale deve osservare regole di comportamento adeguate (l esperienza dimostra che il principale fattore di inquinamento dell aria è rappresentato dalla presenza del personale.). Per maggiore chiarezza: Poiché nel nostro caso è previsto che tutte le preparazioni e le ripartizioni, ad eccezione delle marcature cellulari, vengano effettuate nel laboratorio di radiofarmacia, si riportano le specifiche del laboratorio di ripartizione: 11

13 E evidente il vantaggio dell operare in sistemi chiusi. Questi, tra l altro, offrono la migliore radioprotezione del personale e riducono a livelli trascurabili il rischio di sversamenti accidentali di materiale radioattivo nell ambiente. Per garantire il rispetto della norma dovranno essere curati i particolari costruttivi, per esempio: 12

14 ARREDI TECNICI DELLA RADIOFARMACIA Nella radiofarmacia saranno collocati: 1. Celle schermate per il frazionamento dei radiofarmaci e le marcature 2. eventuale cappa a flusso laminare, in particolare dove si trattano cellule 3. banchi di lavoro 4. calibratore di dose 5. sistema di monitoraggio ambientale radioattività 6. contenitori schermati per la raccolta dei rifiuti 7. contenitori vari di piombo e vetro al piombo per flaconi di varie dimensioni (da 10 e 50 mi); 8. schermi per siringhe L elenco sopra riportato non ha la pretesa di essere esaustivo. Possono essere previsti anche: - celle con pinze di manipolazione per stoccaggio di radioisotopi; - scatole al piombo con cassetti per stoccaggio delle sorgenti di calibrazione; - piccolo cassone schermato per deposito temporaneo dei prodotti in via di decadimento, in particolare per i generatori esauriti, se non è possibile usufruire di altro deposito rifiuti; - frigoriferi a 2-8, -20 e -80 c; - autoclave per sterilizzazione con sonde (termocoppie)e registratore di temperatura. - pinze varie per trasporto, trasferimento, manipolazione di flaconi radioattivi; - schermi di vetro al piombo portatili; - agitatore schermato rotante per la marcatura dei kit; - sistema schermato per la marcatura a caldo o per scaldare le soluzioni/sospensioni radioattive; - bagno ad ultrasuoni; - schermi per siringhe di varie dimensioni. - Sia le celle schermate che le cappe a flusso laminare devono avere filtri sostituibili con la tecnica bag in bag out, per evitare dispersioni di eventuali contaminanti. 13

15 L alternativa di impiegare una cappa a flusso laminare, in ambiente di classe B o, in taluni casi, C. comporta maggiori costi, anche gestionali, rispetto all impiego di un frazionatore chiuso e automatizzato che operi in un ambiente di grado D. Si riporta la classificazione del laboratorio di preparazione dei tecneziati, in funzione della tipologia di preparazione: 14

16 VENTILAZIONE Partendo dalle richieste normative, sono stati esaminati esempi di letteratura: 15

17 Le soluzioni da noi adottate, rappresentate negli elaborati allegati, rispecchiano le più avanzate soluzioni proposte. 16

18 LABORATORIO MANIPOLAZIONE CELLULARE Il laboratorio di manipolazione cellulare avrà le stesse caratteristiche ambienti del laboratorio di radio farmacia. Anche qui, per le ragioni sopra esposte, sarà necessario operare in sistema chiuso, cioè in un isolatore, tipo quello sotto riportato: L alternativa di impiegare una cappa a flusso laminare per manipolazioni cellulari comporta specifiche di ventilazione ambientale più gravose e minore garanzia di sterilità del prodotto, quindi non appare raccomandabile. LABORATORIO CONTROLLO DI QUALITÀ Per il laboratorio controllo qualità non è richiesta specifica classificazione. I controlli da effettuare riguardano: - controlli di purezza radionuclidica (opzionali, effettuabili con uno spettrometro) 17

19 - controlli di purezza radiochimica, effettuabili con uno o due cromatografi - controlli microbiologici, che possono essere effettuati, dopo decadimento, su aliquote dei radiofarmaci preparati inviate al laboratorio di microbiologia dell ospedale. - STRUMENTAZIONE DA LABORATORIO CONTROLLO DI QUALITÀ La strumentazione del laboratorio controllo di qualità può essere molto semplificata, comprendendo fondamentalmente vetreria da laboratorio, pinze, kit specifici per l esecuzione dei controlli e, dal punto di vista strumentale, due radiocromatografi. E importante che l illuminazione sia regolabile, in quanto taluni fosfori, che fanno parte dei cromatografi, sono sensibili alla luce e richiedono di lavorare con bassi livelli di illuminazione, in specifiche fasi del processo. STRUMENTAZIONE PER LA MISURA DI RADIOATTIVITÀ La strumentazione per la misura della radioattività deve operare in un ambiente per quanto possibile lontano o schermato da sorgenti radioattive esterne al fine di tenere il «rumore di fondo» il più basso possibile. Si suggerisce di avere a disposizione: - counter (manuale od automatico); - counter (manuale od automatico) a scintillazione liquida (se è previsto l impiego di radiofarmaci beta-emittenti per terapia) - spettrometro multicanale ( canali); - detettori a cristallo NaI (TI); - calibratore di dose: camera a ionizzazione; - rivelatori Geiger-Muller portatili per il rilievo della eventuale contaminazione ambientale; - strumentazione per controllo della contaminazione personale. Strumentazione per laboratorio biologico: stufe, terreni, ecc. per saggi di sterilità. Questa attrezzatura può non essere necessaria se si affida al laboratorio di microbiologia il compito di verificare la sterilità dei preparati iniettabili e somministrabili. RIEPILOGO DEI REQUISITI DELL IMPIANTO DI VENTILAZIONE Le tavole di progetto, unitamente alle relazioni specialistiche riportano i valori di depressione che l impianto di ventilazione dovrà assicurare nei diversi ambienti. L aria estratta sarò convogliata all esterno dell edificio e non sarà ricircolata in altri ambienti dell ospedale. SCHERMATURA DELLE PARETI Impiegando celle schermate per la manipolazione dei radionuclidi è possibile limitare la necessità di schermare pareti e soffitti. Le dosi da somministrare ai pazienti saranno estratte dalle celle già inserite 18

20 in schermi per siringhe e contenitori da trasporto schermati. I rifiuti radioattivi prodotti saranno immessi immediatamente in portarifiuti schermati, aventi spessori adeguati all energia dei fotoni (essenzialmente, 140 kev per il tecnezio e 512 kev per gli emittenti positroni). Questo è conforme, oltre che alla normativa di radioprotezione dei lavoratori, anche a quanto indicato anche dal D.L.gs n 81/2008 in materia di riduzione dei rischi lavorativi: contrastare i rischi alla fonte, predisponendo le schermature quanto più possibile vicino alle sorgenti, riduce il livello di rischio per i lavoratori. Con queste ipotesi la schermatura delle pareti sarà dettata solo dalla possibilità che si verifichino eventi anomali quali il versamento accidentale di una dose, fuori dalla cella di manipolazione o frazionamento oppure la necessità di impiegare minime aliquote delle soluzioni preparate, per i controlli di qualità. Nel locale confezionamento si esclude che possano verificarsi eventi di questo tipo, dato che in questo ambiente le sorgenti arriveranno già in contenitori da trasporto, interno o esterno. Con queste ipotesi occorrerà schermare, con 2 mm di piombo pareti, porte, soffitti, di: 1. laboratorio di preparazione e frazionamento radiofarmaci 2. laboratorio di manipolazione cellulare 3. laboratorio controllo di qualità. La schermatura del laboratorio controllo di qualità consentirà di avere un ambiente con fondo abbastanza basso da assicurare la massima affidabilità alle misure radiometriche. PERCORSI Le tavole di progetto riportano le indicazioni dei percorsi in ingresso e in uscita del personale, il percorso dei materiali in ingresso, il percorso dei radio farmaci in uscita verso il Servizio di Medicina Nucleare. SCHERMATURA DELLE PARETI DELLA RADIOFARMACIA La scelta di effettuare tutte le manipolazioni di materiali marcati, eccettuato quanto richiesto dal controllo di qualità, entro celle schermate, consente non solo di ridurre grandemente la dose di radiazioni ionizzanti che potrà essere assorbita dal personale addetto, ma anche di limitare significativamente la necessità di schermare le pareti degli ambienti. Per questa ragione, considerando che le norme che saranno impartite ai lavoratori potranno ridurre praticamente a zero il rischio di spandimenti incidentali a pavimento dei prodotti, prescrivendo che i prodotti estratti dalle celle siano inseriti in porta flaconi, schermi per siringhe da disporre in valigette schermate, ecc. si potrà limitare la schermatura delle pareti di tutti gli ambienti della radiofarmacia in cui verranno manipolati materiali radioattivi a uno spessore di 20 cm di calcestruzzo. Le porte offriranno pari schermatura. 27

21 Va prevista, in ogni ambiente in cui è prevista la manipolazione di materiale radioattivo, la dotazione di portarifiuti schermati, con coperchio a chiusura automatica, destinati a contenere i rifiuti radioattivi, separati per gruppo di radionuclidi, in funzione del tempo di dimezzamento dei diversi radioisootopi. ERGONOMIA i materiali radioattivi dovranno essere spostati da un ambiente all altro entro contenitori schermati. Dovrà essere particolarmente curata la scelta delle celle schermate destinate alla preparazione dei radiofarmaci, in relazione all altezze dei lavoratori addetti: il lavoro in scatole a guanti richiede che le celle abbiano altezza regolabile, con escursione abbastanza ampia, e finestre di osservazione anch esse sufficientemente ampie, tanto da consentire di lavorare comodamente ad operatori che abbiano altezze anche molto diverse (almeno da 1,50 a 1,90 cm di statura). 28

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